27 Ottobre
Tap tap, sono la realtà. Cinque Stelle alla prova del potere
La base grillina protesta contro il via libera al gasdotto in Puglia, Di Maio si giustifica con penali e lobby. Il Movimento ha di fronte la difficile prova di diventare partito di governo. Tria dice che Draghi ha ragione (altro fronte aperto). Le agenzie di rating in rigoroso disordine sparso sull'Italia. Quale fu il loro ruolo nella Grande Crisi? L'indagine del senato americano
Che cosa sta succedendo? Siamo sempre nel campo del (pre)visto. Il Movimento Cinque Stelle fa i conti con la sua natura di partito di lotta che si ritrova al governo. Fin dall'inizio dell'avventura del governo giallo-verde ("Un governo al bivio tra fare e dire no", 13 maggio) abbiamo messo in evidenza che il partito fondato da Grillo e Casaleggio ha una profonda natura anti-sistema e anti-industriale e quando un partito con simili caratteristiche (vicine ai partiti della sinistra classica) entra nella stanza dei bottoni e deve fare scelte che riguardano lo sviluppo del paese, entra in conflitto prima di tutto con una parte di se stesso (e dei militanti), poi con l'alleato di governo e con le istituzioni che rappresentano quell'establishment che si propone di abbattere e sostituire.
Dentro questo processo di demolizione e sostituzione c'è il compromesso politico, l'arte di governo. Dunque ecco Luigi Di Maio attaccare a testa bassa Mario Draghi non per dire qualcosa al Presidente della Bce ma per tenere saldo il rapporto con la sua base elettorale, ecco sempre Di Maio dover rintuzzare gli attacchi dopo il via libera del premier Giuseppe Conte all'opera del gasdotto Tap in Puglia. Sono turbolenze che rientrano perfettamente nello schema ideologico di quel partito, non c'è da sorprendersi, bisogna solo vedere - questa è la vera scommessa - se il Movimento Cinque Stelle sarà capace di maturare, di andare avanti, di rinunciare al suo massimalismo e diventare una forza di governo stabile. Per ora, con mille tensioni, ha tenuto aperta l'Ilva (che qualcuno voleva chiudere) e l'acciaio italiano e ha dato via libera alla diversificazione nell'approvvigionamento dell'energia in Italia. I fatti sono questi e di certo i Cinque Stelle pagheranno un prezzo nel consenso immediato, ma facendo il contrario si condannerebbero a svolgere un ruolo di protesta...
Che cosa sta succedendo? Siamo sempre nel campo del (pre)visto. Il Movimento Cinque Stelle fa i conti con la sua natura di partito di lotta che si ritrova al governo. Fin dall'inizio dell'avventura del governo giallo-verde ("Un governo al bivio tra fare e dire no", 13 maggio) abbiamo messo in evidenza che il partito fondato da Grillo e Casaleggio ha una profonda natura anti-sistema e anti-industriale e quando un partito con simili caratteristiche (vicine ai partiti della sinistra classica) entra nella stanza dei bottoni e deve fare scelte che riguardano lo sviluppo del paese, entra in conflitto prima di tutto con una parte di se stesso (e dei militanti), poi con l'alleato di governo e con le istituzioni che rappresentano quell'establishment che si propone di abbattere e sostituire.
Dentro questo processo di demolizione e sostituzione c'è il compromesso politico, l'arte di governo. Dunque ecco Luigi Di Maio attaccare a testa bassa Mario Draghi non per dire qualcosa al Presidente della Bce ma per tenere saldo il rapporto con la sua base elettorale, ecco sempre Di Maio dover rintuzzare gli attacchi dopo il via libera del premier Giuseppe Conte all'opera del gasdotto Tap in Puglia. Sono turbolenze che rientrano perfettamente nello schema ideologico di quel partito, non c'è da sorprendersi, bisogna solo vedere - questa è la vera scommessa - se il Movimento Cinque Stelle sarà capace di maturare, di andare avanti, di rinunciare al suo massimalismo e diventare una forza di governo stabile. Per ora, con mille tensioni, ha tenuto aperta l'Ilva (che qualcuno voleva chiudere) e l'acciaio italiano e ha dato via libera alla diversificazione nell'approvvigionamento dell'energia in Italia. I fatti sono questi e di certo i Cinque Stelle pagheranno un prezzo nel consenso immediato, ma facendo il contrario si condannerebbero a svolgere un ruolo di protesta che prima o poi si affievolisce e diventa una crisi permanente nel voto.
