30 Gennaio

Territorio, persone, borghesia. Tre lezioni del voto

La territorializzazione vincente della campagna di Bonaccini in Emilia. Il collasso dei Cinque Stelle al Sud, nonostante il reddito di cittadinanza. Il problema della Lega a cui manca un pensiero conservatore e l'aggancio con la borghesia delle città

di Lorenzo Castellani

Ogni elezione contiene dei sotto traccia, dei particolari che si nascondo nelle pieghe della storia, nei punti grigi. Le recenti elezioni regionali svelano almeno tre torrenti carsici che hanno iniziato a sgorgare dal sottosuolo.

Il primo è il collasso del Movimento Cinque Stelle in Calabria, dove il passivo è più pesante che in Emilia-Romagna. Nel meridione il Movimento affondava le radici del proprio straordinario successo del 2018, qui si riscontravano i favori per una proposta capace di catalizzare protesta antipolitica, politiche sociali e lotta per la legalità. Il vasto consenso a questo programma si è rapidamente esaurito. In particolare, si mostra l’inefficacia sul piano elettorale della più discussa politica del governo Frankenstein: il reddito di cittadinanza. Il numero di voti ricevuti dal Movimento alla regionali in Calabria è stato addirittura inferiore ai beneficiari di quella politica. E’ il segno che la politica assistenzialista, quando non è supportata da una politica territorializzata e professionalizzata, non paga più. S’intasca il sussidio, emergono nuove priorità, altri dettano l’agenda, si vota altrove. Senza legame e senza riconoscenza verso i partiti. Qualcuno si chiederà il perché. La risposta è che in questa dinamica c’è il disvelamento di tutte le debolezze dell’anti-politica pentastellata: parlamentari scelti con la lotteria, politici sconosciuti senza base territoriale, nessuna pregressa esperienza di amministrazione locale. Tutti deficit a cui, nel medio termine, la politica locale presenta il conto. Non c’è politica assistenziale che tenga. Senza una connessione tra territorio e Stato, tra eletti ed elettori, tra cittadini e rappresentanti, la volatilità tende sempre a prevalere. Ogni elezione diviene uno show a se stante, senza soluzione di continuità. Sono le conseguenze, esistenti da ben prima dell’avvento del Movimento, della distruzione del cursus honorum e di una politica legata al territorio (anche attraverso leggi elettorali che permettano di scegliere il...


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