4 Ottobre
The Donald in quattro minuti
Le voci contrastanti sulla salute del presidente, la campagna presidenziale sottosopra. Trump spiazza tutti con un video dall'ospedale Walter Reed, prepara l'incredibile finale della corsa alla Casa Bianca. Ciak si gira, quattro sceneggiature, il prossimo dibattito tra Pence e Harris, la storia dei Cheneys e l'Ivanka a sorpresa
Il corpo del capo. Quando in battaglia muore il capo, i soldati alzano bandiera bianca, è una delle regole della guerra. Finito Napoleone, finito l'impero, sconfitto il generale, tramonto della Grande Armée. Ieri notte abbiamo assistito a un pezzo importante di battaglia elettorale. Combattuta sul corpo del presidente, la sua salute.
01
Due versioni, il corpo del presidente
Due versioni, un uomo colpito dal coronavirus, il corpo del presidente. La prima versione è del Walter Reed Hospital e del medico della Casa Bianca, Sean P. Conley, che racconta di un presidente che ha reagito bene alle prime cure e sta recuperando; la seconda versione arriva subito dopo, lanciata dai media americani, prima in forma anonima e poi con la rivelazione della fonte e qualche imbarazzo perché c'è qualcosa che non torna, anche nel giornalismo. Mentre i medici dicevano che il recupero di Trump è molto promettente, sulle agenzie americane salta fuori come un folletto che Trump non se la passa bene e che le prossime 48 ore saranno cruciali. Può essere, solo che tutto questo avviene mentre il suo medico dice l'omone (è alto 1 metro e 90 centimetri per circa 110 chili) se la sta cavando al meglio per un signore che ha 74 anni e una vita non proprio da pensionato in Florida. Si scatena l'inferno, due versioni contrastanti su un caso del genere sono destinate a fare il rumore di una batteria di cannoni. Trump vivo, Trump è grave, Trump è sveglio, Trump è andato. Sembra una scena di ER, "lo stiamo perdendo!". Qualcuno comincia a chiedersi cosa ci sia sotto, perché due verità e perché quel tipo che viene dato in difficoltà stia twittando, cosa sta succedendo? Le agenzie di stampa americane finiscono sotto pressione, non si dà una notizia simile citando...
Il corpo del capo. Quando in battaglia muore il capo, i soldati alzano bandiera bianca, è una delle regole della guerra. Finito Napoleone, finito l'impero, sconfitto il generale, tramonto della Grande Armée. Ieri notte abbiamo assistito a un pezzo importante di battaglia elettorale. Combattuta sul corpo del presidente, la sua salute.
01
Due versioni, il corpo del presidente
Due versioni, un uomo colpito dal coronavirus, il corpo del presidente. La prima versione è del Walter Reed Hospital e del medico della Casa Bianca, Sean P. Conley, che racconta di un presidente che ha reagito bene alle prime cure e sta recuperando; la seconda versione arriva subito dopo, lanciata dai media americani, prima in forma anonima e poi con la rivelazione della fonte e qualche imbarazzo perché c'è qualcosa che non torna, anche nel giornalismo. Mentre i medici dicevano che il recupero di Trump è molto promettente, sulle agenzie americane salta fuori come un folletto che Trump non se la passa bene e che le prossime 48 ore saranno cruciali. Può essere, solo che tutto questo avviene mentre il suo medico dice l'omone (è alto 1 metro e 90 centimetri per circa 110 chili) se la sta cavando al meglio per un signore che ha 74 anni e una vita non proprio da pensionato in Florida. Si scatena l'inferno, due versioni contrastanti su un caso del genere sono destinate a fare il rumore di una batteria di cannoni. Trump vivo, Trump è grave, Trump è sveglio, Trump è andato. Sembra una scena di ER, "lo stiamo perdendo!". Qualcuno comincia a chiedersi cosa ci sia sotto, perché due verità e perché quel tipo che viene dato in difficoltà stia twittando, cosa sta succedendo? Le agenzie di stampa americane finiscono sotto pressione, non si dà una notizia simile citando una fonte anonima, perché ti devi assumere la responsabilità di quello che scrivi e o sei sicuro al 100 per cento di quello che ti hanno raccontato (e non è facile, perché non sei nella stanza d'ospedale dove è ricoverato Trump, non lo hai visto con i tuoi occhi) oppure ti fidi ciecamente di una fonte che potrebbe metterti nelle seguenti condizioni: 1) Ti ha detto una cosa vera e precisa e hai fatto uno scoop; 2) Ti ha raccontato una cosa vera ma imprecisa e allora non hai fatto un accurato reporting sottoponendo a verifiche incrociate quello che hai scritto; 3) La tua fonte ti ha dato una sòla e allora sei nei guai perché quello che hai scritto è falso e non lo hai minimamente verificato. Il giornalismo è la fatica di ogni giorno, è un lavoro complesso e i ferri del mestiere sono pericolosi, ti possono esplodere in mano se non li sai usare con cura.
