30 Ottobre
Pd in caduta da otto settimane
Va male nei sondaggi, è in crisi la comunicazione del suo leader. Il quadro politico va verso l'ingovernabilità. Il ruolo di Draghi in questo momento (quantitative easing) e quello che potrebbe avere un domani. Ciampi e il 1992
Cominciamo dalla notizia, una conferma. La media dei sondaggi pubblicata oggi da YouTrend è la prova di quel che state leggendo su List da tempo: il Pd è in caduta libera da otto settimane, questa la sintesi: il Pd non guadagna voti, li perde, è in crisi di consenso da otto settimane e oggi si trova al 26,9 per cento, sotto quota psicologica 27 per cento.
In un mese il partito di Renzi è calato di un punto e mezzo. Il dato odierno non è troppo più basso rispetto a quello della scorsa settimana, ma in un mese è calato di quasi un punto e mezzo. E – cosa ancor più importante – è in continua discesa da ben 8 settimane consecutive. In questo lasso di tempo (quasi due mesi) il PD si è indebolito si più fronti: le Amministrative, andate non benissimo; le polemiche sulla comunicazione di Renzi e del PD, in particolare sui social network; la campagna lo ius soli, che alla fine ha costretto il governo a ritirare il disegno di legge; e infine le polemiche seguite alle numerose anticipazioni del libro di Matteo Renzi, ‘Avanti’, uscito nei giorni scorsi. Risultato? Se a fine maggio il PD sembrava prossimo a toccare nuovamente la soglia psicologica del 30 per cento, oggi è sotto il 27". Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend, commenta: "Il Partito Democratico scende al 26,9 per cento nella Supermedia YouTrend per AGI, con un calo di un punto e mezzo nell'ultimo mese e soprattutto un trend pericolosamente discendente: sono otto settimane di fila che il partito di Matteo Renzi cala nei sondaggi. Sugli altri due fronti maggiori, il Movimento 5 Stelle mantiene la prima piazza con il 27,8, ma c'è una contrazione di un punto negli ultimi trenta giorni; mentre la Lega allunga su Forza Italia come primo...
Cominciamo dalla notizia, una conferma. La media dei sondaggi pubblicata oggi da YouTrend è la prova di quel che state leggendo su List da tempo: il Pd è in caduta libera da otto settimane, questa la sintesi: il Pd non guadagna voti, li perde, è in crisi di consenso da otto settimane e oggi si trova al 26,9 per cento, sotto quota psicologica 27 per cento.
In un mese il partito di Renzi è calato di un punto e mezzo. Il dato odierno non è troppo più basso rispetto a quello della scorsa settimana, ma in un mese è calato di quasi un punto e mezzo. E – cosa ancor più importante – è in continua discesa da ben 8 settimane consecutive. In questo lasso di tempo (quasi due mesi) il PD si è indebolito si più fronti: le Amministrative, andate non benissimo; le polemiche sulla comunicazione di Renzi e del PD, in particolare sui social network; la campagna lo ius soli, che alla fine ha costretto il governo a ritirare il disegno di legge; e infine le polemiche seguite alle numerose anticipazioni del libro di Matteo Renzi, ‘Avanti’, uscito nei giorni scorsi. Risultato? Se a fine maggio il PD sembrava prossimo a toccare nuovamente la soglia psicologica del 30 per cento, oggi è sotto il 27". Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend, commenta: "Il Partito Democratico scende al 26,9 per cento nella Supermedia YouTrend per AGI, con un calo di un punto e mezzo nell'ultimo mese e soprattutto un trend pericolosamente discendente: sono otto settimane di fila che il partito di Matteo Renzi cala nei sondaggi. Sugli altri due fronti maggiori, il Movimento 5 Stelle mantiene la prima piazza con il 27,8, ma c'è una contrazione di un punto negli ultimi trenta giorni; mentre la Lega allunga su Forza Italia come primo partito del centrodestra, sfondando la soglia del 14 per cento". Il titolare di List ha pubblicato l'unica recensione al libro di Renzi dandone una lettura critica e mettendo in evidenza il problema dell'Io in bicicletta del segretario. Un Io, diciamo così, leggermente sovrabbondante. Non solo, l'altro ieri List ha pubblicato i dati dell'ultimo sondaggio di Berlusconi, sono i numeri degli ultimi quindici giorni, cioè in pieno lancio del libro di Renzi. Il Pd ha un problema, la comunicazione del suo segretario, la sua leadership e soprattutto premiership. Non a caso Paolo Gentiloni è più forte nei sondaggi, ha una comunicazione completamente asimmetrica rispetto al segretario: tranquillo (non sereno), senza slide, senza tensioni, non cerca il corpo a corpo con gli avversari, è rassicurante, risolve perfino alcuni problemi, trasmette esperienza. Gentiloni è l'anti-Renzi. Di tutto questo in ogni caso si avvantaggiano due soggetti: il Movimento 5Stelle e Berlusconi. Cosa sta facendo il Cavaliere? Il suo gioco di sempre, ma più silente e inesorabile che in passato: spacchetta e impacchetta il quadro dei partiti.
