24 Settembre
Sarà prima donna?
L'Italia vota. Lo scenario, cosa conta, cosa osservare il giorno delle elezioni. Giorgia Meloni è in corsa per la premiership. Tre sono le partite che curveranno lo spazio politico: il primato al Nord e al Sud, il risultato del Movimento Cinque Stelle e l'esordio del Terzo Polo. Chi vince ha un problema: fare un governo efficace dopo Draghi
Che elezioni saranno? Nella storia dell'Italia repubblicana lo scenario è inedito: andiamo a votare dopo una campagna balneare, con una guerra in corso nel cuore dell’Europa, un'escalation degli armamenti (e del nucleare), il ritorno della Guerra Fredda, uno shock energetico, un’ondata di inflazione e recessione in arrivo. Tutto questo, dopo due anni di crisi pandemica, l0ckdown, depressione psicologica e sprofondo dell'economia, rimbalzo e illusione. L'inverno sta arrivando. Pessimisti? No, tutt'altro, perché nel voto, nella scelta degli italiani, si cela un nuovo scenario. Quale? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
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L'Italia che vota
Le condizioni ‘sopra’ curvano lo spazio ‘sotto’ che era già singolarissimo: un paese di municipalità divise, con una faglia tra Nord e Sud sempre più grande, un enorme problema di istruzione e analfabetismo di ritorno, una diffusa corruzione che unisce nello scambio pubblico e privato, una gioventù sdraiata sulla pazza idea che ci sia qualcuno che paga un altro (a vita) per non lavorare. Eppur si muove, dunque siamo un grande paese, anche se quello dei furbi e fessi dipinto da Giuseppe Prezzolini sopravvive a se stesso.
La contemporaneità offre molte opportunità, ma facciamo i conti con l’Occidente in ripiegamento, con il livello di istruzione delle potenze emergenti che è alto, le università dell'Asia sfornano perfetti ingegneri, matematici, chimici, medici. Sono affamati di futuro. Ci salveremo (forse) da questa marcia ferrosa di automi specializzati con la cultura umanistica, la fonte che fa crescere la visione completa. C’è chi fa calcoli e spinge pulsanti, ma capire il mondo resta l’arma più grande.
C'è da sperare e d'altronde ne abbiamo la prova tutti i giorni. Perché restano per nostra fortuna (e bravura) tutti gli spazi di intelligenza e libertà che l’Italia ha coltivato qua e là senza un disegno razionale, nel disordine, nell'anarchia, ma...
Che elezioni saranno? Nella storia dell'Italia repubblicana lo scenario è inedito: andiamo a votare dopo una campagna balneare, con una guerra in corso nel cuore dell’Europa, un'escalation degli armamenti (e del nucleare), il ritorno della Guerra Fredda, uno shock energetico, un’ondata di inflazione e recessione in arrivo. Tutto questo, dopo due anni di crisi pandemica, l0ckdown, depressione psicologica e sprofondo dell'economia, rimbalzo e illusione. L'inverno sta arrivando. Pessimisti? No, tutt'altro, perché nel voto, nella scelta degli italiani, si cela un nuovo scenario. Quale? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
L'Italia che vota
Le condizioni ‘sopra’ curvano lo spazio ‘sotto’ che era già singolarissimo: un paese di municipalità divise, con una faglia tra Nord e Sud sempre più grande, un enorme problema di istruzione e analfabetismo di ritorno, una diffusa corruzione che unisce nello scambio pubblico e privato, una gioventù sdraiata sulla pazza idea che ci sia qualcuno che paga un altro (a vita) per non lavorare. Eppur si muove, dunque siamo un grande paese, anche se quello dei furbi e fessi dipinto da Giuseppe Prezzolini sopravvive a se stesso.
La contemporaneità offre molte opportunità, ma facciamo i conti con l’Occidente in ripiegamento, con il livello di istruzione delle potenze emergenti che è alto, le università dell'Asia sfornano perfetti ingegneri, matematici, chimici, medici. Sono affamati di futuro. Ci salveremo (forse) da questa marcia ferrosa di automi specializzati con la cultura umanistica, la fonte che fa crescere la visione completa. C’è chi fa calcoli e spinge pulsanti, ma capire il mondo resta l’arma più grande.
