14 Luglio
Ricostruzione e sfascio
L'opera di Draghi, rilancio e ricucitura del paese di fronte all'eterna tentazione del partito dei peggioristi. Il ddl Zan portato in Parlamento con la strategia del muro contro muro. Le manovre dei "contiani" per mettere sotto pressione il premier. Radiografia di un malato, l'Italia, che pensa si possa rifiutare la cura delle riforme
Che succede? Mario Draghi ha alzato la Coppa dei Campioni d'Europa e là fuori c'è un sacco di gente che... rosica. La storia riassunta per immagini è questa: una squadra che vince sul campo, un premier che porta a casa risultati di governo e il resto della truppa politica che spera nella fine del suo regno per tornare al come prima più di prima. I segnali di un tentativo di rientro nella dimensione della politica politicante ci sono tutti, le resistenze al cambiamento sono palesi, gli avversari di Draghi ormai esposti (e non è Giorgia Meloni, ma come sempre il nemico interno alla maggioranza), le tappe della sfida sono già calendarizzate: apertura del semestre bianco in agosto, elezioni amministrative in autunno, legge di bilancio a dicembre, elezione del Presidente della Repubblica in febbraio. Il tempo si farà gelido e vedremo quanto gli italiani avranno imparato la lezione della pandemia. Siamo un paese di smemorati, tutto è possibile. Il ddl Zan sull'omotransfobia è un passaggio parlamentare delicato, un banco di prova per i partiti e il loro posizionamento su una legge nata male e portata in aula con una manovra da saltimbanchi della politica. Sul piano della legge, in ogni caso sarà un fallimento. Questa guerra tra bande avviene in un momento positivo per il paese, questo è l'eterno paradosso della nostra storia. Siamo in piena ripresa, abbiamo un premier ammirato nel mondo, ma questo non placa l'istinto di autodistruzione della politica, il tanto peggio tanto meglio che alimenta la lotta politica italiana fin dai tempi dei guelfi e dei ghibellini. In fondo, si torna sempre a Dante, il gigante della nostra storia letteraria:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Abbiamo buone ragioni per credere che la manovra dello...
Che succede? Mario Draghi ha alzato la Coppa dei Campioni d'Europa e là fuori c'è un sacco di gente che... rosica. La storia riassunta per immagini è questa: una squadra che vince sul campo, un premier che porta a casa risultati di governo e il resto della truppa politica che spera nella fine del suo regno per tornare al come prima più di prima. I segnali di un tentativo di rientro nella dimensione della politica politicante ci sono tutti, le resistenze al cambiamento sono palesi, gli avversari di Draghi ormai esposti (e non è Giorgia Meloni, ma come sempre il nemico interno alla maggioranza), le tappe della sfida sono già calendarizzate: apertura del semestre bianco in agosto, elezioni amministrative in autunno, legge di bilancio a dicembre, elezione del Presidente della Repubblica in febbraio. Il tempo si farà gelido e vedremo quanto gli italiani avranno imparato la lezione della pandemia. Siamo un paese di smemorati, tutto è possibile. Il ddl Zan sull'omotransfobia è un passaggio parlamentare delicato, un banco di prova per i partiti e il loro posizionamento su una legge nata male e portata in aula con una manovra da saltimbanchi della politica. Sul piano della legge, in ogni caso sarà un fallimento. Questa guerra tra bande avviene in un momento positivo per il paese, questo è l'eterno paradosso della nostra storia. Siamo in piena ripresa, abbiamo un premier ammirato nel mondo, ma questo non placa l'istinto di autodistruzione della politica, il tanto peggio tanto meglio che alimenta la lotta politica italiana fin dai tempi dei guelfi e dei ghibellini. In fondo, si torna sempre a Dante, il gigante della nostra storia letteraria:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Abbiamo buone ragioni per credere che la manovra dello sfascio fallirà, ma i rischi stanno crescendo, siamo sospesi tra ricostruzione e sfascio. Qui facciamo il punto nave. Seguite il titolare di List.
