17 Giugno
Tre gong di Bonomi al governo
Il presidente di Confindustria a Conte: "Gravi ritardi sulla cassa integrazione e sostegno alla liquidità. Lo Stato restituisca 3,4 miliardi di accise energia. Non nascondiamo 25 anni di errori di tutti, si onorino i contratti/debiti verso le imprese". Crollo di ordinativi e fatturato in aprile, mercato dell'auto a picco
Che succede? L'industria italiana ha detto al governo che non ci sarà una stagione di consociativismo, che le imprese devono competere, stare sul mercato, che la situazione impone poche chiacchiere e molti fatti. E i fatti non ci sono. Carlo Bonomi si è presentato all'appuntamento con Conte agli Stati generali con un mandato chiaro del sistema delle imprese: riforme vere, basta spesa improduttiva, restituire alle imprese i soldi dovuti dallo Stato, pagare i debiti e non pensare che lo Stato possa sostituire l'iniziativa privata. Confindustria ha sferrato un colpo d'ariete sul portone di Villa Pamphili, c'è il negoziato tra le parti, non il consociativismo, c'è il mondo produttivo, non c'è solo il sindacato a cui il governo Conte dà corda.
01
Bonomi suona la sveglia
Carlo Bonomi fa tre smash sul campo del governo con tre tweet sul suo profilo. E suona la sveglia per Palazzo Chigi. Un tweet sulla cassa integrazione che non è mai arrivata, se non in piccolissima parte, ed è stata anticipata dalle imprese.
La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane, e ci sono stati gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno della liquidità. Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee
Primo gong.
Uno sulla restituzione delle accise energia, un conto da 3.4 miliardi.
Chiedo immediato rispetto per la sentenza della magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione.
Secondo gong.
Uno sulla recessione e gli errori - commessi da tutti - negli ultimi 25 anni e la necessità di onorare i contratti da parte della pubblica amministrazione:
L'impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere...
Che succede? L'industria italiana ha detto al governo che non ci sarà una stagione di consociativismo, che le imprese devono competere, stare sul mercato, che la situazione impone poche chiacchiere e molti fatti. E i fatti non ci sono. Carlo Bonomi si è presentato all'appuntamento con Conte agli Stati generali con un mandato chiaro del sistema delle imprese: riforme vere, basta spesa improduttiva, restituire alle imprese i soldi dovuti dallo Stato, pagare i debiti e non pensare che lo Stato possa sostituire l'iniziativa privata. Confindustria ha sferrato un colpo d'ariete sul portone di Villa Pamphili, c'è il negoziato tra le parti, non il consociativismo, c'è il mondo produttivo, non c'è solo il sindacato a cui il governo Conte dà corda.
01
Bonomi suona la sveglia
Carlo Bonomi fa tre smash sul campo del governo con tre tweet sul suo profilo. E suona la sveglia per Palazzo Chigi. Un tweet sulla cassa integrazione che non è mai arrivata, se non in piccolissima parte, ed è stata anticipata dalle imprese.
La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane, e ci sono stati gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno della liquidità. Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee
Primo gong.
Uno sulla restituzione delle accise energia, un conto da 3.4 miliardi.
Chiedo immediato rispetto per la sentenza della magistratura che impone restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione.
Secondo gong.
Uno sulla recessione e gli errori - commessi da tutti - negli ultimi 25 anni e la necessità di onorare i contratti da parte della pubblica amministrazione:
L'impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni. Ora si onorino i contratti/debiti verso le imprese.
Terzo gong.
Bonomi tira dritto. D'altronde in Italia stiamo vivendo in un film dove i desideri vengono scambiati per realtà. I dati su fatturato e ordinativi dell'industria sono da grande freddo, quelli del mercato dell'auto in Europa sono un'altra gelata. E l'estate turistica non arriverà, non sarà come prima e si sottovaluta il peso in termini di numero di imprese (un milione) e occupati (15 milioni) di questo settore in Italia. Il premier ha imbandito il tavolo degli Stati generali e al terzo giorno sono già alla frutta congelata perché non si capisce a che cosa possano mai servire (giusto a mettersi in posa tra le statue, ecco la funzione della "location", Conte dixit). Tutti vanno davanti a Conte, gli presentano il conto, lui a un certo punto della giornata spunta da Villa Pamphili e pronuncia la parola magica: Recovery Fund. Sintesi: tranquilli, risolvo tutto io con i soldi gratis dell'Europa.
