29 Aprile
Pedro, Pablo e una lezione spagnola per l'Italia
Sanchez e l'alleanza con Podemos. Il Partito democratico sempre prigioniero del dilemma a Cinque Stelle. La forza di un paese che vota e rivota per tre volte, credere nella democrazia. Le tappe del Psoe verso il governo. Alitalia, Di Maio e la differenza che passa tra il treno e l'aereo. Musica, tv, libri, la rivoluzione del mezzo che è il messaggio
Che succede? In Italia non c'è nessuna grande novità, tutto si riduce a questo: le amministrative in Sicilia hanno confermato che il Movimento Cinque Stelle di governo si sgonfia come un soufflè quando gli elettori devono giudicarlo per il (non) fatto nell'amministrazione pubblica e così a Gela e a Bagheria perde dove aveva i sindaci, si va al ballottaggio in cinque Comuni su sette, il centrodestra domina, siamo al dejà vu. Il caso Siri resta il caso Siri e s'attende con impazienza il verdetto dell'avvocato degli italiani che si trasformerà in giudice del popolo, Giuseppe Conte. Il menù è disarmante: la Rai ha mandato in onda un servizio sulla commemorazione di Mussolini a Predappio e siamo al "caso" su cui la nazione si dividerà. Le portate a tavola restano quelle solite, un racconto splatter: assassinii, stupri, omicidi di pistola e di coltello, ricatti, la rotativa hardcore, tutto il trash possibile e (in)immaginabile. C'è qualcosa di malato in questa rappresentazione dell'Italia, il vouyerismo del delitto, il sonnacchioso e cloroformizzato "dacci oggi il nostro degrado quotidiano". E la chiacchiera della politica. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
01
I prigionieri del Pd
La cosa è sempre là, irrisolta, un miraggio, un (im)possibile apriti sesamo: l'alleanza tra Cinque Stelle e Partito democratico, l'irrealizzato che è svanito dopo il voto del 2018, quando Renzi disse niet e tanti saluti. Da quel momento il Pd è piombato nell'irrilevanza del popcorn, Renzi s'è dissolto in un presentatore-conferenziere che deambula in Senato, il suo gruppo sprizza rabbia via social e costituisce il problema interno (e esterno) del nuovo-vecchio segretario, Nicola Zingaretti. Così quando Graziano Delrio ha fatto una timida apertura ai Cinque Stelle su salario minimo e conflitto d'interessi e Luigi Di Maio ha risposto scartavetrandogli in faccia un "avete avuto il vostro tempo. Il nostro appello invece è agli amici della...
Che succede? In Italia non c'è nessuna grande novità, tutto si riduce a questo: le amministrative in Sicilia hanno confermato che il Movimento Cinque Stelle di governo si sgonfia come un soufflè quando gli elettori devono giudicarlo per il (non) fatto nell'amministrazione pubblica e così a Gela e a Bagheria perde dove aveva i sindaci, si va al ballottaggio in cinque Comuni su sette, il centrodestra domina, siamo al dejà vu. Il caso Siri resta il caso Siri e s'attende con impazienza il verdetto dell'avvocato degli italiani che si trasformerà in giudice del popolo, Giuseppe Conte. Il menù è disarmante: la Rai ha mandato in onda un servizio sulla commemorazione di Mussolini a Predappio e siamo al "caso" su cui la nazione si dividerà. Le portate a tavola restano quelle solite, un racconto splatter: assassinii, stupri, omicidi di pistola e di coltello, ricatti, la rotativa hardcore, tutto il trash possibile e (in)immaginabile. C'è qualcosa di malato in questa rappresentazione dell'Italia, il vouyerismo del delitto, il sonnacchioso e cloroformizzato "dacci oggi il nostro degrado quotidiano". E la chiacchiera della politica. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
