23 Settembre
Tre casi, un mistero e una Città Eterna senza domani
Il governo di Conte che dice "no al rimpasto". Il Pd a caccia di un progetto politico (che per ora non c'è). Cinque stelle cadenti. Il dilemma di una destra con i voti e senza governo. Alla ricerca di un sindaco di Roma senza futuro. Un Diario notturno e un risveglio in cronaca nera
Che succede? Si vedono gli effetti del voto, tutto va secondo la logica della politica che per quanto bislacca ha le sue regole precise, le sue liturgie, i suoi "momenti della verità". Ieri abbiamo visto come il "mercato delle aspettative" abbia plasmato lo scenario prima e dopo il voto: prima con un eccesso d'attesa per i risultati della Lega (in Toscana e in Puglia) e un ribasso della stessa attesa per la prova del Pd nel suo fortino rosso; dopo in maniera simmetrica con un risultato superiore all'attesa (per il Pd in Toscana) e deludente rispetto alle premesse (e promesse) per la destra (sempre in Toscana e in Puglia). Non importa se il risultato numerico è 3 a 3, se la destra ha guadagnato ancora una Regione (ne governa 15 su 20), se ha conquistato due nuovi seggi al Senato (elezioni suppletive), se ha già un numero di sindaci confermati e favoriti ai ballottaggi superiore alla sinistra. I numeri si contano, ma sopratutto si pesano e il mercato delle aspettative ora è quello che curva lo spazio della politica. Il suo effetto svanirà tra poco, poi torneranno a contare i numeri, quando si passerà al lavoro quotidiano, istituzionale, ma ora l'effetto è quello dell'impatto della percezione che si mixa ai numeri reali. Abbiamo tre casi, un mistero e una Città Eterna senza domani. Cominciamo la nostra indagine, seguite il titolare di List.
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Primo caso. Il Conte dimezzato
Il premier ha perso una parte importante della sua forza di galleggiamento. Nel romanzo di Italo Calvino "Il visconte dimezzato" (parte della brillante trilogia de "I nostri antenati", con "Il barone rampante" e "Il Cavaliere inesistente") il protagonista, Medardo di Terralba, va in guerra e una palla di cannone lo squarcia in due, perde una sua metà. Nel conflitto...
Che succede? Si vedono gli effetti del voto, tutto va secondo la logica della politica che per quanto bislacca ha le sue regole precise, le sue liturgie, i suoi "momenti della verità". Ieri abbiamo visto come il "mercato delle aspettative" abbia plasmato lo scenario prima e dopo il voto: prima con un eccesso d'attesa per i risultati della Lega (in Toscana e in Puglia) e un ribasso della stessa attesa per la prova del Pd nel suo fortino rosso; dopo in maniera simmetrica con un risultato superiore all'attesa (per il Pd in Toscana) e deludente rispetto alle premesse (e promesse) per la destra (sempre in Toscana e in Puglia). Non importa se il risultato numerico è 3 a 3, se la destra ha guadagnato ancora una Regione (ne governa 15 su 20), se ha conquistato due nuovi seggi al Senato (elezioni suppletive), se ha già un numero di sindaci confermati e favoriti ai ballottaggi superiore alla sinistra. I numeri si contano, ma sopratutto si pesano e il mercato delle aspettative ora è quello che curva lo spazio della politica. Il suo effetto svanirà tra poco, poi torneranno a contare i numeri, quando si passerà al lavoro quotidiano, istituzionale, ma ora l'effetto è quello dell'impatto della percezione che si mixa ai numeri reali. Abbiamo tre casi, un mistero e una Città Eterna senza domani. Cominciamo la nostra indagine, seguite il titolare di List.
