15 Febbraio
Reazione a catena. La Campania chiederà l'autonomia
Il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, annuncia: "Oggi formalizziamo la richiesta". Una lettera alla kryptonite per il premier Conte. Ieri sera un Consiglio dei ministri glaciale. I grillini con un dossier contro l'autonomia del Nord. Salvini: serve un vertice politico. Il memento della crisi catalana: Sanchez cade, Spagna al voto anticipato il 28 aprile
Che cosa sta succedendo? I dati del commercio al dettaglio in America hanno innescato una frenata a Wall Street (Dow Jones a -0,4 per cento), seguita da un balzo all'indietro stamattina dei mercati asiatici:
Le borse del Vecchio Continente mentre aggiorniamo List (ore 14:28) sono positive. In Europa la Brexit è in acque sempre più torbide, ieri Theresa May è stata sconfitta di nuovo alla Camera dei Comuni, il piano B è affondato; in Francia Macron sta cercando di risalire la china, ma i gilet gialli non gli danno tregua e il piano fiscale del governo in realtà rischia di penalizzare la classe media; in Spagna il premier Pedro Sanchez ha annunciato le elezioni anticipate per il 28 aprile, evitando il Superdomingo con il voto europeo e amministrativo del 26 maggio; a Berlino sono con la calcolatrice in mano, hanno sfiorato la recessione tecnica, la Bundesbank dice che ci sarà un rimbalzo, vedremo, l'Italia è agganciata inesorabilmente alla locomotiva tedesca. Nel frattempo nel Belpaese succede di tutto e non si risolve un bel niente.
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Com'è andato il Consiglio dei ministri che ieri doveva discutere dell'autonomia regionale? È andata che ha discusso poco e male e il motivo lo abbiamo anticipato: tra Movimento Cinque Stelle e Lega in questo momento non funziona niente e per i pentastellati concedere qualcosa a Salvini (l'autonomia al Nord! e come facciamo? dicono mentre vedono i sondaggi sul voto regionale in Sardegna). Già, come fanno? Così ieri sera il consiglio è durato mezz'ora non ha risolto niente, non c'è stata una decisione, i ministri grillini si sono presentati con pacchi di obiezioni alla bozza di intesa dello Stato con Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, la riforma-bandiera della Lega è rimasta sospesa in aria. Nel frattempo tutto questo sta producendo un effetto domino sul sistema istituzionale dell'Italia: la...
Che cosa sta succedendo? I dati del commercio al dettaglio in America hanno innescato una frenata a Wall Street (Dow Jones a -0,4 per cento), seguita da un balzo all'indietro stamattina dei mercati asiatici:
Le borse del Vecchio Continente mentre aggiorniamo List (ore 14:28) sono positive. In Europa la Brexit è in acque sempre più torbide, ieri Theresa May è stata sconfitta di nuovo alla Camera dei Comuni, il piano B è affondato; in Francia Macron sta cercando di risalire la china, ma i gilet gialli non gli danno tregua e il piano fiscale del governo in realtà rischia di penalizzare la classe media; in Spagna il premier Pedro Sanchez ha annunciato le elezioni anticipate per il 28 aprile, evitando il Superdomingo con il voto europeo e amministrativo del 26 maggio; a Berlino sono con la calcolatrice in mano, hanno sfiorato la recessione tecnica, la Bundesbank dice che ci sarà un rimbalzo, vedremo, l'Italia è agganciata inesorabilmente alla locomotiva tedesca. Nel frattempo nel Belpaese succede di tutto e non si risolve un bel niente.
