11 Gennaio
Primo gong del 2019: produzione industriale in rosso
L'indice a novembre si ferma a meno 1.6 per cento rispetto a ottobre. Nel frattempo il governo si divide ancora sull'Alta Velocità e le trivelle, rinviati i provvedimenti su quota 100 e il reddito di cittadinanza. Il no della Consulta al Pd e come non si fa l'opposizione. Ford, Jaguar, Fca: la rivoluzione e i tagli nel mercato dell'auto. Un futuro di taxi volanti e robot
Grandi notizie da un grande paese: la direttrice di Rai1 contesta Claudio Baglioni, direttore artistico del Festival di Sanremo, che "ha fatto un comizio" sui migranti; il tribunale dà torto alla mamma della parlamentare grillina Paola Taverna in una causa che passerà alla storia: dovrà lasciare la casa popolare; il leader dei falchi dei gilet gialli francesi, un vero ingrato, respinge al mittente la lettera d'amore che gli aveva inviato Luigi Di Maio-Robespierre; Beppe Grillo firma il patto sui vaccini del professor Burioni, fa la cosa giusta, e scopre la prevalenza del Kretino di Internet. È tutto vero e questo è il problema. Cose che contano? Seguite il titolare di List.
01
Produzione industriale giù
Sta arrivando la gelata, preparate le coperte. Dato Istat, pubblicato alle ore 10.00: indice destagionalizzato della produzione industriale a novembre 2018: -1.6 per cento rispetto a ottobre. Nella media del trimestre settembre–novembre 2018 il livello della produzione registra una flessione dello 0,1 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Ecco quello che conta. Guardate il grafico sul tendenziale:
Riportiamo il commento dell'Istat:
La produzione industriale registra a novembre una marcata diminuzione sia su base congiunturale sia su base annua. Queste tendenze negative, potrebbero risultare amplificate da un effetto “ponte” connesso con il posizionamento nel calendario della festività del primo novembre. La flessione congiunturale su base trimestrale risulta solo lievemente negativa, confermando un quadro di complessiva debolezza dei livelli di attività industriale nel corso del 2018.
Al netto dell'effetto ponte, stiamo entrando a piè veloce nella fase "Houston, abbiamo un problema". Questa è la tabella sull'andamento dei settori:
Sono dati che dovrebbero innescare qualche pensiero nel governo (e nell'opposizione), ma come abbiamo visto sono molto impegnati a discutere sul... regresso industriale. Tanti auguri.
Oggi escono altri numeri che pesano: produzione industriale della Spagna, il prodotto interno lordo del Regno Unito, prodotto...
Grandi notizie da un grande paese: la direttrice di Rai1 contesta Claudio Baglioni, direttore artistico del Festival di Sanremo, che "ha fatto un comizio" sui migranti; il tribunale dà torto alla mamma della parlamentare grillina Paola Taverna in una causa che passerà alla storia: dovrà lasciare la casa popolare; il leader dei falchi dei gilet gialli francesi, un vero ingrato, respinge al mittente la lettera d'amore che gli aveva inviato Luigi Di Maio-Robespierre; Beppe Grillo firma il patto sui vaccini del professor Burioni, fa la cosa giusta, e scopre la prevalenza del Kretino di Internet. È tutto vero e questo è il problema. Cose che contano? Seguite il titolare di List.
01
Produzione industriale giù
Sta arrivando la gelata, preparate le coperte. Dato Istat, pubblicato alle ore 10.00: indice destagionalizzato della produzione industriale a novembre 2018: -1.6 per cento rispetto a ottobre. Nella media del trimestre settembre–novembre 2018 il livello della produzione registra una flessione dello 0,1 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Ecco quello che conta. Guardate il grafico sul tendenziale:
Riportiamo il commento dell'Istat:
La produzione industriale registra a novembre una marcata diminuzione sia su base congiunturale sia su base annua. Queste tendenze negative, potrebbero risultare amplificate da un effetto “ponte” connesso con il posizionamento nel calendario della festività del primo novembre. La flessione congiunturale su base trimestrale risulta solo lievemente negativa, confermando un quadro di complessiva debolezza dei livelli di attività industriale nel corso del 2018.
