16 Luglio
Realpolitik in pista, al governo e in Europa
Atlantia sarà il partner di Alitalia con Delta e Ferrovie. Il caso della compagnia aerea è perfetto per misurare la distanza tra le parole e la realtà. Il realismo sbarca in Europa: la Lega tratta sul commissario e apre al voto a Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue
Che succede? Abbiamo sempre due piani da osservare, quello interno e quello esterno, un sopra e un sotto. Nel piano di sopra, quello dell'Italia, si litiga sostanzialmente sul quasi nulla (e si fa spesso il contrario di quanto viene raccontato); nel piano di sotto, quello con le fondamenta, un paio di nazioni e leader si confrontano per la supremazia mondiale. Nel piano di sopra si discute rumorosamente su fatti che non cambiano la storia, nemmeno quella della singola nazione; nel piano di sotto si realizzano i fatti che curvano la nostra esistenza. Il sotto e il sopra insieme fanno il sottosopra. Vediamolo insieme, seguite il titolare di List.
01
Atlantia, Alitalia e l'atterraggio dei Cinque Stelle
La notizia più importante è quella che non apre le prime pagine dei giornali di oggi: Atlantia, società capogruppo di Autostrade, è il partner scelto da Ferrovie per lanciare la nuova Alitalia insieme alla compagnia aerea americana Delta. Fuori Toto, Lotito, Avianca. Questo fatto ineludibile - Atlantia, come abbiamo scritto tante volte, è l'unico gruppo dotato della conoscenza e forza finanziaria per affrontare l'impresa - ha delle conseguenze politiche: prima di tutto mostra la distanza tra le parole e i fatti, quello che dichiarava il Movimento Cinque Stelle e quello che è successo. Prigionieri delle parole pronunciate subito dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova (oggi il Financial Times pubblica gli esiti di un report interno di Atlantia che racconta come il ponte avesse seri problemi di stabilità da un anno), i vertici pentastellati avevano escluso ogni coinvolgimento di Atlantia nella partita di Alitalia, poi hanno letto i pareri dei giuristi di Palazzo Chigi sulla revoca e guardato la realtà del piano industriale di Alitalia e si sono arresi all'evidenza della realtà: la revoca è difficile e ipercostosa, Alitalia può avere qualche speranza solo se il...
Che succede? Abbiamo sempre due piani da osservare, quello interno e quello esterno, un sopra e un sotto. Nel piano di sopra, quello dell'Italia, si litiga sostanzialmente sul quasi nulla (e si fa spesso il contrario di quanto viene raccontato); nel piano di sotto, quello con le fondamenta, un paio di nazioni e leader si confrontano per la supremazia mondiale. Nel piano di sopra si discute rumorosamente su fatti che non cambiano la storia, nemmeno quella della singola nazione; nel piano di sotto si realizzano i fatti che curvano la nostra esistenza. Il sotto e il sopra insieme fanno il sottosopra. Vediamolo insieme, seguite il titolare di List.
01
Atlantia, Alitalia e l'atterraggio dei Cinque Stelle
La notizia più importante è quella che non apre le prime pagine dei giornali di oggi: Atlantia, società capogruppo di Autostrade, è il partner scelto da Ferrovie per lanciare la nuova Alitalia insieme alla compagnia aerea americana Delta. Fuori Toto, Lotito, Avianca. Questo fatto ineludibile - Atlantia, come abbiamo scritto tante volte, è l'unico gruppo dotato della conoscenza e forza finanziaria per affrontare l'impresa - ha delle conseguenze politiche: prima di tutto mostra la distanza tra le parole e i fatti, quello che dichiarava il Movimento Cinque Stelle e quello che è successo. Prigionieri delle parole pronunciate subito dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova (oggi il Financial Times pubblica gli esiti di un report interno di Atlantia che racconta come il ponte avesse seri problemi di stabilità da un anno), i vertici pentastellati avevano escluso ogni coinvolgimento di Atlantia nella partita di Alitalia, poi hanno letto i pareri dei giuristi di Palazzo Chigi sulla revoca e guardato la realtà del piano industriale di Alitalia e si sono arresi all'evidenza della realtà: la revoca è difficile e ipercostosa, Alitalia può avere qualche speranza solo se il gruppo della famiglia Benetton si carica sulle spalle l'avventura di far volare una compagnia che ha bruciato finora oltre 8 miliardi di euro dei contribuenti italiani. Questo è l'epilogo della storia e non c'è niente di sorprendente: la politica è stata costretta ad atterrare in pista con il carrello, in maniera ordinata. Questo fatto politico è stato messo in secondo piano e invece è un dato molto importante per capire come nel governo alla fine, dopo tanta turbolenza, ogni volta prevalga la linea della realpolitik.