Il set di Villa Pamphili. Conte l'ha chiamata "la location" (Foto Ansa).Dettaglio: i soldi non ci sono, arriveranno con calma e non sono gratis. E gli unici soldi disponibili subito sono quelli del Mes, servono a rimettere a posto l'infrastruttura della Sanità, ne abbiamo bisogno, siamo il paese più vecchio del mondo insieme al Giappone e alla Germania (e non siamo una potenza come il Giappone e la Germania) ma il premier tergiversa per non irritare l'alleato grillino. Stamattina in Parlamento Conte ha svolto un'informativa in vista del Consiglio europeo informale di venerdì, il premier ha chiesto una "coesione nazionale" che il governo ha sempre negato nei fatti. Non c'è alcuna concordia, solo un paese smarrito senza un piano per il domani. Tutto viene rimandato a settembre e il punto è che settembre sarà troppo tardi. Viviamo tempi interessanti, forse troppo.
02
Governo e imprese, mondi lontanissimi
L'incontro tra Conte e Bonomi a Villa Pamphili ha certificato la distanza tra governo e imprese. Si tratta di un'opposizione "naturale" vista proprio la natura di questo governo, la sua origine e missione non dichiarata ma esplicita nei fatti, nelle decisioni, nei decreti e nei voti in Parlamento. Gli industriali, il mondo delle imprese, sono considerati da questo esecutivo come una terra di mezzo da spazzare via, un ingombro nell'opera di collettivizzazione in corso, un fastidio per il neo Soviet di cui il Partito democratico purtroppo appare compiacersi, non si rendono conto che alimentano un'opposizione che pure viaggia nella crisi senza avere un'idea, un progetto, una visione del domani.
Il presidente di Confindustria aveva anticipato quello che si vede da lontano, "finora è mancata una qualsiasi visione strategica per la Fase 3, serve un piano di crescita pluriennale che punti su lavoro e innovazione". L'obiettivo di Confindustria è quello di recuperare non solo i dieci punti di Pil che si perderanno quest'anno ma anche i tre punti che a fine 2019 ancora mancavano per arrivare ai livelli del 2008. A Palazzo Chigi non hanno un piano per l'economia, hanno una sola idea, distribuire soldi a pioggia per comprare consenso. Finiti i soldi, il paese resterà esattamente dove lo hanno lasciato: in una situazione grave e stavolta pure seria. Si fanno promesse, ma quello che serve, una riduzione delle tasse e un piano per aumentare la produttività, non si vede (non sanno cosa sia, la produttività). Basta dare un'occhiata al Def firmato da Conte e Gualtieri, andiamo a vedere le Entrate e scopriamo che:
Non solo la pressione fiscale è invariata, ma aumenta. Il governo progetta(va) di farla diminuire di zerovirgolaniente nei prossimi due anni (virgolettato dal Def: "una volta inclusi gli effetti del decreto in corso di preparazione e il beneficio degli 80 euro mensili, la pressione fiscale scenderà dal41,9 per cento del 2019, al 41,8 per cento nel 2020 e al 41,4 per cento nel 2021), ma la realtà contabile e quella di ogni giorno contraddicono sempre i governi che scambiano i desideri per fatti concreti. Con quello che sta succedendo sul lato della spesa (debito pubblico che galoppa) e sul lato delle entrate (crollo dell'economia, sospensione di tributi, rinvii, caotici provvedimenti che non arrivano allo scopo, etc.) siamo in presenza di un buco nero fiscale che rischia di collassare e trascinare giù tutto.
Conte ha detto le cose di ieri e dell'altro ieri e ancora dei giorni precedenti e delle settimane trascorse in un'intervista alla France Presse e a Fanpage, per lui tutto fa brodo, cioè presenza ossessiva per costruire la sua base elettorale, visto il paese, lo stato della sua istruzione e educazione civica, l'inconsapevolezza di quello che accade, non faticherà a trovarla. Così all'agenzia di stampa francese il presidente del Consiglio ieri ha detto che i fondi europei per rilanciare l'Italia, dopo la pandemia, non sono un tesoretto ma "un investimento" per la modernizzazione del Paese:
È l'occasione per disegnare un'Italia migliore, per lavorare a un progetto serio di investimenti, che renderà il Paese più moderno, più verde, più inclusivo dal punto di vista sociale. Dobbiamo essere pronti a spendere al meglio i fondi europei. Questo non è un tesoretto per il Governo in carica, ma un investimento che dobbiamo fare in Italia e in Europa per i nostri figli e nipoti. Negli ultimi anni l'Italia ha avuto un tasso di crescita piu' basso rispetto agli altri Paesi europei. Oggi, con queste risorse, abbiamo l'occasione per recuperare il ritardo.