01
I prigionieri del Pd
La cosa è sempre là, irrisolta, un miraggio, un (im)possibile apriti sesamo: l'alleanza tra Cinque Stelle e Partito democratico, l'irrealizzato che è svanito dopo il voto del 2018, quando Renzi disse niet e tanti saluti. Da quel momento il Pd è piombato nell'irrilevanza del popcorn, Renzi s'è dissolto in un presentatore-conferenziere che deambula in Senato, il suo gruppo sprizza rabbia via social e costituisce il problema interno (e esterno) del nuovo-vecchio segretario, Nicola Zingaretti. Così quando Graziano Delrio ha fatto una timida apertura ai Cinque Stelle su salario minimo e conflitto d'interessi e Luigi Di Maio ha risposto scartavetrandogli in faccia un "avete avuto il vostro tempo. Il nostro appello invece è agli amici della Lega con cui condividiamo un contratto di governo", il vulcano renziano è esploso. Maria Elena Boschi basta e avanza per tutti:
Senza di lei, Maria Elena, certamente. Ma senza il Pd per quanto? Perché è chiaro che in questo quadro politico o il Pd si scompone (Renzi che fa il suo gruppo e migra verso un'area politica moderata) o Zingaretti lo scongela (e va a fare un'alleanza con uno dei due contraenti dell'attuale governo) oppure i dem sono destinati a restare prigionieri del cono d'ombra in cui si sono cacciati. Non c'è all'orizzonte, infatti, nessuna alleanza di governo che va "da Tsipras a Macron", non solo è un progetto politico di opposti inconciliabili, ma è fuori dalla realtà della mappa dei partiti italiani. Mettere insieme le truppe di Lilliput non fermerà il Gulliver del populismo italiano, non c'è reversibilità di questo quadro, il 4 marzo scorso è cambiato tutto. Certo che il governo è una distopia, certo che è politicamente un fallimento, ma è altrettanto certo che nessuno dei due partiti in campo sparisce con un colpo di bacchetta di Harry Potter Zingaretti. Sono sulla scena. E ci resteranno a lungo. Da qui ne discende che bisogna far politica sul serio a meno che non si intenda restare all'opposizione per lunghi anni.
La Spagna offre l'esempio, Sanchez ha fatto il governo con Podemos, l'anti-sistema. Pedro e Pablo. E sappiamo benissimo che Pablo Iglesias e il gruppo dirigente di quel partito sono ben altra cosa rispetto a Di Maio e Dibba (dov'è finito?), ma la politica si fa con quel c'è a disposizione, non con i bei sogni. E dunque o c'è la Lega o i Cinque Stelle. Questi sono i soggetti con cui si parla. L'alleanza tra Salvini e Di Maio prima o poi si scioglierà e lo spazio a sinistra verrà preso ancora di più dai grillini, piaccia o meno è quello che è accaduto e ancora accadrà. Se Delrio apre a salario minimo e conflitto d'interessi è perché sa benissimo che quella è "roba di sinistra". E il fatto che Di Maio abbia risposto picche indica chiaramente che quello spazio per l'oggi e per il domani i Cinque Stelle vogliono coprirlo tutto loro, senza alcuna coabitazione con i dem. Solo che la politica è fatta d'occasioni e dunque l'impossibile di oggi può diventare opportunità domani per mandare Salvini e quel che resta del centrodestra all'opposizione. E Renzi? Dice no a tutti, fa il Re Solo, ma questa non è una politica, è un incubo personale. Prima o poi il sonnambulismo di tutti finirà.
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E allora che facciamo? Cerchiamo di rintracciare quello che conta. Seguite il titolare di List, torniamo ancora in Spagna, il voto di ieri è stato molto importante ed è più che istruttivo per l'Italia.