Al netto dell'effetto ponte, stiamo entrando a piè veloce nella fase "Houston, abbiamo un problema". Questa è la tabella sull'andamento dei settori:
Sono dati che dovrebbero innescare qualche pensiero nel governo (e nell'opposizione), ma come abbiamo visto sono molto impegnati a discutere sul... regresso industriale. Tanti auguri.
Oggi escono altri numeri che pesano: produzione industriale della Spagna, il prodotto interno lordo del Regno Unito, prodotto interno lordo dell'Eurozona. Sul radar della politica italiana tutto questo non c'è, fanno altro. Litigano. E così abbiamo il consiglio dei ministri di ieri che rinvia le decisioni che hanno dato alla maggioranza i voti e il potere (riforma delle pensioni a quota 100 e reddito di cittadinanza), si contorce sull'Alta Velocità della tratta Torino-Lione, avvinghiandosi contro la modernità. Andare lontano, con queste idee, in un mondo come quello che c'è là fuori, è praticamente impossibile.
Là fuori la realtà ruggisce come la pantera di Apocalypto (scena del film di incredibile bellezza e crudezza) e noi sembriamo sospesi, un paese di sonnambuli, titolo non a caso di un grande romanzo di Hermann Broch:
Nella dissoluzione di ogni forma, nel crepuscolo di una torpida incertezza sopra un mondo spettrale, l'uomo, come un bimbo smarrito, avanza a tentoni, tenendosi al filo di una qualche logica di corto respiro, attraverso un paese chimerico, che chiama realtà sebbene non sia per lui che un incubo.
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
Birmania. Sette anni di carcere a due giornalisti della Reuters
Sette anni di carcere. Hanno raccontato i massacri del regime birmano, sono in carcere da oltre un anno e oggi la loro condanna è stata confermata in appello. Sette anni. Wa Lone, 32 anni, e Kyaw Soe Oo, 28 anni, sono stati di nuovo riconosciuti colpevoli di violazione della legge sui segreti di stato, reato che risale al codice del periodo coloniale. Un'inchiesta sui massacri dei musulmani Rohingya sta loro strappando sette anni di vita. "Il verdetto che è stato emesso in prima istanza non è sbagliato ed è stato in conformità con le leggi in vigore", ha affermato il giudice Aung Naing dell'Alta Corte di Giustizia della regione di Rangoon. "Così abbiamo deciso di respingere il loro appello". I due giornalisti dell'agenzia Reuters sono accusati di essersi procurati i documenti relativi alle operazioni delle forze di sicurezza birmane nel Rakhine, regione nord-occidentale di Myanmar, teatro di atrocità contro la minoranza musulmana Rohingya. Al momento del loro arresto, nel dicembre 2017, stavano indagando su un massacro a Inn Din, un villaggio nel nord di Rakhine. Da allora, l'esercito ha riconosciuto che un massacro ha avuto luogo nel mese di settembre 2017 e sette soldati sono stati condannati a dieci anni di prigione.
La situazione della Birmania è pazzesca e vi sono responsabilità gravi anche di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace di discutibilissima levatura morale dopo la pubblicazione dei rapporti dell'Onu sui massacri nel paese. Riprendiamo un brano del numero di List del 30 agosto scorso.
03
Miti nella polvere. Aung San Suu Kyi
Aung San Suu Kyi, mito della libertà del popolo birmano, celebrata come una star del progresso in Occidente, insignita dei premi Rafto e Sakharov, medaglia d'oro del Congresso americano e naturalmente Premio Nobel per la pace nel 1991, è accusata di non essere neanche un po' degna di quei premi. Le accuse arrivano dall'Onu. L'Alto commissario per i diritti umani, Zeid Raad al Hussein ha detto alla Bbc che la leader politica "avrebbe dovuto dimettersi. Era nella posizione di fare qualcosa avrebbe potuto dimettersi o rimanere in silenzio, invece è stata la portavoce dei militari birmani" che hanno sterminato la minoranza musulmana Rohingya.
