6 Febbraio
Spie, potere, tradimento. Dai Tudor a Trump e l'Fbi
La lotta per il potere e il tradimento che non ha mai successo perché se ha successo nessuno osa chiamarlo tradimento. Un viaggio di Michele Magno tra sovrani, principi, capi di Stato, complotti e spie.
di Michele Magno
Nel cuore del potere planetario siamo dentro a uno scontro senza esclusione di colpi, come ha scritto il titolare su queste colonne. Si fronteggiano gruppi di potere consolidati e Donald Trump, il presidente divisivo, sconsiderato, incompetente, maschilista, ignorante, pericoloso, xenofobo, razzista, isolazionista, protezionista, populista: l'elenco degli epiteti poco lusinghieri sul suo conto è ormai lungo come una quaresima. Democratici e repubblicani se le danno di santa ragione a suon di dossier pilotati, "gole profonde" e confidenti, Fbi e Cia l'un contro l'altra armati. Il Russiagate è diventato così l'epicentro di una battaglia che ha come posta in gioco l'impeachment del tycoon newyorkese, a cui in realtà non viene perdonato di aver saputo calamitare gli umori yankee avversi alla "power élite".

La storia è piena di traditori, per avidità o per amor di patria, per ambizione o per vendetta, per fanatismo o per viltà, per mille ragioni e per mille passioni. Ma chi è il traditore? Che sia chi infrange un giuramento, o incrina il patto che unisce una comunità, pare abbastanza ovvio. Per non parlare degli adulteri nella sfera privata, l'attributo di traditore è stato dato a rivoluzionari e voltagabbana, apostati ed eretici, convertiti e rinnegati, ammutinati e disertori, spie e collaborazionisti, ribelli e terroristi, pentiti e crumiri. Eppure, se osserviamo il tradimento nelle diverse epoche, la percezione che ne hanno avuto contemporanei e posteri è molto più mutevole di quanto non dicano le formalizzazioni giuridiche, come dimostra un libro di Marcello Flores ("Traditori. Una storia politica e culturale", il Mulino, 2015).
Non si può, allora, che ricordare la massima di sir John Harrington, un cortigiano di Elisabetta I (famoso per avere inventato lo sciacquone), che sarebbe stata ripetuta nei secoli:
Il tradimento non ha mai successo, per quale ragione? Perché se ha successo nessuno...
di Michele Magno
Nel cuore del potere planetario siamo dentro a uno scontro senza esclusione di colpi, come ha scritto il titolare su queste colonne. Si fronteggiano gruppi di potere consolidati e Donald Trump, il presidente divisivo, sconsiderato, incompetente, maschilista, ignorante, pericoloso, xenofobo, razzista, isolazionista, protezionista, populista: l'elenco degli epiteti poco lusinghieri sul suo conto è ormai lungo come una quaresima. Democratici e repubblicani se le danno di santa ragione a suon di dossier pilotati, "gole profonde" e confidenti, Fbi e Cia l'un contro l'altra armati. Il Russiagate è diventato così l'epicentro di una battaglia che ha come posta in gioco l'impeachment del tycoon newyorkese, a cui in realtà non viene perdonato di aver saputo calamitare gli umori yankee avversi alla "power élite".

La storia è piena di traditori, per avidità o per amor di patria, per ambizione o per vendetta, per fanatismo o per viltà, per mille ragioni e per mille passioni. Ma chi è il traditore? Che sia chi infrange un giuramento, o incrina il patto che unisce una comunità, pare abbastanza ovvio. Per non parlare degli adulteri nella sfera privata, l'attributo di traditore è stato dato a rivoluzionari e voltagabbana, apostati ed eretici, convertiti e rinnegati, ammutinati e disertori, spie e collaborazionisti, ribelli e terroristi, pentiti e crumiri. Eppure, se osserviamo il tradimento nelle diverse epoche, la percezione che ne hanno avuto contemporanei e posteri è molto più mutevole di quanto non dicano le formalizzazioni giuridiche, come dimostra un libro di Marcello Flores ("Traditori. Una storia politica e culturale", il Mulino, 2015).
Non si può, allora, che ricordare la massima di sir John Harrington, un cortigiano di Elisabetta I (famoso per avere inventato lo sciacquone), che sarebbe stata ripetuta nei secoli:
Il tradimento non ha mai successo, per quale ragione? Perché se ha successo nessuno osa chiamarlo tradimento.
Chi vince non è mai un traditore, dunque, anche se ha violato le leggi al cui rispetto era tenuto. Condannato o assolto, protetto o perseguitato, nelle sue vicissitudini si possono cogliere i sintomi di una millenaria e tortuosa trasformazione: il passaggio dalla fedeltà al sovrano alla fedeltà alla nazione, dalla lealtà individuale alla lealtà istituzionale.
