13 Marzo
Realtà dei nuovi poveri e irrealtà della politica
L'indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane: aumentano le diseguaglianze e il 23 per cento è a rischio povertà. Il Pd vuole ripartire? Lo faccia da qui. Salvini si muove da solo, Berlusconi spiazzato. E Mattarella fa l'appello. Il diario del titolare di List.
La notizia del giorno è contenuta nell'ultima indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2016, numeri inesorabili:
È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi che, misurata dall’indice di Gini, è tornata in prossimità dei livelli prevalenti alla fine degli anni novanta del secolo scorso. È aumentata anche la quota di individui a rischio di povertà, definiti come quelli che dispongono di un reddito equivalente inferiore al 60 per cento di quello mediano. L’incidenza di questa condizione, che interessa perlopiù le famiglie giovani, del Mezzogiorno o dei nati all’estero, è salita al 23 per cento, un livello molto elevato.
Vediamo la rappresentazione in un grafico:
Che cosa si intende per rischio povertà? È il rischio di una famiglia che pur vendendo ciò che ha di disponibile immediatamente, non riesce ad affrontare un'emergenza per tre mesi. Ecco il dettaglio sul punto, spiegato da Bankitalia:
Il benessere materiale di una famiglia è solitamente associato al reddito equivalente (ovvero modificato per rendere confrontabili tra loro nuclei di dimensione e composizione diversa) complessivamente percepito in un anno. Sono considerate a rischio di povertà le persone con un reddito al di sotto di una soglia ritenuta socialmente accettabile, convenzionalmente posta uguale al 60 per cento del reddito equivalente mediano. Questa definizione non considera però le altre risorse finanziarie cui la famiglia può attingere per soddisfare le proprie esigenze: tra i vari motivi, le famiglie accumulano ricchezza per far fronte a eventi, attesi o inattesi, che comportino riduzioni del reddito familiare, come ad esempio il pensionamento, la perdita dell’impiego o l’insorgere di malattie gravi. Per misurare l’incapacità di fronteggiare brevi periodi di difficoltà economica, si definiscono “finanziariamente povere” quelle famiglie che detengono una ricchezza in attività finanziarie, più facilmente liquidabili, modificata per tenere conto della struttura familiare, inferiore a un quarto della soglia che individua il...
La notizia del giorno è contenuta nell'ultima indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2016, numeri inesorabili:
È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi che, misurata dall’indice di Gini, è tornata in prossimità dei livelli prevalenti alla fine degli anni novanta del secolo scorso. È aumentata anche la quota di individui a rischio di povertà, definiti come quelli che dispongono di un reddito equivalente inferiore al 60 per cento di quello mediano. L’incidenza di questa condizione, che interessa perlopiù le famiglie giovani, del Mezzogiorno o dei nati all’estero, è salita al 23 per cento, un livello molto elevato.
Vediamo la rappresentazione in un grafico:
Che cosa si intende per rischio povertà? È il rischio di una famiglia che pur vendendo ciò che ha di disponibile immediatamente, non riesce ad affrontare un'emergenza per tre mesi. Ecco il dettaglio sul punto, spiegato da Bankitalia:
Il benessere materiale di una famiglia è solitamente associato al reddito equivalente (ovvero modificato per rendere confrontabili tra loro nuclei di dimensione e composizione diversa) complessivamente percepito in un anno. Sono considerate a rischio di povertà le persone con un reddito al di sotto di una soglia ritenuta socialmente accettabile, convenzionalmente posta uguale al 60 per cento del reddito equivalente mediano. Questa definizione non considera però le altre risorse finanziarie cui la famiglia può attingere per soddisfare le proprie esigenze: tra i vari motivi, le famiglie accumulano ricchezza per far fronte a eventi, attesi o inattesi, che comportino riduzioni del reddito familiare, come ad esempio il pensionamento, la perdita dell’impiego o l’insorgere di malattie gravi. Per misurare l’incapacità di fronteggiare brevi periodi di difficoltà economica, si definiscono “finanziariamente povere” quelle famiglie che detengono una ricchezza in attività finanziarie, più facilmente liquidabili, modificata per tenere conto della struttura familiare, inferiore a un quarto della soglia che individua il rischio di povertà (60 per cento del reddito equivalente mediano). In altre parole, una famiglia è finanziariamente povera se, anche liquidando tutte le attività finanziarie immediatamente disponibili, non ha risorse sufficienti per evitare il rischio di povertà per almeno tre mesi.
