5 Luglio
Renzi fa un processo al Pd sull'immigrazione
Lettera a Repubblica: "Non abbiamo sottovalutato la questione immigrazione: l'abbiamo sopravvalutata". L'ex premier critica il governo Gentiloni e il ministro Minniti che parlò di "minaccia alla democrazia". Caos totale in Libia, si teme una crisi umanitaria. Putin a Roma: "Il paese distrutto dalla Nato"
Che succede? Abbiamo un problema in Libia: la guerra è fuori controllo. Il bombardamento dell'altro ieri su un centro di detenzione dei migranti è il segnale che apre scenari che per l'Italia sono un pericolo. Il governo di Tripoli sta prendendo in considerazione l'idea di liberare tutti i migranti. Questo pensa il ministro dell'Interno libico Fathi Bashagha. Secondo le Nazioni Unite il bombardamento sul centro di detenzione di Tagiura ha provocato la morte di 53 persone, tra le quali 6 bambini, a cui si aggiungono 130 feriti. "Il governo di accordo nazionale è obbligato a proteggere tutti i civili, ma gli attacchi verso i centri di detenzione dei migranti da parte dei caccia F16 è al di là della capacità governativa di proteggerli", ha dichiarato Bashagha. Al governo di Tripoli si unisce l'esercito del generale Haftar che dice di essere pronto a "sostenere l'azione del governo Serraj". Non sono diventati improvvisamente buoni, c'è un interesse tattico, militare: "Gli ultimi rapporti dell'Onu dimostrano che le milizie usano i migranti come scudi umani per accusare poi l'Esercito nazionale. La missione dell'Onu e il cosiddetto Governo di Tripoli hanno la responsabilità di fornire la sicurezza a queste persone e liberarle dalla presa delle milizie. Noi siamo pronti per liberarle all'istante".
Quanti sono i migranti in Libia? Ecco la scheda:
Sono circa 700 mila i migranti presenti in Libia. Di questi, oltre 6 mila sono rinchiusi nei centri di detenzione. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, 3.800 persone si trovano in centri in zone di combattimenti. Dei 700 mila, il 12% sono donne quasi sempre vittime di stupri e abusi di ogni sorta. I bambini rappresentano il 9%. La nazionalità più rappresentata (in tutto sono oltre 40 i Paesi di provenienza) è il Niger con il 19%. Seguono l'Egitto (14%), Ciad (13%) e Sudan (12%).
Soluzioni? Facile a dirsi, serve stabilità. Donald...
Che succede? Abbiamo un problema in Libia: la guerra è fuori controllo. Il bombardamento dell'altro ieri su un centro di detenzione dei migranti è il segnale che apre scenari che per l'Italia sono un pericolo. Il governo di Tripoli sta prendendo in considerazione l'idea di liberare tutti i migranti. Questo pensa il ministro dell'Interno libico Fathi Bashagha. Secondo le Nazioni Unite il bombardamento sul centro di detenzione di Tagiura ha provocato la morte di 53 persone, tra le quali 6 bambini, a cui si aggiungono 130 feriti. "Il governo di accordo nazionale è obbligato a proteggere tutti i civili, ma gli attacchi verso i centri di detenzione dei migranti da parte dei caccia F16 è al di là della capacità governativa di proteggerli", ha dichiarato Bashagha. Al governo di Tripoli si unisce l'esercito del generale Haftar che dice di essere pronto a "sostenere l'azione del governo Serraj". Non sono diventati improvvisamente buoni, c'è un interesse tattico, militare: "Gli ultimi rapporti dell'Onu dimostrano che le milizie usano i migranti come scudi umani per accusare poi l'Esercito nazionale. La missione dell'Onu e il cosiddetto Governo di Tripoli hanno la responsabilità di fornire la sicurezza a queste persone e liberarle dalla presa delle milizie. Noi siamo pronti per liberarle all'istante".
