20 Luglio
Salvini, Di Maio e l'orologiaio della Cassa depositi e prestiti
La distanza sulle nomine e il ruolo della Cassa depositi e prestiti. I soldi del risparmio postale non possono essere usati in investimenti ad alta volatilità. Il caso Telecom e il dossier Alitalia. Anche l'acciaio di Ilva andrà in Cassa? Il delicato orologio della Cdp e l'orologiaio che non c'è
Cosa c'è dentro la Cassa depositi e prestiti? Il risparmio postale, i "libretti" degli italiani che come api e formiche lavorano, costruiscono, risparmiano. La Cassa e le Poste sono sposati da oltre un secolo (i libretti di risparmio postale nascono nel 1875) e questo matrimonio si può dire riuscito fino a qualche anno fa, cioè fino a quando il risparmio è stato trattato come risparmio e non come denaro da usare per operazioni di finanza creativa. Ieri è saltato un vertice di maggioranza sulle nomine. Sequenza dei fatti, giornata del 19 luglio:
Ansa, ore 13.26. C'è un vertice. "Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato a palazzo Chigi un vertici per affrontare il nodo nomine. A quanto si apprende sono stati convocati alle 15 i viceministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dell'Economia Giovanni Tria".
Ansa, ore 14.32. Il vertice non c'è più. "È stato rinviato ad altra data il vertice sulle nomine che era stato convocato per oggi alle 15 dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La riunione a cui dovevano partecipare i viceministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dell'Economia Giuseppe Tria sarebbe slittata per altri impegni istituzionali dei partecipanti".
Ansa, ore 15.19. Salvini: non sapevo. "Non sapevo che fosse stato convocato, non so neanche che sia stato sconvocato". Così il vicepremier Matteo Salvini risponde alla Camera a chi gli domanda del vertice sulle nomine che era stato indetto a Palazzo Chigi. E a chi gli chiede a quando sia stato rinviato, replica: "Non sono io che li convoco, non sono io che li sconvoco". E ancora, alle domande sui nomi per Cdp, risponde: "Non seguo io il dossier".
Ansa, ore 15.54. Giorgetti: Leggete il Fatto Quotidiano. "Esiste una procedura, chiedete a chi la gestisce e leggete Il Fatto Quotidiano"". Così il...
Cosa c'è dentro la Cassa depositi e prestiti? Il risparmio postale, i "libretti" degli italiani che come api e formiche lavorano, costruiscono, risparmiano. La Cassa e le Poste sono sposati da oltre un secolo (i libretti di risparmio postale nascono nel 1875) e questo matrimonio si può dire riuscito fino a qualche anno fa, cioè fino a quando il risparmio è stato trattato come risparmio e non come denaro da usare per operazioni di finanza creativa. Ieri è saltato un vertice di maggioranza sulle nomine. Sequenza dei fatti, giornata del 19 luglio:
Ansa, ore 13.26. C'è un vertice. "Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato a palazzo Chigi un vertici per affrontare il nodo nomine. A quanto si apprende sono stati convocati alle 15 i viceministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dell'Economia Giovanni Tria".
Ansa, ore 14.32. Il vertice non c'è più. "È stato rinviato ad altra data il vertice sulle nomine che era stato convocato per oggi alle 15 dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La riunione a cui dovevano partecipare i viceministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro dell'Economia Giuseppe Tria sarebbe slittata per altri impegni istituzionali dei partecipanti".
Ansa, ore 15.19. Salvini: non sapevo. "Non sapevo che fosse stato convocato, non so neanche che sia stato sconvocato". Così il vicepremier Matteo Salvini risponde alla Camera a chi gli domanda del vertice sulle nomine che era stato indetto a Palazzo Chigi. E a chi gli chiede a quando sia stato rinviato, replica: "Non sono io che li convoco, non sono io che li sconvoco". E ancora, alle domande sui nomi per Cdp, risponde: "Non seguo io il dossier".
