21 Agosto
Prime luci sulla crisi al buio
Domani le consultazioni dei principali leader di partito al Quirinale. Il Pd di Zingaretti fissa le condizioni per un negoziato con i Cinque Stelle. Ma dice no al Conte Bis e a Di Maio. I dem tra nuovo governo e voto anticipato. Brexit, Boris Johnson sgancia il no deal su Berlino
Che succede? La crisi di governo è entrata nella sua seconda fase, quella dove i tempi li detta il Quirinale e i passaggi istituzionali pesano. Il primo giorno di consultazioni va via senza sussulti, ma domani dal Quirinale arriveranno i primi segnali dal futuro, il Presidente Sergio Mattarella ascolterà i leader che contano. Ma prima della crisi italiana, abbiamo una notizia secca su un'altra crisi, quella inglese. Seguite il titolare di List. God Save The Queen.
01
BoJo sgancia il no deal su Berlino
BoJo volò a Berlino, guardò da lassù la capitale tedesca, atterrò con la delicatezza di un bombardiere della Royal Air Force e disse:
La Gran Bretagna non può accettare l'attuale accordo con l'Ue.
Così si pronunciò il premier britannico Boris Johnson il 21 agosto dell'anno 2019. Fu il giorno in cui si capì che la Brexit non era un'invenzione e il no deal non era un capriccio.
Chi salverà la Regina? La storia (forse) andrà al rovescio. La cancelliera Angela Merkel. Sarà il surplus commerciale delle imprese della Germania. a convincere tutti che aveva ragione il grande poeta tedesco Novalis: "Ogni inglese è un'isola".
***
Bene, ora andiamo in una penisola (isole comprese). Dalla crisi inglese a quella italiana. Dalla Regina allo Stellone.
02
Il Quirinale e la linea del notaio
Dal Quirinale è arrivata la linea, via lancio Agi, con la quirinalista Barbara Tedaldi: "Con il primo giorno di consultazioni Sergio Mattarella avvia quel sondaggio delle intenzioni dei partiti che si è reso necessario dopo l'avvio della crisi di governo. Il suo, tanto più nel primo giro, sarà "un atteggiamento notarile", si apprende, visto che il Presidente registrerà numeri, proposte e maggioranze. Lungi da lui, quindi, l'intenzione di intervenire o spingere per la formazione di un nuovo governo o le elezioni anticipate. Oggi salgono al Colle i...
Che succede? La crisi di governo è entrata nella sua seconda fase, quella dove i tempi li detta il Quirinale e i passaggi istituzionali pesano. Il primo giorno di consultazioni va via senza sussulti, ma domani dal Quirinale arriveranno i primi segnali dal futuro, il Presidente Sergio Mattarella ascolterà i leader che contano. Ma prima della crisi italiana, abbiamo una notizia secca su un'altra crisi, quella inglese. Seguite il titolare di List. God Save The Queen.
01
BoJo sgancia il no deal su Berlino
BoJo volò a Berlino, guardò da lassù la capitale tedesca, atterrò con la delicatezza di un bombardiere della Royal Air Force e disse:
La Gran Bretagna non può accettare l'attuale accordo con l'Ue.
Così si pronunciò il premier britannico Boris Johnson il 21 agosto dell'anno 2019. Fu il giorno in cui si capì che la Brexit non era un'invenzione e il no deal non era un capriccio.
Chi salverà la Regina? La storia (forse) andrà al rovescio. La cancelliera Angela Merkel. Sarà il surplus commerciale delle imprese della Germania. a convincere tutti che aveva ragione il grande poeta tedesco Novalis: "Ogni inglese è un'isola".
***
Bene, ora andiamo in una penisola (isole comprese). Dalla crisi inglese a quella italiana. Dalla Regina allo Stellone.
