18 Dicembre
Quattro atti e un futuro con poca energia. Noi e il 2023
Cosa ci aspetta nel nuovo anno? Imprevisti e una certezza: la scarsità di risorse energetiche per l'Europa. Quattro momenti del passato che preparavano il nostro presente. Conseguenze inattese del Qatargate: il Parlamento europeo chiude la porta, Doha avvisa che lo stop "avrà effetti negativi sulle discussioni in corso sulla crisi energetica"
Scorrono i titoli di coda del 2022, usciamo da due anni intensi e accelerati, compressi e complessi. L’Italia dopo più di un decennio di soluzioni pasticciate, ribaltoni, esecutivi tecnici, ha un governo politico che nasce da un risultato chiaro del voto. A Palazzo Chigi è al timone per la prima volta nella storia d'Italia una donna, Giorgia Meloni, fondatrice di un partito che ha preso il 26% dei voti il 25 settembre scorso e oggi nei sondaggi veleggia sopra il 30%. Quella di Meloni è l’unica leadership forte riconosciuta dagli elettori, Giorgia è nella fase ‘luna di miele’.
L’opposizione d’altronde offre uno scenario che così non può essere l’alternativa: il Pd sta mostrando nella fase congressuale una grave crisi d’identità, l’anti-capitalismo di molti suoi esponenti ha tratti surreali, i riformisti sono visti con sospetto, va in piazza contro una legge di Bilancio che ha passato l’esame dei mercati e ottenuto il giudizio positivo dell’Europa, si è messo all’inseguimento del Movimento Cinque Stelle su posizioni che sono la negazione dell’impresa, dello sviluppo e del merito. In questo scenario, il governo Meloni ha la strada spianata per lungo tempo.
L’Italia sta dicendo alla classe politica che apprezza il parlar chiaro, la serietà di uno stile di governo né populista né altezzoso, equilibrato senza cadere nell’equilibrismo, deciso nella difesa dell’interesse nazionale in un quadro di cooperazione internazionale, ‘senza trucco e senza inganno’.
Sul taccuino c’è la domanda: come sarà il 2023? Rispondere è operazione acrobatica, perché l’imprevisto è dietro l’angolo (occhio al Qatargate), prima facciamo un po' di storia, in quattro atti.
01
Primo atto, il Nuovo Millennio
Nel 2000 eravamo tutti concentrati sul ‘baco del millennio’...
Scorrono i titoli di coda del 2022, usciamo da due anni intensi e accelerati, compressi e complessi. L’Italia dopo più di un decennio di soluzioni pasticciate, ribaltoni, esecutivi tecnici, ha un governo politico che nasce da un risultato chiaro del voto. A Palazzo Chigi è al timone per la prima volta nella storia d'Italia una donna, Giorgia Meloni, fondatrice di un partito che ha preso il 26% dei voti il 25 settembre scorso e oggi nei sondaggi veleggia sopra il 30%. Quella di Meloni è l’unica leadership forte riconosciuta dagli elettori, Giorgia è nella fase ‘luna di miele’.
L’opposizione d’altronde offre uno scenario che così non può essere l’alternativa: il Pd sta mostrando nella fase congressuale una grave crisi d’identità, l’anti-capitalismo di molti suoi esponenti ha tratti surreali, i riformisti sono visti con sospetto, va in piazza contro una legge di Bilancio che ha passato l’esame dei mercati e ottenuto il giudizio positivo dell’Europa, si è messo all’inseguimento del Movimento Cinque Stelle su posizioni che sono la negazione dell’impresa, dello sviluppo e del merito. In questo scenario, il governo Meloni ha la strada spianata per lungo tempo.
L’Italia sta dicendo alla classe politica che apprezza il parlar chiaro, la serietà di uno stile di governo né populista né altezzoso, equilibrato senza cadere nell’equilibrismo, deciso nella difesa dell’interesse nazionale in un quadro di cooperazione internazionale, ‘senza trucco e senza inganno’.
Sul taccuino c’è la domanda: come sarà il 2023? Rispondere è operazione acrobatica, perché l’imprevisto è dietro l’angolo (occhio al Qatargate), prima facciamo un po' di storia, in quattro atti.