01
Berlusconi impacchetta e spacchetta
L'esplosione del partito di Alfano è nei fatti: le dimissioni di Enrico Costa sono solo la manifestazione di un fenomeno più ampio che Berlusconi alimenta con un disegno preciso: aggiungere quel punto percentuale che potrebbe essere decisivo nel conto finale delle coalizioni dopo il voto. Il sondaggio Berlusconi - pubblicato da List l'altro ieri - è chiaro: il blocco di centrodestra è primo nei sondaggi con il 34,5 per cento, il centrosinistra guidato dal Pd si ferma nella migliore delle ipotesi al 33 per cento, ma come abbiamo visto, è entrato in una spirale negativa e non si vede la fine di questo processo. Il vantaggio di Berlusconi, il punto che serve per tenere a distanza Renzi e partire in una posizione di vantaggio nella trattativa post-voto (quando ci sarà) arriva (anche) dai centristi. Berlusconi - che fu il federatole delle forze moderate fin dal 1994 - continua a usare una strategia consolidata: mette insieme i pezzi in vista del voto, aggrega. Renzi sta facendo l'esatto contrario: avrebbe bisogno anche lui di ricomporre il quadro, ma le sue dichiarazioni vanno in senso opposto. E' una strategia che allo stato attuale conduce dritti a un solo esito: la sconfitta. Renzi ha perso centralità nel dibattito, il Cavaliere l'ha riacquistata in pieno. Il centrale è Berlusconi.
02
Finché c'è Draghi c'è speranza
In questo scenario, c'è un italiano che continua ogni giorno a salvare l'Italia. Potremmo riassumere così il fatto: finché c'è Draghi c'è speranza. E finché c'è Draghi l'Italistan che abbiamo appena abbozzato sopra (ma ci torniamo) potrà continuare a vivere nella sua ciclopica bolla d'irrealtà, in una dimensione di distrazione di massa collettiva che non ha nessun altro esempio in tutto l'Occidente. La riunione del board della Bce di ieri ha fornito ancora la droga necessaria per continuare a navigare in questo stato lisergico. La Bce fa il suo lavoro, è impegnata in una lunga e difficile operazione di soft landing dell'economia europea e in particolare del debito sovrano e... ci siamo quasi. Ieri Draghi ai mercati ha detto che si avanti con il quantitative easing fino alla fine dell'anno, che la discussione sul taglio del programma e la sua graduale estinzione si terrà in settembre, che non è ancora l'ora di staccare la spina. I mercati hanno risposto bene, hanno registrato il sottotetto del messaggio di Draghi - abbiamo incertezze sull'inflazione - e da ieri l'euro ha cominciato di nuovo a volare sopra il dollaro. E' un buon momento per l'economia europea, ne beneficia anche l'Italia - sebbene come al solito cresca lentamente e in frazioni rispetto ad altri, vedere alla voce Spagna - il ministero dell'Economia dice che il debito calerà (ma siamo sempre sul tetto del mondo o quasi) e tutti sono felici bim bum bam. Il titolare di List non ha alcuna vocazione per rovinare la festa, ma forse due o tre cose su Draghi vanno dette: 1. La sua politica ha salvato l'Italia (e l'Europa) da guai seri in un momento in cui dalle urne del voto del 2013 non era uscito un vincitore; 2. Ha resistito agli attacchi dei falchi tedeschi, ha respinto le critiche di Jens Weidmann, capo della Bundesbank e tenuto il dialogo con Berlino aperto e costruttivo; 3. Ha avuto il coraggio di tenere non allineata - cosa che prima o poi accadrà - la politica della Bce con quella della Federal Reserve; 4. Impara rapidamente dai suoi errori: al simposio di Sintra aveva mostrato incertezza sul tema del quantitative easing e i mercati si erano mossi bruscamente, ieri è stato colomba, sicuro, affermativo e la reazione in Borsa è stata nettamente diversa.