Prima di tutto il quadro politico dipinto dal report delle Nazioni Unite:
Dal 1962 il Myanmar è governato da una serie di regimi militari. Nel 2008, la nuova Costituzione è stata adottata e scritta dai militari per mantenere il loro ruolo dominante. È stato istituito un sistema di governo composto da militari e civili. L'esercito (noto come "Tatmadaw") nomina il 25 per cento dei seggi negli organi legislativi e seleziona i candidati per tre posti ministeriali chiave (difesa, frontiere, Affari interni) e almeno uno dei due vicepresidenti. Ciò è sufficiente per controllare il Consiglio nazionale di sicurezza e di difesa e l'intero apparato di sicurezza, oltre a costituire un blocco sulle modifiche costituzionali. Il Tatmadaw ha il diritto di amministrare in modo indipendente e regola sui suoi affari senza controllo civile. Militari in servizio o ex militari occupano posti chiave in tutti i settori dell'amministrazione, nell'ambito della funzione pubblica, del sistema giudiziario, e in molte imprese di proprietà dello Stato. Nel 2010, il governo Thein Sein ha avviato riforme di ampia portata nella politica, ha liberalizzato l'economia, ma senza modificare la Costituzione. La Lega nazionale per la democrazia ha vinto le elezioni del novembre 2015 e il 31 marzo del 2016 è entrato in carica un governo guidato da tale partito. Le sanzioni sono state abolite e gli investimenti esteri sono stati accolti con favore.
Viva la libertà. Risultato concreto? I militari hanno cominciato indisturbati la loro "pulizia etnica". Prima di tutto sul piano politico definendo chi può stare in Birmania con uno status legale e chi è considerato "straniero", nonostante sia da generazioni su quella terra. Dal 2011 gruppo dei nazionalisti buddisti rappresentati dal Bamar ha ingaggiato una furiosa lotta contro la minoranza musulmana dei Rohingya, de facto un gruppo che in Birmania non è considerato parte della nazione, senza diritti. Le stime delle operazioni militari contro questo gruppo sono da brividi: oltre 10 mila morti, quasi 800 mila sfollati in Bangladesh. I villaggi dove abitavano i Rohingya sono stati rasi al suolo. Cancellati. E tutto questo avveniva sotto lo sguardo di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace.
Ecco come descrive il comportamento della leader politica birmana il rapporto delle Nazioni Unite:
I poteri costituzionali delle autorità civili offrono scarse possibilità di controllo sulle azioni del Tatmadaw (i militari, ndr). Né vi è alcuna indicazione che essi abbiano partecipato direttamente a la pianificazione o all'attuazione di operazioni di sicurezza o che facessero parte della struttura di comando. Tuttavia, nulla indica che le autorità civili abbiano utilizzato i loro poteri limitati per influenzare la situazione nello Stato di Rakhine in cui sono stati commessi i crimini. Daw Aung San Suu Kyi, non ha utilizzato la sua posizione di fatto di capo del Governo, né la sua autorità morale, per arginare o prevenire gli eventi in corso, o cercare di percorsi alternativi per far fronte alla responsabilità di proteggere la popolazione civile. Al contrario, le autorità civili hanno diffuso false narrazioni, hanno negato le accuse contro il Tatmadaw, hanno bloccato le indagini indipendenti, compresa la commissione d'inchiesta, hanno distrutto delle prove. Con i loro atti e le loro omissioni, le autorità civili hanno contribuito alla commissione di crimini e atrocità.
Non c'è nient'altro da aggiungere. Il Premio Nobel per la Pace pare non possa essere revocato. Tra i premi, Aung San Suu Kyi, ha ricevuto nel 1994 la cittadinanza onoraria di Roma.