01
Sfide, coppe e campioni
La coppa dei campioni d'Europa a Palazzo Chigi. Da sinistra: Mario Draghi, Roberto Mancini, Giorgio Chiellini, Lele Oriali e Leonardo Bonucci (Foto Ansa).Lo sport è un riflesso della politica. E si vede come non mai in queste ore. Nel 1982 l'Italia vinse i mondiali, era un paese che aveva battuto il terrorismo, messo il comunismo nell'angolo della storia (e il Pci era in ogni caso, con tutti i limiti ideologici, una cosa seria, ricca di cultura politica e capacità di negoziato), a Palazzo Chigi c'era il primo presidente del Consiglio non democristiano, Giovanni Spadolini, poi seguirono un esecutivo di Amintore Fanfani (non un avvocaticchio senza biografia) e soprattutto era in arrivo il primo governo di Bettino Craxi, il primo a guida socialista, il terzo più lungo della storia repubblicana, la vera "rupture" dello scenario politico italiano. Furono anni di grande cambiamento, difficili per la nostra economia e la debolezza della lira, ma con una vivacità senza pari, una politica estera assertiva, europea, atlantista (alla Casa Bianca arrivò Ronald Reagan, l'uomo che incarnò con Papa Wojtyla la fine dell'Unione Sovietica) e nello stesso tempo autonoma e "mediterranea". Quei mondiali furono l'ultimo giro di giostra della nostra felicità, poi arrivarono gli anni Novanta, drammatici, l'inizio del presente.
02
La ripresa e l'obiettivo del +5%
L'Italia esce dalla crisi pandemica con il 160% di rapporto tra debito e prodotto interno lordo, si tratta di un numero che ha bisogno di esser sostenuto da una guida riconosciuta come autorevole e ferma dai mercati (Draghi) e di una correzione rapida, in corsa, che può venire solo dalla crescita robusta. Abbiamo buone carte per agganciare la ripresa al meglio, il rimbalzo al 5% della produzione nel 2021 è una possibilità concreta e anche il gioco delle varianti del coronavirus - se ben affrontato, bisogna confidare nella forza dei vaccini, nell'equilibrio di Draghi e non nella buoncostume sanitaria di Speranza - non dovrebbe frenare più di tanto il rimbalzo dell'economia. Queste sono le condizioni, ogni passo indietro non è il ritorno al Bengodi della spesa, non è un gioioso rientro nella dimensione del "come eravamo" (e stavamo male), ma un avvitamento verso il baratro. Pochi hanno compreso questa particolare condizione del nostro paese, questa sua forza e debolezza, siamo al bivio tra un Nuovo Rinascimento e il ritorno al malgoverno dei mediocri e dei loro sottopanza. Intorno a Draghi c'è il vuoto di leadership internazionale di cui l'Italia ha bisogno come il pane.
03
I partiti e il respiro corto della politica di bandiera
I partiti cercano di fare una politica di bandiera (e non sorprende che non riescano a valorizzare tutte le cose importanti che stanno accadendo, non hanno una cultura pragmatica, sono tutti populisti), siamo vicini a un turno di voto amministrativo molto importante, vanno alle urne oltre 1300 Comuni, alcuni sono grandi città chiave (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna) che daranno la dimensione della vittoria - e della sconfitta - degli attori in campo.
Enrico Letta si gioca tutto o quasi tra Roma e Milano e ha scelto di candidarsi alle suppletive per la Camera in un collegio relativamente sicuro come Siena (poi vedremo, dipende anche dall'avversario, oggi niente è "blindato"), mentre Giuseppe Conte ha accettato (com'era logico, il partito non è suo) di fare il garagista dei Cinque Stelle sotto la vigilanza del titolare della licenza, Beppe Grillo, e si sente così forte, il conducator di Volturara Appula, che si guarda bene dal correre nell'altra elezione suppletiva, quella del collegio di Roma. Sa che rischia la sconfitta al primo giro di fucile al tiro a segno del voto. Letta ha più coraggio e onestà intellettuale di Conte, questo è un dato da segnare sul taccuino. Un tracollo pentastellato a Torino e soprattutto a Roma per Monsiuer Pochette sarebbe un macigno. Perché nonostante il suo copione da Zelig, le mille parti in commedia, alla fine sarebbe la certificazione che il tocco magico non c'è, perché il governo Conte II in realtà era il tragico Casalino I, il niente su Facebook. Vedremo presto una riedizione tra alleati-coltelli di questo capitolo della saga. Conte finora ha sfasciato tutto quello che ha sfiorato, ora è il turno del Pd.
