7 Luglio
Renzi: perderete! (e vincerò). L'assemblea futurista del Pd
Il partito si ritrova all'Ergife dopo la sconfitta nei Comuni. E si perde di nuovo. L'assemblea elegge Martina segretario, ma il protagonista è lui, Renzi. La sconfitta è degli altri, pronta la sfida al Congresso. Cuperlo fa l'analisi, il resto è a torte in faccia.
I Parlamenti lavoreranno per un mese ancora e poi chiuderanno per la pausa estiva. Le vacanze saranno brevissime, nell'agenda è segnato un asteroide in arrivo: le elezioni europee del maggio 2019. In mezzo, in Italia, ci sono ancora dei turni amministrativi, ma la partitona è quella di Strasburgo e tutta la politica europea è in pieno movimento perché stavolta la posta è in palio è grande: tutto. E in quel tutto c'è lo scenario politico europeo e il futuro non di una legislatura, ma dei prossimi vent'anni. Una vittoria dei movimenti euroscettici e un take over della maggioranza a Strasburgo sarebbe una rivoluzione totale dalla fondazione dell'Unione europea. Popolari e Socialisti out, dentro le forze sovraniste.
È uno scenario né bello né brutto, è la società europea che risponde prima di tutto a una crisi interiore, a uno smarrimento, a un'inquietudine di fondo. La storia, per fortuna, non è solo economia, altrimenti sarebbe relativamente facile controllare le masse con le brioches lanciate qua e là e invece, come abbiamo visto, queste possono restare dormienti a lungo ma poi, improvvisamente, si svegliano e il cloroformio del consumo a reddito rigorosamente decrescente non fa più alcun effetto. In Italia la cosa è stata discussa ampiamente stamattina durante l'assemblea del Pd e ha assunto i tratti della tragicommedia. L'assemblea ha eletto segretario Maurizio Martina, ma ha visto ancora una volta Matteo Renzi monopolizzare palco, dibattito, sussulti e insulti. È sempre il Pd, cribbio.
01
Al centro del Pd c'è ancora lui
Nel Renzistan non ci sono colpe, solo dimissioni che si danno per comandare meglio il partito da fuori. Tutte le previsioni fatte sul Pd il titolare le ha purtroppo azzeccate, questo ci dà una certa sicurezza (ultime parole famose) nel dire che se Renzi continua a dominare il partito, quel partito che...
I Parlamenti lavoreranno per un mese ancora e poi chiuderanno per la pausa estiva. Le vacanze saranno brevissime, nell'agenda è segnato un asteroide in arrivo: le elezioni europee del maggio 2019. In mezzo, in Italia, ci sono ancora dei turni amministrativi, ma la partitona è quella di Strasburgo e tutta la politica europea è in pieno movimento perché stavolta la posta è in palio è grande: tutto. E in quel tutto c'è lo scenario politico europeo e il futuro non di una legislatura, ma dei prossimi vent'anni. Una vittoria dei movimenti euroscettici e un take over della maggioranza a Strasburgo sarebbe una rivoluzione totale dalla fondazione dell'Unione europea. Popolari e Socialisti out, dentro le forze sovraniste.
È uno scenario né bello né brutto, è la società europea che risponde prima di tutto a una crisi interiore, a uno smarrimento, a un'inquietudine di fondo. La storia, per fortuna, non è solo economia, altrimenti sarebbe relativamente facile controllare le masse con le brioches lanciate qua e là e invece, come abbiamo visto, queste possono restare dormienti a lungo ma poi, improvvisamente, si svegliano e il cloroformio del consumo a reddito rigorosamente decrescente non fa più alcun effetto. In Italia la cosa è stata discussa ampiamente stamattina durante l'assemblea del Pd e ha assunto i tratti della tragicommedia. L'assemblea ha eletto segretario Maurizio Martina, ma ha visto ancora una volta Matteo Renzi monopolizzare palco, dibattito, sussulti e insulti. È sempre il Pd, cribbio.
01
Al centro del Pd c'è ancora lui
Nel Renzistan non ci sono colpe, solo dimissioni che si danno per comandare meglio il partito da fuori. Tutte le previsioni fatte sul Pd il titolare le ha purtroppo azzeccate, questo ci dà una certa sicurezza (ultime parole famose) nel dire che se Renzi continua a dominare il partito, quel partito che si chiama Pd, avrà presto numeri elettorali senza neanche più l'uno davanti. Per carità, la politica ci ha abituato a tante sorprese e le previsioni poi, figuriamoci, le facciamo per essere smentiti (poco) dalla cronaca, ma qui siamo in presenza di qualcosa che non è politico, ma è squisitamente e crudelmente pre-politico: siamo alla legge della giungla.