02
Confusione e sovrapposizione temporale
La storia è quella della sovrapposizione temporale di due racconti: quello dei medici della Casa Bianca che parlano di progressi importanti e quello dei media che hanno dipinto una situazione di estremo pericolo. La fonte delle agenzie è il capo di gabinetto della Casa Bianca, Mark Meadows, il quale ha bisogno di un corso accelerato di comunicazione perché sembra non capire che ogni sua parola può diventare un macigno. Meadows usa una formula che dà ai giornalisti un racconto intriso di suspence: venerdì Trump ha avuto un rapido calo d'ossigeno, i medici si sono preoccupati, è arrivato il ricovero all'ospedale militare Walter Reed e il presidente non è ancora "out of the woods", quel fuori dal bosco che si traduce con un non è ancora fuori pericolo. Bang. Sulle agenzie piovono flash sul presidente che sembra sulla via del moribondo. Sotto e sopra c'è la battaglia politica, chiaro, non è una storia qualsiasi, stiamo parlando della sfida per guidare il paese più potente del mondo e Trump non gode certo del favore della stampa, nessuno lo tratta con i guanti bianchi e lui d'altronde ricambia le carezze ricevute con colpi da Fred Flinstone: Wilma, passami la clava.
Il capo di gabinetto della Casa Bianca, Mark Meadows (Foto Ansa).Il conflitto tra la versione di Sean P. Conley e quella ingenuamente dispensata da Meadows diventa il caso della serata finché... Trump non spiazza (e spazza) tutti e pubblica un video su twitter dove non appare in forma come Carl Lewis durante il magico scatto sui 100 metri alle Olimpiadi di Los Angeles (giochi meravigliosi, Lewis eguaglierà il record di quattro medaglie d'oro di Jesse Owens), ma è vivo e dice le cose che deve dire un presidente che combatte la battaglia per la vita, il mestiere di Commander in Chief.
03
Trump: il vero test è nei prossimi giorni
Quattro minuti di Trump che dice voler riprendere "al piu' presto" la campagna elettorale. Din don dan, stormo di campane, delusione tra i democratici, lanci d'agenzia che devono essere ricalibrati. In realtà è lo stesso Trump a mettere le cose nella giusta prospettiva quando afferma che "i prossimi giorni saranno il vero test" per la sua guarigione. Dunque "le terapie che sto assumendo e altre che arriveranno sono miracolose" e "comincio a sentirmi bene, credo che il vero test sarà nei prossimi giorni, vedrò cosa succederà nei prossimi due giorni". Traduzione: Trump migliora, ma non è ancora fuori pericolo.
