9 Aprile
Sette punti sulla mappa dell'Italia
Scenario. Dove va l'Italia e qual è l'agenda del governo. I temi urgenti e quelli di lungo periodo, l'emergenza da gestire e la pianificazione del futuro. L'economia tiene e il quadro è rassicurante. Pnrr e Patto di Stabilità sono sul tavolo del negoziato con l'Unione europea. Serve più slancio sulle riforme. Demografia e tecnologia sono i fattori di cambiamento profondo. Destra e sinistra, la nuova mappa dei partiti
Sette punti che lampeggiano sul radar vanno seguiti con attenzione per capire dove va l’Italia: i dati macroeconomici, la rete di alleanze geopolitiche, il negoziato con l’Unione europea sul nuovo Patto di Stabilità e il Pnrr, la stabilità sociale e politica, l'andamento demografico e la capacità dello Stato di cavalcare la nascente rivoluzione tecnologica, l’efficacia e durata del governo. Va aggiunto un settimo punto, tutto domestico ma influenzato dagli eventi esterni: la nuova mappa dei partiti, a destra e a sinistra, che si sta ridisegnando a causa dell’impatto dello shock geopolitico e delle ondate di voto sempre più volatili.
01
La trasformazione dello scenario economico (e l'Italia che va)
Il ministero dell’Economia sta usando una strategia prudente e ha anticipato le proiezioni del Pil per il 2023: il Prodotto interno lordo crescerà a livello tendenziale dello 0,9%, il rapporto deficit/Pil sarà pari al 4,35%. Sono dati buoni, godono ancora della forte ripresa post-pandemica e dello slancio dell’industria esportatrice italiana. É l'Italia che va. Non ci sono apporti significativi al Pil da parte del Pnrr, il piano è all’inizio e presenta difficoltà operative a livello locale, serve una sterzata decisa, ma la frammentazione dei centri decisionali è una realtà e il governo ha ereditato un Pnrr ‘teorico’, scritto dai governi precedenti, mentre il 2024 s’annuncia un mix di periodo di moderata crescita e incertezza. È in corso una rapida de-globalizzazione e regionalizzazione della manifattura e del commercio. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha lavorato bene, il Documento di economia e finanza (Def) che verrà esaminato dal Consiglio dei ministri martedì è una mappa realista per la maggioranza e l'esecutivo che deve andare a negoziare il nuovo Patto di Stabilità in Europa.
Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia (Foto Ansa).L’America e la Cina sono il punto di riferimento per capire le regole del gioco...
Sette punti che lampeggiano sul radar vanno seguiti con attenzione per capire dove va l’Italia: i dati macroeconomici, la rete di alleanze geopolitiche, il negoziato con l’Unione europea sul nuovo Patto di Stabilità e il Pnrr, la stabilità sociale e politica, l'andamento demografico e la capacità dello Stato di cavalcare la nascente rivoluzione tecnologica, l’efficacia e durata del governo. Va aggiunto un settimo punto, tutto domestico ma influenzato dagli eventi esterni: la nuova mappa dei partiti, a destra e a sinistra, che si sta ridisegnando a causa dell’impatto dello shock geopolitico e delle ondate di voto sempre più volatili.
01
La trasformazione dello scenario economico (e l'Italia che va)
Il ministero dell’Economia sta usando una strategia prudente e ha anticipato le proiezioni del Pil per il 2023: il Prodotto interno lordo crescerà a livello tendenziale dello 0,9%, il rapporto deficit/Pil sarà pari al 4,35%. Sono dati buoni, godono ancora della forte ripresa post-pandemica e dello slancio dell’industria esportatrice italiana. É l'Italia che va. Non ci sono apporti significativi al Pil da parte del Pnrr, il piano è all’inizio e presenta difficoltà operative a livello locale, serve una sterzata decisa, ma la frammentazione dei centri decisionali è una realtà e il governo ha ereditato un Pnrr ‘teorico’, scritto dai governi precedenti, mentre il 2024 s’annuncia un mix di periodo di moderata crescita e incertezza. È in corso una rapida de-globalizzazione e regionalizzazione della manifattura e del commercio. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha lavorato bene, il Documento di economia e finanza (Def) che verrà esaminato dal Consiglio dei ministri martedì è una mappa realista per la maggioranza e l'esecutivo che deve andare a negoziare il nuovo Patto di Stabilità in Europa.
Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia (Foto Ansa).L’America e la Cina sono il punto di riferimento per capire le regole del gioco e le mosse che faranno le banche centrali. Negli Stati Uniti una serie di indicatori fanno pensare a un rallentamento dell’economia: i dati sui nuovi posti di lavoro sono al di sotto delle stime (236.000 posti, il numero più basso da dicembre 2020); le iscrizioni nelle liste di disoccupazione sono aumentate; secondo il rapporto sulle buste paga le assunzioni sono in rallentamento; il tasso di disoccupazione resta al minimo storico; il Fondo Monetario Internazionale dice che le prospettive di crescita economica globale per i prossimi cinque anni sono le più deboli in oltre tre decenni. E l’inflazione resta alta. Per i banchieri centrali è un gigantesco rompicapo. Che fare?
Nell’Unione europea questo scenario è incastonato in una trattativa sul nuovo Patto di Stabilità che divide la Germania e gli Stati più rigoristi (tra i quali in realtà c’è dibattito sul come) dal gruppo di nazioni che invece ha bisogno di flessibilità e crescita: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, perfino la Francia che non è più allineata con Berlino. Liberi tutti non è possibile, il cappio è letale, la giusta via è quella che sta in mezzo, ma gli incubi di Berlino sono grandi e la Francia senza grandeur ha problemi di tenuta sociale di cui Macron deve tenere conto. La Germania non è una potenza sola al comando, i tempi di Angela Merkel sono passati, Scholz ha grandi dilemmi da affrontare e non può farlo da solo.
02
L'opportunità del nuovo ordine mondiale
La politica estera dell’Italia in questo momento ha molte opportunità. Meloni ha guadagnato la piena fiducia degli Stati Uniti e rafforzato la relazione transatlantica con un intelligente e energico posizionamento sulla guerra in Ucraina, ha mostrato l’Atlantismo e l’Europeismo che servono nella sfida cruciale per l’Unione. Dopo un inizio burrascoso, il rapporto tra Meloni e Macron dopo il faccia a faccia di quasi due ore a Bruxelles è disteso e di piena collaborazione, pur restando la competizione tra Italia e Francia su molti punti dell’agenda internazionale. Parigi senza Roma non va da nessuna parte e l'era dei ministri italiani decorati con la legion d'onore è finita. La Germania di Olaf Scholz ha le sue eterne rigidità, ma con Berlino i rapporti sono così intrecciati (Lufthansa che acquista Alitalia è solo l’ultimo esempio della lunga catena di relazioni commerciali e industriali) che nessuna delle parti può prescinderne. L'industria trasformatrice italiana serve alla Germania. Sulla complessa partita della transizione energetica l’Italia ha ottenuto il tetto sul prezzo del gas (che ha avuto un impatto immediato sul calo della bolletta energetica) e qualche giorno fa ha salvato il motore endotermico che equivale a tenere aperte fabbriche italiane con centinaia di migliaia di lavoratori del settore automotive, la cui punta di diamante mondiale è la Motor Valley dell’Emilia. I tedeschi hanno giocato bene le loro carte portando a casa il via libera all’uso dei carburanti sintetici, ma la Commissione Ue - a dispetto di chi parlava di Italia isolata e fallimento - ha confermato che ci sarà anche il negoziato sui biocarburanti di cui l’Italia è uno dei principali produttori.
Nuova Delhi, 2 marzo 2023. Narendra Modi e Giorgia Meloni (Foto Epa).Il premier ha un’idea di centralità dello spazio Mediterraneo che mancava dai tempi di Bettino Craxi e Giulio Andreotti (che avevano l'idea, ma senza un piano di infrastrutture e educazione, usavano il braccio della Cooperazione degli Esteri come cassa per 'stare in partita' dove gli americani poi si imponevano con la forza militare e le multinazionali del petrolio), il disegno del ‘Piano Mattei’ per l’Africa è un cantiere di idee già aperto. Il viaggio del premier in India, sottovalutato dai media italiani, è stato molto importante, il premier Modi è disponibile a far crescere la partnership tra l’Italia e l’India, il gigante della crescita mondiale, gli analisti americani guardano con interesse all’idea del governo italiano di un collegamento tra lo spazio del Mediterraneo e l’Indo-Pacifico. Quello che deve fare l’esecutivo è dare seguito all’apertura di credito che è arrivata dall’India, trasformare l’iniziativa diplomatica in cooperazione attiva.