C'è materiale sul quale riflettere dopo il voto del 4 marzo. Soprattutto per il Partito democratico che oggi riunisce la sua direzione e sembra impegnato in un dibattito lunare sulla leadership mentre il problema è di politica e programma, di rientro sulla terra, nel mondo reale. Ci torneremo anche su List di domani. Andiamo avanti. O indietro. Seguite il titolare di List.
01
Mattarella e l'Europa
Nessuno vuole buttare la pasta, nel frattempo l'acqua sta bollendo in pentola e le leggi della fisica dicono che questa evapora anche a fiamma lentissima. La politica italiana non osa entrare in cucina, chiacchiera in salotto e sembra non rendersi conto che nel frattempo, là fuori, succedono cose enormi. Il pressing del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si sta facendo intenso, anche oggi ha esternato, un altro appello, indiretto, durante la consegna degli attestati ai nuovi Alfieri della Repubblica:
Occorre essere protagonisti e costruire il futuro senza chiudersi nella propria dimensione personale, individuale, magari con egoismo.
Ogni riferimento alla situazione di stallo che si sta creando nel sistema politico non è casuale, al Quirinale le parole di ogni discorso vengono centellinate e pesate con attenzione. Mattarella ha in mente l'agenda internazionale, siamo già entrati nella fase decisiva di ridisegno della governance europea, si sono aperti i giochi per la successione a Mario Draghi al vertice della Banca centrale europea. Noi abbiamo un governo transeunte (Gentiloni) e niente per il domani.
L'Europa sta discutendo il bilancio post-Brexit, ballano parecchi miliardi di euro e non si tratta di un mero calcolo contabile, ma della direzione politica che dovrà prendere l'Unione senza gli inglesi. Ci saranno tagli ai fondi per la PAC, la politica agricola comune, e non solo, è in ballo la distribuzione di tutti i fondi di coesione. Chi beneficia delle riforme del mercato unico, della sua integrazione? Tutti, anche noi naturalmente, guardate qui:
È un tema di vitale importanza, ne abbiamo scritto qui su List qualche giorno fa, dopo l'ultimo vertice europeo, il radar ha continuato a non intercettare segnali di vita dalla politica italiana che comincia ad alimentare tensioni per il limbo in cui è precipatata dopo il voto. Quelli che la fanno facile dicono: facciamo una legge elettorale, un doppio turno alla francese, e abbiamo risolto tutto. Come se fosse un problema di ingegneria istituzionale e non un problema prima di tutto di cultura politica, a cominciare dal Pd renziano (tale è e sarà visto che gli eletti sono stati scelti dal segretario uscente). I corto circuiti politici non vengono riparati dai sistemi elettorali, basta guardare alla Francia, dove lo stato di "nevrosi" del Paese resta perché alla fine la destra è senza rappresentanza adeguata mentre i problemi che rappresenta esistono. Macron governa con pochi voti e le elezioni legislative parziali dicono che perde non solo consensi, ma anche seggi. Rimontano i socialisti, la sinistra di Jean-Luc Mélenchon, tutto ma non La République en marche del Presidente Macron che dal risiko europeo conta di trarre benefici da vantare in casa sua, in Francia. Il nazionalismo di Parigi si veste d'Europa, ma parla la lingua di Voltaire. E noi che facciamo?
02
L'Italia e lo stop alle riforme Ue
La discussione sul bilancio è solo la punta dell'iceberg, nella parte sommersa in realtà c'è ben altro: il nuovo governo dell'Europa. Il voto italiano sta cambiando l'agenda delle riforme, Germania e Francia cominciano a guardare con sospetto un Paese che ha il cinquanta per cento degli eletti in Parlamento apertamente contro le politiche europee. Sul Wall Street Journal stamattina questi timori sono affiorati in un servizio che racconta che da qui a giugno i piani di integrazione verranno rivisti alla luce del voto italiano: niente condivisione dei rischi, bilancio e schema comune di garanzia delle banche, ministro delle Finanze unico. Oggi all'Ecofin di Bruxelles c'è Pier Carlo Padoan, domani non si sa. Né i Cinque Stelle né la Lega appoggiano cessioni di sovranità e di dritto o di rovescio, saranno questi i partiti che decideranno le linee di politica europea dell'Italia.
