24 Ottobre
Ricomincio da capo
Coprifuoco, ordinanze, rivolte locali, nuovi e creativi lockdown. L'Italia è di nuovo in crisi totale da coronavirus, un paese prigioniero della paura, incapace di andare avanti. Il contrasto con l'altro mondo, l'America. Il forcing di Trump, il voto in due tempi: onda blu e tsunami rosso
Che succede? L'immagine che apre List è quella del Colosseo, ieri notte, solitario, il coprifuoco a Roma. Non c'è la guerra, ci sono generali di cartapesta. Il titolare è in viaggio, il racconto della campagna presidenziale in America si incrocia con il destino di un paese che è prigioniero della paura e con una classe politica unfit. In Italia siamo di nuovo al come prima più di prima, il set è quello del film "Ricomincio da capo" (Groundhog Day, 1993, regia di Harold Ramis, protagonista il grande Bill Murray) dove il meteorologo tv Phil Connors si sveglia tutti i giorni alla stessa ora (le 6:00 in punto), con la stessa musica (I Got You Babe di Sonny & Cher) e rivive tutto quello che aveva fatto il giorno prima. Dunque, il tempo di un'estate che non era estate, rieccoci qua, con l'aumento dei casi di coronavirus, la psicosi, l'assalto ai pronto soccorso, i proclami dei virologi, lo sguardo accigliato e i penultimatum del premier Conte, le liti con le Regioni e i sindaci, gli scazzi in televisione, le ordinanze, le regole dell'assurdo, la segregazione cinese, l'anarchia all'italiana, la crisi che galoppa insieme al debito pubblico. Siamo sull'orlo dell'abisso economico, allegria. L'importante è andare in lockdown per un virus dove il 95% dei positivi è asintomatico (Giorgio Palù, professore emerito dell’Università di Padova e past-president della Società italiana ed europea di Virologia). Prima e seconda ondata non contano, l'Italia è in un loop psicotico, dentro una bolla di instabilità rovente, incapace di fare un passo avanti, paralizzata da una paura fuori dalla realtà. Vista dall'America, la situazione del nostro paese è un'allucinazione. Italia, America, sono oggi più che mai due mondi lontanissimi, sul taccuino ci sono stelle e polvere. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
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Napoli. Preparatevi per il
...Che succede? L'immagine che apre List è quella del Colosseo, ieri notte, solitario, il coprifuoco a Roma. Non c'è la guerra, ci sono generali di cartapesta. Il titolare è in viaggio, il racconto della campagna presidenziale in America si incrocia con il destino di un paese che è prigioniero della paura e con una classe politica unfit. In Italia siamo di nuovo al come prima più di prima, il set è quello del film "Ricomincio da capo" (Groundhog Day, 1993, regia di Harold Ramis, protagonista il grande Bill Murray) dove il meteorologo tv Phil Connors si sveglia tutti i giorni alla stessa ora (le 6:00 in punto), con la stessa musica (I Got You Babe di Sonny & Cher) e rivive tutto quello che aveva fatto il giorno prima. Dunque, il tempo di un'estate che non era estate, rieccoci qua, con l'aumento dei casi di coronavirus, la psicosi, l'assalto ai pronto soccorso, i proclami dei virologi, lo sguardo accigliato e i penultimatum del premier Conte, le liti con le Regioni e i sindaci, gli scazzi in televisione, le ordinanze, le regole dell'assurdo, la segregazione cinese, l'anarchia all'italiana, la crisi che galoppa insieme al debito pubblico. Siamo sull'orlo dell'abisso economico, allegria. L'importante è andare in lockdown per un virus dove il 95% dei positivi è asintomatico (Giorgio Palù, professore emerito dell’Università di Padova e past-president della Società italiana ed europea di Virologia). Prima e seconda ondata non contano, l'Italia è in un loop psicotico, dentro una bolla di instabilità rovente, incapace di fare un passo avanti, paralizzata da una paura fuori dalla realtà. Vista dall'America, la situazione del nostro paese è un'allucinazione. Italia, America, sono oggi più che mai due mondi lontanissimi, sul taccuino ci sono stelle e polvere. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Napoli. Preparatevi per il Natale
