5 Novembre
Sicilia. Corsa al fotofinish tra centrodestra e Movimento 5Stelle
Prime proiezioni. Musumeci nella terza proiezione in testa al 36 per cento contro il 34 per cento di Cancelleri. Sarà una corsa all'ultimo voto. Micari a distanza siderale (19.5 per cento). Guerini, Pd: "Sconfitta netta e indiscutibile". La premiership di Renzi in bilico.
"Grande è la confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente". Così diceva il Comandante Mao. Chissà cosa direbbe vedendo il risultato del voto siciliano. Non ha votato più del 50 per cento degli elettori, ieri sera abbiamo visto solo gli exit poll, lo scrutinio delle schede è cominciato stamattina. C'è un vincitore virtuale (forse) e quello reale arriverà tra molte ore. Mah. Il punto flash è il seguente: Nello Musumeci è in testa al gruppo, Giancarlo Cancelleri segue a ruota, vicinissimo, Fabrizio Micari è fermo sui pedali, Claudio Fava aveva una piccola bicicletta e non poteva fare di più e a sinistra non si passano mai la borraccia. Primo partito, quello dell'astensione, guardate questi grafici preparati dagli amici di YouTrend sul dato definitivo degli assenti al voto:
Il dato degli exit poll, lo ricordiamo, è stato questo:
Una corsa a due, centrodestra e 5Stelle al fotofinish. Questo dicono gli exit poll della strana serata elettorale del voto siciliano di ieri. In un mondo veloce, dove le elezioni si consumano in poche ore, la Sicilia è slow. Ci ritroviamo a commentare dati friabili in un mondo a caccia di certezze. Così l'esercizio del titolare di List ieri notte è stato quello di cercare di non scivolare sul ghiaccio di questi numeri che oggi potrebbero cambiare, dare la vittoria all'uno o all'altro schieramento, ridimensionare sconfitte o buoni risultati. Quindi, prima di tutto prudenza, una cosa sono le domande agli elettori all'uscita dai seggi, un'altra cosa sono i voti che oggi vengono scrutinati - con la solita lentezza dell'isola - uno per uno. Questo è il quadro della prima proiezione di Piepoli e Noto per la Rai:
In una seconda proiezione Cancelleri è in testa di un punto, al 35 per cento. Nella terza proiezione Musumeci è al 36 per cento e...
"Grande è la confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente". Così diceva il Comandante Mao. Chissà cosa direbbe vedendo il risultato del voto siciliano. Non ha votato più del 50 per cento degli elettori, ieri sera abbiamo visto solo gli exit poll, lo scrutinio delle schede è cominciato stamattina. C'è un vincitore virtuale (forse) e quello reale arriverà tra molte ore. Mah. Il punto flash è il seguente: Nello Musumeci è in testa al gruppo, Giancarlo Cancelleri segue a ruota, vicinissimo, Fabrizio Micari è fermo sui pedali, Claudio Fava aveva una piccola bicicletta e non poteva fare di più e a sinistra non si passano mai la borraccia. Primo partito, quello dell'astensione, guardate questi grafici preparati dagli amici di YouTrend sul dato definitivo degli assenti al voto:
Il dato degli exit poll, lo ricordiamo, è stato questo:
Una corsa a due, centrodestra e 5Stelle al fotofinish. Questo dicono gli exit poll della strana serata elettorale del voto siciliano di ieri. In un mondo veloce, dove le elezioni si consumano in poche ore, la Sicilia è slow. Ci ritroviamo a commentare dati friabili in un mondo a caccia di certezze. Così l'esercizio del titolare di List ieri notte è stato quello di cercare di non scivolare sul ghiaccio di questi numeri che oggi potrebbero cambiare, dare la vittoria all'uno o all'altro schieramento, ridimensionare sconfitte o buoni risultati. Quindi, prima di tutto prudenza, una cosa sono le domande agli elettori all'uscita dai seggi, un'altra cosa sono i voti che oggi vengono scrutinati - con la solita lentezza dell'isola - uno per uno. Questo è il quadro della prima proiezione di Piepoli e Noto per la Rai:
In una seconda proiezione Cancelleri è in testa di un punto, al 35 per cento. Nella terza proiezione Musumeci è al 36 per cento e Cancelleri al 34 per cento. Andrà avanti così per un po', alla fine si stabilizzerà. Si tratta di una corsa a due serrata. Se i numeri degli exit poll e delle prime proiezioni dovessero essere confermati nelle prossime ore, avremo un paio di conseguenze politiche notevoli. Andiamo avanti con un paio di flash:

Berlusconi. È tornato. In realtà Silvio Berlusconi non se ne era mai andato. Uscito di scena il suo governo sul finire del 2011, sembrava dovesse declinare, ma il Pd lo ha tirato fuori dal limbo e dall'anagrafe per ben quattro volte: la prima quando lo chiamò a fare un governo di larghe intese per sostenere l'esecutivo di Enrico Letta; la seconda quando Renzi commise il grave errore di eleggersi da solo il Presidente della Repubblica e diede al Cav. la possibilità di lasciare quell'alleanza con il Pd che lo avrebbe strangolato; la terza quando sempre Renzi perse il referendum costituzionale per elefantiasi dell'ego, la quarta quando ha cominciato a inseguire Grillo, lasciando a Berlusconi uno spazio moderato che Renzi non vuole più e non è più capace di occupare. Berlusconi ha fatto quel poco che serviva a non rompere la cristalleria a destra, al resto hanno pensato i suoi avversari.Il problema è che il Pd in Sicilia è riuscito a fare anche peggio e Berlusconi senza scomporsi e apparendo ben poco ha guadagnato la scena, tagliato senza troppa convinzione una torta con Salvini e Meloni in Sicilia, preso la Regione Sicilia e fatto rifornimento gratis al distributore di benzina che lo condurrà alle elezioni politiche. Il centrodestra è favorito per la vittoria alle elezioni politiche di marzo. Attenzione: il centrodestra, non forza Italia da sola. C'è Salvini e in Sicilia ha preso voti.