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Com'è andato il Consiglio dei ministri che ieri doveva discutere dell'autonomia regionale? È andata che ha discusso poco e male e il motivo lo abbiamo anticipato: tra Movimento Cinque Stelle e Lega in questo momento non funziona niente e per i pentastellati concedere qualcosa a Salvini (l'autonomia al Nord! e come facciamo? dicono mentre vedono i sondaggi sul voto regionale in Sardegna). Già, come fanno? Così ieri sera il consiglio è durato mezz'ora non ha risolto niente, non c'è stata una decisione, i ministri grillini si sono presentati con pacchi di obiezioni alla bozza di intesa dello Stato con Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, la riforma-bandiera della Lega è rimasta sospesa in aria. Nel frattempo tutto questo sta producendo un effetto domino sul sistema istituzionale dell'Italia: la Campania farà una richiesta formale per avere l'autonomia. Viviamo tempi disgreganti. Forse troppo.
01
La mossa di De Luca. Autonomia anche alla Campania
Quando levi un mattoncino da una costruzione delicata e fragile, casca tutto. Così l'intesa per l'autonomia in discussione a Palazzo Chigi per Lombardia, Veneto e Emilia Romagna non resterà un caso isolato. Se esce uno dall'incastro istituzionale attuale, alla fine escono tutti. La prima Regione a farsi avanti è stata la Campania, c'era da aspettarselo."Oggi formalizziamo la richiesta di autonomia differenziata anche per la Campania, augurandoci che rispondano", ha annunciato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, uno sveglio che ha già immaginato cosa accadrà: un terremoto perché a questo punto è in discussione tutto l'impianto su cui è costruita la Repubblica italiana. La Campania formalizzerà la richiesta inviando una lettera alla presidenza del Consiglio dei ministri. Attenzione, De Luca aveva già chiesto di partecipare ai lavori del tavolo delle Autonomie, ma non ha mai ricevuto risposta dal governo: "Abbiamo chiesto un mese fa di essere associati alla discussione che riguarda il Veneto, la Lombardia e l'Emilia - ha spiegato De Luca - perché le decisioni di finanza pubblica che si prendono per queste regioni hanno una ricaduta su tutto il sistema delle Regioni". Ora Conte sta per ricevere una lettera alla kryptonite dalla Campania e non potrà non rispondere. Qui c'è in gioco l'unità del paese. E non stiamo esagerando, i processi di polverizzazione istituzionale sono accelerati e imprevedibili. Guardate cosa sta accadendo in Spagna a causa del corto circuito con la Catalogna, l'autoscontro tra Madrid e Barcellona nel giro di otto mesi ha bruciato due governi.
02
Autonomia. Serve un vertice politico
Lo spiaggiamento dell'intesa era nell'aria, ieri sera a un certo punto l'Agenzia Dire ha pubblicato i contenuti di un dossier sul tema preparato dal Movimento per i suoi parlamentari e... patatrac! Il dossier è una bomba perché contesta alla radice il modello di intesa messo a punto sul piano finanziario dal Ministero dell'Economia e la Regione Veneto. Parla di "corretto conteggio dei fabbisogni standard, i quali vanno affidati a un organismo già esistente e funzionante, la Commissione tecnica fabbisogni standard, anche per evitare un moltiplicarsi di commissioni e di parametri una volta che il processo di autonomia differenziata sarà intrapreso da altre Regioni”. Contesta il tema del surplus del gettito fiscale che rimarrebbe alla Regione e dice che sulla base di quel criterio allora "andrebbe regionalizzato anche il debito", avvisa e ammonisce con un "guai alla creazione di un contesto in cui ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, esito espressamente vietato dalla Costituzione" e poi il colpo alla strategia fin qui seguita dalla Lega perché il testo dell'intesa è considerato non emendabile, il Parlamento deve accogliere o respingere, ma il dossier in mano ai grilliini sostiene l'esatto contrario, "il Parlamento deve mantenere un ruolo centrale nella valutazione delle legge che recepisce le intese (...) con la possibilità di correggerle se necessario”.
Ecco perché il Consiglio dei ministri è finito in uno splash nella palude. Un classico. Nada de nada. Sorrisi e dichiarazioni di circostanza. Salvini che dice che "è terminata una fase tecnica, tutti i ministeri hanno dato il loro contributo. Si sta valutando come coinvolgere il Parlamento, il clima è ottimo" e alla domanda sul dossier pentastellato ha risposto "io i dossier li guardo sempre dopo", ironizzando su quello dell'alta velocità di Toninelli.