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato per il pomeriggio il Comitato tecnico scientifico. La riunione è in programma alle 15.30. Il governo prepara un nuovo Dpcm
La manifestazione e gli scontri di ieri sera a Napoli contro il coprifuoco ordinato dal presidente della Regione Vincenzo De Luca (Foto Ansa).Napoli, Italia, autunno del 2020, il governatore Vincenzo De Luca, fresco di rielezione dopo aver vestito i panni dello sceriffo (con la stella di latta) e aver detto al mondo che lui il virus lo aveva sconfitto, si ritrova in ufficio a ruminare sul fatto che nella sua Regione, la Campania, sta dilagando il virus. Lo sceriffo fa la mossa, chiude tutto, dispone il coprifuoco e guai a chi sgarra. Ci sono in gioco i destini di un paio di articoli della Costituzione, libertà fondamentali, ma ormai in Italia tutto può essere sospeso con il decreto del primo che si alza a Palazzo Chigi o in un palazzo del potere locale. La salute prima di tutto e con questo motto ogni discussione sulla qualità pessima della nostra democrazia viene affondata. La faccenda del coprifuoco non va giù a svariati (e in più di un caso avariati) soggetti che gridando alla libertà (mamma mia, in che mani siamo) mettono in scena a Napoli un assaggio del caos prossimo venturo. Assedio alla Regione, incendi, bottigliate, scontri con la polizia, due arresti e chiacchiericcio seguente nel Palazzo.
Il coprifuoco, le certificazioni. L'Italia è questa stalla burocratica, un regime kafkiano con la pummarola che cola sul pavimento e la carta bollata chiazzata d'olio extravergine e mamma' butta la pasta che io devo finire di giocare con la PlayStation. Lombardia, Lazio, Calabria, Campania, Piemonte e via così con gli altri che si aggiungeranno con le ordinanze anti-virus. Una classe politica nel panico che risponde alle proprie paure ordinando ai cittadini di non uscire di casa. Sentite cosa dice Decaro, il sindaco di Bari: "Viviamo un momento complicato e spaventoso del nostro Paese. Individuare vie d'uscita è complesso. A noi rappresentanti istituzionali, tutti, ai diversi livelli, tocca dimostrare la capacità di guidare le nostre comunità in questa strada impervia". Momento spaventoso? Ma Decaro ha mai visto un libro di storia? Sa che cosa era l'Italia dopo la Seconda guerra mondiale? Ha mai parlato con chi è stato in guerra? Ha mai visto un povero in faccia? Conosce chi ha perso il lavoro e non ha soldi per sfamare i propri figli? Il fatto spaventoso è questa classe dirigente.
Ancora un'immagine della protesta ieri notte a Napoli (Foto Ansa).Gli italiani, degni eredi di un paese che fu fasciocomunista, non si chiedono se tutto questo serva e sia rispettoso della Costituzione della Repubblica. Niente di niente. Il governo nel frattempo studia altri provvedimenti, un nuovo Dpcm, vanno tutti verso la compressione di libertà fondamentali e lo sfascio di quel che resta di interi settori dell'economia: coprifuoco dalle 21, chiusura anticipata di bar e ristoranti, naturalmente Palazzo Chigi assicura il "ristoro" per le attività chiuse (e chiedete in giro com'è andata a finire per gli imprenditori colpiti dalla prima ondata). Sono tutte mosse dettate dalla paura che preludono al lockdown, cosa che abbiamo già sperimentato, il risultato è che il virus ha continuato a seguire la sua parabola e si è diffuso dove si sono rinchiuse le persone, in casa. Preparate il presepe e compilate l'autocertificazione per il viaggio dei Re Magi, sarà un Natale indimenticabile.
