27 Ottobre
Tap tap, sono la realtà. Cinque Stelle alla prova del potere
La base grillina protesta contro il via libera al gasdotto in Puglia, Di Maio si giustifica con penali e lobby. Il Movimento ha di fronte la difficile prova di diventare partito di governo. Tria dice che Draghi ha ragione (altro fronte aperto). Le agenzie di rating in rigoroso disordine sparso sull'Italia. Quale fu il loro ruolo nella Grande Crisi? L'indagine del senato americano
Che cosa sta succedendo? Siamo sempre nel campo del (pre)visto. Il Movimento Cinque Stelle fa i conti con la sua natura di partito di lotta che si ritrova al governo. Fin dall'inizio dell'avventura del governo giallo-verde ("Un governo al bivio tra fare e dire no", 13 maggio) abbiamo messo in evidenza che il partito fondato da Grillo e Casaleggio ha una profonda natura anti-sistema e anti-industriale e quando un partito con simili caratteristiche (vicine ai partiti della sinistra classica) entra nella stanza dei bottoni e deve fare scelte che riguardano lo sviluppo del paese, entra in conflitto prima di tutto con una parte di se stesso (e dei militanti), poi con l'alleato di governo e con le istituzioni che rappresentano quell'establishment che si propone di abbattere e sostituire.
Dentro questo processo di demolizione e sostituzione c'è il compromesso politico, l'arte di governo. Dunque ecco Luigi Di Maio attaccare a testa bassa Mario Draghi non per dire qualcosa al Presidente della Bce ma per tenere saldo il rapporto con la sua base elettorale, ecco sempre Di Maio dover rintuzzare gli attacchi dopo il via libera del premier Giuseppe Conte all'opera del gasdotto Tap in Puglia. Sono turbolenze che rientrano perfettamente nello schema ideologico di quel partito, non c'è da sorprendersi, bisogna solo vedere - questa è la vera scommessa - se il Movimento Cinque Stelle sarà capace di maturare, di andare avanti, di rinunciare al suo massimalismo e diventare una forza di governo stabile. Per ora, con mille tensioni, ha tenuto aperta l'Ilva (che qualcuno voleva chiudere) e l'acciaio italiano e ha dato via libera alla diversificazione nell'approvvigionamento dell'energia in Italia. I fatti sono questi e di certo i Cinque Stelle pagheranno un prezzo nel consenso immediato, ma facendo il contrario si condannerebbero a svolgere un ruolo di protesta...
Che cosa sta succedendo? Siamo sempre nel campo del (pre)visto. Il Movimento Cinque Stelle fa i conti con la sua natura di partito di lotta che si ritrova al governo. Fin dall'inizio dell'avventura del governo giallo-verde ("Un governo al bivio tra fare e dire no", 13 maggio) abbiamo messo in evidenza che il partito fondato da Grillo e Casaleggio ha una profonda natura anti-sistema e anti-industriale e quando un partito con simili caratteristiche (vicine ai partiti della sinistra classica) entra nella stanza dei bottoni e deve fare scelte che riguardano lo sviluppo del paese, entra in conflitto prima di tutto con una parte di se stesso (e dei militanti), poi con l'alleato di governo e con le istituzioni che rappresentano quell'establishment che si propone di abbattere e sostituire.
Dentro questo processo di demolizione e sostituzione c'è il compromesso politico, l'arte di governo. Dunque ecco Luigi Di Maio attaccare a testa bassa Mario Draghi non per dire qualcosa al Presidente della Bce ma per tenere saldo il rapporto con la sua base elettorale, ecco sempre Di Maio dover rintuzzare gli attacchi dopo il via libera del premier Giuseppe Conte all'opera del gasdotto Tap in Puglia. Sono turbolenze che rientrano perfettamente nello schema ideologico di quel partito, non c'è da sorprendersi, bisogna solo vedere - questa è la vera scommessa - se il Movimento Cinque Stelle sarà capace di maturare, di andare avanti, di rinunciare al suo massimalismo e diventare una forza di governo stabile. Per ora, con mille tensioni, ha tenuto aperta l'Ilva (che qualcuno voleva chiudere) e l'acciaio italiano e ha dato via libera alla diversificazione nell'approvvigionamento dell'energia in Italia. I fatti sono questi e di certo i Cinque Stelle pagheranno un prezzo nel consenso immediato, ma facendo il contrario si condannerebbero a svolgere un ruolo di protesta che prima o poi si affievolisce e diventa una crisi permanente nel voto.
