14 Maggio
Tempi lunghi e crisi a presa rapida
Il decreto aprile è arrivato in maggio, un ritardo a cui si aggiungerà altro tempo per i decreti attuativi. Il governo per Alitalia stanzia il doppio dei fondi dati all'Università. Allarme della Bce, il secondo trimestre sarà peggiore del primo. Altri 2,9 milioni di americani in fila per il sussidio di disoccupazione, ora sono oltre 36 milioni
Quali sono gli elementi della crisi economica del coronavirus? Tre parole: rottura, velocità e profondità.
1. La rottura della catena produzione e distribuzione, della domanda e dell'offerta, l'effetto lockdown che ha spezzato la manifattura;
2. La velocità della crisi di liquidità e di ascesa verticale della disoccupazione, la perdita del lavoro rapida come mai era successo prima nelle crisi economiche;
3. La profondità della discesa di tutti i primi settori colpiti direttamente, il simbolo della globalizzazione: aviazione, automobili, ristorazione, turismo, crociere, cantieristica.
A queste tre parole (ne potremmo declinare anche altre, ma queste sono il cuore del fenomeno) ne dobbiamo aggiungere una quarta: trauma.
Il lockdown ha rotto il circuito della fiducia, fermato la giostra del consumo, siamo di fronte alla polverizzazione del rapporto dell'uomo con il mondo esterno, con il prossimo, dunque tutto ciò che implica un'uscita del soggetto nel mondo frequentato dalla massa (ecco l'eco delle teorie di Elias Canetti in Massa e Potere), diventa "alieno", infido, alimenta il sospetto ("e se mi prendo il virus mentre scelgo un paio di pantaloni?") e dunque diventa un potentissimo deterrente per "stare a casa" e ora si vede quanto autolesionista sia stato usare quello slogan, lo strumento della paura.
Il trauma si supera? Ne resta sempre traccia nell'inconscio, ma le paure si superano quasi tutte. Qui emerge una quinta parola, fondamentale: il tempo.
La velocità si traduce in tempo di distruzione e di risposta. Il primo lo stiamo vedendo all'opera, il secondo comincia a scorrere nel momento della riapertura delle attività economiche. Le crisi per definizione sono un processo di distruzione e creazione. A questo punto emerge una sesta parola: trasformazione.
01
Un decreto, 256 articoli e 6 parole

La crisi è distruzione e creazione, dunque...
Quali sono gli elementi della crisi economica del coronavirus? Tre parole: rottura, velocità e profondità.
1. La rottura della catena produzione e distribuzione, della domanda e dell'offerta, l'effetto lockdown che ha spezzato la manifattura;
2. La velocità della crisi di liquidità e di ascesa verticale della disoccupazione, la perdita del lavoro rapida come mai era successo prima nelle crisi economiche;
3. La profondità della discesa di tutti i primi settori colpiti direttamente, il simbolo della globalizzazione: aviazione, automobili, ristorazione, turismo, crociere, cantieristica.
A queste tre parole (ne potremmo declinare anche altre, ma queste sono il cuore del fenomeno) ne dobbiamo aggiungere una quarta: trauma.
Il lockdown ha rotto il circuito della fiducia, fermato la giostra del consumo, siamo di fronte alla polverizzazione del rapporto dell'uomo con il mondo esterno, con il prossimo, dunque tutto ciò che implica un'uscita del soggetto nel mondo frequentato dalla massa (ecco l'eco delle teorie di Elias Canetti in Massa e Potere), diventa "alieno", infido, alimenta il sospetto ("e se mi prendo il virus mentre scelgo un paio di pantaloni?") e dunque diventa un potentissimo deterrente per "stare a casa" e ora si vede quanto autolesionista sia stato usare quello slogan, lo strumento della paura.
Il trauma si supera? Ne resta sempre traccia nell'inconscio, ma le paure si superano quasi tutte. Qui emerge una quinta parola, fondamentale: il tempo.