01
Primo atto, il Nuovo Millennio
Nel 2000 eravamo tutti concentrati sul ‘baco del millennio’ e non accadde un bel niente, mentre i fatti importanti furono l’elezione di Vladimir Putin alla presidenza della Russia e l’arrivo di George W. Bush alla Casa Bianca. Queste due figure hanno curvato lo spazio della contemporaneità: Putin ha ricostruito l’influenza di Mosca negli affari internazionali, fino all’annessione della Crimea e alla guerra in Ucraina; il secondo dopo gli attentati jihadisti dell’11 settembre 2001 ha lanciato l’America nelle campagne militari in Afghanistan (2001) e in Iraq (2003), due conflitti che sono ancora oggi accesi nelle conseguenze politiche e militari.
02
Secondo atto, primavere che erano inverni
Il colonnello Muammar Gheddafi nel febbraio del 2009 (Foto US Navy)Nel 2011 fummo colti di sorpresa dalle primavere arabe. Cominciarono in Tunisia con la ‘rivoluzione dei gelsomini’ che portò alla fuga di Ben Ali al potere da oltre 20 anni, uno a uno i regimi del Nord Africa caddero, in Egitto finì l’era di Hosni Mubarak.
Francia e Gran Bretagna decisero di cogliere la palla al balzo per regolare i vecchi conti aperti con Muammar Gheddafi (egemonia nel Mediterraneo, petrolio, la strage di Lockerbie), e così la Nato fece decollare i bombardieri, Gheddafi cadde (e morì linciato in diretta), la Libia a distanza di 11 anni è ancora nel caos tribale.
03
Terzo atto, è sempre America First
20 gennaio 2017, Inauguration Day, Donald Trump a Capitol Hill per la cerimonia del giuramento come presidente degli Stati Uniti d'America (Foto White House Archive)Nel 2016, la chiusura dell’era obamiana era vista come un passaggio di testimone da Barack a Hillary Clinton. Washington era pronta per Hillary, si ritrovò The Donald. La politica americana da quel momento è cambiata, piaccia o meno, Trump lascia un segno profondo. America First fa parte anche della politica di Biden (contestata solo pochi giorni fa da Emmanuel Macron durante la visita alla Casa Bianca). È un ciclo politico di enorme intensità, è un cocktail ad alto voltaggio di dazi e missili, protezionismo e egemonia militare, è la fase iniziale di un confronto duro per l’egemonia con la Cina sulla bilancia commerciale, la tecnologia e la difesa.
04
Quarto atto, pandemia e guerra
Nei primi giorni del 2020 i missili Helfire americani uccisero all’aeroporto di Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, il capo della Forza Quds, signore della guerra degli Ayatollah, lo stratega delle operazioni militari di Teheran, l’uomo considerato come un figlio da Ali Khamenei, leader spirituale iraniano. Sembrava alle porte un altro conflitto in Medio Oriente. Ricordo quella notte in maniera vivissima, ma il destino ci riservava ben altro: l’arrivo dalla città cinese di Wuhan di un nemico invisibile, il nuovo coronavirus. Crisi sanitaria, lockdown, profondo rosso economico.
Quando nel 2021 pensavamo di essere usciti dall’emergenza virus per godere di una fase di crescita economica, il ghost-writer della storia ha deciso di cambiare la trama e Vladimir Putin (rieccolo, vent’anni dopo), il 24 febbraio del 2022 annuncia l’invasione dell’Ucraina. La guerra nel cuore dell'Europa. Con la fanteria, i carri armati, le trincee. Il ritorno del Novecento. La riemersione dei problemi geopolitici e economici che con il crollo dell'Unione sovietica e la fine del Patto di Varsavia erano stati messi sotto il tappeto della globalizzazione felice. Quella fase della storia è finita, siamo dentro un altro romanzo.
***
Esauriti i quattro atti, cosa resta? Continuiamo il nostro viaggio.