Così il progetto dell'Italia arriverà a settembre, con calma, solo che il tempo è scaduto, nella clessidrà della realtà il tempo è già finito. Occhio a fatturati e ordinativi dell'industria. E al turismo di cui la politica non ha compreso l'importanza, pensano sia Salvini al Papeete e dunque meglio tener chiuso. Diamo i numeri, quelli veri.
03
Industria. Aprile è il mese più crudele
Non siamo nel campo della poesia, T.S. Eliot può attendere, siamo al centro del maelstrom della crisi economica. L'effetto del lockdown è sotto gli occhi di tutti (studi citati dal Wall Street Journal sollevano molti dubbi sull'efficacia dell'isolamento totale, mentre siamo certi dell'effetto devastante sulla produzione e la domanda) e i numeri del fatturato e degli ordinativi nell'industria italiana bastano e avanzano per capire che siamo in zona pericolo:
Di cosa stiamo parlando? Di questo: -29,4% su mese e -46,9% su anno per il fatturato; -32,2% su mese e -49% su anno per gli ordinativi. È arrivato anche un altro numero che fa tremare i polsi, sono in ballo decine di migliaia di posti solo in Italia, l'industria dell'automobile è ferma: a maggio -56,8% immatricolazioni in Europa. Sono i peggiori risultati di sempre per l'industria.
Nota dell'Istat: "Il mese di aprile registra i peggiori risultati per entrambe le serie storiche(disponibili da gennaio2000), in termini sia congiunturalisia tendenziali.Su base annuailcaloè assai limitato per il solo settore farmaceuticoed ha un’ampiezza relativamente meno marcata per il comparto alimentare. In tutti gli altri casi si registrano diminuzioni superiori al 25%, arrivando, nei settori più colpiti, quali i mezzi di trasporto e l’industria tessile, dell’abbigliamento e dei prodotti in pelle,a flessioni di oltre il 70% per l’indice di fatturato e di oltre il 60% per quello degli ordinativi".
Aspettiamo sulla riva del fiume che passi la ripresa di cui parla il governo. Ok, ma che cosa serve per la ripresa? Fiducia. Che non arriva certo dalla selva di norme previste per la cosiddetta Fase 3 (contestata non a caso da Confindustria), il turismo in queste condizioni non riparte. Quanto pesa sul Prodotto interno lordo italiano tutto questo?
04
Turismo. Quanto conta, quanto mancherà
Il titolare di List oggi e l'altro ieri ha visto il deserto, quello dell'aeroporto internazionale di Fiumicino, quello di Cagliari, meta delle vacanze estive. Stazioni aeroportuali e parcheggi per le auto vuoti, mai visto prima. Quello che vede il cronista è quello che conta, la realtà.
Di cosa è fatto il turismo in Italia? Di un flusso di 700 milioni di pernottamenti, di viaggi, di ristorazione, di alberghi, case, consumi vari che valgono (dati del 2017 pubblicati oggi da Istat) complessivamente il 6% (93 miliardi di euro) del valore aggiunto al Pil nazionale, creato da una rete di più di un milione di imprese, di cui il 90% ha fino a 4 addetti. Attenzione, come ricorda l'Istat "a queste imprese corrispondono più di 4 milioni di posizioni lavorative che rappresentano il15% dell’occupazione nazionale". Siamo di fronte a un immane disastro, parliamo di piccole imprese, spesso a conduzione familiare, quelle che il governo ha dimenticato, senza cassa integrazione, con regole che impediranno la ripresa.
Quanto conta la componente internazionale? "Il turismo internazionale, detto anche turismo inbound, rappresenta una parte rilevante della domanda turistica in Italia,incide infatti per il 33,5% sul totale della spesa interna per turismo. Nel 2017 i turisti stranieri hanno speso piùdi 51 miliardi di euro in Italia. Quasi il 50% di questo importo è stato destinato adalloggio e ristorazione, mentre circa il 38% ha riguardato l’acquisto di prodotti connessi come shopping, acquisto di carburante o spesa per il trasporto pubblico locale. La componente inbound della domanda turistica è quella che registra l’aumento più consistente rispetto al 2015 (+7,4%), anno del precedente Conto Satellite del Turismo.