Quanti sono i migranti in Libia? Ecco la scheda:
Sono circa 700 mila i migranti presenti in Libia. Di questi, oltre 6 mila sono rinchiusi nei centri di detenzione. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, 3.800 persone si trovano in centri in zone di combattimenti. Dei 700 mila, il 12% sono donne quasi sempre vittime di stupri e abusi di ogni sorta. I bambini rappresentano il 9%. La nazionalità più rappresentata (in tutto sono oltre 40 i Paesi di provenienza) è il Niger con il 19%. Seguono l'Egitto (14%), Ciad (13%) e Sudan (12%).
Soluzioni? Facile a dirsi, serve stabilità. Donald Trump e il presidente egiziano Al Sisi hanno avuto una conversazione telefonica sulla Libia. L'Egitto è certamente un paese chiave, finora il presidente Sisi ha sempre appoggiato Haftar. Continuerà a farlo? Probabilmente sì, non c'è solo la Libia in ballo, ma la stabilità interna dell'Egitto, il ruolo dell'opposizione della Fratellanza Musulmana.
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Per l'Italia la stabilità della Libia è un tema chiave: immigrazione e sicurezza energetica. A proposito di immigrazione, c'è una lettera di Renzi a Repubblica che solleverà un gran casino. Accusa Minniti e il governo Gentiloni di aver sopravvalutato il tema dell'immigrazione. Siamo nel campo dell'uso politico della storia (recente) e dell'allegra famiglia dem.
01
Renzi e l'immigrazione "sopravvalutata" dal Pd
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Scrive Renzi a Repubblica: "Non abbiamo sottovalutato la questione immigrazione: l'abbiamo sopravvalutata quando nel funesto 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arriva in un paese di 60 milioni di abitanti "una minaccia alla democrazia". Di che parla Renzi? Quella frase tra virgolette fu pronunciata nell'agosto del 2017 dal ministro dell'Interno Marco Minniti, naturalmente premier non era più Renzi, ma Paolo Gentiloni. Eccola qui, l'allegra famiglia del Partito democratico. Renzi apre un processo al Pd. E lo fa con una posizione "da sinistra", prendendo di mira l'ala moderata del partito, accusandolo anche di aver sbagliato a non portare avanti lo ius soli. Si può dire che lo fa con eccessiva disinvoltura, visto che de facto lui era il leader di quel partito, si può dire che questo tema andava sollevato allora, quando Gentiloni era al governo, ma sta di fatto che sul piano politico per Zingaretti l'uscita di Renzi è un problema da gestire. Siamo di fronte a un'altra segreteria dem che si sta logorando perché non riesce a trovare una sintesi politica tra le varie anime del partito. O siamo di fronte al preludio di un'uscita di Renzi dal Pd? I democratici vivono tempi interessanti. Forse troppo.
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La Libia, la porta del deserto e l'accesso al Mediterraneo, questo è il tema chiave. È necessario anche un ripasso delle puntate precedenti. Domanda sul taccuino: chi ha ridotto così la Libia?
02
Putin e la Libia: è stata distrutta dalla Nato
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Vladimir Putin durante gli incontri con il presidente Mattarella e il premier Conte ha dato la sua visione del problema. Dal Quirinale hanno sottolineato come tra i due capi di Stato sia stata espressa una "preoccupazione comune per la guerra civile in Libia e il conseguente ritorno del terrorismo islamico battuto in Siria". Conte in conferenza stampa con Putin ha detto che è condivisa tra Italia e Russia "l'esigenza di sostenere il ruolo dell'Onu e lavorare per ottenere un rapido cessate il fuoco e il ritorno al tavolo negoziale". Serve un "processo inclusivo" per ottenere l'obiettivo della "cessione immediata delle ostilità e la stabilizzazione della Libia". Putin ha espresso con fermezza il punto politico di evitare "la divisione del paese", il fatto che "bisogna rilanciare il processo politico" e ha criticato duramente l'intervento militare del 2011: "Non sarebbe male ricordare da cosa tutto è cominciato. Chi ha distrutto la stabilità della Libia? Per mè stata una decisione della Nato. E questo è il risultato. Abbiamo osservato il caos, e la lotta tra vari gruppi paramilitari. Non dobbiamo portare noi un ruolo stabilizzatore" della situazione, "dobbiamo chiederlo a chi" lo ha deteriorato.