Basta guardare l'andamento degli spread dei paesi con problemi di bilancio rispetto al Bund tedesco:
Sono ai minimi storici. Di fronte a tutto questo il Parlamento italiano dovrebbe darsi una regolata, i partiti dovrebbero raccontare quale sarà la loro politica economica in uno scenario che nel 2018 sarà profondamente diverso. Perché Draghi ci sarà ancora, ma non con questo arsenale di liquidità che ha messo l'Italia al riparo dalla speculazione, dal costo degli interessi sul debito, dalle tensioni legate al calcolo del rischio-paese. Il dibattito politico italiano è invece già psichedelicamente lanciato verso il vuoto: se dovessimo fare i conti - e lo faremo - delle promesse già fatte dai partiti agli elettori, avremmo un conto da deficit immediato senza nessuna logica se non quella di catturare il voto degli elettori. Questi ultimi, a loro volta, in un paese con una scarsissima educazione finanziaria - siamo agli ultimi posti - sembra vogliano farsi raccontare esattamente quello che si sente in giro. Niente di male, è la democrazia. A volte però finisce male. Come? Seguite il titolare di List. Andiamo in zona Distopia, ma non troppo.
03
Governissimo o caos
Eccoci in un film distopico, allacciate le cinture. Durante un incontro con una fonte tripla A del titolare, una sagoma che fa analisi e scenari d'intelligence, è venuto fuori un quadretto interessante, una (pre)visione che è rimasta attaccata al taccuino come lo schizzo di un lapillo di eruzione vulcanica, eccolo qui, senza filtri:
- Il voto ha come esito un Parlamento senza maggioranza;
- Il Movimento 5Stelle sarà il primo partito
- Il partito di Grillo chiederà e avrà un mandato esplorativo per fare il governo;
- Al termine di questa esplorazione del Movimento 5Stelle verrà fuori una strana maggioranza eterogenea;
- I gruppi parlamentari in questa situazione si spaccano;
- Scomposizione dei gruppi e balcanizzazione del Parlamento.
Possibile? Sì. Probabile? Al momento per il titolare di List è una possibilità al trenta per cento ma in crescita per una serie di fattori, ecco l'elenco:
- Non c'è una legge elettorale, Berlusconi sta cercando di rimettere al tavolo al più presto Renzi per tornare a discutere del modello tedesco;
- Il proporzionale in ogni caso conduce al frazionamento dell'offerta politica;
- Le mani libere prima e dopo il voto sono un incentivo alla formazione di strane alleanze, soprattutto alla luce di risultati a sorpresa;
- Il centrosinistra è in grave difficoltà: non solo diviso ma con una leadership, quella di Matteo Renzi, che ha smarrito l'originaria carica innovativa, ha subito una pesante sconfitta al referendum costituzionale e non riesce a trovare una cifra politica (e di comunicazione) al di fuori del proprio Io;
- Berlusconi è tornato ad essere il perno centrale del sistema politico;
- L'immigrazione e la sua gestione senza cooperazione tra i paesi europei influiranno in maniera decisiva sul voto;
- La ripresa economica, che c'è anche se è piccola, non è distribuita in maniera omogenea sul territorio e non ha cambiato le condizioni generali della classe media e dei cinque milioni di poveri presenti in Italia.
