28 Giugno
Sei mesi dopo lo shock
La Francia vota e riapre le scuole, in Italia c'è il balletto della lottizzazione Rai e quello del Mes. La prossima catastrofe è già in copertina. Crisi globale e terra sarda, vivere su un'isola. L'intricato albero della vita e il darwinismo. L'avanzata degli iconoclasti, cancellano Wilson, puntano a Gesù
Che succede? Guardate la foto qui sopra, in Francia oggi votano per il secondo turno delle elezioni amministrative. Votano. E vanno a scuola. Provano a riprendersi la vita, a convivere con il coronavirus. Noi no, discutiamo e lasciamo che ancora le decisioni siano prese da comitati di esperti che durante la pandemia dicevano tutto e il contrario di tutto. Il voto lo evitiamo mettendo in piedi ombre di governi, le scuole sono l'ultimo problema dei nostri governanti, hanno problemi con la grammatica, figuriamoci.
I primi sei mesi del 2020 hanno scosso il mondo, una sequenza che non risparmia nessuno: il coronavirus, il lockdown, la recessione, la Borsa che crolla, si rialza, torna giù nell'impossibilità di prevedere le mosse del Covid-19, la disoccupazione galoppante, le diseguaglianze che esplodono e i prossimi sei mesi che si sentono ruggire nel pieno di un'estate che non è estate. Forse lo è per i ricchi, gli assicurati dal dissesto, ancora e sempre, ma non per gli altri, il resto del mondo che fatica e naviga in un mare di povertà e incertezza. Non è la fine del mondo, ma è un altro mondo. Poi c'è l'Italia. Seguite il titolare di List.
01
Conte-Salini. Lo spettacolo della Rai
Ma si va avanti, non c'è nessuna alternativa al continuare a vivere e convivere con il virus. Oggi si vota per il secondo turno delle elezioni amministrative in Francia, c'è il voto presidenziale in Polonia, una paese importante negli equilibri dell'Europa post-pandemia. In questo mondo, ci siamo noi, sempre più ai confini della realtà. In questo marasma, il premier ha incontrato il direttore generale della Rai, Fabrizio Salini, per parlare di riforma della governance della tv pubblica. Siamo di fronte alla più grave crisi dal dopoguerra e il presidente del Consiglio mette in agenda questo appuntamento....
Che succede? Guardate la foto qui sopra, in Francia oggi votano per il secondo turno delle elezioni amministrative. Votano. E vanno a scuola. Provano a riprendersi la vita, a convivere con il coronavirus. Noi no, discutiamo e lasciamo che ancora le decisioni siano prese da comitati di esperti che durante la pandemia dicevano tutto e il contrario di tutto. Il voto lo evitiamo mettendo in piedi ombre di governi, le scuole sono l'ultimo problema dei nostri governanti, hanno problemi con la grammatica, figuriamoci.
I primi sei mesi del 2020 hanno scosso il mondo, una sequenza che non risparmia nessuno: il coronavirus, il lockdown, la recessione, la Borsa che crolla, si rialza, torna giù nell'impossibilità di prevedere le mosse del Covid-19, la disoccupazione galoppante, le diseguaglianze che esplodono e i prossimi sei mesi che si sentono ruggire nel pieno di un'estate che non è estate. Forse lo è per i ricchi, gli assicurati dal dissesto, ancora e sempre, ma non per gli altri, il resto del mondo che fatica e naviga in un mare di povertà e incertezza. Non è la fine del mondo, ma è un altro mondo. Poi c'è l'Italia. Seguite il titolare di List.
