4 Maggio
Ripescare l'Italia dall'abisso del lockdown
La Fase 2 ha rivelato subito quanto sarà debole e lenta la riapertura. Il dilemma della curva della ripresa, mercato dell'auto azzerato, gli indici Pmi della manifattura in Europa ai minimi di sempre, Italia all'ultimo posto a causa dell'isolamento totale, Borsa in profondo rosso. Come fare impresa in un paese che punta al win for life dei sussidi. Toh, Conte si è accorto che nelle task force del governo non ci sono donne
Fatto. Analisi. Impatto. Agenda. Sono i quattro punti cardinali di List. L'Italia oggi entra nella Fase 2, tenta di riattivare la sua economia, schiantata da un lockdown caotico, paradossalmente irrazionale nel suo scientismo sganciato dalla complessità sociale. Gli effetti di queste decisioni senza ponderazione, dell'assenza della politica, della delega di governo in bianco data ai virologi. Al di là dei singoli episodi di cronaca (la Circumflegrea a Napoli affollata e distanza zero, non l'unico caso) il rientro nel new normal è apparentemente "ordinato" in realtà è semplicemente lento o inesistente. Siamo all'inizio di una lunga traversata nel deserto. La conferma arriva dal nostro taccuino, notizie pesanti.
01
La giornata
La Borsa italiana ha chiuso con un -3,41 per cento, gli indici Pmi del settore manifatturiero dell'Eurozona in aprile sono al minimo di sempre. L'industria dell'auto cola a picco, immatricolazioni azzerate in aprile: -97,5 per cento.
I malati in Italia scendono sotto la quota centomila. Il numero di morti "ufficiali" è di 29.079, ma attenzione...
Ci sono 11 mila morti in più. Lo rileva l'Istat, che ha calcolatao che a marzo c'è stato un numero di decessi superiore del 49 per cento rispetto al 2019. In 38 province i morti sono raddoppiati, a Bergamo il dato è stratosferico: + 568 per cento e a Cremona è un + 391 per cento. In Germania il numero dei morti sarebbe 10 volte più alto. Cosa significa tutto questo? Quello che abbiamo sempre pensato: le statistiche che abbiamo letto sono poco utili per elaborare una strategia realista nel contrasto e nella prevenzione del coronavirus. Il virus si è diffuso in maniera più ampia di quanto si è detto nella popolazione italiana e i parametri sull'infezione, l'indice di contagiosità e mortalità vanno ricalcolati.
Serve una cura, l'Università di Utrecht ha sscsoperto che gli...
Fatto. Analisi. Impatto. Agenda. Sono i quattro punti cardinali di List. L'Italia oggi entra nella Fase 2, tenta di riattivare la sua economia, schiantata da un lockdown caotico, paradossalmente irrazionale nel suo scientismo sganciato dalla complessità sociale. Gli effetti di queste decisioni senza ponderazione, dell'assenza della politica, della delega di governo in bianco data ai virologi. Al di là dei singoli episodi di cronaca (la Circumflegrea a Napoli affollata e distanza zero, non l'unico caso) il rientro nel new normal è apparentemente "ordinato" in realtà è semplicemente lento o inesistente. Siamo all'inizio di una lunga traversata nel deserto. La conferma arriva dal nostro taccuino, notizie pesanti.
01
La giornata
La Borsa italiana ha chiuso con un -3,41 per cento, gli indici Pmi del settore manifatturiero dell'Eurozona in aprile sono al minimo di sempre. L'industria dell'auto cola a picco, immatricolazioni azzerate in aprile: -97,5 per cento.
I malati in Italia scendono sotto la quota centomila. Il numero di morti "ufficiali" è di 29.079, ma attenzione...
Ci sono 11 mila morti in più. Lo rileva l'Istat, che ha calcolatao che a marzo c'è stato un numero di decessi superiore del 49 per cento rispetto al 2019. In 38 province i morti sono raddoppiati, a Bergamo il dato è stratosferico: + 568 per cento e a Cremona è un + 391 per cento. In Germania il numero dei morti sarebbe 10 volte più alto. Cosa significa tutto questo? Quello che abbiamo sempre pensato: le statistiche che abbiamo letto sono poco utili per elaborare una strategia realista nel contrasto e nella prevenzione del coronavirus. Il virus si è diffuso in maniera più ampia di quanto si è detto nella popolazione italiana e i parametri sull'infezione, l'indice di contagiosità e mortalità vanno ricalcolati.
