8 Aprile
Tripoli, Khartoum, Algeri. L'Africa tra guerra e rivolta
Durissima battaglia in Libia, l'aeroporto Mitiga bombardato e chiuso. Il Regno Unito chiede alla Francia di condannare con chiarezza il generale Haftar. L'Italia? Non pervenuta. In Sudan esplode la protesta, l'esercito si schiera con i manifestanti e contro le forze dei servizi segreti. Vietate le manifestazioni a Algeri
Cosa bolle in pentola? Sul fronte interno il menù è da osteria a prezzo fisso, grandi schiamazzi, si urla dopo aver bevuto vino che dà immediatamente alla testa. Di Maio e Salvini continuano a darsi colpi di clava a distanza (sono ormai stucchevoli), il Pd li insegue (mai fare il follower di qualcuno), l'agenda vera è sempre altrove. L'appuntamento importante è la presentazione del Documento di economia e finanza previsto per domani, Consiglio dei ministri alle 16.30. Salvini ha dato il via alla campagna elettorale per il voto europeo (quando mai è finita la campagna elettorale?) con una riunione di sovranisti senza alcuna idea di Europa, se non quella di abbattere quella che c'è.
L'Europa può permettersi di immaginarsi come una fortezza isolata? Guardate la mappa, la nostra sfida si chiama Africa.
Sul fronte degli affari esteri è fondamentale seguire la battaglia di Tripoli. Il Regno Unito ha chiesto alla Francia di uscire dall'ambiguità e condannare direttamente l'azione del generale Haftar e non entrambe le fazioni, il ministro degli Esteri Jeremy Hunt si aspetta che Parigi sia chiara oggi nel meeting in Lussemburgo. La questione dovrebbe avere un certo interesse anche per l'Italia, ma non se ne parla, quando appare l'interesse nazionale reale, i partitanti scompaiono perché bisogna passare dalle parole ai fatti. L'Italia è come la temperatura di Bucarest quando la tv era in bianco e nero: "Non pervenuta". L'Africa è in ebollizione, dopo la Nigeria e le dimissioni di Bouteflika dopo 20 anni di dominio, a Algeri sono state vietate le manifestazioni, mentre la protesta in Sudan sta montando, ci sono stati scontri, lanci di lacrimogeni, si parla anche di due morti, le forze di sicurezza sono divise, si attende anche qui un regime change.
Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Cominciamo il nostro giro di giostra.
01
La battaglia di
...Cosa bolle in pentola? Sul fronte interno il menù è da osteria a prezzo fisso, grandi schiamazzi, si urla dopo aver bevuto vino che dà immediatamente alla testa. Di Maio e Salvini continuano a darsi colpi di clava a distanza (sono ormai stucchevoli), il Pd li insegue (mai fare il follower di qualcuno), l'agenda vera è sempre altrove. L'appuntamento importante è la presentazione del Documento di economia e finanza previsto per domani, Consiglio dei ministri alle 16.30. Salvini ha dato il via alla campagna elettorale per il voto europeo (quando mai è finita la campagna elettorale?) con una riunione di sovranisti senza alcuna idea di Europa, se non quella di abbattere quella che c'è.
L'Europa può permettersi di immaginarsi come una fortezza isolata? Guardate la mappa, la nostra sfida si chiama Africa.
Sul fronte degli affari esteri è fondamentale seguire la battaglia di Tripoli. Il Regno Unito ha chiesto alla Francia di uscire dall'ambiguità e condannare direttamente l'azione del generale Haftar e non entrambe le fazioni, il ministro degli Esteri Jeremy Hunt si aspetta che Parigi sia chiara oggi nel meeting in Lussemburgo. La questione dovrebbe avere un certo interesse anche per l'Italia, ma non se ne parla, quando appare l'interesse nazionale reale, i partitanti scompaiono perché bisogna passare dalle parole ai fatti. L'Italia è come la temperatura di Bucarest quando la tv era in bianco e nero: "Non pervenuta". L'Africa è in ebollizione, dopo la Nigeria e le dimissioni di Bouteflika dopo 20 anni di dominio, a Algeri sono state vietate le manifestazioni, mentre la protesta in Sudan sta montando, ci sono stati scontri, lanci di lacrimogeni, si parla anche di due morti, le forze di sicurezza sono divise, si attende anche qui un regime change.
Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Cominciamo il nostro giro di giostra.
01
La battaglia di Tripoli
Prima di tutto, in questa carta generale della Libia, ricordiamo che stiamo parlando di un gigante, il 18° paese più esteso del mondo, 2 volte e mezzo il Texas. Prendere la Libia significa controllare 1770 chilometri di costa e un deserto immenso. Senza l'accordo delle tribù la Libia è inespugnabile.
Aeroporto di Tripoli bombardato. Le forze di Haftar hanno bombardato l'aeroporto internazionale di Mitiga, l'unico scalo aereo civile che serve la capitale Tripoli. Lo scalo è stato chiuso. La pista per il decollo degli aerei militari è stata colpita da due missili lanciati da un cacciabombardiere MiG 21, un aereo di fabbricazione russa. Ecco l'immagine:
Questo è il video sull'attacco del MiG 21 all'aeroporto:
Vulcano di rabbia. L'operazione del governo di Tripoli, "Vulcano di rabbia", è partita e il quadro è quello di una forte resistenza delle milizie e un arretramento dell'esercito di Haftar che avrebbe subito la perdita di uomini e carri. Sul profilo Twitter di Abdulkader Assad, un cronista del Libya Observer, le foto dei carri di Haftar finiti nelle mani dell'esercito di Tripoli:
Morti. Dall'inizio dell'offensiva, secondo il ministero della Sanità, almeno 32 persone sono state uccise e altre 50 ferite. La situazione sul campo è caotica.
Aerei. I caccia dell’aviazione libica di Tripoli hanno bombardato e distrutto un aereo atterrato nella base a sud di Zuara, proveniente da Bengasi e carico di munizioni per l'esercito di Haftar.
Sfollati. Oltre 2.200 persone hanno lasciato le proprie abitazioni a causa dei combattimenti attorno a Tripoli. La fonte è la missione Onu in Libia.
Stati Uniti. Dopo aver ordinato il ritiro del contingente militare di base a Tripoli, gli Stati Uniti hanno chiesto l'interruzione immediata dell'offensiva di Haftar. Lo ha chiesto il segretario di Stato, Mike Pompeo. Tutto bene, ma se lasci il campo la tua credibilità è pari a zero.
Francia. A Parigi dicono di non essere "stati informati in anticipo dell'avanzata di Khalifa Haftar su Tripoli". Via Reuters e Al Jazeera dicono anche che "la Francia non ha un esercito segreto in Libia" e naturalmente che "Fayez al Sarraj dovrebbe restare un attore chiave e cercare di concludere i negoziati per il processo di pace". Nessuno crede a quello che dice la Francia, ci sarà un perché.
I media libici accusano Parigi. Il Libya Observer riporta la notizia data dal canale televisivo Ahrar dove si racconta che la Francia "ha inviato esperti militari a Gharyan, con l'incarico di coordinare l'assalto a Tripoli".
Gharyan, a cento chilometri dalla capitale libica, è stata la prima città toccata dalla campagna di Haftar verso Tripoli.
La Francia: sosteniamo Sarraj. L'ambasciatrice francese a Tripoli, Beatrice Dulhan, ha incontrato il ministro dell'Interno libico, Fathi Bashaga, e ha assicurato che "la Francia sostiene il governo di accordo nazionale e non ha alcuna agenda segreta".
Migranti. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha interrotto tutte le sue attività a Tripoli.
Lega Araba. Il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit e Aguila Saleh, presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, si sono incontrati al Cairo per discutere della Libia.
In questa situazione dove tutti sparano su tutto, l'Italia, il paese che più di tutti dovrebbe stare sul terreno, è letteralmente sospesa a mezz'aria. Siamo stati messi all'angolo dalla storia. Com'è stato possibile? Ascoltate questa puntata di RadioList.