05
La traccia del 2023: è una questione di energia
Non ho ancora risposto alla domanda: che cosa accadrà nel 2023? Sono i fatti che tracciano la strada (e quelli del passato li vediamo ancora dispiegarsi, la storia non finisce mai), ma una cosa è certa, esclusi eventi eccezionali (un asteroide, un conflitto nucleare, un profondo shock climatico) sarà ancora la crisi energetica a dominare la scena. In un mondo con pochi produttori e miliardi di consumatori (e con la Cina che sta allentando la politica Zero Covid e dunque avrà bisogno di più gas e petrolio per tornare a far correre la produzione, non a caso Xi Jinping è stato in Arabia Saudita qualche giorno fa), le monarchie dell’Oil & Gas del Medio Oriente sono una delle forze di cambiamento più grandi della contemporaneità. Insieme alle riunioni delle banche centrali, in cima all’agenda ci sono i vertici di Opec+. Senza idrocarburi c'è la carestia. I fatti sono difficili da piegare perfino per i professionisti dello storytelling dell'ecologismo insostenibile, la realtà è onesta, puntuale, inesorabile: l’Agenzia internazionale per l’energia ricorda che nel 2022 il consumo di carbone toccherà il record di 8 miliardi di tonnellate, il massimo di sempre.
Il carbone, prendere nota. Questo non significa che gli investimenti nelle energie rinnovabili non servano, tutt'altro, sono fondamentali, la decarbonizzazione è un processo che andrà avanti, ma va fatto mixando le fonti, perché vanno ridotti i rischi: se non c'è vento che faccio? E se non c'è sole cosa produco? Non ho il nucleare e sono a caccia di idrocarburi come Indiana Jones. E se manca il gas come metto in moto le turbine? Le navi come le alimento? Con il fotovoltaico? E gli aerei? Abbiamo abbastanza diesel (segnalo che comincia ad essere assente dalle stazioni di servizio) per mandare avanti il trasporto merci che va su gomma? Tutte queste domande hanno già risposte chiare, sono dettate dalla realtà, non si può fare a meno del mix energetico.
L'inverno in una foresta della Baviera, Germania. (Foto Dpa).Questo inverno è solo il primo banco di prova, nonostante le temperature siano sopra la media in gran parte del Vecchio Continente, gli Stati stanno intaccando le riserve di gas e dalla Germania (che dopo grandi sforzi è riuscita a limitare i consumi solo del 17%) fanno sapere che a fine marzo potrebbero esserci problemi. Un intero continente di 446 milioni di persone non può vivere nella precarietà energetica. La presidente Ursula von der Leyen continua a dichiarare la vittoria, ma i fatti sono altri, gli Stati si stanno auto-strangolando con l'aumento del debito per tamponare l'emergenza, mentre l'Europa avrà bisogno di molti anni per superare il gap di risorse e infrastrutture. Compravamo a prezzo conveniente il gas dalla Russia, non ci siamo mai occupati dello spazio di sicurezza e difesa dell'Europa, il risultato è che Vladimir Putin ha invaso l'Ucraina (e il tema era noto dalla conferenza di Monaco dell'11 febbraio 2007, quando il presidente russo fece un discorso che era il chiaro segnale di 'risveglio' della politica di potenza di Mosca), noi abbiamo annunciato il decoupling dalla Russia senza avere un altro tubo a cui attaccare il nostro sistema industriale. Così il destino dell'Europa oggi è appeso al caldo e al freddo, i bollettini del meteo sono la cosa più importante da osservare. Non solo in inverno, ma anche in estate, perché un caldo torrido farà schizzare i consumi elettrici legati all'uso dell'aria condizionata. Per quanto tempo potrà essere sostenibile per i conti dello Stato, per le imprese e le famiglie questa bolletta energetica? A questa domanda l'Europa non risponde.