04
Il ddl Zan, le guerre americane e la realtà italiana
Passata l'estate, siamo a metà dell'opera e in variante Delta, avremo molto da raccontare sul destino della coalizione di centro-sinistra che, nel frattempo, cerca di far sventolare le bandiere dei diritti in progress d'importazione americana e sul ddl Zan rischia di fare un buco nell'acqua per mancanza di numeri (il Senato stamattina ha respinto per un solo voto la proposta di sospensiva per un solo voto: 136 sì e 135 no). Se non cambia qualcosa sul piano del negoziato parlamentare, quando arriverà il voto segreto, affonderà in aula.
Guerre culturali. Enrico Letta, segretario del Pd (Foto Ansa).Quali sono le ragioni di questa politica kamikaze da parte del Pd? È probabile che qualcuno dalle parti del Nazareno legga il New York Times e si sia convinto che le progressive sorti dell'amministrazione Biden si possano sostenere anche in Italia, il 51° Stato americano per i Letta Boys. Ammesso che davvero leggano il NYT, dovrebbero fare un giro anche altrove sui giornali, per farsi un'idea equilibrata, così i dem nostrani scoprirebbero che le cose per il partito di Joe Biden e la Casa Bianca si mettono male proprio sul piano delle "guerre culturali". Qualche giorno fa, Peggy Noonan, grande commentatrice del Wall Street Journal (fu la speech writer di Ronald Reagan dal 1984 al 1986), ha raccontato la reazione che tra i ceti moderati, bianchi, neri, ispanici, di diverso credo, sta innescando la politica della teoria della razza, la dottrina delle minoranze che si fanno maggioranze. Cosa sta accadendo? Noonan racconta il fenomeno di una repulsione prima silenziosa e ora sempre più manifesta, soprattutto nel campo delle scuole, delle università, dell'educazione. Quando si comincia a "imporre" il particolare facendolo diventare universale, scatta la rivolta delle maggioranze silenziose.
In Italia il Pd pretende che si voti il ddl Zan sull'omotransfobia a scatola chiusa. E anche se passasse, una legge così delicata, con pochi voti di scarto, non sarebbe la soluzione ma il problema, proprio per l'assenza di condivisione parlamentare e l'effetto nel paese reale. Se si spacca Montecitorio, provate a immaginare cosa ne verrà fuori nella vita quotidiana, nelle scuole e nei tribunali. Siamo di fronte a un tema basilare dove brilla come una mina l'assenza di cultura politica, mancano le letture, manca l'educazione, una profonda conoscenza dell'Italia. Questo Parlamento, di gran lunga il peggiore della storia repubblicana, s'appresta a compiere il disastro. Anche in caso di fallimento della legge, perché certifica l'incapacità del legislatore di dare soluzioni equilibrate alle sfide della contemporaneità, tra le quali c'è la rivoluzione in corso del genere e della famiglia, della sua percezione, della sua essenza. La sinistra in Parlamento avrà sulle sue spalle, qualunque sia l'esito, questo peccato originale, l'hubrys di coloro che pensano di essere nel Giusto a prescindere. E se il ddl Zan passasse? Sarebbe travolto dai referendum che il centrodestra lancerebbe un minuto dopo con una campagna a tappeto per la raccolta di firme. A giudicare da quello che sta avvenendo nelle piazze d'Italia con i quesiti sulla riforma della giustizia proposti da Radicali e Lega, sarebbe un successo travolgente.