Ansa, ore 15.54. Giorgetti: Leggete il Fatto Quotidiano. "Esiste una procedura, chiedete a chi la gestisce e leggete Il Fatto Quotidiano"". Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti risponde ai cronisti che gli chiedono dell'improvvisa cancellazione del vertice a palazzo Chigi sulle nomine. Oggi il Fatto pubblica un'intervista al premier Giuseppe Conte in cui a proposito delle nomine nelle partecipate afferma: "Il ministro competente le propone a me, io ne parlo con i due vicepremier, poi decidiamo insieme. Se non c'è accordo sulla persona più competente, rinviamo per trovarne una migliore"...
Tecnicamente tutto questo ha una definizione: gran casino. Non c'è l'accordo sulle nomine in Cassa depositi e prestiti (e da queste poi discendono le altre), si cerca di far passare il ministro dell'Economia Giovanni Tria come il capro espiatorio del disaccordo e il premier Conte con l'intervista-so-tutto-io al Fatto Quotidiano svela il suo grande punto debole: l'eccesso di vanità che gli fa perdere l'innata prudenza. Nell'era della politica del narcisismo, questo è il fattore che conduce a cadute inaspettate. Psico-politica a parte, cosa c'è davanti e dietro, sopra e sotto la partita delle nomine in Cdp? Seguite il titolare di List.
01
Il risparmio dei libretti postali
Cassa depositi e prestiti è il braccio armato finanziario dello Stato. Un gigante che dovrebbe stimolare l'economia con investimenti a medio e lungo termine. Una super-banca di investimento. Ecco il quadro finanziario:
Il forziere dove ci sono i soldi del risparmio postale, ecco cosa è Cassa depositi e prestiti: 252.8 miliardi di raccolta postale. Di fatto la Cassa è come se fosse una Sgr, cioè una società di gestione del risparmio. Ma se usciamo dal dato finanziario cash, cioè dalla raccolta e andiamo a vedere il patrimonio netto consolidato, la faccenda diventa meno spesso e il numero è pari a 34 miliardi di euro. La Cassa sotto questo punto di vista è "povera". Inoltre l'architettura finanziaria è quella di uno strano soggetto.
02
Partecipazioni strategiche (e non)
Le partecipazioni strategiche della Cassa depositi e prestiti sono queste:
Sembra un conglomerato cinese. Ci sono cose davvero strategiche e fondamentali (tutto il gruppo delle società del primo insieme nel grafico qui sopra) e altreche francamente non si capisce bene a cosa servano nel portafoglio di partecipazioni della Cassa. Bene lo sviluppo delle reti con Open Fiber, ma gli alberghi, di grazia, sono strategici in un simile veicolo? E l'alimentare? Siamo seri, questo è un portafoglio che va razionalizzato. La Cassa non deve fare l'Iri, ma deve fare nel settore degli investimenti quello che fa l'Eni nel settore energetico, cioè avere il disegno chiaro di Enrico Mattei che tutt'ora viene perseguito dal management dell'azienda: one business, crescita, investimenti, bene dell'Italia. Questa varietà di imprese nel portafoglio di partecipazioni è frutto di interventi svolti in varie epoche storiche (e politiche). Ogni governo aveva il suo disegno e la Cassa lo pagava. Si chiama assenza di visione e navigazione a vista. Si può fare decisamente meglio nell'interesse del Paese, cioè degli italiani, soprattutto quelli di domani, i nostri figli.
I soldi del risparmio postale non ammettono perdite per il risparmiatore e quindi la Cassa nella sua politica di investimenti deve - è un obbligo, non una facoltà - tenere conto di questo rischio zero. Insomma, sono soldi che non possono essere utilizzati come si vuole (i partitanti evidentemente lo ignorano), ma sono pur sempre una cassa che la politica guarda più o meno come Dracula guarderebbe il collo di una signora quando è tramontato il sole. Quella cassa va usata per stimolare l'economia e salvaguardata dalla tentazione partitocratica di andare alla Fiera dell'Est del consenso, comprare un topolino e non pagarlo due soldi ma come se fosse un diamante.
03
In pista c'è sempre Alitalia
Cominciamo con una storia che era ed è fuori dal perimetro di Cassa Depositi e Prestiti, ma è altamente significativa per spiegare cosa accade quando la volontà politica non incrocia la razionalità economica e utilizza il denaro pubblico finendo per socializzare perdite private.