C'è da sperare e d'altronde ne abbiamo la prova tutti i giorni. Perché restano per nostra fortuna (e bravura) tutti gli spazi di intelligenza e libertà che l’Italia ha coltivato qua e là senza un disegno razionale, nel disordine, nell'anarchia, ma con talento. Basta seguire il filone sempre vivo e forte di un grande numero di artigiani che ogni giorno fanno il miracolo della nostra manifattura esportatrice. Siamo originali, non facciamo solo vestiti, borse, scarpe, mobili e oggetti per la casa, non solo barche e automobili di lusso, le nostre imprese sono il meglio della robotica, andiamo nello spazio con la nostra tecnologia, sfavilliamo nella ricerca energetica, dove resiste l’antica potenza della nostra scuola di Fisica, il mito di via Panisperna. L’Italia è un paese debole nell’ordinario e forte nello straordinario.
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Sarà prima donna?
Non è vero che queste elezioni sono state le peggiori della storia, ogni volta che parte una campagna elettorale sento questo luogo comune degli indignados incipriati, di quelli che non hanno mai combinato niente, di quelli che hanno ereditato la loro posizione da rentiers da generazioni, di quelli che pensano di saperla lunga pur avendo la visione corta e la praticaccia del mondo a quota zero. Questo voto invece è interessante, intrigante, di enorme importanza, un capitolo della nostra storia che sarà ricco di conseguenze. Chi sminestra la politica sa che mentre la pentola bolle spesso non si trova il coperchio, quindi occorre prudenza con il fuoco, la cottura va controllata, distrarsi un attimo significa bruciare il pranzo, scuocere la pasta, bruciare l'arrosto, sgonfiare il soufflé. Vediamo i quadri dell'esposizione alla vigilia dell'apertura dei seggi.
L'ultima copertina dell'Economist è per Giorgia Meloni.Io sono Giorgia. È lei, Meloni, l’elemento nuovo della campagna: Fratelli d’Italia è in corsa per diventare il primo partito italiano; lei, Giorgia, è la favorita per ricevere l’incarico di formare il governo; sempre lei, Giorgia, ha la possibilità di diventare la prima donna premier nella storia d’Italia; ancora lei, Giorgia, rappresenta l’occasione per sbloccare un sistema inceppato, far diventare FdI un partito popolare della destra europea. Tutto questo alla vigilia del voto è una pre-visione, tra qualche ora potrebbe diventare una possibilità e con il passare dei giorni una realtà.
Potrebbe deragliare? Finché non si contano i voti, tutto resta nel quaderno della teoria. Ci fu chi disse "piazze piene, urne vuote" (Pietro Nenni), ma sarebbe davvero un clamoroso caso di distrazione di massa. Su di lei sono stati dati giudizi da guerra preventiva, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha fatto uno scivolone incredibile evocando misure punitive ("se le cose vanno male"), i socialdemocratici tedeschi sono entrati in campagna elettorale alla Garbatella, i giornali esteri si sono esercitati in letture acrobatiche senza aver mai letto una riga di storia italiana, hanno fatto a gara a viaggiare nel tempo, non beccando mai il problema dell'Italia nella contemporaneità. Ieri si sono incavolati i cinesi per le sue dichiarazioni sull'indipendenza di Taiwan (buon segno), gli americani sanno che con lei a Palazzo Chigi l'atlantismo è al sicuro e c'è chi dice che Biden si sentirebbe più che rassicurato. Nel frattempo, Meloni a Palazzo Chigi resta un'ipotesi di lavoro e la tigre di carta già l'attende sull'uscio. Lei si dichiara "zen", ma domenica non decollerà una serata da monaco tibetano, si corre a tutta velocità per il governo del paese, questo vince, questo perde.