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Realpolitik che atterra in pista anche a Straburgo e a Bruxelles. Quelli che dicevano che non è cambiato niente dopo il voto europeo non hanno compreso la portata delle elezioni del maggio scorso.
02
Commissione Ue. La Lega apre al voto a Ursula von der Leyen
Sorpresa. Notizia in esclusiva dell'Agi, ecco il lancio: "I 28 eurodeputati della Lega sono aperti "in linea di massima" a votare a favore della presidente designata della Commissione europea, la tedesca cristianodemocratica Ursula von der Leyen. Come spiega il capogruppo di Identità e Democrazia Marco Zanni all'Agi, "aspettiamo maggiori aperture su programma e commissario italiano, poi decidiamo stasera, in linea di massima siamo aperti all'appoggio". Il voto di fiducia del Parlamento alla von der Leyen, che interverrà in aula stamattina, è previsto per le 18". Sorpresa? No, realpolitik. Attendiamo i fatti con il taccuino squadernato.
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La realtà, dicevamo, trova sempre meno corrispondenza nei desideri veicolati dal sistema dei mainstream media. La distanza tra informazione, classi colte e scenario politico è sempre più grande.
03
Il rap delle profezie (mai realizzate)
Tra il piano di sopra e il piano di sotto c'è il sistema del mainstream media, quello che alimenta il dibattito, fa la cronaca, influenza il clima. È sempre più distante dalla realtà, i media mettono in cima all'agenda fatti che non hanno alcuna importanza per l'uomo comune e il risultato è che scambiano i desideri con i fatti. Facciamo una breve sequenza, mettiamoci sopra la musica, immaginate un rap:
Vincerà la Clinton, punto
Trump cadrà subito
Trump sarà la rovina dell'economia americana
Non ci sarà mai la Brexit
La Brexit farà fallire il Regno Unito
Orrore, Boris Johnson non sarà mai primo ministro
Boris Johnson sarà una rovina per la Gran Bretagna
Macron è la speranza d'Europa
Mon Dieu, Macron è un nazionalista ma solo un po'
Macron non chiude i porti (oh, non si va a Marsiglia, peccato)
Oh la la, Macron ha chiuso i porti (ma è colpa di Salvini)
Xi Jinping è per il libero commercio (e ha preso gli applausi a Davos)
Trump è un pericoloso isolazionista (oh oh, ha preso gli applausi a Davos)
È già fatto il governo fra Berlusconi e Renzi (simul stabunt vel simul cadent)
Non ci sarà mai un'alleanza tra Lega e Cinque Stelle
Salvini sta perdendo voti al Nord
Salvini al voto europeo è sotto al 30 per cento
Il voto europeo non ha cambiato niente
Tutto queste profezie non solo non si sono avverate, ma si sono realizzate in uno spettacolare sottosopra della contemporaneità che dal 2016 a oggi ha impresso un'accelerazione al presente. Dove stiamo andando? Non dove conducono le mappe inchiostrate della gran parte dei mezzi d'informazione. Se avessimo dato credito a quanto scrivevano gli analisi incipriati, non avremmo mai centrato una sola previsione. Tutto questo va tenuto a mente oggi per fare una lettura di quel che accade, dare il giusto peso ai fatti e alle loro potenziali conseguenze.