Quando Poste Italiane sottoscrive un credito convertibile emesso dalla società controllante di Alitalia, si capisce che a quel punto tutto (quasi) è possibile. Cosa succede quando i soldi delle Poste vengono utilizzati per far volare Alitalia? Prendiamo il bilancio del 2017 di Poste Italiane, pagina 179, alla voce "altri eventi di rilievo":
- Per quanto attiene agli investimenti finanziari di Poste Italiane S.p.A. nelle Contingent Convertible Notes Midco S.p.A., sottoscritte nel dicembre 2014 per originari 75 milioni di euro, in data 2 maggio 2017, a seguito dell’Assemblea degli azionisti di Alitalia SAI S.p.A. (controllata per il 51% dalla Midco S.p.A.) che ha preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Compagnia stessa, del venir meno del supporto dei soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, il Consiglio di Amministrazione della Compagnia ha deciso di presentare istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, concessa con Decreto dal Ministero dello Sviluppo Economico. In data 11 maggio 2017 il Tribunale di Civitavecchia ha dichiarato, con sentenza, l’insolvenza di Alitalia SAI S.p.A. e in data 17 maggio 2017, i Commissari incaricati hanno pubblicato l’invito a manifestare interesse finalizzato alla definizione della procedura di amministrazione straordinaria. In data 5 luglio 2017 l’Assemblea dei soci della MidCo S.p.A. ha approvato il bilancio della società per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, in cui la partecipazione in Alitalia SAI S.p.A. è stata interamente svalutata e da cui è risultata una riduzione del patrimonio netto tale da integrare la fattispecie prevista per la conversione delle Notes detenute da Poste Italiane in strumento finanziario partecipativo. Tenuto conto degli eventi sopra descritti, per l’esercizio 2017 è stata rilevata una perdita di natura non ricorrente pari al valore complessivo delle notes, di 82 milioni di euro comprensivo degli interessi rilevati al 31 dicembre 2016, iscritta negli oneri finanziari.
Applausi. Un clap clap probabilmente da ripetere tra qualche settimana perché stavolta non le Poste ma la Cassa Depositi e Prestiti direttamente nelle intenzioni del Movimento 5Stelle dovrebbe servire a nazionalizzare Alitalia (51 per cento, quota indicata dal ministro dei Trasporti pentastellati Danilo Toninelli) e salvare così - ancora una volta - la compagnia aerea sulla base di motivazioni politiche e non economiche e d'impresa.
In gioco, per esser chiari, ci sono Fiumicino e Roma, cioè la Giunta Raggi e il consenso dei grillini nella Capitale. Si sostiene - cosa sentita direttamente dal titolare di List - che "non si possono lasciare a casa i lavoratori e dunque bisogna farsene carico". Strabiliante. Facciamoci carico di tutti quelli che falliscono allora e buonanotte al rischio d'impresa. Anzi, visto che ci siamo, passiamo subito a un neo-regime collettivista con il soviet supremo che ripartisce gli investimenti in base a piani quinquennali. Diceva Margaret Thatcher: "Non esistono i soldi pubblici, esistono i soldi dei contribuenti". I soldi dei contribuenti non si usano per fare operazioni come queste.
Il caso Alitalia, come vedrete, sarà la spia del modus operandi della Cassa Depositi e Prestiti. Ma prima bisogna stabilire il modus vivendi. Le tensioni di ieri nel governo sulle nomine e sui vertici da scegliere per la guida di Cdp sono legate alla missione della Cassa depositi e prestiti.
04
E in linea c'è Telecom
L'altro caso già consumato e istruttivo in tal senso è quello di Telecom Italia. Sullo sfondo di questa vicenda c'è la partita privata tra Vincent Bollorè e Silvio Berlusconi che diventa pubblica. Il raider bretone viene fermato in Telecom, prende uno schiaffone e il suo piano di sempre (tra l'altro più che logico, questo è il trend globale) di fondere le telecomunicazioni (Telecom) con la televisione (Mediaset) perde la gamba industriale dei contenuti per poter essere completato. Stop. Questo risultato arriva con il ribaltamento del controllo di Telecom, ottenuto attraverso l'impegno finanziario di un fondo speculativo (Elliot) e l'ingresso della Cassa depositi e prestiti nel capitale. Dal punto di vista industriale l'operazione non ha gran senso, viene venduta al pubblico richiamando l'italianità, la Patria, tutta roba retorica che non sta in piedi di fronte ai fatti economici. Qualche mese dopo, la realtà che emerge dal mercato è un'altra.
