24 Marzo
Salvini lascia Berlusconi con il cerino-Romani in mano
Il centrodestra non c'è più. Il leader leghista lascia il Cavaliere con il cerino acceso della candidatura di Romani e fa votare dai suoi la Bernini. Reazione furiosa di Forza Italia: "Un atto ostile che rompe l'unità della coalizione". Di Maio: votiamo Bernini. Il diario del titolare e del socio spagnolo sulla prima giornata della legislatura.
Dov'eravamo rimasti? Ah, certo, alla previsione di stamattina del titolare di List che il centrodestra si sarebbe rotto. È successo. Salvini ha lasciato Berlusconi con il cerino di Paolo Romani in mano e ha dato ordine ai suoi senatori di votare Anna Maria Bernini. Comunicato del segretario leghista, piovuto sulla email del titolare alle ore 18.48:
L'unico modo per evitare l'abbraccio PD-5Stelle per eleggere il Presidente del Senato è scegliere un candidato del centrodestra che abbia il maggior gradimento possibile. La scelta della Lega, che ha rinunciato ad ogni presidenza e ha indicato la senatrice Bernini di Forza Italia, rappresenta un coraggioso e generoso aiuto alla coalizione per evitare brutti scherzi ed uscire dallo stallo, e un segnale all'Italia perché il Parlamento cominci a lavorare il prima possibile.
E così siamo giunti fin dal primo giorno di lavori parlamentari all'arrivederci Silvio, se vuoi continuare con la brillante candidatura di Romani, accomodati.
Berlusconi pare non l'abbia presa benissimo e in una nota di Forza Italia arriva solo una parte della rabbia del Cav:
I voti al Senato ad Annamaria Bernini, strumentalmente utilizzata, sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l'unità della coalizione di centrodestra e dall'altra smaschera il progetto per un governo Lega-M5s.
Segue Renato Brunetta:
La decisione della Lega - non concordata con gli alleati di centrodestra, di votare strumentalmente la collega Bernini al Senato, contravvenendo cosi' agli accordi raggiunti nella giornata di ieri - rappresenta una provocazione che mette seriamente a rischio la tenuta della coalizione.
Sicuri che a Salvini a questo punto interessi la coalizione?
01
I calcoli sbagliati di Berlusconi
In realtà Berlusconi stavolta ha fatto male tutti i suoi calcoli, sbagliato lo scenario, inserito i suoi ragionamenti in un contesto fuori dal tempo, con la testa rivolta all'indietro, nel passato....
Dov'eravamo rimasti? Ah, certo, alla previsione di stamattina del titolare di List che il centrodestra si sarebbe rotto. È successo. Salvini ha lasciato Berlusconi con il cerino di Paolo Romani in mano e ha dato ordine ai suoi senatori di votare Anna Maria Bernini. Comunicato del segretario leghista, piovuto sulla email del titolare alle ore 18.48:
L'unico modo per evitare l'abbraccio PD-5Stelle per eleggere il Presidente del Senato è scegliere un candidato del centrodestra che abbia il maggior gradimento possibile. La scelta della Lega, che ha rinunciato ad ogni presidenza e ha indicato la senatrice Bernini di Forza Italia, rappresenta un coraggioso e generoso aiuto alla coalizione per evitare brutti scherzi ed uscire dallo stallo, e un segnale all'Italia perché il Parlamento cominci a lavorare il prima possibile.
E così siamo giunti fin dal primo giorno di lavori parlamentari all'arrivederci Silvio, se vuoi continuare con la brillante candidatura di Romani, accomodati.
Berlusconi pare non l'abbia presa benissimo e in una nota di Forza Italia arriva solo una parte della rabbia del Cav:
I voti al Senato ad Annamaria Bernini, strumentalmente utilizzata, sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l'unità della coalizione di centrodestra e dall'altra smaschera il progetto per un governo Lega-M5s.
Segue Renato Brunetta:
La decisione della Lega - non concordata con gli alleati di centrodestra, di votare strumentalmente la collega Bernini al Senato, contravvenendo cosi' agli accordi raggiunti nella giornata di ieri - rappresenta una provocazione che mette seriamente a rischio la tenuta della coalizione.
Sicuri che a Salvini a questo punto interessi la coalizione?
