14 Ottobre
Roma, Washington e la collisione dei due mondi
La seconda ondata del coronavirus. Il premier Conte firma l'ennesimo Dpcm, governo e Regioni in disaccordo, tutto come prima più di prima. Anche le stime del Fondo monetario per l'Italia. Il ritorno di Trump, il mucchio di Sanford e le due Americhe, dalle misure anti-virus alla nomina del giudice Barrett alla Corte Suprema
Che succede? Prima un avviso logistico, il titolare si è trasferito negli Stati Uniti per seguire il gran finale della campagna presidenziale, quindi le connessioni sono volanti, questo numero di List è stato scritto in buona parte su un Airbus A330 della Lufthansa, decollato da Francoforte, che dopo aver sorvolato l'Inghilterra e l'Irlanda ha puntato dritto verso la capitale americana. Aereo con pochi passeggeri a bordo, servizio eccellente, premium economy comoda.
Scrivere List. In volo da Francoforte a Washington.Dopo altre 7 ore di volo, sono atterrato a Washington DC. Giornata splendida, una luce serale che apre il cuore. Il Willard Hotel ha il fascino dell'intramontabile, purtroppo il Round Robin bar è chiuso per coronavirus, ma camminare nel cuore della capitale è un tuffo nell'architettura americana, una girandola di cose stupende. Fu Lello Bozzo, grande inviato di economia del Giornale, un sassarese d'eleganza e cultura britannica, a farmi apprezzare il Willard, tantissimi anni fa. Da qui becchi tutto: il Congresso, il Fondo, il Dipartimento di Giustizia, Foggy Bottom, la Corte Suprema, la Casa Bianca. E se mai dovesse occorrere, c'è anche a un lancio di fionda l'ufficio dell'Fbi.
La Peacock Alley del Willard HotelLello era al Fondo monetario, conferenza all'Hotel Watergate, io ero a Washington ma per un dibattito con i neoconservatori dell'American Enterprise Institute. Finimmo a bere Gin Martini al bar del Willard e poi a cena all'Occidental. Non ricordo altro, dunque andò benissimo.
Washington DC. La zona del Campidoglio ieri sera.Un paio di appuntamenti stamattina nella zona del National Mall per cercare di capire quello che appare sospeso a mezz'aria (chi vince? e cosa dicono nel Congresso), poi nel pomeriggio c'è in pista un altro volo, United Airlines per Miami, comincia il racconto degli Stati in bilico e l'inseguimento della campagna, proviamo prima...
Che succede? Prima un avviso logistico, il titolare si è trasferito negli Stati Uniti per seguire il gran finale della campagna presidenziale, quindi le connessioni sono volanti, questo numero di List è stato scritto in buona parte su un Airbus A330 della Lufthansa, decollato da Francoforte, che dopo aver sorvolato l'Inghilterra e l'Irlanda ha puntato dritto verso la capitale americana. Aereo con pochi passeggeri a bordo, servizio eccellente, premium economy comoda.
Scrivere List. In volo da Francoforte a Washington.Dopo altre 7 ore di volo, sono atterrato a Washington DC. Giornata splendida, una luce serale che apre il cuore. Il Willard Hotel ha il fascino dell'intramontabile, purtroppo il Round Robin bar è chiuso per coronavirus, ma camminare nel cuore della capitale è un tuffo nell'architettura americana, una girandola di cose stupende. Fu Lello Bozzo, grande inviato di economia del Giornale, un sassarese d'eleganza e cultura britannica, a farmi apprezzare il Willard, tantissimi anni fa. Da qui becchi tutto: il Congresso, il Fondo, il Dipartimento di Giustizia, Foggy Bottom, la Corte Suprema, la Casa Bianca. E se mai dovesse occorrere, c'è anche a un lancio di fionda l'ufficio dell'Fbi.
La Peacock Alley del Willard HotelLello era al Fondo monetario, conferenza all'Hotel Watergate, io ero a Washington ma per un dibattito con i neoconservatori dell'American Enterprise Institute. Finimmo a bere Gin Martini al bar del Willard e poi a cena all'Occidental. Non ricordo altro, dunque andò benissimo.
Washington DC. La zona del Campidoglio ieri sera.Un paio di appuntamenti stamattina nella zona del National Mall per cercare di capire quello che appare sospeso a mezz'aria (chi vince? e cosa dicono nel Congresso), poi nel pomeriggio c'è in pista un altro volo, United Airlines per Miami, comincia il racconto degli Stati in bilico e l'inseguimento della campagna, proviamo prima con la Florida... Trump. Solo un po' di pazienza, va sincronizzata la penna con il fuso orario e la trottola di The Donald. Comizio venerdì, lo becchiamo a Ocala, nella Florida centrale per quello che viene chiamato Make America Great Again rally. Per i dem è solo una rovina.
