20 Dicembre
Tripoli chiede l'intervento degli alleati
Lettera del premier libico Serraj a Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Algeria e Turchia: respingere l'aggressione dei gruppi armati contro Tripoli. Nessuna lettera alla Francia. I turchi sono in campo, gli altri cosa faranno? Erdogan il nuovo sultano di un paese dove l'Occidente è stato messo fuori gioco. Pelosi rallenta l'impeachment. Trump: voglio essere processato subito.
Che succede? La notizia è in Libia, le conseguenze sono sul Mediterraneo, il Medio Oriente, l'Africa e gli equilibri di potenza in Europa. Siamo di fronte a un pezzo del Grande Gioco. Il governo di Tripoli stamattina ha inviato una lettera ai leader di cinque paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Algeria e Turchia, chiedendo di "attivare gli accordi di cooperazione in materia di sicurezza per respingere l'aggressione contro Tripoli di tutti i gruppi armati che operano al di fuori della legittimità dello Stato, al fine di mantenere la pace sociale e raggiungere la stabilità in Libia". Traduzione: armatevi e partite, destinazione Libia. Chi risponderà? Abbiamo un sospetto fondato: la Turchia.
E la politica italiana? Ha una non-notizia, la maggioranza litiga. Sul tema fondamentale, la riforma (in peggio che mai) della prescrizione. Non è un bello spettacolo, come non lo è il penoso pingo pong politico-giudiziario tra Di Maio e Salvini sul caso della nave Gregoretti. E che dire dei 334 arresti in un'inchiesta sulla 'ndraghetaP Un numero che impressiona e dice tutto sulla vastità del male. Quanti sono stati gli arresti negli ultimi trent'anni? Migliaia su migliaia. Che cosa siamo diventati? Siamo di fronte non a episodi sporadici, ma a una società malata che divora un corpo sano, l'Italia. Facciamo il nostro giro di giostra, per sapere, per capire, dobbiamo per forza andare altrove. Seguite il titolare di List.
01
La prescrizione senza maggioranza
La prescrizione del ministro di sola Giustizia (senza Grazia) Alfonso Bonafede - un provvedimento che porterà chiunque ad essere imputato per sempre, leggere le note dell'Unione Camere Penali sul tema - è il masso radioattivo che alimenta la tensione nella maggioranza, la divide. Italia Viva non accetterà (vedremo se terranno o no il punto molto presto) una norma così lontana dalla civiltà del diritto, ma il ministro Bonafede tira dritto...
Che succede? La notizia è in Libia, le conseguenze sono sul Mediterraneo, il Medio Oriente, l'Africa e gli equilibri di potenza in Europa. Siamo di fronte a un pezzo del Grande Gioco. Il governo di Tripoli stamattina ha inviato una lettera ai leader di cinque paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Algeria e Turchia, chiedendo di "attivare gli accordi di cooperazione in materia di sicurezza per respingere l'aggressione contro Tripoli di tutti i gruppi armati che operano al di fuori della legittimità dello Stato, al fine di mantenere la pace sociale e raggiungere la stabilità in Libia". Traduzione: armatevi e partite, destinazione Libia. Chi risponderà? Abbiamo un sospetto fondato: la Turchia.
E la politica italiana? Ha una non-notizia, la maggioranza litiga. Sul tema fondamentale, la riforma (in peggio che mai) della prescrizione. Non è un bello spettacolo, come non lo è il penoso pingo pong politico-giudiziario tra Di Maio e Salvini sul caso della nave Gregoretti. E che dire dei 334 arresti in un'inchiesta sulla 'ndraghetaP Un numero che impressiona e dice tutto sulla vastità del male. Quanti sono stati gli arresti negli ultimi trent'anni? Migliaia su migliaia. Che cosa siamo diventati? Siamo di fronte non a episodi sporadici, ma a una società malata che divora un corpo sano, l'Italia. Facciamo il nostro giro di giostra, per sapere, per capire, dobbiamo per forza andare altrove. Seguite il titolare di List.