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Non succede solo in Italia, questa è Varsavia, stamattina (foto Ansa), manifestazione contro le restrizioni anti-coronavirus:
C'è un problema sociale, una rivoluzione in corso, mondi che sono in rotta di collisione.
02
In volo sull'America. Non smettere di vivere
L'ingresso dell'Homer Building di Washington Dc (Foto titolare)Volo United Airlines da Nashville a Washington DC, venerdì 23 ottobre, ore 14.45, posto 11 C, classe economy premium, il collegamento Internet funziona benissimo. L'aereo è pieno, tutti i passeggeri indossano la mascherina, siamo in volo, ordino un caffè, quella calda brodaglia americana, rassicurante mentre lasci il Tennessee, le luci, la musica, l'inchiostro versato a Nashville. Ieri è stata una grande giornata di lavoro, il dibattito tra Trump e Biden un momento importante della campagna presidenziale, una battaglia fatta di colpi alti e bassi, colpi di scena. I passeggeri sono tutti tranquilli, si torna alla capitale, la luccicante Washington DC, il Potomac che ti abbraccia con le sue rive fiorite, non c'è ansia a bordo, tutti qui sanno che bisogna andare avanti, è la vita che va. Si passa su un altro fuso orario, si affronta la prova di ogni giorno.
Sono qui in America per raccontare la corsa presidenziale, un grande romanzo, un fiume che scorre con la musica di "Cat People" di David Bowie ("And I've been putting out the fire with gasoline / See these eyes so red / Red like jungle burning bright"), questo paese titanico, il volo dell'aquila, la vita che scintilla sulle dita che corrono sulla tastiera, scrivere, ho la mente proiettata verso il gran finale del 3 novembre e la coda lunga di un risultato tutto da scoprire.
C'è questa storia che zampilla e poi ce n'è un'altra che sembra uscire strisciando da una grotta, dal buio, da un palazzo pieno di ragnatele, un paesaggio di rovine dove la luce resta fioca, mai notte e mai giorno, un limbo dove neppure il buio e la luce riescono a prevalere l'uno sull'altro.
La Casa Bianca vista dalla terrazza del Hay Adams Hotel di Washington (Foto titolare)Le notizie che arrivano dall'Italia sono l'esatto contrario di quel che si sente quanto sei in America. Nel Belpaese dominano caos e una rassegnazione mascherata, una resa totale al virus e la tromba che suona la ritirata nelle proprie abitazioni, in attesa di un Godot che non verrà mai a liberarci dai nostri fantasmi. Ci eravamo auto-dichiarati "paese modello" una decina di giorni fa e ora guardate dove siamo: nella stanza buia del contagio esponenziale, nella tentazione di un lockdown che sarà il colpo di grazia all'economia che non è una cosa astratta, ma la carne viva di chi in questo paese fa impresa. Il conflitto tra garantiti e produttori sta per conoscere un altro balzo e un'altra caduta. Lo Stato è slabbrato, lo sbrego costituzionale è visibile: il governo nega il lockdown, attende che siano le Regioni a farlo, queste ultime procedono in rigoroso disordine sparso, domina l'ansia, la psicosi è seminata tra e dai media come se non ci fosse più un domani, la parola futuro è stata cancellata dal discorso pubblico, la politica ha lasciato ancora la parola ai virologi che si sostituiscono alla politica che agevolmente si fa rimpiazzare, si impaginano e vanno in rotativa parole che alimentano l'inquietudine: "coprifuoco", "lockdown", "isolamento". Il mio paese, l'Italia, sta tornando nella dimensione parallela che già abbiamo visto, quella del "dark winter", il buio inverno senza mai una parola che sia luce, speranza, gioia, coraggio e lotta per il domani.
