7 Maggio
Retata, stallo politico, debito. Elementi per la Terza Crisi
Arrestati politici e imprenditori per tangenti in Lombardia. Crisi politica strisciante nel governo sul caso Siri e le riforme. Previsioni economiche di primavera dell'Ue: ultimi nella crescita, deficit e debito in salita. Il ciclo degli shock dell'Italia
Che succede? Come abbiamo già scritto nelle due puntate (qui e qui) della serie sulla Terza Crisi (ne abbiamo in cottura una terza), stiamo ripercorrendo il sentiero che dal 1992 segna gli shock dell'Italia: la politica è una fase di stallo, la magistratura fa la sua retata quotidiana, il paese è esposto alla volatilità di fattori esterni, con un mercato interno fragile e il rischio di una nuova crisi del debito. Tutti i fattori si sono regolarmente ripresentati ai blocchi di partenza. Siamo dentro la Terza Crisi.
01
La retata quotidiana
Oggi è il turno della retata, ben due e tutte nel settore degli appalti pubblici, dei rapporti tra politica e imprese e naturalmente il finanziamento della partiti:
- La prima è in Piemonte e Lombardia, inchiesta della procura di Milano, 95 indagati, tra cui 43 richieste di misure cautelari (12 in carcere), con accuse che vanno dall'associazione per delinquere aggravata dall'aver favorito un'associazione di tipo mafioso, alla corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all'aggiudicazione di appalti pubblici. Tra gli arrestati, il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all'area Expo della Regione Lombardia e il consigliere comunale di Milano e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee. Richiesto l'arresto del parlamentare di Forza Italia Diego Sozzari, accusato di finanziamento illecito ai partiti. Contestato un finanziamento illecito a Fratelli d'Italia. Parte offesa nell'inchiesta è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, la sua posizione viene definita dagli inquirenti "in corso di valutazione";
- La seconda è in Sicilia, settore degli appalti del Provveditorato alle opere pubbliche, 14 misure cautelari, di cui 4 in carcere. Quattro ingegneri del Provveditorato sono stati sottoposti agli arresti domiciliari; un architetto e un assistente geometra alla misura della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 12 mesi. Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per...
Che succede? Come abbiamo già scritto nelle due puntate (qui e qui) della serie sulla Terza Crisi (ne abbiamo in cottura una terza), stiamo ripercorrendo il sentiero che dal 1992 segna gli shock dell'Italia: la politica è una fase di stallo, la magistratura fa la sua retata quotidiana, il paese è esposto alla volatilità di fattori esterni, con un mercato interno fragile e il rischio di una nuova crisi del debito. Tutti i fattori si sono regolarmente ripresentati ai blocchi di partenza. Siamo dentro la Terza Crisi.
01
La retata quotidiana
Oggi è il turno della retata, ben due e tutte nel settore degli appalti pubblici, dei rapporti tra politica e imprese e naturalmente il finanziamento della partiti:
- La prima è in Piemonte e Lombardia, inchiesta della procura di Milano, 95 indagati, tra cui 43 richieste di misure cautelari (12 in carcere), con accuse che vanno dall'associazione per delinquere aggravata dall'aver favorito un'associazione di tipo mafioso, alla corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all'aggiudicazione di appalti pubblici. Tra gli arrestati, il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all'area Expo della Regione Lombardia e il consigliere comunale di Milano e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee. Richiesto l'arresto del parlamentare di Forza Italia Diego Sozzari, accusato di finanziamento illecito ai partiti. Contestato un finanziamento illecito a Fratelli d'Italia. Parte offesa nell'inchiesta è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, la sua posizione viene definita dagli inquirenti "in corso di valutazione";
- La seconda è in Sicilia, settore degli appalti del Provveditorato alle opere pubbliche, 14 misure cautelari, di cui 4 in carcere. Quattro ingegneri del Provveditorato sono stati sottoposti agli arresti domiciliari; un architetto e un assistente geometra alla misura della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 12 mesi. Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi (recentemente introdotta dalla legge Spazzacorrotti) per otto imprenditori, titolari di altrettante imprese operanti nel settore edilizio e con sede nelle provincia di Palermo, Enna, Messina, Agrigento.