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Il partito del Nord (e quello del Sud)
Matteo Salvini sul palco della manifestazione elettorale di Pontida (Foto Ansa).Il partito del Nord e quello del Sud. Tutto gli elementi visti durante la campagna (e non si tratta solo dei sondaggi, l'analisi va fatta sugli elementi più vari: posizionamento nel tempo, coerenza del messaggio, rumore di fondo, parole chiave, Zeitgeist - sì, lo spirito del tempo - contesto internazionale, mappa dei bisogni, sogni e pulsioni interiori, forza e debolezza del leader, media dei sondaggi) dicono che sarà Fratelli d'Italia a condurre la corsa nelle zone produttive del paese. Una rivoluzione. Perché sarebbe il The End del ciclo storico iniziato da Umberto Bossi alla fine degli anni Novanta e andato avanti fino a Matteo Salvini che addirittura aveva ampliato la missione, puntando a far della Lega un partito per tutte le Regioni (e anche le stagioni). Il voto potrebbe voltare la pagina leghista su un'altra storia: né nazione né Nord. E allora cosa? Questo è il tema che in ogni caso dovrà affrontare Salvini con i dirigenti della Lega, capire cosa essere domani e con chi esserlo da qui al tempo che gli sarà dato dalla storia politica. Quanto a Fratelli d'Italia e al Nord, sarebbe un fatto nuovo, tutto da scoprire, ma in fondo si tratta sempre di un partito che è nella storia del centrodestra, dunque una conferma con la novità della leadership, Meloni. L'altro punto cardinale, il Sud, è una sfida tra Fratelli d'Italia e il Movimento Cinque Stelle. Si tratta di un elemento di grande importanza - una mappa della società italiana - per leggere la parabola della nazione nei prossimi anni. E qui bisogna fare un salto, quello dal grillismo al contismo.
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Dal grillismo al contismo
Giuseppe Conte, una campagna contro tutti (Foto Ansa).Dal grillismo al contismo. La ripresa repentina del partito di Giuseppe Conte durante la campagna elettorale è evidente, vedremo dove si fermerà la corsa, ma il fatto che sia vivo è una notizia e in fondo non dovrebbe sorprendere, non è solo una questione di area della protesta (per quella c'è l'imbarazzo della scelta tra le liste), perché Conte ha interpretato la parte dell'anti-Draghi meglio di tutti (anche perché gli altri hanno lasciato il campo libero): ha giocato l'azzardo di far cadere il governo e con il passare dei giorni, quando la prospettiva di un recupero dell'alleanza con il Partito democratico è evaporata, ha rivendicato e cavalcato il misfatto. Conte è contro Draghi prima di tutto per fatto personale (il fu avvocato del popolo lo considera 'colpevole' di avergli soffiato il posto) e per convenienza politica dopo il crash. Allo scambio elettorale reddito di cittadinanza = voto, Conte ha aggiunto l'opposizione a Draghi (una protesta che contiene dosi massicce di cospirazionismi di varia natura), ha aperto il banchetto della fiera delle promesse (che non potrà mai realizzare, ma è un dettaglio al quale egli non dà importanza). Egli si muove con la disinvoltura del pifferaio che non ha un'idea politica e quindi è pronto a sposarle tutte dicendo bene niente, il tipo ideale per il maquillage televisivo. Non a caso Conte è passato con leggerezza dal sovranismo al progressismo, egli si è dichiarato in Parlamento “avvocato del popolo” e poi ha scoperto di essere “un uomo di sinistra”, è un trasformista di talento, il populista in pochette. La sua ricetta per l’Italia è che qualcuno paga e quello che scuce i soldi è esattamente chi non lo vota, per questo calcolo un popolo di indivanados lo ha già eletto in piazza suo conducator, dunque domenica notte probabilmente lo vedremo sorridere (e se non succede dovrò riscrivere il pezzo sull'intero scenario). Il suo fenomeno durerà finché non saranno risolti i problemi strutturali del Mezzogiorno, 'colmare il gap' dicono quelli à la page. Attendiamo. Nel peggio, Conte ha davanti una storia ancora lunga, fatta di zig zag, penultimatum e eterni ritorni. Zelig.
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La serie del Pd in cerca d'autore
Enrico Letta chiude la campagna elettorale del Pd a Roma in piazza del Popolo (Foto Ansa).What is left? Oh, la domanda inevasa. Si tratta di un dilemma che in Italia attende una risposta dalla caduta del Muro di Berlino (1989) e la sceneggiatura è quella delle varie sigle e bandiere che hanno indossato nelle varie stagione i post-comunisti. Quella del prêt-à-porter progressista è una storia lunga, la sintetizzo così: hanno via via perso la ‘spinta propulsiva’ (lo disse nel 1981 Enrico Berlinguer a proposito della Rivoluzione d’Ottobre) e oggi sono un partito non solo in cerca d’autore (Enrico Letta è di passaggio, da domani ancor di più) ma anche di copione. Sono in scena e si capisce benissimo che non sanno più cosa dire. Della fusione tra i resti del cattolicesimo democratico e l’astratta via veltroniana resta la stessa classe dirigente (un singolare fenomeno auto-rigenerante, unico in Occidente) ma svuotata di idee. Il Pd ha governato spesso anche da sconfitto, si è fatto (e non è un demerito, tutt’altro) partito dell’establishment, ma ha scambiato la sua missione ideale con quella ministeriale. Ha cercato di volta in volta di vestire le proprie insufficienze catturando il santino del primo ‘papa straniero’ che passava da quelle parti, passò da Zapatero a Blair, s’invaghì di Lula, coltivò un sogno cinese (Sergio Cofferati), trovò un campione in Matteo Renzi e lo divorò come tutti i segretari, in un’estenuante lotta intestina che uno come il segretario fiorentino non poteva sopportare senza rovesciare il tavolo e salutare tutti. Oggi c'è Letta, domani chissà. La serie del Pd, imperdibile.