Anche questa non può essere revocata?
***
Torniamo in Italia, facciamo un giro di giostra politico. Che giro.
04
Il no della Consulta sul ricorso del Pd
Una notizia che può apparire un dettaglio, ma in realtà dice tutto sulla realtà del nostro scenario politico. La Corte Costituzionale ieri ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Partito democratico sull'iter di approvazione della manovra. C'erano mille ragioni per non presentarlo, ma il Pd ha deciso di fare pratica grillina e ormai anche da quelle parti "tutto fa brodo". Così il prode capogruppo al Senato Andrea Marcucci è partito come Brancaleone da Norcia in sella ad Aquilante e ha rimediato una figuraccia che un partito che dice di voler rappresentare i "competenti" doveva evitare.
Cosa dice la Consulta? Riportiamo il comunicato stampa integrale:
La Corte costituzionale si è pronunciata sull’ammissibilità del conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, sollevato da 37 senatori e avente ad oggetto le modalità con cui il Senato della Repubblica ha approvato il Disegno di legge di bilancio 2019. Il ricorso denunciava la grave compressione dei tempi di discussione del Ddl, che avrebbe svuotato di significato l’esame della Commissione Bilancio e impedito ai singoli senatori di partecipare consapevolmente alla discussione e alla votazione. La Corte ha anzitutto ritenuto che i singoli parlamentari sono legittimati a sollevare conflitto di attribuzioni davanti alla Corte costituzionale in caso di violazioni gravi e manifeste delle prerogative che la Costituzione attribuisce loro. Il ricorso è stato però dichiarato inammissibile. La contrazione dei lavori per l’approvazione del bilancio 2019 è stata determinata da un insieme di fattori derivanti sia da specifiche esigenze di contesto sia da consolidate prassi parlamentari ultradecennali sia da nuove regole procedimentali. Tutti questi fattori hanno concorso a un’anomala accelerazione dei lavori del Senato, anche per rispettare le scadenze di fine anno imposte dalla Costituzione e dalle relative norme di attuazione, oltre che dai vincoli europei. In queste circostanze, la Corte non riscontra nelle violazioni denunciate quel livello di manifesta gravità che, solo, potrebbe giustificare il suo intervento. Resta fermo che per le leggi future simili modalità decisionali dovranno essere abbandonate altrimenti potranno non superare il vaglio di costituzionalità
La Corte dice che il singolo parlamentare può fare ricorso, ma in questo caso è del tutto inutile, non ci sono i presupposti. Il Pd lo sapeva, ma puntava solo a fare propaganda. Un partito che si auto-definisce serio, popolato da cervelloni, queste cose non le fa. Fare opposizione alla maggioranza giallo-verde significa essere seri e rigorosi prima di tutto con se stessi e pesare bene ogni atto, primo fra tutti quello di un ricorso alla Corte Costituzionale sulla manovra. Se un partito che ha fatto approvare la riforma elettorale con il voto di fiducia e dal 2001 a oggi ha partecipato allegramente all'orgia legislativa dei maximendamenti con articolo unico e migliaia di commi, apre una simile guerra istituzionale, deve avere argomenti solidissimi, una seria analisi di contesto (che infatti la Consulta ha utilizzato per dichiarare inammissibile il ricorso), ricordare che non si mette in imbarazzo il Capo dello Stato (en passant scelto e votato dal Pd) su provvedimenti sui quali il Quirinale si è impegnato per l'approvazione e nel negoziato in sede europea. Il Partito comunista italiano queste idiozie istituzionali non le inseguiva perché ci teneva a conservare decenza e credibilità.
Qui consideriamo pessimi i maxiemendamenti, dannosa la compressione dei tempi di esame parlamentare, una pratica da cancellare, ma è da quasi vent'anni che si fanno provvedimenti chilometrici di un solo articolo e ci si mette sopra la fiducia, e ora si sono svegliati tutti e recitano a memoria gli articoli della Costituzione. Stendiamo un velo pietoso e passiamo a un altro funerale, quello del governo, l'alleanza è virtualmente finita, gli opposti sono distanti, ma è inesorabilmente senza alternativa, dunque va avanti.
