4 Giugno
Salvini a Soros: "Mai ricevuto un rublo da Putin"
Durissimo scontro con il finanziere ungherese che parla di rapporti economici tra la Lega e il Cremlino. Il segretario reagisce duramente: "Mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros". È campagna elettorale permanente, ma c'è un governo da far partire. Ecco l'agenda.
Chi pensava a una domenica di stop del clima elettorale ha sottovalutato lo scenario, siamo in una campagna di voto permanente solo che i leader dell'alleanza giallo-verde dovrebbero prima o poi realizzare i seguenti punti:
- Qualcuno li informi che hanno vinto le elezioni e hanno conquistato anche il governo del Paese, non sono più ai banchi dell'opposizione, sono maggioranza;
- Sono senza avversari, non c'è alcun partito in Italia che ha la forza e soprattutto l'intenzione di fare opposizione per andare di nuovo al voto. Il Pd e Berlusconi sono in completo disarmo. Dunque non si capisce contro o per che cosa siano in perenne campagna elettorale Di Maio e Salvini;
- Devono governare. Ciò significa andare al ministero, riuniore gli uffici, costruire uno staff, studiare i dossier, trasformarli in decreti, leggi, regolamenti da portare in Consiglio dei ministri a Roma e di fronte agli organismi internazionali. Meno stanno fuori a fare comizi, più rispettano il mandato che gli è stato affidato dagli elettori;
- Titolo su Associated Press, tanto per capire come la cosa rischi di diventare surreale: "Two days after taking office, the pillars of Italy's first populist government are already campaigning". Devono fare i ministri, hanno appuntamenti ravvicinati con l'Unione europea, sono in giro con il megafono.
Qual è l'agenda? È impacchettata da tempo e a quella non si sfugge. Sul piano interno bisogna prepararsi a fare la legge di bilancio (e sarà un impegno enorme, visto il contratto di governo). Su quello esterno l'agenda è vincolata al calendario europeo dove l'appuntamento più importante è quello di fine giugno (28-29) dove Francia e Germania presenteranno la bozza di riforma dell'Unione. Siamo di fronte a passaggi di vitale importanza. Seguite il titolare di List.
Ma prima dell'agenda, diamo spazio alla cronaca in presa diretta (regola numero uno: la notizia più fresca e più forte fa retrocedere...
Chi pensava a una domenica di stop del clima elettorale ha sottovalutato lo scenario, siamo in una campagna di voto permanente solo che i leader dell'alleanza giallo-verde dovrebbero prima o poi realizzare i seguenti punti:
- Qualcuno li informi che hanno vinto le elezioni e hanno conquistato anche il governo del Paese, non sono più ai banchi dell'opposizione, sono maggioranza;
- Sono senza avversari, non c'è alcun partito in Italia che ha la forza e soprattutto l'intenzione di fare opposizione per andare di nuovo al voto. Il Pd e Berlusconi sono in completo disarmo. Dunque non si capisce contro o per che cosa siano in perenne campagna elettorale Di Maio e Salvini;
- Devono governare. Ciò significa andare al ministero, riuniore gli uffici, costruire uno staff, studiare i dossier, trasformarli in decreti, leggi, regolamenti da portare in Consiglio dei ministri a Roma e di fronte agli organismi internazionali. Meno stanno fuori a fare comizi, più rispettano il mandato che gli è stato affidato dagli elettori;
- Titolo su Associated Press, tanto per capire come la cosa rischi di diventare surreale: "Two days after taking office, the pillars of Italy's first populist government are already campaigning". Devono fare i ministri, hanno appuntamenti ravvicinati con l'Unione europea, sono in giro con il megafono.
Qual è l'agenda? È impacchettata da tempo e a quella non si sfugge. Sul piano interno bisogna prepararsi a fare la legge di bilancio (e sarà un impegno enorme, visto il contratto di governo). Su quello esterno l'agenda è vincolata al calendario europeo dove l'appuntamento più importante è quello di fine giugno (28-29) dove Francia e Germania presenteranno la bozza di riforma dell'Unione. Siamo di fronte a passaggi di vitale importanza. Seguite il titolare di List.