Serve una cura, l'Università di Utrecht ha sscsoperto che gli anticorpi umani inibiscono l'infezione. Molte nazioni si stanno muovendo in questa direzione. Per alcuni genetisti è la strada giusta, come sempre, nel campo scientifico si procede per trial and error, prova e errore. Bisogna sperimentare. Attendiamo la cura, arriverà. L'Unione europea si sta muovendo con un fondo da 7,4 miliardi, partecipa anche l'Italia, ma gli Stati Uniti - che hanno conoscenza e industria - andranno avanti da soli nella ricerca.
Il decreto aprile è diventato decreto maggio. La partita dei provvedimenti economici, 55 miliardi di un secondo decreto talmente urgente per la politica da slittare continuamente (fu chiamato "decreto aprile" per questo) va avanti in ritardo cronico. Non c'è bisogno di altri commenti. Il ministro dell'Economia Gualtieri alle critiche sulla "sovietizzazione" dell'economia italiana ha risposto che non c'è "nessuna intenzione di nazionalizzare le pmi". Bene, ci manca solo il Soviet con i pentastellati al volante. Nell'Unione europea chiaramente è prevalsa la linea che nel rilancio economico ognuno fa per sé e in ogni caso il ministro delle Finanze olandese ha fatto sapere oggi che le condizioni sugli aiuti ci saranno, appuntamento sul ring dell'Eurogruppo l'8 maggio.
Dulcis in fundo, ci sono le code ai banchi dei pegni.
***
La riapertura non è una teoria, va messa in pratica e l'elemento psicologico della fiducia è il pilastro di qualsiasi ripresa. Qualche riga e foto del vostro cronista stamattina a Roma, penna e taccuino, fotocamera, cronaca. Quartiere Ostiense, la Città Eterna, l'amore di sempre, Roma. Seguite il titolare di List.
02
Ripartire. Senza paura
Andreotti è uno dei bar pasticceria più longevi della Capitale, fu fondato nel 1931 da Bruno Andreotti e oggi è sempre condotto dalla stessa famiglia, a capo dell'azienda c'è il nipote Marco Andreotti. Come si organizza un bar ai tempi del coronavirus? Siamo nella fase del cibo e delle bevande d'asporto, nessuno può consumare all'interno, fare impresa in questa dimensione è duro lavoro, ci vogliono dedizione e passione per il mestiere e per l'azienda. E tanta voglia di vivere:
Prima di tutto, va riorganizzato l'ingresso, si entra a turno, gel disponibile per i clienti per lavarsi le mani:
All'interno non ci sono né sedie né tavolini disponibili:
Staccare il biglietto per il proprio turno e plexigas alla cassa:
Bisogna reinventare il modello di business, per queste attività non basta solo organizzare la consegna del cibo a casa, bisogna avere pazienza, sarà lunga, serve la fiducia dei consumatori, uno sforzo corale del paese.
Prima del lockdown questi qui sopra erano posti riservati ai clienti.
"Siamo qui dal 1931, dobbiamo festeggiare i 90 anni di Andreotti, se ci arriviamo", commentano al banco mentre esce una sublime torta della nonna, specialità della cucina. Ce la faranno è gente che lavora sodo, amata dall'Ostiense, il titolare ha visto giorni fa Marco Andreotti imbustare le colombe per aiutare i poveri, cuore grande.
Poco più avanti, c'è Doppio Zero, un locale della movida del quartiere Ostiense, un tempo sempre pieno. La mattina si pranzava seduti al tavolo, un po' di chiacchiere con i colleghi, e via di nuovo immersi nel notiziario, la sera era popolato dai giovani, musica e cocktail, svago, la rincorsa del piacere. L'Ostiense è considerato uno dei luoghi più cool, il Guardian lo ha piazzato tra i dieci quartieri da visitare in Europa. Qui si è creato negli anni un mix di industria, commercio, grandi aziende dell'energia (eredità del Porto Fluviale), comunicazione, arte, creatività e l'arte italiana della gastronomia. Doppio zero è uno dei posti giusti per cogliere l'essenza dell'Ostiense, tra gazometri e murales, palazzi popolari e torri dei gassificatori, passato, presente e vedremo cosa ci riserverà il futuro.