La stessa fondazione di Roma narrata da Tito Livio è strettamente legata - oltre che al fratricidio commesso da Romolo - al tradimento di Tarpea, la figlia del guardiano del Campidoglio. Uscendo dalla leggenda, la "perduellio" designava non solo la consegna della città al nemico, ma la diserzione e la violazione del bando di esilio. Anche nell'antica Grecia il tradimento ("prodosia") designava l'accordo con il nemico. Nell'Atene del quinto secolo a.C. viene associata dai grandi tragediografi alla trasgressione della parola data e al disprezzo degli dèi. Nel Medioevo l'archetipo del traditore è Giuda. È con il suo nome che vengono marchiati tutti i nemici della fede, i maomettani e i saraceni. Fino all'undicesimo secolo, il tradimento era essenzialmente un atto di "infidelitas" del vassallo, di rottura del contratto feudale. Dalla metà del Duecento si configura come un atto di lesa maestà contro il re, sanzionato con afflizioni terribili. Inoltre, è da allora che il termine "corona" viene usato per simboleggiare l'unità -anche spirituale- tra il sovrano e i suoi sudditi.

Dalla dinastia Tudor alla dinastia Stuart, l'Inghilterra è teatro di complotti memorabili. Il più clamoroso è la "Congiura delle polveri". Un gruppo di cospiratori cattolici, guidati da Guy Fawkes e Robert Catesby, aveva affittato una cantina situata sotto il Parlamento e l'adiacente abbazia di Westminster. L'intento era quello di far saltare in aria la Camera dei Lord il giorno dell'inaugurazione, e con essa Giacomo I (succeduto a Elisabetta nel 1603) e buona parte della nobiltà. Una soffiata anonima mette sull'avviso la polizia, e per festeggiare lo scampato pericolo a corte viene rappresentato in anteprima il Macbeth di Shakespeare. Il sipario sul Seicento inglese cala idealmente con l'approvazione nel 1689 del "Bill of Rights", pietra miliare del costituzionalismo liberale. Figlio della "Gloriosa rivoluzione" del 1688, che rovescia Giacomo II e insedia sul trono Guglielmo III d'Orange, limitava l'impiego discrezionale dell'accusa di tradimento per ricondurlo nell'alveo di una giustizia sostanziale.
Dalla dinastia Tudor alla dinastia Stuart, l'Inghilterra è teatro di complotti memorabili. Il più clamoroso è la "Congiura delle polveri".
Quando l'Illuminismo mette in discussione l'Antico Regime, comincia a farsi strada l'idea di nazione, in cui capitalismo e ceti borghesi muovono i loro primi passi. Si creano nuovi legami e nuove identità; e, quindi, tradimenti di tipo nuovo. Non fortuitamente sono gli Stati Uniti i primi a sperimentarli e i più lesti a definirli, in un percorso del tutto peculiare. Esso si costruisce sulla base della rivolta dei coloni contro la madrepatria, si precisa nel corso della rivoluzione per l'indipendenza, si legittima con la Costituzione del 1787 (in vigore due anni dopo). Nella sua versione finale, due commi recitavano: "1.Sarà considerato tradimento contro gli Stati Uniti soltanto l'aver mosso guerra contro di essi, o l'aver appoggiato [i suoi] nemici fornendo loro aiuto o sostegno [...]. 2.Spetterà al Congresso stabilire la pena per tradimento; ma nessuna sentenza potrà comportare perdita di diritti ereditari per i discendenti [...]".
Cinque anni dopo, nell'ottobre 1792, dalla tribuna della Convenzione Robespierre tuona:
Non c'è alcun processo da fare, qui [...]. Luigi deve morire perché la patria viva [...]. Richiedo che la Convenzione nazionale lo dichiari traditore della nazione francese, criminale nei confronti dell'umanità.
Il 21 gennaio 1793 il sovrano viene ghigliottinato in piazza nell'odierna Place de la Concorde di fronte ai sanculotti esultanti. Il 16 ottobre a cadere è la testa della "vedova Capeto". Era stato Jacques-René Hébert a pretenderla con più caparbietà, in decine di articoli apparsi sull'influente "Le Père-Duchesne". Più che sulle presunte macchinazioni con la monarchia austriaca, è sulla conclamata lussuria di Maria Antonietta che il giornale di Hébert accende i fari, con un linguaggio spesso postribolare. Eccitando lo sdegno delle plebi parigine, il caporione della fazione degli "arrabbiati" si scaglia contro "l'Autrichienne che va a letto con l'intera corte, che si dà piacere a turno con La Fayette, la principessa di Lamballe e il suo valletto di camera".