03
Lo strappo nel centrodestra
L'agenda di giornata ha come appuntamento più importante la direzione del Pd, le dimissioni di Renzi e la rumba democratica. Ma attenzione al centrodestra, quella coalizione presto o tardi è destinata a evaporare, siamo dentro un gioco di scomposizione e ricomposizione della politica innescato dal ritorno al proporzionale. Renzi e Berlusconi, gli architetti (complimenti) del Rosatellum si sono suicidati (in)consapevolmente con uno strumento elettorale che ha avuto conseguenze inattese (non per List): ha creato un nuovo bipolarismo tra Cinque Stelle e Lega. Nei piani di Berlusconi, in realtà, il secondo fattore di questa nuova equazione politica avrebbe dovuto essere lui, ma in politica 2 + 2 non fa mai 4, può fare 3 oppure 5. In questo caso per il Cavaliere ha fatto 3 e per Salvini 5. Game over.
Matteo Salvini si sta muovendo in piena autonomia e la cosa per Berlusconi è un problema, abituato per venticinque anni a dettare i tempi della politica, si ritrova con il leader della Lega che tratta per conto proprio le presidenze delle Camere con i Cinque Stelle. Il fatto è talmente vero che stamattina sul Giornale leggiamo questo:
Balla da solo. I rapporti di forza nel centrodestra sono cambiati, l'alleanza per ora regge, ma il tempo la sottoporrà a costante usura perché la Lega di Salvini è un altro partito rispetto a quello di Bossi e lo scenario del 4 marzo è quello di un bipolarismo ottenuto con una legge proporzionale, cioè uno spazio di manovra dove le coalizioni - quando esistono - sono destinate a saltare. È logico che la Lega voglia una presidenza delle Camere e così pure il Movimento 5Stelle. Nella dimensione della Seconda Repubblica questo non sarebbe potuto avvenire, ora invece accade per il semplice fatto che un partito si muove senza problemi perché non ha coalizione (i Cinque Stelle) e l'altro tende naturalmente a divincolarsi dalla camicia di forza di una coalizione che in ogni caso non è più sotto il dominio del Cavaliere. Per ora siamo soltanto ai bagliori dei bengala nella giungla, ma prima o poi da quelle parti scoppierà il Vietnam. A sinistra invece siamo già in pieno effetto defogliante da bombardamento con il Napalm.
04
Il buco nero a sinistra
Le guerre vanno preparate, c'è tempo, ma la stella (stellina, meglio) del Pd sta collassando. L'astrofisica dice che quando una stella collassa si forma un buco nero che divora tutto quello che entra nel suo spazio gravitazionale, in questo caso la prima vittima è la sinistra. C'è una riduzione mostruosa dello spazio a sinistra, l'esperimento fallito di Liberi e Uguali ne è la prova empirica, D'Alema e Bersani sono rimasti soli nel deserto senza neanche una borraccia d'acqua. Il Pd non è collassato, emette ancora dei raggi, ma è sulla via dell'implosione per impossibile ricambio di energia, vedere alla voce leadership e personale politico. Nel frattempo, Matteo Renzi ha fatto una cosa inedita: ha dato un'intervista al Corriere della Sera. Il tono che emerge è quello del rancore, il futuro è quello di uno scontro a mano armata dentro il Pd, non subito. Frasario renziano:
Ci attende una lunga traversata nel deserto.
Ripartire da zero, dall'opposizione, può essere una grande occasione.
La sconfitta è una battuta d'arresto, netta, ma non è la fine di tutto.
La ruota gira, la rivincita arriverà prima del previsto.
Vedo in giro qualche fenomeno spiegare che abbiamo sbagliato tutto; però non riescono a dirci perché, nelle regioni che governano loro, il Pd è andato peggio della media.
Io sto nel Pd in mezzo alla mia gente.
Dimensione psicologica. Non è un'intervista sul Pd, ma su se stesso che diventa anche il Pd. Per queste ragioni Renzi alla fine sarà il becchino del Pd, perché oltre lui non c'è nient'altro e si vede dalle discussioni che hanno intavolato i dirigenti superstiti in questi giorni, davanti e dietro, sopra e sotto le loro parole c'è soltanto una grande preoccupazione: sopravvivere a se stessi. La scelta dell'opposizione imposta da Renzi li spaventa a morte, sanno che un altro voto a breve sarebbe letale per quel che resta del partito e dunque delle loro evanescenti carriere politiche. Questi dirigenti oggi faranno la classica messa in scena per dire che bisogna ricostruire il partito, ma al netto degli errori di Renzi, è chiaro che siamo di fronte a un disastro colposo. Stamattina il titolare di List ha fatto un punto nave prima della direzione.