Con questo edificante preludio, lo spartito del dibattito politico è sempre quello degli ultimi 25 anni. Dunque conferenza stampa di Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede (ministro della Giustizia), dichiarazioni di Salvini, accuse incrociate, chi è il più puro che ti epura, clima torbido e campagna elettorale. Nel frattempo, là fuori il mondo corre. E non ci aspetta.
02
Previsioni economiche Ue: Italia ultima e allarme deficit
Secondo le previsioni economiche di primavera pubblicate oggi dalla Commissione europea, il Pil della zona euro dovrebbe crescere del 1,2 per cento nel 2019 (+1,5 per cento nel 2020). Le stime di crescita sono state riviste al ribasso - 0,1 per cento per entrambi gli anni - rispetto alle previsioni economiche d'inverno. Ecco le previsioni sull'Italia:
Il Pil dell'Italia si fermerà a +0,1 per cento nel 2019 e a +0,7 per cento nel 2020. Siamo ultimi Europa. No news, lo eravamo anche con i governi precedenti, la Spagna cresceva più del doppio dell'Italia. Secondo i dati della Commissione l'Italia il deficit dovrebbe superare il 2,5 per cento del Pil e il governo nella legge di Bilancio del 2020 sarà chiamato a realizzare una manovra economica da 30 miliardi. Sono previsioni in linea con quanto già pubblicato da List nei mesi scorsi. Allacciate le cinture.
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In quale scenario si collocano queste stime economiche? La risposta è a Washington e Pechino.
03
Gli Stati Uniti: la Cina rinnega gli accordi sul commercio
Rinnegare. Brutta accusa quella che gli Stati Uniti addebitano alla Cina nel negoziato sul commercio. Ma spiega perché improvvisamente la delegazione americana e la Casa Bianca hanno deciso di passare a una linea dura. Pechino dopo aver quasi stretto il patto con Washington si sarebbe rimangiata ogni apertura. A quel punto Robert Lighthizer, il rappresentante americano nella trattativa, ha tirato il freno a mano e annunciato che scatteranno nuove tariffe sull'importazione di prodotti cinesi in America. Altrettanto sta progettando la Cina. Non sono certo buone notizie per l'economia mondiale, ma lo spazio per trattare c'è sempre, alla fine si allungheranno i tempi. Ieri l'indice Dow Jones ha iniziato con un bel tonfo e poi si è ripreso in corso di seduta:
Il segretario al Tesoro, Steve Mnuchin, ha spiegato che la Cina ha chiesto di ridiscutere documenti e punti dell'accordo che erano già stati affrontati e chiariti tra le parti. I colloqui in ogni caso, questa è la buona notizia, non si interrompono, dovrebbero tenersi due incontri a Washington giovedì e venerdì.
04
L'Italia è un pezzo della scacchiera di Pechino
Come mai la Cina ha irrigidito la sua posizione? La domanda riguarda anche la linea di politica estera dell'Italia. Occhio al calendario: la nuova fase di tensione del negoziato sul commercio tra Washington e Pechino arriva subito dopo il secondo forum sulla Belt and Road che si è tenuto a Pechino pochi giorni fa. In quella sede tra i membri del Partito comunista cinese - come fa notare il Wall Street Journal - vista la partecipazione del 40 per cento dei capi di Stato del mondo (e nessuno del G7, tranne l'Italia) si è rafforzata la convinzione che si stia concedendo troppo all'America nel negoziato sul commercio, alla luce di quanto conta la Cina nella crescita mondiale. Alla fine il progetto egemonico della Cina viene fuori in maniera chiara: mantenere il surplus sulla bilancia commerciale con l'America e aprire nuovi mercati al proprio export. L'Italia più o meno (in)consapevolmente dunque diventa una pedina di Pechino in questo gioco di potenze. Abbiamo solo un lieve problema con Washington: oltre 30 miliardi di surplus di export italiano in America. Massì, ci rifaremo con le carrette di arance di Di Maio.