La realtà è che ora Salvini ha davanti uno scoglio ben più grande dell'alta velocità: il progetto di autonomia è il cuore della Lega, la sua ragione fondativa, sono le origini, tra un partito che si allarga a Sud - ma con sostanza e qualità tutte ancora da scoprire - e la casa madre al Nord, il leader leghista non ha dubbi: l'autonomia è irrinunciabile, ci sono due referendum, il voto degli elettori lombardi e veneti, il settore chiave della produzione e dell'export in Italia.
Finale? Salvini: "Il dossier autonomia differenziata sarà oggetto di un vertice politico la prossima settimana che farò con Luigi Di Maio e Giuseppe Conte". Traduzione: c'è un gran casino e su questo il governo rischia di saltare, quindi guarderò in faccia gli alleati e poi deciderò cosa fare. È cominciato il Gran Ballo del Nord.
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Per sapere, per capire, per non perdersi nelle toninellerie, ecco come siamo arrivati a questo punto.
03
Nord e Sud sono già separati. Il sottosopra d'Italia
Uno stato forte può permettersi alti livelli di "devoluzione" delle sue competenze, uno stato debole che cede i suoi poteri si dissolve. Una nazione che è più una speranza che un fatto compiuto, l'Italia, nel corso degli ultimi 20 anni ha (de)costruito il suoi impianto istituzionale e l'ha sostituito con il caos. Quando nel 2001 il centrosinistra riformò il titolo V della Costituzione, pensava di rispondere ad alcune istanze. In buona fede, senza dubbi, ma con un disegno che non teneva conto della storia del nostro paese.
Diciotto anni dopo quella riforma - alla prova dei fatti un disastro amministrativo, tanto che si è provato più volte a darle un altro assetto - le Regioni del Nord dovrebbero avere la loro quota di autonomia rafforzata. Sul tavolo del consiglio dei ministri oggi arriveranno tre bozze d'intesa con le Regioni Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Stiamo parlando di tre aree del paese che rappresentano il 40,5 per cento del prodotto interno lordo e il 54,5 per cento dell'export italiano. La locomotiva dell'Italia. Quanto sarà grande l'autonomia concessa alle regioni? Continua a leggere l'articolo su List.
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C'è un'altra trattativa che si è arenata, quella con i pastori sardi. Anche Salvini li ha sottovalutati. E ha commesso un errore.
04
Pastori sardi. Dieci centesimi
Roma, 14 febbraio. La bandiera della Sardegna esposta all'esterno del Viminale durante il vertice per il prezzo del latte (Foto Ansa).Dieci centesimi. Questo è il prezzo offerto per un litro di latte nella trattativa tra le istituzioni e i pastori sardi. Settanta centesimi contro i sessanta attuali. Dieci centesimi. Questo dice tutto. La trattativa al Viminale non poteva che fallire perché manca la sostanza sul prezzo alla produzione, manca una pianificazione di lungo termine. Salvini ci ha provato, ma se il pastore chiede un euro al litro e arrivano dieci centesimi di aumento il minimo che puoi attenderti è il classico "a si biri" con la mano che ti invita a andare... Il tema del ritiro delle eccedenze di pecorino romano è fondamentale, sia chiaro, senza non ci sarebbe la base per fare l'accordo, ma i gesti simbolici sono importanti. Acquistare le eccedenze di pecorino romano, mettere subito a disposizione 44 milioni di euro, non basterà neppure a siglare una tregua. Salvini ha dovuto prendere atto che non si sarebbe chiuso il negoziato, la trattativa proseguirà sabato in Sardegna con il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio, ampiamente scavalcato dal leader di partito.