La velocità si traduce in tempo di distruzione e di risposta. Il primo lo stiamo vedendo all'opera, il secondo comincia a scorrere nel momento della riapertura delle attività economiche. Le crisi per definizione sono un processo di distruzione e creazione. A questo punto emerge una sesta parola: trasformazione.
01
Un decreto, 256 articoli e 6 parole

La crisi è distruzione e creazione, dunque bisogna trasformare l'economia rispetto al passato per coglierne gli elementi di novità e temperarne il potere distruttivo. Trasformare significa creare una nuova risposta alla crisi, una nuova economia. Che non significa buttare il capitalismo (che verrebbe sostituito dalla dittatura, lo stiamo vedendo) ma innovarlo.
Il "decreto rilancio" varato ieri dal governo deve dunque rispondere a queste sei parole che sono altrettante domande e risposte:
1. Rottura (ricucitura tra i primi e gli ultimi)
2. Velocità (tempo di reazione)
3. Profondità (intensità delle misure)
4. Trauma (recupero del clima di fiducia, comunicazione)
5. Tempo (crono programma e valutazione d'impatto)
6. Trasformazione (analisi, ricerca e innovazione)
Quali sono le risposte contenute nel decreto? Abbiamo trascorso molte ore in questi giorni a leggere le bozze che via via venivano aggiornate in base a una "collazione" di testi ministeriali (oltre mille pagine) che poi affluivano al ministero dell'Economia per la sintesi "ragionieristica" dei funzionari di Via XX Settembre. Il prodotto finale è un decreto monstre nel vero senso della parola: 256 articoli e 464 pagine dove mancano le cose essenziali per sapere e per capire la direzione che ha scelto il governo, cioè le tabelle, le curve, le proiezioni di valore, una relazione d'insieme, la valutazione dell'impatto di una manovra da 55 miliardi sospesa nel vuoto delle idee, a cui manca un fil rouge, un sentiero, quella che si definisce una visione. C'è tutto ("Ce n'è per tutti", ha titolato oggi il Fatto Quotidiano, non a caso) ma in questa improvvisa abbondanza (di debito pubblico che graverà sulle spalle dei nostri figli) c'è un'inquietante scarsità di intelligenza.
02
Velociraptor e Stegosauro
Il decreto legge per natura ha il carattere dell'urgenza, articolo 77 della Costituzione:
Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni.
I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.
La norma ha una sua stringente razionalità: fornire al governo quella che viene definita in dottrina come "legislazione motorizzata". Il governo ha emanato un provvedimento ritenuto urgente, con lo strumento dell'urgenza, il decreto legge, con un mese e mezzo di ritardo. Il decreto doveva chiamarsi aprile, è arrivato a maggio è stato battezzato per pudore onomastico come "decreto rilancio". Dunque la prima risposta che doveva arrivare senza indugi, quella sul fattore "tempo" - decisivo in questa crisi - è giunta in pesante ritardo. Questo ritardo sarà ancora più grande perché ogni provvedimento avrà bisogno di decreti attuativi per entrare in funzione ed essere efficace. Di cosa stiamo parlando? Di questo, tabella di Openpolis, è del 2017 ma spiega bene il tema centrale:

Su ogni articolo di una legge, lavorano decine di ministeri, guardate qui:

Il procedimento legislativo non è cambiato, non si è sburocratizzato niente, Palazzo Chigi ha pensato di distribuire numeri per i vari settori (con relativo assalto alla diligenza) ma non si è preoccupato della velocità, del tempo. Siamo di fronte a tempi lunghi, dedali burocratici e perfino il più ottimista tra gli analisti non può che prendere atto della situazione: un decreto di 256 articoli non può essere rapido, è per sua natura una creatura gigantesca e lenta. La crisi ha bisogno della risposta di un Velociraptor (64 chilometri all'ora), nel Jurassik Park di Palazzo Chigi il professor Conte ha creato uno Stegosauro (6 chilometri l'ora).