Una delle definizioni più brillanti e argute del tradimento si deve a Charles-Maurice de Talleyrand: "La trahison n'est qu'une question de temps". "Quando non cospira, Talleyrand intrallazza", chioserà François-René de Chateaubriand. In effetti, il camaleontico principe di Benevento era passato indenne - e sempre in posizioni di prestigio - dall'Antico Regime alla Rivoluzione, dal Direttorio al Consolato, da Napoleone alla Restaurazione di Luigi XVIII, e poi alla monarchia di Luglio. Allo "stregone della diplomazia" veniva attribuito anche il "tradimento di Erfurt". In un incontro che si svolge nella città della Turingia (1808), concordato per consolidare la pace di Tilsit dell'anno precedente, Napoleone sollecita l'aiuto di Alessandro I per arginare l'offensiva austro-prussiana contro le sue truppe. Volendo dar credito alle sue memorie,in un colloquio segreto Talleyrand sconsiglia lo zar di accettare: "Sire, che siete venuto a fare qui? Tocca a voi salvare l'Europa, e non ci riuscirete che tenendo testa a Napoleone. Il popolo francese è civilizzato e il suo sovrano non lo è; il sovrano di Russia è civilizzato e il suo popolo non lo è; il sovrano di Russia deve quindi allearsi con il popolo francese".
"Quando non cospira, Talleyrand intrallazza", chioserà François-René de Chateaubriand.
Dopo il Congresso di Vienna (1814-1815), in Europa è considerato traditore chiunque si proponga di rovesciare il governo o di instaurare la repubblica. Le rivolte dei carbonari italiani, dei decabristi russi, dei cartisti inglesi, sono parte di un moto più generale che sfocerà nella "primavera dei popoli" del 1848, in cui si intrecciano pulsioni patriottiche e liberali, progetti istituzionali e di giustizia sociale, a cui non erano estranee le stesse logge massoniche di recente costituzione. Mentre sopravvivono ancora lealtà di tipo dinastico, si affacciano nuove fedeltà. E non raramente la fedeltà alla propria classe sociale è più sentita di quella alla propria nazione.
Émile Zola, che con il metodo naturalistico invocato da Gustave Flaubert aveva trattato il tema dell'adulterio in "Thérèse Raquin" (1867), consoliderà la sua fama internazionale nel caso di tradimento che scuote la Francia sul finire dell'Ottocento. Il suo "J'Accuse", pubblicato su "L'Aurore" il 13 gennaio 1898, sposta i rapporti di forza tra i sostenitori dell'innocenza di Alfred Dreyfus, il capitano d'artiglieria ebreo accusato tre anni prima di intelligenza con la Germania, e quanti - la maggioranza dell'opinione pubblica - erano certi della sua colpevolezza. Nei mesi in cui Dreyfus viene arrestato e processato, "La France juive" di Édouard Drumont (1886) aveva superato le cento ristampe. In un'epoca in cui lo scientismo positivista si mescolava allo spiritismo e al satanismo, Drumont lo utilizza in chiave antigiudaica per spiegare come il tradimento fosse connaturato all'ebreo. Quando l'affaire Dreyfus volge al suo epilogo (il capitano viene reintegrato nell'esercito nel 1906), il conflitto mondiale era alle porte. Negli anni che lo preparano, si consuma una metamorfosi dell'idea di tradimento. La fedeltà al sovrano viene definitivamente soppiantata dalla fedeltà alla nazione. Lo stesso sovrano è ormai costretto a identificarsi con la propria nazione e non più con la propria dinastia. Da allora - ha osservato Raymond Aron - non sembra più concepibile una situazione in cui un uomo possa mettersi contro la propria patria per motivi nobili. Con il Novecento inizia così un'altra storia del tradimento.
La fedeltà al sovrano viene definitivamente soppiantata dalla fedeltà alla nazione.
Nel periodo tra i due conflitti mondiali, alla scomparsa degli imperi multinazionali si accompagna la nascita di regimi totalitari che tendono a considerare come estranei -e cioè traditori- i cittadini che non aderiscono alla loro ideologia. Più tardi, in un'epoca contrassegnata dalla Guerra Fredda, la figura del traditore si sovrappone e tende a coincidere con quella della spia, anche perché gli apparati di intelligence si sviluppano enormemente e danno vita a estese reti di collaboratori per carpire informazioni dal nemico o per scoprire chi passa ad esso le informazioni sul proprio paese. Nel 1947, su impulso del presidente Truman, nasce la Cia; nel 1949 il Mossad israeliano; nel 1954 il nuovo Kgb. Nell'Fbi, creato nel 1908 per combattere il crimine e tutelare la sicurezza interna, sotto la direzione di Edgard Hoover diventa prioritaria la scoperta di spie dell'Urss nel territorio americano.

