3 Ottobre
Roma e gli altri. Il voto (e il vuoto) dei partiti
Urne aperte, la parola passa agli elettori. L'elezione nei grandi (e piccoli) Comuni è la prima boa della legislatura. L'epicentro è Roma, il simbolismo delle fiamme sul Ponte di ferro e una battaglia serrata per il secondo turno. Un test elettorale con un punto fermo: non può esserci buon governo senza élite
Che succede? Ieri notte il Ponte di ferro è andato a fuoco, si tratta di un simbolo della Roma operosa di un tempo, in una zona, il quartiere Ostiense, che è certamente uno dei pochissimi esempi di dinamismo in una città sonnambula: un meraviglioso parco di archeologia industriale in via di completo recupero (sarà un gioiello e diventerà un polo tecnologico), una presenza di aziende e istituzioni grandi e piccole che operano in settori chiave (energia, informazione, arte e cultura, sanità, università e ricerca), una futura città dei giovani, una "movida" che in un mondo sempre più disgregato e solitario è da coltivare e indirizzare verso la conoscenza. L'Ostiense è un luogo di futuro in una Roma completamente ripiegata su un passato consolatorio, dolce e ingannevole, perché inutile senza l'opera d'ingegno dell'uomo. Trascorsa la notte, alzato il sipario, ecco il giorno delle elezioni comunali. Roma e le altre città scelgono un nuovo/vecchio sindaco, chiusa la campagna, ci sono un paio di lezioni di voto (e vuoto) della politica. Torniamo sul Ponte di ferro, è il chiodo al quale appenderemo il quadro. L'epicentro del caos è Roma. Seguite il titolare di List.
01
Roma Brucia. Il simbolismo del Ponte di ferro
Il Ponte di ferro è un pezzo di storia molto caro ai romani, era una "presenza" rassicurante nel quadro di macerie contemporanee della Capitale. Il ponte ha una storia importante, vediamola in questa scheda dell'Agi:
Il nome ufficiale è Ponte dell'Industria, ma per tutti a Roma è il "Ponte di ferro". Fu costruito tra il 1862 e il 1863 da una società belga per consentire alla linea ferroviaria proveniente da Civitavecchia, che fino ad allora aveva avuto la sua stazione appena fuori Porta Portese, di congiungersi alla nuova stazione ferroviaria centrale di Termini. La società belga effettuò il lavoro in Inghilterra, poi il Ponte fu...
Che succede? Ieri notte il Ponte di ferro è andato a fuoco, si tratta di un simbolo della Roma operosa di un tempo, in una zona, il quartiere Ostiense, che è certamente uno dei pochissimi esempi di dinamismo in una città sonnambula: un meraviglioso parco di archeologia industriale in via di completo recupero (sarà un gioiello e diventerà un polo tecnologico), una presenza di aziende e istituzioni grandi e piccole che operano in settori chiave (energia, informazione, arte e cultura, sanità, università e ricerca), una futura città dei giovani, una "movida" che in un mondo sempre più disgregato e solitario è da coltivare e indirizzare verso la conoscenza. L'Ostiense è un luogo di futuro in una Roma completamente ripiegata su un passato consolatorio, dolce e ingannevole, perché inutile senza l'opera d'ingegno dell'uomo. Trascorsa la notte, alzato il sipario, ecco il giorno delle elezioni comunali. Roma e le altre città scelgono un nuovo/vecchio sindaco, chiusa la campagna, ci sono un paio di lezioni di voto (e vuoto) della politica. Torniamo sul Ponte di ferro, è il chiodo al quale appenderemo il quadro. L'epicentro del caos è Roma. Seguite il titolare di List.