Anche qui c'è il gel all'ingresso, proprio di fronte alla parte riservata ai prodotti della panetteria.
Il coronavirus è un colpo durissimo, Doppio Zero è in pista da 18 anni, e ora bisogna reinventare tutto, attendere che passi la bufera, che ritorni la fiducia, che lo Stato faccia la sua parte come la stanno facendo con coraggio questi imprenditori, ma il tempo, il troppo tempo, il ritardo burocratico e l'ottusità di governo quando hai un'attività commerciale può essere infinito e letale. A Doppio Zero fanno il pane e lo distribuiscono nei palazzi. "Ci sono tanti anziani nei condomini che non potevano uscire, abbiamo visto diffondersi improvvisamente il bisogno, ci sono situazioni difficili, prendono il pane, ci ringraziano", racconta Luigi Nardini, 47 anni.
Plexigas, zero tavolini, ingressi a turno. Sono organizzati. Sono pronti. Sono coraggiosi. È l'Italia che non è garantita, che ogni giorno si sveglia, macina ore dopo aver perso il sonno in questi giorni di lockdown e combatte per farcela.
La riapertura non è solo un fatto di intervento tempestivo sull'economia, va prima di tutto ricostruita l'anima delle persone. Questo governo, questo Parlamento non possono farlo, sono unfit. Sfornano norme assurde, siamo passati dalle fake news alle faq news e altre follie hanno già messo a bollire in pentola.
***
Andiamo a vedere il fatto più importante di stamattina, quello che offre una prospettiva sul domani, la pubblicazione delle indici Pmi sulla manifattura nell'Eurozona, un dato fondamentale per avere una visione dell'economia nei prossimi mesi. Sotto i 50 punti l'indice indica una contrazione dell'economia.
03
Effetto lockdown. Il più duro è sull'Italia
Ecco le cose che contano e sono rimaste sul taccuino e soprattutto questo è il grafico dell'indice Pmi manifatturiero nell'Eurozona:
Tre sono i punti essenziali:
- L'indice Pmi finale del settore manifatturiero dell’Eurozona di aprile si è fermato a 33.4 (la stima flash era di 33.6, l'indice finale di marzo: 44.5);
- Le misure per contrastare il Covid-19 hanno causato il crollo verticale della produzione e della domanda. I lockdown hanno prodotto danni di vasta dimensione e durata sull'economia;
- Siamo di fronte a un nuovo record negativo per l’ottimismo futuro con accelerazione esponenziale dei tagli dei posti di lavoro.
Questo è il commento di Chris Williamson, capo economista di IHS Markit:
Il crollo della produzione manifatturiera dell’eurozona ha superato di gran lunga qualsiasi declino osservato durante i quasi 23 anni di storia dell’indagine. Tale contrazione è causata dalla combinazione di fattori collegabile alla diffusione del Covid-19 quali la quasi generale chiusura delle fabbriche, il collasso della domanda e la carenza della fornitura. Tutte le nazioni hanno sofferto crolli record della produzione manifatturiera, ma l’Italia è stata la nazione a riportare la contrazione maggiore a causa dell’intensificarsi delle misure di contenimento del coronavirus durante il mese.
Con l’appiattimento della curva epidemica e l’attenzione adesso rivolta verso l’allentamento di qualche restrizione, si spera che aprile rappresenti l’occhio del ciclone in termini di impatto del virus sull’economia e che il tasso di declino futuro inizierà a rallentare. Escludendo una seconda ondata di infezione, che certamente vanificherebbe ogni ripresa, dovremmo assistere ad un miglioramento della situazione con la riapertura delle aziende e il ritorno al lavoro di parecchie persone.
