10 Giugno
Tra la via Emilia e il West c'è la Lega
La destra vince a Ferrara dopo 69 anni, il partito di Salvini può conquistare la regione nel prossimo voto e governare tutto il Centronord, il motore del paese. Il problema del Pd è l'attacco che la Lega muove al cuore del suo potere residuo. Oggi il vertice tra Salvini, Di Maio e Conte
Come sono andati ballottaggi? Questa è la sintesi politica:
- Sette è il numero. Sette capoluoghi di provincia al centrosinistra. Sette al centrodestra.
- Sindaci di città capoluogo. La coalizione Lega-FI-FdI conquista 12 sindaci di città capoluogo, 5 in più delle scorse elezioni. I dem 13, sei in meno.
- Comuni oltre i 15 mila abitanti. Il riepilogo dice che il Centrosinistra ne ha conquistati 112 (41 in meno), il Centrodestra ne ha presi 85 (40 in più), il Movimento Cinque Stelle ne ha preso 1 (e persi 3), le varie liste Civiche hanno 23 sindaci (e più 5).
- È caduto il muro di Ferrara. Dopo 69 anni la città passa alla destra, un altro punto di grande significato simbolico per la Lega.
- Livorno torna a sinistra. Altro dato persistente: i Cinque Stelle vanno al governo e poi perdono.
- Espugnare l'Emilia. Se Salvini gioca bene le sue carte può prendersi l’intero Centronord e cioè il motore dell’intero paese. Il takeover della Lega sull'Emilia ora è possibile, il governo della Regione è contendibile. Il problema del Pd è l'attacco che la Lega muove al cuore del suo potere residuo. Il partito di Salvini è forte nelle zone industrializzate, tra i piccoli e i medi produttori, gli operai, le partite Iva, gli autonomi. Doveva essere questo l'elettorato del Pd.
- Conseguenze del voto sul Governo? Zero. È ancora l’onda lunga delle elezioni europee. Vince la Lega. Non vince e non perde il Pd di Zingaretti (non è una questione di numero, ma di significato e impatto delle vittorie e sconfitte), i dem sono ancora un oggetto misterioso e hanno un appuntamento agghiacciante all'orizzonte: le elezioni regionali in Emilia. Perdono i Cinque Stelle: vincono solo a Campobasso.
- Rapporto di forza. Si è invertito il rapporto di forza nel Governo. Ma questo è solo un...
Come sono andati ballottaggi? Questa è la sintesi politica:
- Sette è il numero. Sette capoluoghi di provincia al centrosinistra. Sette al centrodestra.
- Sindaci di città capoluogo. La coalizione Lega-FI-FdI conquista 12 sindaci di città capoluogo, 5 in più delle scorse elezioni. I dem 13, sei in meno.
- Comuni oltre i 15 mila abitanti. Il riepilogo dice che il Centrosinistra ne ha conquistati 112 (41 in meno), il Centrodestra ne ha presi 85 (40 in più), il Movimento Cinque Stelle ne ha preso 1 (e persi 3), le varie liste Civiche hanno 23 sindaci (e più 5).
- È caduto il muro di Ferrara. Dopo 69 anni la città passa alla destra, un altro punto di grande significato simbolico per la Lega.
- Livorno torna a sinistra. Altro dato persistente: i Cinque Stelle vanno al governo e poi perdono.
- Espugnare l'Emilia. Se Salvini gioca bene le sue carte può prendersi l’intero Centronord e cioè il motore dell’intero paese. Il takeover della Lega sull'Emilia ora è possibile, il governo della Regione è contendibile. Il problema del Pd è l'attacco che la Lega muove al cuore del suo potere residuo. Il partito di Salvini è forte nelle zone industrializzate, tra i piccoli e i medi produttori, gli operai, le partite Iva, gli autonomi. Doveva essere questo l'elettorato del Pd.
- Conseguenze del voto sul Governo? Zero. È ancora l’onda lunga delle elezioni europee. Vince la Lega. Non vince e non perde il Pd di Zingaretti (non è una questione di numero, ma di significato e impatto delle vittorie e sconfitte), i dem sono ancora un oggetto misterioso e hanno un appuntamento agghiacciante all'orizzonte: le elezioni regionali in Emilia. Perdono i Cinque Stelle: vincono solo a Campobasso.
