21 Febbraio
Rating, elezioni, crisi. Bassa velocità e alto rischio
La maggioranza congela la disputa sull'alta velocità. È la strategia del perdere tempo per prendere tempo. Il calendario delle agenzie di rating si incrocia con quello del voto regionale e europeo. Domani il giudizio di Fitch sul rischio Italia in uno scenario di recessione
Che succede? La partita a tennis della (dis)Unione in queste ore si gioca tra Londra e Roma. Sul taccuino stamattina c'è la notizia di Fitch che ha emesso un outlook negativo sul credit rating del Regno Unito e la cosa ha una sua importanza - è quasi un presagio - perché l'agenzia domani darà la sua valutazione sul rischio dell'Italia. Fitch guarda con preoccupazione allo scenario di grave incertezza della Brexit, mentre per l'Italia il problema riguarda l'entrata dell'economia in una fase di recessione e la conseguente tenuta dei conti pubblici rispetto alle stime fatte dal governo (tra poco faremo un approfondimento). Londra e Roma sono due punti critici dell'attuale scenario europeo: la Brexit che non si realizza e la crescita italiana che sta svanendo. In ogni caso siamo nell'anno di Giuseppe Conte, dunque tutto è bellissimo. Altre note sul taccuino?
- Donald Trump ha confermato di voler imporre dazi sulle auto prodotte in Europa. La guerra con la Germania di Angela Merkel sta montando, naturalmente il Presidente americano ha anche auspicato un accordo, classica strategia trumpiana per chiudere il negoziato con Berlino;
- A proposito di Trump, i suoi guai personali continuano, l'avvocato Michael Cohen, il suo aggiusto tutto io (poi s'è visto che era uno che rompeva tutto) testimonierà di fronte al Congresso il 27 febbraio;
- Antisemitismo in Francia. Il problema è noto da anni, Macron s'è svegliato dopo l'assalto verbale di un gilet giallo all'accademico Alain Finkielkraut e ha promesso delle misure per contrastare l'escalation degli atti di antisemitismo in Francia;
- Cose belle dalle banche: il colosso svizzero UBS è stato sanzionato per 3.7 miliardi di euro dallo Stato francese, evasione fiscale;
- Lyft, il rivale di Uber, sta per quotarsi sul Nasdaq, la prossima settimana dovrebbe essere depositata l'offerta pubblica;
- Toh, ecco Uber: il settore della consegna di cibo (e non solo) è talmente redditizio...
Che succede? La partita a tennis della (dis)Unione in queste ore si gioca tra Londra e Roma. Sul taccuino stamattina c'è la notizia di Fitch che ha emesso un outlook negativo sul credit rating del Regno Unito e la cosa ha una sua importanza - è quasi un presagio - perché l'agenzia domani darà la sua valutazione sul rischio dell'Italia. Fitch guarda con preoccupazione allo scenario di grave incertezza della Brexit, mentre per l'Italia il problema riguarda l'entrata dell'economia in una fase di recessione e la conseguente tenuta dei conti pubblici rispetto alle stime fatte dal governo (tra poco faremo un approfondimento). Londra e Roma sono due punti critici dell'attuale scenario europeo: la Brexit che non si realizza e la crescita italiana che sta svanendo. In ogni caso siamo nell'anno di Giuseppe Conte, dunque tutto è bellissimo. Altre note sul taccuino?
- Donald Trump ha confermato di voler imporre dazi sulle auto prodotte in Europa. La guerra con la Germania di Angela Merkel sta montando, naturalmente il Presidente americano ha anche auspicato un accordo, classica strategia trumpiana per chiudere il negoziato con Berlino;
- A proposito di Trump, i suoi guai personali continuano, l'avvocato Michael Cohen, il suo aggiusto tutto io (poi s'è visto che era uno che rompeva tutto) testimonierà di fronte al Congresso il 27 febbraio;
- Antisemitismo in Francia. Il problema è noto da anni, Macron s'è svegliato dopo l'assalto verbale di un gilet giallo all'accademico Alain Finkielkraut e ha promesso delle misure per contrastare l'escalation degli atti di antisemitismo in Francia;
- Cose belle dalle banche: il colosso svizzero UBS è stato sanzionato per 3.7 miliardi di euro dallo Stato francese, evasione fiscale;
- Lyft, il rivale di Uber, sta per quotarsi sul Nasdaq, la prossima settimana dovrebbe essere depositata l'offerta pubblica;
- Toh, ecco Uber: il settore della consegna di cibo (e non solo) è talmente redditizio e fondamentale per il business che ha deciso di tagliare le tariffe applicate nel Regno Unito e in Irlanda, sfida lanciata a Deliveroo e Just Eat;
- Mangiare gli insetti. Ynsect, una start-up che trasforma gli insetti in cibo per animali, pesci e fertilizzanti ha raccolto 125 milioni di euro dagli investitori.
