13 Marzo

Realtà dei nuovi poveri e irrealtà della politica

L'indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane: aumentano le diseguaglianze e il 23 per cento è a rischio povertà. Il Pd vuole ripartire? Lo faccia da qui. Salvini si muove da solo, Berlusconi spiazzato. E Mattarella fa l'appello. Il diario del titolare di List.

La notizia del giorno è contenuta nell'ultima indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2016, numeri inesorabili: 

È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi che, misurata dall’indice di Gini, è tornata in prossimità dei livelli prevalenti alla fine degli anni novanta del secolo scorso. È aumentata anche la quota di individui a rischio di povertà, definiti come quelli che dispongono di un reddito equivalente inferiore al 60 per cento di quello mediano. L’incidenza di questa condizione, che interessa perlopiù le famiglie giovani, del Mezzogiorno o dei nati all’estero, è salita al 23 per cento, un livello molto elevato.

Vediamo la rappresentazione in un grafico:

Che cosa si intende per rischio povertà? È il rischio di una famiglia che pur vendendo ciò che ha di disponibile immediatamente, non riesce ad affrontare un'emergenza per tre mesi. Ecco il dettaglio sul punto, spiegato da Bankitalia:

Il benessere materiale di una famiglia è solitamente associato al reddito equivalente (ovvero modificato per rendere confrontabili tra loro nuclei di dimensione e composizione diversa) complessivamente percepito in un anno. Sono considerate a rischio di povertà le persone con un reddito al di sotto di una soglia ritenuta socialmente accettabile, convenzionalmente posta uguale al 60 per cento del reddito equivalente mediano. Questa definizione non considera però le altre risorse finanziarie cui la famiglia può attingere per soddisfare le proprie esigenze: tra i vari motivi, le famiglie accumulano ricchezza per far fronte a eventi, attesi o inattesi, che comportino riduzioni del reddito familiare, come ad esempio il pensionamento, la perdita dell’impiego o l’insorgere di malattie gravi. Per misurare l’incapacità di fronteggiare brevi periodi di difficoltà economica, si definiscono “finanziariamente povere” quelle famiglie che detengono una ricchezza in attività finanziarie, più facilmente liquidabili, modificata per tenere conto della struttura familiare, inferiore a un quarto della soglia che individua il...


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