- Rapporto di forza. Si è invertito il rapporto di forza nel Governo. Ma questo è solo un passaggio. Il periodo decisivo sarà dal vertice di stasera fino alla presentazione della legge di bilancio in autunno. I temi chiave che emergeranno, le cose che contano: il rapporto con l'Unione europea, il giudizio delle agenzie di rating, la stesura della legge di Bilancio per il 2020.
- Incontro Di Maio-Salvini. Ci sarà stasera un vertice a tre Conte-Di Maio-Salvini. Il capo politico dei Cinque Stelle da questo momento sarà obbligato a dire tanti sì. La realtà è più forte degli uomini, il Movimento è in una fase calante della propria storia. Se vuole stare al Governo deve scendere a compromessi. Il premier Conte fa il gioco del cerino con Salvini: "Una procedura d'infrazione farebbe male all’Italia. Comprometterebbe la nostra sovranità in campo economico e potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani. Senza un accordo di maggioranza chiaro di certo me ne vado. Devo poter condurre insieme a Tria un negoziato senza distonie e cacofonie". La questione minibot è nell'aria. Di Maio dice che "la legge sul salario è pronta. Mi aspetto che la Lega ritiri gli emendamenti". E i sì dei Cinque Stelle dove sono?
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Che succede? Siamo nella fase del disordine e dell'isteria, tipica del cambio di regime innescato da una rivoluzione (quella del voto del 4 marzo 2018) e da una transizione (il Governo Frankenstein 1, ne seguiranno altri). Così abbiamo il governo alle prese con il problema del debito e del credito (i minibot, il cash di Stato); la maggioranza in pieno sottosopra (guerra e pace tra Di Maio e Salvini); i partiti mainstream di un tempo (Forza Italia e Pd) in piena crisi d'identità che si stanno spaccando oggi in correnti e forse domani altri partiti (Sala, Renzi, Calenda nel Pd, Toti in Forza Italia); il sindacato che cerca di sopravvivere a se stesso e alla smaterializzazione dell'impresa e del lavoro; Confindustria che è lo specchio deformante di un sistema che ha ancora qualche capitale (all'estero) e nessun capitano in patria; la Chiesa con le basiliche vuote, i cardinali pieni e un Papa che ha diviso la comunità dei fedeli; la magistratura in profondissima crisi, un devastante scenario di sfiducia, con il grosso guaio del Csm che sta correndo verso la paralisi dell'organo costituzionale. Il sismografo sale e scende. A razzo. Che facciamo? Un giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
L'agenda della settimana
Prima di tutto, l'agenda della settimana.
La corsa per Downing Street. Scade oggi alle 17.00 il termine per candidarsi alla guida del Partito conservatore nel Regno Unito. Posta in gioco: leadership dei Tories e governo del paese. Favorito: Boris Johnson. Ma è un favorito ingombrante, i giochi dietro le quinte sono cominciati. Giovedì si parte con il primo turno di eliminazioni. Entro il 22 giugno avremo la coppia che poi andrà a contendersi lo scettro conservatore.
Stati Uniti-Polonia. Il paese più filo-americano dell'Europa dell'Est per l'amministrazione Trump è molto importante, in ballo ci sono gli equilibri di potenza con la Russia di Putin. Così il primo ministro polacco Andrzej Duda sarà ricevuto alla Casa Bianca dove firmerà un accordo di cooperazione che prevede l'aumento del personale militare americano in missione in Polonia.
Giappone-Iran. Non accadeva dal 1979, anno della rivoluzione iraniana. Il premier giapponese Shinzo Abe martedì sarà in Iran e Trump spera che Abe dia una mano a far ripartire il processo diplomatico tra Washington e Teheran. Missione impossibile.
The Only Game In Town. Si riuniscono i board di una serie di banche centrali: Svizzera (nessuna decisione), Russia (possibile un taglio dei tassi) e Turchia (conferma della politica monetaria intrapresa dopo la crisi della Lira Turca).
