19 Settembre

Potere, amore e odio nella fabbrica della tv

Play / Fuori Series. È partita la seconda stagione di "The Morning Show". Nel paese del #MeToo potere, informazione, sesso e politica. Lo scenario di un paese traslocato nella fiction. Alta qualità, star del cinema, l'America che sa raccontarsi allo specchio

di Gabriele Landrini

Venerdì ha debuttato su Apple TV+ la seconda stagione di The Morning Show. Distribuita a cadenza settimanale, la serie creata da Jay Carson è sicuramente il prodotto più interessante tra quelli presenti sulla piattaforma di streaming di proprietà della nota azienda dei “mela-fonini”. Nonostante sia difficile giudicare il nuovo ciclo di episodi, dato che al momento è disponibile solo la prima puntata, il ritorno sul piccolo schermo del dramma con Jennifer Aniston segna un’ottima occasione per riscoprire la prima stagione, in Italia passata quasi in sordina.

La serie segue le vicende di Alex Levy (Jennifer Aniston, appunto), la conduttrice di un noto programma del mattino che, dopo il licenziamento del suo co-presentatore (Steve Carrell) a seguito di alcune accuse di molestie sessuali, si trova a dividere la telecamera con Bradley Jackson (la premio Oscar Reese Witherspoon), una giornalista-attivista con grande etica del lavoro e costantemente alla ricerca della verità. Tra le due nascerà fin da subito uno strano rapporto di conflittualità e complicità, che porterà entrambe a riflettere sulla giustizia e sul potere nell’era del nascente #MeToo.

Cosa rende, dunque, The Morning Show così speciale e degna di nota? Sicuramente, il tema che si desidera raccontare. La serie mira infatti ad affrontare la spinosa tematica della cattiva condotta sessuale sul posto di lavoro, all’interno dell’industria dei media. Come è ormai noto, negli ultimi anni l’entertainment televisivo e cinematografico americano è stato scosso da un vero e proprio terremoto, che ha visto attrici, presentatrici o addette ai lavori – principalmente di sesso femminile, ma anche di sesso maschile – accusare i propri capi o superiori di abusi di vario tipo. Se il magnate di Hollywood Harvey Weinstein e l’alto dirigente televisivo Roger Ailes hanno in breve tempo visto le proprie carriere e il proprio potere...


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