30 Marzo

Sorpresa al tavolo turco

Il negoziato di Istanbul (con Abramovich) fa un passo avanti verso una tregua tra Mosca e Kiev. Erdogan emerge come il terzo che può incassare la pace, la Russia frena l'offensiva su Kiev, l'Ucraina pronta alla neutralità (che da sola non basta), la parola passa a Putin. Biden guardingo: "Vedremo se daranno seguito a quello che hanno detto". Intanto a Roma, in un mondo sospeso dalla realtà, i Cinque Stelle dicono no a Draghi (che va avanti) sul bilancio Nato

A che punto è la guerra? Si discute di pace, è una notizia. Da Istanbul ieri sono arrivati segnali diversi, un tentativo di fermare l'escalation, vedremo quanto diventerà concreto. I primi segnali sono buoni, ma non bisogna farsi illusioni, qui siamo fedeli alla scuola realista, un mattone alla volta, osservare i fatti sul terreno, misurare le parole. Ma dalla giornata emerge un vincitore: Recep Tayyip Erdogan, il presidente della Turchia. E lo sconfitto? Non c'è, ma Joe Biden oggi è rimasto a far da spettatore, il turco ha preso in mano la partita che conta più di tutte, quella della pace. Questo non significa che l'amministrazione americana abbia improvvisamente un ruolo di secondo piano, tutt'altro, ma il Commander in Chief insegue Erdogan che ha preso l'iniziativa e la conduce giocando con disinvoltura su più tavoli, il ruolo che gli riesce meglio e avevamo anticipato su List qualche giorno fa, durante il vertice Nato di Bruxelles. Facciamo il punto nave, partiamo da Roma, poi andiamo sul Bosforo (con la radio sintonizzata sulle frequenze di Radio Washington e Radio Cremlino), seguite il titolare List. 

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Bilancio Nato. Draghi va avanti, Conte fa il sudoku

L'Italia fa parte di un sistema di alleanze internazionali, siamo fondatori dell'Unione europea, membri della Nato, i nostri pilastri sono l'europeismo e l'atlantismo. È un assetto che deriva dalla Seconda guerra mondiale (dove eravamo una nazione sconfitta, bisogna ricordarlo) e fu disegnato da Alcide De Gasperi che tenne l'Italia saldamente sul fronte occidentale (eravamo anche il paese con il più grande partito comunista d'Occidente, bisogna ricordare anche questo). Il vertice straordinario della Nato ha deciso di accelerare l'obiettivo di spesa per ogni nazione pari al 2% del Prodotto interno lordo. Era una richiesta fatta da Bush, da Obama, da Trump e ora da Biden. Non c'è solo la...


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