21 Novembre
Sardine in piazza. Grillini in lista. Gattini in attesa
Il movimento nato a Bologna presenta un manifesto e organizza altri eventi. I militanti Cinque Stelle su Rousseau decidono con oltre il 70 per cento dei voti che si faranno le liste per Emilia e Calabria. Di Maio: "È un momento di difficoltà". Salvini: "I militanti hanno sfiduciato Di Maio e Grillo". Tutto è possibile, anche le elezioni anticipate
Che succede? Il voto della piattaforma Rousseau è chiaro: il 70,6% devi votanti si è espresso a favore delle liste del Movimento nelle elezioni regionali in Emilia e Calabria. Devono correre. Di Maio avrebbe preferito una sosta lunga, niente liste, non un voto che potrebbe essere un plebiscito contro la sua leadership, ma ha affrontato il verdetto e ora dovrà preparare le elezioni e la campagna in un momento difficilissimo per i pentastellati. "Segnale forte da parte iscritti Rousseau", ha commentato. C'è in gioco la sua leadership, il futuro non solo del partito, ma dell'intero governo. Salvini coglie il colpo a vuoto degli avversari: "I militanti Cinque Stelle hanno sfiduciato Di Maio e Grillo, e con loro il governo contro natura col Pd. Le porte della Lega sono aperte a chi vuole davvero il cambiamento". Salvini punta a spaccare i Cinque Stelle. Di Maio è a fine corsa? Vedremo, ha già dimostrato di saper vendere cara la pelle e il Movimento è davanti a una scelta vitale. Tutto è possibile, ogni opzione è aperta, anche un'accelerazione verso le elezioni anticipate.
Su Palazzo Chigi si stanno accumulando dossier sempre più complessi: la crisi dell'acciaio, Alitalia che vola a debito, la riforma del fondo salva Stati in Europa, la legge di Bilancio. La maggioranza è preda di una febbre tropicale e nessuno sa come curarla, tutti invece concorrono benissimo a far salire la temperatura. Siamo esattamente nel punto di caduta del governo tra Cinque Stelle e Lega, fermi a un anno fa, non è cambiato nulla. Anzi no, qualcosa è mutato. Cosa? Seguite il titolare di List.
01
Cinque Stelle, abbiamo un problema
Il Movimento Cinque Stelle sta realizzando il problema. Quale? Che il Movimento Cinque Stelle ha un problema. Luigi Di Maio è arrivato a una conclusione che è un colpo netto: "Sicuramente il Movimento è in un...
Che succede? Il voto della piattaforma Rousseau è chiaro: il 70,6% devi votanti si è espresso a favore delle liste del Movimento nelle elezioni regionali in Emilia e Calabria. Devono correre. Di Maio avrebbe preferito una sosta lunga, niente liste, non un voto che potrebbe essere un plebiscito contro la sua leadership, ma ha affrontato il verdetto e ora dovrà preparare le elezioni e la campagna in un momento difficilissimo per i pentastellati. "Segnale forte da parte iscritti Rousseau", ha commentato. C'è in gioco la sua leadership, il futuro non solo del partito, ma dell'intero governo. Salvini coglie il colpo a vuoto degli avversari: "I militanti Cinque Stelle hanno sfiduciato Di Maio e Grillo, e con loro il governo contro natura col Pd. Le porte della Lega sono aperte a chi vuole davvero il cambiamento". Salvini punta a spaccare i Cinque Stelle. Di Maio è a fine corsa? Vedremo, ha già dimostrato di saper vendere cara la pelle e il Movimento è davanti a una scelta vitale. Tutto è possibile, ogni opzione è aperta, anche un'accelerazione verso le elezioni anticipate.