Architettura e politica. Passeggiare la sera a Washington"This is not America" (David Bowie e Pat Metheny, grande pezzo, 1985). Alla partenza nel buio, in un momento da Shakespeare, quando litigano la notte e l'alba, Roma appariva come una città spoglia, ritratta, impaurita. Tutte le sono nell'oscurità, ma la Capitale ha problemi grandi che finiscono sotto il tappeto, crescono, stanno montando. Si cerca un sindaco, il post Raggi che più o meno è come entrare in uno scenario post tutto. Viviamo nel raggismo e nel contismo, che significa che si può non fare e nello stesso tempo dire di tutto. Tanto nessuno ascolta, pochi capiscono. Di Raggi basta vedere le buche e i cassonetti della spazzatura; quanto a Conte, è sufficiente mettere in fila quello che dice, è passato nel giro di un paio di giorni dall'Italia "paese modello" a quello che rischia il lockdown. Così, senza naturalmente dare una spiegazione del lesto cambio di scena. D'altronde, avendo trascorso l'estate a parlare di banchi a rotelle e il primo autunno a cantare le proprie lodi, era in agguato qualche tenera e interessata distrazione dalla realtà. Si sono dimenticati di contenere il virus, ma per il resto va tutto bene, siamo fortissimi. Sicuri? Siamo nel posto giusto per vedere se quello che dicono corrisponde alla realtà, usciamo dal Willard e facciamo il nostro giro di giostra, dobbiamo bussare a un portone. Seguite il titolare di List.
01
Fondo monetario. Ripresa lenta (e Italia ultima)
A qualche centinaio di metri dal campo base del vostro cronista c'è il Fondo monetario internazionale. Eccolo qui, svoltato l'angolo, c'è fresco di stampa il nuovo World Economic Outlook Report. Cosa succederà nei prossimi mesi nell'economia? Numeri croccanti:
L'Italia - paese ormai noto come "il modello" a cui tutti guardano con invidia - avrà il peggiore crollo della produzione dopo la Spagna, un -10,6% che contrasta con l'ottimismo del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Si tratta di stime, quasi nessuno centra il bersaglio in questo campo da gioco, ma la nostra narrazione della ripresa sembra un tantino esagerata. Altri indicatori? Deficit del 2020 a quota 13% sul Pil, rapporto con il debito pubblico al 161,8%. Segnali complesssivi? La ripresa è lenta, lunga, piena di incognite legate alla cura del coronavirus, alla sua diffusione, alla fiducia che vacilla. Un dato che conferma quanto scriviamo da molto tempo su List: la Cina sarà l'unica grande economia mondiale in crescita nel 2020, con un prodotto interno lordo in espansione dell'1,9%. Colpiti e rilanciati dal coronavirus. Il copione ufficiale di questa storia non regge, presto ne scopriremo un'altra.
***
Intanto, ne sta emergendo una nuova (diciamo che era nota solo a chi non ha mai abboccato) nel nostro paese. Il modello non era pronto alla seconda ondata. Sorpresa.
02
C'è la seconda ondata, la diga no
Habemus Dpcm. Nuova vita creativa giunge da Palazzo Chigi, se ne sentiva la mancanza. Fumata bianca dai comignoli di Palazzo Chigi, evviva evviva, Giuseppe Conte ha firmato, nuova vita per l'Italia. Nessuna ironia, agli italiani tutto questo piace, buona parte è perfino dispiaciuta che non ci sia di nuovo il lockdown, perfetto per l'imboscamento. Cosa ha messo nero su bianco il premier Conte? Una serie di cose che oscillano tra il buon senso e la supercazzola.
Il provvedimento da Germania Est, quello di far entrare lo Stato di psico-polizia nelle case private, con i controlli su quanti sono gli invitati a cena e in che legame di parentela, ecco, quello non c'è (probabilmente si sono resi conto che la Stasi e Honecker non erano molti popolari), ma siccome siamo un paese di tradizione fascio-comunista, che poi si traduce in menefreghismo, è rimasta la "forte raccomandazione" a non stare in più di 6 a cena, cosa che praticamente agli occhi degli italiani equivale a nulla. Primo perché alle cene ci vanno loro, i politici, e dunque chissenefrega, secondo perché il motivo per cui gli italiani non hanno mai fatto la rivoluzione è che quando scocca mezzogiorno la guerra si ferma e si butta la pasta. La cosa affascinò Johann Wolfgang Goethe nel suo "Viaggio in Italia", vale anche per l'oggi.