01
Roma Brucia. Il simbolismo del Ponte di ferro
Il Ponte di ferro è un pezzo di storia molto caro ai romani, era una "presenza" rassicurante nel quadro di macerie contemporanee della Capitale. Il ponte ha una storia importante, vediamola in questa scheda dell'Agi:
Il nome ufficiale è Ponte dell'Industria, ma per tutti a Roma è il "Ponte di ferro". Fu costruito tra il 1862 e il 1863 da una società belga per consentire alla linea ferroviaria proveniente da Civitavecchia, che fino ad allora aveva avuto la sua stazione appena fuori Porta Portese, di congiungersi alla nuova stazione ferroviaria centrale di Termini. La società belga effettuò il lavoro in Inghilterra, poi il Ponte fu trasferito in pezzi a Roma, dove fu montato. Inizialmente il Ponte, costituito da arcate in ferro e ghisa appoggiate su piloni costituiti da tubi di ghisa riempiti di calcestruzzo, si sollevava nella parte centrale per permettere ai piroscafi e ai bastimenti armati di passare liberamente. Il 10 luglio 1863 sul Ponte transitò la prima locomotiva e il 14 luglio successivo gli ingegneri pontifici vi fecero passare due treni nello stesso momento per le prove di carico. Il 24 settembre, alla presenza del Papa Pio IX, sul Ponte passò ufficialmente il primo treno della linea Roma-Civitavecchia.
Nel 1910 il Ponte dell'Industria fu sostituito, per la viabilità ferroviaria, dal vicino Ponte di San Paolo poco più a monte e nel 1911 la sua struttura fu sottoposta a radicali rifacimenti: da allora il Ponte viene transitato, nei due sensi, da pedoni, su appositi marciapiedi, e da vetture. La struttura ha una lunghezza di 131,20 metri, una larghezza di 7,25 metri e presenta tre luci a travate metalliche. il 7 aprile 1944 il Ponte fu testimone della barbarie nazi-fascista. Dieci donne furono assassinate dalle truppe del servizio di sicurezza delle Ss, dopo l'assalto a un forno che riforniva le truppe d'occupazione tedesche. Le donne, sorprese dai militari tedeschi con pane e farina, furono allineate sulle transenne del Ponte dell'Industria sul lato di via del Porto Fluviale e fucilate.
La storia, la memoria da coltivare. La struttura del Ponte di ferro ha resistito alle fiamme, ieri notte ne è crollata solo una parte laterale. La domanda di tutti è sul taccuino del cronista: perché è andato a fuoco? I Vigili del fuoco ieri notte hanno detto che probabilmente l'incendio è partito dalle baracche, dai ricoveri di fortuna che s'addensano sulle rive del Tevere. Eccolo qua, il perenne non-risolto: la pulizia dei luoghi vicini e lontani, visibili e invisibili, l'elementare inesistente ordine delle strade, delle piazze, la baraccopoli sterminata che s'addensa sul Grande Fiume, il padre della Città Eterna che tutto lava con la sua corrente ora dolce ora impetuosa.
02
La Città Eterna e la pazza corsa per il Campidoglio
Il Ponte di ferro che brucia con il voto alle porte, uno scherzo amaro. È sempre la storia di Roma che si autodistrugge e resiste a se stessa, al suo carattere cinico, alla Roma doppia e tripla che si lascia fare di tutto nella consapevolezza della longue durée, del tempo che si misura in secoli e millenni e noi non ci saremo ma lei ci sarà sempre, forse un giorno vuota, con lo Stadio Olimpico senza derby, il prato trasformato in giungla di felci preistoriche, i simboli di Roma e Lazio sbriciolati sugli spalti che sono diventati nidi di felici rapaci, finalmente liberi. Roma abbracciata da una giungla, popolata da altri esseri, riconquistata per sempre dagli animali che in fondo hanno già cominciato la gioiosa remuntada sull'uomo mandando in avanscoperta famiglie di cinghiali che nella marcia sull'asfalto appaiono più ordinate dell'automobilista romano, una categoria antropo-illogica tutta da studiare. Roma è tutto e niente, una sospensione del tempo, una terrazza con il sotto che aspira a salire e a restare aggrappato al menù, poi, improvvisamente, in questo onirico desiderio d'ascesa, in questa arrampicata sociale, c'è qualcuno che si butta giù, il "Vecchio frac" di Domenico Modugno, una canzone di struggente bellezza che riassume in poesia la cronaca (la ispirò un fatto reale, il suicidio del principe Raimondo Lanza di Trabia che si tolse la vita gettandosi dalla finestra di un hotel di Roma) e ne dispone l'epilogo sul letto di morte più languido, il Tevere:
Sul fiume silenzioso
E nella luce bianca
Galleggiando se ne van
Un cilindro
Un fiore e un frac.