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Cose a cui nessuno da un'occhiata? La velocità del debito pubblico, cribbio.
05
Ultime dal debito pubblico
Il debito, questo sconosciuto. Mazziero Research ha pubblicato oggi le ultime stime, ecco la curva:
Sintesi di Mazziero Research: "Il debito di marzo resterà stabile o in lieve calo a 2.358 miliardi (la variazione sarà entro l'intervallo di confidenza di +/- 4 miliardi), stabile o in lieve calo anche ad aprile a 2.355 miliardi per poi tornare a crescere sino a giugno in una fascia compresa tra 2.363 e 2.373 miliardi. L'anno 2019 potrebbe chiudersi con un debito tra 2.336 e 2.372 miliardi". Si galoppa verso i 2400 miliardi. Olè.
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A qualche miglio nautico dalle coste italiane, c'è la guerra. Parliamo molto e nelle chiacchiere ci siamo persi l'avanzata del generale Haftar in Libia.
06
Libia. Sarraj da Conte. Ma chi deve convincere è altrove
Il premier libico Fayez al Serraj ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dichiarazione del premier Conte: "Non ci sono grossi movimenti sul territorio libico. La situazione l'abbiamo inquadrata subito dal punto di vista politico e militare, l'opzione militare non può essere una soluzione e non porta alla "stabilizzazione". Conte ha concluso con l'ovvio: c'è una situazione di "stallo". E con una speranza: quella di incontrare anche Haftar. E poi? Non si sa.
Roma è la prima tappa di un tour diplomatico di Sarraj che sarà oggi stesso a Berlino per incontrare la cancelliera tedesca, Angela Merkel, domani sarà a Parigi dal presidente francese, Emmanuel Macron. Il governo di Tripoli cerca sostegno contro il generale Haftar. Il dettaglio è che Sarraj non ha un problema con l'Italia, la Germania, la Francia e il Regno Unito, il suo nemico si chiama Haftar e gode dell'appoggio della Russia, dell'Egitto, di chiunque abbia come avversario la Fratellanza musulmana che, non a caso, è da pochi giorni considerata un'organizzazione terroristica da parte degli Stati Uniti. Lo stallo della guerra libica è tutto in questo scontro di forze, in un nuovo ordine dove in Medio Oriente l'Egitto di Al Sisi (il suo nemico è la Fratellanza musulmana) gioca ora un ruolo centrale.
L'incertezza è tale che Jeremy Hunt, ministro degli Esteri del Regno Unito, oggi sul Guardian non ha escluso che il generale Khalifa Haftar possa far parte del prossimo governo in Libia: “Non siamo d'accordo con ciò che Haftar sta facendo e non pensiamo che sia possibile per Haftar ottenere una vittoria militare. Il suo governo non sarà considerato legittimo da intere parti del paese, quindi vogliamo un processo politico”. Secondo Hunt il fatto che abbia mosso un attacco a Tripoli non esclude automaticamente Haftar da un ruolo di governo in Libia perché bisogna “stare attenti a emettere questo tipo di sentenze. Dovremmo fare attenzione a escludere o includere alcune persone”. Hunt ha ragione. Ne abbiamo un esempio recente: il processo di nation building in Iraq con l'esclusione del partito Baath che fece implodere il paese e impantanò le truppe americane in una guerra infinita.
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La guerra in Libia. E il falò delle vanità in Italia. Cose da intellettuali.
07
I soloni del libro di Torino
Al Salone del Libro di Torino pare ci sia un'invasione di camicie nere. Il pericolo è rappresentato da una piccola casa editrice, Altaforte, la cui colpa a quanto pare è la pubblicazione di un libro-intervista a Matteo Salvini e la inequivocabile militanza a tutta destra. Tra i libri pubblicati da Altaforte c'è di tutto, si mischiano opere interessanti, a libri inutili e sì, come si dice a Roma c'è anche parecchia "roba fascia" nel catalogo, storia e storie del totalitarismo nero (e rosso-nero). Niente di sorprendente, come la militanza a sinistra di altre case editrici, da quella chic e salottiera, politically correct, a quella rivoluzionaria che esalta altri totalitarismi.