Bene, ora possiamo dedicarci all'Italia, ma è come se fossimo fra le trame della corte di Bisanzio.
01
Leadership e premiership
Tutti si chiedono quanto durerà il governo, ma per capirlo bisogna osservare con grande attenzione la partita a scacchi tra Cinque Stelle e Lega, le singole mosse di Di Maio e Salvini. Si stanno dando la caccia, governano e sono in perenne competizione. Salvini è in fuga e Di Maio sta cercando disperatamente di riagguantarlo. Spera nel reddito di cittadinanza, ma il tema non è più quello del miracoloso singolo provvedimento, c'è una questione più profonda, quella della leadership che in futuro si dovrà sposare con la premiership. Di Maio ha un doppio problema: la sua leadership nel partito comincia a vacillare, la premiership, la guida di Palazzo Chigi, è del tutto fuori discussione. Situazione opposta quella di Salvini: ha una leadership indiscussa sul partito e nel centrodestra, sta viaggiando velocemente verso la premiership. È chiaro che l'approdo naturale di Salvini sia la Presidenza del Consiglio, la guida per interposta persona può durare solo fino a un certo punto. Quanto? Torniamo a osservare i pezzi sulla scacchiera.
02
Perdere tempo per prendere tempo
Ieri Cinque Stelle e Lega hanno presentato una mozione per ridiscutere integralmente il progetto della linea ad alta velocità Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia. Il documento parlamentare è firmato dai capigruppo di Movimento Cinque Stelle e Lega, Francesco D'Uva e Riccardo Molinari. Che cosa sta succedendo? Niente di esoterico, siamo nella zona tattica del "perdere tempo per prendere tempo". Dunque i due partiti presentano la mozione congiunta per siglare una tregua almeno fino al voto europeo, congelano il dossier Tav, vanno alla guerra elettorale, contano i voti e a quel punto si deciderà il destino della legislatura. È un documento dell'ufficio complicazioni, ma è uno dei pochi escamotage che reggono.
Perdere tempo per prendere tempo. Siamo di fronte a una corsa a tappe: domenica il voto in Sardegna (importantissimo, qui i Cinque Stelle hanno preso il 42 per cento alle politiche e la prova dirà molto sul loro futuro), poi a fine marzo la consultazione in Basilicata, a fine maggio il rush finale delle elezioni europee e il voto in Piemonte dove la Lega conta di riconquistare il governo della Regione. Alla fine di questo ciclo, si tireranno le somme tra Cinque Stelle e Lega, ma il primo acuto lo avremo già domenica con il voto sardo. Balla il governo? Conte è sempre a rischio fin dal primo giorno, ma la vera rumba è quella di Di Maio.
***
C'è una logica in tutto questo? La politica sta facendo una dieta. Si prepara a un chiarimento, un altro voto. C'è chi dimagrisce. E chi ingrassa.
03
RadioList. La dieta per andare al voto
Come si scomporrà e ricomporrà il quadro politico nei prossimi mesi? La Lega è destinata ad ingrassare, il Movimento Cinque Stelle a dimagrire. Dal caso Diciotti ai prossimi turni elettorali, gli eventi cominciano a disegnare un quadro più razionale delle forze in campo. Fino ad arrivare alle elezioni anticipate con Salvini che punta alla premiership. L'elemento ulteriore che sblocca il quadro: le elezioni anticipate non sono più un tabù neanche per il Pd. Un'indagine del titolare di List e Francesco Damato. Ascolta RadioList.
RadioList è il podcast di List ai primi posti delle classifiche di iTunes. La puntata di ieri pomeriggio è già entrata nella top ten dei podcast.
Nel frattempo i conti pubblici cominciano a congelarsi e surriscaldarsi senza sosta. Il termostato del ministero dell'Economia è già saltato.