Ma prima dell'agenda, diamo spazio alla cronaca in presa diretta (regola numero uno: la notizia più fresca e più forte fa retrocedere quella più vecchia): George Soros e Matteo Salvini sono finiti ai materassi. E non per colpa di Salvini, sia chiaro. Ha fatto tutto il finanziere ungherese.
01
Soros e Salvini sul ring
L'Ungheria non è solo Orban (che sarebbe già parecchio), è anche George Soros che come la pinna di uno squalo in mezzo al mare si aggira intorno all'Italia da qualche tempo. Prima ha detto che l'Eurozona è destinata a una crisi senza precedenti (globale) e oggi il finanziere ungherese che fece colare a picco la Lira nel 1992 si è esibito in un numero proprio contro Salvini:
Sono molto preoccupato della vicinanza del nuovo governo alla Russia. Questo è un aspetto su cui si trova d'accordo il nuovo governo, hanno detto che sono a favore della cancellazione delle sanzioni contro la Russia". Putin cerca di dominare l'Europa, non vuole distruggerla ma sfruttarla perché ha la capacità produttiva, mentre l'economia russa sotto Putin può solo sfruttare le materie prime e le persone. E' una forte minaccia e sono davvero preoccupato, c'è una stretta relazione tra Matteo Salvini e Putin.
Tutto qui? Bisognerebbe avvisare Soros che in Germania il dibattito sulla fine delle sanzioni è apertissimo, Angela Merkel ha un piano di riavvicinamento rapido alla Russia (visto l'allontamento dagli Stati Uniti) e al telefono la Cancelliera parla con Putin del progetto del gasdotto Nord Stream 2 sul quale la Casa Bianca ha detto chiaramente che non s'ha da fare. Ma George pare abbia la sua massima preoccupazione in Salvini, tanto che rincara:
C'è una stretta relazione tra Matteo Salvini e Putin. Non so se Putin effettivamente finanzia il suo partito, questa è una questione che l'opinione pubblica italiana ha il diritto di approfondire, l'opinione pubblica italiana ha diritto di sapere se Salvini è a busta paga di Putin.
Soros dice di non sapere, ma insinua, lancia il sospetto. Salvini ha reagito giustamente con durezza:
Non ho mai ricevuto una lira, un euro o un rublo dalla Russia, ritengo Putin uno degli uomini di stato migliori e mi vergogno del fatto che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros.
Da chi è stato invitato in Italia Soros? Dal Festival dell'Economia di Trento. Avrà avuto un contraddittorio? Ora possiamo esaminare l'agenda internazionale che chiama il governo a fare il governo, i ministri a fare i ministri e i capi partito a fare meno i capi partito.
02
Il G7 del Presidente Conte
Primo appuntamento internazionale l'8 e 9 giugno per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Charlevoix, in Canada. L'importanza di questo format è ampiamente sopravvalutata da tempo, ma l'arrivo di Donald Trump ha cambiato lo scenario. La prima prova generale della trasformazione si è avuta nel format allargato del G20 a Amburgo il 7 e 8 luglio del 2017. In quell'occasione Angela Merkel ha sperimentato in casa per la prima volta la forza d'urto della nuova amministrazione americana che si era insediata da pochi mesi. List dell'8 luglio 2017:
Com'è andato il G20 di Donald Trump? Questa è la prima domanda, quella che alla vigilia aveva una risposta sottintesa: "Andrà male perché tutti sono contro l'uomo nero a prescindere". Come sempre, la realtà si incarica di rimettere a posto i pezzi della scacchiera e il risultato - anticipato dall'agenzia tedesca Dpa - è di segno ben diverso. Nella dichiarazione conclusiva del vertice c'è un punto - enorme - a favore di Trump: i venti capi di Stato hanno ribadito l'impegno per il libero commercio, ma hanno anche ammesso che le pratiche di difesa sono legittime. Il protezionismo di tutti. Fine dei giochi. Gli Stati Uniti continueranno a usare i dazi come una leva, l'Europa potrà fare altrettanto nella sua partita d'acciaio con la Cina, Pechino dovrà tenerne conto e rispondere con la sua potenza di fuoco. E' una dichiarazione di compromesso, ma in quell'incontro di interessi c'è tutta la forza dell'America. Non c'è invece alcun accordo sul clima, ma nessuno si aspettava un dietrofront di Trump su un tema che era il cuore della sua campagna presidenziale.