Vogliono un euro al litro subito, il punto è tutto qui. Ma quel subito la politica non vuole estrarlo dalla giacca. I 10 milioni dei ministeri, gli altri 10 milioni della Regione e i 20 milioni del Banco di Sardegna sono un tampone e secondo Assolatte non ci siamo con i tempi, comunque gli industriali non pagherebbero subito i pastori. Si vota il 24 febbraio, se non si chiude la trattativa domani a Cagliari, avremo gli ultimi giorni di campagna elettorale molto interessanti. Forse troppo.
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Autonomia, identità, come non pensare alla Spagna. Si va al voto anticipato, il governo Sanchez chiude i battenti, elezioni il 28 aprile.
05
Spagna al voto il 28 aprile, una crisi al buio. Todos perdidos
Pedro Sanchez annuncia la fine della legislatura e il voto del 28 aprile (Foto Ansa)La Spagna torna al voto il 28 aprile per scegliere il nuovo Parlamento. Lo ha annunciato il premier socialista, Pedro Sanchez, dopo il Consiglio dei ministri straordinario in seguito alla bocciatura della proposta di legge di bilancio. Sanchez ha scelto di separare il voto nazionale da quello europeo e amministrativo del 26 maggio, il "Superdomingo" non ci sarà. Dopo soli 8 mesi di governo, 13 leggi e 25 decreti legge approvati, anche l'esecutivo di Pedro Sanchez, come quello di Mariano Rajoy, soccombe, divorato dalla profonda crisi istituzionale della Spagna. Ancora una volta, è stato il corto circuito non riparato con i partiti indipendentisti della Catalogna a innescare la crisi. Ecco lo scenario che attende la Spagna nei prossimi mesi, l'analisi del socio spagnolo di List, Maite Carpio. Buona lettura.
di Maite Carpio
La Spagna ha aperto una crisi al buio. Il governo di Pedro Sánchez è caduto in Parlamento dopo che gli indipendentisti catalani hanno votato contro la sua Finanziaria. D’altronde il governo era nato dopo una manovra di Palazzo ed è finito vittima degli stessi intrighi.
Qui gladio ferit gladio perit.
La Storia non è più compassionevole con i governi che non sono stati legittimati dal voto popolare. Pedro Sanchez e stato molto coraggioso politicamente e il suo era un esecutivo d'altissimo profilo, ma era anche molto debole e non ce l'ha fatta a liberarsi dalla morsa indipendentista. L’alleanza con Podemos, favorevole al dialogo, non è riuscita a spezzare il fronte catalano. Continua a leggere l'articolo su List.
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E ora che facciamo? Andiamo in America, Trump ha dichiarato l'emergenza nazionale per costruire il muro al confine con il Messico e Nancy Pelosi ha subito risposto per le rime. Era San Valentino. Si amano.
06
Trump, il muro e il pulsante dell'emergenza nazionale
Trump è in campagna elettorale, l'abbiamo visto a El Paso puntare sulla questione del muro al confine con il Messico e la sicurezza, ora fa un passo avanti nella sua strategia dichiarando l'emergenza nazionale. La Casa Bianca ieri sera ha confermato che il presidente americano la dichiarerà per cangurare il Congresso e avere più fondi per la costruzione del muro. Contemporaneamente Trump firmerà anche la legge di bilancio per evitare lo shutdown. Una sconfitta? Non una vittoria, questo è certo, ma dal punto di vista politico Trump stavolta ha fatto i suoi calcoli: firmo l'intesa tra Democratici e Repubblicani, evito un secondo shutdown, dichiaro l'emergenza nazionale e se i giudici mi bloccano la colpa è dei Dem che non vogliono un'America più sicura. Cinico, ma la politica non è un ballo delle dame di San Vincenzo e in questo caso la mossa ha senso.