E il turismo interno? Il turismo domestico, che si compone della spesa domestica e delle altre componenti, pari a102 miliardi di spesa nel 2017, rappresenta invece il 66,5% della spesa interna turistica. Le spese per alloggio e ristorazione sono la componente principale di spesa anche per i turisti italiani (38,2%), ma l’incidenza del solo servizio ricettivo è molto inferiore rispetto a quanto rilevato per il turismo inbound. Anche le spese di trasporto assorbono una quota importante (14,6%) del turismo domestico e tra le varie modalità quello aereo è il più rilevante (5,1%). Nel complesso il 12,3% della spesa è sostenuta dagli escursionisti, ovvero coloro che effettuano un viaggio senza pernottamento; all’interno di questa componente la quota più consistentedi spesa riguarda lo shopping con il 37,5% del totale".
***
La realtà, puntuale, onesta, inesorabile. Altro che Stati generali, l'Italia ha bisogno di persone che raccontano la verità, mentre ci balocchiamo sui tesoretti di varia natura (sempre degli altri e con l'idea che siano gratis), Germania e Francia stanno correndo per uscire dalla crisi e presentarsi più forti quando ci sarà la ripresa.
05
Il fattore MM
I tedeschi hanno una leadership d'acciaio, un sistema politico che pure ha i suoi grandi problemi (l'ascesa di forze estreme a destra, a sinistra, e dei Verdi), ma con una cancelliera al comando che ha dimostrato la differenza che passa tra i politicanti e gli statisti e ha recuperato il consenso al punto tale da aprire la strada per un quinto storico mandato di Merkel. La Germania esce dalla crisi più forte. E la Francia ha un presidente che ha corretto il tiro dopo aver saggiato la protesta dei gilet jaunes, ha resistito, riscoperto la vena gollista del paese e catturato il momento per rilanciarsi e preparare il paese a una svolta. Leggere il discorso di Emmanuel Macron è scoprire la differenza tra una nazione e un'improvvisazione, la nostra. Il fattore MM ha il controllo e ha dimostrato di voler tenere in piedi l'Unione offrendo una possibilità con una prima idea di mutualizzazione del debito. L'Italia ne discute in maniera indegna, sembra il pozzo di San Patrizio, un baule pieno d'oro, non un impegno da onorare, l'assalto alla diligenza è cominciato prima ancora che i finanziamenti siano disponibili.
Dobbiamo sperare nel fattore MM. Merkel e Macron sono in sella e non era affatto scontato. È tra Berlino e Parigi che si gioca la partita, noi possiamo solo sperare che l'opposizione dei paesi frugali al Recovery Fund si ammordisca, che i paesi del patto di Visegrad si accontentino di un piccolo riequilibrio in loro favore e così a Palazzo Chigi potranno cominciare la Fiera dell'Est dei fondi europei. Non si sa con quale governo, perché questo esecutivo è davvero appeso a un filo. Gli aeroporti sono desolotamente vuoti, la stagione turistica è compromessa, i segnali che arrivano dalle imprese sono tremendi al punto che ora improvvisamente il premier annuncia che "non permetteranno i licenziamenti". Bisogna informare Palazzo Chigi che esiste una cosa chiamata legge della domanda e dell'offerta, mercato. Hanno bruciato settimane, giocato con l'emergenza del coronavirus e un lockdown che ha innescato una sfiducia enorme, veicolato messaggi che hanno alimentato l'inquietudine (era ed è funzionale per la vita del governo, certo non per il futuro del paese) e continuano a pensare di comprare il tempo con iniziative come gli Stati generali, ma la realtà è che oltre la cortina di ferro dei garantiti, dei sussidiati, dei dipendenti pubblici e dei pensionati c'è una crisi mai vista prima e l'ombra inquietante di due milioni di posti di lavoro in meno. Soluzioni? Studiare e agire, cosa praticamente impossibile con questa classe dirigente. Siamo nel dominio della complessità. Quale?