Numeri. Esce oggi il dato del prodotto interno lordo del Regno Unito, interessante alla luce del post-post-Brexit; oggi esce il numero della produzione industriale in Italia nel mese di aprile e il dato delle posizioni di lavoro aperte (Jolts) in America. Martedi arriva il dato degli ordinativi di macchinari in Giappone. Mercoledì è il giorno della produzione industriale in India (e del mercato del petrolio in America). Giovedì dati sul mercato del lavoro nel primo trimestre in Italia, liste di disoccupazione in America. Venerdì è un giorno importante, escono i numeri della produzione industriale e delle vendite al dettaglio in Cina e negli Stati Uniti, fatturato e ordinativi dell'industria in Italia. Senza questi numeri, non c'è bussola della contemporaneità, solo analisi che vanno dritte contro un muro.
E ora? Andiamo in Italia, il Consiglio superiore della magistratura sta sprofondando. Siamo tra il dramma e il ridicolo. E al ridicolo non c'è rimedio.
02
Il Csm paralizzato
Volano gli stracci. E tutto per colpa del cavallo di Trojan, il virus inoculato nel telefonino di Luca Palamara, il pm che cercava di influenzare le nomine nelle procure, che è finito sotto intercettazione per nove giorni. Chi l'avrebbe mai detto, la magistratura in pieno contrappasso dantesco. Così il Consiglio superiore della magistratura sta dando lo spettacolo peggiore possibile. Magistratura Indipendente ha approvato ieri un documento in cui invita i consiglieri autosospesi per il caso Palamara a rientrare in piena attività nell'organo di autogoverno: "Magistratura Indipendente, "all'esito della ricostruzione dei fatti fornita dai consiglieri Lepre, Cartoni e Criscuoli" rinnova loro "la fiducia" e auspica quindi la "pronta ripresa delle loro attività consiliari".
La risposta è arrivata ieri da Area, Unicost e Autonomia & Indipendenza che hanno così commentato la mossa: "La richiesta dei consiglieri del Csm di MI autosospesi di riprendere la loro attività crea un incidente istituzionale senza precedenti e potrebbe condurre all’adozione di riforme dell’organo di autogoverno dal carattere 'emergenziale' con il rischio di alterarne il delicato assetto voluto dalla Costituzione a garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura senza risolvere i problemi posti dalle gravi recenti vicende. Magistratura Indipendente si assume di fronte alla magistratura ed al Paese la grave responsabilità di quanto sta accadendo".
È una guerra tra bande. La corrente di Area dice che "a rischio non è solo l’autogoverno della magistratura, ma la stessa giurisdizione, la sua autonomia e la sua indipendenza”: per questo “è necessario essere credibili, fare concretamente della questione morale una questione di comportamenti”. Dunque “i consiglieri autosospesi si devono dimettere per consentire una ripresa dell'attività del Csm a pieno regime, evitandone lo scioglimento” che rischierebbe di essere “anticamera di una modifica della legge elettorale del Csm e dei suoi stessi poteri”.
Siamo alla guerra del Trojan, all'organo di autosgoverno della magistratura, una profonda crisi istituzionale. Né il discorso del vicepresidente David Ermini, né il documento condiviso dalle correnti del 5 giugno scorso hanno portato alla pace. A questo punto, dovrà parlare il Presidente della Repubblica che è al vertice del Csm.
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Bene, con il cuore leggero e l'animo lieto, vista questa spettacolare prova di serietà della magistratura, ora possiamo occuparci di finanza creativa. Fase minibot.
03
Fenomenologia del Minibot
L'ultimo totem (e tabù) è il minibot. Che cosa è? Non si sa con precisione. Non è moneta, ma si pretende che funzioni come valuta circolante (e allora è moneta - e nel sistema dell'Eurozona è illegale); non è debito, ma si intende che abbia un valore sottostante (e dunque una funzione di garanzia per oggi e domani) chiamato Repubblica Italiana (dunque è debito). Così ci troviamo di fronte a uno strumento finanziario che non esiste ma è entrato nel dibattito politico e viene trattato come se fosse reale, un già fatto. Sembra di assistere alla scena della famiglia che discute l'acquisto di un'automobile e litiga sul chi deve guidarla e chi sale davanti o dietro. Alla fine scendono tutti, ma in realtà nessuno vi è mai salito, perché quell'auto non esiste, è solo un potenziale acquisto. Il minibot come frontiera della lotta politica è dunque un problema di analisi semiologico-finanziaria, siamo di fronte a un significato e a un significante. Spacchettiamo il minibot.