01
Conte-Salini. Lo spettacolo della Rai
Ma si va avanti, non c'è nessuna alternativa al continuare a vivere e convivere con il virus. Oggi si vota per il secondo turno delle elezioni amministrative in Francia, c'è il voto presidenziale in Polonia, una paese importante negli equilibri dell'Europa post-pandemia. In questo mondo, ci siamo noi, sempre più ai confini della realtà. In questo marasma, il premier ha incontrato il direttore generale della Rai, Fabrizio Salini, per parlare di riforma della governance della tv pubblica. Siamo di fronte alla più grave crisi dal dopoguerra e il presidente del Consiglio mette in agenda questo appuntamento. Il Pd s'imbizzarrisce e non perché abbia a cuore il futuro dell'informazione e della cultura, ma solo per una ragione lottizzatrice, perché la "Rai è ancora sovranista" (cosa vorrà mai dire, visto che nulla è in realtà cambiato, basta guardare i palinsesti, i conduttori, la produzione della fiction, l'intrattenimento, tutta roba scadente, senza mercato internazionale, un prodotto per i telemorenti) e c'è il disegno di piazzare i propri alfieri. L'opposizione fa il gioco a specchio. È un quadro desolante, lo spettacolo della Rai.
02
Il balletto del Mes
Siamo uno strano paese, facciamo molto rumore, concludiamo poco o niente. La cancelliera Merkel l'altro ieri ha detto una cosa ovvia, ma sono tempi in cui l'ovvio fa notizia: "Abbiamo creato degli strumenti, attraverso la Bei, il Mes con linee di credito preventive, o le regole della cassa integrazione con lo Sure. Questi strumenti possono essere usati da ciascuno, e non li abbiamo creati per lasciarli inutilizzati". Il premier Conte ha risposto piccato che c'è lui "a far di conto". Perfetto, solo che non si capisce come l'Italia che dichiara di aver urgente bisogno dei finanziamenti europei - tanto da chiedere un anticipo a settembre dei fondi del Recovery Fund - possa poi rinunciare a 36 miliardi pronta cassa a un tasso di interesse a quasi zero e senza condizionalità. O siamo poveri, o siamo ricchi. O siamo nell'emergenza, o tutto va bene. O abbiamo una Sanità perfetta, o stiamo mentendo a noi stessi. Sarà l'obiezione logica che faranno Austria e Olanda nel prossimo vertice europeo del 17 luglio.
Il balletto del Mes è tragicomico, il Corriere della Sera fa l'apertura declinata sul fronte interno - la divergenza tra Pd e Cinque Stelle - ma la realtà è che tutto questo conferma tra i paesi dell'Unione la nostra inaffidabilità, abbiamo strillato per avere i soldi, ma per ragioni di competizione interna sul fronte euroscettico tra Lega e pentastellati, il Mes non va più bene. Il premier Conte, ieri sovranista con Salvini, oggi europeista con Zingaretti, ieri per il Mes oggi no e domani non si sa, è la parte in commedia perfetta, meglio di Fregoli, cambia l'abito di scena in velocità. Come dice un amico filosofo della politica nei suoi migliori momenti di ispirazione accademica: "È vero, loro sono tedeschi, ma noi siamo magliari".
Siamo di fronte a una mostruosa recessione che richiede due cose, cassa e velocità, sono mancate l'una e l'altra, questa è la ragione dello scontro tra Confindustria e governo. Quello che fu definito dal premier Conte come "un modello", è in realtà l'ultima economia avanzata nell'Eurozona e rischia di fare i conti da qui alla fine dell'anno con la perdita di due milioni di posti di lavoro. D'altronde, siamo quelli che parlano di riapertura della scuola, di linee guida, e mentre noi a parole facciamo tutto, in Francia gli alunni sono tornati in classe.
Siamo insuperabili nel creare armi di distrazione di massa, argomenti che non cambieranno il nostro futuro ma diventano agenda pubblica, titolo di giornale (Palamara, i vitalizi, il gossip permanente in tv), mentre l'agenda che conta è predica nel deserto. Nello stupidario del lockdown, insieme al balletto sui balconi, c'era la frase degli illusionisti, quel "saremo migliori" che era il preludio del suo opposto: siamo peggiori, incapaci di ascoltare la lezione della storia, l'Occidente abbatte statue (Churchill e Colombo!), è ripiegato su stesso, divorato dalla "cancel culture" che si appresta a diventare nuova religione politica per assenza di proposta politica.