02
No, per l'Italia non c'è niente di buono
L'avanzata delle truppe del generale Haftar verso Tripoli, l'esplosione di un'altra guerra in una guerra che non è mai finita. Gli interessi delle potenze del Medio Oriente e della Francia, un paese senza una strategia politica, l'Italia. L'America sta alla finestra, l'accordo dell'Italia con la Cina sulla Belt and Road comincia a pesare. Un'indagine del titolare di List e Dario Fabbri, analista di Limes. Ascolta RadioList.
Il punto nave per l'Italia è ad alto rischio. Siamo fuori dal processo politico e non abbiamo possibilità alcuna di influire sul piano militare. Anche questa puntata di RadioList è ai vertici della classifica di iTunes:
Continuiamo il nostro viaggio. Facciamo rotta verso il Sudan, i militari italiani vi andarono in missione per un intero anno, nel 2005. Tutto dimenticato.
03
Rivolta in Sudan. Sette morti, migliaia di arresti. Spaccatura nelle forze di sicurezza
La manifestazione a Khartoum contro il governo (Foto Ansa).Esercito contro forze di sicurezza. In Sudan ci sono tutti gli elementi per un grande e sanguinoso sottosopra politico. L’esercito sudanese è intervenuto per difendere i manifestanti di fronte al ministero della Difesa, a Khartoum, contro cui le forze dell'agenzia di intelligence (Niss) hanno lanciato gas lacrimogeni. Il ministro dell'Interno del Sudan, Bishara Jumaa, ha detto che sono stati arrestati 2.496 manifestanti durante le proteste dello scorso sabato mentre sei persone sono state uccise a Khartoum e una nella regione occidentale del Darfur. Sono rimasti feriti 15 civili e 42 membri delle forze di sicurezza. I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Omar al-Bashir e un governo di transizione. Le forze dell'intelligence di fronte alla risposta dell'esercito si sono ritirate (per ora). In Sudan si sta aprendo la partita per la successione al potere, vince chi usa meglio la piazza. E il fucile.
04
Vietate le manifestazioni a Algeri
L'Algeria ha vietato le manifestazioni nella capitale, Algeri. È la prima volta che accade da quando il movimento è sceso in piazza lo scorso 22 febbraio. Riuniti di fronte al quartier generale del centro sindacale, via Aissat Idir, i manifestanti sono stati caricati dalla polizia. Come riporta l'Agenzia Nova "secondo i media locali, una decina sono stati trasferiti con la forza in due stazioni di polizia a Rouiba, ad est di Algeri. Secondo quanto riferisce il sito di “El Watan”, i manifestanti erano in zona alle 9:30. La polizia li ha prima spinti verso la piazza adiacente della Press House. I sindacalisti hanno quindi cercato di negoziare con l'ufficiale di polizia, che ha permesso loro di radunarsi sul marciapiede adiacente al quartier generale dell'Ugta. Il gruppo è stato quindi sorpreso dalla violenta reazione della polizia, che fino ad allora si era accontentata di contenere i manifestanti sul marciapiede della scuola superiore di El Idrissi".
Questo episodio è significativo perché nella società algerina sta emergendo la richiesta di un ricambio profondo della classe politica, non solo Bouteflika, ma tutto il clan e il suo sistema di potere secondo i manifestanti deve lasciare le leve del potere. Questo non pare stia avvenendo e da più fonti si fa diretto riferimento al ruolo della Francia e dei suoi servizi segreti nel pilotare le dimissioni di Bouteflika e preparare un cambio di regime senza che nulla cambi. Siamo al Gattopardo d'Africa scritto a Parigi.
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Torniamo in Italia, facciamo il punto sul Documento di economia e finanza che sarà presentato domani. Il festival della finanza creativa, danno i numeri.
05
Guidare l'economia. Realtà e fiction
Il premier Giuseppe Conte ieri al Vinitaly (Foto Ansa).Che succede? Domani il Consiglio dei ministri discute e presenta il Documento di economia e finanza. Nella recente storia della Repubblica le previsioni e gli obiettivi contenuti in questo documento della contabilità pubblica non sono mai state azzeccate. È la differenza che passa tra il sogno della politica e la realtà:
Con queste premesse, il governo Conte presenterà un Def che politicamente è già una sconfitta perché non una delle previsioni della legge di Bilancio sta in piedi. Continua a leggere l'articolo su List.