06
Moneta, democrazia e infosfera
Il discorso al mercato di Paolo Savona, presidente Consob. Le relazioni tra finanza e produzione, politica monetaria e politica fiscale, tecnologia e democrazia. La necessità di un nuovo ordine nel disordine dell'era spezzata dal coronavirus
Quali sono le relazioni tra finanza e produzione, tra politica monetaria e politica fiscale, tra tecnologia e democrazia? Sono le domande del nostro tempo, un complesso intreccio di relazioni in cui ogni elemento si nutre delle qualità (e delle disfuzioni) dell'altro, il groviglio della contemporaneità. Il discorso al mercato di Paolo Savona, presidente della Consob, è una visione complessiva di questi link, contaminazioni (e nel caso della criptovaluta, mondi paralleli) che costituiscono la dimensione materiale e immateriale in cui viviamo. Il centro dell'intervento di Savona è l'uomo e l'istituzione che tenta di regolarne l'azione, temperarla, esaltarla, metterla a frutto con l'obiettivo del bene comune. Sappiamo che questo tentativo è sempre imperfetto, procede per difetto e approssimazione, ma è l'unico che possiamo e dobbiamo perseguire. Le riflessioni sull'impatto della tecnologia sulla moneta, la finanza (e dunque l'economia reale) sono un fil rouge per la politica, il cui primato resta sulla carta ma è minato (e deviato) dallo sviluppo di strumenti di controllo (sociale e finanziario) che crescono senza il check and balance della democrazia. Siamo di fronte alla necessità di un nuovo ordine nel disordine dell'era spezzata dal coronavirus, una situazione d'emergenza (che causa danni permanenti, come ha detto ieri Jerome H. Powell, governatore della Fed) descritta con largo anticipo sul Wall Street Journal da Henry Kissinger, quando ancora non erano noti gli effetti dell'interruzione della catena della produzione, della domanda e dell'offerta, un trauma psicologico che va curato con istituzioni che funzionano e fiducia. In tempi di populismi e parole facili, slogan e soluzioni semplicistiche, il discorso del professor Savona offre la meraviglia della complessità e lo stupore dell'intelligenza. Buona lettura.
di Paolo Savona
L’anomalia della crisi in corso è stata autorevolmente descritta come un evento che non doveva affrontare una bolla inflazionistica, né un boom di domanda aggregata, né alterazioni sistemiche del mercato finanziario, ma uno sconvolgimento dell’offerta produttiva dovuto a fattori esogeni, in gran parte metaeconomici, in quanto afferenti alla reazione alla pandemia Covid-19. Quella in corso, rispetto ad altre crisi del passato, non è un caso di fallimento del mercato, né della politica economica; anzi, questa ha reagito prontamente in misura abbastanza soddisfacente, andando anche oltre le forme tradizionali di intervento al fine di impedire che l’instabilità uscisse fuori controllo, soprattutto dal lato finanziario. Continua a leggere l'intervento su List.
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La crisi alla fine non risparmierà nessuno, basta leggere le cose che ha detto Jerome H. Powell davanti al Senato americano per rendersi conto della dimensione e della profondità del collasso economico.
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Crisi, ripresa, diseguaglianza. La versione di Powell
L'audizione del presidente della Federal Reserve in Senato. Una visione realista sul collasso economico (il trimestre più grave mai registrato in America), la difficile ripresa, il fiume di denaro per evitare il caos. "Rischi acuti per le piccole imprese, il peso della crisi non è ricaduto equamente, colpisce i più deboli"
Due sono le parole chiave della risposta alla crisi del coronavirus: cassa e velocità. Nell'audizione odierna di Jerome H. Powell, governatore della Federal Reserve, davanti al Senate Banking Committee, cassa e velocità sono presenti nell'esposizione delle misure prese dalla banca centrale americana. Una serie di strumenti dedicati per le famiglie, le imprese, le istituzioni, un immenso fiume di denaro per fronteggiare la crisi di liquidità e sostenere aziende sane ma rimaste improvvisamente senza disponibilità di contante. Powell ancora una volta testimonia la difficoltà della sfida, l'ampiezza del collasso economico e il rischio di danni permanenti sull'occupazione e sull'esistenza delle imprese. Merita grande attenzione il passaggio sulle piccole imprese che rappresentano il lavoro di generazioni di americani, l'impegno della Fed a usare tutti gli strumenti d'emergenza disponibili, il permanere (nonostante i buoni numeri di maggio e il balzo delle vendite al dettaglio registrato proprio oggi, +18% rispetto al mese precedente) del rischio di unaa ripresa troppo lenta e innesco conseguente di una catena di insolvenze. Powell parla con la voce dell'onestà e del realismo. Sono parole che qui non sentiamo, la politica parla di miliardi come se fossero caramelle, ma sono come aerei che non atterrano mai in pista, i soldi non arrivano a destinazione per una sola ragione: sono virtuali, non ci sono. Siamo appesi alla possibilità (il negoziato è ancora in corso) dei fondi europei, ci vorranno mesi e se la parola chiave è "velocità", allora il tempo per noi è scaduto. Per queste ragioni l'intervento di Powell è importante e va letto, misura la distanza, fa luce sulla differenza tra le parole e i fatti. Buona lettura.