01
Primo caso. Il Conte dimezzato
Il premier ha perso una parte importante della sua forza di galleggiamento. Nel romanzo di Italo Calvino "Il visconte dimezzato" (parte della brillante trilogia de "I nostri antenati", con "Il barone rampante" e "Il Cavaliere inesistente") il protagonista, Medardo di Terralba, va in guerra e una palla di cannone lo squarcia in due, perde una sua metà. Nel conflitto elettorale Conte ha perso i Cinque Stelle, li ritroverà, gli saranno ricuciti addosso ma, come il Medardo di Calvino, non sarà più lo stesso. Il Conte è dimezzato.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vota per il referendum (Foto Ansa).Si regge(va) grazie ai problemi di leadership e identità del Pd e alla fase di stagnazione e lotta interna dei Cinque Stelle, la sua indispensabilità (sempre passeggera, per tutti) si basava sul fatto di essere il punto di equilibrio tra i guai dei dem e quelli dei pentastellati. Da ieri lo psicodramma della segreteria zingarettiana è finito, il leader del Pd è diventato il leader del Pd (anch'egli "a tempo", fino alle prossime elezioni politiche) per effetto della sua eroica resistenza nel fortino della Toscana assediato dalle truppe nordiche del Capitano Salvini. Questa narrazione pone Zingaretti in una posizione di superiorità rispetto al premier e per la prima volta il Pd fuori dal ruolo di junior partner della coalizione. L'effetto su Conte è di totale "straniamento". Il premier ieri parlava come se tutto quello che è successo nel voto sulle Regioni e nel referendum fosse un balsamo solo per lui e dunque "niente rimpasto", il governo va avanti e verremmo "cacciati con ignominia" in caso di fallimento sul Recovery Fund. La legislatura nella visione di Conte non è in movimento verso qualcosa di nuovo (che arriverà) ma è cristallizzata, egli vive in una bolla dove il suo potere si accresce. Ovviamente la situazione è mutata e il suo tocco magico è svanito. Perché il Pd da ieri sa che può fare a meno di Conte per i suoi progetti futuri, il premier ha smesso di essere "il punto di riferimento dei progressisti" di cui parlava Zingaretti, è semplicemente un taxi del Pd verso una destinazione diversa.
Conte cosa farà? Sposterà il governo a sinistra, è evidente, il suo camaleontismo è già in azione, d'altronde la biografia è un libro aperto: fu populista e sovranista, l'avvocato del popolo (auto-definizione coniata in Parlamento) con il governo Frankenstein, grillino e anti-salviniano nella fase dello strappo; divenne europeista nel finale di un'estate pazza (agosto 2019) in cui Salvini annegò nel mojto del Papeete; fu europeista in pochette durante il negoziato con le cancellerie dell'Unione (e la cancelliera Merkel); si vestì da uomo dello "stato d'eccezione" nella crisi del coronavirus, lo statista del dpcm e ora, di fronte al tracollo grillino e all'ascesa della segreteria in progress di Zingaretti è pronto ad abbracciare la teoria politica di Goffredo Bettini sul destino della sinistra e i fatti ineludibili della storia. Il trasformismo di Conte è un fatto politico notevole, va studiato. Il suo nuovo status di dimezzato non lo disarciona, resta a cavallo, ma ha un problema donchisciottesco: scambia le sue fantasie per la realtà. E la realtà è un'altra. Quale?
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Secondo caso. Cinque Stelle cadenti
I pentastellati hanno conquistato un risultato con il Sì nel referendum sul taglio dei parlamentari, ma è una vittoria di Pirro, perché quando si specchiano vedono una tremenda sconfitta. Sul territorio i grillini sono collassati, il loro consenso è al lumicino. Dire che nelle elezioni amministrative non sono mai stati forti serve solo a mascherare una gigantesca sconfitta che, sorpresa, ieri è stata invece ammessa dalle parole di due movimentisti come il presidente della Camera Roberto Fico e il "ribelle" Alessandro Di Battista. "Il Movimento Cinque Stelle ha perso le elezioni", una frase semplice, una verità dirompente.