03
Pnrr, gestire il problema dell'errore di impostazione
Le difficoltà dell’Italia sulla realizzazione del Pnrr sono frutto di errori di impostazione dei governi precedenti (Conte II e Draghi) che hanno sottovalutato la cronica incapacità di progettazione da parte degli enti locali, forse sperando nello Stellone. La struttura amministrativa italiana è vecchia, ingabbiata da regole che servono a frenare non a correre, i sindaci e gli assessori (il piano lo realizzano i Comuni) hanno ‘paura della firma’, dovevano assumere nuovo personale e non l’hanno fatto, presentare progetti di cambiamento e trasformazione del territorio, ma nel Pnrr ci sono purtroppo fiumi incontrollati di spesa in opere e iniziative di dubbia utilità. I governi precedenti li hanno lasciati passare, così come Bruxelles. Il governo Meloni ha il problema di correggere in corsa questi errori. C’è lo spazio per negoziare con Bruxelles, ma serve un impegno capillare di tutte le istituzioni. Il Pnrr vale 220 miliardi, va rimodulato e sulla sua architettura e tempistica i problemi dell’Italia sono condivisi anche da altri Stati, il gruppo che non è soddisfatto della rigidità burocratica di Bruxelles è folto e sta alzando la voce. Il ministro Raffaele Fitto sta dialogando con la Commissione Ue per il massimo risultato possibile e il rapporto, viste le dichiarazioni del commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni e del ministro per Affari Europei, è costruttivo. L’apporto del Pnrr al Prodotto interno lordo per ora non c’è (lo ha fatto sapere il ministero dell'Economia), con l’andare avanti degli investimenti si vedrà, ma i problemi emersi oggi dicono che la Pubblica Amministrazione italiana va rifondata (regole e personale) perché non è in grado di affrontare la sfida, non solo quella del Pnrr.
04
Il valore della stabilità
Eppur si muove. L’Italia in questo momento è la nazione più stabile in Europa (guardare alla Francia aiuta a capire in che mondo viviamo), i dati macro sono buoni, non ci sono segnali di particolare tensione nelle piazze, i numeri del ponte di Pasqua dicono una verità che i teorici del declinismo non vedono, cioè che ‘i soldi girano’ (15 milioni di automobilisti in viaggio, record di traffico negli aeroporti, prenotazioni esaurite in alberghi e ristoranti) e il paese va meglio di quanto prevedevano tutti gli analisti, perfino i più ottimisti. Tutto bene? No, c'è sempre la montagna del debito pubblico e il problema della politica monetaria della Bce che non è chiara, ma le cosiddette ‘emergenze’ interne non sono un fatto nuovo, sono problemi strutturali che conosciamo tutti e si sono inaspriti perché nessuno li ha affrontati con decisione: il divario Nord-Sud (di cui lo spopolamento del Meridione e delle isole è la conseguenza), la diffusione della criminalità e della corruzione (incoraggiata da norme che creano gruppi di potere irresponsabili), un Fisco inefficiente e senza equità (la riforma che manca dagli anni Settanta è partita con il varo in Consiglio dei ministri della legge delega, si concluderà entro 24 mesi), milioni di poveri che sono rimasti indietro e non hanno la possibilità di andare avanti (servono studio, formazione e creazione d'impresa, non reddito di cittadinanza), le retribuzioni medie che sono troppo basse, non c’è ancora una politica per la famiglia.
Questo è il presente, ma le note più negative, quelle che vanno lette con grande attenzione perché danno una reale prospettiva (e un possibile piano d'azione), riguardano la costruzione del futuro prossimo.
05
Demografia e tecnologia. I fattori di cambiamento profondo
Prima di tutto, il calo demografico che è costante: per la prima volta nella storia in Italia ci sono stati in un anno (il 2022) meno di 400 mila nati, una nazione senza culle è destinata a sparire.