04
Il consenso della maggioranza
Si dice che il governo litigante (e litiga, parecchio) non ha consenso ed è destinato a crollare miseramente. Basta leggere qualsiasi mezzo d'informazione della grande corrente del benpensantismo per avere la conferma di questo scenario. Non è così. Il consenso della maggioranza non solo è alto, ma è in crescita. Guardate qui, questa è la supermedia di YouTrend/Agi, con i sondaggi aggiornati all'11 luglio:
Vedremo l'effetto del caso Russia sulla Lega nei prossimi giorni, ma il trend finora è di crescita del consenso e anche una sua diminuzione di un paio di punti non cambia in maniera netta lo scenario della maggioranza, eccolo:
La maggioranza ha un consenso che dalle elezioni politiche del 2018 a oggi è aumentato di oltre 4 punti percentuali e se anche la Lega perdesse un paio di punti, sarebbe comunque un dato superiore a quello del marzo del 2018. L'altro dato è quello dell'alternativa, l'unica possibile (in linea teorica, il voto reale è sempre un test con esito incerto) è quella di centrodestra che nel corso dei mesi ha aumentato i voti potenziali:
Il centrodestra è passato dal 37.1 per cento delle politiche del 2018 al 51,7 per cento dell'11 luglio del 2019. Il Centrosinistra ha rosicchiato solo pochi punti percentuali al Movimento Cinque Stelle e va ricordato che i pentastellati nel voto europeo hanno perso 6 milioni di voti, sono in caduta libera ma la sinistra non ha goduto affatto di questa profonda crisi. Una coalizione tra Centrosinistra e Cinque Stelle oggi sarebbe ampiamente sotto al 50 per cento, non avrebbe i numeri per governare, l'unica opzione alternativa sul tavolo è quella del Centrodestra a trazione leghista.
Questa analisi dei numeri (virtuali, certo, ma attendibili se si osserva con attenzione lo scenario, senza pregiudizio) ci suggerisce di applicare grandi dosi di prudenza quando si valutano i fatti in corso.
05
Ruspadania e Armageddon finanziario
Il Ruspadania-gate avrà probabilmente un impatto minore rispetto alle attese degli avversari della Lega. Paradossalmente potrebbe perfino rafforzare il partito di Salvini, farlo apparire come vittima di una macchinazione che punta a distruggerlo. È un effetto che conosciamo molto bene, vent'anni di berlusconismo sono stati segnati dalla metafora dell'uomo braccato dalla magistratura, la via giudiziaria del conflitto politico. Quanto alla Russia, nell'immaginario degli italiani Vladimir Putin non è certo un "sincero democratico", ma basta fare un giro nella vita reale (al bar, al mercato, dove c'è il popolo) per saggiare come il presidente russo sia considerato un "uomo forte", un leader che ha una visione strategica e che fa bene gli interessi del suo paese (e quelli del suo gruppo di potere, naturalmente). Putin non è considerato il nostro alleato naturale, la Russia è un paese che ha un problema serio con la libertà e la democrazia, ma questa visione - corretta - non sposta di un millimetro quello che pensa l'uomo della strada. Non solo, lo stesso Trump, considerato dalle presunte classi colte come il male dell'America, l'impresentabile di Manhattan, viene visto come un leader efficace, un presidente che abbassa le tasse e aiuta l'economia (cosa che ha fatto meglio di Obama, basta leggere cosa scrive il board degli editorialisti del Wall Street Journal), nell'immaginario della maggioranza degli elettori è un modello di governo da seguire. Putin e Trump, due leader che rappresentano realtà profondamente diverse, opposte, sono considerati efficaci, la loro azione politica ha un impatto reale e immediato, questo elemento della percezione dell'uomo occidentale è alimentato da una grande crisi, quella della democrazia.
L'Armageddon finanziario dipinto dal partito dello spread non c'è, è un altro elemento che va considerato con grande attenzione: la procedura d'infrazione è sparita, il negoziato con la Commissione Ue è avviato su basi stabili, la Banca centrale europea sta varando un altro quantitative easing, l'occupazione va meglio del previsto, il sistema dell'export italiano tiene. Restano enormi problemi sul tavolo, non ci sono investimenti e della riforma fiscale sappiamo ben poco, anzi nulla. Ma anche di fronte a queste incertezze, l'uomo comune percepisce un messaggio: la catastrofe di cui parlavano (e parlano) gli avversari dell'attuale maggioranza non c'è stata. Emerge un problema di credibilità dell'opposizione.