01
La prescrizione senza maggioranza
La prescrizione del ministro di sola Giustizia (senza Grazia) Alfonso Bonafede - un provvedimento che porterà chiunque ad essere imputato per sempre, leggere le note dell'Unione Camere Penali sul tema - è il masso radioattivo che alimenta la tensione nella maggioranza, la divide. Italia Viva non accetterà (vedremo se terranno o no il punto molto presto) una norma così lontana dalla civiltà del diritto, ma il ministro Bonafede tira dritto e annuncia: "Entrerà in vigore il 1° gennaio". Il Pd non dice niente, è disposto a ingoiare qualsiasi provvedimento, accetta anche questa barbarie, un fatto grave. Il partito di Renzi stasera ha chiarito cosa intende per disaccordo: è inutile rivedersi il 7 gennaio, quando la norma sarà entrata in vigore, raccontano fonti di IV: "Hanno chiesto che si affrontasse il tema della Prescrizione con la stessa urgenza con cui è stato affrontato quello delle intercettazioni. Se si può inserire nel dl Proroghe una norma sulle intercettazioni allora è possibile ottenerla anche per bloccare la decorrenza dei termini della Prescrizione". Attendiamo che Italia Viva sia coerente con quanto dichiara di essere. C'è altro? Banchi di sardine (non) inscatolate.
02
Epistola dalle sardine. Ultime nuove (vecchie) da Zingaretti
Le sardine scrivono, Repubblica pubblica la lettera dei quattro fondatori diversamente giovani, il risultato è questo titolo in prima pagina:
"Mai più in scatola". Non faranno un partito, decisione che avrebbe cambiato il senso del nostro tempo, chiaro. Siamo alla naturale evoluzione del nostro scenario politico, Beppe Grillo partì dicendo che avrebbe aperto il Parlamento "come una scatoletta di tonno". Sono stati aperti i grillini. Le sardine sono oltre, certificano il superamento della scatola, sono imballaggio free, un passo decisivo nel packaging. Resta solo un dubbio: come si comporteranno di fronte a Tetra Pak?
***
Siamo ottimisti, Zingaretti, che fa il segretario del Pd, ha dato un'altra intervista che resterà nella storia, prima pagina del Corriere della Sera:
Zingaretti nel Banalistan è eccezionale, ha dato retta all'ala poltronista del suo partito, non ha avuto il carattere per dire no e andare a votare in estate, evitando al partito di fare il materasso delle utopie grilline, oggi si ritrova incastrato in un'alleanza con il veleno nel sangue, fotocopia à gauche del precedente governo, e dice la cosa naturale (se cade il governo si vota) che lui però ha evitato come la peste in agosto (pure la crisi in agosto abbiamo visto) e continua a vezzeggiare Giuseppe Conte, un misteriosamente cooptato nel Palazzo che non ha illustrato la Patria, ma viene ne viene illustrato tutti i giorni. Il contorsionismo democratico è no limits. A questo quadretto s'aggiunge il processo da (non) sbarco a Salvini: quello che ieri i grillini negarono oggi sono pronti ad approvarlo. Così tutti sono giunti al terrapiattismo delle istituzioni. Non è vero, ma finiscono per convincersi che fanno politica e la terra è piatta.
Andiamo altrove, il tempo è prezioso e per capire come va il mondo (e quanto l'Italia abbia un problema di posizionamento) occorre aprire la finestra e guardare al Mediterraneo.
03
Serraj chiama l'intervento degli alleati. I turchi ci sono. Gli altri?
Il premier libico Fayez Al Serraj e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Istanbul il 15 dicembre scorso (Foto Ansa)Il governo libico ha annunciato di esser pronto ad "attuare" l'accordo militare firmato con la Turchia e ha inviato una lettera a cinque paesi amici. Attenzione al dettaglio: non c'è la Francia, paese evidentemente considerato "nemico", l'Eliseo ha sostenuto Haftar e il governo di Tripoli ha accusato apertamente i francesi di aver fornito mezzi e uomini per la guerriglia del generale di Bengasi. Cosa dice la lettera di Serraj a Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Algeria e Turchia? Serraj ha chiesto ai cinque paesi di "cooperare e coordinarsi con il governo di riconciliazione nazionale nella lotta alle organizzazioni terroristiche", comprese quelle jihadiste, "per le quali l'aggressione ha creato un'opportunità per tornare in Libia, dove le loro attività sono aumentate" da quando è cominciata l'offensiva. È una chiamata diretta all'impegno militare. La Turchia è già sul campo. Gli altri cosa faranno? E cosa dirà la Francia che è stata esclusa dal gruppo di interlocutori dal governo di Tripoli?
