27 Maggio
Per non toccare il fondo
Ursula von der Leyen ha presentato il piano per il Recovery Fund, il maggior beneficiario sarà l'Italia. Si apre la fiera strapaesana sull'uso dei fondi europei. La rivolta degli studenti di Hong Kong. Sei shock che hanno preparato il difficile futuro dei giovani. Trump, il Tweeter in Chief. La fase 2 di Salvini (che per ora non c'è)
Che succede? Oriente e Occidente sono in rotta di collisione e bisogna leggere le pagine della grande storia per capire la parabola dei due paesi chiave di questo conflitto, Cina e Stati Uniti. Nell'Impero Celeste il presidente Xi Jinping ha tratto profitto dall'uscita dalla crisi del coronavirus per primo e con l'economia in discrete condizioni, questa rapidità della risposta (con la riapertura non casuale delle fabbriche con la fine del Capodanno cinese e la segregazione totale di Wuhan) oggi consente alla Cina di muoversi con decisione e attuare i suoi piani, mentre il gigante americano è ancora piegato sulle ginocchia, con un presidente in cerca di una rielezione sulle sabbie mobili. Questo duro confronto segna i nostri giorni e sarà la chiave che apre la porta del domani. Chi vincerà? Una cosa è certa, la partita ogni giorno mostra varie opzioni, ma oggi sta vincendo Xi Jinping. Che ha un problema a Hong Kong e lo risolverà con la forza, approfittando della debolezza interna degli americani e degli europei. Partiamo da qui, dall'Europa. Ursula von der Leyen ha fatto la mossa per non toccare il fondo. C'è una proposta della Commissione Ue per il Recovery Fund, si è già aperta la nostra fiera strapaesana per l'utilizzo dei miliardi targati Europa. Si salvi chi può.
01
Il totalizzatore europeo
I governi cercano di riavviare le attività economiche, l'Unione europea ha scelto la sua via: un fondo da 750 miliardi iscritto nel bilancio dell'Unione al quale gli Stati attingeranno sotto forma di aiuti a fondo perduto e prestiti. Questa è la formula presentata oggi dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. All'Italia andrà la parte più cospicua, 80 di aiuti e 90 di prestiti. Alla Francia saranno destinati 38,7 miliardi e alla Germania 28,8 miliardi. Nota per chi suona la fanfara...
Che succede? Oriente e Occidente sono in rotta di collisione e bisogna leggere le pagine della grande storia per capire la parabola dei due paesi chiave di questo conflitto, Cina e Stati Uniti. Nell'Impero Celeste il presidente Xi Jinping ha tratto profitto dall'uscita dalla crisi del coronavirus per primo e con l'economia in discrete condizioni, questa rapidità della risposta (con la riapertura non casuale delle fabbriche con la fine del Capodanno cinese e la segregazione totale di Wuhan) oggi consente alla Cina di muoversi con decisione e attuare i suoi piani, mentre il gigante americano è ancora piegato sulle ginocchia, con un presidente in cerca di una rielezione sulle sabbie mobili. Questo duro confronto segna i nostri giorni e sarà la chiave che apre la porta del domani. Chi vincerà? Una cosa è certa, la partita ogni giorno mostra varie opzioni, ma oggi sta vincendo Xi Jinping. Che ha un problema a Hong Kong e lo risolverà con la forza, approfittando della debolezza interna degli americani e degli europei. Partiamo da qui, dall'Europa. Ursula von der Leyen ha fatto la mossa per non toccare il fondo. C'è una proposta della Commissione Ue per il Recovery Fund, si è già aperta la nostra fiera strapaesana per l'utilizzo dei miliardi targati Europa. Si salvi chi può.
