15 Agosto

Si voterà presto. È scritto nella storia delle leggi elettorali

Mattarellum, Porcellum, Rosatellum. Con il cambio della legge che regola il voto la legislatura è sempre finita in anticipo. Il costituzionalista Alfonso Celotto spiega perché finirà così anche questa volta

di Alfonso Celotto

Questa crisi di Ferragosto sta mostrando tutta la difficoltà del governo Conte nel proseguire il suo incerto cammino, ma anche la complessità di trovare una eventuale maggioranza alternativa che possa appoggiare un governo “di garanzia” o “del presidente”.

Tutti ci chiediamo se la legislatura andrà avanti o se siamo vicini a nuove elezioni. Io penso che si voterà presto, anche perché c’è un dato storico indiscutibile a confermarcelo. Tutte le legislature nate da una “nuova” legge elettorale sono durate assai poco. Senza voler risalire al 1912 con l'approvazione della legge elettorale con il primo suffragio universale maschile, basta ricordare le tre modifiche alla legge elettorale in epoca repubblicana: 1994, 2006 e 2018.

Nel 1994 è iniziata la XII legislatura, eleggendo il Parlamento con il Mattarellum, approvato nel 1993. Quelle Camere durarono soltanto due anni, con gli 8 mesi movimentati del Governo Berlusconi I, e poi il governo tecnico guidato da Lamberto Dini. Lo stesso è accaduto nel 2006, con le prime elezioni in cui è stata applicata la legge elettorale del 2005 (il cosidetto Porcellum). Romano Prodi riuscì a formare il suo secondo governo, che però ebbe una vita breve e abbastanza traballante. Del resto l’Ulivo aveva vinto le elezioni soltanto grazie al premio di maggioranza, pur avendo avuto meno voti della coalizione di centrodestra, e comunque con una maggioranza molto “risicata” al Senato.

Ora la XVIII legislatura è stata eletta con il cosiddetto Rosatellum approvato nel 2017. Per la terza volta che nella storia repubblicana è cambiata la legge elettorale e puntualmente, il Parlamento così eletto appare molto instabile. Come mai? Non è soltanto una coincidenza.

Le leggi elettorali hanno bisogno di essere sperimentate e applicate. I partiti devono abituarsi a capire come funzionano in concreto e adattarsi. In fondo potremmo dire che le leggi elettorali...


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