Si è ragionato molto sulle implicazioni politiche dell'alleanza, ma la notizia con la scritta "urgente" è questa, quella sul fronte militare, la presenza fisica dell'esercito turco, l'ingresso di un soggetto come Erdogan sul teatro del conflitto libico. Nitroglicerina. Finora lo scontro tra Al Serraj e il generale Haftar è rimasto in una situazione di equilibrio instabile: si combatte nei quartieri più o meno periferici di una capitale del nulla, si muore da una parte e dall'altra, è una guerra brutta, sporca e cattiva come tutte le guerre, ma è rimasta in un limbo di piccola entità e intensità, nessuno vince, tutti perdono e a Tripoli tra un colpo di mortaio e l'altro, tra una sventagliata di proiettili di kalashnikov e missili che colpiscono postazioni solitarie di artiglieri, si vive e si muore, sotto lo sguardo dell'indifferente Occidente. Siamo nel campo del nostro interesse nazionale. E purtroppo siamo (quasi) del tutto fuori gioco.
Erdogan è un soggetto che altera questo equilibrio della morte, mette in campo la potenza del secondo esercito della Nato - che si muove fuori dagli schemi dell'Alleanza - è l'esercito di un Islam dominante che non ha pietà del nemico di turno, è una "provocazione" per tutti gli altri attori sulla scena: preoccupa la Russia (che sta ovviamente pensando nel doppio e triplo gioco del tutti contro tutti a come usare la Turchia - e domarla); innesca cattivi pensieri nella mente del presidente dell'Egitto, Al Sisi, che si serve delle truppe del generale Haftar come scudo a Ovest; preoccupa la Tunisia che può trovarsi da un momento all'altro a gestire una drammatica crisi, un esodo di massa dalla Libia verso i confini tunisini.
L'Occidente ha subito il sottosopra del quadro della Libia senza poter opporre nulla se non parole vuote, l'Italia in questo quadro cerca una mediazione tra le parti, limitare i danni e evitare un'escalation della guerra che ormai incombe. Colpevoli? Gli Stati Uniti della coppia Obama-Clinton, il Regno Unito di David Cameron, la Francia di Nicolas Sarkozy, l'Italia riluttante di Silvio Berlusconi, debole al punto da subire l'intervento armato del 2011 e parteciparvi senza crederci. Il problema non era se Gheddafi dovesse cadere o no (i dittatori prima o poi vanno incontro alla loro sorte, la morte) ma cosa fare dopo. Quel conflitto non ha trovato uno sbocco, il regime change non aveva il piano B (il piano A era la caduta del Colonnello) e infine per viltà - bisognava mettere boots on the ground, gli stivali sul terreno - si è lasciata scivolare la Libia nella palude del conflitto-non-finito, una Woodstock del terrorismo dove lo Stato libico paga gang criminali per mantenere l'ordine, con il risultato di non poter mai diventare uno Stato, ammesso che i libici davvero lo vogliano. Questo è l'interessante dialoghetto avvenuto alla Camera dei Lord il 7 luglio del 2016, audizione dell'ambasciatore del Regno Unito in Libia, Peter Millett:
Domanda di Lord Stirrup: Per la gran parte della sua storia, la Libia non è mai esistita. Ci sono sempre state tre province separate – Cirenaica, Tripolitania e Fezzan – con i regni islamici e con l’impero Ottomano. La Libia come la immaginiamo è una costruzione molto recente. Pensa che esistano sufficienti idee unificanti, siano esse di coesione interna o pressione esterna, per mantenere insieme il paese, un qualsiasi schema di collegamento da applicarvi sopra?