Fatto confermato poco dopo al Sean P. Conley. Bandiera americana e vessillo presidenziale alle sue spalle, giacca, camicia bianca senza cravatta, aspetto di quello che deve attraversare il bosco, Trump ha ringraziato "gli americani e i leader di tutto il mondo che hanno manifestato la loro solidarietà". "Non mi sentivo molto bene, ora sto molto meglio, devo tornare in pista al più presto perché abbiamo del lavoro da fare". Si sta per materializzare l'incubo dei dem: il presidente malato che sconfigge il virus e torna in campo, giusto in tempo per fare i due dibattiti tv contro Joe Biden. "Abbiamo fatto grandi cose finora", dice Trump, "ma altre sono da fare per rendere l'America di nuovo grande". "Voglio ringraziare per tutto il sostegno che ho avuto, che ho visto in tv e ho letto, da parte degli americani" ha detto, "un consenso bipartisan che apprezzo molto". E la sua spavalderia durante la campagna elettorale, i suoi rally senza mascherina, gli incontri, come la spiega Trump questa strategia che lo ha condotto in ospedale? "Non ho avuto scelta perché non volevo restare alla Casa Bianca chiuso in una stanza senza poter vedere nè parlare con nessuno". Eccola, la collisione tra le due Americhe, Trump sta preparando un finale di campagna che - comunque vada - passerà alla storia: "Voglio essere in prima linea: questa è l'America, questa è la nazione più grande e potente del mondo: io non potevo limitarmi a stare chiuso in una stanza e aspettare che succedesse quello che doveva succedere. Un leader deve affrontare i problemi. Dovevo fare qualcosa e questo è quello che andava fatto". Come sta Melania, anche lei colpita dal coronavirus? "La First Lady sta molto meglio" ha detto, "voglio tessere le lodi per il rispetto e l'amore che ha per il nostro Paese". Battuta felice su Melania e la differenza d'età della coppia, 24 anni di distanza: "Come forse sapete è un po' più giovane di me e questo la aiuta ad affrontare meglio il virus".
***
Siamo dentro un'opera in fieri, la sceneggiatura cambia vorticosamente. Proviamo ad allargare lo sguardo, guardiamo l'orizzonte e proviamo a immaginare cosa accade dietro le quinte di questa straordinaria e drammatica rappresentazione, andiamo al cinema. Ciak, si gira.
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Ciak, si gira
Ciak, si gira, è la corsa alla Casa Bianca. Come andrà a finire? Non è tempo di morire. Può essere il finale post-nucleare di "Blade Runner" (1982, regia di Ridley Scott) e allora "ho visto cose che voi umani..." e la caccia del poliziotto Deckard al cyborg Roy termina con lo spegnimento del robot e la fine della storia perché "è tempo di morire"; oppure può essere il titolo dell'ultimo film di James Bond, "No time to die", che doveva andare in sala a novembre e arriverà nell'aprile del 2021 - l'agente 007 frenato ma non sconfitto dal coronavirus. Letteratura, fiction, cinema, immaginario e realtà, dalle pagine di Philip K. Dick a quelle di Ian Fleming, dal romanzo del Novecento alla cronaca quotidiana di un distopico 2020.
Ciak, si gira. C'è un terzo film in quest'opera in fieri che fa al caso nostro, ci fa viaggiare nel tempo, apre porte verso ieri, oggi e soprattutto domani. Il film è "Vice" (2018, regia di Adam McKay), la trama è la biografia di Dick Cheney e della moglie Lynne, donna di eccezionale tempra e intelligenza. Una scena del film - grande prova di recitazione di Christian Bale e Amy Adams - dice tutto e proietta una luce sul finale di partita di Trump (e del suo clan).
Interno notte, camera da letto, coniugi Cheney, due leoni tra le lenzuola. Siamo in uno spazio creativo tra gli Hollywood Studios e il Globe Theatre. Piano medio, luce di candela in versione Stanley Kubrick, dialogo tra Lynne e Dick, un distillato shakespeariano.