01
Il totalizzatore europeo
I governi cercano di riavviare le attività economiche, l'Unione europea ha scelto la sua via: un fondo da 750 miliardi iscritto nel bilancio dell'Unione al quale gli Stati attingeranno sotto forma di aiuti a fondo perduto e prestiti. Questa è la formula presentata oggi dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. All'Italia andrà la parte più cospicua, 80 di aiuti e 90 di prestiti. Alla Francia saranno destinati 38,7 miliardi e alla Germania 28,8 miliardi. Nota per chi suona la fanfara e non ha mai gestito neppure un negozio di frutta e verdura: da Bruxelles arriva una buona notizia, dobbiamo vedere come funzionerà il meccanismo, ricordiamo che la sola Germania ha piazzato sul piatto della ricostruzione della sua economia oltre 1,000 miliardi. Siamo all'ippodromo, i cavalli sono partiti, i politici guardano il totalizzatore.
Ursula von der Leyen ha spiegato che la "potenza di fuoco" della proposta sarà di 2.400 miliardi. La presidente della Commissione ha ricordato che ai 750 miliardi del Recovery fund si aggiunge una proposta per un Bilancio pluriennale della Ue di 1.100 miliardi, "per un totale di 1.850 miliardi". A questa cifra vanno sommaati i 540 miliardi già approvati per il Md, il fondo Sure e e la garanzia della Bei per le imprese. Nota a margine sul taccuino: l'Olanda ha già detto che bisogna negoziare tutto. Passerà altro tempo.
02
La classifica e le prime idee di finanza creativa
Facciamo il recap dei fondi e della loro destinazione per paese. L'Italia e' il principale beneficiario del Recovery Fund presentato oggi dalla Commissione di Ursula von der Leyen, seguita dalla Spagna e dalla Polonia. Il nostro paese otterrebbe stanziamenti per 81,8 miliardi e prestiti per 90,9 miliardi. La Spagna avrebbe circa 77 miliardi di sovvenzioni e 63 miliardi di prestiti, la Francia 38 miliardi di sovvenzioni e nessun prestito. La Germania riuscirebbe a ottenere 28,8 miliardi di dotazioni e zero prestiti.
Un documento interno della Commissione mostra questa ripartizione delle risorse tra stanziamenti (grants) e prestiti (loans) in miliardi di euro:
Belgio: stanziamenti 5,5 - prestiti 0.
Bulgaria: stanziamenti 9,2 - prestiti 3,1.
Repubblica ceca: stanziamenti 8,6 - 10,6.
Danimarca: stanziamenti 1,2 - prestiti 0.
Germania: stanziamenti 28,8 - prestiti 0.
Estonia: stanziamenti 1,9 - prestiti 1,4.
Irlanda: stanziamenti 1,9 - prestiti 0.
Grecia: stanziamenti 22,6 - prestiti 9,4.
Spagna: stanziamenti 77,3 - prestiti 63,1.
Francia: stanziamenti 38,8 - prestiti 0.
Croazia: stanziamenti 7,4 - prestiti 2,7.
Italia: stanziamenti 81,8 - prestiti 90,9.
Cipro: stanziamenti 1,4 - prestiti 1,9.
Lettonia: stanziamenti 2,9 - prestiti 1,6.
Lituania: stanziamenti 3,9 - prestiti 2,4.
Lussemburgo: stanziamenti 0,2 - prestiti 0.
Ungheria: stanziamenti 8,1 - prestiti 7.
Malta: stanziamenti 0,3 - prestiti 0,6.
Olanda: stanziamenti 6,8 - prestiti 0.
Austria: stanziamenti 4,0 - prestiti 0.
Polonia: stanziamenti 37,7 - prestiti 26,1.
Portogallo: stanziamenti 15,6 - prestiti 10,9.
Romania: stanziamenti 2,6 - prestiti 2,5.
Slovacchia: stanziamenti 7,9 - prestiti 4,9.
Finlandia: stanziamenti 3,5 - prestiti 0.
Come verranno usati questi soldi? Prima bisogna stabilire come verranno erogati (e in parte rimborsati) e poi a quali scopi saranno spesi. E qui, si sta già aprendo il Sabba italiano della finanza creativa.