06
L'ipocrisia (e la paura) dell'Ue. Un avvertimento dal Qatar
Agenti delle forze di sicurezza del Qatar in sella ai cammelli a Doha (Foto Dpa).L'Unione europea non pensa alle conseguenze della sua retorica, del suo moralismo a scoppio ritardato, della sua ipocrisia in materia energetica. A causa di un gravissimo scandalo che coinvolge sindacalisti, parlamentari e ex deputati europei della sinistra italiana (con le borse piene di soldi!) ha deciso di vietare l'accesso al Parlamento europeo ai rappresentanti del Qatar. Bella soluzione, che istituzione è quella che per evitare la corruzione dei suoi membri chiude le porte di casa? Non crede nell'integrità dei suoi eletti? È l'ammissione di una enorme debolezza. Il problema non è certo quello del dove si incontrano, le occasioni e i luoghi sono infiniti, Bruxelles brulica di centri studi, club esclusivi, ristoranti e alberghi per l'élite. Il Qatar non è democratico, cribbio, che scoperta. Perché la Cina cosa è? E allora che ci fa Emmanuel Macron in Qatar alla finale del mondiale di calcio tra Francia e Argentina che si gioca oggi alle 16? Il mondo ideale della politica brussellese non esiste. Sono nei guai e non sanno come uscirne, dovrebbero fare il repulisti e ammettere che con la boria non si va lontano, ma l'umiltà è merce rara. Questa vicenda è la dimostrazione, ancora una volta, del tempismo perfetto dell'Unione nel fare scelte boomerang, prendere decisioni dettate dal pregiudizio morale (e in questo caso dalla paura) e non dalla logica. Stamattina da Doha è arrivata una nota durissima: "La decisione di imporre una tale restrizione discriminatoria al Qatar, limitando il dialogo e la cooperazione prima della fine del procedimento giudiziario, avrà un effetto negativo sulla cooperazione in materia di sicurezza regionale e globale, nonché sulle discussioni in corso sulla crisi energetica globale e sulla sicurezza". Traduzione: siamo pronti a fermare le nostre forniture di gas liquido all'Europa. Insieme agli Stati Uniti, il Qatar è il più grande produttore di gas liquido del mondo. Abbiamo bisogno (anche) del suo gas per la transizione energetica e completare il disaccoppiamento dalla Russia.
07
Missione italiana: svegliare la bella addormentata di Bruxelles
La missione del governo Meloni per il 2023 è questa: fare pressioni per svegliare la bella addormentata di Bruxelles, alzare gli scudi per attutire i colpi della recessione in arrivo, guardare alla stabilità finanziaria e al rialzo dei tassi (traduzione: i mutui delle case degli italiani, i prestiti per famiglie e imprese), approntare le riforme di cui il Paese ha bisogno (l’Economist ha pubblicato un inserto speciale sul caso Italia, intitolato Renovation Required), parlando con tutti ma alla fine decidendo in autonomia, senza subire diktat e alla svelta. Non è tempo di larghe intese, chi governa decide. La prova della leadership di Meloni sarà questa, il suo destino è in arrivo, rinviarlo non sarà possibile.
Pessimista? Tutt’altro, sono un realista. Quando vedete all’opera un moralista energetico - uno di quelli che salvano il mondo stando al caldo del gas in inverno e al fresco dell’aria condizionata in estate - chiedetevi dove sta andando e chi paga. Di solito pagano i poveri. Non dimentico mai le parole di Winston Churchill: “I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri”. Vivremo un altro anno interessante. Forse troppo.
***
C'è ancora qualcosa sul taccuino? Musica!
08
Per terra, per aria, per sempre
Mentre scrivo List, ascolto una mia selezione di brani di musica classica, mi aiuta nel prendere il ritmo sulla tastiera, mi trasporta in un'altra dimensione. Ne condivido tre con voi, sono il mio accompagnamento per le feste, altri ne aggiungerò nei prossimi giorni, senza per forza avere un fil rouge, solo seguendo il mio istinto, il parzialissimo gusto e momento della mia vita. Sono tre pezzi per terra, per aria, per sempre.
Da giorni ascolto Jean Sibelius, Finlandia, ne sono completamente rapito, dai Bbc Proms:
Foreste, laghi, la neve che copre ogni dolore e si fa colore della purezza e forza. Jean Sibelius si alterna a Alexander Borodin, si decolla con il Principe Igor, il coro è un volo ariostesco, carri alati e angeli salgono in cielo, gli eroi piangono e combattono:
Il terzo passo è del titano, Wolfgang Amadeus Mozart, coro Bel Canto di Vilnius, Vesperae solennes de confessore K 339, un soffio divino:
Ogni atomo vibra, aspira all'Assoluto. Sì, il Paradiso a volte è in terra, basta ascoltarlo. Buona domenica.
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6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.