Sempre lui, Ennio Flaiano, ne colse l'essenza, lo sbattimento stanco, il tran tran consapevole, la silenziosa forza divoratrice:
Roma è una città eterna non per le sue glorie, ma per la capacità di subire le barbarie dei suoi invasori, di cancellarle col tempo, di farne rovine.
In questa città tentacolare, liquida, fluviale, specchiata e immersa nel Tevere, sempre uguale e così diversa, dall'umore cupo e gioioso, altalenante come i suoi sette colli, in questo sfascio esemplare, con una campagna elettorale che si è chiusa con un incendio che ha inesorabilmente innescato la memoria di Nerone, "Roma brucia", oggi si vota. La corsa per il Campidoglio, il sindaco della Capitale, un magnifico spettacolo di decadenza che non ha pari. In un buffo gioco del destino, c'è anche la "Lista Nerone", sublime scherzo di un'elezione dove corrono 22 candidati, per un totale di 39 liste e 1800 aspiranti alla carica di consigliere comunale. La polverizzazione della politica all'ennesima potenza, il particulare travestito da interesse pubblico, Roma.
03
Sberleffo Capitale: "Pronto a votare per Pippo Franco e Calenda"
Un amico che ha capito tutto di questa corsa pazza mi scrive: "Sono pronto a votare per Pippo Franco e Calenda". Eccolo qua, il gigantesco sberleffo Capitale, la forza dell'ironia che cura la disperazione per un reverso impossibile in un luogo ideato per lo sgoverno, un marchingegno infernale dove si celano immense ricchezze, una miniera di assalti all'arma bianca a aree edificabili, l'espansione continua del mostro di cemento, in lungo e in largo, sopra e sotto, un Gran Premio del Brutto e dello splendido aperitivante con la camicia sbottonata con la catena d'oro che scende fino all'ombelico. C'è della classe anche nel coatto che con i soldi acquista il biglietto per l'ingresso in società. In alto, irraggiungibili e a portata di tartina, un paradiso di splendida ferocia miltoniana, i salotti. Dicono siano decaduti, il virus li aveva messi tutti in un sognante letargo post-atomico, ma è chiaro a chiunque ne abbia assaporato lo stiletto che appartengono alla categoria dei non-morti dunque... a volte ritornano.
Nel sogno che continua, c'è la nuda cronaca: il Ponte di ferro è chiuso, chissà quando riaprirà, la circolazione di Roma Sud è destinata a moltiplicare l'Ingorgo, una creatura a più teste che non muore mai, la navigazione sul Tevere è interdetta. Benvenuti a Roma Capitale.
04
Fritto misto. Urne aperte, dichiarazioni, il silenzio che non c'è
Non si vota solo a Roma, le urne sono aperte in oltre un migliaio di grandi e piccoli centri, è quel che si definisce test elettorale. Alle 12 l'affluenza è stata del 12,67% in 1.153 centri chiamati al voto (il dato diffuso dal Viminale non tiene conto delle comunali in corso in Friuli Venezia Giulia). Nel precedente voto omologo del 5 giugno 2016 alla stessa ora aveva votato il 17,99%, ma si votò in un solo giorno. Ecco un po' di dichiarazioni dei leader (il silenzio elettorale non lo rispetta più nessuno) al seggio per il voto:
Silvio Berlusconi. Quasi presago di qualcosa che non andrà nel verso giusto il leader di Forza Italia dice: "I candidati sono quelli che vengono fuori dalle scelte di questo o quel leader di partito invece che da scelte democratiche, quindi forse la prossima volta bisognerà cambiare sistema".
Enrico Letta. "Votato! Con un pochino di emozione". Enrico Letta pubblica il suo messaggio su twitter con l'aggiunta dell'emoticon delle 'dita incrociate'.
Matteo Salvini. Stamattina è partita una nota del leader leghista: "Ho chiesto da mesi un incontro con Draghi e Lamorgese per bloccare il traffico di esseri umani, bloccare sbarchi e salvare vite. Ma dopo 50.000 arrivi clandestini, tutto tace. E anche dopo la condanna del sindaco buonista Lucano, che secondo il Tribunale rubava sfruttando gli immigrati, tutto tace. Cui prodest?".
