29 Aprile

Pedro, Pablo e una lezione spagnola per l'Italia

Sanchez e l'alleanza con Podemos. Il Partito democratico sempre prigioniero del dilemma a Cinque Stelle. La forza di un paese che vota e rivota per tre volte, credere nella democrazia. Le tappe del Psoe verso il governo. Alitalia, Di Maio e la differenza che passa tra il treno e l'aereo. Musica, tv, libri, la rivoluzione del mezzo che è il messaggio

Che succede? In Italia non c'è nessuna grande novità, tutto si riduce a questo: le amministrative in Sicilia hanno confermato che il Movimento Cinque Stelle di governo si sgonfia come un soufflè quando gli elettori devono giudicarlo per il (non) fatto nell'amministrazione pubblica e così a Gela e a Bagheria perde dove aveva i sindaci, si va al ballottaggio in cinque Comuni su sette, il centrodestra domina, siamo al dejà vu. Il caso Siri resta il caso Siri e s'attende con impazienza il verdetto dell'avvocato degli italiani che si trasformerà in giudice del popolo, Giuseppe Conte. Il menù è disarmante: la Rai ha mandato in onda un servizio sulla commemorazione di Mussolini a Predappio e siamo al "caso" su cui la nazione si dividerà. Le portate a tavola restano quelle solite, un racconto splatter: assassinii, stupri, omicidi di pistola e di coltello, ricatti, la rotativa hardcore, tutto il trash possibile e (in)immaginabile. C'è qualcosa di malato in questa rappresentazione dell'Italia, il vouyerismo del delitto, il sonnacchioso e cloroformizzato "dacci oggi il nostro degrado quotidiano". E la chiacchiera della politica. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.

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I prigionieri del Pd

La cosa è sempre là, irrisolta, un miraggio, un (im)possibile apriti sesamo: l'alleanza tra Cinque Stelle e Partito democratico, l'irrealizzato che è svanito dopo il voto del 2018, quando Renzi disse niet e tanti saluti. Da quel momento il Pd è piombato nell'irrilevanza del popcorn, Renzi s'è dissolto in un presentatore-conferenziere che deambula in Senato, il suo gruppo sprizza rabbia via social e costituisce il problema interno (e esterno) del nuovo-vecchio segretario, Nicola Zingaretti. Così quando Graziano Delrio ha fatto una timida apertura ai Cinque Stelle su salario minimo e conflitto d'interessi e Luigi Di Maio ha risposto scartavetrandogli in faccia un "avete avuto il vostro tempo. Il nostro appello invece è agli amici della...


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