03
Vivere su un'isola
"Chi sono e da dove vengo" è la bussola per non perdersi. Non bisogna mai dimenticarlo, per sapere e per capire, prima di tutto se stessi. Orientarsi. "Deu seu sardu", io sono sardo. Sono nato e cresciuto in un luogo "che non assomiglia ad alcun altro luogo" (David Herbert Lawrence), è un'isola che non c'è (tra la poesia di Gozzano e la canzone di Guccini, un'Asia mediterranea), un posto che era quello giusto per Fabrizio De Andrè e quelli che scappano dalla vita in prosa, questo ligure-genovese, intriso di quella nobiltà che hanno solo i nostri pastori, in un solo long playing (oh, che parola antica), l'Indiano, ha edificato metafore di un'isola misteriosa ("Se ti tagliassero a pezzetti / il vento li raccoglierebbe / il regno dei ragni cucirebbe la pelle /e la luna tesserebbe i capelli e il viso / e il polline di Dio / di Dio il sorriso") che è continente e nazione. Qui c'è sempre un momento di verità che ti apre il cuore, tra "la nuvola di dubbio e di bellezza". Per Balzac fu luogo onirico e senza tempo un "pretesto di scrittura", lettere a Madame Hańska, c'è una nave, c'è una quarantena imposta dal Governatore perché si teme il colera, c'è la miseria dell'isola e l'iperbole del racconto dove gli abitanti sarebbero vestiti di cenci e "l'Africa comincia qui", salvo poi scrivere che "nel mezzo di questa profonda e incurabile miseria, ci sono dei villaggi che hanno dei costumi di una sorprendente ricchezza" e "ci sono querce verdi giganti, alberi da sughero, degli allori, delle eriche di trecento piedi d'altezza. Niente da mangiare". Oh Balzac, attaccasottane epistolare che nuota un fiume impetuoso di realtà e finzione, la menzogna dell'autore in cerca del racconto di un'epica sconfitta. La Sardegna è un'isola sacra.
Murales a Perdasdefogu, Sardegna. "Le sarde non sono donne, sono regine" (dal film di Paolo Zucca, “L’uomo che comprò la luna”).La Sardegna è (purtroppo) il luogo perfetto per capire l'impatto della crisi. Sono stato all'aeroporto di Cagliari poco più di una settimana fa, era deserto. L'altro ieri è arrivato il primo volo internazionale, bandiera olandese, Klm. Improvvisamente ci rendiamo conto quanto dipendiamo dall'avanzata o dall'arretramento della globalizzazione. E per questo è importante alzare lo sguardo, studiare lo scenario, vedere tutti i pezzi della scacchiera. Secondo l'ultima stima del Fondo monetario internazionale il Pil dell'Italia nel 2020 sprofonderà a quota -12,8%, siamo all'ultimo posto (con la Spagna), la ripresa è lenta, non sarà a "V", ma nel migliore dei casi sarà a "U", il sistema dei trasporti ha subito un colpo micidiale, la fiducia delle imprese e delle famiglie è ancora molto bassa, nonostante una lieve risalita negli ultimi dati Istat. La Sardegna è incastonata in questo mondo, secondo l'ultimo rapporto di Bankitalia sull'economia regionale, pubblicato il 23 giugno scorso, abbiamo davanti trimestri molto difficili, insieme all'edilizia, il turismo è il comparto più colpito e il lockdown è arrivato a spezzare una fase di crescita robusta del traffico aereo, con "il flusso dei passeggeri negli aeroporti" che "ha fatto registrare un’espansione complessiva del 4,4 per cento". Eravamo sulla strada giusta, pur con difficoltà enormi, ora siamo di nuovo in una terra di mezzo sconosciuta e c'è chi sogna di trasformare l'isola in un carrozzone di assistiti e sussidiati con micro-redditi senza lavoro e futuro. Presto troveranno anche delle statue da abbattere e dei nomi da cancellare. Gli iconoclasti si nutrono di macerie. Dobbiamo uscirne, si fa essendo prima di tutto severi e onesti con se stessi, senza rovesciarsi addosso consolanti bagni di bugie. Sarà molto dura, noi sardi siamo di fronte a una questione vitale: la nostra libertà.