Virginia Raggi. Stamattina tra l'incendio al Ponte di ferro e il voto: "Aspettiamo l'esito delle indagini. Io non mollo. Amo Roma"
Giorgia Meloni. Al contrattacco sull'inchiesta che ha costretto Carlo Fidanza a sospendersi dal partito: "Non sono una persona abituata a nascondersi, non voglio farlo neanche stavolta. Banalmente, perché non c'e' niente di cui mi debba vergognare". Per Meloni quello di Fanpage è un attacco politico "studiato, scientificamente, a tavolino".
Enrico Michetti. Il candidato del centrodestra a Roma, continua la linea del meno parlo meglio è: "Signori vi voglio bene, non so cosa fanno gli altri... Io non commento neanche l'incendio di ieri... Il silenzio è il silenzio...".
***
Come vedete, è un fritto misto. Come andrà a finire? Proviamo a fare le nostre splendide pre-visioni, con l'avviso che tutto è (im)possibile perché la corsa pazza è ovunque, le vele dei partiti sono sbrindellate e al timone non c'è nessuno. Andiamo, preparate il salvagente.
05
Pre-visioni. Il populismo senza élite non funziona
Si vota. È una buona notizia, perché in queste settimane abbiamo visto con chiarezza in cosa consiste la crisi della democrazia: pochi candidati "politici" forti, molti esponenti "civici" deboli; leader che hanno evitato la candidatura nelle grandi città, come se fare il sindaco a Roma e a Milano fosse una "diminutio" del loro status e non il banco di prova necessario per poi candidarsi alla guida del paese; partiti privi di classe dirigente che sono divenuti strumenti di leadership virtuali alimentate dal populismo (di destra e di sinistra). A questo quadro dobbiamo aggiungere, ancora una volta, l'escalation delle inchieste, l'eterno divampare del corto circuito tra giustizia e politica. La realtà? Sotto la premiership di Mario Draghi non c'è quasi niente.
Cosa accadrà? Nessuno può dirlo con certezza, ma un paio di elementi emergono. Quali?
- La campagna elettorale del centrodestra è di quelle da dimenticare, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono per diverse (e coincidenti) ragioni in difficoltà. Uno alla maggioranza e l'altra all'opposizione, nel "marcarsi" a vicenda hanno inseguito minoranze rumorose No Vax-No Mask-No Pass, litigato a distanza per poi finire la campagna elettorale con un incontro ravvicinato del terzo tipo in palese ritardo sulla cronaca che li sta consumando entrambi. Se piazzano un sindaco nelle cinque grandi città (Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino) è già un mezzo miracolo.
- I Cinque Stelle sono arrivati alla fine di un ciclo e al non-inizio di Giuseppe Conte. I pentastellati, salvo sorprese, perderanno Roma (nota sul taccuino: attenzione al risultato di Virginia Raggi, quando il romano entra in cabina elettorale tutto è possibile e un suo passaggio al secondo turno sarebbe uno shock) e a Torino dove si volta pagina dopo la fantasiosa strambata con Appendino. Questo basta e avanza, il futuro pentastellato dipende dagli slogan sul Reddito di cittadinanza e per ora nient'altro.
- Il Partito democratico ha tratto grande vantaggio dagli errori altrui, ha fatto poco e lasciato fare molto agli altri, ma anche inabissarsi e scegliere la tattica del sommergibile può essere a volte una scelta intelligente. I dem si confermeranno alla guida della capitale economica, Milano, andranno al ballottaggio a Roma e poi vinceranno (ma i timori restano, vista la moltiplicazione degli attacchi contro Carlo Calenda - e sempre attenzione a Raggi), cammineranno sul velluto a Bologna, giocheranno in scioltezza a Napoli e su Torino la partita è aperta. Il centrosinistra rischia di mettere a segno un 5-0 che sarebbe un'illusione grande sulle elezioni politiche, tutta un'altra partita.
