12 Ottobre

Patria, terra, coraggio. Storia dei curdi

Traditi dagli Stati Uniti, bombardati dalla Turchia. Un popolo alla ricerca di uno Stato. Dall'accordo segreto Sykes-Picot a oggi i curdi hanno combattuto l'ipocrisia delle nazioni e la violenza dei nemici. Un viaggio di Marco Patricelli tra potenza, promesse e inganno

di Marco Patricelli

Sono ottanta milioni, esistono come identità etnica (origine iranica e fede sunnita), ma non hanno una patria. I curdi continuano a pagare sistematicamente nel corso della storia contemporanea le alchimie delle potenze, l’illusorietà delle promesse e la propensione all’inganno. Ieri come oggi. Il voltafaccia di Donald Trump e il cinismo di Recep Tayyip Erdogan sono l’ultimo tassello di un composito e inestricabile mosaico cementato col sangue. Correva il 1916 quando britannici e francesi, attraverso l’accordo Sykes-Picot, ipotizzarono le linee direttive di smembramento dell’Impero ottomano dentro i cui confini vivevano i curdi. Il modello dello stato nazionale europeo, imposto e piegato agli interessi geopolitici franco-britannici nell’area mediorientale, all’atto pratico andò a sconvolgere antichi equilibri, etnici e religiosi.

Spartizione del Medio Oriente dopo la caduta dell'Impero Ottomano. La mappa della Royal Geographic Society firmata da  Mark Sykes (Gran Bretagna) e François Georges-Picot (Francia) l' 8 maggio del 1916.

Nonostante nel 1920 a Sèvres fosse stata ipotizzata la nascita del Kurdistan, il riassetto sancito nel 1923 dal Trattato di Losanna lo escluse dal novero degli stati-nazione disegnati a tavolino smembrandone la popolazione tra i confini di Iraq, Iran, Turchia e Siria. Il senso di identità dei curdi, però, non si è stemperato, con picchi di tensione che testimoniano la questione irrisolta di un provvisorio diventato definitivo, o di un definitivo che mostra di essere provvisorio. Nel dicembre 1945 in Persia prese corpo un effimero stato curdo indipendente durato appena sei mesi. Dopo il golpe in Iraq del 1963 venne promessa un’autonomia rimasta lettera morta, provocando la creazione del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Appena nove anni dopo, le continue violazioni al simulacro di autonomia limitata provocarono l’insorgere della guerriglia armata. Molti profughi ripararono in Iran, dove l’ayatollah Khomeini nel 1979 farà reprimere con la forza le rivolte dei curdi (oltre 12 milioni).

Gli...


List è a portata di Tap

List ora è disponibile su App Store e Google Play

  • Scarica l'app da Apple Store
  • Scarica l'app da Google Play