04
I conti dell'Italia
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha ribadito che non ci sarà bisogno di una manovra correttiva perché sono "più che sufficienti i margini di riserva sui conti". C'è tempo per misurare queste parole con i fatti, ma i conti pubblici del nostro paese sono su una rotta non proprio rassicurante per ragioni che sfuggono al controllo di Tria e per l'insufficienza degli investimenti necessari per sostenere la crescita.
Mazziero Research ha sfornato il croccante rapporto dell'Osservatorio dei conti pubblici italiani, questa è la sintesi in un colpo d'occhio:
Aumenta il debito, cala il Prodotto interno lordo, aumenta la spesa per interessi e la disoccupazione non si schioda sotto il 10 per cento. Il titolare conosce bene Maurizio Mazziero e queste stime sono prudenziali. Come possa il ministro dell'Economia avere così tanta sicurezza sul tragitto dei nostri conti pubblici per noi resta un mistero. E come disse una volta Francesco Cossiga "per i misteri ci vuole fede".
Mazziero non sente il richiamo della trascendenza e la mette giù così: "La manovra correttiva non sarà un’eventualità, ma è cosa certa, già oggi. Negarlo non favorisce la fiducia dei mercati finanziari a cui la capacità di analisi non manca". Sintesi brutale: "La manovra correttiva quest'anno è certa, l'aumento dell'Iva nel 2020 probabile e una patrimoniale nel 2021 possibile". I margini di intervento per quest'anno sono strettissimi, la nave Italia ha l'orchestrina che suona la canzonetta del reddito di cittadinanza e l'uscita anticipata dal lavoro, lo scoglio della recessione sta ruggendo e la produzione è con le ruote sgonfie (occhio ai numeri dell'auto). L'ottimismo è una virtù quando si basa su scenari reali, ma quando vive nell'isola di Utopia è una sciagura. Allacciate le cinture e tenete pronto il freno a mano.
05
Il problema del rating. Domani il giudizio di Fitch
Tutti sembrano aver dimenticato che il nostro rischio paese purtroppo resta elevato, ieri lo spread è tornato a balzare a quota 277 punti e le agenzie di rating stanno per pubblicare le nuove valutazioni. Questa è la situazione contenuta sempre nel prezioso studio di Mazziero Research:
Lo studio parla correttamente di "calma apparente" ma in realtà basta leggere con attenzione questo grafico per capire che stiamo passeggiando in un bosco e allegramente non vogliamo vedere che il terreno è pieno di tagliole: domani arriverà il giudizio di Fitch, il 15 marzo tocca di nuovo a Moody's, il 26 aprile è la volta di Standard & Poor’s.
06
Numeri e agenda elettorale
Houston, abbiamo un problema. Quale? L'Italia nel frattempo è entrata in recessione, i dati dei fondamentali dell'economia sono pessimi. Breve carrellata, un tuffo nella realtà. Cominciamo con il fatturato e gli ordinativi dell'industria in dicembre, dato tendenziale:
Siamo di fronte a un calo di oltre il 7 per cento per il fatturato e oltre il 5 per cento per gli ordinativi. La manifattura è in testacoda. Ora vediamo il dato che ci ha fatto piombare nella recessione tecnica, quello del Prodotto interno lordo:
La parte sinistra di questo grafico, lo sprofondo delle barre verticali, è il periodo più duro della Grande Crisi dell'Italia (crisi del governo Berlusconi, caduta, governo tecnico di Monti). La parte destra comincia con la ripresa del 2015 del Pil che si interrompe con l'indebolimento netto già nel secondo trimestre del 2018 e torna in negativo per due trimestri consecutivi nel finale d'anno. Eccolo, questo è il problema. Che ha una sua immediata proiezione nella produzione industriale di dicembre:
Siamo a quota -5.5 per cento. In immersione rapida. È chiaro che nel sommergibile di Palazzo Chigi non c'è il comandante Marko Ramius (Caccia a Ottobre Rosso), ma anche un cuoco di bordo capisce che le agenzie di rating si trovano di fronte a uno scenario completamente cambiato. Parola esatta: peggiorato. La crescita mondiale sta rallentando rapidamente, la Germania taglia le stime del Pil e noi - che già eravamo il fanalino di coda della crescita sotto il governo di Paolo Gentiloni, ricordiamolo - siamo in fase di congelamento. Come valuteranno tutto questo? Stiamo correndo in costume da bagno con il secchiello e la paletta in mano mentre in spiaggia è in corso lo sbarco in Normandia.