La forza di Renzi è anche il suo difetto: lo spacconismo dell'Ercolino di Pontassieve esibito all'ennesima potenza, Matteo il Bomba (così lo chiamavano a Firenze) quando si mette è 'na furia da film di mitologia burina, sposta colonne, fa cadere palazzi, abbatte foreste, distrugge il partito e dopo questa fatica, tutto sudato, esclama: "Maremma, non ho rottamato abbastanza". A Roma di certi soggetti si dice che "ao' sta' attento che quello vive de prepotenza e te fa la faccia come 'na zampogna". Ecco, Renzi tutto questo suo essere Conan il Barbaro sciacquato in Arno (echi del Manzoni) non lo nasconde, lo scartavetra in faccia a tutti come un vaffanculo à la Grillò per non dimenticarsi del macronismo populista anche oggi evocato all'Ergife.
Quel che resta del Pd è ancora con lui, si scalda in tribuna, si spella le mani in panchina, tira fuori gorgheggi belluini, urla da Tarzan, mancavano solo le liane e le lance all'Ergife stamattina. Spettacolo triste se lo prendete seriamente, ma in realtà esilarante. Stanno tirando letteralmente le cuoia, hanno perso solo qualche giorno fa Massa, Pisa, Siena e Imola, la Toscana non è più rossa, da lontano si sente il ruggito di Fred Salvini che mulina la clava appena consegnata al leader della Lega da Wilma Isoardi (gli Antenati qui sono per sempre) ma machissenefrega del fallimento elettorale, santi numi, non lo vedete che siamo impegnati a scannarci per l'eredità, per le macerie, per la polvere di stelle e di stalle, evvai con le accuse reciproche e quel decalogo di Renzi sul "di chi è la colpa della sconfitta" che è un capolavoro dadaista di deviazione, sofisticazione, alterazione della verità e soprattutto occultamento del cadavere di se stesso.
02
I dieci motivi renziani della sconfitta
Sì, eccoli i dieci punti che sono la spiegazione di tutto. Preparate in serie: l'aspirina, un fazzoletto di carta, il passaporto (quest'ultimo solo se siete elettori del Pd):
- Sembravamo establishment, anzi lo eravamo.
- C'è un'ondata internazionale: la volete vedere o fate finta di nulla?
- Le divisioni interne: perché non le vince le elezioni un partito che litiga fino a una settimana prima del voto.
- Io non ho rinnovato abbastanza, soprattutto al Sud. Abbiamo perso perché abbiamo rottamato troppo poco.
- La mancanza di leadership: è vero che non c'è leader senza la sua comunità, ma non c'è comunità che non esprima un leader, perché in politica la comunicazione è essenziale.
- Non abbiamo dettato l'agenda: sullo ius soli dovevamo decidere, o si metteva la fiducia a giugno o si smetteva di parlarne.
- I vitalizi: se approvi la legge Richetti alla Camera, poi non è che al Senato non l'approvi. I voucher: se facciamo credere che il Jobs act sia la madre di tutti i mali, poi non ci si sorprenda se Di Maio può dire che abbiamo creato schiavismo. Noi abbiamo ceduto alla cultura della Cgil.
- I toni e i tempi della campagna elettorale. Non è l'algida sobrietà che fa sognare un popolo, devi dare un orizzonte forte al Paese.
- Ci siamo autoimposti un tema, la coalizione che non interessava agli italiani: aver seguito per mesi l'operazione di Pisapia, impostaci da una stampa amica, è un errore clamoroso. Siamo stati troppo sui social e poco sul sociale? Non sono d'accordo. Siamo stati poco sui social dove si è sviluppata una campagna devastante che ha mostrificato i nostri.
- Si è detto che abbiamo rappresentato tutto in modo semplicistico e positivo: penso che non l'abbiamo fatto perché il progressismo non deve rappresentare il futuro come una minaccia.
Riepilogo in rigoroso disordine sparso: colpa dei giornali, colpa dei social, colpa dell'establishment, colpa della Cgil, colpa di Gentiloni (voucher e Cgil), colpa di Pisapia, colpa di Gentiloni (sobrietà), colpa dell'assenza di leader (tutti gli altri tranne lui), colpa del partito contestatore.
Domanda sul taccuino: chi ha guidato il Pd? Chi lo guida ancora? Ehm, aspetta, fammi vedere l'agenda... ecco, a me pare, così, a spannometro, Renzi?! Sì, lui, ma archiviata l'autocritica il Renzistan diventa uno splatter, un accelerato Bullistan da ossa rotte, clavicole andate, tibie girate, ginocchia frantumate, crani aperti dove di neuroni non v'è traccia, ma quanta inutile e pur stupenda cattiveria verbale, quanto fiele, quanti bidoni di odio personale, quanti barili di battute sibilate che si rovesciano nella sala dell'Ergife che pure di battaglie epiche ne vide. Il Pd si sta trivellando l'anima, zero tracce di petrolio.