Dall'altra parte del fiume, Matteo Salvini, con una sintetica dichiarazione dice come la pensa su gas e infrastrutture: "Per famiglie e imprese italiane pagare di meno l'energia è fondamentale, quindi ben vengano opere pubbliche che aiuteranno l'Italia e gli italiani a risparmiare". Niente giri di parole, dritto al punto. Salvini.
01
Il non-senso politico di Tria
In questo scenario si è inserito il ministro dell'Economia Giovanni Tria che essendo a corto di rudimenti di politica dice cose banali ma scivolose sul piano dei rapporti politici interni. Tria sullo spread dice che “Draghi ha detto la realtà come banchiere centrale. Non ha detto niente di strano. È chiaro che lo spread a questo livello è dannoso. Ma come facciamo a farlo scendere? Basta abbassare il deficit al 2,2 per cento. Può contare nei rapporti con l'Europa, ma i decimali non credo preoccupino i mercati". Cose ovvie, ma così facendo Tria contribuisce ad alimentare i dubbi sulla sua figura, già pericolante dopo aver sostenuto una linea di politica economica (quella del Quirinale) che non era quella del programma di governo. Il risultato è che domani vedremo sui titoli dei giornali Tria che difende Draghi e dunque prende le distanze da Di Maio. Il dettaglio è che Tria è il ministro dell'Economia di una maggioranza composta da Movimento Cinque Stelle e Lega.
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Dalla parte pentastellata Di Maio deve tenere a bada il... popolo. Tap tap, bussano alla porta.
02
Casa 5Stelle. Tap tap, è permesso? Sono la realtà
Che dice il ministro del Lavoro sul via libera al gasdotto Tap? Questo: "Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non è semplice dovere dire che ci sono delle penali per quasi venti miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente. Le carte del Tap, un ministro le legge solo quando diventa ministro. E soprattutto a noi del Movimento 5 stelle non hanno mai fatto leggere alcunché. E soprattutto quando c'erano quelli che sono andati a braccetto con le peggiori lobby di questo Paese, l'unica cosa che ci dicevano era che eravamo nemici del progresso. Non ci hanno mai detto che c'erano penali da pagare. Quindi non è che è più conveniente farlo, è che non ci sono alternative". Linea sguscio subito: non ha letto prima, ha letto dopo e lui non poteva farci niente. Si chiama bagno di realtà.
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L'altra realtà, quella del rating ricordata dal ministro dell'Economia Tria, ha un lato in ombra perenne che viene regolarmente dimenticato. Anche da Tria. Andiamo dalle parti di Wall Street.
03
Italia. Rating e outlook
Rating confermato e outlook negativo. Partito dello spread in lutto, buon risultato per il governo. Il declassamento di Standard & Poor's non è arrivato, il mantenimento del rating a BBB fa tirare un sospiro di sollievo, la prospettiva negativa è un fatto con il quale ci si può confrontare. I mercati si stanno dimostrando, nonostante tutto, più saggi della Commissione Ue nel valutare le azioni di un governo che è di segno completamente diverso rispetto alla storia degli ultimi trent'anni. L'Italia per S&P resta due gradini sopra il non investment grade, fattore decisivo sul piano degli acquisti da parte degli investitori istituzionali.
Alla fine della giostra dei rating, la situazione riassunta da Mazziero Research è la seguente:

L'outlook negativo di S&P deriva da una valutazione del Def che è di scenario, ma non entra nel dettaglio : "Il piano di politica economica e fiscale del governo italiano sta pesando sulle prospettive di crescita economica del paese. Le impostazioni programmate di politica economica e fiscale del governo hanno eroso la fiducia degli investitori, come riflesso da un aumento del rendimento sul debito pubblico. Ciò a sua volta sta influenzando negativamente l'accesso delle banche al finanziamento del mercato dei capitali e, in misura minore, il loro coefficiente patrimoniale regolamentare". Niente di nuovo, sono cose note a cui andrebbe aggiunto un paragrafo di avvertenza: non è un'opinione consolidata. E ne daremo prova tra qualche riga.
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Quanto alla credibilità delle agenzie di rating... c'è un'inchiesta del Senato americano sulla crisi finanziaria partita nel 2007-2008 che la dice tutta sulla loro credibilità. Alle agenzie di rating sfuggì qualcosa: tutto.
04
L'inchiesta del Senato americano sulla crisi finanziaria

Questo è un documento che abbiamo letto anni fa, quando venne pubblicato nel 2011. Eravamo in piena crisi finanziaria, il governo Berlusconi dopo qualche mese sarebbe caduto proprio sull'effetto spread (575 punti base di picco) e sul suo deficit politico (non c'era più un accordo con la Lega), con il lieve problema della magistratura che dava la caccia al Cavaliere. L'Eurozona rischiava in quel momento la rottura. Scenario ben diverso da quello attuale. Ma alcuni protagonisti di allora ci sono ancora oggi: le agenzie di rating.
Cosa dice l'inchiesta del Senato degli Stati Uniti? A pagina 243 c'è un ampio capitolo dedicato al comportamento di Moody's e Standard & Poor's, materiale istruttivo da girare agli esponenti del Pis, il Partito italiano dello spread. Il consiglio è quello di essere prudenti. A futura memoria. Alcuni fatti non proprio irrilevanti sul taccuino del titolare:
- Moody's e Standard & Poor's, le due maggiori agenzie di rating del credito negli Stati Uniti, hanno emesso l'AAA rating che ha reso i titoli garantiti da ipoteca residenziale e i debiti garantiti da garanzie reali (CDO) come investimenti sicuri, hanno così contribuito a costruire un mercato attivo e poi, a partire dal luglio 2007, hanno declassato la stragrande maggioranza dei rating AAA.
 - Il massiccio declassamento di luglio fatto crollare il valore dei titoli relativi ai mutui ipotecari, facendo precipitare i mercati secondari. Questo è forse più di qualsiasi altro singolo evento quello che ha scatenato la crisi finanziaria.
 - Nei mesi e negli anni in cui si è accumulata la crisi finanziaria, gli avvertimenti sui grandi problemi nel settore dei mutui ipotecari non sono stati adeguatamente affrontati nell'ambito del settore dei rating. Dal momento in cui le agenzie di rating hanno ammesso che i loro rating AAA erano imprecisi, c'è stata una correzione dei rating che non ha precedenti sui mercati finanziari statunitensi. Il risultato è stato un terremoto economico di cui continuano oggi le scosse di assestamento.
 - Le prove raccolte dimostrano che le agenzie di rating del credito erano consapevoli dei problemi del mercato ipotecario, tra cui un aumento insostenibile dei prezzi delle abitazioni, la natura ad alto rischio dei prestiti emessi, standard di prestito lassisti e frodi ipotecarie dilaganti. Invece di utilizzare queste informazioni per temperare i loro rating, le società hanno continuato ad emettere un elevato volume di rating investment grade per i titoli garantiti da ipoteche. Se le agenzie di rating del credito avessero emesso rating che accuratamente esponevano il crescente rischio nei mercati RMBS e CDO, adeguando i rating esistenti su tali mercati, avrebbero scoraggiato gli investitori dall'acquisto di titoli RMBS e CDO ad alto rischio, rallentando il ritmo delle operazioni di cartolarizzazione, riducendo i propri profitti.
 - Negli anni della bolla dei subprime, come riporta il Senato americano, il titolo di Moody's fece questa cavalcata a Wall Street:
 