Il PMI però sta mostrando un crollo del settore manifatturiero al tasso trimestrale a doppia cifra, con qualsiasi possibile ripresa che sarà estremamente lenta. Le misure necessarie per mettere i lavoratori in sicurezza faranno sì che anche le aziende in grado di ripartire lo faranno con una bassa capacità, operare in un mercato in cui la domanda è fortemente ridotta. Non solo i consumi delle famiglie rimarranno storicamente bassi, ma la spesa delle aziende per l’acquisto di materie prime, macchinari e attrezzature rimarrà debole per parecchio tempo.
Ci stiamo avvicinando allo scenario economico di una ripresa U, ma i rischi di un'economia a L sono presenti. Breve ripasso degli scenari (im)possibili.
04
Crisi e ripresa. Tre scenari: U V L
Il nostro domani può assumere tre forme: U, V, L. Vediamo gli scenari, previsioni di Nordea.
U. Crollo, qualche trimestre di calma piatta, ritorno della crescita.
Lo shock iniziale sarà enorme. Le misure straordinarie del lockdown hanno avuto un drammatico impatto sull'attività economica nel primo trimestre. Più lungo è il blocco, più grandi sono le conseguenze per i settori colpiti dal coronavirus, tutti quelli dove sono necessarie relazioni, socialità, presenza fisica, coinvolgimento: turismo, ristoranti, hotel, eventi pubblici, sport, entertainment. La crisi provocherà fallimenti, aumenterà la disoccupazione, famiglie e imprese saranno molto prudenti. Quando arriverà, la ripresa sarà forte: la domanda compressa durante il blocco sarà ritrovata, le misure di politica fiscale e monetaria saranno efficaci, le economie riprenderanno vigore. La pandemia più costosa della storia secondo i dati di Nordea si esaurirà con un -2% nel 2020 seguito nel 2021 da un anno di crescita globale al 6%.
V. Crac e ripresa immediata con decollo verticale:
Somiglia allo scenario a U, ma la ripresa è più rapida e dunque il danno provocato dal lockdown meno grave, la curva assume la forma a V. Le stime di Nordea sulla crescita sono pari a 0% nel 2020 e + 5% nel 2021.
L. Collasso, stagnazione, ripresa economica lentissima.
È uno scenario possibile, molti fattori concorrono a formarlo, più passa il tempo, più durano i lockdown, più incerti sono i provvedimenti di riapertura, più sono le tensioni politiche all'interno delle locomotive della crescita mondiale, più scenario L si consolida. Il virus potrebbe tornare con una seconda e persino terza ondata, la ripresa dopo la fine del lockdown potrebbe essere compromessa, i disoccupati aumentano in linea con le aperture e nuove chiusure delle aziende, precipitano i prezzi degli immobili (il mercato per ora è solo sospeso, ma in questo scenario precipita e si congela), il consumo e gli investimenti sono depressi, aumentano i rischi di credito, le banche finiscono con i bilanci pieni di crediti inesigibili, la crisi finanziaria ritarderà ulteriormente la ripresa dell'attività economica. La crescita globale stimata da Nordea sarà a -6% nel 2020 e a +5% nel 2021.
Mike Bongiorno avrebbe chiesto: vuole la 1, la 2 o la 3?
Riposta, la 2, perché lo scenario a V in queste condizioni sarebbe l'ideale, quello a U si può realizzare, quello a L è un incubo che bisogna evitare perché esiste, è incombente. Come andrà? Nordea ha provato a proiettare in curve i tre scenari, ecco il risultato:
Quello che dobbiamo evitare con decisione è lo scenario a L che, senza adeguate contromisure, purtroppo per l'Italia si sta profilando all'orizzonte. L'altro elemento indispensabile per avere sul cruscotto tutto quello che conta nella nostra navigazione è l'agenda.
05
L'agenda. Depressione in America, sentenza tedesca in Europa
Che settimana ci attende? Vediamo l'agenda.
- Venerdì arrivano i dati sull'occupazione negli Stati Uniti (e saranno dolori) e parecchi report interessanti dalle aziende quotate a Wall Street. Secondo gli analisti saranno numeri peggiori di quelli della crisi del 2008, simili a quelli di una depressione economica da anni Trenta. In aprile si prevede una caduta pari a 22 milioni di buste paga, in marzo erano state circa 700 mila. Traduzione dello scenario: disoccupazione americana al 16 per cento. Era al 4.4 per cento, Allacciate le cinture.