Il resto del nuovo decreto è robetta da declamare per far vedere che si fa qualcosa, ma con la quale non ci facciamo né un titolo né una cambiata di rotta sulla crisi del coronavirus. Il problema ovviamente non è quello dei ristoranti affollati (sono vuoti), della corsa (sono distanziati), del calcetto (sono quattro gatti), e via discorrendo. O dell'idea di mandare fino al 50% del personale disponibile nella Pubblica amministrazione in smartworking che non cambia nulla dal punto di vista sanitario ma aggiunge solo zeri all'assegno a vuoto dello Stato.
Abbiamo una sola grande e incrollabile certezza: il governo e le Regioni litigano, quindi siamo dentro un rassicurante tutto come prima e più di prima. Manca solo un passaggio al completo ritorno al passato: attendiamo il lockdown.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (Foto Ansa).La faccenda imbarazzante è la mancanza di programmazione dell'esecutivo. Sapevamo tutti che in autunno sarebbe successo qualcosa, ma quando è arrivato il momento di agire, di alzare la diga per il contenimento della seconda ondata, tutto il castello di parole di Conte e dei suoi ministri è cascato. Il sistema di test, tracciamento e trattamento è andato in tilt (senza fatica, non esisteva in quanto sistema) e ora stiamo sperando ogni giorno che l'escalation dei casi positivi si arresti per non vedere esattamente lo stesso film di marzo e aprile. Traduzione: servivano più tamponi e più in fretta. Non a pioggia, ma una campagna con target precisi. Se il problema è il calcetto, è questione di un attimo perdi il tampone e ti concentri sul colpo di tacco, ma noi pensiamo che ci siano altri temi importanti sull'aumento dei casi, vengono prima di dieci omaccioni stagionati e in mutande che inseguono un pallone.
Ci sarà altro che bolle in pentola, uno scenario differente, è chiaro, con l'arrivo dell'autunno inoltrato e poi dell'inverno. Tutti stanno tentando la difficile operazione di tenere in piedi il business e la salute, se tieni aperta si infettano, se tieni chiuso non lavorano. Comunque la giri non vinci mai. Così, facendo il giro dei quattro cantoni si scopre che l'Olanda chiude i ristoranti, a Parigi si tiene il consiglio nazionale di Difesa e Macron non sa più che dire e che fare con i suoi concittadini, Boris Johnson ha fatto una conferenza stampa creativa a Downing Street ieri per cercare di attutire le restrizioni al pub (vero luogo sacro della vita del Regno Unito). Tutti i governanti cercano di limitare la vita sociale, mettere un limite al camaleontismo dei giovani, ma il prezzo che pagheremo non è alto solo sul piano economico, è enorme sul piano della tenuta psicologica. Messa giù in maniera se volete brutale: per proteggere un mondo di vecchi si leva di netto l'energia ai ragazzi e alle ragazze. Se fosse capitato a chiunque tra noi, sarebbe scoppiata la rivoluzione (e il lockdown per questo mestiere per fortuna non esiste). Non caso il Dpcm firmato da Conte è valido solo per un mese, le norme entrano in vigore oggi, l'articolo 12 del decreto dice infatti che le "le disposizioni si applicano dalla data del 14 ottobre" e "sono efficaci fino al 13 novembre 2020". Un mese, la visibilità del governo sullo scenario è tale che si accontentano di trenta giorni, poi si vedrà e in ogni caso a Palazzo Chigi navigano a vista da tempo, il "modello Italia" non c'è.
03
Vincenti, perdenti, svedesi
L'ultima copertina dell'Economist. Il nuovo ordine del coronavirus. Vince la CinaNon occorre neppure andare nel remoto Nuovo Mondo per trovare qualcosa di diverso, in Europa esiste il caso della Svezia che non ha fatto alcun lockdown, non ha sfasciato la sua società (guardatevi intorno, è in corso una zombificazione) e naturalmente qui e altrove se ne parla poco, perché presenta fatti che disturbano la mente di chi ha fatto scelte opposte. Il 10 ottobre scorso The Economist ha spiegato come l'esempio della Svezia sia una vittoria della libertà, del pragmatismo e della serietà. "La lezione della nuova politica svedese non è che è libertaria - scrive The Economist - ma che il governo pesa i compromessi di ogni restrizione. Per esempio, quando qualcuno risulta positivo, tutta la sua famiglia deve andare in quarantena, ma i bambini in età scolare sono esonerati - perché, secondo il governo, i guadagni derivanti dalla chiusura sono superati dal danno duraturo alla loro istruzione. Allo stesso modo, la quarantena dura dai cinque ai sette giorni, rispetto alle due settimane applicate ovunque. Il rischio di diffondere il Covid-19 nella seconda settimana è piccolo e si riduce, ma il danno alla salute mentale derivante da un isolamento prolungato cresce". Questo è il miglior giornale del mondo, non un pericoloso organo sovversivo del cosiddetto sovranismo (tanto immaginario da essere ridicolo) di destra e di sinistra. Si può discutere? Pare di no. Noi facciamo i cronisti, prendiamo nota sul taccuino e andiamo avanti a caccia di storie. Che storia, il coronavirus.