06
Leadership e premiership
Gli elementi di resistenza dell'attuale maggioranza, come vediamo, sono grandi e la crisi di Palazzo Chigi non è innescata dai fatti impaginati, ma da un problema di fondo che per ora non ha una soluzione: la separazione tra leadership e premiership. Salvini ha la prima e sta esercitando la seconda senza avere formalmente lo scettro. La sua riunione di ieri con le parti sociali certifica che lui è il leader, che questa forza gli viene riconosciuta dai rappresentanti delle categorie produttive, dai sindacati (altrimenti nessuno si sarebbe presentato all'appuntamento al Viminale) ma fa emergere il problema irrisolto che è stato aperto dall'affermazione netta della Lega nel voto europeo di fine maggio: il passaggio di Salvini alla guida di Palazzo Chigi. Il premier Conte sa benissimo che questo è il tema aperto, la sua reazione è comprensibile, il Movimento Cinque Stelle cerca di difendere la sua supremazia in Parlamento e nel governo che non corrisponde più allo scenario politico nel paese. Il voto politico di un anno fa è stato cancellato dall'inversione dei rapporti di forza del voto europeo, ma sopravvive nelle istituzioni e provoca il cortocircuito tra Cinque Stelle e Lega. I pentastellati difendono i confini di un regno che non esiste più, la Lega cerca di esercitare il potere in un territorio che c'è nel paese e non c'è nell'assemblea legislativa e nell'esecutivo. Questo è il paradosso che può far cadere il governo e condurre alle elezioni anticipate, non il caso Russia o altro. Il dato politico che conta è quello del quanto Salvini e Di Maio potranno conciliare i rispettivi interessi di partito e quanto questo format di Palazzo Chigi potrà resistere all'inesorabile suo logoramento.
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Bene, dopo questa cavalcata nella politica italiana cosa facciamo? Ci occupiamo dei veri potenti: i titani della Silicon Valley. Come va il progetto della criptomoneta di Facebook? Si è svegliata l'America, per Zucky non ci sono buone notizie.
07
Zuckerberg non si Libra più
L'America improvvisamente ha capito che il progetto di criptomoneta di Facebook è un attacco al cuore dello Stato, alla sovranità. I soggetti istituzionali che si sono mossi per frenare la valuta del social network sono tanti e di segno diverso: la Casa Bianca di Trump, la Federal Reserve di Jerome Powell, il Tesoro di Steve Mnuchin, i vari comitati del Congresso. Uno sbarramento bipartisan ha messo gli occhi su Libra. Oggi David Marcus, capo di Calibra, la società di Facebook che si occupa del progetto, sarà ascoltato dal Senate Banking Committee. Marcus ha depositato la testimonianza che sarà oggetto delle domande dei senatori. Per lui non sarà una giornata facile, repubblicani e democratici stanno studiando una legge per fermare Libra. E domani in Francia, a Chantilly, il G7 dei ministri delle Finanze esaminerà il dossier delle criptovalute. Quando una società privata pensa di dominare il mondo, le nazioni si svegliano.
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Come chiudiamo questo numero di List? Andiamo sulla Luna.
08
Decolla la missione Apollo 11
Il 16 luglio del 1969 decolla la missione Apollo 11, il 20 luglio del 1969 l'uomo sbarca sulla Luna. Cinquant'anni di un evento storico che ha cambiato la nostra percezione del mondo, dello spazio, delle possibilità umane. La Nasa celebra lo sbarco sulla Luna con una serie di iniziative speciali bellissime. Guardatele insieme ai vostri figli, riscoprite la magia del viaggio e la grandezza dell'impresa dell'uomo nello spazio.
La rivista scientifica Nature scrive che il grande successo delle missioni Apollo ci ricorda anche le nostre difficoltà sulla Terra, le nostre sconfitte: la lunga battaglia contro il cancro ancora da vincere, l'inquinamento del pianeta, il cambiamento climatico e l'invasione della plastica nei nostri mari, la costruzione di città a dimensione dell'uomo e non una feroce distopia di cemento senz'anima. Bisogna ritrovare quello spirito pionieristico della missione lunare, accettare la sfida e compiere lo sforzo corale per centrare l'obiettivo.
Dopo cinquant'anni siamo qui, con lo sguardo rivolto al cielo, sempre affascinati dall'immagine della Luna. Quella di San Francesco nel Cantico delle creature: "Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle". Alla fine, siamo sempre nel campo più grande, l'immaginario della letteratura. Buona giornata (realista).
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disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.