Il presidente della Camera Roberto Fico al seggio (Foto Ansa).L'onestà di Fico irrompe nella scena pentastellata. "La più grande sconfitta nella storia del Movimento Cinque Stelle”, chiosa Di Battista. Nessuno dei due ha la soluzione, ma entrambi vedono la malattia: la decadenza dei Cinque Stelle. Persa la leadership di Luigi Di Maio sono piombati nel limbo di Vito Crimi, che fa quel che può (nulla) per controllare ciò che non si può fermare: una reazione a catena, il Movimento sta esplodendo, va verso gli Stati Generali (qualcuno ricorda quelli di Conte?) senza una meta, un'idea per uscire dalla palude in cui si sono cacciati per non aver voluto risolvere le contraddizioni. Quando sei nella stanza dei bottoni, non puoi essere di lotta e di governo. O l'uno o l'altro, non esiste una via di mezzo. Finora l'operazione stava in piedi perché Conte interpretava la linea, dava ai grillini più o meno tutto ciò che chiedevano e la barca va. Il problema è che il voto ha sfondato la chiglia e sbrindellato le vele del bastimento pentastellato, da ieri la fiction di Conte che fa il Mister Wolf del Movimento ("sono Mister Wolf, risolvo problemi", frase chiave del personaggio interpretato da Harvey Keitel in "Pulp Fiction", regia di Quentin Tarantino) è finita, il suo progetto di leadership-ombra del Movimento è andato a carte quarantotto. Per il Movimento non ci sono alternative: deve stare in questo governo e andare avanti fino alla scadenza naturale della legislatura, ma come starci è tutto da vedere. Per questo il Conte è dimezzato, non è lui la "cura" dei pentastellati, comincia ad essere il problema. Conte non è e non ha una storia grillina e da ieri non può neppure raccontarla.
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Terzo caso. Il Pd tutto a sinistra. Ma dove va?
Il Pd si dichiara tutto a sinistra. Ma dove va? Zingaretti ha vinto sul piano (fondamentale) della "resistenza" e del racconto, ma sul territorio ci sono segnali che vanno in direzione contraria rispetto alla narrazione ufficiale della vittoria: il partito è andato malissimo in Liguria dove il vicesegretario Andrea Orlando aveva imposto le sue scelte, in Toscana la vittoria (inattesa) è un balsamo ma il corpo è ferito e il consenso della destra è forte, in Veneto la sinistra è poco più che una testimonianza (non solo Zaia, guardare il voto di Venezia), i risultati del Nord parlano di un distacco enorme dai ceti produttivi, in Campania si è vinto con il populismo di Vincenzo De Luca e così pure in Puglia con Michele Emiliano (il Pd è stato salvato ancora una volta da due personalità distanti dalla politica ideale del partito). Ieri Pierferdinando Casini ha snocciolato la verità: "Non esistono più Regioni rosse". Ha ragione, questo è il dato che emerge da più turni elettorali, la Lega governa 15 regioni su 20, Emilia Romagna e Toscana sono rimaste al Pd ma la colorazione non è più quella e nel prossimo giro una destra meglio organizzata (forse) e con candidati migliori (forse) può vincere (forse). L'appuntamento con le elezioni politiche è il vero problema dei democratici, perché il centrodestra continua ad essere maggioranza nel paese, perché il profilo politico del governo è un pasticcio, perché il contesto economico e sociale dell'Italia è di piena crisi e il distacco della maggioranza dai ceti che producono è grande. Sul taccuino del cronista c'è la frase del compagno Lenin: che fare? Per sapere, per capire, bisogna ascoltare le ruminazioni del cervello di Zingaretti, Goffredo Bettini: "Il Movimento Cinque stelle non è il mio alleato ideale ma se ci governi, l'alleanza deve essere per convenzione non per errore". What? Bettini dipinge una "situazione obbligata", quella di "processi storici nei quali ti trovi e che ti dicono da che parte andare". Bettini non nasconde il problema e infatti quando parla di elezioni anticipate dice che "ora sarebbero un disastro". Soluzione? Siamo sempre alla teoria delle magnifiche sorti, dunque "questa è una sfida che tocca a questa nuova generazione politica della sinistra". Attenzione, Bettini è un uomo di potere, lo conosce, lo occupa e cerca di trasformarlo in consenso, utilizza gli illusionismi della politica, come tutti, ma non è sagoma da illusioni, è un realista che dice di non credere "alle 'anime belle' che fanno grandi proclami sul riformismo che è conquistare spazi ogni giorno, non fare elenchi di cose magnifiche, che poi restano inerti e ti rendono borioso". Traduzione: ogni giorno ha la sua pena e ogni giorno il Pd cercherà di trovare una soluzione ai problemi del governo. L'occasione che Bettini vede chiaramente è quella dell'uso del Recovery Fund per rilanciare la maggioranza e dare un profilo politico a una "cosa" che di politica ne ha poca. L'ideale si chiama sinistra, il reale è un fiume di finanziamenti europei. La direzione di marcia di Bettini è una sola e non può che essere quella, l'alleanza con i Cinque Stelle: "Sono i processi storici che ti dicono quale direzione prendere". Il problema sul tavolo del Pd è un altro tema "calviniano", quello del "Cavaliere inesistente", il romanzo fantastico di Calvino dove Agilulfo è un personaggio che abita in un'armatura vuota. I Cinque Stelle sono un partito inesistente che sta cercando più che di esistere di resistere alla propria dissoluzione.