Lo scenario americano ha un tono diverso e questo nonostante sia in corso una furiosa battaglia presidenziale che si gioca in buona parte sulla risposta al coronavirus. Nella vita di ogni giorno, nelle famiglie e tra i lavoratori c'è la consapevolezza di quel che sta accadendo e si cerca il modo di convivere con il virus senza uccidere l'economia, perché sanno tutti che non si può morire di fame per non morire di virus. Le regole esistono, non c'è alcun paese di selvaggi o altre idiozie che ogni tanto si leggono sui media degli intelligenti a prescindere. A Washington DC tutti usano la mascherina, i locali chiudono prima di mezzanotte, il distanziamento è una regola rispettata; in Florida, a Miami, le spiagge sono piene, certo, gli alberghi lavorano, i ristoranti sono aperti, i locali avevano il limite orario di mezzanotte fino a qualche giorno fa, le distanze sono tutto sommato rispettate, nonostante il clima a Ocean Drive sia molto più rilassato che a Pennsylvania Avenue; a Nashville, in Tennessee, il volume dei locali fino a mezzanotte è al massimo, dopo si va tutti a casa, anche nel regno della grande musica, la festa a un certo punto finisce. Ma la vita continua, non si interrompe, non si entra tutti nel sarcofago come Nosferatu. Si cerca di stare sicuri e di continuare a essere umani (non sub-umani) non si vieta il canto (anche questo è successo in Italia), si suona e "the show must go on", la vita va avanti perché non si può tornare indietro, a fare i cavernicoli con l'abbonamento a Netflix e il cervello dato in comodato d'uso perenne a Facebook.
È questo il futuro dell'Italia? Forse no, prima o poi il sonnambulismo finirà. E sì, certo che l'American Dream è sbiadito, è vero che questo paese ha i suoi grandi problemi, ma resta sempre, ieri, oggi e domani "the land of freedom", la terra della libertà. Qui non hanno smesso di vivere e sognare.
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Come sta andando la campagna, chi vincerà? Domanda delle cento pistole. Siamo sulla via polverosa di Tombstone e... pezzo a quattro mani.
03
Il forcing di Trump e i due tempi del voto. Onda blu e tsunami rosso
Trump è in forcing, stamattina ha votato in anticipo a West Palm Beach, Florida, dove ho spostato tempo fa la sua residenza da New York. Trump è arrivato a bordo dell'auto-bunker presidenziale, nota come "la Bestia", una Cadillac. "È un onore votare, tutto perfetto", ha commentato Trump che ha ribadito: "Stiamo andando molto bene in Florida".
Joe Biden continua la sua campagna in incognito, immobile. I sondaggi dicono che vincerà lui, la piazza dice che sarà Trump a fare il bis. Chi avrà la meglio? Una cosa è certa, il presidente è impegnato in uno sprint tra la Florida e gli altri Stati in bilico, segue il percorso del suo sudoku elettorale. "Farò 4,5 comizi al giorno" ha assicurato davanti a migliaia di fan a Pensacola. La strategia è quella del forcing consigliata dai suoi esperti dopo il ricovero per coronavirus.
L'arrivo del Marine One a The Villages, Florida (Foto Ansa).da Nashville Mario Sechi e Rita Lofano
La campagna è quello che si vede. E si conta, si pesa, ma solo alla fine. I sondaggi sono utili, ma non sono il final cut della storia. Le opinioni sono importanti, ma non sono il verdetto. Se la campagna è quello che si vede, allora Donald Trump qui a Nashville ha vinto il dibattito che ieri aveva perso a Cleveland. Se la campagna è quello che si vede, la battaglia per la Casa Bianca non è chiusa. Se la campagna è quello che si vede, Biden vorrebbe solo finirla qui, perché ogni giorno che passa lui dissipa l'enorme vantaggio che gli ha consegnato il coronavirus.
