15 Marzo
Prima l'America, poi la Svizzera
Dopo il crac di SVB a Wall Street, crolla il titolo di Credit Suisse, per i revisori ci sono "problemi di reporting", i mercati tornano tutti in rosso. Per Larry Fink (BlackRock) "paghiamo il prezzo di decenni di denaro facile". Sul Mar Nero vola l'incidente, il Pacifico è il campo da gioco della Cina. La casa green di Bruxelles, bella, chi paga?
Il vento è forte, il mare è in tempesta. La Borsa va, Wall Street ieri ha recuperato, le piazze europee si sono rasserenate e i cronisti finanziari che la sanno lunga vi hanno detto che tutto va bene.
01
La giostra della Borsa
Tutto bene? No, stamattina la giostra è ripartita, i mercati europei sono entrati di nuovo in sala operatoria e il risultato alle 14.30 è questo:
La Borsa di Milano sotto il 4%, con l'indice del settore bancario a -7% sono il segnale che in sala trading circolano botti di rum di nervosismo. Come va l'oro? Sempre bene quando si tratta di coprirsi dal rischio, ultimi 5 giorni di quotazione:
Due parole, un problema: Credit Suisse. Chi ha soldi e chi ha in gestione quelli degli altri sa che il colosso svizzero è in difficoltà, gestione opaca, secondo i revisori ci sono "problemi di reporting". Quando non funziona, le sorprese non mancano. Risultato, i sauditi che detengono il 10% delle azioni non vogliono mettere denaro fresco nel capitale, la quotazione è colata a picco-28%) e i titoli bancari europei hanno seguito l'immersione.
Wall Street? Ha aperto in rosso fisso, Dow subito 500 punti sotto:
Il crac di Silicon Valley Bank non è un problema di dimensione (che pure conta) e neanche di contagio (che resta nell'ombra), è la fine di un'epoca delle Big Tech e un ritracciamento del business digitale. Quello che non viene compreso in Europa - che è cliente e non fornitore, utente e non produttore, preda e non predatore - è che lo scenario di ieri è già mutato in domani con l'irruzione dell'Intelligenza Artificiale. Quando chi surfa su Internet scopre che andare su Google è una perdita di tempo perché Chat Gpt offre soluzioni creative e risposte efficaci (e lo sarà sempre di più), l'esito...
Il vento è forte, il mare è in tempesta. La Borsa va, Wall Street ieri ha recuperato, le piazze europee si sono rasserenate e i cronisti finanziari che la sanno lunga vi hanno detto che tutto va bene.
01
La giostra della Borsa
Tutto bene? No, stamattina la giostra è ripartita, i mercati europei sono entrati di nuovo in sala operatoria e il risultato alle 14.30 è questo:
La Borsa di Milano sotto il 4%, con l'indice del settore bancario a -7% sono il segnale che in sala trading circolano botti di rum di nervosismo. Come va l'oro? Sempre bene quando si tratta di coprirsi dal rischio, ultimi 5 giorni di quotazione:
Due parole, un problema: Credit Suisse. Chi ha soldi e chi ha in gestione quelli degli altri sa che il colosso svizzero è in difficoltà, gestione opaca, secondo i revisori ci sono "problemi di reporting". Quando non funziona, le sorprese non mancano. Risultato, i sauditi che detengono il 10% delle azioni non vogliono mettere denaro fresco nel capitale, la quotazione è colata a picco-28%) e i titoli bancari europei hanno seguito l'immersione.
Wall Street? Ha aperto in rosso fisso, Dow subito 500 punti sotto:
Il crac di Silicon Valley Bank non è un problema di dimensione (che pure conta) e neanche di contagio (che resta nell'ombra), è la fine di un'epoca delle Big Tech e un ritracciamento del business digitale. Quello che non viene compreso in Europa - che è cliente e non fornitore, utente e non produttore, preda e non predatore - è che lo scenario di ieri è già mutato in domani con l'irruzione dell'Intelligenza Artificiale. Quando chi surfa su Internet scopre che andare su Google è una perdita di tempo perché Chat Gpt offre soluzioni creative e risposte efficaci (e lo sarà sempre di più), l'esito finale è una rivoluzione del comportamento delle persone e dei gruppi, con uno spostamento dei valori delle società quotate a Wall Street.
Nella battaglia tra Microsoft e Alphabet sull'Intelligenza Artificiale e i motori di ricerca, la quotazione racconta il vantaggio acquisito dalla società fondata da Bill Gates (curva blu):
La domanda di chi compra e vende è solo una, dopo la serie di battaglie tra i due giganti del Nasdaq chi vincerà la guerra?
02
Larry Fink dice che è finita la Bonanza
Larry Fink, amministratore delegato del fondo di investimento BlackRock (Foto Epa).Il numero uno di BlackRock, Larry Fink, ha avvisato gli investitori nella sua newsletter: siamo di fronte a una "crisi lenta" del sistema finanziario americano, "sono in arrivo altri sequestri e chiusure". Il crollo di Silicon Valley Bank per Fink è il "prezzo che stiamo pagando per decenni di denaro facile".