02
Acciaio, broccato, Spagna
La politica della Spagna è acciaio di Toledo e broccato di corte. Si percepisce netta la diversità, la storia profonda delle sue regioni, la magnificienza dei suoi regni, una storia lontana (e vicina) che si riverbera su questa giovane democrazia. La sua importanza per List è grande, la penisola iberica è un immenso e fumante laboratorio politico dove in questi ultimi due anni sono apparsi, un'eruzione, tutti i temi dell'Europa: il rapporto conflittuale tra regioni diverse, il tema dell'autonomia e del potere centrale, l'esilio dei ribelli, la prigione e la forza dello Stato Leviatano, la nascita di nuovi movimenti, la polverizzazione del quadro dei partiti, la dissipazione del bipolarismo, la domanda di protezione e giustizia sociale e il dinamismo del capitale, il movimento e l'impegno delle donne, la loro forza esplosiva di cambiamento, la loro razionalità e rivolta del carattere, la Spagna, che ciclopico racconto, una civiltà secolarizzata dove batte forte il cuore della Santa Madre. La bellissima e imperiale Madrid, simbolo del governo e della nazione, la Corona che è il sipario liturgico del paese, la singolarità cosmopolita di Barcellona e la questione del separatismo catalano, la magia mediterranea, mare e roccia, l'esperimento dell'Andalusia, Sierra Nevada e encantada, l'intraprendenza e l'identità dei baschi che si tuffa nel prodigio della baia di San Sebastian, il socialismo spagnolo che va e viene ma a differenza degli altri partiti europei riesce a reinventarsi quando sembra sul punto di cadere, le sue leadership sognanti e irregolari, la destra che è borghesia comprandora, oscillante tra nostalgia di un tempo sbagliato e il rampantismo del presente senza una visione del futuro, la forza globale dei popoli che parlano lo spagnolo, la creatività dei latinos nell'arte, nella musica, nel cinema, nella comunicazione. La Spagna con la crisi dentro, l'energia fuori, la sua tenebra e la sua luce guizzante. Questo paese è probabilmente quello in Europa che ha ancora tanto materiale inespresso, il magma di una storia che scorre come un fiume carsico che deve erompere in superficie. Lo vediamo balenare nella grande qualità della sua informazione, dei suoi giornali, nella creatività del suo mondo artistico, nella forza della televisione e del grande cinema, nel romanzo che conserva e coltiva questa magia dell'affabulazione, l'amore per una lingua dura e dolce che non è stata ancora scarnificata dall'uso dell'ignoranza.
Hanno la loro crisi politica, ma il voto di ieri ci ha detto molto sulla voglia di vivere (e morire per qualcosa) che hanno gli spagnoli. Una grande affluenza alle urne, colonne di uomini e donne armati di un'idea, un formidabile colpo d'ala dei socialisti, un partito anti-sistema che pur imprigionato nel non Podemos del governo, nella realpolitik, trova le forze per resistere all'impatto della delusione degli arrabbiati e si mette in gioco, fa la sua parte e si getta nel governo di ogni giorno, famiglie che si misurano con la sfida più grande, la politica, una destra ruggente, che scava nel profondo della storia del franchismo e parla questa lingua che va al galoppo, lo smarrimento del Partito popolare che ha il cervello imballato e un corpo frustato dalle inchieste sulla corruzione, il segno del potere esercitato fra troppi velluti e sempre meno rioja y tapas tra il popolo, i partiti delle autonomie che sembrano coriandoli e invece sono quella necessaria e inesorabile diversità che si trasfigura e materializza nella democrazia. Ecco, tutto questo, la Spagna lo presenta come uno stendardo fiorito di spade e aquile, corone e lance, scudi e cuori, lo espone come il petto di un cavaliere che a ogni battaglia sa che potrebbe essere l'ultima. Hanno votato tre volte in quattro anni, gli spagnoli, non conoscono la fatica del voto, non c'è in loro il nostro smagato fatalismo, il lasciar fare e vediamo che succede, no questi mediterranei screziati di tutto sono conquistadores che hanno l'orizzonte davanti agli occhi, ci credono ancora, non hanno paura, si battono come leoni e pantere, sanno che la democrazia è la loro più grande conquista di ogni giorno. Guardateli, sono esemplari, diversi, divisi, feriti, ma lottano. È un grande racconto, la Spagna.
03
La Borsa o la vita?
I mercati cosa ne pensano dell'esito del voto in Spagna? Guardate questo grafico:
La curva celeste è l'indice europeo Stoxx 600, quella blu è l'indice Ibex 35 della Borsa di Madrid. Oggi è andato sott'acqua mentre le Borse europee stanno andando bene sulla scia di una rinnovata fiducia nella crescita. Domanda sul taccuino: che problema hanno i mercati con i socialisti? Due parole: tassazione e regolazione. Gli operatori pensano che il governo Sanchez inasprirà la tassazione e le norme sulle grandi imprese (soprattutto banche, energia e reti) in favore di politiche sociali più incisive. Siamo di fronte al solito dilemma dei governi: la Borsa o la vita? Cosa sceglierà Sanchez?