Cnn e YouGov dicono che Joe ha vinto il dibattito contro The Donald, sarà certamente così, come accadde nel 2016 - Trump nei sondaggi, nei penetranti ragionamenti degli editorialisti, perdeva regolarmente qualsiasi confronto, non c'era storia, Hillary era pre-destinata alla Casa Bianca. Poi il biondo phonato di Manhattan vinse semplicemente le elezioni, che sbadati, cose che capitano. A Nashville il copione si ripete (e non è detto che l'esito finale sia lo stesso, sia chiaro): per il mainstream non ci sono dubbi, Biden è un cavaliere bianco e Trump è quello nerissimo, dunque anche quando Joe strabuzza gli occhi che diventano vitrei, anche quando finisce più volte all'angolo sulla storia delle email del figlio Hunter, anche quando guarda l'orologio perché non vede l'ora che il dibattito finisca (lo stesso errore commesso da George Bush senior nel 1992 contro Bill Clinton), anche quando non c'è, è chiaro che il democratico ha una fine strategia, dunque Biden vince. Per i vostri cronisti, ha vinto Trump che per una volta non è stato il solito Trump. Misurato, ordinato, quasi istituzionale (se mai fosse possibile esserlo per uno come The Donald), puntuale negli interventi, ironico ma senza strafare, perfino nelle espressioni del viso era controllato. Questa sua nuova interpretazione di se stesso, è la strategia del rush finale, si è già vista anche nei comizi, dove è più "piacione" che mai.
I numeri, dicevamo, bisogna leggere bene anche quelli, soprattutto pesarli alla luce del contesto storico, non solo nelle medie aritmetiche, perché il popolo, gli elettori, non vivono nella media, stanno sopra o sotto la media. Dunque nella media nazionale di Real Clear Politics Trump è indietro di 7,9 punti, ma nei Battleground States Joe ha solo 3,8 punti di distacco e negli Stati che servono per vincere la presidenza la faccenda è molto complicata. Guardate le due curve negli Stati in bilico:
Per sapere, per capire, per cercare di leggere la parabola finale bisogna prestare attenzione al sudoku elettorale di Trump. Secondo Whit Ayres, analista repubblicano citato da Associated Press, il più probabile percorso per il (ri)trionfo di Trump sarebbe questo: vincere in Florida e Pennsylvania (cosa possibile), tenendo il punto in altri Stati della Sun Belt come North Carolina e Arizona, e giocando in difesa in Georgia e Ohio, dove ebbe la meglio nel 2016 anche se Biden qui oggi sembra più competitivo di quanto lo fosse Hillary Clinton. Risultato, se Trump fa questo giro della morte, vince. Ecco perché vanno in tutti in Florida: oggi c'è Trump e domani c'è Obama. Nello Stato del Sole, i democratici finora dominano il voto in anticipo, con un vantaggio (stima fino a ieri, giovedì) di 10 punti con 463 mila schede depositate. Allo stesso modo, il margine di vantaggio dei dem risulta importante in Arizona (16 punti), Michigan (24 punti), North Carolina (14 punti), Pennsylvania (46 punti) e Wisconsin (42 punti). Sono numeri strabilianti, un'onda blu in anticipo, ma è consigliata la prudenza. I dati sono elaborati da Hawkfish e lo stesso amministratore, Josh Mendelsohn, avverte: l'attesa è per una maggior propensione dei repubblicani a riversarsi in massa alle urne il 3 novembre. Nota bene: Hawkfish non è un pericoloso covo di repubblicani, è un'impresa finanziata da Michael Bloomberg, avversario numero uno di Trump. Dunque la battaglia non solo non è chiusa, ma potrebbe autoribaltare tutti i pronostici.