Qui potete leggere e scaricare il documento finale di quel G20 annotato dal titolare di List.
Un'analisi sui punti chiave fatta a suo tempo dal titolare. Quasi un anno dopo quello scenario non solo è confermato, ma rafforzato: l'economia americana vola, la disoccupazione è al minimo storico degli ultimi 18 anni, Wall Street ha frantumato tutti i record, Trump ha varato la prima grande riforma fiscale dopo quella di Reagan, la Casa Bianca ha dato il via libera venerdì scorso ai dazi sull'acciaio e l'alluminio contro l'Europa (compresi Canada e Messico), Trump e Xi Jinping stanno trattando sul deficit commerciale e Pechino ha aperto il mercato ai produttori americani anche se ancora non c'è un numero nero su bianco. Siamo di fronte a una trasformazione gigantesca e rapidissima.
Cosa farà Conte al G7? Stringerà un sacco di mani e incontrerà per la prima volta Angela Merkel, cancelliere della Germania, nostro partner in Europa e avversario numero uno di Donald Trump. Conte vivrà tempi interessanti. Forse troppo.
03
Il primo Ecofin del professor Tria
Il prossimo Ecofin è fissato per il 22 giugno in Lussemburgo. Là ci sarà l'esordio del ministro dell'Economia Giovanni Tria. Il professore si è messo al lavoro per arrivare pronto a affrontare lo schieramento dei Paesi del Nord che con la Germania opporrà subito un muro alle richieste dell'Italia. Il contratto di governo - anche in maniera graduale - in queste condizioni si realizza solo in deficit. Che strategia userà Tria di fronte ai partner europei? L'Italia ha un buon avanzo primario ma un debito che non lascia spazio di manovra fiscale. E nelle sue considerazioni finali il Governatore di Bankitalia dice questo:
La dinamica del rapporto tra debito e prodotto dipende essenzialmente dal saldo di bilancio primario – ossia la differenza tra entrate e spese pubbliche al netto di quelle per interessi – e dal divario tra l’onere medio del debito e il tasso di crescita nominale dell’economia. Queste variabili si influenzano reciprocamente; in particolare, un peggioramento del saldo primario, anche solo atteso, può generare timori sulla solidità dei conti pubblici e innalzare i costi di finanziamento per lo Stato.
Traduzione in un grafico:
Questo sarebbe secondo Bankitalia (e dunque anche secondo il Quirinale) lo spazio fisico di manovra del ministro dell'Economia. Messa così, Tria dovrebbe andare all'Ecofin, alzare le mani e consegnarsi alla Francia e alla Germania. È evidente che non andrà così per il semplice motivo che il governo è di segno politico totalmente nuovo - anche rispetto al Centrodestra che abbiamo visto all'opera negli ultimi 25 anni, pienamente dentro l'ortodossia europea e macinatore di debito pubblico - e non c'è tempo per rinviare. Oggi, ancora in campagna elettorale (eccolo, il problema del contesto) Luigi Di Maio ha cominciato a parlare di quota 100 e riforma della Legge Fornero. Bene, ma quanto costa? Il ministro dello Sviluppo (sì, è anche ministro) Luigi Di Maio non ha fornito cifre al capo partito Di Maio. Pare che i due non si parlino. È un cortocircuito da sistemare. Per il bene di Di Maio e la sopravvivenza del suo governo. Tria in ogni caso si ritrova di fronte al tema di conciliare questo sdoppiamento di personalità grillina: o cambia la politica economica subito o altrettanto in fretta delude le aspettative del governo. Si tratta di un dilemma che il ministro dell'Economia porterà con sè e svelerà presto.
***
Nel frattempo, il capo partito Salvini fa un annuncio in campagna elettorale che non è perfettamente allineato con l'orologio della diplomazia che dovrebbe invece seguire il ministro Salvini. Abbiamo un altro problema di "doppio" da risolvere.