Minibot è una parola composta da due parti, "mini" (piccolo) e "Bot" (l'antica sigla di Buono ordinario del Tesoro), il titolo di Stato un tempo più diffuso tra i risparmiatori. Questa formulazione nasconde il tema e nello stesso tempo lo rende visibile. Indossiamo la tuta da palombaro, c'è da andare a fondo, siamo nell'oceano delle parole. E della politica.
Mini. Incorpora il concetto di piccolo taglio, dunque di larghissima circolazione. Nel mini c'è una carica esplosiva, un sottinteso: si contrappone al grande. Ora calate il piccolo e il grande nell'immaginario dello scontro politico contemporaneo: il piccolo è il produttore che non gode della stessa protezione del grande, il piccolo è sganciato dall'establishment (grande), il piccolo è a caccia di finanziamenti per organizzare e far crescere i fattori produttivi (che il grande ha trasformato in motore della rendita), il piccolo ha un confine e un territorio, il grande è cosmopolita e senza patria. Così improvvisamente comincia a emergere il profilo non di uno strumento finanziario, ma di un'idea politica, di un'eterna metafora politica. Il mini è il popolo che si contrappone al grande (e vorace) capitalismo delle classi dominanti. La sua funzione e efficacia retorica è micidiale.
Bot. Siamo stati un popolo di bot-people, non bisogna mai dimenticarlo e per il nostro oggetto di indagine - il significante minibot - la parte terminale, bot, è un altro elemento di fascinazione. Anche qui siamo nel campo della provincia, del bar della stazione, della piazza, del supermarket della politica che espone sogni sullo scaffale. Chi lo avrebbe mai detto che il figlio dei Bills dello Scacchiere sarebbe tornato pop politics nella versione reloaded del sovranismo, tutto Dio (la Chiesa s'adombra), Patria (il cosmopolita s'acciglia) e Famiglia (il relativista s'infuria). Il bot in versione mini è una suggestione, l'evocazione di un sistema di scambio parallelo che è il sottofondo (anche in valigia) del carattere dei commercianti e degli artigiani, delle corporazioni delle Arti e dei Mestieri, del genio italico applicato alla transazione. Inventammo noi le banche, gli strumenti di pagamento, i pagherò, le cambiali e naturalmente il perfetto sistema della partita doppia, la natura dei conti e il bilancio economico, il rateo e il risconto, la contabilità aziendale (e poi pubblica). Che dunque dalla pancia della politica, dal leghismo, dalle brume della Padania, dalla memoria dei Granducati, dal tintinnio remoto dei fiorini, emerga l'idea del minibot è logico, siamo dentro la nostra storia, il raccontone dell'Italia.
04
Rischi reali e immaginari
Rischi? Esistono, sono impliciti, essendo titoli di piccolo taglio, privi di scadenza e interesse, si trasformano in una sorta di valuta, quindi siamo di fronte a un dritto (la moneta parallela) e a un rovescio (l'aumento dello stock del debito). Ma il fatto che circolino è per forza creazione di moneta? Siamo nel terreno del Faust, Goethe. L'agenzia di rating Moody's scrive che "l'emissione di minibot sarebbe considerata come un primo passo verso la creazione di una valuta parallela e una mossa preparatoria all'uscita dell'Italia dall'euro". Ci sarebbe da fare un passaggio sulla teoria (di Mario Draghi) dell'irreversibilità dell'euro (a cui quindi Moody's non crede, interessante), ma andiamo avanti. Il tocco di grazia in quest'affermazione di Moody's è il "sarebbe considerata", siamo dunque nel campo dell'interpretazione, dell'interpolazione, della manipolazione delle intenzioni e quindi della percezione. Non importa quale sia l'intenzione del governo, se sia virtuale o reale, conta quello che viene veicolato dai soggetti che creano il sentiment mercato. Siamo nel campo della fiction finanziaria e per questo è fondamentale l'analisi dei segni, a cominciare appunto dal nome, minibot.
Massimo D'Antoni, professore di Scienza delle Finanze a Siena, qualche giorno fa ha messo in fila su Twitter il tema centrale della cosiddetta moneta parallela:
Le cose appaiono più complesse di come vengono presentate. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria - proprio perché teme una reazione emotiva dei mercati sul tema dei minibot, ha detto che "la questione non sarà trattata a livello di governo", si è allineato a quanto dichiarato da Draghi, così anche il premier Giuseppe Conte ha espresso i suoi dubbi. Siamo di fronte a un ibrido della "liquidità".