I numeri vanno pesati, guardati in controluce, bisogna tenerli in gran conto, studiarli e poi metterli da parte per non camminare su un terreno sconosciuto e finire in una botola. La corsa è pazza e inedita, il coronavirus ha curvato le abitudini degli elettori, siamo di fronte alla collisione di due mondi, le due Americhe. Sono 49 milioni gli americani che hanno già votato (dati di US Elections Project, università della Florida), pari al 36% dell'affluenza totale del 2016. Per chi suona la campana? Abbiamo visto che il voto anticipato nei Swing States è di segno democratico, ma ora sappiamo anche che i "trumpians" si stanno tenendo la pallottola d'argento in canna per il 3 novembre, dunque i sondaggi potrebbero sovrastimare i dem ben al di là dei margini di errore. Quello che viene chiamato "turn out data" va letto e combinato con altri fattori d'analisi, perché i numeri del voto in anticipo non fotografano il risultato finale che è un'opera in fieri, il futuro si sta scrivendo in queste ore. Avvisa Scott Reed, altro stratega repubblicano: "Le parti si preparano per una gara ravvicinata e una gigantesca onda rossa di repubblicani che andranno a votare in persona il 3 novembre". Possibile? Se la campagna è quello che si vede - e noi ne abbiamo coperta parecchia - allora va ascoltato chi, come Trump, prevede una tempesta repubblicana al seggio ("una tuonante vittoria"). Facciamo scorta d'inchiostro, il finale è ancora da scrivere e potrebbe essere in due tempi: l'onda blu e lo tsunami rosso.
04
Ascolti tv giù per il secondo dibattito
Belmont University, Nashville (Foto titolare).Il secondo dibattito tv tra Joe Biden e Donald Trump secondo i dati Nielsen è stato seguito da 63 milioni di telespettatori. Il dato è in forte calo rispetto al primo round di Cleveland che aveva totalizzato 73,1 milioni di spettatori. Il confronto tra Kamala Harris e Mike Pence aveva registrato 57,9 milioni di spettatori. La tv resta il mezzo di informazione più importante, resiste, ma Internet fa il rumore di fondo.
05
Il sondaggista Luntz: se vince Trump, il mio mestiere è finito
Premonizioni. "Se Trump vince, il mio mestiere è finito". Lo dice a Fox News il sondaggista Frank Luntz (sopra, nella foto Ansa, occhio alle scarpe) che sottolinea come dopo le previsioni sbagliate del 2016 un altro tonfo dei sondaggi nel 2020 sarebbe letale per l'industria. "Il nostro più grande problema è la credibilita'", dice Luntz che ha dato vincente nel voto per la Casa Bianca Joe Biden: "Penso che alla fine Joe vincerà la guerra". Davvero?
***
Con che cosa chiudiamo questo numero di List? Con un'evasione.
06
Vedere, ascoltare, scrivere. Un viaggio lontano
Siete pronti a ritornare sulla Terra? Foto del telescopio Hubble, due galassie che interagiscono.
L'infinito spazio e il finito nostro Essere che esplora, sente, parla, ascolta, vede. I dischi di platino in un bar di Nashville:
La musica, l'ascolto di un concerto, una cosa quasi dimenticata. Il viaggio e il ritorno, "Hello, Washington", la bandiera americana all'uscita del Dulles Airport, uno splendido pomeriggio in Virginia:
Un rally di Trump in Florida, le campagne elettorali reali e non virtuali, tra Zoomification e Zombification:
Gli incroci della vita, in America, a Washington, incontri quello che non ti aspetti, passando su Connecticut Avenue:
Riprendere l'aereo, sempre pieno (oh, in Italia ti direbbero - e ti hanno detto - che non si può prendere, che il coronavirus, che non si può fare, con il solo lieve dettaglio che fai il cronista e se vuoi raccontare le guerre devi vederle, le guerre) e perdersi nella mischia del football americano mentre scrivi e bevi litri di caffè:
Una vela suonata dal vento, un soffio di libertà, Miami Beach:
Siamo qui, a Capitol Hill, in una sera sospesa tra l'autunno ammorbidito da soffi d'estate e l'inverno che bussa alla porta.
Un viaggio lontano, scrivere. Non ci lasceremo mai, America.
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3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.