22 Luglio
Severa, paziente, vincente. Forza Merkel
Ha salvato l'Europa nella durissima partita a scacchi del Consiglio europeo. Il finale di partita del vertice raccontato da Maite Carpio. Le mosse, l'esperienza, la biografia. Storia di una donna che sa dominare la scena
di Maite Carpio
Alla fine l’Unione Europea ha raggiunto un accordo storico, un grande risultato per la diplomazia e il destino del nostro continente che ha avuto una sola vera protagonista: Angela Merkel. La regina della scacchiera ha giocato una delle sue partite migliori, con uno stile felpato e la strategia imbattibile di chi la sa lunga: non ha praticamente proferito parola pubblicamente in questi lunghi quattro giorni, ma ha saputo muovere tutte le pedine con abilità unica.
Anche se l'abbiamo vista al centro di tutte le fotografie, circondata da tutti e sempre attenta, ha parlato pochissimo. La prima volta per dire che avrebbe fatto di tutto, ma l’accordo non era scontato: “Bon posso dire che troveremo una soluzione. C‘e molta buona volontà, ma anche tante posizioni opposte“. Apertura perfetta della partita, cosi facendo ha dato spazio a tutti, si è messa in ascolto e ha aperto la fiera degli scontri per far sbollire gli animi e il testosterone.
Le buone sceneggiature di fiction si costruiscono tutte per regalare al protagonista una grande scena, normalmente una scena finale nella quale scopriremo chi è veramente. Davanti a un grosso dilemma dovrà fare una scelta che dimostrerà la natura che ha maturato e che prima teneva nascosta (anche se il pubblico lo sa e tifa sempre per lui/lei). In gergo si chiama “climax”, il momento decisivo che determina un cambiamento radicale della nostra storia e nel destino del nostro protagonista. Il vertice europeo di questi giorni è stato il momento climax nella storia di Angela Merkel. Europa sì/Europa no ma sopratutto che modello di Europa era giusto per i prossimi lustri, questo era il suo grande dilemma.
Ha scelto una vecchia strategia, quella del Cavallo di Troia, per vincere...
di Maite Carpio
Alla fine l’Unione Europea ha raggiunto un accordo storico, un grande risultato per la diplomazia e il destino del nostro continente che ha avuto una sola vera protagonista: Angela Merkel. La regina della scacchiera ha giocato una delle sue partite migliori, con uno stile felpato e la strategia imbattibile di chi la sa lunga: non ha praticamente proferito parola pubblicamente in questi lunghi quattro giorni, ma ha saputo muovere tutte le pedine con abilità unica.
Anche se l'abbiamo vista al centro di tutte le fotografie, circondata da tutti e sempre attenta, ha parlato pochissimo. La prima volta per dire che avrebbe fatto di tutto, ma l’accordo non era scontato: “Bon posso dire che troveremo una soluzione. C‘e molta buona volontà, ma anche tante posizioni opposte“. Apertura perfetta della partita, cosi facendo ha dato spazio a tutti, si è messa in ascolto e ha aperto la fiera degli scontri per far sbollire gli animi e il testosterone.
Le buone sceneggiature di fiction si costruiscono tutte per regalare al protagonista una grande scena, normalmente una scena finale nella quale scopriremo chi è veramente. Davanti a un grosso dilemma dovrà fare una scelta che dimostrerà la natura che ha maturato e che prima teneva nascosta (anche se il pubblico lo sa e tifa sempre per lui/lei). In gergo si chiama “climax”, il momento decisivo che determina un cambiamento radicale della nostra storia e nel destino del nostro protagonista. Il vertice europeo di questi giorni è stato il momento climax nella storia di Angela Merkel. Europa sì/Europa no ma sopratutto che modello di Europa era giusto per i prossimi lustri, questo era il suo grande dilemma.