04
La tragicomica lotta tra igienisti e Intrepidi
C'è un conflitto tra generazioni e soprattutto c'è una collisione tra due mondi. Inesorabile. Inevitabile. Da una parte, la legione della sicurezza igienista, con il mito delle zero perdite (anche i generali del Pentagono pretendono di fare la guerra senza caduti), della vita asettica, senza l’imprevisto della storia (illusione pura); dall’altra parte della riva del fiume, gli intrepidi, le armate di chi la storia la cavalca pur senza cavallo, andando incontro ai proiettili (non proprio una grande idea). I primi sognano un mondo perfetto, senza rischi, governato dallo Stato etico che tutto sa, nulla sbaglia e tutto dispone; i secondi si sentono esposti alle ondate del destino, cercano il pericolo, alcuni più o meno consapevolmente vanno a caccia della bella morte, talvolta è comica.
Nessuna delle due famiglie è al sicuro: gli igienisti sono naturalmente esposti al contrappasso di Dante, per cui prima o poi vengono colpiti dalla loro ossessione in varia e beffarda forma; gli intrepidi cavalcano sventolando la bandiera e suonando la carica con la tromba del Settimo Cavalleggeri (spesso in sella agli asini), ma alla fine incespicano sulla cosa più banale, lo specchio nel quale si guardano mentre chiamano la battaglia.
Il mondo del coronavirus si è diviso tra igienisti e intrepidi. Le loro avventure sono la nostra tragedia e commedia contemporanea, la piccola e grande storia che viviamo, con le sue meschinità e le sue splendide opere. Gli igienisti cercano un governo del mondo senza impurità e cattivi odori, da tenere lontano dalla portata dei bambini, studiato per detergere e igienizzare la coscienza. Gli intrepidi esaltano l’afrore della battaglia, non indugiano di fronte al pericolo, vengono perfino a salvarti, il problema è che spesso sono anche loro un pericolo. L’igienista non esce dalla sua abitazione se non per redarguire gli irresponsabili della tribù barbarica degli intrepidi. Questi ultimi a loro volta non stanno mai in casa per dimostrare agli igienisti tutto il loro coraggio.
05
La battaglia Suprema
Amy Coney Barrett durante l'audizione per la conferma alla Corte Suprema ieri a Washington DC (Foto Ansa).È la stessa battaglia in corso per la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Essere credenti per i dem è diventato un problema, i cattolici sono definiti "fondamentalisti" par défaut. Se sei laicista e relativista, invece, puoi permetterti quello che vuoi, stabilire la tua scala dei valori che applichi per chiunque (e chi non la pensa così è un nemico del popolo) e su questa gerarchia misurare la realtà. Consiglio la lettura di La tirannia dei valori, libretto densissimo di Carl Schmitt edito da Adelphi:
Schmitt in questa conferenza dell'ottobre del 1959 avvisava sull'uso e abuso della parola "valori" nel dibattito politico e le sue conseguenze, secondo Schmitt sarebbero state tali che " l'atroce stato di natura della filosofia politica di Thomas Hobbes sono autentici idilli". Ne stiamo vedendo gli effetti: il manicheismo. Nel caso Barrett cola dalle domande dei dem, i quali si capisce che intendono la Corte Suprema come una terza camera legislativa e non come un collegio di giudici che si occupano del rispetto della Costituzione e dell'applicazione corretta della legge. La dottrina progressivista prevede che la Corte interpreti a tal punto da innovare e creare ciò che non fa osa fare il Congresso. Si chiama stravolgimento della democrazia, il legislatore è un altro.