Attenzione, proviamo a incrociare l'agenda delle agenzie di rating con il ciclo elettorale: Fitch arriva alla vigilia del voto sottosopra in Sardegna; Moody's poco prima delle elezioni in Basilicata, Standard & Poor's si pronuncia un mese prima del voto per il Parlamento europeo. Adesso prendete lo shaker, agitate (e non mescolate): non avrete un delizioso Gin Martini, ma una serie di possibili shock e strappi sullo scenario economico e politico dell'Italia.
***
Che facciamo ora? Andiamo nel mondo del commercio elettronico e della tecnologia. Succedono cose interessanti. Forse troppo.
07
Orolay e #theAmazonCoat
Orolay. Il nome è in un titolo del Financial Times, la storia sembra curiosa. Ci fiondiamo a dare un'occhiata. Orolay è un'azienda cinese fondata nel 2006 che produce capi di abbigliamento femminile, la sede dell'azienda è a Jiaxing, nella provincia di Zhejiang. Il mercato non è quello interno, ma l'export in Europa e Stati Uniti, il prodotto è di buona qualità e il target non è basso. Orolay entra nel campo da gioco dei titani, quello delle griffe. E lo fa chiarendo subito che non intende produrre in America, che il suo mestiere è vendere i suoi prodotti e non trasformare per altri marchi, spiega che paga bene i suoi lavoratori, investe in qualità. Fa della Cina un valore e non un problema etico del lavoro.
Chi è il fondatore di Orolay? Un sarto? Un designer? No, è un ingegnere di reti, un esperto di Internet che ha la passione per la moda europea e americana, si chiama Kevin Chiu. Cominciano a emergere indizi molto interessanti. Quale strategia commerciale sceglie Orolay? Apre dei negozi di lusso nelle capitali europee e nelle città americane? No, spalanca la porta del più grande negozio del mondo: Amazon. E piazza il suo miglior prodotto: il cappotto in piumino di Orolay, circa 130 dollari. Quel che vende mantiene la promessa, lo standard di qualità? Ci sono anche recensioni negative su Amazon, ma quello di cui stiamo ragionando qui è l'idea che fonda l'impresa, la sua forza evocativa, la sfida diretta anche ai grandi marchi con l'idea dell'acquisto a un prezzo contenuto, l'uso della transazione sulla Rete e della costruzione dell'immagine. Oggi il cappotto di Orolay è il capo più venduto su Amazon, è diventato sui social media il fenomeno #TheAmazonCoat. Fate una ricerca online, vedrete che tsunami di post. Un desiderio online, un capo d'abbigliamento che devi avere. Che cosa insegna questa storia? Che le vie del marketing oggi sono infinite, insperate, il mondo della produzione ha grandi possibilità. Rivela anche che Amazon ha il potere di spezzare la catena tradizionale dell'industria della moda (e di tutto il resto), può creare nuovi miti e marchi, riesce a far salire dei nani sulle spalle dei giganti. E guadagna sempre. In quasi solitudine.
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A proposito di giganti, restiamo in Oriente, cosa succede in casa Samsung?
08
Parola d'ordine: Fold
Samsung ha presentato la sua nuova gamma di smartphone, si tratta modelli top class della serie Galaxy del più grande produttore del mondo. Quello della telefonia mobile è un settore dove la concorrenza è mostruosa, soprattutto da parte dei nuovi player cinesi come Huawei e la lanciatissima Xiaomi. Più camere, più schermo, più batteria. Questo è l'obiettivo dei costruttori. La curiosità era per il modello "pieghevole", il Galaxy Fold.
Quanto costa? Circa 2000 dollari. Super carrozzato e accessoriato, arriva in aprile. Siamo alla realizzazione della teoria di Marshall McLuhan: il mezzo è il messaggio. Ora provate a immaginare questo oggetto nelle mani dei nostri partitanti immersi nella bolla social. Ha sei obiettivi per riprese di ogni tipo, schermate da labirintite. Avremo Dibba in stereo, Di Maio sopra e sotto, Salvini con il sugo in realtà aumentata, Renzi quarkizzato e foldizzato, Berlusconi photoshoppato e in streaming, cribbio. Buona giornata.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.