Salvini. mette a segno in Sicilia un ottimo risultato. Noi Salvini che piazza un numero compreso tra il 7 e il 9 per cento da quelle parti è la conferma che la sua idea di fare un movimento nazionale può funzionare. Porta a casa quel numero subito dopo un referendum sull'autonomia in Veneto e in Lombardia, poteva creargli un problema, non c'è stato. Segno che le sue idee fanno presa sugli elettori. Salvini si è speso in campagna elettorale, ha girato, ha preso le critiche e gli applausi, ha puntato sui temi della sicurezza, si è sorbito le cronache intrise del boscaiolo del Nord nel paese dei cannoli, ma in realtà sta cominciando a passare il vero tema: Salvini ha squadernato il tema di una questione settentrionale che è speculare a quello meridionale, la necessità di ridisegnare un nuovo stato e una nuova governance dell'Europa. Con questo risultato la competizione interna con Berlusconi nel centrodestra si farà più intensa, i candidati leghisti al Nord nei collegi sono forti, ci sarà molto da discutere su candidature, programma, leadership e premiership. Da oggi però Salvini non è più quello che si ferma in Padania: prende voti anche nel Mezzogiorno (isole comprese) e ne avrà parecchi altri. È in rampa di lancio, è sintonizzato sullo spirito del tempo, ha capito parecchie cose sullo stato dell'Italia, se comincia anche a diventare più propositivo e leggermente (non troppo) più "rotondo" nel linguaggio e nella proposta politica, entrerà direttamente nel campo che ora è occupato da Berlusconi e saranno fuochi d'artificio. Per ora andranno insieme, poi si lasceranno, Salvini sta diventando il leader di un partito in piena tras-formazione. Fino a ieri la Lega era una sorta di CSU bavarese, il partito associato ai popolari della CDU, forte al Nord, senza numeri nel resto del paese, ma da domani Salvini è leader di una formazione politica in corsa per diventare un'altra cosa, non un "sister party", ma il partito più forte del centrodestra.

Grillo. Il vero valore aggiunto del Movimento 5Stelle si chiama sempre Beppe Grillo. Il fondatore ha lottato come un leone, si è impegnato, ma la realtà è che se lui non fa il suo show e ci mette quella capacità di fiutare l'aria, sentire il pubblico che significa poi sentire il popolo, i Cinque Stelle sono un gruppo di ragazzi senza mestiere. Tu guardi il Beppe pirotecnico fare numeri incredibili sul palco, poi vedi Di Maio e capisci subito che funzionano il parrucchiere e il sarto, mentre partendo dalla sintassi e arrivando alla leadership siamo nel regno dell'improvvisazione. C'è Beppe, funambolico e come sempre capace di capire dove tira il vento. Abbiamo scritto che puntava a una vittoria al fotofinish e la scena è proprio quella, gli ultimi duecento metri dopo la curva li vedremo nelle prossime ore, ma i grillini sono là, se la giocano. La partita dei Cinque Stelle per il voto nazionale resta quella di una forza anti-sistema che con la vittoria in Sicilia potrebbe presentarsi con lo slogan del "si può fare", cioè una grande spinta per le elezioni politiche. Tutto è possibile, bisogna ancora contare i voti, ma il secondo posto per Grillo non sarebbe in ogni caso un problema, sta nel copione, è nell'ordinario, la corsa pentastellata non ne esce compromessa. Non c'è il trionfo, ma perfino il secondo posto - con quei numeri - per Grillo e soci è un grande risultato. Certifica che il Movimento 5Stelle è una forza (semi)permanente dello scenario politico italiano. Il problema in prospettiva è uno soltanto: costruire domani una leadership che sostituisca un giorno il comandante Grillo, cioè l'insostituibile.