***
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Ma in che mondo viviamo?
04
Un mondo pericoloso
In un mondo pericoloso e (im)preparato ad affrontare il pericolo. Copertina dell'Economist:
Copertina stupenda. Elmetti, maschere antigas, una famiglia malferma sul divano, il sofa, simbolo della borghesia dell'Occidente smarrito (e degli indivanados con il reddito di cittadinanza e zero lavoro). Osservate bene i soggetti dei quadri alle pareti: il maiale della febbre suina; l'eruzione vulcanica; il pinguino isolato su una lastra di ghiaccio alla deriva, con il sole che spacca l'Artico; un asteroide che si abbatte sulla Terra; il coronavirus e il regno dell'infinitamente piccolo (e potente); il fungo sinistro della Bomba; le eruzioni solari che sono il nostro inizio e saranno la nostra fine. La prossima catastrofe. Semplicemente e inesorabilmente la vita e i suoi grandi rischi. Sopravviveremo? Forse. Ma un mondo senza l'uomo è più che possibile. La Terra c'era prima dell'uomo, i dominatori sul globo prima di noi erano altri, i dinosauri si sono estinti, i coccodrilli, gli ultimi arcosauri viventi, sono ancora tra noi. Sì, la vita è un albero intricato.
05
L'albero intricato
La vita è L'albero intricato, il racconto degli incroci del nostro infinitamente piccolo, ultima indagine di David Quammen (autore di Spillover) nel regno delle nostre inattese parentele lontane, remote, invisibili.
Charles Darwin nel 1837 schizzava su un taccuino "l'albero della vita". Era guidato dalla pazza idea della ricerca dell'antenato comune. Siamo uomini e donne, siamo rose e querce, tigri e api. Tra i nostri "donatori" ci sono esseri remotissimi. La continuità del Creato, il fil rouge della natura, l'illuminazione di un albero filogenetico. I geni che si spostano non solo in verticale (l'albero che cresce e punta verso il cielo con i suoi rami), ma anche in orizzontale (e qui l'albero non basta più). I geni passano da un regno all'altro, Quammen ne segue le tracce in un'indagine che è l'intreccio della nostra esistenza, un albero di storie.
Siamo fatti di cose che voi umani... alt, scatta come una madeleine proustiana la citazione di Blade Runner, un altro racconto transumano e troppo umano:
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire.
Da Philip Dick a Quammen, dall'androide all'albero intricato, siamo dentro l'abisso, il dilemma della vita che dalla biologia diventa psicologia, natura intima, anima, il mistero della parola dell'uomo, il linguaggio. Il darwinismo detto e contradetto dal miracolo della parola. Dov'è l'errore in Darwin? Leggere What Darxin got wrong, di Jerry Fodor e Massimo Piattelli Palmarini aiuta a cercare la risposta.
Gli autori non sono due creazionisti, sono atei, materialisti, ma considerano opportuno mettere in discussione il darwinismo perché indimostrato, secondo loro è sbagliato. Questo libro fu accolto da mille polemiche, osò mettere in discussione l'indiscutibile. Gli esseri si evolvono, il meccanicismo del come è tutto da verificare. Nel libro manca un punto chiave: scoperti gli errori di Darwin, non c'è una teoria alternativa. Resta il fatto che l'evoluzione può diventare imprevista manipolazione, digressione della natura, conseguenza inattesa del ciclo naturale, salto nel vuoto e rimbalzo in un altro mondo. Siamo nell'era del coronavirus, che in fondo non è neppure un'eccezione, ma solo l'ultimo degli incidenti della storia naturale.