***
Questo è il quadro della maggioranza. E l'opposizione che fa? Cosa succede a destra?
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Il mistero. A destra, voti senza governo
Matteo Salvini e Giorgia Meloni continuano la loro traversata nel deserto, hanno il controllo di quasi tutte le Regioni, mettono governatori e sindaci sulla scacchiera, ma nel loro messaggio non c'è un progetto di governo e quando devono diventare "inclusivi" mostrano il grande limite della loro politica.
Voti senza governo. Giorgia Meloni e Matteo Salvini (Foto Ansa).Non puoi governare l'Italia con una posizione così euroscettica, il sovranismo immaginario è un problema non una soluzione. Serve a conquistare voti, tenere in tensione la base elettorale, ma poi si scontra con la realtà del paese: il nostro debito pubblico in rapporto al Pil a fine anno sarà al 160%, la nostra domanda interna è stata schiantata dal lockdown, abbiamo una crisi industriale senza precedenti, i licenziamenti sono bloccati da stop virtuali che prima o poi svaniranno, abbiamo bisogno del quantitative easing della Banca centrale europea, dipendiamo dai finanziamenti dell'Unione, la politica monetaria di Francoforte è l'unica politica che abbiamo, siamo esposti alle migrazioni in assenza di una politica sull'immigrazione, abbiamo il record di giovani che non cercano lavoro, un reddito di cittadinanza che sta creando una classe di assistiti a vita, il nostro inverno demografico è un'era glaciale, siamo il paese più vecchio del mondo insieme alla Germania e al Giappone e la nostra capitale non è Berlino e non è Tokyo, ma una Roma marcescente che il coronavirus ha scaraventato in un buco nero. Programmi?
05
La Città Eterna. Roma ieri, oggi e mai domani
Il destino della Città Eterna diventa quello di tutta la nazione e la cifra del problema della destra: qual è il loro progetto per Roma? Silenzio totale. Non c'è. E quello della sinistra? Sul Messaggero stamattina c'è il programma del domani:
Roma come merce di scambio politico. Ci sta, perché nel degrado della Capitale questo è l'unico argent che gira. Dunque perché mai volare alto se il pilota automatico prevede il rasoterra? Roma è un tema di enorme importanza, sottovalutato da tutti perché il tran tran è una specie di cloroformio che funziona sempre. Il futuro della Capitale non può essere un No a Virginia Raggi perché questa negazione si realizza da sola, nella cattiva amministrazione visibile e invivibile nelle sue vie maleodoranti colme di spazzatura, nel menefrego elevato a sistema di vita, nella distopia della quotidianità di una Capitale morente dove il parcheggiatore abusivo è l'unica cosa regolare. Il futuro della destra e della sinistra passa per Roma perché alla fine è vero che tutte le strade portano a Roma e da tempo non vanno da nessuna parte. La destra qui può vincere, certo, ma per fare cosa? Non si sa, perché oltre gli slogan non c'è nulla.