Renzi. Il vero sconfitto si chiama Matteo Renzi, non c'è bisogno di aver completato luminosi studi di politologia alla Kennedy School (Harvard) per capire che il segretario del Pd da stasera è in una Dark Zone dove si aprono botole ogni volta che muove un passo. Si è disinteressato del voto siciliano come un segretario della (forse ex) principale forza politica italiana che passa da quelle parti per caso, vede che si vota nell'isola più grande del Mediterraneo, e tira dritto perché deve andare in America a parlare di "futuro" con un ex presidente degli Stati Uniti. Si occupa di cose grandi, si capisce, Renzi. Solo che le cose grandi si realizzano costruendo prima quelle piccole e il voto in Sicilia fa parte del Grande Slam elettorale che porterà al voto nazionale in marzo. Il candidato del centrosinistra, Fabrizio Micari, ha concluso la sua campagna elettorale in solitudine e quest'assenza di Renzi è la cifra finale di questa storia. Il problema non è la sconfitta, anche questa ci sta in pieno nel copione del voto, è il modo in cui si è consumata, la distanza siderale che appare negli exit poll. Ci sono nella migliore della ipotesi dieci punti di differenza con la coalizione di centrodestra e se andiamo nel dettaglio a vedere i voti di lista, il Pd è letteralmente Lost in Space, rischia di fare peggio (Ipr dà un numero compreso tra l'8 e il 12 per cento) di quanto fece Bersani nelle regionali del 2012 (13,4 per cento e 14 seggi nell'assemblea). La Sicilia è un voto locale? Certo, anche la terra è piatta, Giove è abitato e gli anelli di Saturno sono un'illusione ottica. Dalla Sicilia passano sempre fortune e sfortune dei leader politici. Il bruciante cappotto di Berlusconi nelle elezioni politiche del 2001, 61 a 0, è ancora incandescente e nessuno vorrebbe indossarlo di nuovo stasera.
La strategia di Renzi, sapendo che la faccenda buttava male, è stata quella di mettere una distanza, inserire la marcia del diversivo con l'assalto a Bankitalia e il varo della linea del qualunquismo bancario. Che tradotto in termini pratici significa provare a occupare lo spazio di Grillo, cioè un territorio che sua natura il Pd non ha mai occupato sul serio, pur avendo fatto di tutto nell'era dell'anti-berlusconismo. La Sicilia dice che gli elettori non vogliono imitazioni, se c'è bisogno di un guitto che fa casino, c'è Grillo. Renzi che fa quelle cose è percepito come un prodotto politico fake. Dovrebbe cambiare passo, stile, linguaggio, lasciare l'Io a Matteo e dare il gruppo a Renzi (non il "noi" che fa compagni simil-veltroniani, da direzione Pd in seduta di autocoscienza permanente) accettando il semplice fatto che ha perso il "tocco magico", capita, e da solo porterà il partito a una dolorosa sconfitta. Su questo punto, sia detto chiaramente, il problema non è neppure Renzi, tutti i partiti socialdemocratici europei hanno fatto crac. È la storia che rema contro Renzi e il Pd. Primo commento a caldo di Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria del Pd:
"Se i risultati confermeranno gli exit poll di stasera ci troveremmo davanti a una sconfitta tanto annunciata da tempo quanto netta e indiscutibile. Verificheremo domani i risultati finali anche delle liste e dei candidati ma certo la sfida gentile che Fabrizio Micari ha generosamente lanciato con impegno, competenza e coraggio non è bastata per vincere le elezioni siciliane".
In realtà, le due sinistre in lista in Sicilia neanche sommando i voti sarebbero vincenti. Con quella sinistra, Mdp, i renziani hanno subito ricominciato a litigare (e meno male che ci vogliono fare un'alleanza). Ecco cosa ha dichiarato Davide Faraone commentando gli exit poll:
"Fabrizio Micari ha avuto il coraggio che non ha avuto il presidente Grasso, di candidarsi con il centrosinistra. La candidatura di Micari è stata proposta da Si e Mdp - salvo poi tirarsi indietro - in continuità con le elezioni vincenti di Palermo. Da quello schema si è tirato fuori prima Grasso, che abbiamo atteso per due mesi, poi altre forze politiche della sinistra che hanno creato le condizioni perché la partita la giocassimo da soli".