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D'altronde, i numeri bisogna darli, siamo in piena campagna elettorale per l'Europa. Salvini ha cominciato oggi (oggi? non ha mai finito).
06
L'alleanza dei sovranisti europei. Ma per fare cosa?
Da sinistra: Olli Kotro del partito Finns, Joerg Meuthen di Alternative für Deutschland, Matteo Salvini della Lega e Anders Vistisen del Partito del popolo danese. (Foto Ansa).Il segretario della Lega parte con la campagna elettorale per il voto europeo e lo fa da Milano e con una serie di ospiti, esponenti di altri partiti sovranisti. L'obiettivo di Salvini è questo: "Diventare il primo gruppo nel prossimo Parlamento europeo. Non facciamo le cose per perdere e partecipare nostro obiettivo è vincere e cambiare le regole in Europa. Stiamo lavorando per una grande festa qui a Milano il 18 maggio". Fin qui, niente di nuovo, quello di Salvini sarà probabilmente il primo partito in Europa, non il primo gruppo, perché il Partito popolare europeo sarà più numeroso. Che ne dicono gli altri sovranisti del Vecchio Continente? Ascoltano, ci sono enormi differenze e lo sa bene pure Salvini, l'unico punto in comune è quello del no all'immigrazione, ma anche qui ci si divide sul che fare con i rifugiati politici (che esistono e finché siamo dentro l'ordine internazionale ci sono norme che dobbiamo rispettare), sui respingimenti e l'accoglienza. In ogni caso, questo punto mostra una certa coesione, il resto semplicemente non esiste. Da qui ne discende che la solidarietà europea - già precaria o inestistente in molti ambiti - con una vittoria dei partiti sovranisti ne uscirebbe ancor più ridotta. Provate a dire a un tedesco che volete l'unione bancaria, chiedete alla leader di AfD, Alice Weidel, cosa ne pensa dei conti pubblici italiani, interrogate Marine Le Pen su cosa farebbe con l'agricoltura francese. Insomma, Salvini tutto questo lo presenta in maniera semplicistica, dopo aver messo insieme cose inconciliabili (Maastricht e Papa Giovanni Paolo II), egli risolve tutto così: "Questa famiglia da oggi punta ad allargarsi. Abbiamo differenze ma tutti ci fondiamo sulle identità. Son ben contento che siano arrivati amici da altri Paesi qui a Milano. Se ne aggiungeranno altri. Il nostro obiettivo è essere finalmente forza di governo e di cambiamento". Risolto il problema. E quale sarebbe la sintesi politica dell'alleanza? Quali sono i suoi programmi? Non ci sono. C'è il no all'immigrazione, c'è l'anti-islamismo, è palese ed è l'unico punto di cui parlano, un po' poco per fare e disfare l'Europa e soprattutto risolvere il problema di una società secolarizzata, iper-desiderante e con uno spaventoso inverno demografico.