03
Putin in Vaticano: la gioia del Papa
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L'appuntamento chiave per Vladimir Putin era quello con Papa Francesco. Palazzo Chigi per il presidente russo è un alleato da utilizzare per chiedere (e chiudere) la fine del regime delle sanzioni in Europa, ma il Papa è un partner di ben altro peso strategico, colpisce l'immaginario, è un leader globale, può aiutare a risolvere crisi-lampo, la diplomazia del Vaticano è dotata di esprit de finesse politica, ha una "rete" presente in tutto il mondo, ramificata, con i contatti giusti, pensa in grande e con una prospettiva di longue durée. Come Putin. Non a caso prima del colloquio con il Papa, Putin si è soffermato a parlare con il cardinale Pietro Parolin, l'uomo della diplomazia del Vaticano. La visita del presidente russo in Vaticano è durata un'ora e 45 minuti. Siamo nel campo dell'alta politica. Tra Putin e il Papa c'è un'intesa e c'è un precedente significativo: quando Obama minacciò di bombardare la Siria di Assad che aveva passato la "red line" della Casa Bianca, a opporsi all'azione militare furono in due, in maniera coordinata: Putin e Papa Francesco.
I due giocano sulla scacchiera del risiko globale. Altro elemento di grande rilievo di quel momento storico, le date nel calendario, siamo nel 2013:
1) Il Papa leva la sua voce contro la guerra, il 7 settembre del 2013 fa una veglia per la pace;
2) L'11 settembre del 2013 il New York Times pubblica un commento di Vladimir Putin che parla della fine dell'eccezionalismo americano.
Obama si fermò sulla "red line" siriana. Putin inviò gli aerei da caccia in Siria a bombardare l'Isis. Com'è andato il colloquio tra il Papa e Putin? La risposta è in una frase di Alessandro Gisotti, direttore della sala stampa dela Santa Sede: "Ho parlato con il Santo Padre e devo condividere una sincera e gioiosa soddisfazione di papa Francesco, dopo l'udienza con il presidente russo". Grande intesa.
04
Putin al Quirinale
Putin ha attraversato il colonnato del Quirinale, corazzieri a cavallo, ingresso nel Palazzo presidenziale, stretta di mano con Sergio Mattarella, onori militari, inni nazionali, colloquio privato, agenda. La liturgia del potere. E la vera linea della politica estera italiana, quella interpretata con equilibrio dal Quirinale. Com'è andato l'incontro? La formula usata dal Colle è la seguente: "Sergio Mattarella e Vladimir Putin hanno registrato rapporti bilaterali ottimi tra Roma e Mosca, nonostante il raffreddamento delle relazioni tra la Federazione russa e l'Occidente dovuta alle diverse valutazioni sulla crisi con l'Ucraina". Grande diplomazia del Quirinale, equilibrio, attenzione alle alleanze tradizionali del nostro paese e rispetto per le relazioni amichevoli con il Cremlino.
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Intervistato dal Corriere della Sera, Putin ha detto: "Siamo pronti a riannodare il filo strategico con l'America" (naturalmente alle sue condizioni) e conferma che ci sono "contatti costanti con la sua Lega".
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Il dilemma strategico dell'Italia, siamo alleati di Washington, ma la nostra storia è anche un continuo scambio di amicizia (e interessi) con la Russia. È una storia intensa, lunga, ricca, quella tra Roma e Mosca. C'è un pezzo croccante di Marco Patricelli sul tema.