Meraviglioso, intelligente mossa quella di Faraone. L'esito è che due minuti dopo è arrivata la risposta dell'artiglieria di Mdp. Prima con Miguel Gotor:
"Le dichiarazioni di Davide Faraone confermano l'arroganza del gruppo dirigente renziano. Tirare in ballo in queste ore il presidente del Senato Grasso è un'evidente caduta di stile: come è noto, egli non si è candidato col Pd in Sicilia per rispettare fino in fondo il suo mandato istituzionale e questo dovrebbe bastare. In ogni caso penso che il presidente Grasso abbia fatto bene a non mettere l'autorevolezza del suo nome e della sua storia a disposizione di un progetto trasformistico di segno centrista che gli elettori siciliani hanno sonoramente bocciato".
Poi con Alfredo D'Attorre:
"Se i dati degli exit poll siciliani saranno confermati, il Pd dovrà fare i conti con un disastro politico-elettorale senza precedenti. Anzichè avviare una radicale autocritica, la prima reazione dei renziani, affidata al luogotenente siciliano Faraone, è quella di attaccare la seconda carica istituzionale dello Stato. Pietro Grasso non avrebbe avuto coraggio, perché ha deciso di onorare fino alla fine il suo mandato istituzionale, anzichè accettare di diventare il candidato di Renzi, Alfano e Crocetta in Sicilia. L'arroganza e l'insipienza autodistruttiva di un gruppo dirigente che ha perso ogni contatto con la realtà sembrano ormai non conoscere limiti".
Intanto, il segretario ha già messo in piedi una manovra diversiva per far dimenticare subito lo sforacchiamento siciliano, un bel dibattito su La7 tra 48 ore con Luigi Di Maio, cioè il confronto in tv tra due sconfitti dal voto. Funzionerà? Impossibile, la Sicilia è un passaggio che lascerà segni profondi. La leadership di Renzi da stasera è in discussione e la sua premiership si sta allontanando. Farà leva sull'unica potente arma che ha davvero a questo punto: la scelta dei nomi da candidare. E poi i suoi avversari non hanno in ogni caso una forza paragonabile alla sua, sono privi di carisma, e paradossalmente Renzi è nello stesso tempo il migliore e il peggiore segretario possibile per il Pd. Se si candida a Palazzo Chigi, vanno incontro a una sconfitta bruciante, se divide saggiamente leadership e premiership forse il partito si salva, ma lui no perché gli crescerà vicino quell'alternativa che ora non c'è. Renzi ha già in mano le forbici per recidere subito quella pianta.
- Nel centrodestra c'è una centralità di Berlusconi, non ci sono dubbi, ma in realtà si vedono già i bagliori in neanche troppa lontananza di qualcos'altro, Salvini non è un leader transeunte, è giovane, sta imparando a gestire i suoi messaggi, è in pieno nella corrente della storia. La Lega è nello schermo del radar, da qui al voto di marzo sul taccuino finiranno molte novità. Berlusconi da stasera comincia a sfogliare la margherita: Salvini o Renzi?
- Il Movimento 5Stelle non farà drammi, deve fare la sua campagna elettorale anti-tutto e la farà probabilmente arrivando come primo partito. A rigor di logica rischiano perfino di avere l'incarico di formare un governo con qualcuno. Avranno il coraggio di proporre un'alleanza a Salvini? Perché è questo lo schema più coerente con il voto degli elettori dei due partiti, sono elettori che si sovrappongono. I leader meno, ma il voto è con le mani libere e una volta contati i voti potrebbe liberarsi perfino la testa.
- Nel centrosinistra è il big bang . Non è più solo una questione di coalizioni, ulivi, campi progressisti, segreterie renziane, dalemismi, bersanismi. La crisi della socialdemocrazia europea che ha già travolto tutti, toccherà anche il Partito democratico. Serve un nuovo linguaggio che non è né quello del primo blairismo renziano in ritardo di trent'anni, né quello del cripto-grillismo sempre renziano e sempre in ritardo di altri cinque anni almeno. Non è originale, non è sincronizzato con le lancette della storia, è un partito che in Parlamento ha i bersaniani del 2013 trasformatisi in renziani del 2017. Il problema non è solo il capo, è il partito dei piccoli Zelig.
Epilogo senza larghe intese. I candidati per stasera possono ancora pronunciare la frase di Rossella O' Hara: "Domani è un altro giorno" e sperare che tutto quello che il titolare di List vi ha raccontato sia frutto i exit poll che all'alba andranno a sbattere contro la realtà del voto, producendo un clamoroso epic fail. In quel caso, questo articolo finirà nel cestino e racconteremo un altro scenario. Se tutto questo che abbiamo detto invece verrà confermato, il titolare si sarà risparmiato parecchio lavoro. In ogni caso, un dato è certo: stiamo correndo verso il futuro e non sarà come lo ha immaginato qualcuno, il governo di larghe intese, per ora, si sta allontanando.
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diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.