Parla l'Istat: "Alla luce dei primi risultati provvisori, la popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2023 è di 58 milioni e 851mila unità, 179mila in meno sull’anno precedente, per una riduzione pari al 3‰. Prosegue, dunque, la tendenza alla diminuzione della popolazione, ma con un’intensità minore rispetto sia al 2021 (-3,5‰), sia soprattutto al 2020 (-6,7‰), anni durante i quali gli effetti della pandemia avevano accelerato un processo iniziato già nel 2014. (...) Sul piano regionale, la popolazione risulta in aumento solo in Trentino-Alto Adige (+1,6‰), in Lombardia (+0,8‰) e in Emilia-Romagna (+0,4‰). Le regioni, invece, in cui si è persa più popolazione sono la Basilicata, il Molise, la Sardegna e la Calabria, tutte con tassi di decrescita più bassi del -7‰. Su base nazionale, il calo della popolazione è frutto di una dinamica demografica sfavorevole che vede un eccesso dei decessi sulle nascite, non compensato dai movimenti migratori con l’estero. I decessi sono stati 713mila, le nascite 393mila, toccando un nuovo minimo storico, con un saldo naturale quindi di -320mila unità". Sono i numeri di una nazione che invecchia e non fa figli.
Il secondo tema sul vicinissimo futuro riguarda la tecnologia e l’innovazione. Sono guardate come un mondo remoto, in realtà sta bussando alla porta, sono le istituzioni ad essere lontanissime. La decisione del Garante della Privacy di sospendere l’accesso in Italia a ChatGPT è un clamoroso errore di analisi e prospettiva, l’Italia non è la Cina, ma un paese libero che deve guardare alla tecnologia come a una risorsa fondamentale per la crescita, l’Intelligenza Artificiale va trattata come un’opportunità che produce conoscenza, lavoro e esalta il nostro grande patrimonio culturale. Ci sono rischi? Certo, ma i vantaggi sono visibili, la sola applicazione dell'Intelligenza Artificiale all’universo della ricerca online ha fatto invecchiare in un lampo Google, spezzato un monopolio che sembrava eterno, sostituito gli elenchi di risultati quasi tutti inutili con risposte appropriate e dialoghi sorprendenti. Passare dallo stupidario dei social alla conoscenza è un grande balzo in avanti. Chi non lo capisce, continui pure a stare su Facebook e mettersi in posa su Instagram.
06
Tutto il tempo che serve per governare
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dal 22 ottobre 2022 (Foto Ansa).Il governo Meloni ha ereditato uno Stato da ricostruire nel periodo più difficile per l'Europa dal Dopoguerra a oggi. È il primo esecutivo politico dal 2008 e arriva dopo un governo d’emergenza che aveva il compito di procedere alla vaccinazione e riaprire le attività economiche. Draghi non doveva essere il Riformatore dell'Italia, non poteva farlo tenendo insieme (giustamente) una coalizione di opposti pronta a sciogliersi alla prima occasione. Questo compito immane, riscrivere il patto tra gli italiani e lo Stato, cercare un nuovo inizio per la nazione, poteva e può farlo solo un governo politico con un forte mandato elettorale.
Meloni ha le carte per provarci. Il premier ha giurato il 22 ottobre del 2022, sono trascorsi sei mesi, nessuno risolve i problemi di una nazione del G7 in poche settimane. Il governo si è mosso bene sul piano del controllo dell’economia e dei conti pubblici, ha bloccato il bancomat letale del Superbonus, ha disincentivato gli abusi e le truffe sul reddito di cittadinanza (le domande nei primi due mesi del 2023 sono crollate del 65%) che va cancellato e sostituito da altri strumenti per l'aiuto dei poveri e l'accompagnamento al lavoro (che va creato), ha tenuto la spesa nel perimetro della legge di Bilancio senza deficit aggiuntivo, ha superato la prova dei mercati (spread stabile e ottime aste dei titoli di Stato), per la prima volta in maniera strutturata e con una diplomazia attiva sta impegnando la Commissione Ue nel contrasto all’immigrazione.