Lynne: "Mio dolce Richard, danzasti leggiadro intorno al cuore del re, anche quando io bramavo di più, di più, bocca inaridita in cerca di gocce, gocce di acque immaginate. Ma ora dico a te, resta, riposa, onora il voto che hai proferito per la tua sposa".
Dick: "La cecità ti ha usurpato i sogni mia sposa. Un mero accordo è la nostra unione. Intrecciando la tua torcia nella mia mano, hai fatto luce su imperi sbiaditi in un tempo lontano. E ora io, potrei brandire una mia ardente lanterna per render vivo il nostro vincolo di potere".
Lynne: "Devo dunque, devo lasciare che il becco della speranza posi rovi sul mio cuore per un futuro unito? Per molti inverni ho lasciato questa speranza morire, e venti crudeli hanno soffocato il pianto degli uccellini, e ora che essa è arrivata io dico sì".
Dick: "Sì".
Lynne: "Il mio sangue e la mia volontà sono tuoi, finché non trafiggeranno l'armatura dell'ultimo soldato, colorando la terra dei suoi rubicondi tesori".
Il patto del potere, la saga dei Cheneys. Lei è la spada e lo scudo. E cosa c'entra tutto questo con Trump? Calma, saliamo sulla macchina del tempo, il mondo è piccolo, la cittadella politica di Washington DC lo è ancor di più, tutti si conoscono e finiscono la sera al banco del Round Robin Bar del Willard Hotel. La storia qui si fa con gli amici che si tramandano il potere da decenni
Come abbiamo visto qualche riga fa, nel 1976 Gerald Ford perde le elezioni, viene stracciato da Jimmy Carter. Chi è il capo di gabinetto alla Casa Bianca di Ford? Lui, Dick Cheney. Che resta senza posto di lavoro e così lui e Lynne tornano nel Wyoming, vita tranquilla. Per soli due anni. Dick vuole fare politica da protagonista, non più dietro le quinte, basta consigli, è sempre stato un uomo d'azione. Nel 1978 si candida per un seggio al Congresso. Tutto fila liscio fino a quando a metà della campagna elettorale viene colpito dal suo primo infarto. Crac. Campagna finita, addio sogni di gloria.
Questo era il copione senza strambate, ma se hai una moglie come Lynne, allora la sceneggiatura cambia, la signora prende il comando (in realtà lo ha sempre avuto lei) si carica a bordo dell'auto le figlie Liz e Mary e per sei settimane gira il Wyoming al posto del Dick in ospedale e per Cheney candidato, fa comizi in luoghi di poche anime e troppo lavoro, in un mondo rude, polveroso, tutto maschile, viene accolta con scetticismo e invece prende applausi. Al tavolo del voto vince la donna. E Dick Cheney, l'uomo, il marito, il futuro vicepresidente diventa per la prima volta deputato.
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Mike Pence e l'Ivanka a sorpresa
Ivanka Trump l'altro ieri durante un incontro elettorale in North Carolina (Foto Ansa).Il problema di Trump nel 2020 è quello di Cheney nel 1978: chi chi andrà a fare campagna al suo posto nelle due settimane di quarantena? Nel basement ora c'è lui. La moglie Melania è fuori gioco per coronavirus (e non ha la stoffa per fare la parte di Lynne). Chi resta? C'è il vicepresidente Mike Pence, un tipo solido che tra qualche giorno (7 ottobre) se la vedrà contro Kamala Harris a Salt Lake City, poi all'orizzonte c'è un caterpillar biondo e ambizioso, Ivanka Trump. Se non c'è la moglie, ci prova la figlia.
Lo farà? Ivanka è la prediletta di Donald, non ha mai fatto mistero delle sue ambizioni, con il marito Jared Kushner costituisce di fatto la coppia parallela a Donald e Melania (che non la ama e avrebbe provato a limitarne la presenza e l'influenza sulla Casa Bianca), le piacerebbe in futuro correre per la presidenza, ma una sconfitta del padre sarebbe la fine del sogno. E allora? Farà di tutto per evitare la sconfitta.