Ha scelto una vecchia strategia, quella del Cavallo di Troia, per vincere la sua battaglia. Ha mandato tutti gli altri avanti all’interno del cavallo della discordia e lei è rimasta indietro ad aspettare il trionfo. I numeri e i particolari sull’accordo sono già stati raccontati qui su List, ma ora vediamo come si è comportato il deus ex machina della faccenda. Merkel ha lasciato il suo ex alleato Mark Rutte, primo ministro dei Paesi Bassi (sono 10 anni che frequenta i tavoli dei negoziati europei, per la Cancelliera sono 15) a fare il gioco dell’esigente, di quello serio, pronto a difendere il fortino del rigore (doveva pure farlo, è vicino alle elezioni in patria e poi, che vertice sarebbe stato altrimenti?) e nella partita ha lasciato Sebastian Kurz e la piccola Austria credere che si può uscire dal cortile di casa in tempi di coronavirus senza portare la mascherina (avrà delle conseguenze interessanti all’interno degli equilibri tedeschi l’inesorabile accesa del giovane e brillante Kurz). Dalla parte dei soci, ha lasciato tutta la scena a Macron (il che conferma l’asse di ferro tra i due paesi) e al nuovo presidente del consiglio europeo Charles Michel (una scoperta!), è stato cruciale il momento nel quale il presidente francese gli ha consigliato di cambiare la strategia del negoziato per farlo meno stringente, una politica di piccoli passi, ma non c’è dubbio che dietro c’era il consenso (e anche il consiglio?) dell’alleata tedesca.
Solo un presidente inesperto come Giuseppe Conte poteva arrivare a questo incontro storico con tante arie, mentre faceva il burattino al servizio dei luoghi comuni europei, con dirette via Facebook per commentare quello che succedeva. È cascato nella trappola sottile della diplomazia che nel cast vuole sempre uno che alza la voce nel nome dei grandi valori quando, in realtà, tutti sanno che pensa solo a se stesso. Le sue lamentele sono state neutralizzate dall’accordo fatto dalla Cancelliera con il presidente spagnolo Pedro Sanchez (che non ha fatto una sola dichiarazione pubblica dall’inizio alla fine della lunga trattativa) e dallo spazio finale che ha concesso al presidente portoghese António Costa che si e preso la rivincita del Sud nell’annunciare che l’accordo era vicino.
Fondamentale il momento in cui Merkel ha mandato avanti la regina, facendo intervenire la presidente della Bce, Christine Lagarde, che auspicava un accordo (che tardava ad arrivare) che non mettesse a rischio le dimensioni storiche che avrebbero garantito gli effetti positivi sui mercati. Alla fine è arrivato lo scacco matto, e la Torre, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che si è congratulata con lei per “aver saputo guidare in forma egregia i 27 paesi durante la lunga trattativa”.
Nonostante il patetico storytelling (non era protagonista e non è passato nel ruolo della vittima) del presidente Conte e del suo staff, in questi giorni è stato inaugurato un nuovo ponte per costruire ancora più Europa. Senza la lungimiranza e la capacità di questa donna non sarebbe stato possibile. Ricordiamoci che è stata lei a dare al Consiglio europeo l’importanza che ha dimostrato di avere in queste lunghe giornate. Dopo il fallimento (francese) dell’approvazione della Costituzione Europea, fu lei a portare avanti il Trattato di Lisbona (2007) e a pretendere, con una mossa azzardatissima, il “metodo dell’Unione”, cioè, che il motore del club Europa passasse dalla Commissione al Consiglio. Così la gestione andava alle capitali europee, tutte con un nome e un volto, che lei conosce meglio di nessun altro. Questo è il suo habitat naturale, dove da il meglio di sé, come ha dimostrato ancora una volta.
Ho fatto una ricerca tra le pagine delle diverse biografie che sono state scritte, dichiarazioni ai giornali, carriera politica, vita personale... ma la Cancelliera rimane sempre molto misteriosa. Ho avuto la sensazione che tutta la sua vita l'abbia passata a prepararsi per affrontare questo momento: decidere il destino dell’Europa (ci sarà anche la seconda stagione della serie per cui evitiamo i toni grandiloquenti). Proviamo a fare il riassunto delle puntate precedenti per tentare di capire un carattere non facile (non è una donna tenera!), quasi sempre distaccato dal contatto popolare, ma a modo suo anche pop (i colori delle giacche maschili che ha indossato questi giorni erano un manuale di body language! nessun sospetto di seduzione, ma a sua volta anche femminili). La sua resistenza alla facile piacioneria, a volte ostica, fa di lei un personaggio accattivante, per la complessità, tenacia e capacità di resistenza.