Dall'altra parte del fiume, Matteo Salvini, con una sintetica dichiarazione dice come la pensa su gas e infrastrutture: "Per famiglie e imprese italiane pagare di meno l'energia è fondamentale, quindi ben vengano opere pubbliche che aiuteranno l'Italia e gli italiani a risparmiare". Niente giri di parole, dritto al punto. Salvini.
01
Il non-senso politico di Tria
In questo scenario si è inserito il ministro dell'Economia Giovanni Tria che essendo a corto di rudimenti di politica dice cose banali ma scivolose sul piano dei rapporti politici interni. Tria sullo spread dice che “Draghi ha detto la realtà come banchiere centrale. Non ha detto niente di strano. È chiaro che lo spread a questo livello è dannoso. Ma come facciamo a farlo scendere? Basta abbassare il deficit al 2,2 per cento. Può contare nei rapporti con l'Europa, ma i decimali non credo preoccupino i mercati". Cose ovvie, ma così facendo Tria contribuisce ad alimentare i dubbi sulla sua figura, già pericolante dopo aver sostenuto una linea di politica economica (quella del Quirinale) che non era quella del programma di governo. Il risultato è che domani vedremo sui titoli dei giornali Tria che difende Draghi e dunque prende le distanze da Di Maio. Il dettaglio è che Tria è il ministro dell'Economia di una maggioranza composta da Movimento Cinque Stelle e Lega.
***
Dalla parte pentastellata Di Maio deve tenere a bada il... popolo. Tap tap, bussano alla porta.
02
Casa 5Stelle. Tap tap, è permesso? Sono la realtà
Che dice il ministro del Lavoro sul via libera al gasdotto Tap? Questo: "Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non è semplice dovere dire che ci sono delle penali per quasi venti miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente. Le carte del Tap, un ministro le legge solo quando diventa ministro. E soprattutto a noi del Movimento 5 stelle non hanno mai fatto leggere alcunché. E soprattutto quando c'erano quelli che sono andati a braccetto con le peggiori lobby di questo Paese, l'unica cosa che ci dicevano era che eravamo nemici del progresso. Non ci hanno mai detto che c'erano penali da pagare. Quindi non è che è più conveniente farlo, è che non ci sono alternative". Linea sguscio subito: non ha letto prima, ha letto dopo e lui non poteva farci niente. Si chiama bagno di realtà.
***
L'altra realtà, quella del rating ricordata dal ministro dell'Economia Tria, ha un lato in ombra perenne che viene regolarmente dimenticato. Anche da Tria. Andiamo dalle parti di Wall Street.
03
Italia. Rating e outlook
Rating confermato e outlook negativo. Partito dello spread in lutto, buon risultato per il governo. Il declassamento di Standard & Poor's non è arrivato, il mantenimento del rating a BBB fa tirare un sospiro di sollievo, la prospettiva negativa è un fatto con il quale ci si può confrontare. I mercati si stanno dimostrando, nonostante tutto, più saggi della Commissione Ue nel valutare le azioni di un governo che è di segno completamente diverso rispetto alla storia degli ultimi trent'anni. L'Italia per S&P resta due gradini sopra il non investment grade, fattore decisivo sul piano degli acquisti da parte degli investitori istituzionali.