01
I calcoli sbagliati di Berlusconi
In realtà Berlusconi stavolta ha fatto male tutti i suoi calcoli, sbagliato lo scenario, inserito i suoi ragionamenti in un contesto fuori dal tempo, con la testa rivolta all'indietro, nel passato. Non a caso in queste ore sta parlando con Umberto Bossi a Palazzo Grazioli. Politici di un'era geologica fa discutono di uno scenario in cui è successo qualcosa di nuovo: un 45enne (Salvini) e un 31enne (Di Maio) hanno vinto le elezioni.
Seguire la linea del si fa come dico io su una candidatura come quella di Romani - Romani, non Einaudi - era surreale. Andare alla prova di forza con i grillini che hanno il 32 per cento dei voti e poi con l'alleato che ti ha appena superato nella 24 ore di Le Mans, è segno di scarsa lucidità. Dopo aver perso il filo della narrazione della campagna elettorale, il Cavaliere è andato a sbattere - con il pilota automatico - contro il muro di titanio. Era ma-te-ma-ti-co il fatto che Salvini si sarebbe smarcato, il suicidio non piace a nessuno.
02
Fumata nera. E Bernini!
Così alla seconda votazione - e seconda fumata nera - oplà sono usciti fuori dal magic box come un pagliaccio a molla i voti a Annamaria Bernini, 57 voti verdeggianti. Le schede bianche sono state 255. Sorpresa.
E Luigi Di Maio alle 20.46 trotta: siamo pronti a sostenere Anna Maria Bernini o un candidato simile. Toh, altra sorpresa.
Salvini ha portato avanti un candidato di Forza Italia che dialoga anche con i leghisti. Al Cav non sta bene. Ma quale sia il disegno del fondatore di Forza Italia è un mistero: qualsiasi mossa che tiene il punto, conduce alla sconfitta. Bisogna ricordare agli strateghi azzurri che dopo la terza votazione al Senato si va al ballottaggio tra i candidati che hanno preso più voti. Con che nome vuole andarci Berlusconi? Con Romani? Mission impossible.
03
Il doppio forno di Giggino
Il segretario leghista non ha scelta. Seguire Berlusconi su questa strada significa finire fuoristrada senza ruote di scorta. I grillini hanno il doppio forno acceso: possono fare un'alleanza con la Lega e possono andare a contare le pizze margherita in cottura nel forno dei democratici. Di Maio non si pone alcun problema, è come la Dc, si mette al centro e poi decide cosa ordinare. Può anche miracolare - perché di questo si tratta - un candidato della sinistra al Senato (Luigi Zanda) o favorire una presidenza di Emma Bonino.
04
Il centrodestra non c'è più
Di fronte a questo scenario da mani vuote per sempre, Salvini separa il suo destino da quello di Berlusconi: se devo sbagliare, lo faccio da solo e soprattutto non per difendere una candidatura come quella di Romani. Il ragionamento non fa una piega, il segretario leghista deve tenere aperto un canale diplomatico con i Cinque Stelle, se resta schiacciato sulla posizione di Berlusconi, ne esce a pezzi.
L'alleanza di centrodestra stasera è finita. In realtà, non era mai cominciata.
05
RadioList.
Lo scenario alla nitroglicerina era chiaro fin dal primo mattino. Il titolare di List e Francesco Damato lo hanno raccontato in tutte le sue possibili combinazioni avvisando i naviganti: Berlusconi rischia grosso. Voilà.
RadioList. Due parti di news, una parte di musica, un twist di humour. C'è altro? Perbacco, Maite Carpio ha una sua visione sulla prima giornata di lavori in Parlamento. Una cosa a cui mancano solo le torte in faccia, ma arriveranno.