Meglio di Goldman Sachs, Merryll Lynch, Morgan Stanley e dell'indice S&P 500. Un razzo.
- Negli anni precedenti la crisi finanziaria un numero crescente di mutuatari acquistava non solo più case del solito, ma a un prezzo più alto che richiedeva prestiti più alti e più frequenti che richiedevano a loro volta di essere rifinanziati. Nel 2005 circa il 69% degli americani aveva acquistato case, la più grande percentuale nella storia americana il prezzo medio dell'abitazione, corretto per l'inflazione, è aumentato del 50%. Il ritmo di crescita del prezzo era su una traiettoria insostenibile, come illustrato dal grafico seguente:
 

Molto interessante. Tutto questo accadeva sotto il naso delle agenzie di rating. E sembrava fosse normale.
- Abitazioni dai prezzi altissimi, diventano meno accessibili a chi non ha disponibilità finanziarie notevoli. Questo è “l'affordability index" elaborato dall'associazione dei costruttori americani, ammirate:
 

Nel 2006 il prezzo delle abitazioni era talmente alto che il livello di accessibilità economica era più basso di quello del 1986. Non era una bolla, era uno tsunami in arrivo. E le agenzie di rating mettevano il sigillo di garanzia su tutto questo pacco di spazzatura finanziaria.
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Gli errori servono a correggersi, a non sbagliare più e dobbiamo pensare in positivo che le agenzie di rating abbiamo imparato la lezione. Ma guardare indietro, leggere i documenti, osservare i fatti, aiuta a prendere con più cautela e senso della misura quello che arriva da società private che hanno come missione il profitto e non il bene pubblico. I rating sono e restano un importante strumento di misurazione del rischio, la fiducia dei mercati finanziari è fondamentale per l'Italia, lo spread va tenuto sotto controllo e vanno intraprese azioni per farlo scendere, ma il funzionamento della finanza globale non solo continua ad essere imperfetto (l'asimmetria è normale ed è questa che genera guadagni e perdite) ma è fonte di grande instabilità futura, quando ci sarà lo sboom. La successione di rating emessi sull'Italia dimostra che non c'è una visione chiara né dell'oggi ne tanto meno del domani, mette in luce che sul bilancio ci sono opinioni varie e alcune, per ora, sono senza solide fondamenta.
Il risultato finale è che Fitch ha mantenuto il rating stabile ma l'outlook è diventato negativo, che Moody's ha abbassato il rating ma ha lasciato l'outlook stabile, che Standard & Poor's non ha toccato il rating ma ha presentato un outlook negativo. Come diceva il Comandante Mao, "grande è la confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente". C'è solo un lieve problema: il ministro dell'Economia Tria non è il Comandante Mao.
05
Bloomberg: la Commissione Ue sbaglia

Il professor Ashoka Mody (abbiamo recensito con Lorenzo Castellani il suo libro su List) in un articolo pubblicato ieri su Bloomberg ha spiegato come il bilancio italiano sia tutt'altro che folle come racconta il mainstream:
Se l'economia italiana va in stallo, lo stimolo fiscale potrebbe essere l'unico modo per evitare una pericolosa recessione, che potrebbe far cadere l'Italia in una crisi ingestibile. Certamente, l'insistenza della Commissione europea sul fatto che il governo italiano onori l'impegno preso dai predecessori a ridurre il deficit di bilancio è assolutamente irragionevole. L'austerità peggiorerà la crisi e, quindi, aumenterà l'onere del debito pubblico (espresso in percentuale del PIL). Ciò, a sua volta, aggraverà piuttosto che alleviare le tensioni del mercato.
Mody non fa parte del club dei competenti italiani inurbati nella bolla di Twitter. Insegna alla Princeton University ed è stato vicedirettore della ricerca al Fondo monetario internazionale. E Mody non è solo nell'universo.
06
Wall Street Journal: la Commissione Ue favorisca la crescita italiana