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Come si risolve il problema? Cribbio, si vota. Il titolare e Francesco Damato hanno discusso la faccenda in una puntata di RadioList.
05
Governo Frankenstein, dalla transizione al voto in autunno
Dopo il caos della legge di Bilancio, lo scontro sugli immigrati e la pace armata sancita dal vertice notturno a Palazzo Chigi, emerge la necessità di passare dalla transizione del Governo Frankenstein al voto anticipato per fare chiarezza nel sistema politico italiano. Cinque Stelle e Lega sono partiti alternativi, l'esecutivo nato per necessità deve chiudere la sua esperienza dopo il voto europeo di maggio. Un'indagine del titolare di List e Francesco Damato sullo scenario dei prossimi mesi. Ascolta RadioList.
La musica di questa puntata di RadioList è tratta dalla colonna sonora di A Star Is Born, la voce e tutta l'anima del mondo è di Lady Gaga, straordinaria. Questa puntata è già balzata sul podio della classifica dei podcast di iTunes. Grazie a tutti.
Una voce si leva dal loggione: "L'avventura del governo non è finita!". Abbiamo grande fiducia nella scienza, ma tenere in piedi un esecutivo che litiga tutti i giorni è francamente più difficile che spedire Di Maio su un esopianeta popolato da forme di vinta intelligente e rendere la sua sintassi compatibile con quella degli extraterrestri. Si sono lasciati l'altro ieri sera dopo essersi presi a colpi di clava a Palazzo Chigi, hanno ricominciato ieri a... trivellarsi.
06
Strada ferrata, trivella e slitta tutto
La ferrovia e la trivella sono le prossime invenzioni del Novecento che divideranno il governo. Chiamparino e Fontana, un democratico e un leghista, presidenti delle Regioni Piemonte e Lombardia, promuoveranno insieme un referendum consultivo sulla linea ad alta velocità Torino-Lione. Salvini appoggia e... toh! il Movimento Cinque Stelle frena. Ci risiamo. Naturalmente il capitolo ferro e acciaio non esaurisce il dossier delle divisioni su innovazione e industria. No, non basta, perché un paese che importa il 75 per cento dell'energia non deve assolutamente sfruttare le sue risorse energetiche e dunque niente petrolio, niente gas, niente trivelle. No pasaran.
Così il Movimento Cinque Stelle ha presentato un provvedimento per bloccare tutte le esplorazioni petrolifere sul Mar Ionio, la Lega pensa che la cosa vada gestita in maniera diversa, tenendo conto di quella cosa che si chiama industria italiana. Salvini a un certo punto a Porta a Porta ieri sera ha detto: "Penso si possa tutelare l'ambiente senza danneggiare lo sviluppo economico. Trivellare vicino alla costa no, ma dire di no a decine di chilometri dalla costa non mi sembra buono. Tutelare l'ambiente sì, ma non per partito preso, anche perché noi l'energia la paghiamo molto di più degli altri paesi".
Mentre Salvini sosteneva idee leggermente differenti rispetto al neo-luddismo energetico grillino, il sottosegretario pentastellato Manlio Di Stefano vince il record mondiale di tempismo, si mostra informatissimo sull'ultimo pensiero leghista e pubblica su Twitter l'esortazione decisiva:
Di Stefano ha sbagliato soggetto e anche giochino retorico: deve convincere Salvini. Abbiamo la netta sensazione che non ci riuscirà, nonostante il tweet, il segretario della Lega ha una strategia che i grillini dovrebbero conoscere bene: ha cambiato idea, sta al governo non all'opposizione.
P.S. Il consiglio dei ministri non ha discusso i provvedimenti sulle pensioni (quota 100) e il reddito di cittadinanza. Pare che la Ragioneria generale dello Stato abbia chiesto tempo per fare bene i conti. Il governo si sta incartando, lo è gia.
