19 Agosto

Perdere una guerra. E far finta di non vedere chi l'ha vinta

Il "Talebano moderato", l'ultima scoperta dell'occidentale sconfitto. Le telefonate di Draghi per rimettere in carreggiata la macchina diplomatica. La resistenza del figlio di Massoud nella valle del Panshir. E un viaggio nella storia per ricordare che il problema è saper perdere

Che succede? Serve un punto nave, prima di fare un viaggio nella storia delle sconfitte in guerra, delle ritirate, con Marco Patricelli. Siamo al dopo la sconfitta, momento denso di insidie. Dunque succede che è partita una doppia gara contro il tempo. 

La prima corsa, è quella per evacuare i diplomatici, i collaboratori afghani e gli stranieri dal paese (ri)conquistato dai Talebani. Prima si fa, meglio è, così si evita che finiscano nelle mani di gang criminali (e in Afghanistan è un rischio altissimo), non si lascia ai Talebani un'arma di ricatto e negoziato con gli altri paesi che stanno già accarezzando.

La seconda corsa, è quella della diplomazia per rimettere in carreggiata gli Stati Uniti, che sono finiti fuoristrada con il ritiro di Biden. L'Italia ha la presidenza del G20 e sta preparando un vertice straordinario per settembre sull'Afghanistan. Draghi oggi ha sentito Putin e Macron, la prossima settimana il ministro degli Esteri della Russia, il potente Serghei Lavrov, sarà in visita ufficiale a Roma. Draghi ha messo in moto la macchina della sua leadership. Ricordiamo che a fine settembre si concludono i giochi elettorali in Germania, la cancelliera sta per finire la sua grande carriera di statista, toccherà ad altri guidare l'Unione europea. Chi? Draghi, se la politica italiana avrà la saggezza di concludere la legislatura e non sfasciare tutto. 

La partita di Joe Biden si è terribilmente complicata, il Presidente ha sbagliato tutto. È vero che ha mostrato fermezza, ma essere di granito nel difendere un errore non è un segno di intelligenza, si chiama ottusità. La frittata è fatta, gli si sono rivoltati contro anche i democratici, che non vogliono mettere la loro faccia sul disastro di Kabul. Sono partite le inchieste del Congresso, quella che per la Casa Bianca doveva essere una celebrazione dell'11 settembre 2001 con il rientro...


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