di Jerome H. Powell
Il nostro Paese continua ad affrontare un momento difficile e impegnativo, poiché la pandemia sta causando enormi difficoltà negli Stati Uniti e in tutto il mondo. L'epidemia di coronavirus è, prima di tutto, una crisi di salute pubblica. La risposta più importante è arrivata dai nostri operatori sanitari. A nome della Federal Reserve, voglio esprimere la nostra sincera gratitudine a questi dediti individui che si mettono a rischio, giorno dopo giorno, al servizio degli altri e della nostra nazione. Continua a leggere l'intervento su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Con tutti questi incubi, siamo obbligati a cercare i fantasmi per esorcizzarli. Vi presento Carmilla.
08
Un vampiro irresistibile, Carmilla
Vampiri. Storie gotiche. Non sono una compagnia ideale solo per l'inverno, di fronte al ciocco che arde sul camino. I racconti di vampiri sono perfetti anche d'estate, sotto il cielo stellato, meglio se in presenza di una candida luna piena. Carmilla è un gioiello del genere, viene prima del Dracula di Bram Stocker e l'autore è un maestro, Joseph Sheridan Le Fanu, penna affilatissima, un creatore di atmofere sinistre e sensuali.
Carmilla è femmina, Carmilla è doppia, Carmilla è desiderante, Carmilla è assetata, Carmilla è una tentazione. "Sul comodino c'era l'immancabile Le Fanu, lettura ideale in una dimora di campagna dopo la mezzanotte", scriveva Henry James. Carmilla è la metafora della malinconia, l'amore saffico per Laura, vittima e suo doppio. L'intreccio di questo racconto di Le Fanu vi terrà svegli, allarmati dal cigolio delle porte, dall'ululato del vento, dal miagolio tagliente di un gatto, dal flap flap di un'ala d'uccello, da occhi brillanti solitari nel buio, farfalle giganti, oh sì, lo spettro di quella che amate con un coltello in mano. Carmilla è il castello in Stiria, "non c'è niente di più solingo e pittoresco: il maniero sovrasta di poco la foresta; la strada, una viottola incassata e vetusta, passa dinnanzi al ponte levatoio, mai alzato ai miei tempi, e al fossato ricco di persici, solcato da cigni e ingentilito da flottiglie di candide ninfee fluttuanti in quello specchio d'acqua". Mentre leggevo questo passo iniziale, ho rivisto Ophelia, il dipinto di John Everett Millais esposto alla Tate Gallery, a Londra:
Ophelia rimanda a Shakespeare e in questo gioco di associazioni e dissociazioni ecco che compare a pagina 23 di Carmilla proprio una citazione del Bardo: "Invero non so perché son così triste / sento che m'opprime, tu dici che m'opprime / ma come m'abbia preso... è venuto da sé...". È il Mercante di Venezia e qui c'è un indizio del detective dell'anima, un senso di immane presenza che poi è l'assenza, la malinconia che allontana ciò che è vicino ma appare inafferrabile. A un certo punto, Le Fanu fa comparire una carrozza e lei, Carmilla: "Era snella, dotata di grazia fuori dal comune e, malgrado il languore dei suoi movimenti, un languore che rasentava la spossatezza, dal suo aspetto non traspariva il minimo indizio di malattia; colorita e radiosa la carnagione, le fattezze minute e ben fatte, gli occhi grandi, neri e lucenti, meravigliosi i capelli". Non ne siete già innamorati, non sentite ardere il cuore, cari signori; non desiderate sospirando, gentili signore, accompagnarvi con questa sublime creatura? Non fatelo, lei è Carmilla. Esiste, è in ognuno di voi.
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disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.