15 Giugno
Se tu dai un commissario a me, io poi do la Bce a te...
Faccia a faccia tra Conte e Macron durante il vertice di Malta. Il premier cerca un'alleanza sulle nomine e una posizione comune con i paesi del Mediterraneo nella partita europea. Ma in realtà è la Germania di Merkel il partner da convincere. Paolo Savona, il debito europeo, la fida del fintech e della moneta digitale. Scenario lontano? No, arriva Libra, la cryptomoneta di Facebook
Che succede? Il prezzo dell'oro è salito ai massimi degli ultimi 14 mesi, le tensioni nel Golfo hanno fatto decollare il prezzo del petrolio, il Bund tedesco è a rendimento negativo, gli acquisti sui Treasuries, lo yen giapponese e il franco svizzero continuano. Gli investitori dopo la grande corsa dell'azionario stanno diversificando il portafoglio e si coprono dal rischio di un rallentamento dell'economia e un ribasso dei risultati delle aziende. Tutto si lega. In questa vicenda, l'asimmetria del mercato del debito sovrano è evidente, la Germania gode di uno scenario favorevole, mentre gli altri paesi competono alzando i tassi di interesse. L'Italia è esposta agli shock eterni e invischiata nella trappola del debito. Pe uscirne deve impare - e questa è la parte più difficile - a pensare "in grande", che non significa immaginare di costruire una grandeur alla francese (che non hanno più nemmeno i francesi) o fare la Germania senza esserlo, ma essere l'Italia andando a trattare nelle sedi giuste, soprattutto quella di Bruxelles, non quando la luce rossa dell'emergenza è accesa (come oggi) ma quando c'è calma. Bisogna studiare, prepararsi i dossier, arrivare con una proposta. Tutti gli escamotage che sono usciti in questi mesi per aggirare il macigno del debito pubblico - pensate ai minibot - e dare risposte alle famiglie e alle imprese, peccano per limitatezza della visione. Il problema si risolve a Bruxelles, non (solo) a Roma. Che fa Conte? Cerca di trovare la sponda di Macron. Operazione quasi impossibile.
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Conte-Macron. L'alleanza (im)possibile

C'è il summit dei Paesi del Sud Europa a La Valletta e Giuseppe Conte prova a impegnare Emmanuel Macron sul terreno dell'Italia, mentre il ministro dell'Economia Giovanni Tria è in Lussemburgo a beccarsi le rampogne dell'Eurogruppo. Venti minuti di colloquio, un faccia...
Che succede? Il prezzo dell'oro è salito ai massimi degli ultimi 14 mesi, le tensioni nel Golfo hanno fatto decollare il prezzo del petrolio, il Bund tedesco è a rendimento negativo, gli acquisti sui Treasuries, lo yen giapponese e il franco svizzero continuano. Gli investitori dopo la grande corsa dell'azionario stanno diversificando il portafoglio e si coprono dal rischio di un rallentamento dell'economia e un ribasso dei risultati delle aziende. Tutto si lega. In questa vicenda, l'asimmetria del mercato del debito sovrano è evidente, la Germania gode di uno scenario favorevole, mentre gli altri paesi competono alzando i tassi di interesse. L'Italia è esposta agli shock eterni e invischiata nella trappola del debito. Pe uscirne deve impare - e questa è la parte più difficile - a pensare "in grande", che non significa immaginare di costruire una grandeur alla francese (che non hanno più nemmeno i francesi) o fare la Germania senza esserlo, ma essere l'Italia andando a trattare nelle sedi giuste, soprattutto quella di Bruxelles, non quando la luce rossa dell'emergenza è accesa (come oggi) ma quando c'è calma. Bisogna studiare, prepararsi i dossier, arrivare con una proposta. Tutti gli escamotage che sono usciti in questi mesi per aggirare il macigno del debito pubblico - pensate ai minibot - e dare risposte alle famiglie e alle imprese, peccano per limitatezza della visione. Il problema si risolve a Bruxelles, non (solo) a Roma. Che fa Conte? Cerca di trovare la sponda di Macron. Operazione quasi impossibile.