La questione fascio-comunista è stata subito impaginata per diventare oggetto di Grande Dibattito e naturalmente presa di posizione, appello, partecipazione, sdegnata assenza e barricata. I guardiani della cultura volevano l'esclusione dell'editore Altaforte, gli organizzatori del Salone del Libro hanno deciso - previa ferma dichiarazione di antifascismo, sia chiaro - che no, non si poteva fare l'operazione di defenestrazione senza passare per new totalitarians. Fabrizio De Andrè li avrebbe presi anarchicamente tutti in giro in strofe da menestrello medievale, ma questo passa il convento. Dunque assistiamo all'impegnato e pregnante dibattito à gauche tra "combattenti" - e come potete immaginare, la questione non fa parte dei temi all'ordine del giorno nei consigli di fabbrica - che è tutto figlio dello smarrimento della parola "cultura" sostituita dalla parola "fascista", nuovo oggetto contundente usato contro chiunque non corrisponda all'identikit del liberal senza libertà. Dall'altra parte, à droite, chi mai avrebbe potuto sperare in un simile battage pubblicitario, non poteva esserci mezzo migliore per passare dalla militanza culturale in penombra alla notorietà. Miracoli del marketing involontario.
Nella biblioteca del titolare c'è un libro di Norberto Bobbio intitolato "Politica e Cultura":
Fu pubblicato nel 1955 dall'antifascistissimo Giulio Enaudi Editore (e qui si leva la vibrante protesta dei destri, ce ne faremo una ragione), erano trascorsi solo 10 anni dalla fine della guerra, dalla caduta del fascismo. Il libro di Bobbio non è per niente datato, è una preziosa guida alla moderazione, al mestiere della critica e ci tornerà utile in questo viaggio negli opposti estremismi di oggi.
Nel 1955 il paese aveva appena intrapreso un percorso di ricostruzione, cercava una difficile identità, unità e pacificazione (mai raggiunta, a quanto pare), i dilemmi esistenziali - in tutta Europa - erano decisamente più grandi di quelli agitati dai nuovi guardiani del sapere di oggi. E chi li rappresentava, metteva in poesia e in prosa, aveva quel talento che non si vedrà al Salone del Libro. Qualche nome sparso qua e là sul taccuino: nel 1950 Tommaso Landolfi pubblica il meraviglioso racconto di fantascienza "Cancroregina"; nel 1947 Ennio Flaiano vince la prima edizione del Premio Strega con il romanzo "Tempo di uccidere"; Elsa Morante pubblica "L'Isola di Arturo" (e vince lo Strega) nel 1957; nel 1959 Giuseppe Tomasi di Lampedusa pubblica uno dei capolavori della letteratura italiana, "Il Gattopardo". Altri talenti che non vedrete a Torino? Vincenzo Cardarelli, Alberto Moravia, Corrado Alvaro, Cesare Pavese, Massimo Bontempelli, Mario Soldati, Giorgio Bassani (tutti vincitori dello Strega).
Vogliamo andare al cinema? Bene, prendetevi qualche mese di vacanza, c'è tutto il neorealismo e il grande immaginario italiano da vedere, ecco un paio di titoli: "Ladri di biciclette", anno 1948, con la regia di Vittorio De Sica e soggetto di Cesare Zavattini, premio Oscar per il miglior film straniero nel 1950, "La strada", di Federico Fellini, premio Oscar nel 1957, sceneggiura di Fellini, Tullio Pinelli e Ennio Flaiano, "Le notti di Cabiria", sempre lui, Federico Fellini alla macchina da presa (al gruppo di sceneggiatori si aggiunge Pier Paolo Pasolini), Oscar nel 1958.