Alla fine della giostra dei rating, la situazione riassunta da Mazziero Research è la seguente:
L'outlook negativo di S&P deriva da una valutazione del Def che è di scenario, ma non entra nel dettaglio : "Il piano di politica economica e fiscale del governo italiano sta pesando sulle prospettive di crescita economica del paese. Le impostazioni programmate di politica economica e fiscale del governo hanno eroso la fiducia degli investitori, come riflesso da un aumento del rendimento sul debito pubblico. Ciò a sua volta sta influenzando negativamente l'accesso delle banche al finanziamento del mercato dei capitali e, in misura minore, il loro coefficiente patrimoniale regolamentare". Niente di nuovo, sono cose note a cui andrebbe aggiunto un paragrafo di avvertenza: non è un'opinione consolidata. E ne daremo prova tra qualche riga.
***
Quanto alla credibilità delle agenzie di rating... c'è un'inchiesta del Senato americano sulla crisi finanziaria partita nel 2007-2008 che la dice tutta sulla loro credibilità. Alle agenzie di rating sfuggì qualcosa: tutto.
04
L'inchiesta del Senato americano sulla crisi finanziaria
Questo è un documento che abbiamo letto anni fa, quando venne pubblicato nel 2011. Eravamo in piena crisi finanziaria, il governo Berlusconi dopo qualche mese sarebbe caduto proprio sull'effetto spread (575 punti base di picco) e sul suo deficit politico (non c'era più un accordo con la Lega), con il lieve problema della magistratura che dava la caccia al Cavaliere. L'Eurozona rischiava in quel momento la rottura. Scenario ben diverso da quello attuale. Ma alcuni protagonisti di allora ci sono ancora oggi: le agenzie di rating.
Cosa dice l'inchiesta del Senato degli Stati Uniti? A pagina 243 c'è un ampio capitolo dedicato al comportamento di Moody's e Standard & Poor's, materiale istruttivo da girare agli esponenti del Pis, il Partito italiano dello spread. Il consiglio è quello di essere prudenti. A futura memoria. Alcuni fatti non proprio irrilevanti sul taccuino del titolare:
- Moody's e Standard & Poor's, le due maggiori agenzie di rating del credito negli Stati Uniti, hanno emesso l'AAA rating che ha reso i titoli garantiti da ipoteca residenziale e i debiti garantiti da garanzie reali (CDO) come investimenti sicuri, hanno così contribuito a costruire un mercato attivo e poi, a partire dal luglio 2007, hanno declassato la stragrande maggioranza dei rating AAA.
- Il massiccio declassamento di luglio fatto crollare il valore dei titoli relativi ai mutui ipotecari, facendo precipitare i mercati secondari. Questo è forse più di qualsiasi altro singolo evento quello che ha scatenato la crisi finanziaria.
- Nei mesi e negli anni in cui si è accumulata la crisi finanziaria, gli avvertimenti sui grandi problemi nel settore dei mutui ipotecari non sono stati adeguatamente affrontati nell'ambito del settore dei rating. Dal momento in cui le agenzie di rating hanno ammesso che i loro rating AAA erano imprecisi, c'è stata una correzione dei rating che non ha precedenti sui mercati finanziari statunitensi. Il risultato è stato un terremoto economico di cui continuano oggi le scosse di assestamento.
- Le prove raccolte dimostrano che le agenzie di rating del credito erano consapevoli dei problemi del mercato ipotecario, tra cui un aumento insostenibile dei prezzi delle abitazioni, la natura ad alto rischio dei prestiti emessi, standard di prestito lassisti e frodi ipotecarie dilaganti. Invece di utilizzare queste informazioni per temperare i loro rating, le società hanno continuato ad emettere un elevato volume di rating investment grade per i titoli garantiti da ipoteche. Se le agenzie di rating del credito avessero emesso rating che accuratamente esponevano il crescente rischio nei mercati RMBS e CDO, adeguando i rating esistenti su tali mercati, avrebbero scoraggiato gli investitori dall'acquisto di titoli RMBS e CDO ad alto rischio, rallentando il ritmo delle operazioni di cartolarizzazione, riducendo i propri profitti.