02
Il Quirinale e la linea del notaio
Dal Quirinale è arrivata la linea, via lancio Agi, con la quirinalista Barbara Tedaldi: "Con il primo giorno di consultazioni Sergio Mattarella avvia quel sondaggio delle intenzioni dei partiti che si è reso necessario dopo l'avvio della crisi di governo. Il suo, tanto più nel primo giro, sarà "un atteggiamento notarile", si apprende, visto che il Presidente registrerà numeri, proposte e maggioranze. Lungi da lui, quindi, l'intenzione di intervenire o spingere per la formazione di un nuovo governo o le elezioni anticipate. Oggi salgono al Colle i presidenti di Camera e Senato, poi i partiti a cominciare dai meno rappresentati in Parlamento. Domani i più numerosi. Solo domani si potranno quindi cominciare a trarre le prime conclusioni per capire quanto e come si dipanerà la crisi nata dalle dimissioni del governo Conte". Tutto chiaro, Mattarella non si farà tirare la giacca, se c'è la maggioranza, la legislatura prosegue, senza un accordo politico, tutti a casa e si vota. Prima di tutto, il diario degli incontri di domani:
03
Tutti i big al Quirinale
Ecco il calendario delle consultazioni di domani:
- Ore 10.00: Gruppi parlamentari "Fratelli d'Italia" del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
- Ore 11.00: Gruppi parlamentari "Partito democratico" del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
- Ore 12.00: Gruppi parlamentari "Forza Italia - Berlusconi presidente" del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
- Ore 16.00: Gruppi parlamentari "Lega-Salvini premier" del Senato della repubblica e della Camera dei deputati
- Ore 17.00: Gruppi parlamentari "Movimento 5 stelle" del Senato della repubblica e della Camera dei deputati.
Tutte le pedine sono andate a dama, dopo vari giri e cambi di tattica, alla fine il gioco è diventato chiaro: Conte si è dimesso prima del voto di fiducia, i Cinque Stelle e il Pd hanno cominciato ad apparecchiare una trattativa per formare un nuovo governo. Non c'è alcun automatismo, il movimento è stato innescato da una mossa di Renzi che cerca di salvare il suo controllo sui gruppi parlamentari, la contromossa di Zingaretti è stata un rilancio per superare l'offensiva dell'ex tutto del Pd. Il nuovo governo PentaDem andrà in porto? A leggere i giornali è cosa fatta, ma come spesso capita i titoli sono desideri personali (o di gruppi d'interesse) che poi non si realizzano. Stiamo ai fatti, quello che si vede e si intuisce è un interessante (forse troppo) arabesco. Tutto è ancora possibile, le elezioni anticipate continuano ad essere un'opzione sul tavolo e siamo al "fifty fifty" tra le due vie che si biforcano. Una sarà il finale di questo racconto.
Picchetto d'onore al Quirinale per l'arrivo della Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati (Foto Ansa)La crisi è gestita dal Quirinale e questo assicura finalmente una sceneggiatura che ha una sua coerenza e ritmo: consultazioni, pausa, secondo giro di consultazioni, incarico, esplorazione, successo, nuovo governo, fallimento, scioglimento delle Camere e elezioni anticipate. Questo schema è nelle note di regia di Mattarella, gli attori li conoscete. Sì, vabbè, non proprio caratteri da Oscar, ma questo passa il convento della politica italiana. In ogni caso la sceneggiatura è divertente, la crisi ha presentato finora molte scene inedite e il finale è aperto. Opera in fieri.
04
Voto o governo? Tutto è nelle mani del Pd
Il centro del maelstrom è il Partito democratico, l'innesco del nuovo esecutivo passa per i dem. Il segretario Nicola Zingaretti ha giocato con tatto istituzionale e prudenza questa mano della partita: oggi ha riunito la direzione, discusso e proposto un ordine del giorno, ottenuto un via libera all'unanimità. Ecco il testo dell'ordine del giorno:
La Direzione Nazionale del Partito Democratico: giudica la caduta del governo lo sbocco naturale e necessario del fallimento della maggioranza gialloverde responsabile di una paralisi dell'economia, di un impoverimento diffuso, un tessuto imprenditoriale ulteriormente provato e di un isolamento senza precedenti dell'Italia sulla scena europea e internazionale. Rivolge un appello alle organizzazioni territoriali affinché sviluppino il massimo della mobilitazione e della iniziativa democratica in un passaggio particolarmente delicato per il futuro del Paese. Ripone massima fiducia nell'azione del Presidente Mattarella che ringraziamo per l'opera incessante di tutela delle istituzioni e delle procedure democratiche. Ritiene che in assenza di una chiara e solida maggioranza espressione del Parlamento attuale lo sbocco naturale della crisi siano nuove elezioni. Nel pieno rispetto delle sue prerogative la delegazione del Pd indica al capo dello Stato i presupposti sui quali intende concentrare la propria iniziativa per l'avvio di una fase politica nuova e la verifica di un'altra possibile maggioranza parlamentare in questa legislatura:
1) L'impegno e l'appartenenza leale all'UE per una Europa profondamente rinnovata, un'Europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione;
2) Il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa incarnata dai valori e dalle regole scolpite nella Carta Costituzionale a partire dalla centralitaà del Parlamento;
3) L'investimento su una diversa stagione della crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo;
4) Una svolta profonda nell'organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità sicurezza, nel primato assoluto dei diritti umani, nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e in una stretta corresponsabilità con le istituzioni e i governi europei;
5) Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all'equità sociale, territoriale, generazionale e di genere.