05
Ieri, oggi, domani. Il filo d'acciaio tra Italia e Russia
Il primo contatto di cui abbiamo prova risale al 1461, con la visita dell’ambasciatore di Moscovia al Ducato di Milano. Dal Rinascimento inizia un rapporto forte che giunge fino a oggi. Arte, cultura, politica, un viaggio di Marco Patricelli nel grande libro della storia
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di Marco Patricelli
Così lontane, così vicine. Tra Italia e Russia i rapporti storici e culturali sono una costante, seppur tra immancabili alti e bassi. Il primo contatto di cui abbiamo riprova risale al 1461, con la visita dell’ambasciatore di Moscovia al Ducato di Milano. Ma forse non è un caso che le prime relazioni diplomatiche con uno stato occidentale vengano instaurate con la Chiesa, attraverso uno scambio epistolare nel 1469 tra il principe di Moscovia Ivan III (1440-1505) e papa Innocenzo VIII (1432-1492). Poi è quella straordinaria e irripetibile fioritura sulla Penisola che va sotto il nome di Rinascimento a gettare prepotentemente un raffinato ponte ideale verso i lontani territori slavi dove i Rus’ avevano tentato di darsi un’identità nazionale e istituzionale. Continua a leggere l'articolo su List.
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Andiamo a Strasburgo. I numeri del Parlamento europeo ballano, la maggioranza deve rafforzarsi. Come?
06
I Verdi e i numeri della maggioranza Ue
Mancano i voti, i Verdi non hanno preso bene l'indicazione di Ursula van der Leyen come presidente della Commissione Ue e senza il loro consenso nell'Europarlamento si balla ogni giorno la rumba. Così Donald Tusk dopo il doppio colpo rosa di ieri (Leyen-Lagarde), la resa di Angela Merkel, la vittoria di Macron, la sconfitta dei socialisti, prova a rimettere insieme i cocci. D'altronde, l'elezione di David Sassoli rientra in questa logica, compensare chi è rimasto fuori. Ieri ai socialisti è andata bene, ma restano fuori dalle cariche che pesano i Verdi e bisogna recuperare i voti che servono per governare l'Unione. Così Donald Tusk stamattina afferma che "durante la procedura sulle nomine sono stato in stretto contatto con la leadership dei Verdi. Faccio appello a tutti i partner per coinvolgere i Verdi nel processo decisionale Ue, anche se non c'è ancora un leader verde nel Consiglio. E spero che anche Ursula Von Der Leyen ascolti questo appello, le trasmetterò, questo messaggio oggi stesso. In molti Paesi i Verdi simbolizzano la speranza e la libertà". Cosa non si fa per un pugno di voti.
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Ma alla fine com'è andata la partita per l'Italia e cosa è davvero cambiato nell'Unione? Il punto nave tracciato da Lorenzo Castellani è quello giusto.
07
Il governo italiano supera l'ostacolo, l'Unione non si sa
Catastrofisti ko: cade la procedura d'infrazione contro l'Italia, spread sotto i 200 punti, il governo Conte supera l'ostacolo. Le nomine? L'Italia avrà il suo commissario e la partita vera è sulla legge di Bilancio. Un'indagine di Lorenzo Castellani su Europa, sovranismo, pregiudizio e realtà
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di Lorenzo Castellani
Come è finita per l'Italia la partita per il rinnovo delle cariche europee? È presto a dirsi, poiché il paese gioca la sua mano non soltanto sulle nomine, ma anche sui margini economici della nuova manovra finanziaria per il 2020. Tuttavia, nelle ultime ore sono arrivate delle buone notizie. La priorità per il governo era, infatti, il rinvio della procedura d'infrazione ed il consolidamento della fiducia sui mercati, più che riempire le caselle europee con i propri nomi. Uno scenario che dà sì la dimensione della debolezza complessiva dell'Italia in questo sistema di governance europea, ma che con la chiusura della procedura d'infrazione mostra anche le capacità d'auto-correzione del governo populista. La Commissione ha chiuso il dossier delle possibili penalità all'Italia e lo spread tocca il punto più basso degli ultimi mesi. Continua a leggere l'articolo su List.
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Politica interna? Tutto ruotava intorno alla visita di Putin, ma una notizia c'è. E pure grossa.