05
Il centrodestra e l'assenza di un cantiere per il governo
E nel centrodestra che succede? Naviga con il vento in poppa verso il 2023, i sondaggi che rafforzano le possibilità di vittoria alle elezioni politiche, ma resta anche qui un dettaglio: hanno un programma di governo? Quanto alla leadership, sarà di chi prende più voti (dicono) e francamente non c'è nessuno in grado di fare quanto ha realizzato Draghi in pochi mesi. I voti contano ma le personalità si pesano. Non si può prescindere da quello che vediamo oggi, dalla figura, dalle relazioni, dalla credibilità del premier in carica. Né Salvini né Meloni hanno queste caratteristiche. Entrambi sono "leader di movimento", impregnati - come tutti - di un grado variabile di idee populiste e facili soluzioni a problemi complessi. È vero, con quelle idee s'acchiappano i voti, ma poi di solito evaporano alla prova del governo, come abbiamo già visto.
Alleati e rivali. Giorgia Meloni e Matteo Salvini (Foto Ansa).Per ora la discussione è un ping pong tra destra e sinistra, Matteo Salvini ha risposto no ("fare le elezioni a settembre significa fare le liste a Ferragosto, non scherziamo, si vota il 10 ottobre") a Francesco Boccia che ieri, a una domanda del titolare di List durante un dibattito, proponeva di anticipare il voto amministrativo a settembre, causa variante Delta. Tutto è schiacciato sull'imminente, comprensibile, ma nel centrodestra dovrebbero aprire un cantiere per proporsi come forza alla guida del paese, prendere lezioni di pragmatismo draghista (i ministri governisti della Lega con i dicasteri di peso, Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia, sono un buon inizio), ma quanto all'elaborazione politica per i prossimi dieci anni, non c'è traccia di alcun cantiere e neppure di una vanga, navigano tutti a vista, stanno sulla scia di Draghi (che di fatto ha tracciato e ipotecato giustamente la rotta delle riforme con il Recovery Plan), attendono che questo format di emergenza nazionale e larghissime intese esaurisca la sua necessaria funzione e domani si vedrà. Raccogliere la vittoria è la parte più facile, quella difficile è seminare oggi il successo del governo di domani.
06
Il futuro di Draghi e la brigata dello sfascio
Quanto a Mario Draghi, il suo successo è il suo futuro, dunque oscilla tra il Quirinale (ma una sua elezione alla presidenza della Repubblica sarebbe l'interruzione della legislatura, fatto traumatico in piena fase di ripresa economica) e la più logica presidenza della Commissione Ue nel 2024, a missione compiuta a Palazzo Chigi. Levarsi di torno Draghi (e dopo della sua ombra) è operazione in ogni caso impossibile. C'è un prima e ci sarà un dopo. In mezzo, la rivoluzione draghista. Questo dato permanente fa disperare il partito dei passatisti che è in servizio permanente effettivo in molte vicende della politica e dell'economia italiana.
Progetto anti-Draghi. Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio (Foto Ansa).Il punto di riferimento (si fa per dire), la segreta speranza dell'allegra brigata dello sfascio, è Giuseppe Conte. Questo avvocato senza passato (poi divenuto presentista "del popolo", poi facebucchista "di sinistra" e tra poco neo-ribaltonista dei Cinque Stelle con la brillantina) inventato da Beppe Grillo, è la carta che la parte immobile del paese, quella assistita sempre, comunque e dovunque, pronta a succhiare denaro dallo Stato come un'idrovora, un esercito di parassiti, pensa di poter giocare per far saltare Draghi. Si leggono interviste esilaranti di esponenti grillini sul dazio da far pagare a Draghi - una di Lucia Azzolina, la signora ministra dell'istruzione sui banchi a rotelle - dichiarazioni roboanti del Conte sui giornali e si dimentica una semplice verità: i grillini sono attaccati alla poltrona e non la molleranno mai. Conte? Essendo un narciso, ha bisogno di una telecamera per sentirsi vivo. È l'involucro della zombificazione penstastellata.
