5 Giugno

Sospesi tra la Terra e il virus

Lo shock del 2020 che ha cambiato l'agenda globale. La giornata mondiale dell'ambiente e l'emergenza del coronavirus. Come una pandemia cambia valori, priorità, apre nuovi scenari. La biologia che diventa biopolitica, il mito della decrescita (in)felice di fronte alla prova del lockdown, i bisogni primari che si impongono sulle utopie

L’ambiente e il coronavirus. L’ecologia e la biologia. L’inquinamento e l'epidemia. La vita dell’uomo sulla Terra. La giornata mondiale dell’ambiente si è celebrata nell’era del trionfo di una presenza naturale infinitamente piccola: il coronavirus.

Nonostante il lockdown, il blocco delle attività industriali, dei trasporti, il collasso del mercato dell’automobile, lo stop alle navi da crociera, lo sprofondo del turismo, i consumi elettrici a picco, gli aerei a terra, abbiamo visto come le emissioni di anidride carbonica abbiano toccato il picco massimo, secondo le ultime rilevazioni del Noaa. Sorpresa, le cose sulla vita del (e nel) pianeta sono più complicate di come appaiono, le grandi narrazioni all'improvviso si rimpiccioliscono.

Le priorità con la crisi del coronavirus oggi sono cambiate: viene prima la lotta a un agente invisibile capace di eliminare le persone più deboli, poi c'è il tema ambientale. C’è chi ha pensato di saldare le due questioni, le emergenze climatiche e il virus, si tratta di un'operazione di trapezismo storico, perché il collegamento s'è svelato un -ismo pieno di pre-giudizio e perché l’azione politica ha dimostrato che vale il primum vivere e in questo caso gli sforzi si sono concentrati sull’epidemia. La scala dei valori (e disvalori) è cambiata con il contagio.

Il virus ci ha ricordato che la biologia diventa biopolitica, un elemento chiave a sua volta della geopolitica. Lasciando perdere i complotti, le teorie cospiratorie, le tesi per cui il virus sarebbe stato creato in laboratorio, diamo per buona la storia dell’origine naturale del virus, la sua presenza nel mercato di Wuhan e il suo veicolo animale (dalle carte e ricostruzioni che abbiamo letto, in assenza di un chiarimento definitivo della Cina, questa appare come la più probabile catena di distribuzione primaria dell'infezione) così emerge il tema della sicurezza dei mercati dell’Asia, del consumo alimentare. Siamo...


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