Salvini ha mai visto questa mappa demografica dell'Europa? L'ha pubblicata The Lancet, è una delle principali riviste mediche del mondo:
La prima differenza è quella tra Est, Ovest e Sud Europa. A Est prevale una popolazione giovane e in età lavorativa, in Italia e in Germania (i due paesi più vecchi del mondo insieme al Giappone) c'è una popolazione anziana, la Francia e la Spagna sono un mix che tende al declino, la Turchia (ci serve qui come pietra di paragone) è un paese giovane. È la mappa di un continente in declino e giocano su questo terreno forze che né Salvini né altri possono fermare, non è una questione solo economica e di natalità, le famiglie oggi sono più ricche di cinquant'anni fa, ma il cambiamento è di ordine psicologico, di valori culturali e anche religiosi. La secolarizzazione dell'Europa è un fatto ineludibile, il Salvini che cita Giovanni Paolo II - à la carte, prendendone un pezzo e dimenticandone il resto - dovrebbe leggere anche il Ratzinger che descrive la comunità cattolica come una "minoranza", con l'aggiunta del "creativa", ma pur sempre minoranza. Mancando questo collante originario - tra l'altro presente solo da e fino a un certo punto della nostra storia - l'Europa senza Dio e con un Cesare in pessime condizioni non va da nessuna parte, è un grande mercato, una grande storia e una piccola ambizione per il domani: arrivare alla pensione. Salvini e gli altri sono al potere in un continente della senescenza. Questa vecchiaia è minacciata dall'instabilità finanziaria, dall'incertezza e dallo smarrimento. Non a caso Salvini ha puntato su Quota 100, non a caso i governi tedeschi sono preoccupati dalla tenuta del sistema previdenziale, non a caso la Francia ha un problema di sconnessione tra il centro (giovane e cosmopolita) e la periferia (più anziana e in cerca di protezione). L'establishment di ieri ha ceduto la libertà politica alle strutture tecnocratiche credendo che il processo di espansione economica avrebbe colmato il gap di democrazia. L'ambizione sovranista di oggi, è perfettamente sintonizzata con lo spirito dei tempi, è la manifestazione lampante della crisi, ma non ha niente di liberatorio perché è senza proiezione, non è un nuovo inizio, comincia e finisce con un solo disegno: sostituire l'élite brussellese di oggi con quella loro di domani. Questo chiude il cerchio del tramonto dell'Occidente.
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Lasciamo l'Italia a cuocersi nel brodo delle illusioni. Andiamo a Londra, un tocco rapido nell'Anglosfera, dove all'utopia di solito segue la realizzazione dell'idea. Con fatica, spesso dopo una tragedia, ma ci arrivano.
07
Il final tour di Theresa May
Prima Merkel e poi Macron. La premier britannica Theresa May è attesa domani a Berlino e a Parigi. La Merkel sarà in Germania per un incontro previsto alle 12 con la cancelliera Angela Merkel. Alle 18 a Parigi, all'Eliseo, l'appuntamento con Macron. Si parlerà ovviamente di Brexit, la May ha una scadenza in agenda, quella del 12 aprile, e porterà sul tavolo dei capi di Stato europei una proposta di allungamento del processo di uscita. Il tema è sempre quello: deal o no deal. Un'uscita disordinata non conviene a nessuno.
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Troppe cose terrene. Cambiamo completamente spartito. Andiamo a prendere il Sole.
08
L'oggetto più vicino al Sole
Fratello Sole (Cantico delle creature, San Francesco d'Assisi) non è mai stato così vicino. La sonda Parker Solar Probe il 4 aprile scorso è passata a 15 milioni di miglia dal Sole, un soggetto da avvicinare con estrema cautela. Il precedente record era della sonda Helios 2, resisteva dal 1976. La sonda finora se la cava benissimo, tutto funziona, l'aspetto scientifico di questa missione è di enorme importanza: studiare il comportamento del Sole, le sue radiazioni, ci aiuta a comprendere l'impatto che ha l'attività della nostra stella sulla vita della Terra.
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E ora? Momento Zombie. In estate sul grande schermo arriva un film de paura che fa ridere.
09
Zombi da ridere
Si intitola The Dead D0n't Die, il regista è Jim Jarmush, recita il grande Bill Murray, al suo fianco c'è Adam Driver, con loro c'è Steve Buscemi, appare un mostrificato Iggy Pop con Tom Waits, ah, c'è pure Selena Gomez, il cast basta e avanza. Scende il buio e... mordono. Questa estate.
Cosa potrà mai fermare uno zombie? Un gatto, che domande.
10
Il gatto riconosce il suo nome
Pssss. Uno studio pubblicato su Nature dice che i gatti riconoscono il loro nome. Molti di voi avranno la prova empirica da tempo.
Lui si chiama Giotto, è il gatto del titolare. Sì, riconosce il suo nome. Animale sacro per gli egiziani, basta averne uno per capire che siamo nel campo della divina eleganza. Attendiamo notizie feline, graffianti. Buona serata.
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diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.