06
Primo giorno. Caffè, tango e mela avvelenata
di Maite Carpio
Elegantissimo, in abito blu e impeccabile cravatta bordeaux, il presidente Giorgio Napolitano ha aperto al Senato la nuova legislatura. E non poteva perdere l’occasione per lanciare un siluro a Renzi: “L’auto esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni non ha convinto”. Chi sa quanto deve essere arrabbiato ancora Napolitano con l’uomo di Rignano al quale una volta, tanto tempo fa, conferí la massima fiducia, naturalmente tradita. Nel frattempo l’ex pupillo si agitava sui banchi di Palazzo Madama come se fosse il primo giorno di scuola. Sorridente, troppo! verrebbe da dire dopo la batosta, non è stato fermo un attimo. Salutava tutti, sopra e sotto, si guardava intorno e mentre parlava Napolitano, lui faceva boccucce e spallucce, gesticolava seduto accanto al fido Bonifazi che non se lo filava per niente, tanto deve essere stanco delle sue vanterie. Poco prima aveva pagato un caffè a dieci colleghi (anche se dicono che c'è sempre un altro a pagare al posto suo) ed annunciato ad alta voce, anche troppo, per farsi sentire bene: “Nei prossimi due anni non apro bocca”. E chi ci crede? Renzi non può fare a meno di fare il Renzi. Infatti, nei corridoi di Palazzo Madama si è rivolto a una senatrice del partito di D’Alema per chiederle sornione, “quanti senatori dici che ha preso Leu?”.
Non c'era invece Salvini ad ascoltare il discorso di Napolitano (lo avrà fatto di proposito?). Forse era andato a prendersi un altro gelato o a farselo tirare in testa questa volta. Di sicuro aveva tempo da perdere perché non ha resistito alla tentazione di mandare un cortese messaggio di saluto a Laura Boldrini, con un post in stile antico stampo: “Bye bye”, che suona un po’ come il “ciaone” di un tempo. L'ex presidente lo ha rimproverato come si fa con i bambini, avvertendolo di concentrarsi sulle cose serie e di stare più attento alla sua poltrona. Anche Salvini non rinuncia a fare il Salvini.
Al Senato è tornato anche Umberto Bossi convinto, nella veste di rabdomante, che Romani passa. Che dire?
A Montecitorio invece Roberto Giachetti, molto casual, ha ricordato Marco Pannella e la sua dottrina dell’amore, ma i parlamentari non pare lo stessero ascoltando, erano impegnati a salutare i nuovi e i vecchi compagni. Maria Elena Boschi salutava Renato Brunetta, tutta baci e abbracci, con un fervore tale da far insospettire lo stesso Marco Minniti che da vicino li guardava. Non perché sia difficile far insospettire Minniti ma perché poco prima aveva affidato al suo profilo Facebook una dichiarazione di intenti per la nuova legislatura, talmente immacolata, che sembrava un fake. Come se niente fosse, ha provato a cancellare con due pennellate le tracce del pasticcio che hanno combinato in questi anni, come se lei non ci fosse stata. Insiste convinta di fare bene i compiti, che loro andranno all’opposizione, ma qualcuno dovrebbe spiegarle che ci vuole prima un governo.
Nel frattempo Andrea Orlando, seduto accanto a Matteo Orfini (hanno il banco contiguo! Il caso a volte fa giustizia), gli faceva una testa così, tanto parlava. Discutevano sicuramente delle sorte del partito che ancora presiede Orfini mentre questo zitto zitto annuiva con la testa pensando sicuramente: tu parla che poi io continuerò a fare quello che mi pare, che vuol dire ciò che mi conviene. Un tempo erano i giovani turchi.
In aula si è fatto notare anche il fascino di Vittorio Sgarbi che con la sua parlantina intratteneva tutti. Perorava ai piedi dei banchi del governo, tutti vuoti per il momento, e si vedeva che scalpitava per salirci sopra, magari alla poltrona della cultura, per provarci a rovinare tutto. Per fortuna ci sta pensando Salvini a rovinargli il sogno.
I grandi assenti sono i più presenti che mai: Grillo e Berlusconi. Grillo ha fatto una lezione di tango nel suo blog talmente spinta che sembrava il kamasutra. Davanti e indietro, destra e sinistra... ci sono le regole però! da sbellicarsi delle risate, tanto era azzeccato il paragone.
Berlusconi forse era ancora da Chenot preparandosi per tornare in pista. Ha passato la mattina a raccontare barzellette, come quella del sindaco di Merano che gli chiede consiglio per dare un nome a una delle tante qualità di mele che si coltivano nella zona e lui, dopo che davanti gli è passata una bella ragazza, tutto pimpante e soddisfatto di se risponde: mela dai? Bisogna riconoscergli un certo genio per la narrazione. Peccato che la mela gliela hanno data per davvero. Una mela avvelenata.
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danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.