Amy Coney Barret, candidata alla Corte Suprema e il vicepresidente Mike Pence a Capitol Hill (Foto Ansa).In soli 4 eventi dedicati alla raccolta fondi ha incassato 15 milioni di dollari per la campagna del padre; nelle ultime due settimane Ivanka ha visitato Arizona, North Carolina, Michigan, Florida, Pennsylvania, Minnesota e Georgia. L'altro ieri è stata di nuovo in North Carolina, a Charlotte, e sarà ancora in Florida, due Stati in bilico che Trump deve assolutamente conquistare per poter sperare di mantenere la presidenza. Ivanka Trump e Mike Pence potrebbero fare coppia nel 2024 per la Casa Bianca? Non c'è bisogno di aspettare quattro anni, lo fanno già adesso: qualche giorno fa sono stati insieme a Eau Claire, in Wisconsin, una visita nello stabilimento della McDonough, produzione di materiale per l'edilizia; poi ancora a Minneapolis in un evento della serie "legge e ordine" intitolato "Cops for Trump". Con The Donald in tribuna, dovranno aumentare la loro presenza.Effetto Cheney? Ivanka non è Lynne e la storia dei candidati alla Casa Bianca non si ripete. Vince Trump e perde Trump. Il resto è fiction, il vero in anticipo sulla storia.
05
L'incubo di una (rara) sconfitta per l'incumbent
Ciak, si gira. Il comando delle operazioni della campagna di Trump è decimato (positivi Trump e la First Lady Melania, Kellyanne Conway e Hope Hicks, Tom Tillis e Bill Stepien), il Commander in Chief è ricoverato in un ospedale militare a Washington, il fortino dei repubblicani è assediato, vincere sembra impossibile. Il suono del corno nella terra dei Grandi Laghi avvisa dell'arrivo delle giubbe rosse, "no time to die", non è tempo di morire.
Trump fa grandi progressi, dice il medico della Casa Bianca, Sean P. Conley, poco dopo, la versione contrastante sulla slaute del presidente (nella foto Ansa qui sopra).Il contagio potrebbe costare molti punti nei sondaggi, avvicinare la sconfitta di un "incubent", evento rarissimo nella storia della presidenza, è successo solo cinque volte:
- Nel 1912 con William Howard Taft. Il successore di Theodore Roosevelt, si ritrovò quest'ultimo come avversario in sottosopra storico tra i repubblicani. Roosevelt fondò il Progressive Party e si presentò ai blocchi di partenza del voto. Tra i due litiganti dello stesso partito vinse il terzo democratico, Woodrow Wilson che prese il 41.9% dei voti. Roosevelt si fermò al 27% e Taft al 23%. I repubblicani uniti avrebbero vinto.
- Nel 1932 toccò a Herbert Hoover bere il calice amaro della sconfitta. Fu travolto da un cataclisma economico: il crollo di Wall Street del 1929. Vinse il New Deal del democratico Franklin Delano Roosevelt.
- Nel 1976 fu la volta del repubblicano Gerald Ford. Arrivò alla Casa Bianca dopo lo scandalo Watergate, fece la mossa del "pardon" di Richard Nixon per assicurarsi i voti della base repubblicana, ne rimase fulminato con le dita nella presa della corrente dello Studio Ovale, venne sconfitto da un coltivatore di noccioline, Jimmy Carter.
- Nel 1980 fu lui, il democratico Carter, a venire espulso sul seggiolino eiettabile della Casa Bianca. Crollo dell'economia, crisi degli ostaggi a Teheran, rivalità tra i dem con una sfida interna di Ted Kennedy bastarono all'ex attore Ronald Reagan per vincere la corsa alla presidenza.