- Negli anni della bolla dei subprime, come riporta il Senato americano, il titolo di Moody's fece questa cavalcata a Wall Street:
Meglio di Goldman Sachs, Merryll Lynch, Morgan Stanley e dell'indice S&P 500. Un razzo.
- Negli anni precedenti la crisi finanziaria un numero crescente di mutuatari acquistava non solo più case del solito, ma a un prezzo più alto che richiedeva prestiti più alti e più frequenti che richiedevano a loro volta di essere rifinanziati. Nel 2005 circa il 69% degli americani aveva acquistato case, la più grande percentuale nella storia americana il prezzo medio dell'abitazione, corretto per l'inflazione, è aumentato del 50%. Il ritmo di crescita del prezzo era su una traiettoria insostenibile, come illustrato dal grafico seguente:
Molto interessante. Tutto questo accadeva sotto il naso delle agenzie di rating. E sembrava fosse normale.
- Abitazioni dai prezzi altissimi, diventano meno accessibili a chi non ha disponibilità finanziarie notevoli. Questo è “l'affordability index" elaborato dall'associazione dei costruttori americani, ammirate:
Nel 2006 il prezzo delle abitazioni era talmente alto che il livello di accessibilità economica era più basso di quello del 1986. Non era una bolla, era uno tsunami in arrivo. E le agenzie di rating mettevano il sigillo di garanzia su tutto questo pacco di spazzatura finanziaria.
***
Gli errori servono a correggersi, a non sbagliare più e dobbiamo pensare in positivo che le agenzie di rating abbiamo imparato la lezione. Ma guardare indietro, leggere i documenti, osservare i fatti, aiuta a prendere con più cautela e senso della misura quello che arriva da società private che hanno come missione il profitto e non il bene pubblico. I rating sono e restano un importante strumento di misurazione del rischio, la fiducia dei mercati finanziari è fondamentale per l'Italia, lo spread va tenuto sotto controllo e vanno intraprese azioni per farlo scendere, ma il funzionamento della finanza globale non solo continua ad essere imperfetto (l'asimmetria è normale ed è questa che genera guadagni e perdite) ma è fonte di grande instabilità futura, quando ci sarà lo sboom. La successione di rating emessi sull'Italia dimostra che non c'è una visione chiara né dell'oggi ne tanto meno del domani, mette in luce che sul bilancio ci sono opinioni varie e alcune, per ora, sono senza solide fondamenta.
Il risultato finale è che Fitch ha mantenuto il rating stabile ma l'outlook è diventato negativo, che Moody's ha abbassato il rating ma ha lasciato l'outlook stabile, che Standard & Poor's non ha toccato il rating ma ha presentato un outlook negativo. Come diceva il Comandante Mao, "grande è la confusione sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente". C'è solo un lieve problema: il ministro dell'Economia Tria non è il Comandante Mao.
05
Bloomberg: la Commissione Ue sbaglia
Il professor Ashoka Mody (abbiamo recensito con Lorenzo Castellani il suo libro su List) in un articolo pubblicato ieri su Bloomberg ha spiegato come il bilancio italiano sia tutt'altro che folle come racconta il mainstream:
Se l'economia italiana va in stallo, lo stimolo fiscale potrebbe essere l'unico modo per evitare una pericolosa recessione, che potrebbe far cadere l'Italia in una crisi ingestibile. Certamente, l'insistenza della Commissione europea sul fatto che il governo italiano onori l'impegno preso dai predecessori a ridurre il deficit di bilancio è assolutamente irragionevole. L'austerità peggiorerà la crisi e, quindi, aumenterà l'onere del debito pubblico (espresso in percentuale del PIL). Ciò, a sua volta, aggraverà piuttosto che alleviare le tensioni del mercato.
Mody non fa parte del club dei competenti italiani inurbati nella bolla di Twitter. Insegna alla Princeton University ed è stato vicedirettore della ricerca al Fondo monetario internazionale. E Mody non è solo nell'universo.