"Il presidente firmerà la legge sul finanziamento del governo federale e, come ha già detto, agirà anche per decreto - in particolare con l'emergenza nazionale - per porre fine alla crisi di sicurezza nazionale e umanitaria al confine ", ha confermato Sarah Sanders, portavoce dell'esecutivo statunitense. "Ancora una volta, il presidente sta mantenendo la sua promessa di costruire il Muro, proteggere il confine e garantire la sicurezza del nostro grande paese". Tutto chiaro no, questo sarà il nucleo incandescente della campagna presidenziale.
Immediata la risposta di Nancy Pelosi, speaker della Camera:
Si annuncia una furiosa battaglia tra Nancy e Donald. La coppia ha festeggiato San Valentino ❤️
Trump dove prenderà gli 8 miliardi di dollari per finanziare la costruzione del muro al confine con il Messico? Secondo la Cnn questo è il conto:
- 1,375 miliardi di dollari dai fondi per la Sicurezza Nazionale. Questo denaro non può essere utilizzato per costruire un muro nel senso letterale del termine, ma può essere utilizzato per costruire altri tipi di barriere previsti dalla legge approvata dai leader del Congresso;
- 600 milioni di dollari dal fondo speciale del Dipartimento del Tesoro per la lotta alla droga;
- 2,5 miliardi di dollari dal programma di contrasto alla droga del Dipartimento della Difesa;
- 3,5 miliardi di dollari dal bilancio per le infrastrutture del Dipartimento della Difesa.
Il secondo e il terzo capitolo di spesa hanno bisogno di un ordine esecutivo del Presidente, l'ultimo viene innescato da una dichiarazione di emergenza nazionale.
La strategia è chiara. Trump sta scrivendo la sceneggiatura delle elezioni del 2020. E un altro segnale arriva da una citazione - molto importante - che ha fatto su Twitter. No, non si riferisce al suo nuovo simulator per giocare a golf alla Casa Bianca, ma a un articolo pubblicato sulla Claremont Review durante la campagna presidenziale del 2016.
A cosa si riferisce Trump? Ieri, oggi, domani. La storia americana.
07
Flight 93 Election
La Claremont Review è una splendida rivista conservatrice, qui vengono pubblicati testi fondamentali per capire cosa si muove nel profondo della politica americana e in particolare nella Presidenza Trump. Il 5 settembre del 2016 su questa rivista venne pubblicato un articolo che fece scalpore - eravamo nel pieno della campagna presidenziale - intitolato "The Flight 93 Election", firmato da un autore misterioso, Publius Decius Mus, che nella storia era un condottiero romano, console e eroe di guerra che si immolò in battaglia per spronare alla vittoria le sue truppe contro i Latini. Ma il Publius Decius Mus che scrive l'articolo nel 2016 chi è? È l'uomo citato da Trump nel tweet, Michael Anton, un intellettuale che ha lavorato come stratega della Casa Bianca fino all'8 aprile del 2018. Anton è stato considerato per lungo tempo l'uomo più potente - di certo quello più machiavellico - dell'amministrazione Trump, una figura poliedrica, di tagliente intelligenza. Con l'arrivo di John Bolton al vertice del Consiglio per la sicurezza nazionale ha lasciato la Casa Bianca, ma la sua influenza, come vediamo, resta. Perché quell'articolo citato nel tweet di Trump è importante? Il pezzo è un capolavoro di comunicazione politica:
Il 2016 è l'elezione del volo 93: carica la cabina di pilotaggio o morirai. Si può morire lo stesso. Voi, o il capo del vostro partito, potete entrare nella cabina di pilotaggio e non sapere come volare o far atterrare l'aereo. Non ci sono garanzie.
Tranne una: se non ci provi, la morte è certa. Per complicare la metafora: una presidenza di Hillary Clinton è la roulette russa con una semi-automatica. Con Trump, almeno si può far girare il cilindro e correre dei rischi.
Il volo 93 della United Airlines, 11 settembre 2001.