Questo problema, la velocità, si porta dietro tutto il resto del decreto (di cui attendiamo ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, altro ritardo che si accumula sul ritardo) e la preoccupazione è grande. Non c'è una riga di cronoprogramma (e hanno avuto oltre un mese di tempo per provare a farne uno, fattore tempo) per cui c'è una nebulosa all'orizzonte su chi, come e quando le norme produrranno un effetto sui vari settori (mancano le valutazioni d'impatto, che ci servivano per leggere l'intensità delle misure adottate), non c'è una relazione sulla trasformazione che il governo immagina per l'economia e non essendoci una cornice introduttiva, manca la risposta al trauma, come ricostruire la fiducia.
Guardate la foto qui in basso, vale più di mille analisi sulla riapertura:

Questo è il meraviglioso Gran Caffè Gambrinus, Napoli, un'istituzione dello stile di vita italiano. Li vedete, sono là, con il metro, a prendere la distanza tra i tavoli. La realtà è questa, fa a pugni con le cifre che vengono strillate come in una televendita. Prendere nota per il prossimo futuro: con il governo dei virologi che sforna regolamenti e dpcm lunari, qualsiasi decreto di rilancio finirà in isolamento. Ci troviamo di fronte a una macchina in movimento (lento) da 55 miliardi di cui non si capisce l'origine (la ratio delle norme) e la direzione (che cosa dovrebbe produrre alla fine) che va a sbattere contro le regole scritte dallo stesso governo in un'altra stanza. Una raccomandazione: almeno citofonatevi.
03
Alitalia incassa il doppio rispetto all'Università
L'obiezione è quella di chi dice che però i soldi ci sono e dunque qualcosa accadrà. Prima di tutto, bisogna ricordare che si tratta di una manovra in deficit, che produrrà altro debito su cui pagheremo gli interessi. Che ne sarà di questa ipoteca per il futuro? Su questo punto è calato un silenzio pesante e temiamo anche non pensante. E la natura di questo intervento alla fine si nota dai macroscopici dettagli che emergono dalla lettura del decreto: Alitalia, una compagnia aerea tecnicamente fallita, avrà risorse per 3 miliardi di euro, il governo ne farà una compagnia pubblica. All'Università, il centro della ricerca, un investimento sul nostro futuro, fucina dei giovani e (si spera, visto quello che abbiamo ora) e della futura classe dirigente, il governo ha destinato 1,5 miliardi di euro. Alitalia vale il doppio dell'Università italiana, questa è la cifra del governo.
Tutto torna, così il bonus da 500 euro per l'acquisto della bici rivela l'utopia, l'assenza dell'esperienza delle cose del mondo, del lavoro, 500 euro per acquistare la bici e 600 euro per l'autonomo e il professionista che ha perso tutto. La bici sarà acquistata dal percettore del reddito di cittadinanza per la sua scampagnata da nullafacente pagata dai contribuenti, gli ultimi rimasti al lavoro. Il Soviet Dream avanza.
***
Alla fine di questo tour tra le pagine del decreto, sul taccuino del cronista resta una domanda: dove sono gli investimenti? Non ci sono. Siamo di fronte a un cerotto usato per tamponare a maggio la ferita aperta in marzo. L'Italia ha perso tanto sangue. E ha bisogno di una cura che preveda anche il ricostituente. Nel frattempo, là fuori non avanza solo il Soviet Dream, c'è anche la realtà. Din don! C'è nessuno?
04
Per chi suona la campana della Bce?
Un saggio, faceva il banchiere ma aveva una cultura letteraria notevole (e dunque sollevava la testa dai bilanci per dare uno sguardo negli occhi della gente, l'anima che gli economisti non intercettano quasi mai), disse al titolare tanti anni fa: "Le cose sono più forti degli uomini". E le cose vanno in una direzione che non è quella dipinta dalla politica non perché la politica sbagli a prescindere, ma perché i politici dell'era contemporanea scelgono la fiction al posto della realtà, poi quest'ultima rimette al loro posto le pedine che finiscono per andare a dama, esattamente dove erano destinate.