03
Droni, caccia, collisione. Sul Mar Nero vola l'incidente
L'incidente in guerra è sempre dietro l'angolo. Il Pentagono ieri ne ha rivelato uno che fotografa la dimensione reale del conflitto in Ucraina, la sua estensione: un caccia russo Su-27 ha intercettato e colpito l'elica di un drone spia americano, facendolo precipitare nel Mar Nero. Il drone secondo la Difesa americana stava conducendo un'operazione di routine in acque internazionali quando sono comparsi due aerei russi. Mosca nega il contatto diretto e parla di "brusca manovra" che ha portato il drone a schiantarsi in mare. Per l'ambasciatore russo in America si tratta di una "provocazione". C'è una promessa fatta dai russi: "cercheremo di recuperare il drone americano". Sembra una minaccia.
04
La Cina gioca in un posto che non è Pacifico
Un vecchio amico (siamo tutti anziani) che ancora dà consigli a chi noleggia navi tra Taiwan e Hong Kong mi ha mandato due immagini: "Guarda qui, le ho trovate su un report del Pentagono che stavo leggendo per fare una valutazione dei rischi nell'area dove transitano le portacontainer di alcuni armatori, chi mai potrebbe fermare i cinesi nel caso di invasione di Taipei?". Domanda retorica.
Il rapporto è quello annuale della Difesa americana sulle capacità militari della Cina, chi ha un buon radar prenda nota di questi due grafici, il primo è quello del raggio d'azione dei missili intercontinentali con testata nucleare:
Il secondo è il colpo convenzionale:
Fin qui, siamo in cielo (e non è il paradiso). In mare le cose sono lo schema di una battaglia navale, ecco la situazione sulle isole contese, le Spratly:
Basi militari, avamposti, questo tratto di mare è una piattaforma multilivello per la guerra nel Pacifico.
05
Bruxelles, abbiamo un problema: chi paga la casa green?
Un conoscente che abita a Berlino (la capitale tedesca è piena di cantieri), mi ha detto che l'Unione europea vuol far diventare 'green' tutte le abitazioni, c'è stato un primo via libera del Parlamento europeo ieri. Era infuriato ("Ismaele, andrò in America!") e non capivo perché (la mia casa è in legno), poi ho visto che si tratta sempre del gioco europeo di fissare date nel calendario (questa scadenza è nel 2033) per cambiare la vita delle persone. Lavori di adeguamento per essere tutti ecosostenibili, siamo d'accordo. Solo una domanda che i miei clienti fanno sempre quando firmano le polizze assicurative: chi paga?
Non lo sappiamo, nel caso di un assicuratore e dell'armatore, il contratto mi è chiaro. Ma quando c'è di mezzo la politica, tutto finisce per confondersi in una nebbia da Oceano Indiano, una cosa da Conrad, senza il minimo movimento. Poi Patricelli mi dice che c'è un commento di un ministro italiano, Gilberto Pichetto Fratin, che si occupa di Ambiente e Sicurezza Energetica, dunque ha titolo per essere intervistato dal Corriere della Sera: "La direttiva della Commissione non è condivisibile per i vincoli perentori che impone. Ancora di meno è accettabile la posizione approvata dal Parlamento europeo, che la irrigidisce ancora di più, ponendo addirittura vincoli individuali sulle proprietà. Io stesso al Consiglio energia del 25 ottobre, sulla trattativa portata avanti dal governo Draghi - ricorda il ministro - avevo espresso parere favorevole a condizione di prevedere al 2033 e al 2040 dei punti di controllo sulla base di un percorso lineare di decarbonizzazione da raggiungere entro il 2050. È bello ammantarsi di ideali, ma in Italia abbiamo circa 31 milioni di unità. Di queste 15 milioni sono oggetto di classificazione. Anche se molte sono escluse in quanto sotto i 100 metri quadrati, vincolate o per altri motivi, le abitazioni da portare in classe F al 2030 sarebbero comunque circa 5,1 milioni e quelle da portare in classe D al 2033 ammonterebbero a 11,1 milioni. Devono essere gli Stati nazionali a valutare il percorso da seguire rispetto al patrimonio immobiliare di ogni Paese. E va fatta una valutazione rispetto ai numeri. Se con il Superbonus, spendendo 110 miliardi, siamo riusciti a intervenire su 360 mila immobili, quanto servirebbe per intervenire entro il 2030 su quasi 15 milioni di unità immobiliari?". La risposta è facile: una cifra che l'Italia non può permettersi. Dunque, riaffiora la domanda: chi paga?
06
Cose che interessano agli americani (e non solo)
Visto da vicino, per gli amici che sono lontano, cose che interessano gli americani. "Perché le bollette del gas sono sempre più pazze - e non se ne vede la fine", "La dieta americana ha un problema con il sandwich". Sono due titoli del Wall Street Journal (quello sul panino è il più letto) che dicono tutto su ciò che conta davvero: il denaro che serve per andare avanti, la vita quotidiana, il cibo e la sua qualità. Cose che vanno insieme al lavoro, all'istruzione, alla famiglia. "Quando arriverà la primavera?", "Il miglior trattamento per la depressione? L'esercizio fisico", altri titoli, dal Washington Post, sono altri titoli semplici, c'è la gioia del colore, della fioritura, del verde e della temperatura mite, c'è la forma fisica che non è separata da quella mentale. Ci sono titoli sulla politica, sulla guerra, sulle grandi questioni internazionali, sull'avvicinarsi della sfida per la Casa Bianca, certo, ma quando si cerca quello che conta, allora si torna ai bisogni primari. Per questo mi piacciono le navi, la loro concretezza, il mare mi ricorda che prima di tutto dobbiamo vivere, che per non perdere l'orientamento dobbiamo "amarci un po'".
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9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.