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Sanchez ha vinto con grande abilità, il terzo voto in quattro anni ha dato un verdetto: i socialisti sono la forza guida del paese, i popolari sono evaporati, il loro ciclo è finito, la destra in frantumi urla, Vox. Che partita si giocherà ora? Maite Carpio fa luce sui pezzi sulla scacchiera.
04
La corsa a tappe del governo Sanchez
Il Partito socialista ha studiato bene ogni mossa, ha azzeccato la campagna elettorale, vinto le elezioni e discuterà le alleanze dopo il voto europeo. Sanchez proverà a fare il governo senza gli indipendentisti, ma quello che accade in Catalogna è fondamentale. Partito popolare in crisi nera, Vox comincia ora la sua impresa. Maite Carpio racconta il sottosopra di Spagna
di Maite Carpio
Il Partito socialista vince le elezioni in Spagna ed è a un passo dal realizzare il sogno di non dover trattare l'alleanza con gli indipendentisti (manca un seggio). Stando alle prime dichiarazioni, il PSOE non ha intenzione di aprire nessuna trattativa. La strategia del Partito popolare di radicalizzare le posizioni non ha funzionato, ha abbandonato il centro moderato, che invece c’era e sapeva bene chi votare. La questione ora è quella delle alleanze, ma Pedro Sanchez ha raggiunto una posizione “comoda” e ha tra le mani il jolly sufficiente per giocare e vincere la partita. Continua a leggere l'articolo su List.
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E poi? C'è l'Italia. Eccone un fulgido esempio.
05
Di Maio e la differenza che passa fra il treno e l'aereo
Frase di Luigi Di Maio da decrittare con attenzione:
Voglio essere l'ultimo ministro del lavoro che si occupa di Alitalia. Il piano che noi proponiamo non è l'ennesima toppa come fatto in passato ma è un progetto di sviluppo trentennale che vede una connessione tra gomma, treno e aereo. Il rilancio di Alitalia passa infatti per un parallelo progetto di sviluppo turistico di cui la compagnia aerea dovrà essere al centro e non subire la concorrenza di altre forme di trasporto nazionali. Importante è poi che la governance resti italiana con dentro il Ministero dell'Economia e Ferrovie dello Stato. Partner importante dovrebbe poi essere Delta Airlines e attendiamo fino al 6 maggio per sapere se ci saranno altri soggetti. Ma che arrivino o meno non cambia nulla, il futuro di Alitalia è scritto.
Cosa c'è di importante in questa affermazione? Quando Di Maio dice che Alitalia non deve "subire la concorrenza di altre forme di trasporto nazionali" si riferisce al treno. Interessante. Quindi secondo Di Maio il problema di Alitalia è una questione di rotaie e... rotte interne. Una cosa risolvibile dunque su un'unica rotta, secondo questo ragionamento stroboscopico, quella tra Roma-Milano-Napoli, cioè la tratta del Frecciarossa. Se fosse vero quello che dice Di Maio, la faccenda si risolverebbe paradossalmente à la pentastellata, così: rallentando i treni ad alta velocità. Purtroppo per Di Maio e soprattutto per Alitalia, la compagnia aerea ha altri problemi che non sono per niente legati al progetto di sviluppo turistico del paese, visto che i turisti in Italia arrivano a prescindere da Alitalia, con le altre compagnie aeree. Il problema di Alitalia è prima di tutto di dimensioni della compagnia: troppo grande per essere piccola, troppo piccola per essere grande. Questo significa che Alitalia è un ibrido di debolezze. Ne è prova il fatto che Alitalia continua a perdere vagonate (e non è colpa di Trenitalia) di soldi ogni giorno, il rosso del 2018 (vedremo i bilanci) si aggira intorno al mezzo miliardo di euro, Alitalia perde quasi due milioni di euro al giorno. Il treno non c'entra proprio niente, le compagnie aeree oggi sono aziende globali, l'aeroporto di Fiumicino è naturalmente un hub internazionale per andare ovunque nel mondo e infatti la gestione dello scalo da parte di Atlantia è ampiamente positiva, che ci sia Alitalia o meno.
