6 Ottobre

Poesia, croce, passione, nazione. Polonia

Un viaggio alla scoperta di un paese incompreso. Da dove nasce il suo nazionalismo che oggi stupisce gli europeisti senza storia? Valeria Rossella esplora le profondità culturali e politiche, di ieri e di oggi, di uno Stato conquistatore e conquistato, eroico e ribelle

di Valeria Rossella

Nell’enciclopedia Treccani il nazionalismo viene definito come un “movimento politico e ideologico avente quale programma l’esaltazione e la difesa della nazione. […] Spesso adoperato in senso approssimativo o lato, il termine nazionalismo significa propriamente l’esaltazione dell’idea di nazione, come antecedente allo Stato e trascendente gli individui stessi, e ingloba in sé una visione conservatrice e autoritaria dei problemi politici […]; punto di sbocco poi di ogni concezione nazionalistica è la realizzazione di una potenza nazionale…”.
Ma è veramente sempre così? Da dove nasce per esempio il nazionalismo polacco, quello di una “nazione sulle ruote”, i cui confini politici vennero definiti e ridefiniti continuamente nel corso della storia? 

“Per la nostra e la vostra libertà”

Il nazionalismo polacco per secoli è servito a mantenere un’idea di nazione in assenza di uno stato (“la Polonia ancora non è morta finché noi viviamo”, dicono i primi versi dell’inno nazionale: la Polonia virtuale in assenza della Polonia reale). E sostanzialmente non fu violento come quello ucraino e balcanico, per restare in zona. Vorrei ricordare una poesia di Mickiewicz (1798-1855), il più importante poeta romantico polacco, Agli amici di Mosca, in cui l’autore si rivolge commosso ai decabristi del 1825, che egli conobbe e che furono giustiziati od esiliati dallo zar Nicola I. “Per la nostra e la vostra libertà” (za wolność naszą i waszą) era il motto apparso sulle bandiere polacche nell’insurrezione del 1830, in russo e in polacco, parole rivolte ai russi vittime anch’essi del giogo zarista. Motto divenuto celebre anche fra i dissidenti sovietici (comparve durante la manifestazione del 25 agosto 1968 sulla Piazza Rossa, contro l’invio dei carri armati a Praga), e infine inciso all’ingresso del cimitero militare polacco di Montecassino.

Herbert dedica ai sovietici che invasero la Polonia da oriente il 17 settembre del...


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