Resta una domanda sul taccuino: tutti kamikaze a Palazzo Chigi? No, non è possibile.
05
Giorgetti e il valore del Monopoli
Quando il soggetto più sveglio di tutti a Palazzo Chigi, Giancarlo Giorgetti (uno che conosce bene le combinazioni dei forzieri del sistema, il potere vero del paese) dice che i minibot "non sono l'anticamera dell'uscita dall'Euro o dall'Europa ma un modo di risolvere la questione del debito della pubblica amministrazione verso le imprese" e sottolinea che "non è la Bibbia sono proposte che devono in qualche modo essere condivise", non sta parlando di un diktat, ma chiede che se ne discuta senza totem e tabù e la cosa ha una sua ragione politica e perfino antropologica, fa parte della storia d'Italia inventare nuovi strumenti. Certo che la natura è ambigua, certo che può essere fonte di turbolenza sui mercati, ma lo è perché è il dibattito sul debito a essere impostato con il "pilota automatico", conio metaforico non a caso del presidente della Bce Mario Draghi che - sempre non a caso - ha bocciato i minibot. Ma se Giorgetti - ripetiamo, uno che ha la testa sulle spalle e in testa dei neuroni che non girano a vuoto - sostiene che "anche nel monopoli, se dai fiducia a quello che ti do, gli dai un valore. Queste sono proposte che spaventano perché l'Italia ha un certo tipo di debito. Non è un atteggiamento imprudente, sono proposte da discutere" e se aggiunge che "c'è qualcuno che ha interesse a enfatizzare le affermazioni per far salire o scendere lo spread. I mercati fanno il loro interesse, magari c'è qualche fondo speculativo che vende e compra nel giro di qualche ora. Colpa anche di noi politici, io parlo poco, ma non dovrei parlare mai, quando parlo mi trovo attribuito sui giornali un pensiero che non è il mio", e se sottolinea che "la vera risposta al problema del debito è la capacità di di produrre reddito e rimborsare capitale e interessi. Una politica di sola austerità o solo rigore non è sufficiente di per sè per un paese come il nostro per produrre le condizioni per lo sviluppo e rimborsare il debito", allora bisogna uscire dall'atteggiamento liquidatorio, bisogna provare anche ad ascoltare e cercare di capire il sopra e il sotto della storia.
Il debito delle amministrazioni pubbliche nei confronti dei privati è un problema vero, lo Stato è ritardatario cronico, l'anno scorso lo stock di insoluto era di 53 miliardi di euro, i governi di vario segno hanno promesso di risolverlo, ma è rimasto sempre sospeso a mezz'aria perché sopra e sotto è legato alla sua emersione come debito pubblico. Il solo Comune di Roma ha 1,5 miliardi di debiti con cinquemila imprese. Che effetto avrebbe sulla crescita un saldo totale di questo debito commerciale? Questo è un altro punto che non viene sottolineato.
Domanda finale sul taccuino: ma quella dei minibot è la strada giusta? Non pare, ma non per ragioni d'isteria, ma di fredda logica. Far emergere altro debito non è un grande affare per l'Italia in questo momento. Quanto all'idea del circolante, della moneta, se qualcuno l'accarezza, non affidategli i vostri risparmi.
Una soluzione europea? Forse c'è, è nella storia più che mai attuale (e vedremo perché) dei safe assets. Il tema è reale, urgente, tanto che ne hanno parlato due figure agli antipodi, Paolo Savona e Ignazio Visco.
