27 Ottobre

Tap tap, sono la realtà. Cinque Stelle alla prova del potere

La base grillina protesta contro il via libera al gasdotto in Puglia, Di Maio si giustifica con penali e lobby. Il Movimento ha di fronte la difficile prova di diventare partito di governo. Tria dice che Draghi ha ragione (altro fronte aperto). Le agenzie di rating in rigoroso disordine sparso sull'Italia. Quale fu il loro ruolo nella Grande Crisi? L'indagine del senato americano

Che cosa sta succedendo? Siamo sempre nel campo del (pre)visto. Il Movimento Cinque Stelle fa i conti con la sua natura di partito di lotta che si ritrova al governo. Fin dall'inizio dell'avventura del governo giallo-verde ("Un governo al bivio tra fare e dire no", 13 maggio) abbiamo messo in evidenza che il partito fondato da Grillo e Casaleggio ha una profonda natura anti-sistema e anti-industriale e quando un partito con simili caratteristiche (vicine ai partiti della sinistra classica) entra nella stanza dei bottoni e deve fare scelte che riguardano lo sviluppo del paese, entra in conflitto prima di tutto con una parte di se stesso (e dei militanti), poi con l'alleato di governo e con le istituzioni che rappresentano quell'establishment che si propone di abbattere e sostituire.

Dentro questo processo di demolizione e sostituzione c'è il compromesso politico, l'arte di governo. Dunque ecco Luigi Di Maio attaccare a testa bassa Mario Draghi non per dire qualcosa al Presidente della Bce ma per tenere saldo il rapporto con la sua base elettorale, ecco sempre Di Maio dover rintuzzare gli attacchi dopo il via libera del premier Giuseppe Conte all'opera del gasdotto Tap in Puglia. Sono turbolenze che rientrano perfettamente nello schema ideologico di quel partito, non c'è da sorprendersi, bisogna solo vedere - questa è la vera scommessa - se il Movimento Cinque Stelle sarà capace di maturare, di andare avanti, di rinunciare al suo massimalismo e diventare una forza di governo stabile. Per ora, con mille tensioni, ha tenuto aperta l'Ilva (che qualcuno voleva chiudere) e l'acciaio italiano e ha dato via libera alla diversificazione nell'approvvigionamento dell'energia in Italia. I fatti sono questi e di certo i Cinque Stelle pagheranno un prezzo nel consenso immediato, ma facendo il contrario si condannerebbero a svolgere un ruolo di protesta...


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