Il professore di Princeton non è il solo a pensarla così. Sul Wall Street Journal il 23 ottobre scorso l'editorial board ha impaginato un articolo che - con la dovuta prudenza riservata ai mali italiani (corruzione, burocrazia, etc.) che impediscono di fare spese virtuose e investimenti efficaci - dice le seguenti cose:
- Parti del bilancio italiano meritano il sostegno di Bruxelles, in particolare la riforma della Flat Tax proposta dal partito di Matteo Salvini;
 - Nessuno alla Commissione europea sembra in grado di distinguere tra tagli fiscali che aumentano la crescita e la spesa che non lo fa;
 - L'Europa chiede un aumento dell'Iva. Devono essersi persi la parte della ricerca economica che spiega come inseguire l'equilibrio dei conti attraverso l'aumento delle imposte è controproducente, in quanto una crescita più lenta incide sulle entrate;
 - Le due parti scenderanno ora in dispute politiche e burocratiche. I principali rischi sono che Bruxelles imponga una multa dello 0,2 per cento del Pil o che Roma sia costretta ad abbandonare la Flat Tax a favore della crescita. In entrambi i casi, Roma potrebbe dire con ragione che burocrati europei non eletti stanno ostacolando la volontà degli elettori italiani;
 - Se Bruxelles vuole davvero vincere una battaglia di bilancio, dovrebbe preoccuparsi meno di ambiziosi obiettivi fiscali e di più delle politiche che aiutano l'Italia a crescere.
 
È il Wall Street Journal, il miglior giornale economico del mondo, non un pericoloso bollettino sovranista.
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Intanto, là fuori, ci sono le aziende italiane che ogni giorno si confrontano sul mercato e chiedono "protezione". Lorenzo Castellani ha fatto un viaggio nel populismo dell'impresa italiana.
07
Il populismo nella fabbrica italiana

Non esiste un liberalismo genetico delle aziende del nostro paese, i piccoli e medi che lavorano sul mercato interno appoggiano l'offerta economica del governo giallo-verde. E il Nord contro la manovra è solo un'illusione. Lorenzo Castellani sulla politica e l'impresa
di Lorenzo Castellani
C’è una vulgata molto diffusa nel dibattito pubblico che riguarda gli imprenditori del Nord. Questi, delusi dai primi provvedimenti del governo Conte, avrebbero voltato le spalle alla maggioranza e, in particolare, ad una Lega incapace di direzionare il timone del governo verso politiche di sviluppo per le imprese. In realtà non abbiamo evidenze empiriche per sostenere che ciò stia accadendo anche se è vero che Confindustria, e successivamente Assolombarda, che della prima costituisce la propaggine territoriale più forte, si sono espresse negativamente sul decreto dignità. Tuttavia, lo stesso Presidente Boccia ha sottolineato come alte siano le aspettative degli industriali rispetto alla forza guidata da Matteo Salvini. Continua a leggere l'articolo su List.
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L'impresa di cui scrive Castellani non è nata in un giorno, è un sistema che ha più di cinquant'anni di storia. È il frutto dell'evoluzione storica di tre fattori che fanno dell'Italia un caso unico in Occidente: localismo, economia sommersa, piccola impresa. Questa storia la racconta il professor Giuseppe De Rita in un incontro con il titolare. Un numero di RadioList che va ascoltato con attenzione, per sapere, per capire, per scoprire le radici profonde della contemporaneità. Nulla nasce per caso, il bagliore che vediamo è solo l'effetto finale di processi storici di lungo periodo. Buon ascolto.
08
Dappertutto e rasoterra. L'Italia e gli italiani
Cinquant'anni di storia esplorati in un incontro tra il titolare di List e il professor Giuseppe De Rita, fondatore del Censis. Un libro e un eccezionale testimone del nostro tempo. Il racconto di mezzo secolo di trasformazioni, innovazioni, evoluzioni, mitizzazioni, rivelazioni della storia italiana
Che cosa è l'Italia? Come si è trasformata negli ultimi 50 anni? E chi sono gli italiani? Un viaggio lungo mezzo secolo dove il paese ha subito grandi trasformazioni fino ad arrivare allo shock del 4 marzo. Dalla vertiginosa crescita degli anni Sessanta a oggi. Un'indagine del titolare di List con il professor Giuseppe De Rita, fondatore del Censis. Un confronto con un eccezionale testimone della nostra storia sul "tempo lungo" di un paese, i protagonisti di ieri e di oggi, lo scenario politico attuale, le intuizioni e gli errori del passato, un "popolo" multiforme, difficile da afferrare, con un carattere complesso. Trasformazioni, innovazioni, evoluzioni, mitizzazioni, rivelazioni della storia italiana.