La rivolta dei passeggeri. Il crash nelle campagne di Shanksville, Pennsylvania. La metafora usata da Anton causò una serie di reazioni fortissime. Publius Decius Mus qualche giorno dopo, il 13 settembre del 2016, scrisse un articolo di risposta alle critiche intitolato: "Restatement on Flight 93". Una risposta ancora più raffinata e profonda sulle ragioni per cui il volo dirottato (il corso della storia dell'America) doveva essere riconquistato a ogni costo (con l'elezione di Trump). Perché Trump cita questo articolo? Sta lavorando a una campagna presidenziale basata sull'identità, la difesa del mito della Fortezza America.
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Ok, sentiamo levarsi le voci dei Never Trump dal loggione: "Not in my name! E poi si è fatto il campo da golf alla Casa Bianca!". Il golf come ultima frontiera della Resistenza. Sicuri di voler scendere nella trincea delle 18 buche? Va bene, facciamo un po' di storia, è sempre istruttiva.
08
Casa Bianca. Non solo golf
14 gennaio 2019. L'elicottero del Presidente degli Stati Uniti, il Marine One, decolla dal South Lawn innevato della Casa Bianca.La storia della Casa Bianca ha un fascino incredibile, in quella villetta di Washington al numero 1600 della Pennsylvania Avenue c'è la storia dell'America. Il nome ufficiale di Casa Bianca, fu scelto dal Presidente James Monroe (un grande presidente) nel 1901. La villa ha 132 stanze, 35 bagni, 412 porte, 147 finestre, 28 camini, 8 scale e 3 ascensori. La cucina può produrre pasti per 140 persone. La sede della casa presidenziale fu scelta da George Washington nel 1791, l'anno successivo fu aperto un concorso e lo vinse l'architetto di origine irlandese James Hoban. Dopo otto di costruzione, il presidente John Adams si trasferì nella villa con la sua famiglia. Da allora tutti i presidenti hanno la residenza alla Casa Bianca. Fu incendiata nel 1814 dagli inglesi durante la guerra, fu ricostruita sempre dall'architetto James Hoban e il presidente Monroe vi rientrò tre anni dopo, nel 1817. Monroe fece costruire il portico a Sud nel 1824, il generale Andrew Jackson aggiunse quello a Nord nel 1829. Theodore Roosevelt nel 1902 fece un grande rinnovamento, ma cinquant'anni dopo Harry Truman si rese conto che la villa aveva seri problemi di stabilità e i muri portanti della Casa Bianca furono ricostruiti interamente. Truman rientrò nell'edificio nel 1952.
E il golf cosa c'entra con tutto questo carico di gloriosa storia? Tutti i presidenti hanno il loro svago, hobby, momento di relax. E così pure le First Ladies. Nella Casa Bianca dunque ci sono tutta una serie di spazi per attività ricreative e relax.
Un campo da tennis (a cui Obama aggiunse il disegno del campo da basket):
Un piccolo putting green per giocare a golf all'esterno:
Uno spazio interno per giocare a bowling, Nixon era un grande appassionato, eccolo nella vecchia bowling alley della Casa Bianca:
C'è naturalmente la sala cinema, qui Obama guarda il Super Bowl in 3D:
C'è il percorso per fare jogging e la piscina esterna nel lato sud, ne esisteva anche una interna, con gli splendidi affreschi di Bernard Lamotte. Qui il presidente Gerald Ford, grande appassionato di nuoto:
Questi sono gli affreschi di Bernard Lamotte (mentre realizza l'opera, nella foto del Nara Archive) della non più esistente piscina al coperto amata da JFK:
Come vedete, ogni presidente ha la sua passione. A Trump, semplicemente, piace il golf e ha pagato di tasca sua (50 mila dollari) il suo simulator (che non è il navigator di Di Maio) alla Casa Bianca. Che cosa è? Trackman:
Bene. Dopo aver visto questo su List, scucito 50 mila dollari e fatto dei lavori segreti in casa, tra qualche settimana dovrete solo spiegare ai parenti cosa c'è in quella stanza dove vi rinchiudete per ore. Non vi crederanno mai. Buona giornata.
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nell'Applicazione;
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3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.