06
Wall Street Journal: la Commissione Ue favorisca la crescita italiana
Il professore di Princeton non è il solo a pensarla così. Sul Wall Street Journal il 23 ottobre scorso l'editorial board ha impaginato un articolo che - con la dovuta prudenza riservata ai mali italiani (corruzione, burocrazia, etc.) che impediscono di fare spese virtuose e investimenti efficaci - dice le seguenti cose:
- Parti del bilancio italiano meritano il sostegno di Bruxelles, in particolare la riforma della Flat Tax proposta dal partito di Matteo Salvini;
- Nessuno alla Commissione europea sembra in grado di distinguere tra tagli fiscali che aumentano la crescita e la spesa che non lo fa;
- L'Europa chiede un aumento dell'Iva. Devono essersi persi la parte della ricerca economica che spiega come inseguire l'equilibrio dei conti attraverso l'aumento delle imposte è controproducente, in quanto una crescita più lenta incide sulle entrate;
- Le due parti scenderanno ora in dispute politiche e burocratiche. I principali rischi sono che Bruxelles imponga una multa dello 0,2 per cento del Pil o che Roma sia costretta ad abbandonare la Flat Tax a favore della crescita. In entrambi i casi, Roma potrebbe dire con ragione che burocrati europei non eletti stanno ostacolando la volontà degli elettori italiani;
- Se Bruxelles vuole davvero vincere una battaglia di bilancio, dovrebbe preoccuparsi meno di ambiziosi obiettivi fiscali e di più delle politiche che aiutano l'Italia a crescere.
È il Wall Street Journal, il miglior giornale economico del mondo, non un pericoloso bollettino sovranista.
***
Intanto, là fuori, ci sono le aziende italiane che ogni giorno si confrontano sul mercato e chiedono "protezione". Lorenzo Castellani ha fatto un viaggio nel populismo dell'impresa italiana.
07
Il populismo nella fabbrica italiana
Non esiste un liberalismo genetico delle aziende del nostro paese, i piccoli e medi che lavorano sul mercato interno appoggiano l'offerta economica del governo giallo-verde. E il Nord contro la manovra è solo un'illusione. Lorenzo Castellani sulla politica e l'impresa
di Lorenzo Castellani
C’è una vulgata molto diffusa nel dibattito pubblico che riguarda gli imprenditori del Nord. Questi, delusi dai primi provvedimenti del governo Conte, avrebbero voltato le spalle alla maggioranza e, in particolare, ad una Lega incapace di direzionare il timone del governo verso politiche di sviluppo per le imprese. In realtà non abbiamo evidenze empiriche per sostenere che ciò stia accadendo anche se è vero che Confindustria, e successivamente Assolombarda, che della prima costituisce la propaggine territoriale più forte, si sono espresse negativamente sul decreto dignità. Tuttavia, lo stesso Presidente Boccia ha sottolineato come alte siano le aspettative degli industriali rispetto alla forza guidata da Matteo Salvini. Continua a leggere l'articolo su List.
***
L'impresa di cui scrive Castellani non è nata in un giorno, è un sistema che ha più di cinquant'anni di storia. È il frutto dell'evoluzione storica di tre fattori che fanno dell'Italia un caso unico in Occidente: localismo, economia sommersa, piccola impresa. Questa storia la racconta il professor Giuseppe De Rita in un incontro con il titolare. Un numero di RadioList che va ascoltato con attenzione, per sapere, per capire, per scoprire le radici profonde della contemporaneità. Nulla nasce per caso, il bagliore che vediamo è solo l'effetto finale di processi storici di lungo periodo. Buon ascolto.