Su Palazzo Chigi si stanno accumulando dossier sempre più complessi: la crisi dell'acciaio, Alitalia che vola a debito, la riforma del fondo salva Stati in Europa, la legge di Bilancio. La maggioranza è preda di una febbre tropicale e nessuno sa come curarla, tutti invece concorrono benissimo a far salire la temperatura. Siamo esattamente nel punto di caduta del governo tra Cinque Stelle e Lega, fermi a un anno fa, non è cambiato nulla. Anzi no, qualcosa è mutato. Cosa? Seguite il titolare di List.
01
Cinque Stelle, abbiamo un problema
Il Movimento Cinque Stelle sta realizzando il problema. Quale? Che il Movimento Cinque Stelle ha un problema. Luigi Di Maio è arrivato a una conclusione che è un colpo netto: "Sicuramente il Movimento è in un momento difficoltà e lo ammetto prima di tutto io. Dopo 18 mesi al governo e 10 anni nelle istituzioni, abbiamo bisogno di definire nuovi obiettivi e una nuova organizzazione. C'è bisogno di mettere a posto alcune cose". Il capo politico dei pentastellati gioca con una tattica da stop and go. Dire che ci sono problemi - fatto regolarmente smentito dalla comunicazione grillina fino a ieri - è necessario per fermare un treno che sta correndo contro un muro. Il voto della piattaforma Rousseau dice che bisogna presentare le liste locali, i grillini ci saranno. Il rischio di andare incontro a un bagno di sangue è grande. Ecco perché bisogna dire che c'è la crisi interna, serve a fermare la locomotiva, andare in stazione e far riparare prima di tutto la sala macchine. Forse è troppo tardi. Domanda del compagno Lenin sul taccuino: che fare?
02
Tornare con Salvini? Tutto è (im)possibile
Piani per il futuro? La collaborazione con il Partito democratico non è mai decollata sul serio, nessuno ci crede fino in fondo. Il governo è nato come muro per frenare l'avanzata di Salvini, ma non ha un programma, un discorso comune. I dem sono un partito che non esce dallo schema dei partiti socialisti nel Parlamento europeo. Un ritorno dei Cinque Stelle con Salvini è possibile? Sì, è possibile. Stamattina su La Stampa - prontamente smentito, dunque in rampa di lancio per essere confermato dalla realtà - è apparso un articolo dove si descrive un Di Maio che fa le seguenti riflessione: il futuro è del sovranismo, era meglio quando governavamo con Salvini. Questo non significa che si rifaccia quel governo - non si può fare così come prima - ma con un voto anticipato e un Movimento dimagrito ma più coeso, con un programma meno gassoso e utopistico, entrare in un governo con la Lega (e altri) non solo è possibile, ma probabile. Bisogna vedere cosa accadrà nelle prossime settimane, il quadro politico sembra in via di cristallizzazione.
***
Il governo sta rotolando verso la fine dell'anno, problemi enormi come l'acciaio di Taranto e Alitalia sono sul tavolo di un governo che annaspa. Nonostante il ruggito della realtà, lo scenario politico è surreale, sul taccuino ci sono due parole chiave: sardine e gattini. Sembrano l'esercizio di una mente contorta, il frutto inchiostrato di uno sceneggiatore con il gusto della beffa, e invece, cari lettori, è tutto vero. Questi sono i "Miti d'oggi" (grande libro di Roland Barthes) che dobbiamo esplorare per capire chi siamo (e soprattutto non siamo) e dove andiamo (e soprattutto dove non andiamo).
Apriamo il nostro catalogo non-ideale, occhio alla lisca per terra.
03
Sardine. La bolla nell'acquario
Hanno lanciato un manifesto su Facebook e non è certo niente di originale, ne abbiamo visto parecchi. "Benvenuti in mare aperto", dicono le sardine, il movimento che ha riempito la piazzaq di Bologna. Dunque "cari populisti", sia chiaro, "la festa è finita" e la certezza che "la Bestia è in grave difficoltà" (la comunicazione social di Salvini guidata da Luca Morisi). La pagina Facebook dei ragazzi di Bologna che hanno dato vita alla prima manifestazione ne annuncia altre dieci, da Sorrento a Milano. Cosa vogliono fare? "Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete. Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare. Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. È stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi. Noi siamo le sardine, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto". E con questo, dopo tutto quello che abbiamo visto negli ultimi trent'anni, governi di sopra e di sotto, siamo a posto, abbiamo la soluzione: governeranno alla grande l'Italia. Sott'olio.