01
Conte-Macron. L'alleanza (im)possibile

C'è il summit dei Paesi del Sud Europa a La Valletta e Giuseppe Conte prova a impegnare Emmanuel Macron sul terreno dell'Italia, mentre il ministro dell'Economia Giovanni Tria è in Lussemburgo a beccarsi le rampogne dell'Eurogruppo. Venti minuti di colloquio, un faccia a faccia troppo breve per aver portato a qualcosa di concreto. Lo scambio in teoria è facile: io do il presidente della Bce a te (Francia) e tu dai un commissario economico europeo a me (Italia). E poi comunque l'Italia non ha molto tempo, il 26 giugno l'Eurogruppo potrebbe dare il via libera alla procedura d'infrazione per eccesso di debito (che scoperta), mentre l'appuntamento con l'Ecofin è per l'8-9 luglio. Conte ha in testa un'alleanza dei paesi del Mediterraneo (Francia, Spagna, Portogallo, Cipro, Grecia e Malta), contrapposti a quelli del Nord, ma le cose non funzionano esattamente con questo schema, visto che nonostante la tensione tra i due sia un fatto certo, alla fine la partita sarà decisa dall'asse Berlino-Parigi. Sono Merkel e Macron a giocare la partita. È con la Germania che bisogna parlare, i francesi non hanno alcun interesse ad avere un'Italia in posizione di forza. Siamo nella trappola del debito.
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In questa chiave bisogna leggere con attenzione la relazione al mercato fatta oggi dal presidente della Consob, Paolo Savona. Che dice? Andiamo a leggere i passaggi chiave.
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Savona, l'Europa del debito e il fintech
La relazione di Paolo Savona è uno scenario molto interessante sulla contemporaneità, parte dall'Europa, vola alto, abbraccia i problemi in un unico disegno, è stabile e concreta, con soluzioni e visioni del domani, resta sempre agganciata al quadro che conta. I passaggi chiave del discorso del presidente della Consob sono molti, quelli che qui ci interessano di più riguardano i titoli europei privi di rischio (safe assets) e il fintech, perché sono argomenti vicini agli interessi culturali di List, al quadro politico che seguiamo con attenzione sul piano domestico e globale, alla trappola del debito e al futuro, all'innovazione, alle sue opportunità e rischi. Qui trovate il discorso integrale. Partiamo la parte dedicata al tema del debito sovrano in Europa.
Contribuire alla nascita di titoli privi di rischio (safe asset) a livello europeo
Oltre all’esigenza espressa di avere una politica che dia fiducia e incoraggi il mantenimento e la formazione di risparmio in tutte le sue forme, nonché il suo incanalamento verso l’attività produttiva, un contributo significativo alla stabilità finanziaria verrebbe dalla creazione di un titolo europeo privo di rischio (European safe asset).
L’unico safe asset esistente oggi in Europa è di fatto il Bund tedesco. Il sistema è asimmetrico, dato che l’emissione è controllata da un solo paese, ma la domanda viene da tutti i membri dell’unione monetaria. Tale asimmetria è un fattore di instabilità del sistema finanziario dell’eurozona. Esso comporta, infatti, fughe di capitali durante le crisi, ostacolando il corretto funzionamento della politica monetaria comune. L’offerta di Bund è sempre più scarsa a causa della politica di avanzi del bilancio pubblico della Germania, mentre la domanda è crescente, sia in Europa che nel resto del mondo. Ne consegue che la liquidità europea, che non riesce a essere assorbita dai Bund, è spinta verso l’esterno, principalmente verso i Treasury Bill e Bond americani, la cui offerta è in espansione e i rendimenti crescenti. In ultima analisi, l’asimmetria e la scarsità indicate comportano distorsioni nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria all’economia reale, incompatibili con la stabilità monetaria e finanziaria dell’eurozona al di là dei comportamenti dei singoli membri e dei fondamentali delle loro economie.
Un European safe asset alternativo ai Bund e ai Treasury Bill e Bond migliorerebbe la razionalità distributiva della creazione monetaria, governerebbe taluni disturbi alla stabilità finanziaria, anche provenienti dai debiti sovrani in eccesso, attenuerebbe le divergenze nei tassi dell’interesse all’interno dell’eurozona.