03
Perderete! (e vincerò)
A Renzi la sincerità zampilla dal cuore come se fosse colpito da un'ascia in un film di George Romero (siamo allo stracult del cinema: "La notte dei morti viventi") solo quando si incazza. La sua vera natura si materializza quando viene punto con lo spillo il suo pupazzo, quello che si agita sul palco, a quel punto Renzi diventa Renzi, quello vero. "E allora Ignazio Marino?", rimbomba una voce in sala, un'accusa sospesa, una freccia avvelenata che parte da una cerbottana ergifea dritta al cuore del fu segretario che all'epoca del pasticcio brutto del Campidoglio (echi del pastiche letterario del Gadda) era per soprammercato Presidente del Consiglio. Eh no, quell'Ignazio, er chirurgo from America no, quello è troppo.
Marino, dio che ricordi, dopo l'ennesimo nubifragio e il guano degli uccelli che provocò il record di tamponamenti sul Lungotevere, Dagospia mise giù la faccenda con una sintesi tipografica da verismo verghiano: "Piove merda". Ecco, all'evocar quei tempi scivolosi a Renzi si surriscaldano i canini, così stringe gli occhi e si capisce che sta per ringhiare qualcosa che è da colpo in faccia e materiale ematico ottimo per un murales... eccoloooooooooo:
Non vado via. Ci rivediamo al Congresso. E perderete.
Bang! Qui ci vorrebbe tutto l'arsenale rumoristico di Filippo Tommaso Marinetti per celebrare quello che appare comeThe Rumble in the Jungle, lo storico incontro di boxe, il momento in cui Alì combatte a Kinshasa contro George Foreman, perché, diciamocelo (copyright filosofico di 'gnazio La Russa) quando a Renzi fumano los gingillos, è irresistibile, una goduria per la penna. E perderete! Sottotesto: e vincerò.
04
Da Bandiera Rossa a Maglietta Rossa
Occuparsi del Pd è uno strazio, tutto quello che ti aspetti succede con impressionante regolarità. Esaurito il capitolo Renzi (in realtà abbiamo archiviato per il futuro pagine di appunti venefici), ecco un paio di note sul taccuino del titolare di List, con tanto di quello che pomposamente nelle redazioni d'alto bordo veniva definito l'apparato iconografico, insomma, un paio di fotografie.
Bisogna fare pur concorrenza alla mise da profugo esibita a Pozzallo da Roberto Fico, terza carica dello Stato. Così i vertici del Pd in versione migrantes hanno dato il tocco di colore che mancava. Da Bandiera Rossa a Maglietta Rossa. Orfini e Martina, la coppia in red. Vestizione d'occasione per la nobile intenzione.
Matteo Orfini e Maurizio Martina oggi durante l'assemblea del Pd all'Hotel Ergife (Foto Ansa)Eccoli qua, l'Orfini (cambia il segretario ma egli è sempre là a presiedere qualcosa), magliette rosse, come ogni progressista che si rispetti in questa giornata. E la cravatta, la camicia? Sarà per un'altra volta, sono momenti in cui l'adesione ai manifesti e alle iniziative viene prima della forma e della sostanza delle idee. In ogni caso, la sfida con il Fico è persa in partenza, in fatto di grunge style politico i grillini sono imbattibili. Ammirate la metamorfosi della terza carica dello Stato in visita a Pozzallo:
Il Presidente della Camera Roberto Fico in visita a Pozzallo il 30 giugno scorso (Foto Ansa).Battere Fico è francamente quasi impossibile. La sfida del "poraccismo ideologico" è un terreno di battaglia dove combattono solo i peggiori. C'è qualcuno con la cravatta, vestito come si usava fare quando i partiti erano una cosa seria, le ideologie avevano qualche libro e pensatore come pilastro, insomma, uno normale? Gianni Cuperlo.
05
Cuperlo, l'analisi giusta e le conclusioni sbagliate
La bancarotta culturale c'è e fa impressione. Come sempre si salva Gianni Cuperlo che fa un'analisi ricca di spunti raffinati e intelligenti. Cuperlo è uomo di solide letture, ha esperienze politica, ha preso colpi di clava a non finire durante la segreteria di Matteo Renzi, non si è candidato per protesta contro la notte della mattanza delle candidature nel Pd. Cuperlo forse non trascina al voto neanche i parenti, ma quando parla va ascoltato perché vi è sempre un tentativo di leggere la contemporaneità.