Dall'Italia giungono indizi sulla fiera dell'Est che si aprirà su queste risorse, parla Di Maio, noto esperto di lavoro e economia: "Il Recovery fund significa metterci in grado di spendere tutti i soldi che servono: la priorità adesso è abbassare le tasse, non dobbiamo sbagliare come dieci anni fa. Usiamo i soldi per abbassare le tasse". A chi? Ai percettori di redddito di cittadinanza? A chi ha un prelievo totale che va oltre il 60 per cento e le paga tutte? O si farà una politica demagogica da anche i ricchi piangono e dunque verrano spellati vivi i contribuenti migliori e onesti, che pagano le tasse per tutti gli altri, in nome della lotta al capitale? Sentiamo puzza di bruciato, è la cassa dello Stato italiano in fuga.
03
Hong Kong non dice Xi
Trecento arresti, un percorso che sembra già scritto. La nuova legge sulla sicurezza segna il punto di non ritorno per Hong Kong a 23 anni dal passaggio dell'ex colonia britannica alla Cina. Il trasferimento dei poteri da Londra a Pechino avvenne nel segno della dottrina di Deng Xiaoping, "One country, two systems" applicata per Hong Kong (1997) e Macao (1999). La Cina di Xi Jinping si avvia a cancellare quel passaggio storico e affermare il suo controllo totale. Ci riuscirà? La nuova legge prevede che la Cina possa installare sul territorio delle agenzie per la sicurezza, la traduzione pratica è l'occupazione del territorio. L'Unione europea e gli Stati Uniti sono immersi in una gigantesca crisi, non sembrano in grado di fermare Xi Jinping il cui prossimo passo sarà quello di mettere sotto controllo anche Taiwan.
Un gruppo di giovani fermato oggi dalle forze dell'ordine nella zona di Causeway Bay (Foto Ansa).Fa impressione vedere queste masse di giovani per le vie di Hong Kong, ragazzi e ragazze fermati dalla polizia, esprimono il desiderio di liberarsi da un controllo opprimente della loro vita, le esperienze non sono comparabili, ma c'è una radice comune nel sentimento che anima molti giovani in Occidente che a loro volta sentono il peso di scelte fatte dalle vecchie generazioni che "bruciano" il futuro, pretendono di imbrigliare, monitorare, legiferare su ogni aspetto di vite che sono in via di formazione e anelano a costruire e scegliere senza dover pagare domani quello che i loro padri consumano oggi: il loro tempo.
04
Sei shock che hanno ipotecato il futuro
La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, in un suo intervento online con un gruppo di studenti, ha dipinto il loro futuro: l'economia europea quest'anno avrà una caduta che oscillerà tra l'8 e il 12 per cento, "una crisi economica massiccia e letteralmente inaudita in tempo di pace per i danni che sta causando". Chi è nato nel 2000 oggi ha vent'anni e il suo domani è stato ipotecato da una serie di shock frutto azioni, reazioni, scelte politiche e conseguenze inattese:
L'attentato alle Twin Towers (2001).
L'invasione dell'Afghanistan (2001).
La guerra in Iraq (2003).
La crisi finanziaria innescata dal crollo dei mutui subprime (2008).
Le primavere arabe rivelatesi lunghi inverni e la mattanza delle guerre civili in Siria, in Libia, in Egitto (2011).
La pandemia del coronavirus, la perdita di vite e lo shock economico dei lockdown (2020).
Sopra questa cronologia di eventi, c'è un'emergenza ambientale che non trova risposte corali per i disaccordi nella cooperazione tra i paesi industrializzati e, ancora una volta, lo scontro è dominato da Cina e Stati Uniti, con l'Europa che fa la parte manzoniana del vaso di coccio tra i vasi di ferro. Sono sei crisi che hanno inferto colpi terribili all'umanità. Questa classe dirigente ha pesanti responsabilità. E continua a scrivere la biografia di giovani ai quali si lascia in eredità un mondo instabile e carico di debiti.
05
Lockdown generation
Una persona su sei di età inferiore ai 29 anni ha smesso di lavorare. Siamo di fronte a una "lockdown generation" che è nata con la crisi del coronavirus. Lo afferma Guy Ryder, numero uno dell'ILO, l'Organizzazione internazionale del lavoro. L'impatto sulle opportunità di lavoro dei giovani, ha detto il responsabile dell'Agenzia delle Nazioni Unite, potrebbe "durare un decennio o più a lungo". Futuro rubato.