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Che facciamo? Andiamo in America per restare in realtà in Europa, le notizie più importanti arrivano dal settore dell'automobile.
07
Ford taglia, Jaguar licenzia, Fca concilia
Un settore da seguire se volete capire come va il mondo è quello dell'automobile, sono pochissimi ad essere così complessi, grandi, ricchi di competizione, tecnologia, talenti. È il mondo dei T-Rex dell'industria. Tre fatti notevoli restano sul taccuino:
- Ford sta preparando una pesantissima ristrutturazione delle sua attività in Europa, si parla di un piano di risparmi globale di 14 miliardi di dollari;
- Jaguar Land Rover, il produttore inglese, taglierà 4.500 posti in tutto il mondo;
- FCA, una nostra vecchia conoscenza, ha raggiunto un accordo con la giustizia americana per chiudere il contenzioso sulle emissioni scucendo la modica cifra di 800 milioni di dollari.
Cambiamento dello scenario economico, stili di consumo, era dell'auto elettrica (ancora in realtà lontana, ma bisogna prepararsi al cambio che arriverà improvvisamente), fatti regolatori legati all'ambiente, sviluppo di tecnologia intelligente e guida autonoma, concentrazione della popolazione nelle aree metropolitane, sviluppo di smart cities, processi di fusione dei costruttori... vogliamo continuare? L'auto dominerà ancora lo scenario della nostra vita, ma è destinata a trasformarsi e... volerà.
08
Il taxi volante
Uber sta lavorando ai suoi taxi volanti, ne abbiamo visto uno al CES di Las Vegas che... vabbè, eccolo:
In ogni caso, la faccenda ha radici lontane, è sempre la fantascienza a darci il meglio e soprattutto il domani. Il genio di Jules Verne immaginò una Parigi iper-tecnologica del Ventesimo secolo e Albert Robida la disegnò così all'inizio del Novecento... andare all'Opera volando, nel Duemila:
Non ci siamo ancora arrivati, il giorno in cui accadrà, a Roma avremo problema di parcheggio di navicelle spaziali in doppia fila con cassonetti della spazzatura frequentati dai Gremlins.
Come chiudiamo questo numero di List? Con il postino che non suonerà mai più due volte. Che futuro.
09
Robot dog
Che dire? Questo è il futuro che ci attende:
Siete sicuri di volere tutto questo? Meglio quello che suona sempre due volte. Molti conoscono il film, pochi il libro, un micidiale cocktail di realismo e noir:
Il romanzo di James M. Cain è una fiocina, una bestia nera che resta sulla spalla (Luchino Visconti ne trasse Ossessione, fu il primo pilastro del neorealismo e per realizzare il film vendette i gioielli di famiglia). La storia scartavetrata di Frank Chambers e Cora finisce tragicamente, una questione ineludibile di attrazione e distruzione. D'altronde Frank era uno sciupafemmine il cui destino era quello di venir sciupato per sempre, si capisce, soprattutto quando fai l'attaccasottane con Cora, «il desiderio fatto realtà». Un mondo di vinti senza vincitori. Il potere della conquista è liquido, sfugge di mano come una saponetta, servono le doti di un incantatore di serpenti per mantenerlo e farlo danzare di fronte a te, il cobra. Chi ci riesce? Pochi, uno che aveva lo shining per mantenerlo era Dick Cheney.
10
Cinema. Vice
Da vedere nel fine settimana, per la qualità degli interpreti, il regista, il personaggio di fascino totale che racconta: Dick Cheney.
Vice è al settimo posto del box office in Italia. Raccontare Dick Cheney non è un'operazione semplice, è il potere. Nel centenario della nascita di Giulio Andreotti, ricordiamo una sua frase che resterà decisamente più a lungo dei selfie dei nostri ultimi arrivati in Parlamento: "Il potere l0gora chi non ce l'ha". Buona giornata.
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3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.