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L'esplorazione del Terzo Polo
Vinceranno la scommessa? Matteo Renzi e Carlo Calenda chiudono la campagna elettorale (Foto Ansa).La scoperta del Terzo Polo. Non è un caso che Renzi sia stato decisivo nelle vicende di tutti gli ultimi sei governi, li ha allevati, guidati e messi a eterno riposo, il suo compreso. Ha defenestrato il governo Letta delle larghe intese, ne ha preso il posto a Palazzo Chigi ("stai sereno"), ha rotto il patto del Nazareno con Berlusconi e perso il referendum, si è dimesso, ha piazzato Gentiloni senza apprezzarlo, ha detto no ai Cinque Stelle e spianato la strada al governo Frankenstein, poi ha ripescato Conte per far cascare Salvini nella botola che aveva aperto bevendo il mojito al Papeete, ha segato la sedia a Conte che credeva di averlo in tasca e poi come il mago Silvan ha fatto uscire dal cilindro Mario Draghi. Renzi era l’occasione che il Pd non poteva accettare, la crisi di rigetto arrivò subito, il renzismo in quel partito significava la fine della lotteria delle correnti, finì come sappiamo. Zingaretti è iniziato con Renzi e finito con Draghi, Letta è finito con Conte, il quale in questo gioco a eliminazione, ha fatto cadere tutti i birilli, tranne uno: Renzi. E a lui (e a Carlo Calenda) bisogna guardare quando si spoglieranno i voti. Perché? Renzi ha sempre sostenuto la costruzione di un gruppo riformista, collocato al centro, e quando Carlo Calenda ha realizzato la dimensione del pasticcio di Letta, voilà, è arrivato lui, Matteo da Firenze. Calenda ha fatto bene il suo lavoro di semina e raccolta da Forza Italia (Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini, Andrea Cangini e altri), ci è voluto un giro di muleta di Renzi per rimetterlo al posto giusto nell’arena. Passo indietro, nome di Calenda nel simbolo, campagna di Renzi da battitore libero, colpi a destra e a sinistra, martello (senza falce) contro i Cinque Stelle. Toros. Cosa faranno? Non si sa, ma ogni voto sarà sottratto a tutti gli altri, perché il combinato Azione/Italia Viva è un’opzione per elettori che vanno da destra a sinistra. Insieme al numero dei Cinque Stelle, questo è un altro dato da guardare con attenzione. E non per l’oggi, ma per il domani.
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Fare un governo dopo Draghi
Il cortile di Palazzo Chigi con Mario Draghi che riceve il presidente dell'Algeria Abdelmadjid Tebboune (Foto Ansa).Fare un governo. Quando vinci larghissimo e stanno tutti bene, il governo si fa in fretta, ma se c’è un dominatore assoluto e gli altri escono ammaccati dal voto, il mal di pancia è regolare, ma l’intendenza seguirà. Nel caso di una vittoria di Fratelli d’Italia e un incarico a Meloni per formare il nuovo esecutivo (decide il Presidente della Repubblica, non ci sono automatismi, va ricordato), il format sarà una questione di peso, di sostanza, di compromesso tra l’ideale e il reale. È una partita che si aprirà 24 ore dopo il voto, non sarà facile. Il nuovo primo ministro avrà un compito immane: il peso dell’eredità di Mario Draghi, un paese che ha scelto un governo politico e si aspetta decisioni e risultati subito, un contesto internazionale rovente e un autunno freddissimo e probabilmente caldissimo. Nelle ultime due legislature i governi sono stati sei, averne uno che dura cinque anni sarebbe un miracolo. Sarà donna? Buon voto a tutti.
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soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.