Dentro le pagine di un libro intitolato "Dappertutto e rasoterra", un dialogo ricco di "gusto e e sorpresa" nel miracolo di ogni giorno - l'Italia - con una certezza sul futuro: "Saranno anni divertentissimi". Il tempo, la memoria, la cronaca e il futuro di una nazione.
Ascolta RadioList, due parti di news, una parte di musica, un twist di humour. RadioList un prodotto editoriale di List ai vertici delle classifiche dei podcast di iTunes.
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L'avventura italiana raccontata dal professor De Rita è stata possibile grazie all'esplosione della classe media, quella che oggi è a rischio. Non è una questione solo materiale, di reddito, c'è molto di più, la storia non si fa con la sola economia, servono altri strumenti per leggerla nella sua interezza. Il titolare vi invita a leggere un eccezionale approfondimento di Marco Gervasoni sul tema. Si parte da molto lontano, ci sono molti libri che fanno da punto di riferimento, c'è una grande passione per lo studio del paese e dei fenomeni carsici che poi improvvisamente salgono con potenza in superficie.
09
C'era una volta la classe media

Cosa è successo al cuore della società occidentale? L'impoverimento e lo smarrimento cominciano fin dagli anni Settanta, gli anni Novanta accelerano la spaccatura del ceto medio tra nuove classi popolari e borghesia vincitrice della globalizzazione. Marco Gervasoni fa una straordinaria cavalcata nella storia
di Marco Gervasoni
Nutro poca simpatia per la socio-fisiognomica ma mi pare di avere intravisto, nei volti del Circo Massimo pentastellato, il profilo della classe media nuova. Ho posto l’aggettivo dopo il sostantivo perché qui la sua novità sta nell’essere sopravvissuta a un uragano, tanto che si potrebbe pure definire superstite. L’uragano, neanche c’è bisogno di dirlo, è quello della Grande Recessione cominciata nel 2008 e da noi, caso quasi unico nelle economie europee, preceduta e seguita da un periodo di crescita debolissima e anemica; Italia che dalla fine degli anni Novanta mai ha saputo riprendersi, in concomitanza con l’entrata nell’Euro (solo una coincidenza?).
Non si capisce nulla infatti di quello che sta avvenendo in Europa e negli Usa se non si coglie che la globalizzazione più la Grande Recessione hanno prima dissanguato poi colpito in maniera feroce la classe media, assai più di quelle popolari e di quelle alte. Secondo alcuni studiosi l’avrebbe addirittura cancellata. Economicamente, prima di tutto: perdita di posti di lavoro, diminuzione delle entrate, crollo degli investimenti familiari, deprezzamento delle proprietà. Fin nel centro dell’impero, gli Usa, il paese che aveva creato ed esportato la classe media. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? In maniera circolare, come avevamo iniziato. Torniamo sul pianeta pentastellato. Come dice il professor De Rita sarà un periodo "divertentissimo". Dibba sta tornando in Italia.
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            della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
            le
            risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
            termini
            d'uso.
            2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
            essenziali
            applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
            conservare
            su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
            2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
            acquistato,
            sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
            2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
            attivato
            immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
            2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
            dell'abbonamento;
            l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
            validità
            dell'Abbonamento.
          