08
Il grosso guaio del Csm. Cade anche il Pg della Cassazione
Il procuratore generale della Cassazione è finito nelle intercettazioni del caso Palamara. Parlava un po' troppo con il pm di Roma che a sua volta tramava sulle nomine nelle procure con altri esponenti del Csm. Risultato: ieri Riccardo Fuzio è salito al Quirinale, ha parlato con il Presidente Mattarella al quale ha offerto l'exit strategy: andrà in pensione "qualche mese prima" di compiere 70 anni. Mattarella "ha preso atto" della decisione di Fuzio e espresso l'istituzionale apprezzamento per "il senso di responsabilità a conclusione di un brillante percorso professionale al servizio delle istituzioni". Le formule d'uscita sono fondamentali. Savoir faire e via con il cambio di tutto. La scure di Mattarella. Avanti un altro.
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Che facciamo? Che domanda, diamo un'occhiata al 4 luglio di Trump.
09
Independence Day à la Trump
Dipinto dagli avversari di Trump come un appuntamento di stampo militaresco che avrebbe demolito la storia, il 4 luglio à la Trump è stato semplicemente una festa con la presenza delle forze armate, elemento fondante della potenza americana. Basta dare un'occhiata alle foto che abbiamo selezionato per rendersi conto dello scenario non corrispondente alle parole degli attivisti, compresi quelli del mainstream media.
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Il presidente americano rimase impressionato dalle celebrazioni del 14 luglio a Parigi per la presa della Bastiglia e disse: "Ne farò anche io una così". Non è certo la stessa cosa della grandiosa sfilata militare nell'Avenue des Champs-Élysées, ma i carri corazzati Bradley davanti al mausoleo di Lincoln a Washington sono arrivati, le coccarde hanno dato un'aria a là parisienne, gli aerei hanno sorvolato il Lincoln memorial, Trump ha fatto un discorso sull'unità dell'America. E c'erano migliaia di persone sulla spianata di Washington.
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Joe Biden commenta: "L'America è un'idea, più forte di ogni esercito, più potente di ogni dittatore". È una critica a Trump. Naturalmente Biden si sbaglia, gli Stati Uniti senza il loro esercito non sarebbero mai stati la prima potenza del mondo. Con questi argomenti non batteranno mai Trump alle elezioni del 2020.
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Nel pieno della festa, il giocatore di football americano Colin Kaepernick dopo aver fatto un'epica e davvero fondamentale battaglia contro la Nike che aveva idea di mettere in commercio un paio di scarpe con la bandiera originaria americana delle 13 colonie, ha fatto un'altra mossa che passerà alla storia twittando un discorso di Frederick Douglass, il Leone di Anacostia, uno dei più importanti attivisti della storia afro-americana. Le parole di Douglass sono una dura critica al 4 luglio - "è il vostro, non il mio" - e così sembrano perfette per sostenere le lontane radici dell'antiamericanismo odierno di Kaepernick:
Kaepernick è bravissimo a prendere e lanciare la palla in campo, ma è un maldestro attivista dei tempi internettiani, prende qua e là delle frasi, se le appunta al petto e oplà, vai con il dibattito da Kretinetti della Rete. Il discorso di Douglass, grandissimo, è qualcosa di molto più articolato, va letto tutto, è del 1852, in un tutt'altro contesto storico, con la vergogna della schiavitù in America, è un appassionato intervento sulla libertà e la speranza. Il senatore repubblicano Ted Cruz vista l'uscita di Kaepernick ha risposto con lo stesso mezzo, Twitter, e ha smontato la manipolazione di Kaepernick:
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Consigliamo la lettura dell'intero thread di Cruz, è molto istruttivo, un esempio di come confutare posizioni che fanno un uso politico della storia. In Italia, come abbiamo visto, è la cronaca di ogni giorno.
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Sono le 7.00, c'è un secondo sbarco a Lampedusa in poche ore, un barchino con a bordo 14 migranti, tra i quali due donne e 4 bambini. La nave Alex è diretta verso l'isola con 54 persone a bordo. La tragedia delle migrazioni, la stabilità dell'Africa, i trafficanti di esseri umani, l'Italia con i confini esposti e l'Europa che fa poco o niente. Siamo di fronte a problemi giganteschi, altro che sopravvalutazione. Sarà una lunga giornata. A più tardi.
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4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.