Con questo nuovo strumento non sarebbe più necessario porre vincoli alla libera scelta di investimento delle banche europee allo scopo di garantire un minor rischio per i depositanti.
Sul piano operativo si potrebbe utilizzare il potere di raccolta insito nell’ESM-European Stability Mechanism per emettere un titolo avente le caratteristiche richieste da tutti gli investitori globali di liquidità. L’euro ne risulterebbe rafforzato come valuta internazionale. Il nuovo strumento permetterebbe l’affermarsi di una curva dei rendimenti europea più significativa rispetto a quella nascente dall’assenza di un safe asset. L’ESM dovrebbe destinare i fondi raccolti con i safe asset per concedere prestiti agli Stati membri che disporrebbero di una fonte alternativa e a basso costo per il rifinanziamento del loro debito pubblico. Per un corretto avvio dell’iniziativa va preso atto che l’UE rifugge dalla mutualizzazione dei rischi finanziari nazionali e, pertanto, il credito va concesso se il percipiente accetta la clausola di rimborso privilegiato.
Analisti di mercato, persone in posizione di rilievo nelle istituzioni e singoli studiosi raccomandano questa innovazione, collocandola tra le principali decisioni che l’Unione Europea deve prendere per migliorare il suo assetto operativo. La proposta è stata autorevolmente sostenuta dal Governatore della Banca d’Italia. La Commissione europea pare orientata a portare avanti l’iniziativa. Sarebbe però grave se la decisione si limitasse a risolvere i problemi di governo monetario e non cogliesse l’occasione per affrontare quelli di stabilità finanziaria che ruotano attorno ai debiti sovrani.
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Savona ha ragione, Visco sostiene l'idea. Ma nel dettaglio s'annida il diavolo. La Commissione europea sta affrontando il tema, attenzione: perché pone come condizione che si "risolva" la questione dei titoli del debito pubblico nei forzieri delle banche. Chi ha i titoli di Stato nel caveau? L'Italia. Quindi siamo punto e capo: la Germania troverebbe così la soluzione ai suoi problemi con un titolo di Stato europeo garantito e un interesse positivo (e non negativo come oggi è il Bund) mentre le difficoltà italiane sarebbero addirittura accresciute. Un'Europa su misura della Germania non potrà mai essere un'Unione. Queste sono le cose che contano.
Restiamo nel futuro, vediamo la parte della relazione sul fintech.
Governare le innovazioni finanziarie e migliorare gli strumenti di controllo
Le innovazioni finanziarie hanno sempre rappresentato la principale difficoltà incontrata dagli organi di regolazione e controllo dei mercati. Il sistema di norme e prassi che si è formato intorno alla finanza tradizionale richiede un aggiornamento finalizzato ad accogliere la finanza innovativa. La storia insegna che, dopo due secoli di crisi delle banche che emettevano moneta cartacea e di dispute sulla loro capacità di moltiplicare i depositi, verso la fine del XIX secolo si è raggiunta la coscienza che il mercato nel suo complesso aveva capacità di moltiplicare i mezzi di pagamento, ma non di autoregolarsi. A seguito della Grande crisi di inizio XX secolo la protezione del risparmio e l’intervento dello Stato si sono imposti come materia oggetto di decisioni politiche e, quindi, di trattamento legislativo, dando vita a istituzioni indipendenti, quali le banche centrali per governare il mercato monetario e le authority di vigilanza per i mercati finanziari.
Nondimeno, anche dopo aver dato un assetto migliore al quadro istituzionale, le crisi monetarie e finanziarie sono continuate, causando un continuo inseguimento tra norme regolatrici e superamenti delle stesse da parte del mercato, il quale ha sempre mostrato una rapidità di inventiva superiore alle capacità delle autorità di regolarlo. Agli inizi degli anni settanta, lo sviluppo degli eurodollari ha portato alla crisi già ricordata del regime monetario di Bretton Woods, il momento di massima espressione della capacità delle autorità di governare la crescita mondiale attraverso scambi internazionali quanto più rispettosi del libero mercato. In molti avevano avvertito le banche centrali che prima o poi avrebbero dovuto intervenire per governarli, ma non lo fecero e si arrivò alla fine della convertibilità del dollaro in oro e la sua tramutazione in fiat money per tutti e in free rider nelle mani degli speculatori.