Il problema più grande - quello che ha un valore strategico - riguarda il lavoro parlamentare sulle riforme, la continuità dell'azione politica dei gruppi parlamentrari. Più che nell’esecutivo, le criticità si palesano alla Camera e al Senato nelle chiacchiere (il silenzio è d'oro) e nei fatti dove la maggioranza non trova ancora un metodo di lavoro efficace. Il programma c’è, è quello presentato e votato dagli elettori (ricordiamo alcuni dei punti principali delle riforme: presidenzialismo, riforma della giustizia, nuove autonomie locali, delegificazione, rilancio della Pubblica amministrazione, riduzione della pressione fiscale, piano di sostegno alla natalità, contrasto all'immigrazione irregolare e gestione ordinata dei flussi legali di immigrazione), il mandato del premier Meloni è chiaro, la sua leadership è forte, ciò che appare ancora lontano dalla messa a punto è lo slancio riformatore nel passaggio dal potere esecutivo a quello legislativo. Scrivere le leggi (non ci sono solo i decreti del governo, ma la via ordinaria), discuterle, votarle, renderle efficaci con i decreti attuativi e l'azione rapida della Pubblica amministrazione. Per farlo, c'è bisogno di tutto il tempo che serve per governare: l'intera legislatura.
07
Destra e sinistra. Novità e eredità
Elly Schlein e Giuseppe Conte. Alleati senza un programma comune (Foto Ansa).L'opposizione ha puntato la sua strategia sul fantasma del fascismo (ha fallito in campagna elettorale e persevera nell'errore) e sulla bandiera dei diritti (tra i quali vi sono pretese irrealizzabili in uno Stato di diritto). Sul piano del consenso non è cambiato niente, Fratelli d'Italia continua ad essere il primo partito, il centrodestra è largamente maggioranza, il centrosinistra non ha una posizione comune su nulla. Il Movimento Cinque Stelle ha un leader populista già invecchiato. La novità di Elly Schlein? Ha conquistato il Partito democratico, lo ha radicalizzato (basta leggere i nomi della nuova organizzazione del Pd) e ha messo fuori dalla porta tutti i riformisti che cominciano a guardarsi intorno. Matteo Renzi, che ora fa anche il direttore del Riformista, pensa che il suo nuovo gioco editoriale possa essere utile per costruire un'alternativa per gli elettori moderati e in teoria ha anche ragione, ma resta sempre l'equivoco di fondo, è un progetto che sta dall'altra parte, non si gioca sul lato sinistro della mappa, per essere in partita, Renzi deve dire che punta a raccogliere un'eredità, quella di Berlusconi, che guarda allo spazio della destra ed è pronto a farci un'alleanza in futuro. Renzi ha le qualità (e i difetti), ma ha soprattutto un problema di posizionamento e di tempo. Ecco perché per Meloni questa è un'occasione per consolidare la premiership e provare a costruire un partito conservatore, una forza popolare.
Silvio Berlusconi il 16 gennaio 2023 alla presentazione dei candidati di Forza Italia per la Regione Lombardia (Foto Ansa).La partita si gioca a destra, il Long Goodbye di Silvio Berlusconi sta accelerando la prossima migrazione di un pezzo molto dinamico del corpo elettorale. Ci sono i berlusconiani della 'discesa in campo' che non hanno mai cambiato idea dal 1944 a oggi; i berlusconiani liberali che non avendo altra casa stavano (e un po' ancora sono là) con Silvio per assenza d'alternativa; i berlusconiani intermittenti che a periodi di innamoramento facevano seguire rumorosi divorzi; i berlusconiani alla finestra che non votano più ma attendono un altro 'miracolo italiano'; i berlusconiani che "a destra mai". Meloni ha la possibilità di conquistarne una parte, non tutti, ma non può essere fatto per annessione, dovrà convincerli che il suo partito, Fratelli d'Italia, è una tappa e non l'approdo finale della storia. Sarà Meloni a ereditare il consenso che fu del Cavaliere? Ha i mezzi per farlo, è alla guida del governo dunque ha lo scettro del potere (nel sistema italiano molto limitato), ma deve entrare nella scia di un percorso politico di rinnovamento. Nei partiti del Novecento questa trasformazione la facevano i leader dei partiti, di solito senza la 'distrazione' del governo, cioè gestendo il potere con una certa distanza dalla truppa ministeriale. Meloni ha un compito doppio, è la forza propulsiva del governo e del partito. Senza la sua leadership non ci sarebbero né l'esecutivo né il partito di maggioranza. Il suo secondo appuntamento con la storia è tra un anno, la scadenza delle elezioni europee tra maggio e giugno. In questo intervallo di tempo, Meloni deve diventare un leader costruttore.
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esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.