Con regolarità sui giornali compaiono "movimenti" spontanei che alimentano la fantasia dei commentatori alla ricerca di nuove tigri di carta da far esordire nel circo tipografico. Nella piazza di Bologna hanno nuotato per la prima volta le sardine, una "cosa" che è nata per gioco sulla Rete e ha un solo oggetto sociale: fermare Salvini. Abbiamo già visto nascere così varie giostre, il popolo viola, i girotondi, se non ora quando, le madamine e tutto il resto che, statene certi, arriverà in futuro. Finora è stato un gran falò della vacuità, lo stesso Movimento Cinque Stelle - nato contro Berlusconi e la casta - sta declinando a tutta velocità tra le proprie illusioni anti-sistema (cielo, la casa di Elisabetta Trenta). In attesa di finire in padella o nuotare felici, sul taccuino ci sono delle domande. Di chi sono le sardine? Di nessuno. Hanno un capo le sardine? Cribbio, no. Hanno un programma di governo le sardine? Non serve, è chiaramente il progresso in scatola. Sono di sinistra le sardine? Sono sempre "oltre" e senza confini, è chiaro. Votano Pd le sardine? Un tempo, ma oggi, dopo il bagno della piazza, giammai, si lavora a fare una nuova "cosa". La moltiplicazione nell'acquario della politica ci dice molte cose: che i giornali non sanno più che pesci pigliare; che l'assenza di un capo ai tempi della società dei leader è una garanzia d'insuccesso rapido; che la bolla della Rete è un eccezionale mezzo di mobilitazione ma poi sorge la domanda: "anvedi er pesciolino e 'mo che famo?"; che i gilet gialli sono nati su Facebook e non si sono mai organizzati; che se le sardine sono un problema politico, allora è del Pd di Zingaretti.
04
Gattini. Il felino sovranista
Se la politica diventa una questione di zona di pesca, un tema dell'enciclopedia ittica, allora è chiaro che dall'altra parte si attrezzano con le contromisure linguistiche. Nate le sardine, spuntano i gattini. La politica declinata in soggetto dell'immaginario sul display dello smartphone trova la sua exit naturale nel felino ghiotto di sardine. La Lega ha trovato la chiave per la guerra di contro-propaganda: i gattini (per Salvini). Ci ridiamo sopra e consideriamo la faccenda del binomio gattini vs sardine come un segno dei tempi (rasoterra), eppure nel (tragi)comico, sguazza qualcosa di involontariamente profondo: la sardina si muove in banchi, è coordinata, sta insieme alle altre per ragioni sociali, non ha una vita individuale staccata dal gruppo; il gatto è l'animale più individualista sulla faccia della terra, indipendente, autonomo, sfacciatamente elegante, sta solo anche quando è in colonia, marca il territorio, soffia e graffia, è un sovranista nato.
Voi direte che la storia dei gattini e delle sardine è semplicistica, roba da favoletta, ma chi ha letto la "Morfologia della fiaba", di Vladimir Propp, sa che siamo nel campo profondo dell'archetipo, la potenza dell'immaginario.
Il gattino e la sardina risvegliano il mito che alberga nel nostro fanciullino, al punto che i Cinque Stelle, usciti dal banco dei pesci e seduti sul banco parlamentare, commentano con nostalgia: "Un tempo le sardine eravamo noi". L'unico momento in cui il gattino potrebbe mangiare la sardina è quello del salto fuori dall'acqua. Il giorno in cui usciranno dalla piazza per essere altro, allora vedremo quanto saranno efficaci gli artigli e i dentini dei gattini. O quanto sarà alto e irraggiungibile il volo delle sardine. I gattini sono in attesa, non sarà facile, la vittoria in Calabria si vede all'orizzonte, ma quella in Emilia con l'apertura del reparto ittico e la tempra di Bonaccini, sembra un'impresa impossibile.