È una perfetta sferruzzatrice di uncinetto, ma adora il calcio. Nel mondo maschile nel quale si muove da una vita, è molto apprezzabile, perché non prende niente come una questione personale. Ha l’ossessione del controllo, ma questa volta ha dovuto tradire la sua maschera per poter esercitare un ruolo più alto. Lasciare la scena a tutti gli altri e fare un passo indietro le ha permesso di volare più alto e arrivare più lontano.
Ma qual è la sua motivazione interna? Cosa la muove? Iniziamo dalle cose note. Figlia di un predicatore cristiano molto severo, nata nella Germania dell’Est (pochi i riferimenti a sua madre che invece militava nel Partito Socialdemocratico), studia fisica all’Università di Lipsia dove incontra il primo marito, Mr. Merkel, che sposa senza grande convinzione ma dal quale prende il cognome e che presto mollerà portandosi via dal loro appartamento il frigorifero, l’unico bene di consumo di lusso che condividevano. E stata per un po’ anche una ragazza allegra, che si è divertita, ha vissuto abusivamente in un palazzetto (pagherà pure la multa per il reato) fino a quando conosce Mr. Joachim Sauer, figlio di un pasticciere, a sua volta sposato con due figli, che incontra all’Accademia delle Scienze a Berlino. L’immagine più eccitante che trapela dalla loro relazione è che lei gli prepara il caffè la mattina presto e ne versa parecchi litri. Un uomo molto sexy, oltre che uno dei più brillanti professori di chimica quantistica dell’Università Humboldt di Berlino, che non presta nessuna attenzione alla sfera pubblica. Achim, come lo chiama Angela, in una rarissima intervista concessa alla Fondazione Humboldt ricorda gli anni di lavoro sotto la DDR “si trattava di potersi guardare allo specchio con un po’ di dignità, senza che ti costasse il posto di lavoro”. Di questa pasta è fatto l’uomo con cui dorme la donna più potente d'Europa. L’unica volta che si e lasciato andare e ha risposto a una domanda indiscreta di un giornalista che gli chiedeva se era orgoglioso o meno della moglie, ha risposto tranchante: “Della donna, ci sono tante ragioni per esserlo, soprattutto per i suoi successi professionali”. Non sappiamo quanto caffè abbia versato Angela il giorno dopo nella sua tazza.
16 Dicembre 1991. Angela Merkel con Helmut Kohl durante il congresso della Cdu a Dresda (Foto Ansa).
Merkel si circonda di pochissime persona, tutte di estrema fiducia. L’anno prossimo conclude il suo quarto e ultimo mandato (salvo sorprese) ma in questi ultimi 15 anni, ha esercitato una leadership molto realistica che non si e mai fatta prendere dai bagliori del potere e che ha preservato sempre la sua intimità familiare. Wolfgang Schäuble, suo ministro delle Finanze per 12 anni, uno delle uomini che meglio la conosce, racconta un aneddoto che definisce molto bene il suo carattere: quando era una bambina, durante la lezione di nuoto obbligatoria a scuola, saliva sul trampolino di cinque metri, ma era l’ultima a saltare. Si è buttata per ultima e solo quando doveva farlo. Questa è l’essenza della sua leadership: nessun compromesso fino all’ultimo momento, tutte le porte aperte, il salto si fa solo alla fine. Sempre Schäuble riconosce in lei una capacità di ascolto e analisi fuori dal comune, insieme a una resistenza fisica e psicologica senza paragoni e ricorda gli incontri estenuanti dove lei dà il meglio di sé, non si distrae un minuto. Se la negoziazione si blocca, a qualunque ora, lei riunisce le parti in un angolo e parla con loro fino a sbloccare la situazione. “Ha una capacita incredibile di immagazzinare informazione, è straordinariamente intelligente, oltre alla sua insolita forza intellettuale, c’è anche quella fisica e psichica, senza dimenticare la sua pazienza infinita”. Queste non sono le parole di un amico, e con Schäuble Merkel ha litigato di brutto a causa della Grexit, dove alla fine lei ebbe la meglio.