***
Che facciamo? Un giro di giostra su Twitter con Trump. Ossignore.
06
Tweeter in Chief
Il nostro Tweeter in Chief è in divisa da combattimento, impegnato su più fronti. Primo fronte, il coronavirus, un problema da 100 mila morti con un paese da tenere aperto per evitare il tracollo di fronte a un'agguerrita Cina; secondo fronte: la battaglia con Twitter che in realtà è un pezzo del lungo scontro tra Trump e la Silicon Valley d'incrollabile fede democratica, il social network ha flaggato Trump come uno dal tweet non sempre aderente alla realtà:
Cosa succede quando si clicca su "Get the facts..."? Questo:
Trump non l'ha presa benissimo, ha detto che Twitter e i social media sono pieni di pregiudizio morale nei confronti suoi e dei repubblicani e che prenderà delle iniative per introdurre nuove regole. Mettiamo le cose in ordine: Trump su Twitter ha uno "stile libero" e spesso fa affermazioni che non sono fatti ma opinioni (e qualche volta pure invenzioni) che lui spaccia come dati incontrovertibili, siamo nel campo della pop politics ai tempi di internet, niente di nuovo sotto il sole, dunque su questo punto se viene beccato non ha molto da lamentarsi. Il moral bias della Silicon Valley sui repubblicani è un fatto noto, Trump poi per quel mondo è uno spettro; quanto ai provvedimenti regolatori, se riequilibrano lo strapotere dei social media e la corruzione a livelli miseri del dibattito pubblico che ne è derivata, se riportano sulla Terra i giganti di internet e i loro pericolosi oligopoli, sono un'iniziativa corretta, a cominciare da un'applicazione rigorosa delle leggi Antitrust.
Altri fronti di Trump? Quello in Afghanistan:
"In Afghanistan stiamo agendo come una forza di polizia e non come una forza da combattimento come siamo; dopo 19 anni, è tempo che siano gli afghani a vigilare il proprio Paese. Riportare i nostri soldati a casa, ma osservare da vicino cosa accade e colpire con un fragore mai visto prima, se necessario". Ritiro dall'Afghanistan, anche su questo il dibattito è aperto da tempo tra repubblicani e democratici, esperti e semplici cittadini. Come vedete, gli shock di cui abbiamo scritto a proposito dell'eredità pesante lasciata alle generazioni dei giovani sono ancora tutti presenti e alimentano altre decisioni politiche. In America si vota.
***
Non ne sentiamo la mancanza, ma i fatti impongono una nota politica italiana. Oggetto (misterioso): Matteo Salvini.
07
La fase 2 di Salvini (che per ora non c'è)
La crisi del coronavirus per Matteo Salvini è un passaggio delicato, la Lega sta cercando un riassetto complicato perché essere all'opposizione in questo momento è paradossalmente più difficile che stare al governo. L'epidemia diffonde paura e smarrimento, gli elettori cercano di essere rassicurati, in Italia si privilegia il dibattito sulla salute ignorando il fatto che un'economia malata riduce le aspettative di vita in breve tempo. Il coronavirus ha allungato l'esistenza al governo Conte e sul taccuino di Salvini da mesi c'è la domanda del compagno Lenin: che fare? Come sempre, per appendere il quadro ci vuole il chiodo. E mentre cercava la risposta il chiodo è arrivato dalla Giunta delle immunità del Senato sul caso Open Arms: no al processo, ora la parola passa all'aula, ma il colpo per il Pd e il Movimento Cinque Stelle è duro sul piano dell'immagine e della sostanza politica: non si può disconoscere una linea sull'immigrazione sostenuta ieri in maniera collegiale (governo gialloverde), per fare della tattica parlamentare oggi (governo giallorosso), tra l'altro con lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che oggi decide quali sono i nostri affetti stabili e ieri invece non sapeva niente - il capo del governo - di quello che faceva il ministro dell'Interno. Non è credibile. E la non partecipazione al voto di Italia Viva è la ciliegina sulla torta a forma di boomerang.