L’ampliamento degli scambi globali ha propiziato l’uscita dall’area del sottosviluppo di una parte rilevante della popolazione globale, sovrapponendo effetti positivi sulla crescita mondiale in misura più che proporzionale rispetto a quelli negativi dovuti al mutamento non regolato del regime valutario e monetario.
Il libero scambio e gli sviluppi tecnologici delle comunicazioni hanno condotto anche alla “finanziarizzazione” delle economie, creando ulteriori gravi problemi per l’attività di protezione del risparmio e di controllo del buon funzionamento del mercato. L’espansione virulenta dei contratti “derivati” da quelli principali è stato il veicolo che ha travolto il sistema dei controlli e causato la seconda Grande crisi globale in meno di un secolo.
Come noto i subprime credit, una forma di NPL (Non Performance Loan) “predestinati” a esserlo al momento della concessione, furono erogati in prevalenza a favore dell’industria edilizia statunitense e confezionati in nuovi titoli contenenti rischi differenziati e non esattamente valutabili a priori, che godevano di giudizi altamente positivi delle società di rating; si è così creata una bolla finanziaria insostenibile che è esplosa nel 2008 con gravi conseguenze sul risparmio e sulla crescita. Nonostante la crisi, l’ammontare in essere dei contratti derivati è restato elevato sul mercato globale, senza che sia stato risolto il problema dell’esatta valutazione del loro market value, che getta ancora ombre sulla contabilità degli intermediari che li possiedono. In Italia la dimensione di questi contratti è relativamente modesta e il sistema è pertanto meno esposto ai rischi connessi.
La diffusione delle criptovalute è un’altra esperienza dalla quale trarre insegnamento per proteggere il risparmio. L’ideale sarebbe che l’uso di questo strumento, per ora paramonetario se non proprio finanziario, diventi monopolio pubblico, come accaduto per la moneta di base. Alcuni Stati si stanno muovendo in questa direzione, ma l’iniziativa privata mostra di essere più pronta a cogliere l’innovazione e a porre il suo dominio su di essa. Se così accadesse il sistema monetario attuale verrebbe sconvolto e il sistema finanziario coinvolto; diverrebbe problematico il controllo della quantità di moneta e, ancor più, la sua riconduzione nell’alveo pubblico.
L’uso del regime contabile criptato andrebbe ampliato per garantire la trasparenza e l’inalterabilità del possesso e delle operazioni finanziarie. Esso è un corredo indispensabile per garantire che la conoscenza delle scelte effettuate resti a disposizione degli investitori e delle autorità di controllo aventi diritto a chiedere tempestivamente un rendiconto inalterabile. In questo modo si potrà verificare se le scelte degli intermediari presentano basi soggettive che hanno ignorato o alterato i fondamentali, consentendo di accertare eventuali responsabilità. Esistono tuttavia registri digitali criptati, anche molto diffusi, che non possiedono la caratteristica di impenetrabilità, una distinzione che il mercato ancora non percepisce. La Consob sta approfondendo questi aspetti con la comunità scientifica di crittografia italiana e con i più avanzati centri di ricerca. L’esperienza in materia di innovazioni finanziarie induce ad affermare che i contributi oggettivi in termini di rischio-rendimento che l’intelligenza artificiale può offrire alle gestioni del risparmio rispetto a quelle basate su valutazioni parametriche e soggettive, tarda a incorporarsi nelle gestioni di portafoglio. I ritardi nel varo di normative volte ad accrescere la micro diffusione del fintech, note internazionalmente con il termine sandbox, sono un indicatore significativo delle difficoltà del legislatore a comprendere l’importanza di queste innovazioni.