La furia iconoclasta di oggi è comica. I fascisti? Ricordiamo qualcosa a proposito del cinema nel dopoguerra italiano, c'è una storia... ah, ecco, la racconta Steve Della Casa in "Splendor":
Capitolo intitolato "Dalle rovine al mito. 1945-1960", pagine 38-39, dove Della Casa (libro delizioso) racconta una drammatica riunione pochi giorni dopo la liberazione di Roma, anno 1944, in cui l'ammiraglio Ellery W. Stone deve decidere cosa fare del cinema italiano e pronuncia la sentenza:
Il cosiddetto cinema italiano è stato inventato dai fascisti. Dunque, deve essere soppresso. E devono essere soppressi anche gli strumenti che hanno dato corpo a questa invenzione. Tutti, Cinecittà compresa. Non c'è mai stata un'industria del cinema in Italia, non mai stati degli industriali del cinema. Chi sono questi industriali? Degli speculatori, degli avventurieri, ecco chi sono! Del resto l'Italia è un paese agricolo, che bisogno ha di un'industria del cinema?
Così Cinecittà, già occupata dai nazisti, fu trasformata in un centro di sfollamento di senzatetto. Ci vollero molti anni per far rinascere quella grande macchina "che fabbrica sogni dal 1937".
La storia. Il passato. E il presente. Ora andate a vedere la classifica dei libri più venduti questa settimana in Italia. Dove sono i nostri grandi scrittori, di grazia? Vogliamo andare avanti? No, stendiamo un velo pietoso e riprendiamo il libro di Bobbio a pagina 20:
L'importante è che l'uomo di cultura, quando è impegnato nella sua funzione che è quella di capire, non si lasci frastornare dagli zelatori di ogni ortodossia o dai pervertiti di ogni propaganda, i quali saranno sempre pronti a gettargli in faccia l'accusa che egli - per il fatto che non sceglie l'alternativa di destra - tradisce la civiltà, o - per il fatto che non sceglie l'alternativa di sinistra - si oppone al progresso. Non vi è per l'intellettuale che una forma di tradimento o di diserzione: l'accettazione degli argomenti dei "politici" senza discuterli, la complicità con la propaganda, l'uso disonesto di un linguaggio volutamente ambiguo, l'abdicazione della propria intelligenza alla opinione settaria, in una parola il rifiuto di "comprendere" e in tal guisa di apportare agli uomini l'aiuto prezioso di cui la cultura sola è capace, l'aiuto a infrangere i miti, a spezzare il circolo chiuso di impotenza e di paura, in cui si rivela la contagiosa inferiorità della ignoranza.
La questione di fondo è tutta qui, nella nessuna voglia di comprendere. Tutto deve andare secondo il pilota automatico del benpensantismo.
08
Il legno storto dell'Italia
Poi la realtà si incarica di fare un falò del conformismo che finisce per fare autoscontro con la realtà. Non è un capriccio della storia il fatto che l'Italia non abbia più una grande figura che porta avanti il sogno del fare. Il tema di fondo del capitalismo manageriale, di una visione del mondo che fa a pugni con l'identità e produce alienazione e sradicamento - prima di tutto fra i produttori - lo ha messo di nuovo sul tappeto ieri Lorenzo Castellani. Appare in tutta la sua assenza un capitalismo con pochi capitali e zero capitani. Chi tra i produttori c'è e ha voglia di esserci è pregato di farsi vivo, c'è bisogno. Il paese non ha una guida ideale (è sollecitato nelle sue pulsioni da partiti polarizzati o declinanti) e senza sogno e immaginario non si va lontano. C'era Sergio Marchionne, che non a caso era il più atipico dei manager, detestato da chi ne guardava con sospetto la sua capacità di sposare la manifattura globale con l'idea di un'Italia non popolata da percettori di contributi a pioggia e redditi di cittadinanza, gli indivanados. Chi se lo ricorda, oggi, a nemmeno un anno dalla sua scomparsa, il suo discorso"in ferie da cosa?", una lezione di vita in 17 minuti.
"Le ferie da cosa?". Che sagoma, Marchionne, pensare di raddrizzare il legno storto, gli italiani. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Chiudiamo con un Sottosopra, ci vuole. Buona giornata.
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del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.