Ne discende che tutto il ragionamento fatto da Di Maio è un colabrodo, non ha niente a che fare con l'industria dell'aviazione, il ragionamento su Alitalia non è quello di trasportare persone in Italia ma di trasportare persone in giro per il mondo passando anche (e non solo) dall'Italia. I turisti, inoltre, sono sul mercato low cost e questo è un altro fattore di enorme differenziazione sul piano industriale: l'Italia non può essere contemporaneamente Ryan Air e Cathay Pacific, perché si tratta di due modelli di business del volo diversi. E non può neppure essere solo un vettore di corto e medio raggio, perché è esattamente questo ora e così perde fiumi di denaro. Di Maio non parla delle cose che contano nella gestione di una compagnia: personale di volo e di terra, costi di infrastruttura, costi del carburante, leasing e manutenzione degli aerei, marketing e programmi per i frequent flyer, servizi pre e post volo. Il programma trentennale non serve a un fico secco, fra trent'anni avremo nuove tecnologie, motori, carburanti, la ricerca non insegue per nostra fortuna le bislacche idee di Di Maio e soci. Il programma è un altro, è semplice, quello di tutti i giorni: gli aerei decollano ora, arrivano puntuali, consumano meno carburante e viaggiano più ore per non restare improduttivi, coprono tutte le destinazioni che contano e fanno dire al passeggero che volare è bello.
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La contemporaneità è il costume e il consumo che cambia, niente come la musica ne racconta la mutazione. Streaming.
06
Spotify ha 100 milioni di abbonati
Il servizio di streaming musicale ha raggiunto un traguardo importante, il titolo in Borsa ha fatto un balzo del 4 per cento. La perdita nel trimestre si è ridotta a 47 milioni di euro contro ricavi per oltre 1.5 miliardi. La strada sembra quella giusta, la società sta entrando in una fase cruciale e ha cominciato a diversificare acquistando due start up molto creative nel settore del podcasting, Gimlet Media e Anchor. Alla fine, si torna sempre a battere sul chiodo che qui a List amiamo: il racconto.
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Il consumo, dicevamo, traccia il percorso di un'epoca. Guardate cosa ha sfornato Samsung e... riflettete.
07
La tv verticale
Che cosa è questo?
Un prodotto per i millennial, Sero, la tv verticale di Samsung. E come mai all'azienda coreana è venuta questa idea in apparenza bizzarra per molti di noi? Semplice, gran parte dei contenuti che guardano i millennial è... verticale. Viene da questo oggetto in tasca a tutti:
Tutto chiaro? Alla fine del mese di maggio Sero va in commercio sul mercato della Corea del Sud, prezzo circa 1600 dollari. Primo test, se funziona presto o tardi avrete un problema con i figli (o con voi stessi) da risolvere in salotto. Lo smartphone diventa tv, il format s'allunga e si restringe. Quanti punti e spunti di vista e svista. Una cosa è certa, il mezzo sta (ri)facendo il messaggio. Rileggere McLuhan e rifugiarsi nella carta e penna. Per fare cosa? Scrivere una storia verticale da vedere su Sero. E siamo sempre là, al racconto.
08
A proposito di McLuhan
Douglas Coupland, autore di un libro cult che certamente alcuni di voi hanno letto, Generazione X, scritto nel 1991, ha rappresentato perfettamente sogni e inquietudini dei ragazzi dei primi anni Novanta. Vent'anni dopo, nel 2010, Coupland sforna una croccante, sublime biografia di McLuhan, "You Know Nothing of My Work", dove racconta la vita del profeta del "villaggio globale", l'uomo che incontrare scienza e fiction e ridefinì la nostra percezione del quotidiano. La storia di una potentissima macchina di neuroni che collegava materiale e immateriale, fino a creare un nuovo mondo, quello in cui viviamo. E siamo ancora qui, inesorabilmente, catturati dalla magia del racconto. Buona serata.
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relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.