La Consob ha in corso di definizione un accordo per dare vita, insieme alle istituzioni che volessero aderire, a un centro di ricerca e formazione, possibilmente universitario, che propone di chiamare con l’acronimo SAFE (Scuola per le Applicazioni Fintech Elettroniche), di per sé un programma. Non sempre il significato e le implicazioni delle moderne tecniche sono correttamente percepite e i ritardi nel loro utilizzo e la persistenza di costi elevati continuano a dominare le gestioni del risparmio. I termini ricorrenti di artificial intelligence e blockchain vengono non di rado erroneamente presentati dai gestori del risparmio che attuano una strenua difesa di metodi ormai obsoleti, come una complicazione, se non un vero e proprio nuovo rischio rispetto all’uso delle tecniche finanziarie consuete.
Un’altra accusa mossa alle nuove tecnologie è che con gli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale si possa speculare in borsa, ignorando che essi sono protocolli basati su linguaggi matematici avanzati dove l’intelligenza umana conta nello stabilire la procedura di analisi (algorithm) delle informazioni disponibili (i big data), ma svolge un ruolo neutrale all’atto delle decisioni di investimento. Questi algoritmi, se ben congegnati, consentono anche processi di apprendimento degli errori che la mente umana non sarebbe capace di individuare e di correggere senza l’ausilio delle enormi possibilità di elaborazione dei computer “che imparano” (le learning machine). Ne consegue un miglioramento del binomio rischio-rendimento.
Come avviene nella competizione industriale sempre più basata sulle innovazioni tecnologiche, anche la competizione finanziaria avrà in futuro queste stesse caratteristiche e prevarrà ancora l’intelligenza umana di imprenditori capaci di combinare le migliori tecniche di intelligenza artificiale. Questi progressi tecnologici corrispondono a una rivoluzione nella logica della ricerca scientifica, perché consentono al metodo induttivo di impossessarsi di basi scientifiche, che un tempo non aveva, per elaborare le osservazioni; perciò era stato espulso dai progressi registrati dal metodo deduttivo, come quello usato dall’econometria. La logica della ricerca basata sull’osservazione, secondo l’insegnamento di Leonardo da Vinci, Galileo Galilei e Francis Bacon, per citare solo tre grandi maestri che hanno lasciato un segno nella nostra cultura, riprende il centro dell’arena di mercato dopo averla ceduta per un lungo periodo alla logica probabilistica oggettiva propiziata da Daniel Bernoulli e a quella soggettiva di Bruno de Finetti. Con le sue ricerche pioneristiche sull’epistemologia, Giuseppe Peano ha proiettato la conoscenza scientifica verso le conquiste dell’intelligenza artificiale. Pochi nel mondo hanno già raggiunto questa frontiera, peraltro in continua espansione. I più devono ancora percorrere il tratto che da essa li divide. L’Italia è tra questi.
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Questo è il futuro della moneta raccontato da Savona. E infatti...
03
La cryptomoneta di Facebook
Le mele stanno maturando e cadendo a terra, ne abbiamo già dato anticipazione tempo fa su List: Facebook sta rapidamente realizzando la sua valuta digitale, martedì comincerà a svelare i suoi piani, e la cosa incredibile è che l'operazione va avanti a tappe forzate senza un informato dibattito pubblico. Parliamo di un titano della Silicon Valley con un miliardo di utenti attivi che fa praticamente il mestiere della banca. La cryptovaluta si chiamerà Libra, punta a legare utente e sistema di pagamento, agganciare la propria identità digitale al portafoglio, legare il destino e la spesa, l'anima e il consumo, la profilazione e la trimestrale di cassa, il desiderio e l'acquisto delle sensazioni con Oculus Rift. Siamo in piena Zona Orwell, ma da una parte ci sono le banche che hanno il terrore di sparire, dall'altra i detentori dei profili digital dei clienti, i proprietari delle vite degli altri che hanno la potenza di fuoco - il Big Data - che serve alle banche per non morire subito. Non a caso tra i partner ci sono Visa, Mastercard, PayPal, Uber e altri.