Il Bollettino della Bce è una lettura interessante (forse troppo) per capire in quale dimensione della realtà siamo stati catapultati dalla crisi del coronavirus. Primo punto: non è ancora visibile l'entità e la durata della recessione: "Tenuto conto dell'elevata incertezza riguardo alla durata della pandemia, è difficile prevedere la probabile entità e durata dell'imminente recessione e della successiva ripresa. Man mano che le misure di contenimento verranno gradualmente rimosse, la crescita dell'area dell'euro dovrebbe riprendere, sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, dall'orientamento di bilancio dell'area dell'euro e da una ripresa dell'attività mondiale. Tuttavia, l'entità della contrazione e della ripresa dipenderà in modo decisivo dalla durata e dal buon esito delle misure di contenimento, da quanto la capacità produttiva e la domanda interna verranno intaccate in maniera permanente e dal successo delle politiche adottate nel mitigare l'impatto avverso sui redditi e sull'occupazione". Segnare il passaggio: successo delle politiche adottate.
Una panoramica immediata degli effetti del lockdown arriva dai consumi elettrici, ecco il grafico tratto dal Bollettino Bce:

L'Italia è stata colpita duramente dal lockdwon, in marzo abbiamo bloccato l'attività economica più di chiunque altro, in aprile ci ha battuto solo l'Olanda. Guardare bene la colonna azzurra, quella della Germania, il paese che ha tenuto aperta l'economia più degli altri. Niente isteria, niente proclami notturni su Facebook, niente dpcm, calma e gesso, organizzazione e controllo. Si governa così, a futura memoria, quando tutte le pedine di questa crisi saranno andate a dama.
Inflazione? In calo, non c'è domanda di beni, sono crollati i prezzi energetici: "Tenuto conto del brusco calo dei prezzi correnti del petrolio e dei relativi contratti future, è probabile che l'inflazione complessiva registri un'ulteriore considerevole riduzione nei prossimi mesi. La forte flessione dell'attività economica dovrebbe esercitare effetti negativi sull'inflazione di fondo nei mesi a venire. Tuttavia, nel medio termine le implicazioni della pandemia di coronavirus per l'inflazione sono caratterizzate da elevataincertezza, poiché le pressioni al ribasso derivanti dalla maggiore debolezza della domanda potrebbero essere in parte compensate da spinte al rialzo legate a turbative dal lato dell'offerta. Gli indicatori delle aspettative di inflazione a più lungo termine ricavati dai mercati si sono mantenuti su livelli molto bassi e, benché quelli basati sulle indagini siano diminuiti nel breve e nel medio periodo, le aspettative a più lungo termine hanno evidenziato un impatto più contenuto". Traduzione: navighiamo al buio.
Impatto? Nel primo trimestre del 2020, il Pil dell'Eurozona ha segnato un -3,8% ma gli indicatori e le indagini congiunturali anticipano "una contrazione senza precedenti" e per il mese di aprile la Bce pensa che "tale effetto sarà probabilmente persino piu' grave nel secondo trimestre".
Soluzione? Si continua con una politica monetaria accomodante, linee di credito per le banche che a loro volta finanziano imprese e famiglie. Continua anche il programma di acquisti di titoli al ritmo di 20 miliardi al mese, più i 120 miliardi di euro di dotazione aggiuntiva che è disponibile fino alla fine dell'anno. La catapulta del denaro è in funzione. Basterà? Siamo di fronte a una rottura del ciclo economico dagli esiti imprevedibili, tutti questi provvedimenti sono necessari, ma lo scenario ha una presenza nuova, il trauma del coronavirus, la sua non improbabile persistenza nel corso del tempo ("potrebbe rimanere per sempre", ha dichiarato oggi l'Oms) e l'impatto sulla fiducia.
Reazione del mercato? Ecco il cruscotto delle Borse europee alle 13.47:
Per chi suona la campana della Bce? La risposta l'avremo presto.
