17 Aprile
Rischio ragionato. Formula premier
La riapertura del paese il 26 aprile, la campagna di vaccinazione che ha toccato il record di 350 mila dosi in un giorno, il debito e la scommessa sulla crescita italiana. Realismo, pragmatismo, visione. Perché il dibattito dei partiti è inattuale e il metodo Draghi è vincente
Siamo di fronte a una piccola rivoluzione del racconto, una notizia in cronaca, vedremo se destinato a diventare storia. Per ora sappiamo che ci sono due fatti: il primo è rilevante sul piano pratico, il secondo è notevole sul piano culturale.
Il fatto pratico è che l'Italia riaprirà il 26 aprile
Dopo 14 mesi di pandemia, due governi, una serie di lockdown di (in)dubbia efficacia, il collasso economico e l'ascesa ormai visibile del disagio psichico, Mario Draghi ha deciso di non seguire i diktat della buoncostume sanitaria. L'Italia riapre. Non è proprio un "liberi tutti", sono rimasti dei "relitti" delle politiche precedenti che Draghi non ha ancora spazzato via. L'idea di regolare minuziosamente ciò che non è governabile, soprattutto il "coprifuoco" alle 22, frutto di una visione di "sicurezza sanitaria" che diventa una limitazione della libertà personale incompatibile con la Costituzione repubblicana. Non siamo sotto bombardamento, abbiamo già spiegato ampiamente che questa crisi non è comparabile con una guerra, nessun ufficiale di polizia può con tono inquisitorio chiedermi "dove sta andando?". A contar le stelle, va bene?
Il fatto culturale è il "rischio ragionato"
Nel sottotesto della frase di Draghi pronunciata ieri durante la conferenza stampa: "rischio ragionato". Due parole, molte conseguenze. Spacchettiamo la frase.
Rischio. Vocabolario Treccani della lingua italiana: "Eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili; rischio calcolato, messo in conto, nelle previsioni".
Dunque Draghi (ri)conosce il rischio, cosa che finora nelle azioni del governo era da escludere. Non un pericolo, ma un rischio. Tutti in casa, nessun rischio, questo era l'assioma (ancora dal vocabolario Treccani: "Verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé. In filosofia, principio certo per immediata evidenza e costituente la base per l’ulteriore ricerca") contraddetto dall'esperienza. Draghi cancella l'assioma, prende una decisione ponderata che prende...
Siamo di fronte a una piccola rivoluzione del racconto, una notizia in cronaca, vedremo se destinato a diventare storia. Per ora sappiamo che ci sono due fatti: il primo è rilevante sul piano pratico, il secondo è notevole sul piano culturale.
Il fatto pratico è che l'Italia riaprirà il 26 aprile
Dopo 14 mesi di pandemia, due governi, una serie di lockdown di (in)dubbia efficacia, il collasso economico e l'ascesa ormai visibile del disagio psichico, Mario Draghi ha deciso di non seguire i diktat della buoncostume sanitaria. L'Italia riapre. Non è proprio un "liberi tutti", sono rimasti dei "relitti" delle politiche precedenti che Draghi non ha ancora spazzato via. L'idea di regolare minuziosamente ciò che non è governabile, soprattutto il "coprifuoco" alle 22, frutto di una visione di "sicurezza sanitaria" che diventa una limitazione della libertà personale incompatibile con la Costituzione repubblicana. Non siamo sotto bombardamento, abbiamo già spiegato ampiamente che questa crisi non è comparabile con una guerra, nessun ufficiale di polizia può con tono inquisitorio chiedermi "dove sta andando?". A contar le stelle, va bene?
Il fatto culturale è il "rischio ragionato"
Nel sottotesto della frase di Draghi pronunciata ieri durante la conferenza stampa: "rischio ragionato". Due parole, molte conseguenze. Spacchettiamo la frase.
Rischio. Vocabolario Treccani della lingua italiana: "Eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili; rischio calcolato, messo in conto, nelle previsioni".
Dunque Draghi (ri)conosce il rischio, cosa che finora nelle azioni del governo era da escludere. Non un pericolo, ma un rischio. Tutti in casa, nessun rischio, questo era l'assioma (ancora dal vocabolario Treccani: "Verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé. In filosofia, principio certo per immediata evidenza e costituente la base per l’ulteriore ricerca") contraddetto dall'esperienza. Draghi cancella l'assioma, prende una decisione ponderata che prende atto della realtà - la presenza del rischio - ma non si (e ci) sottomette ad esso, prova a governarlo. Come? Con la ragione.
Ragionato. Vocabolario Treccani della lingua italiana: "Che procede con ragionamenti logici, assennato: un discorso ben ragionato; in particolare, di scritti che non consistono di una semplice elencazione o enunciazione di fatti e notizie, ma in cui ogni fatto o notizia è accompagnata da giudizî, ragionamenti, discussioni.