Risposta di Mr. Millett: Questa è davvero una sfida di lungo termine. Ha ragione, in Libia ci sono tre regioni. I libici si riconoscono, prima di tutto e innanzitutto, con la loro famiglia, la loro tribù, la loro città e la loro regione. Al momento, l’interesse nazionale e l’unità nazionale non sono fattori unificanti.
Centoquaranta tribù, centinaia e migliaia di clan e famiglie, questo è "lo Stato" libico. Lo teneva in piedi Gheddafi. E non era certo una democrazia.
***
L'altra grande storia è quella dell'impeachment di Trump. Un incredibile boomerang dei Dem. The Donald sta cavalcando la tigre.
04
Il metronomo di Nancy
Amore e odio, la battaglia è sempre tra loro, Nancy e The Donald. La presidente della Camera, Nancy Pelosi, ha deciso di ritardare l'invio degli articoli sull'impeachment al Senato, sta studiando il processo, i suoi tempi, la scansione soprattutto dell'agenda politica. L'esito al Senato è già scritto: i Repubblicani hanno la maggioranza e affonderanno l'impeachment. Si tratta di una battaglia giocata sulla sceneggiatura, prolungare il processo a Trump potrebbe essere conveniente per i Dem, anche se i sondaggi per ora dicono esattamente il contrario, la storia sta tornando indietro, boomerang. L'unico avversario di Trump dotato di intelligenza politica e senso tattico è lei, Pelosi. Si sarebbe risparmiata l'impeachment per cercare di battere Trump sul terreno della proposta politica (e gli argomenti non mancano) ma ha dovuto cedere alle pressioni dell'ala radicale del partito e al sotto vuoto spinto delle candidature. Dunque Nancy ci prova, ma deve fare i conti con un caterpillar della propaganda, Trump. Lei ritarda con felpata cattiveria, usa il metronomo, lui tuona: "Voglio il processo subito".
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The Donald: voglio il processo subito
Pelosi ritarda l'invio delle carte, con felpata cattiveria. Trump tuona: "Voglio il processo subito". I Democratici non hanno mai superato lo shock del 2016, non hanno mai accettato la vittoria di Trump, fecero di tutto per farla deragliare, l'impeachment non è una sorpresa, è l'ultima carta (disperata) che è loro rimasta per impedire a Trump di conquistare il suo second term. Non hanno un candidato forte (e vedremo tra poco le conseguenze), sono impegnati in una lotta fratricida che annulla i concorrenti (stasera ci sarà un altro duello televisivo, sette candidati alle primarie dem, neanche un candidato nero, incredibile per un partito che sventola la bandiera della pluralità e delle minoranze). L'impeachment ha rimesso in moto il Trump del 2016, il movimentista, il casinaro, l'agitatore dell'America profonda, repubblicana, bianca. Trump è in piena fase Tweeter in Chief, oggi ha postato questa immagine:
La situazione per i Dem si sta facendo imbarazzante, dopo i sondaggi della Cnn sul crollo del sostegno all'impeachment e di Gallup che ha registrato il massimo gradimento degli ultimi mesi per il lavoro del presidente proprio nel momento di massimo impegno dei dem alla Camera dei Rappresentanti, abbiamo un altro sondaggio e un sottosopra parlamentare.
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L'impeachment è un flop. E un dem passa con Trump
Il sondaggio è di Reuters/Ipsos e conferma il guaio in cui si sono cacciati i Democratici: meno della metà degli americani sostiene l'impeachment e la rimozione di Trump dalla presidenza, il 44 per cento degli intervistati sostiene il processo, il 41 per cento è contrario.
Il sottosopra parlamentare è di Jeff Van Drew, uno dei tre democratici che hanno votato contro l'impeachment, passerà al Partito repubblicano. "Jeff si unirà al Partito repubblicano", ha annunciato Trump. Van Drew ha spiegato così la sua decisione: "Credo che questa sia la cosa migliore per me, questo è quello che io sono".