05
Salvare l'America. Altri 2,9 milioni in fila per il sussidio
Oltre 36 milioni di americani in fila per l'assegno di disoccupazione. Il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome H. Powell, sulla crisi: "Tra le persone che lavoravano nel mese di febbraio, quasi il 40% delle famiglie che guadagnano meno di 40.000 dollari all'anno ha perso il lavoro in marzo"

Attendiamo l'apertura di Wall Street, ma non sarà una buona giornata, il dato delle iscrizioni alle liste per la disoccupazione è ancora una botta al cuore dell'America, altri 2,9 milioni di americani andranno a fare la fila allo sportello dei sussidi, portando il totale degli iscritti a 36,2 milioni di persone. Non a caso lo scenario più chiaro e veritiero lo ha fatto ieri Jay Powell (sopra, nella foto Ansa), il governatore della Federal Reserve. Ecco la traduzione integrale del discorso.
di Jerome H. Powell
Il coronavirus ha lasciato sulla sua scia un tributo umano ed economico devastante, in quanto si è diffuso in tutto il mondo. Si tratta di una crisi sanitaria pubblica mondiale, e i lavoratori della Sanità sono stati i primi a rispondere, dimostrando coraggio e determinazione e guadagnando la nostra duratura gratitudine. Così hanno fatto le legioni di altri lavoratori essenziali che si sono messi a rischio ogni giorno per noi. Come nazione, ci siamo temporaneamente ritirati da molti tipi di attività economiche e attività sociali per aiutare a rallentare la diffusione del virus. Alcuni settori dell'economia hanno effettivamente chiuso da metà marzo. La gente ha messo in uno stato d'attesa la propria vita e il proprio sostentamento, facendo enormi sacrifici per proteggere non solo la propria salute e quella dei loro cari, ma anche i vicini e la comunità in generale. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Qualcuno dirà che quella è l'America. Consigliamo la lettura di questo pezzo di Marco Patricelli per ricordare che cosa è l'Italia.
06
Il bagno di realtà
La crisi del coronavirus sta lasciando segni profondi, la rabbia sociale è diffusa, il paese è frantumato. Il caso della liberazione di Silvia Romano è un campanello d'allarme. Un'indagine di Marco Patricelli tra ricchi e poveri, mezze misure e mezzi governi

di Marco Patricelli
Una nazione che non è nazione, la cui bandiera è stata sdoganata con i Mondiali di calcio del 1982 e il cui inno è stato provvisorio dal 1946 al 2017: un record mondiale. La patria della musica rappresentata come nazione non nazione dai versi non irresistibili di Goffredo Mameli e le note di Michele Novaro, modesto come persona e ancor più come compositore. Fino a Carlo Azeglio Ciampi presidente, gli atleti italiani rimanevano con le labbra serrate, qualcuno biascicava l’inno nazionale senza troppo impegno e qualcun altro sintetizzava masticando le parole nel chewing gum. Le bandiere tricolori serbate in un cassetto per gli appuntamenti sportivi internazionali sono riuscite fuori in balcone per la gara a farsi coraggio nel lungo periodo di lockdown anti coronavirus, con la parola d’ordine «ce la faremo». Eccoli, i simboli di un’Italia sempre sospesa tra la sceneggiata napoletana, l’opera buffa e il melodramma, unica forma d’arte dove si muore cantando. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, è scoppiata in Parlamento durante le audizioni la protesta delle piattaforme online (Airbnb, Booking.com, etc.) che sono state escluse dai bonus vacanza (che è come dire che il rubinetto non serve a far scorrere l'acqua), il sogno dell'Italia libera e bella dai fatti continua. C'è il bonus vacanza, tutti in fila a prendere un pezzo di pizza e un gelato, il sogno dell'Italia ridotto a questo, alla caccia al reddito senza lavoro, ai miracoli della decrescita infelice che corre a braccetto con il coronavirus. Che matrimonio.
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importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.