Naturalmente durante l'assemblea si è scontrato con Renzi. Cuperlo individua la potenza della nuova ideologia nazionalista della Lega, la domanda a sinistra che viene intercettata dal Movimento 5Stelle, il plauso del sindacato alla prima riforma (pessima, in verità) del mercato del lavoro, ma pur avendo ottimi spunti, da uomo di sinistra rosso antico non riesce a scindere questa analisi dal giudizio archeo-storico che ne vizia e compromette le conclusioni, dunque ecco ricomparire le ombre, il fascismo, il nazionalismo e naturalmente gli anni Trenta. Cuperlo ha ragione quando richiama le radici della sinistra e sferza Matteo Renzi quando dice che "non possiamo sostituire Bandiera Rossa con Uno su mille ce la fa".
Il discorso di Cuperlo è di grande dignità e passione, è quello di uno sconfitto - anche dalla storia - che ci crede ancora e l'analisi merita attenzione perché è senza dubbio la migliore, anzi l'unica, uscita dall'assemblea di un partito che si ostina a vivere mentre dovrebbe morire e trovare un nuovo inizio. Buona visione e ascolto.
C'è qualcosa oltre Cuperlo? Questa è un'altra storia. Ci hanno raccontato in questi giorni (vedere alla voce Romano Prodi) che "bisogna andare oltre il Pd". Ok, oltre dove? Non si sa. C'è Calenda che lavora al Fronte Repubblicano, c'è il buon Marco Bentivogli (anche lui oggi rigorosamente in maglietta rossa sulla spiaggia) che si fa desidera e in fondo anche lui desidera fare qualcosa, una figura valida con il quale il titolare ha una sana amicizia fatta di epici scontri privati e pubblici. Insomma, qualcosa si muove. Ma non si capisce in che direzione. E nel frattempo Lega e Movimento 5Stelle occupano tutti gli spazi, macinano consenso, piaccia o meno - come ha spiegato con efficacia Cuperlo - governano.
06
Renzi, Macron e le elezioni europee
Eccoci al punto, all'agenda che chiama con urgenza, alla risposta che non c'è, al tic del vecchio che si vorrebbe fosse nuovo. Anche su questo tema Cuperlo ha detto una cosa corretta:
Le frasi di Pontida sulla Lega delle Leghe non sono minacce, il loro traguardo è rompere le famiglie politiche del vecchio secolo e tornare a un'Europa delle nazioni nel segno di una rivolta di popolo contro le élite, (...) se la sinistra per fermare questo disegno si pone a difesa dell'Europa che c'è, sarà travolta (...) se poi la risposta fosse l'unione degli europeisti contro i barbari, la sconfitta potrebbe assumere i contorni della disfatta. Io penso che vi sia un solo modo per impedire che quella destra vinca ed è sfidarli sullo stesso identico terreno. Quello di un pensiero nuovo e di soluzioni alternative alle loro.
Cuperlo su questo ha ragione. E il Pd continua a proporre soluzioni sbagliate a domande giuste che vengono dal suo elettorato in fuga. A sinistra vivono tempi interessanti. Forse troppo.
Un anno fa, il 4 luglio del 2017, List pubblicò questa copertina:
Come spesso è capitato, eravamo in anticipo su quello che sarebbe poi successo nello scenario politico, nel Mediterraneo e in Europa. Il mestiere di List è questo, anticipare, cercare di mettere tutte le tessere del mosaico al loro posto e trarne un disegno coerente. Non è un lavoro facile, perché impone una dose di realismo che rinuncia a indorare la pillola e costringe a chiamare le cose con il loro nome. In un paese come l'Italia tutto questo è ancora più difficile perché l'arte del non dire si è affermata ovunque, prima di tutto nel sistema dei media. Il politicamente corretto ha trasformato la news analysis in non detto e il moral bias, il pregiudizio morale, in una reazione pavloviana per cui quello che non si può dire - perché potrebbe minare le certezze delle presunte classi colte - diventa immediatamente cattivo, un oggetto e soggetto non da discutere, ma da cancellare dal dibattito pubblico. Per loro sfortuna e nostra gioia, viviamo in un'epoca in cui il nano sale sulle spalle del gigante. E gli stacca l'orecchio.
Macron l'anno scorso era già il Macron che poi si è rivelato quest'anno durante la crisi europea sull'immigrazione. Ma il progressismo italiano - e anche un opportunista destrismo salottiero - pensava di tenerlo sul piedistallo dell'ideale, le President. Il dibattito di ieri è ancora quello di oggi. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Il titolare ha citato Marinetti, il futurismo e dalla biblioteca emerge un libro, si intitola "Marinetti e i futuristi", ecco una pagina che è in perfetta armonia con quanto scritto finora. Musica, maestro.
07
L'orchestra futurista
Quanto sublime rumore. Sembra l'assemblea del Pd. Futurista.
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dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.