In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia. Evitare l'inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell'IVA. Se tali condizioni troveranno nei prossimi giorni un riscontro basato sulla necessaria discontinuita' e su un'ampia base parlamentare siamo disponibili ad assumerci la responsabilita' di dar vita a un governo di svolta per la legislatura. In caso contrario il Partito Democratico coinvolgerà le forze politiche disponibili a costruire un progetto di alternativa e rigenerazione dell'economia e della societa' italiana. Ci rivolgeremo alle energie più consapevoli della società, i giovani, le donne, movimenti, associazioni, la rete diffusa del civismo, dei sindaci e degli amministratori. In un passaggio così delicato l'unità e compattezza del Partito Democratico, pure nella ricchezza del suo pluralismo, è una garanzia di tenuta per l'intero sistema politico e istituzionale. La democrazia e i suoi canali di partecipazione sono un patrimonio prezioso che oggi tutte e tutti noi dobbiamo preservare in uno spirito di unità del più largo campo progressista.
Il registro stilistico è da Politburo, i temi sono presentati sempre con questa patina di grigiore, quello di un partito vintage che non riesce a rompere i tabù linguistici e la liturgia del politicamente corretto. Insomma, in sintesi, il documento è politicamente una buona mossa, ma è una noia mortale. Si dirà che l'ordine del giorno non deve divertire "le masse", che è un gingillo retorico interno, impastato e infornato per essere efficace e va bene, concediamo che sia così, dunque qui vale lo sforzo di Zingaretti di tenere insieme le famigliole litiganti del partito e l'obiettivo di fissare paletti alti a un'eventuale alleanza con i Cinque Stelle. Missione compiuta. Unanimità.
05
Condizioni, nomi, programma del PentaDem
Il triangolo non c'è più. Salvini, Conte, Di Maio ieri in Senato (Foto Ansa).Sarà efficace anche con la famiglia esterna dei Cinque Stelle? Se sommiamo i veti sui nomi di Conte e Di Maio a queste condizioni di tipo programmatico (ops, riemerge il dizionario del Comitato centrale), la strada per un accordo appare molto complicata. Cosa si fa con la Tav? Con l'innovazione? Con quella che si chiama "centralità del Parlamento" al posto dei like e della piattaforma Rousseau? In teoria dovrebbe scoppiare un conflitto. In teoria. Perché i pentastellati sono talmente disperati che - così si dice - pare siano pronti ad accettare tutto e anche di più. Abbiamo qualche dubbio su questa versione. Troppo sdraiata. Ma la disperazione c'è. Bastava osservare ieri il voto di Luigi Di Maio durante il dibattito in Senato. Tirato. Scuro in volto. Rischia di perdere il suo giocattolino. E lo sa.
Nel documento della segreteria le cinque condizioni (una discontinuità non formale, ma di contenuto) sono un doppio avviso ai naviganti: fissare all'interno del Pd chi guida il negoziato e con quali obiettivi (avviso a Matteo Renzi e alle sue truppe, state calmi abbiamo capito il vostro giochino), dire ai Cinque Stelle che il Pd non si presenterà al Gran Premio del governo per sostituire il team della Lega (avviso a Luigi Di Maio) con un paio di ministri e via. In questo il gruppo di "ragazzi e ragazze" che sta lavorando con Zingaretti ha mostrato pazienza, trama, tessitura, un certo mestiere che non si vedeva da molto tempo. Dunque, bene.
Zingaretti è obbligato ad essere prudente ma senza mostrare incertezze, si gioca tutto e non solo sul piano personale. In ballo c'è il futuro del Pd. Sì, certo, lo sappiamo, i partiti non sono eterni, ma da quelle parti c'è comunque bisogno di un soggetto politico che accolga e non respinga (dunque il contrario di Renzi, giusto per fare giri di parole), che occupi uno spazio che è stato triturato dal qualunquismo grillino e poi lasciato come un giardino incolto. Insomma, a costo di ripetersi e dire cose ovvie (mai come oggi l'ovvio appare straordinario): serve una cosa di sinistra per rimettere in moto il gioco dell'alternanza.