- Si riunisce giovedì la Banca d'Inghilterra, l'ultima delle grandi banche centrali per decidere misure di contrasto al coronavirus. Non sono attesi tagli dei tassi, è in discussione un'estensione del programma di acquisto di titoli (200 miliardi di sterline sono già stati annunciati in marzo).
- Mercoledì escono le minute della Banca del Giappone, sono una lettura importante per capire come vedono il futuro a Tokyo.
- Attenzione alla sentenza della Corte costituzionale tedesca attesa per martedì sul programma d'acquisto dei titoli varato dalla Banca centrale europea, una bocciatura sarebbe disastrosa per l'Italia (la Bce sta acquistando decine e decine di miliardi di nostri Btp), la Spagna e in generale per la stabilità (quella che è rimasta) dell'Unione europea.
- Occhio all'automobile, interessa moltissimo il nostro paese, domani escono i dati trimestrali del gruppo Fiat-Chrysler, mercoledì quelli del gigante americano, General Motors. I dati del mercato a marzo sono stati terribili, ma anche in questo caso è importante capire quali saranno le proiezioni. Il settore dell'automotive e della mobilità in generale è in piena rivoluzione, saranno necessari investimenti ancora più grandi nel settore dell'elettrico, bisogna inventare nuove flotte di trasporto perché senza il vaccino e in piena presenza del coronavirus i trasporti pubblici saranno un rodeo. Gli stessi governi parlano di incentivare il trasporto privato, elettrico, ma occorre inventare un'infrastruttura di base che per ora non c'è.
- Nel settore dell'energia usciranno i numeri del colosso petrolifero francese, Total. Il settore è sconvolto da paurose oscillazioni del prezzo del barile, le aziende dovranno reinventare parte del modello di business, si confida in una risalita dei consumi di energia (e dei prezzi) con la progressiva fine dei lockdown in tutte le economie avanzate.
- Monitorare il mercato dell'acciaio serve a capire dove va il mondo delle costruzioni, dell'auto, di buona parte della manifattura, costruzioni di macchine e così via. Dunque i risultati e le previsioni di Arcelor Mittal, il più grande produttore d'acciaio del mondo (presente in Italia nell'ex Ilva) sono importanti e finiranno sul taccuino. Anche i giapponesi della Nippon Steel daranno i numeri (nessuna ironia).
- Altro colosso presente in tanti settori che venerdì presenta i suoi numeri, il gigante della Germania, il gruppo Siemens. Achtung.
- Numero importante sempre per la Germania: i nuovi ordini dell'industria che escono giovedì. Stime? Crolleranno del 10 per cento mese su mese, un calo senza precedenti.
- Ripresa cinese? Forse, a Pechino si sono rimessi al lavoro, ma il quadro che uscirà giovedì dalla bilancia commerciale non sarà lieto.
Quante cose bisogna seguire per capire dove va il mondo.
06
Il mercato dell'auto è azzerato
Il lockdown ha raso al suolo il mercato dell'automobile. Male marzo, peggio mi sento in aprile. La Motorizzazione ha immatricolato 4.279 autovetture, con una variazione di -97,55% rispetto ad aprile 2019, quando ne sono state registrate 174.924. Nel mese di marzo 2020 sono state invece immatricolate 28.389 autovetture, con una variazione di -85,39% rispetto a marzo 2019. Questa settimana saranno pubblicati i dati trimestrali del gruppo Fca, per la produzione industriale italiana è di importanza capitale che la produzione e il commercio dell'automobile si riprendano. Anche qui, il tema è quello delle riaperture e dellaa fiducia, dall'11 marzo sono state chiuse tutte le attività "non necessarie" (si accorgeranno presto, gli intelligenti a prescindere, quanto erano necessarie per la sopravvivenza dell'economia, cioè dei lavoratori e delle loro famiglie) anche le concessionarie. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, spiega che "per tornare alla normalità ci vuole una terapia d'urto come emerge anche a livello europeo". È profondo rosso in tutta Europa. Oggi l'Ifo ha pubblicato i numeri sul comparto auto che è sceso a -85,4 punti ad aprile, dai -13,2 punti a marzo: è il crollo più grande e il valore più basso dalla riunificazione della Germania. Achtung.