Draghi ragiona, dunque. Vi assicuro che non c'è alcuna ironia, è una presa d'atto importante dopo una stagione di cabarettari al governo. Dopo gli spettacoli notturni su Facebook, un premier che usa la logica è una notizia stupefacente. Naturalmente, la logica non spiega tutto, siamo in una dimensione in cui l'irrazionale spesso prende il sopravvento, la politica delle emozioni è un'arma potente e quando le cose vanno male diventa letale. Draghi nella sua scelta ponderata pensa che quel rischio (la presenza del virus) abbia delle conseguenze più o meno certe (un fattore calcolabile, il "rischio calcolato") ma è spinto dal contesto a osservare altri elementi, pesarli e trarne poi una decisione, dunque ecco emergere il tema del protrarsi della chiusura (soprattutto della mente) del paese che ha un impatto più grande, dopo 14 mesi di segregazione e norme (im)possibili, costituisce un "pericolo imminente" per la comunità, l'ombra della rivolta che abbiamo visto materializzarsi nelle proteste dei "chiusi" senza pane quotidiano.
Il rovesciamento del canone
La rivoluzione di Draghi è che rovescia il canone usato finora. Si tratta di un elemento che inciderà in maniera enorme sulla percezione dell'azione di governo, una "liberazione" da quella che Carl Schmitt chiamava "la tirannia dei valori".
Che cosa intendeva dire Schmitt? Questo:
Nessuno può sfuggire alla logica immanente del pensare per valori . Non importa che il valore sia soggettivo, formale o materiale: non appena appare, si attiva inevitabilmente uno specifico meccanismo mentale, connaturato a ogni pensare per valori. Il carattere specifico del valore risiede infatti nell’avere non già un essere, ma soltanto una validità. Ne consegue che la posizione non è nulla se non si impone; la validità dev’essere continuamente attualizzata, cioè fatta valere, se non vuole dissolversi in mera parvenza. Chi dice valore vuole far valere e imporre. Le virtù si esercitano; le norme si applicano; gli ordini si eseguono; ma i valori vengono posti e imposti.
Sono saltati i valori (falsi) per cui non si poteva far altro che star chiusi aspettando che Godot (il virus) se ne andasse. Quella storia è finita e tornare indietro è praticamente impossibile, ci saranno nuovi contagi (ovvio), nuovi morti (ovvio), il rischio non si può cancellare (ovvio). Siamo nell'ovvio dei popoli. Quello che non appare chiaro ai gazzettieri è lo scenario, come sempre. Ragionano (parola grossa) sull'istante e mentre lo fanno sono scagliati nell'irrilevanza del loro essere inesorabilmente fuori dal tempo. Andiamo avanti, siamo nel dominio del logos.
La campagna di vaccinazione decolla
Con un esercizio logico, semplice, si arriva alla decisione di riaprire il 26 aprile. Questo è lo schema. C'è altro? Sì, un elemento fondamentale: la campagna di vaccinazione. Mentre nei talkshow si discute della Luna, sulla Terra succedono cose, accadono fatti: l'Italia ha somministrato quasi 15 milioni di vaccini (14.643.764), gli over 80 che hanno ricevuto almeno una dose sono oltre 5 milioni (5.016.170), il tasso di mortalità per Covid dei più anziani è destinato a scendere, la popolazione più a rischio (eccolo qua) sarà protetta, il paese potrà gradualmente riprendere la vita normale. Ci sono altri dieci giorni di vaccinazione (ieri 347 mila dosi distribuite) che corrispondono più o meno ad oltre due milioni di dosi somministrate, alla fine del mese saremo a oltre 17 milioni di vaccini distribuiti che in maggio avranno un aumento esponenziale. La campagna del generale Figliuolo va, basta guardare questo grafico:
Trecentocinquantamila dosi, record in un giorno. Aumenteranno, raddoppieranno, usciremo dalla pandemia.
I partiti nella schermata di un videogame scollegato
Quadro politico? La domanda chi ha vinto e chi ha perso è buona per giocare, fare perfino un esercizio intellettuale sulla destra e la sinistra (cosa che faremo, per divertirci un po'), ma la realtà è che sta vincendo Draghi e i partiti cercano di raccogliere le briciole dello chef. Il Giornale oggi fa questo titolo d'apertura:
Il governo vira a destra? No, la rotta è quella del realismo draghista, ma c'è un punto d'attacco interessante: è finita l'epoca del "chiusurismo" che era stata la direzione di marcia delle sinistre "illuminate". Ora sono a fari spenti nella notte e devono reinventarsi. Altro punto, la Lega e Forza Italia (e Italia Viva) possono rivendicare di aver detto sempre che bisognava riaprire le attività economiche. Hanno vinto loro? No, Draghi.
Il problema generale dei partiti è che parlano di un mondo che sta per sparire, giocano la schermata di un videogame scollegato dalla realtà. L'economia sta ripartendo (rileggere List di ieri) e il rimbalzo del Pil italiano sarà robusto. Prego, dare un'0cchiata qui, riepilogo tratto dal Bollettino di Bankitalia pubblicato ieri:
Qualcosa può andare storto? Ovvio, anche un asteroide potrebbe colpirmi mentre sto azzannando le polpette al sugo, qui il tema non è più se ci sarà il rimbalzo dell'economia (è un fatto certo), ma il quantum. Ecco un'altra ragione per definire marzianissimo il dibattito ombelicale dell'Italia.