Ora diamo un'occhiata due curve, rappresentano la media dei sondaggi degli ultimi trenta giorni, quella rossa indica il sì degli americani all'impeachment, quella nera il no al processo, elaborazione di Real Clear Politics:
I Democratici nel frattempo fanno la loro corsa interna, le primarie in tv.
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Democratici incolori. E il fattore "uomo dimenticato"
Il partito della pluralità, la somma delle minoranze che diventa maggioranza (con Obama) ieri non presentava nessun candidato nero, un fatto rilevantissimo, al punto che Andrew Yang, candidato di origine asiaticaa (è nato negli Stati Uniti da genitori emigrati da Taiwan) ha commentato: "È un onore e un dispiacere essere l'unico candidato di colore. Mi mancano Kamala" Harris e "Cory" Booker".
È stato il momento più interessante del dibattito sulla Cnn, il resto era un copione scontato: tutti uniti contro Trump. Dunque per Sanders il presidente "è un bugiardo patologico", per la senatrice Amy Klobuchar l'Ucrainagate è un caso di "Watergate globale" e via così in una raccolta indifferenziata di frasi fatte. Il punto vero lo ha toccato Pete Buttigieg: "L'economia non sta funzionando per la maggior parte di noi, perché la gente non e' pagata abbastanza". Questo resta il punto debole di Trump, il fattore che lo condusse alla vittoria domani potrebbe farlo perdere: l'uomo dimenticato.
***
Grande è la confusione sotto il cielo democratico, dunque la situazione per Trump resta eccellente. In attesa del Comandante Mao, s'è fatto vivo lo Zar, Vladimir Putin.
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Putin vuole un trattato sui missili
L'impeachment? "Accuse inventate". Vladimir Putin liquida così il processo contro il presidente americano. Secondo Putin l'obiettivo dei dem è quello di ribaltare il risultato del 2016: "Il partito democratico, che ha perso le elezioni, sta provando ad ottenere risultati in modo differente, prima lo hanno accusato di cospirazione con la Russia, quando si è scoperto che non c'era cospirazione, hanno fatto pressione sull'Ucraina". Ogni riferimento all'indagine di Mueller sul Russiagate non è casuale. Putin sa bene qual è la situazione della Casa Bianca: "La procedura deve passare al Senato, e - a quanto ne so - lì i repubblicani hanno la maggioranza. Difficilmente, acconsentiranno a rimuovere un rappresentante del loro partito per ragioni che mi sembrano assolutamente inventate", ha commentato il presidente della Russia.
Fin qui, siamo alla routine, Putin gioca al gatto con il topo, cerca di portare Washington sul dossier che più lo preoccupa, il trattato sui missili strategici, un negoziato tutto nuovo, il Trattato New Start sul controllo degli armamenti - in scadenza a febbraio 2021 - che limita il numero delle testate nucleari strategiche. "Se il Trattato New Start smetterà di esistere, niente fermerà una corsa agli armamenti". Missili. E testate nucleari. L'incubo del nostro mondo per cui nessuno sfila in piazza. Sono tutti impegnati con Greta. In barca a vela. Mentre i sottomarini armati di testate nucleari navigano sotto lo scafo della barca a vela.
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Voliamo alto. Ci attende il fatto dell'anno. Lontanissimo. Misterioso. Una meraviglia. Dalla quale bisogna stare lontani.
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Il fatto e l'immagine dell'anno. Il buco nero
L'immagine scientifica dell'anno secondo la rivista Science - e noi pensiamo che sia il fatto dell'anno - è quella del buco nero fotografato per la prima volta dall'Event Horizon Telescope (EHT). Un team di duecento scienziati ha catturato l'ombra del buco nero super massiccio al centro di Messier 87 (M87), una galassia a quasi 55 milioni di anni luce dalla Terra. Una foto della galassia? Eccola, dal telescopio Hubble:
Quell'onda blu che vedete, è un getto di plasma, energia. La costellazione è quella dell'Ammasso della Vergine, sono presenti 1500 galassie, ecco la mappa delle principali:
Una foto di famiglia? Abbiamo anche questa:
Abbiamo un lungo viaggio da fare. Caffè (il terzo) e buongiorno.
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fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.