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Vi abbiamo raccontato la realtà, senza indorature, imbellettamenti e inganni, mostrandovi il volto di tanti italiani che si sono messi al lavoro per ripartire. Per uscire da questo momento terribile servono tutte le qualità degli italiani, ne abbiamo tante, ma dobbiamo farle prevalere sui nostri difetti che non sono pochi, inutile nasconderlo. Il dibattito pubblico è rasoterra, la tv trasmette cose sulle quali bisogna stendere un pietoso velo e passare oltre. Sta passando una linea da win for life che è figlia di un peggiorismo che ha pervaso la politica italiana. Una vita da sussidiati è la morte civile, la fine di tutto quello che, pur con tanti limiti, siamo stati. Fin dal principio di questa crisi abbiamo sottolineato che c'è un problema di cassa, di liquidità, urgentissimo. E i soldi, a tre mesi dalla dichiarazione dell'emergenza e dopo due mesi di lockdown, non sono ancora arrivati. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Post scriptum: il premier Conte oggi ha detto che ci saranno più donne nelle task force del governo. Oh, quale gentile concessione (egli "concede" e sul tema domani leggeremo un grande Marco Patricelli) dopo aver commesso un macroscopico errore frutto di un'arretratezza culturale sconfinata. Rileggere Maite Carpio sul tema, per sapere, per capire.
07
Donne al comando
La pandemia ci dà l'occasione per cambiare, riequilibrare inaccettabili diseguaglianze. Il caso della Protezione civile senza donne nel comitato tecnico scientifico. Non è un problema di merito - quanti uomini al potere non meritano l'incarico? - ma di accesso. Un'indagine di Maite Carpio sulla forza che regge il mondo
di Maite Carpio
Che società vogliamo ricostruire dopo lo tsunami del Covid-19? Sarebbe molto triste tornare a replicare, senza avere fatto prima una riflessione adeguata, il modello che ha creato una disuguaglianza sociale insostenibile, imposto dalla globalizzazione, che ha portato con sé tanta sofferenza e tanto populismo.
Vado subito al punto che mi interessa perché questa è una bella cornice, ma si aprirebbe un dibattito sconfinato. Una delle più significative disuguaglianze che sono venute al pettine nel nostro paese in questi lunghi mesi di crisi è la questione di genere. So già che tanti di voi stanno storcendo il naso pensando, ancora? Invece è un tema essenziale perché il fardello più pesante di questa pandemia è stata lasciato, letteralmente, sulle spalle delle donne senza che ci sia stato riconosciuto il ruolo fondamentale che svolgiamo nella vita di tutti giorni, a tutti i livelli, nella famiglia, nel lavoro, nella società. La gestione dei figli, i compiti online, la spesa, la cura degli anziani e dei malati... Per non parlare di tutte le donne che non si possono permettere lo smartworking e a tutto ciò hanno dovuto aggiungere il rischio della propria salute per andare a lavorare. Penso alle infermiere, ai medici, a chi pulisce, alle crocerossine, a chi ha regge le mense, alle ricercatrici, alle insegnanti riconvertite al digitale, alle donne che sono alla cassa del supermercato e a tutte quelle che sono dovute uscire di casa per non perdere lo stipendio. Continua a leggere l'articolo su List.
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Chi vuole avventurarsi nel meraviglioso e sulfureo mondo delle donne, deve leggere Dorothy Parker, molte delle cose che diciamo noi uomini appariranno nella loro essenza: stupidaggini. Quanto al battutismo di cui crediamo di essere i campioni, c'è una frase della Parker che mette al tappeto chiunque: "Amo i Martini, ma due al massimo. Tre, e sono sotto al tavolo. Quattro, e sono sotto il cameriere". Bene, è giunto il momento di farsi un artigianale Gin Martini. Quattro, tanto qui non si corre neppure il rischio di finire sotto qualcuno.
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su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.