20 Aprile

Sedie vuote, cannoni e aerei da combattimento

La doppia realtà della guerra in Ucraina: la diplomazia ferma e la battaglia che va avanti. Al G20 Usa e Ue lasciano la riunione quando parla il ministro delle Finanze russo. Putin lancia un missile intercontinentale. Kiev ha recuperato 20 Mig per la battaglia aerea. Forze in campo, il Pentagono: "La Russia ha ancora tanta capacità di combattimento". La Turchia: alcuni paesi Nato vogliono che la guerra continui

A che punto è la guerra? Va velocissima, ce ne sono almeno tre: quella sul campo di battaglia, quella economica, quella della propaganda. Sono intrecciate, ma le sanzioni non vanno in trincea, le guerre conto terzi non finiscono mai bene, la disinformatia (di tutti) avvelena il pozzo dell'opinione pubblica soprattutto nelle democrazie dove domina la torre di Babele dei social media. Facciamo il punto nave, indossate l'elmetto, accendete il radar, seguite il titolare di List (e le scie dei missili).

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La diplomazia della sedia vuota

La Russia non è l'Iraq, non è la Libia. Putin non è Saddam, non è Gheddafi. Finché l'Occidente non si risveglierà dal sonnambulismo in cui è piombato, il negoziato per la tregua in Ucraina sarà impossibile. Abbiamo visto ieri cosa scriveva George F. Kennan ("Mr. X") su Foreign Affairs nel 1947 a proposito dei russi, del loro sistema di pensiero, della loro cultura e ideologia, infinita pazienza diplomatica e via della guerra (e della pace). Quell'articolo è anche il ritratto della nostra assenza, lo smarrimento della politica del 'containment', non risolvi i problemi senza parlare con la Russia. 

Janet Yellen, segretario del Tesoro Usa (Foto Epa)

Alla riunione virtuale dei ministri delle finanze del G20 a Washington, alcuni esponenti delle istituzioni internazionali hanno abbandonato la riunione in segno di protesta non appena il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, ha cominciato a parlare. Tra loro, la segretaria del Tesoro, Janet Yellen, la presidente della Bce, Christine Lagarde, il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, i rappresentanti britannici e Chrystia Freeland, vice primo ministro del Canada. Esaurita la protesta, cosa resta? Perché il tema resta quello iniziale: se vuoi risolvere i problemi del mondo, devi parlare con la Russia, il più grande esportatore di materie prime del mondo, un gigante militare. Tanto che Siluanov da...


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