Il fondo Elliot ha un disegno preciso: aumentare il valore delle azioni e poi vendere. Singer è un grande finanziere, ha già fatto i suoi calcoli, si è coperto dai rischi con una serie di meccanismi, alla fine uscirà dalla partita con un guadagno, perfino nella distanza a breve. La Cassa depositi e prestiti non può avere un target a breve (la sua missione è a medio e lungo termine), ma anche nella prospettiva della longue durée finanziaria le cose emergono come un patchwork di motivazioni politiche e economiche che non combaciano. La Cassa interviene in Telecom - soldi pubblici in un'azienda privata - in nome di un capitalismo patriottico che fa abbastanza sorridere se si pensa che nelle infrastrutture delle reti la stessa Cassa ha aperto al capitale dei cinesi. La difesa dell'italianità inoltre non c'è oggi (il fondo Elliot è americano) e probabilmente non ci sarà neppure domani per assenza di capitalisti che vogliono rischiare i propri soldi e non quelli dei contribuenti, come sempre è accaduto in passato.
Il primo obiettivo, aumentare il valore della società, cioè la sua capitalizzazione in Borsa è stato ottenuto? Finora no. Per il Fondo Elliot questo si chiama rischio d'impresa. Ma per la Cassa depositi e prestiti che investe i soldi del risparmio postale in una partecipazione in Telecom pari al 4.9 per cento accumulare un rosso monstre è un problema perché i soldi non né privati né pubblici, sono dei contribuenti-risparmiatori. Al momento dell'acquisto - in aprile - il titolo di Telecom valeva 80 centesimi. Quanto vale oggi? Ecco la curva della quotazione del titolo Telecom a Piazza Affari:
Martedì 10 aprile il titolo valeva 0.88 centesimi, ieri giovedì 19 luglio ha chiuso a 0.60 centesimi. A spannometro, Cdp ha investito circa 800 milioni per acquistare la quota in Telecom e poche settimane dopo ha già perso oltre 200 milioni di euro di valore. Ottima performance. Chi darebbe i suoi soldi a un gestore che realizza tale risultato?
Cassa depositi e prestiti è un orologio delicato, va continuamente regolato. Ha bisogno di un orologiaio. Se si cominciano a spostare le lancette sull'ora preferita - come già è accaduto - e non su quella reale, il governo arriverà in ritardo o in anticipo, in ogni caso non sarà mai puntuale e il conto lo pagheranno gli italiani.
05
Una colata d'acciaio
In questo dossier della Cassa depositi e prestiti finirà per rientrare anche l'acciaio. Dopo i rilievi mossi dall'Anac sulla gara vinta da Arcelor Mittal sull'Ilva di Taranto, il dito di Di Maio sta sfiorando il tasto reset. Stamattina alla Camera il ministro ha riferito sul caso: "Nella procedura di gara per la cessione dell'Ilva è stato leso il principio della concorrenza. La procedura è stato un pasticcio, le regole del gioco sono state cambiate in corsa. Se la procedura fosse stata corretta, ci sarebbero state molte più offerte e molte più offerte e tutte migliori anche quella di Arcelor". E quindi? Il passo successivo è quello della nazionalizzazione dell'acciaio. Siamo a una temperatura da fusione.
***
Che facciamo? Andiamo dove si gioca a Risiko, in America, a casa di Donal Trump. Helsinki era l'antipasto, la Casa Bianca sta preparando il menù principale e lo consumerà a Washington, nella villetta al numero 1600 di Pennsylvania Ave.
06
Trump invita Putin alla Casa Bianca
La cosa era nell'aria e ieri è arrivata la conferma dalla portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders. Donald Trump ha chiesto al suo consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, di invitare Vladimir Putin a Washington per un incontro in autunno e sono in corso discussioni sul tema. La crisi isterica dei Democratici sul Russia-gate è destinata ad aumentare.