08
Dappertutto e rasoterra. L'Italia e gli italiani
Cinquant'anni di storia esplorati in un incontro tra il titolare di List e il professor Giuseppe De Rita, fondatore del Censis. Un libro e un eccezionale testimone del nostro tempo. Il racconto di mezzo secolo di trasformazioni, innovazioni, evoluzioni, mitizzazioni, rivelazioni della storia italiana
Che cosa è l'Italia? Come si è trasformata negli ultimi 50 anni? E chi sono gli italiani? Un viaggio lungo mezzo secolo dove il paese ha subito grandi trasformazioni fino ad arrivare allo shock del 4 marzo. Dalla vertiginosa crescita degli anni Sessanta a oggi. Un'indagine del titolare di List con il professor Giuseppe De Rita, fondatore del Censis. Un confronto con un eccezionale testimone della nostra storia sul "tempo lungo" di un paese, i protagonisti di ieri e di oggi, lo scenario politico attuale, le intuizioni e gli errori del passato, un "popolo" multiforme, difficile da afferrare, con un carattere complesso. Trasformazioni, innovazioni, evoluzioni, mitizzazioni, rivelazioni della storia italiana.
Dentro le pagine di un libro intitolato "Dappertutto e rasoterra", un dialogo ricco di "gusto e e sorpresa" nel miracolo di ogni giorno - l'Italia - con una certezza sul futuro: "Saranno anni divertentissimi". Il tempo, la memoria, la cronaca e il futuro di una nazione.
Ascolta RadioList, due parti di news, una parte di musica, un twist di humour. RadioList un prodotto editoriale di List ai vertici delle classifiche dei podcast di iTunes.
***
L'avventura italiana raccontata dal professor De Rita è stata possibile grazie all'esplosione della classe media, quella che oggi è a rischio. Non è una questione solo materiale, di reddito, c'è molto di più, la storia non si fa con la sola economia, servono altri strumenti per leggerla nella sua interezza. Il titolare vi invita a leggere un eccezionale approfondimento di Marco Gervasoni sul tema. Si parte da molto lontano, ci sono molti libri che fanno da punto di riferimento, c'è una grande passione per lo studio del paese e dei fenomeni carsici che poi improvvisamente salgono con potenza in superficie.
09
C'era una volta la classe media
Cosa è successo al cuore della società occidentale? L'impoverimento e lo smarrimento cominciano fin dagli anni Settanta, gli anni Novanta accelerano la spaccatura del ceto medio tra nuove classi popolari e borghesia vincitrice della globalizzazione. Marco Gervasoni fa una straordinaria cavalcata nella storia
di Marco Gervasoni
Nutro poca simpatia per la socio-fisiognomica ma mi pare di avere intravisto, nei volti del Circo Massimo pentastellato, il profilo della classe media nuova. Ho posto l’aggettivo dopo il sostantivo perché qui la sua novità sta nell’essere sopravvissuta a un uragano, tanto che si potrebbe pure definire superstite. L’uragano, neanche c’è bisogno di dirlo, è quello della Grande Recessione cominciata nel 2008 e da noi, caso quasi unico nelle economie europee, preceduta e seguita da un periodo di crescita debolissima e anemica; Italia che dalla fine degli anni Novanta mai ha saputo riprendersi, in concomitanza con l’entrata nell’Euro (solo una coincidenza?).
Non si capisce nulla infatti di quello che sta avvenendo in Europa e negli Usa se non si coglie che la globalizzazione più la Grande Recessione hanno prima dissanguato poi colpito in maniera feroce la classe media, assai più di quelle popolari e di quelle alte. Secondo alcuni studiosi l’avrebbe addirittura cancellata. Economicamente, prima di tutto: perdita di posti di lavoro, diminuzione delle entrate, crollo degli investimenti familiari, deprezzamento delle proprietà. Fin nel centro dell’impero, gli Usa, il paese che aveva creato ed esportato la classe media. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Come chiudiamo questo numero di List? In maniera circolare, come avevamo iniziato. Torniamo sul pianeta pentastellato. Come dice il professor De Rita sarà un periodo "divertentissimo". Dibba sta tornando in Italia.
10
Prima visione
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.