Messe tutti i pezzi sulla scacchiera, qual è l'esito di tutto questo? Ultimo stadio del missile.
04
Bentornato 1992
Fatto l'elenco, la fonte del titolare di List, sorseggia il caffè, sorride e commenta: "Il quadro politico è uno scenario da 1992". Tic tac tic tac, l'orologio italiano torna indietro. Il primo governo della crisi della Prima Repubblica fu quello di Giuliano Amato, retto da un quadripartito: democristiani, socialisti, socialdemocratici e liberali. Il sistema dei partiti è in fase di disfacimento, le inchieste giudiziarie stanno decimando la classe politica, mentre scoppia il caso De Lorenzo (inchieste sulla corruzione nella Sanità), in un'aula che durante il dibattito è spesso deserta, il Parlamento approva il Trattato di Maastricht con 403 voti favorevoli, 46 contrari e 18 astenuti. Amato vara una manovra da 100 mila miliardi di lire (la più grande dal dopoguerra), dispone il prelievo forzoso dai conti correnti, la crisi diventa ancora più profonda, lo scenario dei partiti polverizzato, l'esecutivo Amato resta in carica dieci mesi. Il 21 aprile del 1993, dopo il sì a valanga degli elettori ai referendum promossi dai radicali e da Mario Segni, Giuliano Amato va in Parlamento e si dimette, il resoconto stenografico della seduta parlamentare del giorno e di quello seguente dovrebbe essere distribuito nelle scuole, c'è tutta la crisi drammatica di ieri e il futuro, l'oggi irrisolto che ritorna con altre sembianze ma con lo stesso spettro dell'ingovernabilità. Dice Amato all'aula di Montecitorio: "Se è vero che non casualmente l'esplosione avviene dopo la fine del comunismo, al venir meno cioè della ragione storica che aveva impedito l'alternanza, la risposta a ciò che sta accadendo è riassorbire la protesta in una democrazia non più bloccata, è costruire schieramenti che concorrano fra loro per governare, è costruire — mi sia consentito dirlo — quella sinistra di governo di cui l'Italia non ha un minore ma un crescente bisogno una sinistra che non si limiti alle marce, alle proteste, ai proclami e agli anatemi, ma che sappia tradurre tutto ciò in scelte ed in decisioni responsabili, capaci di reggere e di produrre effetti positivi in quel villaggio globale che è il mercato internazionale, che è in primo luogo l'Europa, in cui siamo e dobbiamo restare inseriti". L'Europa, la sinistra. Venticinque anni dopo, ancora una volta il tema è quello. Il governo Amato fu sostituito da quello di Carlo Azeglio Ciampi, sostenuto da un gruppone di partiti che segnalava la necessità dell'esecutivo e lo stato d'emergenza. Fu Ciampi a far uscire l'Italia non dalla crisi politica - quella è ancora in corso - ma dall'Armageddon finanziario. Ieri Ciampi, domani se le condizioni istituzionali vanno nella direzione del caos, sarà il turno di Draghi. L'Italia procede per bagni d'emergenza. Andrà così? Wait and see. Nel frattempo, i pezzi del mosaico cominciano a incastrarsi, tutto torna. Parte la canzone degli Abba: Mamma mia.
05
La banca non ha sempre ragione
Avete un problema con la banca. Esiste l'arbitro bancario. E il rapporto di Bankitalia sull'attività di questa figura dice che la banca non ha sempre ragione. Si può vincere. E quando si arriva all'accettazione del ricorso, si vince 3 volte su 4. Chi ha interesse, dia un'occhiata qui. Chi non è interessato, non si preoccupi, sarà la banca a interessarsi a voi.
06
21 luglio. L'uomo sulla luna
Nel 1969 Neil Armstrong compie il primo passo di un uomo sulla Luna
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6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.