Stefan Kornelius, capo del servizio esteri del quotidiano Süddeutsche Zeitung e autore della sua biografia “Angel Merkel, la cancelliera e il suo mondo”, sostiene che sa “essere ambigua, ma allo stesso tempo molto attenta ai paesi piccoli come ai grandi. Il suo mondo è complesso, fondato sulle interdipendenza delle forze”. Infatti il suo dottorato in chimica quantistica aiuta a tenere in mente tutta la complessità delle particelle. Secondo Kornelius, Merkel “conosce in profondità tutti i dossier che tratta, ma parte sempre dalla fine, come una buona scienziata, le interessa di più il punto d’arrivo”.
La decisione politica che ha messo a repentaglio la sua carriera la prende nel 2015, quando dà il via libera all’ingresso di un milione di siriani nel paese. Voleva evitare una tragedia umanitaria, ottenere lavoratori qualificati per l’economia tedesca, ma alla fine le forze sovraniste all’interno del suo paese presero grande forza.Wir schaffen das, lo conseguerimos! lo facciamo, furono le sue parole di speranza, ma il risultato fu l’arrivo di 92 deputati di estrema destra (di Alternative fuer Deutschland) nelle elezioni del 2017 al Parlamento tedesco e l’annuncio del suo ritiro dalla scena politica.
Durante il suo mandato l'Europa ha vissuto la più grande recessione economica, la crisi dell’immigrazione, l’ascesa del populismo e la Brexit. La gestione della crisi finanziaria del 2008 (ricordiamoci il caso Grecia), creò una frattura sociale nel continente senza precedenti, e in quel momento Merkel non fu certo lungimirante. Jean-Claude Juncker, ex presidente della Commissione Ue, che la conosce bene, assicura che “all’inizio era più diffidente, aveva l Europa nella testa e ogni tanto il pensiero le scendeva nelle viscere”.
Il coronavirus le ha concesso un'altra opportunità. In questa crisi sistemica è in gioco il futuro del mercato unico europeo e lei lo ha capito bene. Infatti ha finito per accettare che il finanziamento per la ricostruzione dell’Europa si faccia con debito europeo. “L'Europa deve agire insieme, lo stato nazione da solo non funziona”, sono state le sue parole prima di affrontare il vertice del Recovery Fund. Il famoso “momento Hamilton” cosi chiamato da tutta la stampa europea, è opera della sua convinzione. Non poteva accettare la “mutualizazzione” del debito (Conte e i suoi lo sapevano) perché lo vieta la Costituzione tedesca, ma ha saputo trovare la soluzione in una cornice ancora più europea.
Non ha sempre capito questa dimensione perché la guidavano interessi patriottici, ma ora ha una visione molto chiara di come stanno cambiando gli equilibri geopolitici nel mondo. Anticipare il futuro e posizionarsi, questo vuole Angela Merkel. Se prima la Germania riusciva a trovare un suo posto naturale nella scacchiera globale, oggi la Cancelliera ha intuito che il suo paese può rimanere schiacciato tra le particelle al plutonio che si scambiano la Cina di Xi Jinping e l’America di Donald Trump, più quelle delle grandi corporazioni finanziarie e tecnologiche. L’unica possibilità di salvezza si chiama portaerei Europa (ancora di più dopo la Brexit) e questa è la carta strategica, per fortuna nostra, che si è giocata. L’ordine mondiale che si sta disegnando -lei da sola non ha la forza per condizionarlo - l’ha costretta a fare i conti con il suo senso del dovere e della Storia. Prima per la Germania (l’unica certezza nel suo cuore) quando ha capito che devono per forza diventare più forti se vogliono garantire il loro export, poi per gli altri. Per non rimanere fuori dai giochi, il futuro passa per il territorio, il mercato, la forza e il cuore dell’Europa.
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eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.