Il tema della giustizia ha dominato la vigilia del voto. Le inchieste hanno messo Salvini e Meloni in grave imbarazzo: il caso di Luca Morisi per quanto non rilevante penalmente lo è politicamente e si proietta sulla figura del "Capitano" (così lo battezzò proprio Morisi) perché stride con le campagne "legge e ordine" del leader leghista sulla droga, l'identità di genere e la famiglia, i diritti (e i doveri) dei movimenti Lgbt; sul campo di Giorgia Meloni le dichiarazioni di Carlo Fidanza sulle operazioni di finanziamento "black" del partito, l'esultanza littoria da "Fascisti su Marte", un mix di reducismo e idiozia, sono un altro colpo. Fratelli d'Italia ha il problema tipico dei partiti che crescono in fretta: non ha una classe dirigente, diffida degli intellettuali (tratto oggi comune a tutti i partiti), lascia spazio all'avventurismo. Così si può crescere tanto, ma il tonfo può diventare questione di un attimo.
I partiti hanno bisogno di leadership non solo riconoscibili, ma riconosciuti, serve sostanza e questa non si trova inseguendo la pancia dei social senza cervello. Franklin Delano Roosevelt - un grande presidente populista - costruì il New Deal con un gruppo di intellettuali (il "Brain Trust") di prim'ordine che forgiarono la politica economica per unire il Nord e il Sud degli Stati Uniti e uscire dalla Grande Depressione. La politica è azione, bisogna sempre ricordarlo, ma se non pensi a quello che fai, se non sai perché lo fai, se non hai una cultura politica di governo, caschi in una buca.
A nessuno può sfuggire il tempismo delle notizie sulle inchieste, non si fa certo peccato a dire che si tratta di casi "a orologeria", ma non si può dimenticare che qualcuno le lancette le ha caricate con comportamenti che pur dovendo essere accertati sul piano penale, sono un problema politico che attende una risposta politica. La sinistra in questo momento ne trae guadagno, perfino i Cinque Stelle con il vuoto intorno (Conte), ma si tratta solo di un giro di giostra, perché questo è un sistema di demolizione della politica che funziona a rotazione: oggi a te, domani a me.
Il Pd nel corso degli anni è stato il partito che ha continuato a fornire qualche buon elemento di establishment e una grande promessa bruciata, quel Matteo Renzi che in ogni caso continua ad essere un imbattibile manovratore e il miglior oratore - per stile e contenuti - in Parlamento. Anche la destra ha i suoi buoni elementi, soprattutto nella Lega che è partito di governo e non d'opposizione e in alcuni esponenti di Forza Italia, il problema è nelle leadership: quella di Berlusconi è finita, Salvini e Meloni hanno inseguito il populismo, ma con questo ingrediente si vincono (forse) le elezioni (e non queste) e poi si perde regolarmente il governo.
La nostra storia recente parla chiaro: il paese ha cambiato tre governi in questa legislatura (Conte I, Conte II, Draghi), mentre nella scorsa tornata a Palazzo Chigi ci furono altri tre premier (Letta, Renzi, Gentiloni). Ecco perché oggi alla guida del paese c'è Draghi, l'uomo d'eccezione nello stato d'eccezione. Perché il populismo senza élite alla fine non funziona.
06
Aereo precipita a Milano, otto morti
Post scriptum. Una notizia in pieno svolgimento: un aereo è precipitato su un edificio (vuoto) di San Donato Milanese, in via Marignano. Le persone a bordo erano otto (il pilota e sette passeggeri), sono tutti morti, tra loro anche un bimbo. All'inizio si pensava a un "ultraleggero", ma subito è apparso chiaro il danno provocato dall'impatto di un aereo da trasporto più grande, si tratta di un PC-12, un velivolo executive, monomotore, monoplano ad ala bassa, progettato e prodotto dall'azienda aeronautica svizzera Pilatus Aircraft.
Testimoni hanno raccontato: "L'aereo aveva un motore in fiamme ed è venuto giù in picchiata, non si sono viste manovre, ma è proprio precipitato". Attendiamo gli sviluppi sulle cause dell'incidente e il riconoscimento delle vittime (finora ne ha stata individuata solo una, i vigili del fuoco hanno spiegato che i corpi sono decomposti a causa del "devastante impatto"). La cronaca inesorabile, sempre regina dell'impaginato.
***
Il Ponte di ferro a Roma, l'aereo a Milano. Si vota. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.