05
Direzione Pd. Bon Voyage
Renzi paga la sconfitta e si dimette. E gli altri? Perché il risultato elettorale non è solo un problema del segretario ma di quella classe dirigente che oggi parlerà di ricostruzione. E voi, cari, dove eravate? La sconfitta è di Renzi, le dimissioni sono arrivate in maniera a dir poco bizzarra ("mi dimetto dopo", poi mi dimetto subito), ma c'è qualcosa da far notare a quelli che oggi faranno un bel po' di retorica dentro il partito e si preparano a continuare a dettare i tempi della sua morte in diretta-differita con la Storia. Facciamo nomi e cognomi, siamo in presenza di un disastro colposo. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Che facciamo? Andiamo negli Stati Uniti, succedono cose interessanti e in fondo non molto lontane dalle nostre esperienze.
06
Le maggioranze instabili... d'America
La crisi della democrazia non è un fatto che riguarda solo l'Italia. L'America sta sperimentando un problema che noi non abbiamo mai superato: la polarizzazione della politica. Matthew Continetti scrive che stagnazione, ineguaglianza e immigrazione hanno finito per minare il terreno comune in cui si scontravano - e incontravano - le due culture politiche d'America e lasciare sul terreno i lavoratori, travolti dall'impatto delle nuove tecnologie. Il populismo di Trump - la riedizione contemporanea del jacksonismo - è figlio di questo scenario e quando ci saranno tra pochi mesi le elezioni di midterm, i democratici potrebbero controllare il Congresso e dunque tornare ciclicamente all'era della No Decision. Ogni epoca, inoltre, produce i suoi super-ricchi che ne plasmano l'effetto e soprattutto il difetto. Così come in passato l'America ha vissuto l'epoca "di Carnegie e l'acciao, Rockefeller e il petrolio, Vanderbilt e le ferrovie". Oggi è il turno di "Sergey Brin, Larry Page e il motore di ricerca, di Jeff Bezos e l'e-commerce, di Mark Zuckerberg e il social network". E la politica? Mentre pochi si arricchiscono sempre di più, i partiti si dividono, si flagellano. Trump di fronte a tutto questo che fa? Non è un tipo che si pone interrogativi da politologo, in questo è simile a Reagan, agisce, risponde con la sua politica, quella che aveva annunciato in campagna elettorale: riforma fiscale e dazi, America First.
07
Trump e i 313 mila nuovi posti
Qualche giorno fa i nuovi posti di lavoro creati in America nel mese di febbraio hanno toccato quota 313 mila. Il boom dell'economia americana durante la presidenza Trump è un problema per i media, nega tutto il racconto fatto in precedenza sull'amministrazione, credibilità sotto zero. Questo è il quadro di un anno nel mercato del lavoro:
Il riflesso condizionato dei commentatori intrisi di moral bias dice che: se va bene è merito di Obama, se va male è colpa di Trump. Interessante, ma le previsioni fatte un anno fa sull'imminente crollo di Wall Street e dell'economia americana dove le mettiamo? E soprattutto, in attesa della risposta degli intelligenti a prescindere, noi che facciamo? Che domande, prepariamoci a una lettura per stanotte.
08
Librandosi. Le veglie di Bonaventura
Un libro nero. Perfetto per le vostre giornate piovose. Per le notti in cui siete soli e cominciate a sentire cigolare quella porta del salone... Un'ombra. Il buio. Una luce fioca. Occhi. Paura eh? Bene, allora siete pronti a leggere Le veglie di Bonaventura, capolavoro di August Klingemann che plasma la sua creatura di tenebre, Kreuzgang, il guardiano notturno, un tipetto figlio di una zingara e un alchimista. Egli gira per il villaggio, visita i sorvegliati, ne carpisce gli intimi segreti e ne trasforma il destino in umoristico racconto, più nero del noir, un gotico romantico, svettante di paura. Altro che splatter, qui non stilla una goccia di sangue, ma sentirete le pulsazioni del cuore ogni volta che Kreuzgang apre bocca, si muove, balza, salta, appare. Libro per cent'anni in cerca d'autore, è un perfido scherzo fin dalle prime righe: "Suonò l'ora notturna: mi imbacuccai nel mio singolare travestimento, afferrai la picca e il corno, uscii, fuori nel buio, e annunciai l'ora; non senza proteggermi con un segno di croce dagli spiriti maligni". Nero.
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abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.