Qual è il piano di crescita del governo Draghi? Eccolo qui, tabella estratta dal Documento di economia e finanza presentato ieri:
Qualcosa può andare storto? Tutto, che domande, ma siamo sempre al punto di partenza, la situazione è in netto miglioramento, si riparte. Draghi punta sulla crescita per alleggerire il peso di un debito stellare, guardate bene questo grafico:
Il rapporto tra debito e prodotto interno lordo è al 160% e quello tra deficit e Pil è oltre l'11%. Sono numeri che in condizioni pre-pandemiche avrebbero condotto al default dell'Italia. Viviamo in un altro tempo, guardate i bilanci delle banche centrali:
Tutto è cambiato, le regole dell'austerità non ci sono più, ma questo non significa che i mercati non tengano conto dei numeri, semplicemente guardano a un altro fattore: la crescita. E per avere un balzo della produzione servono fiducia, entusiasmo, libertà. Riaprire l'Italia è necessario e urgente.
Sì, c'è la domanda dal loggione: ma chi sta vincendo? (In)volontariamente il vantaggio va alla destra, il pragmatismo di Draghi per ora si sposa con alcuni temi di quei partiti, questo almeno finché non si toccano temi e riforme che hanno un sostrato ideologico. Il problema è che i partiti appaiono superati dal "metodo Draghi", il quale ora si appresta a presentare il piano per il Recovery Fund. Il premier è un caterpillar, ha un disegno, è nel programma che ha presentato in Parlamento, lo realizza.
Realismo e pragmatismo, il metodo Draghi spiazza i partiti
Enrico Letta che cerca di psicanalizzare il Pd fa quasi tenerezza, è quello che sta peggio, perché ha un partito talmente diviso da dover affermare nell'odierna assemblea che "il Pd esiste". Siamo lieti di sapere che c'è vita nel pianeta dem, tra poco scopriranno anche l'acqua (calda), ma il problema è che continua ad apparire come il soggetto che sta al governo per caso, non per scelta "ragionata", naturale, siamo alla creazione della corrente dei "bettiniani", se ne sentiva la mancanza. Il tentativo di Letta di sposare la causa del governo Draghi sembra non funzionare, tanto che i dem sono tornati nell'inattualità del dibattito sullo Ius Soli e del voto ai sedicenni (missione impossibile con questo format di governo d'emergenza), siamo di nuovo nel campo dei "diritti" (e mai doveri) che non sono proprio in cima all'agenda dell'italiano medio e finisce per far apparire il Pd come un alieno. Segnalo agli amici dem che il presidente Joe Biden, campione del Black Live Matters, dell'immigrazione, visti gli umori in casa ha fatto retromarcia e chiuso a doppia mandata i confini con il Messico, tanto da confermare la quota di immigrazione stabilita a suo tempo dall'amministrazione Trump. Toc toc, la realtà.
Anche gli altri non stanno tanto bene, sembrano tutti alle corde. Matteo Salvini che anticipa le decisioni del presidente del Consiglio prima della conferenza stampa mette il cappello, dice anche lui che esiste, che la sua spinta è servita, ma è un giro di carte piccolo piccolo, il leader della Lega dovrebbe pensare al "dopo", costruire la proposta di un partito di destra contemporaneo, dentro l'Europa e non con i cugini di campagna dell'Est che niente hanno a che fare con la nostra necessaria politica europea e mediterranea. Quanto a Giorgia Meloni, sta per incontrare l'iceberg della realtà con la sua opposizione parolaia che colerà a picco di fronte a colui che ha tirato fuori l'Italia dalla pandemia. Infine c'è lui, Giuseppe Conte, il vuoto da riempire. Salvato dall'intelligenza di Beppe Grillo quando ha spostato il Movimento in carreggiata draghista, battezzato leader dell'Asilo Mariuccia pentastellato (Grillo dixit: "Abbiamo delle psicopatologie, ci vorrebbe un neurologo"), egli pensa di piazzarsi in mezzo a tutto e incassare domani, un'altra volta, la presidenza del Consiglio. A volte ritornano, Conte. Dopo Draghi. Abbiamo visto di tutto e sappiamo che quando si tocca il fondo allora è arrivato il momento di scavare, ma fare una politica di centrismo del nullismo certifica quanto sia rasoterra il sistema dei partiti in Italia. Conte pensa a una politica dei due forni domani, ma con il problema che egli di fronte a Draghi oggi non ha legna da mettere nel proprio forno e ogni giorno che passa la sua pochette galleggiante si inabissa. Sono tutti in cerca di una parte, ma non hanno neppure l'idea di un copione da recitare. Restano e contano solo i fatti, Draghi riapre.
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modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.