Ci cascheranno anche i governi europei? Probabile, Zucky si è già attrezzato: ha assunto il principe dei lobbisti finanziari, Ed Bowles, il capo degli affari istituzionali di Standard Chartered. Un banker per cancellare i banker.
Facebook ha cominciato i colloqui con le autorità, i cosiddetti "regolatori", alla Commodity Futures Trading Commission stanno esaminando il dossier e naturalmente si faranno le cose a puntino, ci mancherebbe, tutte in filo di seta di diritto, salvo poi scoprire che Zucky in casa fa altro. Come si possa affidare l'antico mestiere del "battere moneta" - perché di questo alla fine della fiera stiamo parlando - a un'azienda che non era (e non abbiamo certezza neppure sul presente) in grado di tutelare la privacy dei propri clienti è un mistero e nello stesso tempo la prova cristallina che siamo in una grande crisi dell'Occidente. Quando si dà lo scettro a Zuckerberg vuol dire che è proprio finita. Cosa faranno le banche centrali? Il mondo corre e abbiamo un'America che macina denaro e incubi, il più grande mercato del mondo che è la più grande dittatura (vedere alla voce Cina), un Vecchio Continente in mano a un pugno di contabili che non sentono alle loro spalle il treno della Storia.
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Storia? Ne abbiamo visto la forza in una mattina infuocata nel Golfo.
04
Attacco nel Golfo. Il Pentagono: serve una risposta internazionale all'Iran

Serve una risposta internazionale all'attacco a due petroliere nel Golfo di Oman. Lo sostiene il segretario alla Difesa americana, Patrick Shanahan. Il capo del Pentagono ha detto che "gli attacchi dell'Iran nel Golfo di Oman rappresentano un problema globale e non solo americano". Secondo Shanahan "abbiamo lì una situazione di carattere internazionale e non un problema americano, l'obiettivo mio, del consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, e del segretario di Stato, Mike Pompeo, è costruire un consenso internazionale". A cosa stanno pensando gli americani? Le sanzioni si inaspriranno, ma questo potrebbe non bastare e l'Iran ha armi più che sufficienti per bloccare il mercato dell'energia nello Stretto di Hormuz e provocare uno shock geopolitico.
Per la Casa Bianca non ci sono dubbi, c'è l'Iran dietro gli attacchi. Donald Trump accusa Teheran: "Non prendiamo le cose alla leggera", ha detto il presidente americano. "È stato l'Iran e lo sappiamo perché abbiamo visto la loro barca" ha detto Trump puntando sul video che mostra il motoscafo iraniano con i pasdaran che rimuovono una mina inesplosa attaccata allo scafo della petroliera Kokuka Courageous. "C'è dappertutto la firma dell'Iran", ha chiosato Trump. Che reazione arriverà? Trump ha risposto: "Vedremo, l'Iran è una nazione del terrore". Siamo di fronte a uno scenario di grande complessità. Un'operazione militare in piena regola, in un piccolo e affollatissimo braccio di mare dove operano mezzi militari e civili, tutta la logistica del petrolio e del gas. List ha ricostruito lo scenario con gli elementi raccolti dal Centcom, immagini, mappe e video. Continua a leggere l'articolo su List.
Gli Stati Uniti rafforzano intanto il monitoraggio dell'area del Golfo, hanno inviato un aereo da pattugliamento marittimo P-8 Poseidon che è attrezzato per la guerra sottomarina:

Anche il Regno Unito ha affermato che c'è "quasi certamente" l'Iran dietro l'attacco. Gli inglesi hanno svolto una loro inchiesta e il ministro degli Esteri Jeremy Hunt dice che "la nostra inchiesta ci porta a concludere che la responsabilità degli attacchi è quasi certamente dell'Iran. Questi ultimi attacchi si basano su un comportamento destabilizzante dell'Iran e rappresentano un serio pericolo per la regione". Quando le versioni di Stati Uniti e Regno Unito coincidono, di solito si alzano in volo i bombardieri.