Nel caso della Barrett se la fede ti guida e ti ispira, se è il tuo baricentro morale (torna l'importanza della religione in Tocqueville), allora sei solo un troglodita. La vita è sempre in progresss. L'igienista vede la religione come un disturbo della visione, un intralcio, un ostacolo all'oggettività della scienza (figuriamoci, guardate cosa sta accadendo con il coronavirus). La lettura originalista della Costituzione - scuola di pensiero a cui si riferisce Barrett, che fu allieva del giudice Antonin Scalia - fa da argine a un'interpretazione no limits del testo dei padri fondatori. Le audizioni sono in corso, vedremo chi la spunterà al Senato sulla nomina di Barrett, è un punto molto importante per la campagna dei repubblicani, Trump punta al voto dei cattolici.
***
Strano mondo. Strana storia. Come andrà a finire? Non sarà una cosa breve, è appena iniziata. Vediamone qualche passaggio, andiamo in Florida, Stati Uniti d’America.
06
Oh, Florida. Il ritorno di Trump
Sanford, Florida. Donald Trump è tornato ai comizi, il suo ambiente naturale, dove si vede esattamente quello che sa fare, incantare la folla. Lo fa come un boscaiolo, prende l'accetta e taglia i rami, zac! (Obama), zac! (Biden), zac! (Hillary). Il medico della Casa Bianca gli ha dato il via libera per viaggiare e andare a parlare in pubblico (“è negativo al Covid, non è un rischio per gli altri”) e lui naturalmente come un canguro è salito con piè lesto sull'Air Force One e poi è balzato (saltellava con la musica dei Village People) sul palco del set della Florida lo Stato che fa e disfa i presidenti. Gli igienisti alla vista della folla (enorme) che andava ad ascoltare The Donald hanno provato un sincero e profondo, vibrante e infinito orrore: ma come? sono tutti insieme, questi repubblicani incalliti, trumpiani e senza mascherina? Oh, il sabba dell'infezione! Certo che rischia di essere anche questo, quale stupore, ma "That's America", la Bibbia, la forca e la Colt. È dai tempi di Tex Willer e Kit Carson, di Luke e dello zio Zebulon "Zeb" Macahan che la cosa da queste parti è nota, la conquista del West non fu un pranzo in guanti bianchi e l'America è esattamente ciò che è incomprensibile al colto e protetto (dai fucili degli yankees, ma non si dice) cosmopolita europeo. A Sanford, Florida, nel gioco delle contee che decidono i presidenti americani, abbiamo visto l'altra America, quella che mischia biografie, religioni, patrie , esili, fughe, ritorni, un frullato di portoricani, cubani, neri e bianchi, il todos latinos del grande continente americano, ricchi e poveri, tutti insieme, ancora, in quello che Hillary Clinton definì il "basket of deplorables", sì quel pugno di miserabili, quella gente che Tocqueville dipinse perfettamente ne "La democrazia in America", quella che sui giornali è trattata come poltiglia ignorante perché non è mai fissa al check in e non conosce il menù di Nobu.
07
Il mucchio di Sanford
Il mucchio di Sanford è una lezione. In peggio e in meglio. Fa rabbrividire il dem che accende i ceri di fronte alla mascherina votiva di Joe Biden, esalta l'elettore repubblicano che ha un sogno: il sorpasso del dragster di The Donald, una seconda volta, un altro 2016, il godimento di una cassa di Budweiser consumata sul prato del giardino, con il grill che va, la salsa da barbecue che cola, mentre i vicini democratici hanno le porte sbarrate e la bandiera di Biden è sparita. Ecco, questo il mucchio di Sanford lo sogna. Aveva il capo in ospedale, dipinto come un moribondo dai giornali, dato per "missing in action" in una battaglia che combatte solo lui (Biden ha la strategia dell'assenza, piaccia o meno, ha affidato la sua fortuna politica al coronavirus e può darsi vinca) e te lo ritrovi qui di fronte che parla per un'ora, batte il martello sull'incudine dove Joe riece a piazzare la fronte con la stessa facilità con cui Trump fa e disfa se stesso. "Sleepy Joe ha avuto una cattiva giornata", dice Trump. E in effetti Biden l'ha combinata grossa, campione mondiale dei gaffeur con una sequenza in un solo giorno che ha dell'incredibile: ha affermato di essere candidato al Senato, non si ricordava il nome di Mitt Romney, a un certo punto non sapeva neppure dov'era. Tutto vero, documentato. Crac.
Siamo alla collisione dei due mondi, bisogna pur ricordarlo ai benpensanti che esistono almeno due Americhe e sono entrambe degne di scegliersi il presidente che vogliono e toh, che cosa strana, si chiama democrazia. Così esiste anche l'idea (giusta o sbagliata) di chi preferisce rischiare di andare in ospedale oggi per non morire di fame (perché resta senza lavoro) domani. Duro? L'America è come l'amore: può essere dolce e terribile. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.