06
Tra Renzi e Grillo. Un'operazione a rischio
Alternanza significa voto. Vincere le elezioni. Perché il rischio di questa operazione, come ha ben spiegato Maite Carpio qualche giorno fa, è che il sottosopra di Palazzo finisca poi per travolgere il partito, far apparire tutta questa operazione con i Cinque Stelle un inciucio micidiale che punta a conservare le poltrone. E qui Zingaretti deve stare attento ai fili elettrici scoperti. Perché se mai dovesse arrivare a chiudere un accordo con i penstastellati, si ritroverebbe senza più la parola "sinistra" nella ragione sociale e un vuoto quando - prima o poi accadrà - si andrà a votare. Per queste ragioni le richieste del Pd ai Cinque Stelle devono essere importanti e rigorose. Altrimenti gli italiani che cercano un'alternativa a Salvini non capirebbero. E non essere compresi significa non essere votati. Sono le ragioni che hanno indotto un saggio come Emanuele Macaluso a dire nei giorni scorsi che l'alleanza non s'ha da fare. Crash
Zingaretti non può dire sì a un governicchio del caos e non può esporre il fianco alla manovra di Renzi. L'ex segretario ha mostrato di esser uno che ha sempre il colpo in canna, uno che gioca con il grilletto e ama stare nel Saloon, uno che si diletta nel comizio che brucia zolfo, che si piace e pensa di piacere a tutti. In fase Narciso, con l'Ego che gli straborda dalla giacca abbottonata come se fosse il damerino del film "Camera con vista", avvolto negli effetti speciali che sono raffinati come il calcio fiorentino, Renzi alla fine ha svelato il suo vero disegno con la solita irruenza e imprudenza, parlando qua e là con i giornali, le televisioni, i grandi network, il suo specchio specchio delle mie brame, ne sono emerse le reali intenzioni non proprio amichevoli nei confronti di Zingaretti: controllando i gruppi parlamentari Renzi ha il potere di far nascere il nuovo governo oggi, ma soprattutto può affondarlo domani. La sua golden share è un problema per Zingaretti che non può rischiare di sostenere un governo debole che dipende dai disegni di Renzi. Una trappola mortale. E poi, dai, perfino durante il suo intervento in Senato ieri gli è scappato un passaggio corrosivo dove senza tanti veli lancia un avviso a Zingaretti sulle elezioni che arriverebbero grazie al contributo del Pd zingarettiano. Tutto condito dall'avviso che lui, Renzi, non farà mai parte del governo di cui sta curando la rapida nascita (forse).
Come puà sopravvivere Zingaretti a tutto questo? Alzando la posta, mettendo alla prova i Cinque Stelle e superando Renzi in qualità e intensità della sortita politica. Questo significa che non c'è spazio per un Conte bis, altro giro, altra corsa, altro pilota. Il premier ha provato a rifarsi il trucco nel discorso al Senato dove ha attaccato Salvini, ma non poteva presentarsi come un alieno, Conte ha governato per quasi 15 mesi al fianco del leader della Lega. I grillini sono di fronte alla realtà: il Pd vuole un governo nuovo. Senza Conte. Senza Di Maio. Se tutto questo non ci sarà, si andrà al voto.
07
Salvini ha fallito? Attenzione al finale
Domanda sul taccuino: Salvini ha fallito? Le crisi si giudicano alla fine, non all'inizio. La crisi è andata - come sempre - da un'altra parte rispetto ai piani del leader della Lega (le elezioni) che ha mostrato limiti nella tattica parlamentare, ma egli ha un grande consenso e sa che un governo di maggioranza nelle Camere e di minoranza nel Paese è destinato a una vita dura, quasi impossibile. Salvini ha più chance di quanto si immagini: può attendere sulla riva del fiume che tra qualche mese passino le spoglie di un governo giallorosso consumato dalle liti interne (incubo che alimenta la prudenza di Zingaretti) e poi andare al voto; può attendere che la trattativa fallisca, aspettare il clamoroso rientro alla base lunare dei Cinque Stelle mossi da disperazione e rifare l'alleanza gialloverde; può vedere perfino l'orizzonte del voto anticipato nel caso di una crisi che finisce nel disordine.
Presto vedremo chi vince e chi perde, domani sarà un passaggio fondamentale. Questa puntata di List finisce qui... e l'ultimo chiuda la porta. Buona serata.
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prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.