04
Salvini, Dublino e la Cancelliera Merkel
Sincronizzare gli orologi con la contemporaneità è fondamentale. Anche i treni diplomatici passano secondo orari precisi. La Cancelliera Angela Merkel in un'intervista alla Fas dice:
La sicurezza delle frontiere, la politica di asilo comune e la lotta alle ragioni dell'esodo dei migranti sono la vera questione esistenziale per l'Europa. Parte dell'insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti.
Come si chiama questa in linguaggio diplomatico? Apertura. Cosa fa Salvini? È in campagna elettorale a Pozzallo, in Sicilia, e dunque si parla di migranti e il leader della Lega la mette subito giù così:
Il governo italiano dirà no la settimana prossima alla riforma del regolamento di Dublino e a nuove politiche di asilo, occorre ricontrattare in Ue. Aspettiamo che passino dalle parole ai fatti.
In realtà il no a quell'accordo arriverà da un bel po' di paesi (difficoltà che emergono anche nell'intervista di Angela Merkel alla FAS), ma il problema è che il no del gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) in questo caso non farà il gioco dell'Italia, anzi andrà de facto contro i nostri interessi perché se nessuno vuole un sistema di condivisione dei rifugiati, allora il Belpaese resta con il cerino in mano. Insomma, dobbiamo decidere chi saranno i nostri alleati e in ogni caso di fronte a una chiusura generalizzata, all'Italia secondo la logica del nuovo governo non resta che la politica dei respingimenti di massa, ma questi sono possibili solo secondo le norme del diritto internazionale che prevedono l'assistenza obbligatoria dei rifugiati e costano miliardi di euro che vanno trovati in bilancio e non sono nel computo di quelli che verrebbero tagliati nell'assistenza. Va segnalato, inoltre, che Minniti ha fatto un ottimo lavoro sul piano degli sbarchi (ma con un'ombra sul piano umanitario: cosa succede nei campi di detenzione in Libia?) e migliorarlo sarà molto difficile.
Abbiamo bisogno di fare accordi bilaterali che funzionano, Salvini ha ragione, ma dire alla Tunisia che "esporta galeotti" non aiuta la diplomazia a arrivare a un buon accordo con Tunisi. Il vero problema, in realtà, non è più costituito dagli sbarchi, ma dai clandestini che sono presenti in Italia da anni (compresi quelli in cui era in vigore la legge Bossi-Fini), è un tema di ordine pubblico, applicazione della legge, dotazione di forze di sicurezza, ancora una volta, stanziamenti in bilancio e politiche efficaci. Come vedete, il mondo è decisamente più complicato delle campagne elettorali. Salvini ha tutte le qualità per essere un ottimo ministro dell'Interno, ma deve sciogliere nodi essenziali subito. Domanda sul taccuino: non siamo soli nell'universo, con chi saremo alleati? Con l'Ungheria o con la Germania e la Francia? Nel Mediterraneo siamo in competizione con la Francia, il nostro più importante partner economico è la Germania. L'Ungheria, di grazia, in che cosa è strategica per l'Italia? Mai visto un asse Budapest-Roma.
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Che cosa è questo caotico rimbalzare di dichiarazioni? Non c'è nulla di strano - ma di urgente da risolvere sì - la comunicazione del governo è ferma al voto, Cinque Stelle e Lega sono in competizione su un elettorato in rapido movimento e la nuova maggioranza non si percepisce ancora come tale, comunica come se avesse di fronte un nemico e così facendo crea un nuovo nemico: se stessa.
05
Parlare, tacere, governare
La prima domenica del governo è il momento giusto per lanciare un avviso ai novilleros: datevi una calmata o il toro vi incornerà. La corrida politica di Palazzo Chigi è una cosa seria, ben diversa dallo spararla grossa all'opposizione e i debuttanti al governo sembrano non aver ancora realizzato che da adesso loro sono entrati in un naturale percorso per diventare élite e gli altri massa che urla. Si sono invertiti i ruoli. La luna di miele con il paese durerà in misura inversamente proporzionale alle cose che si dichiarano in questi giorni per un semplice e inesorabile motivo: con questa velocità dichiaratoria - senza controllo del testo e contesto - prima o poi qualcuno farà un passo falso da dimissioni. E da quel momento le cose potrebbero rotolare a valle come pietre. I ministri saltano come tappi di champagne quando c'è troppa euforia in giro. Vale una regola aurea del biliardo: calma e gesso. La campagna elettorale è finita. Continua a leggere l'articolo su List.