07
Non saper leggere e contare. Il disastro della scuola
A proposito della scuola, evocata dal nome dell'ex ministra Azzolina, sono stati pubblicati oggi i risultati generali delle prove Invalsi. Sono un disastro, un anno scolastico è stato buttato, altro che virtù dell'educazione a distanza. A livello nazionale nelle scuole superiori gli studenti che non raggiungono risultati adeguati sono in Italiano il 44% (+9 punti percentuali rispetto al 2019), in matematica il 51% (+9 punti percentuali rispetto al 2019), in inglese-reading (B2) il 51% (+3 punti percentuali rispetto al 2019), in inglese-listening (B2) il 63% (+2 punti percentuali rispetto al 2019). Rispetto al 2019 l'Istituto riscontra un calo di circa 10 punti in Italiano a livello nazionale; un calo di circa 10 punti in matematica a livello nazionale. Fortissime le differenze tra le regioni, netta la distanza tra Nord e Sud. Una parte enorme degli italiani di oggi e di domani non sa leggere e non sa contare, non è in grado di affrontare prove con domande e risposte che non sono neppure complesse. Dove vogliamo andare in queste condizioni? Ecco perché la ricostruzione deve partire dall'educazione, dall'istruzione e dalla cultura.
08
Carceri e giustizia. Da Santa Maria Capua Vetere al caso Renzi
L'altro capitolo della nostra storia contemporanea riguarda la Giustizia. Oggi il premier Mario Draghi e la Guardasigilli Marta Cartabia visitano il carcere di Santa Maria Capua Vetere, Il luodo del pestaggio dei detenuti. Uno Stato che non sa far rispettare la legge dentro le carceri, ha un problema di tenuta delle fondamenta. Uno Stato che pretende - come fanno i Cinque Stelle - l'imputato per sempre, è lontano anni luce dai principi di civiltà giuridica e vicinissimo alla barbarie.
Matteo Renzi nell'aula di Palazzo Madama (Foto Ansa).La giustizia a orologeria è un altro punto incandescente, il cortocircuito mai riparato del nostro sistema istituzionale, le procure che agiscono selezionando il bersaglio politico del momento. Qui bisogna raccontare la vicenda di Matteo Renzi a cui il partito delle procure (sempre più sgangherato e privo di credibilità) sta riservando il trattamento del pre-esilio politico. Renzi ha molti difetti, non brilla per simpatia, ha commesso i suoi errori politici (come tutti, ma ha pagato più di tutti) e qui non gli sono state certo risparmiate critiche, ma egli oggi paga un solo peccato: quello di essere il più intelligente tra i politici, i pochi rimasti, e soprattutto di esser stato il primo artefice dell'operazione Draghi. Senza la sua manovra parlamentare non ci sarebbe mai stato l'ex banchiere centrale a Palazzo Chigi, avremmo continuato a colare a picco con Conte e i suoi Arcuri, e questo basta e avanza per sugellare una carriera politica. La "character assassination" di Renzi è esposta, per il partito delle manette, per i penstastellati senza arte né parte, per il Conte del Nulla, per quella parte del Pd forcaiolo e sempre in carrozza (Renzi lo ha efficacemente definito oggi "una sesta stella"), per i passatisti, per il partito dello spreco e del malgoverno, per i peggioristi, Renzi deve sparire perché ha innescato un cambiamento (Draghi) incontrollabile, esterno e autonomo rispetto alla parte più arretrata e in avanzato stato di decomposizione d'Italia. Il problema non è di Renzi, è del paese intero.
Qualsiasi zecchino muova Renzi, egli è un colpevole senza possibilità di salvezza collodiana, o è il gatto o è la volpe. E certamente è sempre Pinocchio. Questo è il racconto che si vende al supermarket del qualunquismo italico. Un senatore della Repubblica che ha avuto il coraggio di mandare a casa un premier inetto, viene pedinato, "mascariato", accusato di reati allo stato gassoso, trasformato in un bersaglio mobile, l'uomo a cui far pagare il prezzo del "cambio tutto" di Draghi. Questo paese è dolce come nessun altro, ma troppo spesso trasforma il suo zucchero in cianuro politico.
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di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.