Ieri, oggi, domani, tutto è un dejà vu. Torniamo dove eravamo, dove sempre siamo, ancora in Sardegna, negli anni della grande peste, un racconto di Sergio Atzeni.
Titolo di una raccolta di prose brevi, ipnotiche e scarnificate, quello de Gli anni della grande peste è un tuffo nel passato:
Una delle ultime notti dell'anno 1582 un marinaio appestato scese da una nave di Marsiglia sul suolo de L'Alguer, s'infilò in un'osteria, bevve e mangiò tre giorni dando gran pacche sulle spalle a questo e a quello, poi morì.
La nave, il contagio. Ah, la quarantena di Balzac, eccolo qui, il ritorno delle storie, l'oscillazione dello scafo del tempo, avanti e indietro nei secoli, un albero intricato di biografie. La storia, le vite degli uomini e delle donne, l'imperfetto che oggi si pretende adamantino.
06
Cancellare Wilson (e anche Gesù)
L'università di Princeton ha deciso di cancellare il nome di Wilson dall'università. Parliamo di Thomas Woodrow Wilson, 28esimo presidente degli Stati Uniti, premio Nobel per la pace e a suo tempo rettore a Princeton di cui era stato studente. Wilson, presidente fra il 1913 e il 1921, fu uno dei promotori della conferenza di pace di Parigi dopo la Prima guerra mondiale. Fu segregazionista, le polemiche non sono nuove, ma oggi la potenza dei nuovi iconoclasti ha condotto a una decisione che è il trionfo della "cancel culture".
Il rettore Christopher L. Eisgruber ha annunciato la decisione del Consiglio di cambiare i nomi sia della School of Public and International Affairs che del Wilson College: "Il pensiero e le politiche razziste di Woodrow Wilson lo rendono un omonimo inappropriato per una scuola o un college i cui studiosi, studenti e alunni devono opporsi fermamente al razzismo in tutte le sue forme". È il nuovo giacobinismo, ricordiamo le parole scritte da Georg Büchner ne La morte di Danton. Ecco le parole di Danton prima di essere arrestato e ghigliottinato su ordine di Robespierre:
Io non capisco la parola punizione. Tu, con la tua virtù, Robespierre! tu non hai preso denaro, tu non hai fatto debito, non ha dormito con una donna, hai sempre portato un vestito decente, non ti sei mai ubriacato. Robespierre, se di una rettitudine rivoltante. Io mi vergognerei di correr per trent’anni fra cielo e terra sempre con la stessa filosofia morale, solo per il gusto di trovare gli altri peggiori di me. Ma non c’è dunque niente in te che qualche volta, sottovoce, segretamente, ti abbia detto: «Tu menti, menti!»?
Robespierre fu decapitato a sua volta. Il contrappasso dei rivoluzionari mangiati dalla rivoluzione. Per il momento, siamo giunti alla ghigliottina retroattiva. Questa decisione di Princeton (non casuale, basta leggere The Closing of the American Mind di Allan Bloom per capire l'involuzione dell'università e non è più solo un fatto americano) è un incoraggiamento a andare oltre, a applicare lo schema fino all'incredibile. Così uno dei leader del Black Lives Matter, Shaun King, dice che proprio non ci siamo con la raffigurazione del Gesù perché è la testimonianza del suprematismo bianco e dunque bisogna cambiare. L'Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, si rivela un altro campione del politicamente corretto e afferma che sì, il tema della raffigurazione di Gesù va "riconsiderato". E naturalmente ha avviato una ricognizione sulle statue presenti nelle chiese anglicane.
Gli iconoclasti chiederanno di bruciare l'arazzo della Pesca miracolosa di Raffaello Sanzio perché sono tutti bianchi? Che ne facciamo della Pietà di Michelangelo, con quel marmo bianco? E del Cristo portacroce di El Greco? Guardate il dipinto qui sopra, è il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, speriamo che chi lo ha acquistato all'asta per 450 milioni dollari lo custodisca per sempre nel segreto. Buona domenica.
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all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.