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Paese complicato l'Italia. Ma anche in questo caso non siamo soli nell'universo. Il socio spagnolo di List, Maite Carpio, fa la cronaca e lo scenario della corrida politica di Madrid. Non c'è solo il Governo Frankenstein in Italia, c'è anche il Sanchezstein iberico. Olè.
06
Vi racconto la Spagna del governo Sanchezstein
di Maite Carpio
Torniamo nell’arena iberica. La protesta spagnola contro l'establishment ha mandato a casa il presidente Mariano Rajoy nel giro di 24 ore. Nonostante i risultati macroeconomici degli ultimi anni (crescita al 3 per cento e tasso di disoccupazione al 16 per cento, dieci punti in meno rispetto all’anno scorso) l’indignazione popolare contro la perfetta rappresentazione dell'establishment si è fatta sentire anche in Spagna. Per establishment oggi si intende o il piccolo medio gruppo di corrotti spregiudicati o il gruppo di privilegiati arroccati dietro le tende del palazzo o tutte due le possibilità insieme. In questo Mariano Rajoy (in alto a destra, nella foto Ansa, al centro il Re Felipe e a sinistra Sanchez, ndr) è stato il perfetto Frank Underwood della situazione. Alla fine la politica, quell’arte raffinata capace di incanalare l’istinto primordiale dell’essere umano - il più alto (raramente) o il più basso (di solito) - si è imposta sulle regole economiche (nonostante tutti continuino a bearsi delle regole del mercato e della stabilità finanziaria) che per tanto tempo, in maniera spregiudicata, ha ignorato le ragioni sociali. Oggi non è più così in Spagna, come non lo è in Italia e tanto meno nell’America di Trump o nell’Inghilterra della Brexit. Sta per nascere anche altrove un governo Sanchezstein. Continua a leggere l'articolo su List.
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Maite Carpio cita giustamente le responsabilità delle classi dirigenti, dell'establishment. Quella italiana dovrebbe fare una bella seduta di autocoscienza. Lorenzo Castellani dice che (l'ex) Re è nudo. E ha tifato perfino per il default pur di non guardarsi allo specchio.
07
Il default delle élite e la Patria da costruire
di Lorenzo Castellani
Il sole batteva sui capellini di una classe liceale disposta in fila indiana e appoggiata sulle ringhiere della salita del podestà che collega l'imponente palazzo del XIII secolo che domina la piazza principale con la Cattedrale. Fabriano, cittadina delle colline marchigiane, primi anni 2000. La classe di quindicenni aspetta il passaggio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e della moglie Franca, tenendo strette fra le mani centinaia di bandierine italiane. Il sorriso del Presidente, la mano che saluta, l'entusiasmo di centinaia di giovani italiani. La massima autorità dello Stato che attraversa il cuore del Paese allo sventolar tricolore dei suoi allievi, italiani del futuro. Difficile ricordare un momento più patriottico nel percorso scolastico di chi è nato l'anno della Caduta del Muro di Berlino. In Italia il patriottismo non è mai andato di moda eppure, per alcuni anni, Ciampi pareva essere riuscito a sdoganare il tricolore e l'inno nazionale. Una bandiera che era sempre rimasta nascosta dietro quelle dei partiti fino a metà anni Novanta e solo allora i tempi sembrarono maturi per fare del tricolore una cosa di tutti. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List domenicale? Il titolare sta per andare da Giletti (La 7, ore 20.30) e nel cassetto digitale di List c'è un graffio di inchiostro di china di Guido Ciompi che ci permette di chiudere in maniera circolare, torniamo al nostro punto di partenza: non siamo soli nell'universo, l'agenda internazionale e l'Europa sono il nostro spazio. Lontano, c'è un uomo a bordo di una mietitrebbia dell'Ohio, indossa un cappellino rosso... Trump!
08
A tempo di Trump!
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del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.