Sindaco di Roma. Virginia Raggi, una candidatura in bilico (Foto Ansa).Quale sarebbe il disegno per una città che sprofonda nella sua bellezza? Struccata e vestita di vintage strappato, con gli occhi che brillano di passato e la carne consumata da mille baci senza una sola promessa mantenuta, Roma è diventata una rovina in tutti i sensi, un non-luogo, il suo centro storico è la metafora della decadenza, la sua eternità è uno stato di cronica stanchezza e prostrazione, la solitudine del Colosseo è il simbolo dell'abbandono di ogni idea di grandezza. I suoi abitanti sono impauriti, fanno la spola tra il lavoro e la casa, ma non vivono più la città perché non c'è niente da vivere, mandano i figli a scuola in un'era d'incertezza e terrore per l'epidemia, non è più un problema di educazione, di futuro, ma di sopravvivenza in una metropoli zombificata, ridotta a cittadella malsana della politica. Girano le auto blu, lampeggiano non si sa bene per quale motivo, qui la corsia d'emergenza è occupata da decenni, l'ambulanza suona per i già morti, Ostia brulica di tatuaggi che non parlano l'italiano ma una neolingua, il Tevere è la baraccopoli di un mondo parallelo. Nel fine settimana la città è un deserto metafisico di De Chirico che inquieta, chi può se ne è già andato, fa la sua vita altrove perché qui non c'è nulla che possa parlare la lingua del domani. Finite le cene, spogliate le terrazze, evaporate le illusioni, chiuso il buffet, emerge come un mostro tutta la solitudine che era stata mascherata dal falò delle vanità della Grande Bellezza. Roma è ieri, oggi e mai domani. Pasolini, dove sei?
06
Diario notturno (e risveglio)
All'appello non risponde Pier Paolo, ma Ennio Flaiano. Il suo Diario Notturno (1956) mi accompagna ogni volta che la notte s'allunga, arriva l'alba e niente appare illuminato. Roma, dicevamo, una splendida rovina di anime senza pulsazioni: "La capitale mostra i segni dell'antica sua storia soprattutto nei suoi abitanti: è una città di liberti, di clienti e di senatori decaduti che trascinano carrette o guidano taxi conservando della tramontata potenza un rispettabile naso. È raro incontrarvi un uomo libero, capace di ingenuità, di grandi entusiasmi, di profonde indignazioni. Predomina nei cuori l'aridità, benché tutti siano generosi, nei cervelli la sufficienza, l'ironia sorregge gli spiriti. Il cittadino non perde occasione per rendersi felice e agevolare, dietro compenso, la felicità altrui. Famosa resta la frase del rigido generale nemico che occupò la città durante l'ultima guerra: "Come ci si corrompe bene in questa città!".
Sia lodato il taccuino di Flaiano, mi ha salvato tante volte dal farla finita con la scrittura per intraprendere la carriera di impiegato delle relazioni (a)sociali che a Roma è una garanzia, insieme a quella del lobbista che fa tutto senza sapere niente. Qui il confine tra lecito e illecito è questione di un attimo, un colloquio nel velluto, una signora che sbadatamente ti assesta un battito di ciglia sul mento. La corruzione avanza con il kitsh, con il vestito perfetto che fa la danza macabra della sensualità esposta al miglior sofferente.
Lampeggia una notizia sullo schermo, la garanzia gattopardesca che tutto cambia perché nulla cambi:
= Racket bancarelle: inchiesta Tredicine, Gdf esegue 18 arresti = (AGI) - Roma, 23 set. - Diciotto misure cautelari (otto in carcere e dieci ai domiciliari) sono state seguite questa mattina, su delega della procura, dai militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dal personale della Polizia Locale di Roma Capitale nell'ambito dell'indagine sul cosiddetto racket delle autorizzazioni per il commercio su strada con il coinvolgimento di pubblici ufficiali, imprenditori e sindacalisti e sullo sfondo la famiglia dei Tredicine.
Sono le 7:04, la giornata è iniziata alla grande in cronaca nera. Quanto sei bella Roma. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.