La vittoria di Mao Zedong in Cina e lo scoppio della prima bomba sovietica avevano rafforzato le posizioni di chi non solo teorizzava un "containment" del bolscevismo, ma prefigurava un vero e proprio "roll back". La guerra di Corea accentuò il clima di paura e di sospetto, e fu in quel contesto che la stella del senatore Raymond McCarthy cominciò a brillare coinvolgendo nella sua isteria anticomunista buona parte dell'opinione pubblica e dello stesso establishment statunitense. È l'età delle delazioni nel mondo dello spettacolo e dei grandi processi: contro i "Dieci di Hollywood" (tra cui lo sceneggiatore Dalton Trumbo), lo "spergiuro" Alger Hiss, la "bella spia rossa" Elizabeth Bentley, le "spie atomiche" Julius ed Ethel Rosemberg.
La caratteristica principale della lotta tra servizi, nel decennio tra crisi del comunismo e fine della Guerra Fredda, è la ricerca delle "talpe", degli agenti reclutati da potenze ostili.
Nel contempo, mentre nei nuovi regimi di "democrazia popolare" venivano inscenati i processi che avrebbero portato alla condanna del primate d'Ungheria, il cardinale József Mindszenty, e di tanti altri, in Unione Sovietica Stalin dava avvio a una nuova fase della sua battaglia contro i nemici del socialismo. Dopo i diversi gruppi nazionali - tartari, inguscezi, tedeschi del Volga, polacchi - che erano stati oppressi come possibili traditori collettivi nel corso della guerra, toccava adesso agli ebrei finire nell'agenda del dittatore georgiano. I leader del Comitato antifascista ebraico, che aveva contribuito alla mobilitazione bellica per la difesa della "Madre Russia", furono arrestati e fucilati. Una violenta sindrome antisemita si diffuse ovunque, nessuno volle più farsi visitare da medici ebrei o comprare farmacie gestite da ebrei. Già tra il 1950 e il 1951 erano stati imprigionati alcuni luminari della medicina, l'internista Jakov Etinger e la cardiologa Sofija Karpati, rea di aver falsificato la cartella clinica di Andrej Zdanov, delfino di Stalin e custode dell'ortodossia marxista-leninista.

La caratteristica principale della lotta tra servizi, nel decennio tra crisi del comunismo e fine della Guerra Fredda, è la ricerca spasmodica delle "talpe", degli agenti reclutati da potenze ostili che mettono in pericolo il proprio paese per avidità e cupidigia, per tornaconto personale e desiderio di un'esistenza ricca e confortevole. John Walker Jr. è la prima spia americana a venire arrestata, nel maggio 1985, mentre sta consegnando al suo controllore del Kgb documenti riservati sulla flotta navale dell'Atlantico. L'interesse economico aveva spinto Wallker a immaginare una vera e propria "agenzia del tradimento" con il figlio e due fratelli. Robert Hansen, entrato nell'Fbi nel 1976 dopo aver fallito l'accesso alla Nsa (Nationa Security Agency), era riuscito a trasmettere dati secretati ai sovietici per oltre vent'anni, ricevendone in cambio quasi un milione e mezzo di dollari. Verrà colto in flagrante solo nel 2001.
John Walker Jr. è la prima spia americana a venire arrestata, nel maggio 1985, mentre sta consegnando al suo controllore del Kgb documenti riservati sulla flotta navale dell'Atlantico.
Nel passaggio di secolo, è attraverso la rivoluzione informatica e digitale che si manifesta l'ultima sfida alla possibile trasformazione del concetto di tradimento. Nel giugno 2013 il Guardian e il Washington Post pubblicano una serie di articoli in cui si accusano le autorità statunitensi e britanniche di aver attivato programmi di sorveglianza elettronica di massa, denominati Prism e Tempora, che possono consentire alla Nsa di controllare il traffico internet. Viene anche rivelata, su sua richiesta, l'identità della fonte: Edgard Snowden. È il più grande scandalo (verrà chiamato Datagate) realivo all'intrusione della politica nella privacy dei cittadini, ancorché motivato dalla necessità di combattere il terrorismo islamico dopo l'attacco alle Torri Gemelle.
C'è chi ha visto nell'azione di Snowden, come nel caso di WikiLeaks e di Julian Assange, un tipico esempio di "whistleblower", di informatore positivo che smaschera e denuncia le malefatte delle grandi istituzioni pubbliche e private contro la popolazione. Del resto, già nel 1989 era stata approvata negli Usa il "Whistleblower Protection Act", una legge che tutelava da provvedimenti punitivi e ritorsioni questa figura. Se non come accusa rivolta a qualche oppositore soprattutto nei paesi in via di sviluppo, il tradimento sembra pertanto quasi fuori moda in un pianeta contraddittoriamente globalizzato. La sua lunga vicenda legata alla fedeltà allo Stato e alla nazione, al sovrano e alla patria, con il nuovo millennio sembra come dissolversi in ogni comportamento ritenuto inaccettabile o riprovevole, magari confezionato con l'arte della calunnia e della menzogna.
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misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.