***
E ora che facciamo? C'è ancora un Di Maio, sul Meccanismo europeo di stabilità, il Mes. Cosa dice il ministro degli Esteri? "Se qualcuno vuole usare questo fondo non in Italia, per dare all'Italia quello che ha dato alla Grecia, no grazie. Noi siamo molto preoccupati perch[ ieri il presidente dell'Abi, ha detto che con la riforma del Mes compreremo meno titoli di Stato, e questo è un problema". Sì, il presidente dell'Abi l'ha detto, Di Maio in questo caso ha ragione e il Mes è un congegno degli arcana impèrii, i segreti del potere.
05
Il fondo salva Stati che così non salva l'Italia
La riforma del Mes per il nostro paese è dannosa. I dubbi arrivano anche dagli economisti mainstream. Il ruolo del premier Conte che lo difende, la distanza dai Cinque Stelle che lo sconfessano. Un'indagine di Lorenzo Castellani su Europa, finanza e scomparsa della sovranità
Christine Lagarde, neo presidente della Banca centrale europea, e Klaus Regling, direttore generale del Mes (Foto Ansa)di Lorenzo Castellani
I social generano bolle mediatiche, quasi sempre su argomenti di bassa propaganda elettorale. Poche volte riescono a sollevare problemi politici esiziali per la vita di un paese e questo caso è una di quelle. Qualche giorno fa, la Lega ha lanciato la campagna #stopMES per contestare la modifica del trattato sullo European Stability Mechanism. Anche gli osservatori più attenti, trascinati nel frullatore mediatico quotidiano, avevano probabilmente trascurato l’importanza di tale questione per i rapporti tra Italia ed Europa e per il futuro politico ed economico del paese. Andiamo con ordine. Continua a leggere l'articolo su List.
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C'è altro? Certo, uno strepitoso "a volte ritornano". Chi? Marcello De Vito in Campidoglio.
06
De Vito in Campidoglio. Dov'eravamo rimasti?
"Heri dicebamus", dove eravamo rimasti? Così Marcello De Vito (nella foto Ansa, qui sopra, oggi in Campidoglio) si è seduto al posto della presidenza del consiglio comunale, sotto la statua di Giulio Cesare. Arrestato il 20 marzo scorso nell'ambito dell'inchiesta sui lavori per il nuovo stato della Roma a Tor Di Valle. Scarcerato. Uomo libero. Fu il primo candidato sindaco di Roma dei Cinque Stelle nel 2013, il consigliere più votato nel 2016. È tornato al suo posto, ha trascorso 3 mesi e mezzo in carcere, dal 5 luglio era agli arresti domiciliari, il 4 dicembre inizia il processo. La sospensione dal suo ruolo politico è finita, è terminata anche la sua fase da incubo, quella del presunto colpevole. De Vito è tornato ad essere un presunto innocente, un uomo che attende un giusto processo e non la gogna. Dov'eravamo rimasti?
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È una lunga giornata e la serata sarà piena di notizie, sono le 21:00, il taccuino è pieno di apppunti, è in corso un Consiglio dei ministri, pare che Conte abbia organizzato una cena con i ministri, le votazioni sulla piattaforma Rousseau per le liste pentastellate nelle elezioni regionali sono arrivate (e che voto), qualcuno dovrà dire cosa accadrà di Alitalia, ci sarà o no una proroga? dal governo ancora non è giunto neppure un segnale di fumo. Volare. E soprattutto atterrare in pista. Con il carrello e non con la fusoliera. Ci vuole un Gin Martini, l'American Bar è lontano, allacciate le cinture. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.