            3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
            3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
            mensile o
            annuale).
            3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
            originariamente scelta
            dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
            ore prima del
            momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
            rinnovato.
            3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
            modalità:
            seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
            che
            nell'Applicazione;
            inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
            3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
            corso; fino a
            quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
            diritto ad
            alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
            3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
            iniziale, salvo
            che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
            almeno 30 giorni
            rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
            l'Utente non
            esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
            Fornitore.
            3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
            stesso
            strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
            dall'Utente attraverso
            l'area riservata del proprio account personale.
          
            4. Recesso DEL CONSUMATORE
            4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
            per scopi
            estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
            diritto di
            recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
            attivazione
            dell'Abbonamento acquistato.
            4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
            esplicita in questo
            senso mediante una delle seguenti modalità:
            mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
            per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
            4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
            4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
            del diritto
            di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
            4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
            relazione
            all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
            dal Fornitore
            fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
            di tale
            importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
            all'esercizio del
            diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
            stesso
            mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
            4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
            settembre
            2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
          
            5. Modalità di pagamento
            5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
            misura
            specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
            5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
            5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
            effettuare gli
            acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
            5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
            dell'acquisto
            dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
            5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
            sono
            conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
            diverso provider
            che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
            sensibili della
            transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
            5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
            di pagamento
            prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
            esempio,
            aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
            contrattuali).
            Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
            immediatamente
            l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
            pagamento
            abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
            Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
            5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
            interamente
            attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
            automaticamente
            addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
            proposti sono
            soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
            l'abbonamento fino a
            24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
            l'abbonamento si
            rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
            L'Utente può
            gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
            informazioni al
            riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
            disservizi della
            piattaforma App Store.
          
            6. Promozioni
            6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
            gratuiti di
            fruizione del Servizio.
            6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
            promozione
            comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
            corrispettivo
            in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
            6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
            di prova
            attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
          
            7. Obblighi e garanzie dell'Utente
            7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
            - di essere maggiorenne;
            - di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
            o commerciali
            eventualmente svolte;
            - che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
            - che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
            7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
            modalità definite
            nei precedenti articoli.
            7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
            forma non
            collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
            dell'Abbonamento e
            dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
            impegna ad
            assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
            proprio account
            (per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
            che la
            riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
            7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
            risolvere
            immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
            danni.
          
            8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
            8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
            fotografie, grafiche,
            disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
            copyright e dagli
            altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
            danti causa
            e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
            8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
            il contratto
            è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
            salve le
            operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
            attività di
            riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
            elaborazione dei
            contenuti è espressamente vietata.
            8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
            risolvere
            immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
            danni.
          
            9. Manleva
            9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
            onorari degli
            avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
            conseguenza di usi
            impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
            derivanti dalla
            legge ovvero dai presenti termini d'uso.
          
            10. Limitazione di responsabilità
            10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
            il
            Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
            motivo,
            l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
            essi.
            10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
            della
            società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
            garantire o
            migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
            o
            l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
            nel minore
            tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
            l'interruzione del
            Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
            di giorni
            pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
            l'unico rimedio in
            suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
            Fornitore.
            10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
            - per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
            ulteriori
            servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
            (per
            esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
            - per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
            10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
            è limitata
            alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
            10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
            sistemi
            informatici del Fornitore.
          
            11. Modifica dei termini d'uso
            11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
            11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
            fornitura per
            giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
            mutate
            condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
            contenuti.
            11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
            scadenza del
            periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
            successivo.
            Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
            precedente
            articolo 3.
            11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
            nuovi termini
            d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
            tale ipotesi,
            l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
            un rimborso
            proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
          
            12. Trattamento dei dati personali
            12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
            legislativo 30
            giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
            giuridiche
            indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
            12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
            messa a
            disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
            12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
            diritti degli
            Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
          
            13. Servizio clienti
            13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
            l'Utente può
            contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
          
            14. Legge applicabile e foro competente
            14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
            14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
            formazione,
            esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
            domicilio
            del consumatore, se ubicato in Italia.