Fissato l'appuntamento con Putin, Trump rompe una tradizione - i Presidenti non commentano le decisioni della Federal Reserve - e si dice ''non contento'' del rialzo dei tassi in corso. Trump in un'intervista alla Cnbc, ha detto che interesse alti mettono gli Stati Uniti in una posizione di svantaggio. Ragiona come un imprenditore, guarda all'export americano, ma dimentica che la politica monetaria deve tenere sotto controllo l'inflazione, ragionare sul medio e lungo periodo. Dopo averla criticata, Trump si è accorto di non aver fatto proprio una buona mossa ed è tornato indietro per non mettere in imbarazzo il Presidente della Fed, Jerome H. Powell, una sua scelta. La Casa Bianca dunque ha detto che Trump "rispetta l'indipendenza della Fed". Male prima, meglio adesso. Ma quello che ha detto resta. Anche quello che ha detto Powell di fronte al Senato americano, ecco la relazione semestrale della Federal Reserve sulla politica monetaria. Un documento importante per capire come andrà l'economia nei prossimi mesi.
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Fatto un giro in America, ora dove andiamo? A Baku, dove per la prima volta si è recato in visita un Capo di Stato italiano. Mattarella era in Azerbaigian, un paese che per l'Italia è fondamentale. Anna Scavezzon, una grande restauratrice italiana che lavora a Baku, ci racconta questo affascinante paese.
07
Dove finisce l’Europa e inizia l’Asia (e viceversa)
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è il primo Capo di Stato italiano a visitare l'Azerbaigian, la visita si è conclusa oggi. L'Italia è il primo partner commerciale di questo dinamico Paese. "Nel 2017, l'Italia ha contribuito in misura assai rilevante, attraverso ingenti importazioni di idrocarburi, all'interscambio bilaterale. L'Azerbaigian è per noi il primo, prezioso, fornitore di petrolio. Ci onoriamo di essere il primo partner commerciale in assoluto di questo Paese amico. Sono dei risultati di tutto rispetto, che, tuttavia, presentano ancora ampi margini di crescita, in particolare sul versante delle esportazioni italiane, molto apprezzate in questo Paese amico e, tuttavia, ancora al di sotto del loro potenziale", ha affermato Mattarella nel suo intervento al business forum italo-azerbaigiano, a Baku. Anna Scavezzon, una delle più importanti restauratrici italiane, ci racconta l'Azerbaigian e la sua capitale. Buona lettura.
di Anna Scavezzon
“Vado a Baku, in Azerbaijan”. Un paio d’anni fa leggevo nello sguardo del mio interlocutore lo smarrimento geografico, oggi, grazie ad alcune iniziative come il GP di Formula1 che ha reso più familiare il nome della città di Baku, la reazione è decisamente meno sorprendente. Nel 2014 scrissi che nella mia prima visita a Baku mi sentii d’essere tra quelli che godono del privilegio di visitare un paese prima che questo sia, inevitabilmente, travolto dal turismo A distanza di quattro anni sorrido compiaciuta della mia riflessione profetica, ma con un po’ di amarezza, perché la preservazione è il desiderio un po’ egoista che abbiamo noi amanti dell’esclusività. Continua a leggere l'articolo su List.
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Da Baku continuiamo il nostro giro del mondo e torniamo nel Mediterraneo. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva scritto una lettera al Presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker chiedendo la costituzione di un organo di coordinamento europeo per i soccorsi dei migranti in mare. Cosa ha risposto Juncker?
08
Juncker dice sì, ma solo per un po'
La lettera di risposta di Juncker è stata anticipata da Politico. Che dice? "L'Italia invoca da tempo, e a ragione, una cooperazione regionale sugli sbarchi", e gli avvenimenti di questo fine settimana "hanno dimostrato un senso condiviso di solidarietà da parte degli Stati membri (Francia, Germania, Malta, Spagna, Portogallo e Irlanda) che si sono offerti di accogliere una parte dei migranti sbarcati a Pozzallo". Tuttavia "queste soluzioni ad hoc non rappresentano un modo di procedere sostenibile. La Commissione è pronta a svolgere pienamente la sua funzione di coordinatrice, ma soltanto come tappa in direzione di un quadro più stabile. Non va però dimenticato che l'Ue non ha competenza per determinare il luogo/porto sicuro da usare per gli sbarchi in seguito a un'operazione di ricerca e salvataggio in mare". Sì, ma solo per un po'. Viviamo tempi galleggianti. Forse troppo.
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estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.