Salvini ora ha un'occasione, una finestra di tempo a disposizione, perché a questo si aggiunge la pubblicazione delle chat dove veniva descritto da alcuni magistrati come un nemico pubblico al quale impedire a ogni costo di partecipare al gioco democratico. È un fatto grave e lo è a tal punto che la crisi ha travolto l'Associazione nazionale magistrati e il governo ha ripreso in mano la riforma del Csm che era finita nel limbo.
Cosa può fare ora Salvini? Vediamo prima lo scenario. Il lockdown ha messo in difficoltà Salvini per quattro motivi:
1. La Regione più colpita dal coronavirus è la Lombardia a guida leghista;
2. Salvini è un politico di movimento che è a suo agio in piazza, ma oggi le piazze sono vuote (e le urne virtuali meno piene che in passato) per le regole del distanziamento sociale, si affievoliranno, ma resta un punto di svolta;
3. La crisi economica impone a Salvini la costruzione di un altro storytelling, perché quello del leader della Lega sull'immigrazione è improvvisamente invecchiato, appariva monocorde ben prima del coronavirus e ora è sparito dal radar delle cose che contano nel nuovo ordine della contemporaneità.
4. Il premier Conte ha una maggioranza debole di cui egli però rappresenta l'insostituibile collante, lo "stato d'eccezione" per il governo è stato il Gerovital, gli ha allungato la vita e anche mostrato un'indubbia capacità di mediazione del premier. Conte ha bisogno di tessere filo e prendere tempo per costruire una sua base elettorale per il domani. E lo sta facendo con grande determinazione e la collaborazione fondamentale (per ora) del Partito democratico che esprime l'unica vera classe dirigente al governo.
La decisione della Giunta delle immunità dà dunque a Salvini l'occasione per aprire una sua Fase 2. E qui veniamo al come. Subito dopo la decisione del Senato il leader leghista ha annunciato il ritorno al suo "ambiente naturale", una manifestazione di piazza per il 4 luglio, probabilmente al Circo Massimo a Roma. La scelta della data è importante: siamo in piena estate, la stagione balneare è in parte compromessa, il debito galoppa, gli aiuti alle imprese e alle famiglie sono ostaggio della burocrazia, la liquidità estinta, gli effetti devastanti del lockdown su produzione, disoccupazione, commercio, etc. tutti in campo. A questo dobbiamo aggiungere i contrasti nell'Unione europea, gli effetti della sentenza della Corte costituzionale tedesca sul rapporto tra Bundesbank e Banca centrale europea. È la condizione ideale per la Lega per colpire i ritardi del governo e far leva sul malcontento sociale. Quello sarà un momento difficile per il premier Conte (di cui non bisogna sottovalutare l'abilità di manovra), quella sarà anche l'occasione propizia per far maturare un cambio di guida dell'esecutivo o una crisi pilotata che conduca alle elezioni anticipate in autunno.
Per fare tutto questo la Lega deve presentare un programma di governo, deve tessere la tela, non disfarla. Presentare una leadership costruttiva (possibilmente separata dalla premiership, dal candidato a Palazzo Chigi), la tutela attiva e non sbandierata dell'interesse nazionale in un'idea di nuova Europa da edificare e non da demolire (abbiamo visto quanto sia importante per i nostri conti l'azione della Bce), un ritorno alle politiche per i ceti produttivi, un cambiamento generazionale per i giovani e con i giovani, la coltivazione della cultura della libertà e non del divieto e dell'iper-regolazione (perfino degli affetti), una rinnovata politica estera atlantica e mediterranea, vicina all'America senza ignorarne la crisi del modello politico e sociale, fermissima di fronte alle tentazioni egemoniche e alla violazione dei diritti umani della Cina.
Il problema della Lega è semplice e inesorabile, deve risolvere le sue contraddizioni: tutto questo per ora non c'è. E non c'è molto tempo per farlo. Non accettiamo scommesse, la politica italiana è da tempo ai confini della realtà. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.