14 Maggio

Tempi lunghi e crisi a presa rapida

Il decreto aprile è arrivato in maggio, un ritardo a cui si aggiungerà altro tempo per i decreti attuativi. Il governo per Alitalia stanzia il doppio dei fondi dati all'Università. Allarme della Bce, il secondo trimestre sarà peggiore del primo. Altri 2,9 milioni di americani in fila per il sussidio di disoccupazione, ora sono oltre 36 milioni

Quali sono gli elementi della crisi economica del coronavirus? Tre parole: rottura, velocità e profondità. 

1. La rottura della catena produzione e distribuzione, della domanda e dell'offerta, l'effetto lockdown che ha spezzato la manifattura; 
2. La velocità della crisi di liquidità e di ascesa verticale della disoccupazione, la perdita del lavoro rapida come mai era successo prima nelle crisi economiche; 
3. La profondità della discesa di tutti i primi settori colpiti direttamente, il simbolo della globalizzazione: aviazione, automobili, ristorazione, turismo, crociere, cantieristica.

A queste tre parole (ne potremmo declinare anche altre, ma queste sono il cuore del fenomeno) ne dobbiamo aggiungere una quarta: trauma.

Il lockdown ha rotto il circuito della fiducia, fermato la giostra del consumo, siamo di fronte alla polverizzazione del rapporto dell'uomo con il mondo esterno, con il prossimo, dunque tutto ciò che implica un'uscita del soggetto nel mondo frequentato dalla massa (ecco l'eco delle teorie di Elias Canetti in Massa e Potere), diventa "alieno", infido, alimenta il sospetto ("e se mi prendo il virus mentre scelgo un paio di pantaloni?") e dunque diventa un potentissimo deterrente per "stare a casa" e ora si vede quanto autolesionista sia stato usare quello slogan, lo strumento della paura.

Il trauma si supera? Ne resta sempre traccia nell'inconscio, ma le paure si superano quasi tutte. Qui emerge una quinta parola, fondamentale: il tempo.

La velocità si traduce in tempo di distruzione e di risposta. Il primo lo stiamo vedendo all'opera, il secondo comincia a scorrere nel momento della riapertura delle attività economiche. Le crisi per definizione sono un processo di distruzione e creazione. A questo punto emerge una sesta parola: trasformazione. 

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Un decreto, 256 articoli e 6 parole

Il premier Giuseppe Conte ieri conferenza stampa dopo l'approvazione del "decreto rilancio" (Foto Ansa)

La crisi è distruzione e creazione, dunque...


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