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Matteo Salvini è alla vigilia del viaggio in America, lunedì incontrerà il vicepresidente Mike Pence alla Casa Bianca. Posizionamento? America First. Intervistato dalla Cnn Salvini ha detto: "L'Iran è un Paese che crede di poter cancellare un altro Paese (Israele) dalla faccia della terra. Non può essere qualcuno con cui possiamo dialogare". Salvini ha detto che parlerà con Pence della "situazione politica in Libia, Iran, Venezuela" e naturalmente dei rapporti tra Italia e Usa. Si chiamano prove tecniche di premiership e il passaggio in America è obbligatorio. Trump si farà vedere?
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Dove c'è guerra... non c'è speranza. C'è il Pd. L'unità decantata da Zingaretti è finita con un gran rumore di stoviglie e torte in faccia. E chissà perché non avevamo dubbi, a forza di non avere un'idea compiuta, con la sola non-posizione in testa, si finisce sempre per cascare in una botola. È tornato il Pd, partito di Lotti e non-governo.
05
Lotti, passo indietro e attacco. Si (ri)apre la guerra nel Pd
Il grosso guaio del Csm esplode tra i dem. Luca Lotti scrive al segretario e si autosospende: "Nessuna paura di attendere la verità". Il deputato critica duramente Zanda che ne aveva chiesto le dimissioni: "Coinvolto in pagine buie della storia istituzionale"

Luca Lotti si è autosospeso dal partito. Il grosso guaio del Consiglio superiore della magistratura apre l'autoscontro dentro il Pd. Dopo la nota di ieri di Zingaretti, la bordate di critiche al segretario per non aver chiesto le dimissioni di Lotti e la trincea dei renziani, la rievocazione della berlingueriana "questione morale" per dire a Zingaretti che per accertare i reati c'è tempo, ma per chiedere al Lotti di andare via quel tempo è scaduto, bim bum bam, arriva il botto. Continua a leggere l'articolo su List.
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Altro giro, altra corsa. Come previsto, è arrivata la quarta proroga per la cessione di Alitalia.
06
Alitalia sospesa a mezz'aria
Meno male che Lotito c'è, aveva detto qualcuno con perfida ironia. La crisi della compagnia aerea è ancora irrisolta, Claudio Lotito ha fatto la sua offerta per l'acquisto del 40 per cento della compagnia, quasi nessuno ci crede, di sicuro non ci crede Salvini e questo basta e avanza:
Un'azienda che ha 11 mila dipendenti che ha un potenziale partner americano con decine di miliardi di euro di fatturato e che si occupa di infrastrutture e di aeroplani. Lotito per il momento, che mi risulti, si occupa di far giocare dei ragazzi a pallone con alterne vicende e alterne fortune. Li vedo due mondi abbastanza lontani, onestamente. Se ci sono partner che si occupano di infrastrutture e di trasporto io da utente sono più tranquillo. Non faccio il ministro dello sviluppo economico né quello delle Infrastrutture ma è venuto il momento di scegliere.
Come dargli torto? C'è Delta, ci sono le Ferrovie, come fa a esserci Lotito? Il nome giusto - per competenza, dimensione, esperienza e forza finanziaria - è quello di Atlantia. Resta da capire come Danilo Toninelli possa restare alla cloche del ministero dei Trasporti se si chiude un accordo con la capogruppo di Autostrade (vedere alla voce ponte di Genova).
E Di Maio che fa? È nei guai e fa l'unica cosa che ha fatto finora: ha prorogato per la quarta volta i termini per le offerte, vai con un altro mese di limbo volante. Comunicato del ministero: "Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha autorizzato i commissari straordinari Alitalia a comunicare a Ferrovie dello Stato la proroga sino al prossimo 15 luglio del termine per la presentazione dell’offerta vincolante e definitiva per Alitalia, e ciò al fine di permettere il consolidamento del consorzio acquirente con i soggetti che sinora hanno manifestato il proprio interesse in relazione al dossier". Sindacati convocati al ministero il 3 luglio alle ore 15. Colonna sonora, Volare, oh oh.
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La giornata finisce qui. A cosa si può pensare dopo aver visto tutto questo? A quello che una lettrice, Francesca, evocava in un messaggio di questo pomeriggio:
Agitato, non mescolato. Buona serata.
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(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.