- Nel 1992 fu il più in gamba dei Bush (il padre George Herbert Walker) a perdere l'elezione. La crisi economica, la candidatura di Ross Perot e l'aumento delle tasse (dopo aver promesso di tagliarle) gli costarono il posto. Alla Casa Bianca arrivò dall'Arkansas un tipo brillante che suonava il sassofono, Bill Clinton.
Trump rischia di essere il sesto dell'elenco. Come può evitarlo? Il coronavirus è la disgrazia più grande che potesse capitargli, la storia della campagna ora è di nuovo la pandemia (il punto dell'agenda dove Trump ha il gradimento più basso tra gli elettori) e non l'economia o la sicurezza (dove batte Biden), ma c'è anche chi pensa che questa sia l'occasione per un nuovo racconto, il carpe diem di una vittoria strappata con un colpo di genio. Scott Jennings, uno degli strateghi delle campagne del ticket Bush-Cheney, sul Los Angeles Times scrive che Trump ora "è come tutti noi. Comune. Umano. Odierà pensare a se stesso in questo modo, ma deve abbracciarlo e riconoscere l'opportunità che la sua diagnosi offre di mostrare leadership e comprensione". È un messaggio da rivolgere soprattutto agli elettori anziani, quelli più esposti al Covid-19. Ci vuole una gran dose di umiltà, non è il settore in cui eccelle Trump che con il coronavirus ha giocato d'azzardo, finché il croupier chiamato destino non gli ha levato tutte le fiches da sotto il naso, mentre stava vincendo.
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L'uomo-cavia e il Commander in Chief
Supporter di Donald Trump ieri sera all'esterno dell'ospedale Walter Reed a Washington (Foto Ansa).Cambierà storytelling di fronte allo spettro di una sconfitta? Le vie della politica sono infinite. Ha avviato il riposizionamento della sua campagna: è apparso davanti alle telecamere delle tv d'America, South Lawn della Casa Bianca, passo svelto sul prato, il pollice in alto per i cronisti, mascherina "patriottica" (Trump dixit), scaletta dell'elicottero Marine One, portello chiuso, decollo e volo su Washington DC, obelisco del Washington Monument sullo sfondo, atterraggio sul piazzale dell'ospedale militare Walter Reed, cura sperimentale, marchio biotech che è un programma per l'eternità, "Regeneron", eccolo, l'uomo-cavia, il Commander in Chief che combatte contro il nemico invisibile, tutto in diretta. Dopo ore di silenzio, pubblica un video sul suo profilo twitter, è il nuovo inizio di una nuova campagna. Siamo alle prime righe di questa storia incredibile, si attende un messaggio alla nazione. Lo farà? E soprattutto, basterà?
Il passato aiuta, confonde, agita, mischia, fa il cocktail ad alta gradazione della politica, è il classico Gin Martini "agitato, non mescolato", à la James Bond. Donald Rumsfeld, ex ministro della Difesa nel governo di George Bush jr, un veterano delle campagne elettorali, coniò questo rebus del potere:
Ci sono cose che sappiamo: cose che sappiamo di sapere. Ci sono cose che sappiamo di non sapere: sappiamo che non le sappiamo. E poi ci sono cose che non sappiamo di non sapere: non sappiamo che non le sappiamo.
Mal di testa? Nessuno sa come finirà la corsa alla Casa Bianca. E in questa storia c'è chi sa di non sapere e chi crede di sapere senza sapere.
Ciak, si gira. Entriamo in sala, proiezione di "Tenet" (2020, sceneggiatura e regia di Christopher Nolan), siamo nel dominio del palindromo del quadrato di Sator, una frase che si può leggere avanti e indietro, sullo schermo gira una spy story che serve a reggere le domande della filosofia e della fisica, è un viaggio nel tempo e un rebus filologico, Nolan gira la clessidra, è una caccia al tesoro letale, i proiettili si muovono al contrario, l'orologio torna indietro, c'è un'arma che può distruggere il passato. È quella che sta cercando Trump.
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rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.