06
Savona, Visco e i "safe assets"
Paolo Savona ha introdotto il tema con un suo intervento sul Financial Times il 27 febbraio scorso (era ancora ministro degli Affari Europei, oggi è presidente della Consob) punta l'attenzione sull'assimetria tra il Bund e gli altri titoli di Stato. Tema che è attualissimo, guardate questa tabella sugli spread europei:
Il rendimento del Bund a 10 anni è negativo. Gli investitori stanno diversificando il rischio, spostano quote di portafoglio dall'azionario vero il Bund tedesco, i Treasuries americani, l'oro, lo yen giapponese e il franco svizzero, beni considerati "sicuri". Questo ovviamente crea uno sbilanciamento nel mercato del debito sovrano, un gigantesco fattore di turbolenza all'interno dell'Eurozona dove il surplus della Germania (uno dei fattori di squilibrio dell'Unione) conduce automaticamente gli investitori a "comprare Berlino". Savona propone di "sterilizzare" il rischio, ma senza "mutualizzare" il debito dei paesi, fatto che bloccherebbe sul nascere ogni discussione, l'emissione dei nuovi titoli di debito europeo sarebbe affidata all'European Stability Mechanism, questo ridurrebbe i rischi di volatilità perché finirebbe la scarsità di "safe assets", fermerebbe la corsa al Bund e sarebbe il The End della frammentazione del mercato del debito sovrano.
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali ha dedicato un passaggio al tema, eccolo:
L’introduzione di attività finanziarie prive di rischio (safe assets) nell’area dell’euro è il comune denominatore necessario per completare le tre unioni – bancaria, del mercato dei capitali, di bilancio – che devono affiancare quella monetaria. Sostituendosi in parte ai titoli pubblici nazionali, un titolo di debito europeo agevolerebbe la diversificazione delle esposizioni sovrane delle istituzioni finanziarie; ridurrebbe il rischio che nei momenti di tensione sui mercati la ricerca di sicurezza da parte degli investitori si traduca in massicce fughe di capitali dai paesi in difficoltà, permettendo invece al mercato finanziario di svolgere un’efficace funzione di assorbimento degli shock; potrebbe essere lo strumento per finanziare gli stabilizzatori automatici comuni. È possibile disegnare meccanismi che consentano di accompagnare l’introduzione di un’attività sicura con i necessari presidi contro il rischio di comportamenti opportunistici. Ma più che nelle regole, il requisito essenziale per la percorribilità di questa soluzione sta in una rinnovata, convinta adesione da parte di tutti al progetto europeo, nella disponibilità a ricercare soluzioni comuni a problemi comuni.
Ok, va bene, "il progetto europeo", ma Visco dovrebbe fare un passo avanti: chi li emette e per fare cosa? Come vedete, il dibattito è aperto, sarebbe anche giunta l'ora di trasformarlo in azione politica. Altrimenti finiamo a parlare di minibot e registrare picchi di spread sull'Italia che alla fine fanno male a tutti.
***
Ah, certo, dimenticavamo l'altro mantra: l'Italia è isolata. Sicuri? E prima cos'era? Un ballo di famiglia con tutti gli altri paesi europei? Andiamo a far visita alla realtà.
07
L'Italia isolata? Passato e presente, mito e realtà
di Lorenzo Castellani
L’Italia è isolata. Questa è la formula magica che viene evocata continuamente nelle ultime settimane da talk show e media mainstream. La narrazione, piuttosto superficiale, che va per la maggiore è che avendo il nostro paese un governo formato da partiti che non confluiranno nella probabile maggioranza formata da socialisti, popolari e liberali nel parlamento europeo l’Italia sia destinata a deragliare in un angolo. Isolata, appunto. A questo si aggiunge la scarsa disponibilità degli alleati sovranisti di Salvini ad esprimere fattivamente solidarietà all’Italia sia sul piano finanziario che su quello della gestione dell’immigrazione. Questo secondo assunto è senza dubbio il più vero dell’intera narrazione dell’isolamento italiano. Tuttavia la “teoria dell’esclusione” dell’Italia dai giochi del potere presenta notevoli debolezze concettuali e pratiche ed inoltre dimostra l’imbuto senza uscita in cui si è infilata la classe dirigente del paese. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Come chiudiamo questo numero domenicale di List? Troppa prosa, voliamo alto, nella poesia dello spazio. Che naturalmente è una cosa dannatamente concreta.
08
Poesia e prosa venusiana
Ecco la poesia: un'immagine scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale: l'alba sulla Terra e un puntino luminoso, in basso, Venere.
Secondo Nature non sarà possibile per l'uomo resistere al richiamo di questo pianeta che un tempo fu un Eden. E Venere come sta? E la prosa dove sarebbe? Eccola:
Manca l'acqua. Come sempre. E anche il Gin Martini senza acqua non si può fare. Viviamo tempi disidratati, forse troppo. Buona giornata.
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volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.