11 Aprile
Trump a Putin: i nostri missili sono in arrivo
Altissima tensione tra Casa Bianca e Cremlino. Il Presidente in un tweet avvisa la Russia sull'imminente attacco e dice a Putin: non potete sostenere quell'animale di Assad. Stamattina l'ambasciatore russo in Libano aveva ammonito: abbatteremo i missili e le postazioni da cui provengono.
BREAKING. Donald trump si è trasformato in Tweeter in Chief e ha risposto duramente all'ambasciatore russo in libano che stamattina aveva detto durante un'intervista alla tv di Hezbollah che la Russia avrebbe abbattuto i missili americani diretti in Siria. Trump ha usat0 l'arma tagliente dell'ironia:
Carini, nuovi e intelligenti. E l'animale Assad. E meno male che i due, Trump e Putin, sono stati dipinti come complici. La Russia ha insinuato che gli americani stiano per attaccare la Siria per cancellare le tracce di quanto realmente accaduto a Douma, il teatro dell'offensiva con il gas che gli Stati Uniti hanno attribuito all'Occidente. "L'idea è quella di cancellare rapidamente le tracce delle provocazioni cos che gli ispettori non avranno nulla da trovare in termini di prove", ha scritto su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
***
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Non ci credete? Bene, questa notizia sta lampeggiando sullo schermo del titolare: la Russia risponderà a qualsiasi attacco americano. Chi lo dice? L'ambasciatore russo in Libano, Alexander Zasypkin. Il diplomatico l'ha detto durante un'intervista alla tv di Hezbollah, al-Manar: "Se c'è un attacco americano, abbatteremo qualsiasi missile e colpiremo e le posizioni da dove sono stati lanciati. Nei giorni scorsi abbiamo visto un'escalation che può diventare una crisi grave". Chiaro. Sarà anche vero? Vedremo.
L'avviso di Mosca a Trump è lanciato. La Casa Bianca sta preparando una risposta militare al regime di Assad dopo l'attacco chimico a Douma. La nave USS Donald Cook (nella foto) è già schierata nel Mediterraneo e Trump conta sull'appoggio di Francia, Regno Unito (e Israele) per sferrare un blitz.
Secondo i turchi di Yeni Safak il Pentagono avrebbe nel mirino 22 obiettivi militari, alcuni dei quali sarebbero vicini alla base navale russa di Tartus, motivo di ulteriore tensione tra Mosca e Washington. Nello spazio aereo di quella zona vola di tutto,...
BREAKING. Donald trump si è trasformato in Tweeter in Chief e ha risposto duramente all'ambasciatore russo in libano che stamattina aveva detto durante un'intervista alla tv di Hezbollah che la Russia avrebbe abbattuto i missili americani diretti in Siria. Trump ha usat0 l'arma tagliente dell'ironia:
Carini, nuovi e intelligenti. E l'animale Assad. E meno male che i due, Trump e Putin, sono stati dipinti come complici. La Russia ha insinuato che gli americani stiano per attaccare la Siria per cancellare le tracce di quanto realmente accaduto a Douma, il teatro dell'offensiva con il gas che gli Stati Uniti hanno attribuito all'Occidente. "L'idea è quella di cancellare rapidamente le tracce delle provocazioni cos che gli ispettori non avranno nulla da trovare in termini di prove", ha scritto su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
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Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Non ci credete? Bene, questa notizia sta lampeggiando sullo schermo del titolare: la Russia risponderà a qualsiasi attacco americano. Chi lo dice? L'ambasciatore russo in Libano, Alexander Zasypkin. Il diplomatico l'ha detto durante un'intervista alla tv di Hezbollah, al-Manar: "Se c'è un attacco americano, abbatteremo qualsiasi missile e colpiremo e le posizioni da dove sono stati lanciati. Nei giorni scorsi abbiamo visto un'escalation che può diventare una crisi grave". Chiaro. Sarà anche vero? Vedremo.
L'avviso di Mosca a Trump è lanciato. La Casa Bianca sta preparando una risposta militare al regime di Assad dopo l'attacco chimico a Douma. La nave USS Donald Cook (nella foto) è già schierata nel Mediterraneo e Trump conta sull'appoggio di Francia, Regno Unito (e Israele) per sferrare un blitz.
Secondo i turchi di Yeni Safak il Pentagono avrebbe nel mirino 22 obiettivi militari, alcuni dei quali sarebbero vicini alla base navale russa di Tartus, motivo di ulteriore tensione tra Mosca e Washington. Nello spazio aereo di quella zona vola di tutto, nelle prossime ore anche di più. Tanto che Eurocontrol, l'agenzia europea per la sicurezza aerea, ha inviato un messaggio a tutte le compagnie:
A causa del possibile lancio di bombardamenti in Siria con missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore, e della possibilità di perturbazioni intermittenti dell'equipaggiamento radio di navigazione, è necessario adottare la dovuta considerazione quando si pianificano operazioni di volo nell'area del Mediterraneo Orientale/Nicosia FIR.
Com'è il traffico aereo da quelle parti?
Pare abbiano capito tutti che è meglio tenersi a distanza dai fuochi d'artificio siriani.
01
La crisi di non governo
Punto nave dall'Italistan. Domani comincia il secondo giro di consultazioni del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ascolterà i partiti, prenderà il fine settimana per riflettere (e soprattutto far riflettere), poi lunedì potrebbe decidere per un pre-incarico o a uno dei due leader che ci sta (Di Maio e Salvini) o una personalità terza. I pezzi sulla scacchiera sono disposti così.
- Forza Italia. O meglio, Berlusconi. Il Cavaliere non vuole un governo grillino e non vuole Salvini premier. Messo di fronte alla realtà, potrebbe accettare un Salvini premier ma senza i grillini. Messo di fronte all'azienda, accetta qualsiasi cosa non disturbi il suo business televisivo. Desiderio: fare un governo di centrodestra con Matteo Renzi.
- Lega. Matteo Salvini punta a fare il capo del governo, ma può farlo soltanto se il Movimento 5Stelle fa un'alleanza con il centrodestra, evento escluso per la presenza di Silvio Berlusconi. Dunque o si procede con lo spacchettamento dell'alleanza con il Cavaliere o non se ne fa niente. Salvini non vuole un'alleanza con il Pd, dunque non c'è altro forno. Salvini non vuole neppure un governo del Presidente o altre alchimie. O fa il premier o si va al voto.
- Movimento 5Stelle. Luigi Di Maio vuole Palazzo Chigi, la singolare idea discende dagli 11 milioni di voti, ma dimentica che esistono le coalizioni e dunque il primo incarico andrebbe a Salvini. La faccenda è auto-complicata dal veto dei grillini a Berlusconi. Non resta che il fornetto democratico e vedere se esce fuori una pizza di governo.
- Partito democratico. Ha voti decisivi per formare un governo. A destra sembra impossibile per il veto di Salvini, l'esplorazione pentastellata è complicata dalle spaccature interne (una grossa novità), resta sul tavolo l'opzione di scongelare i voti per appoggiare un governo del Presidente, cosa che avrebbe il via libera anche del vero padrone del partito, Renzi.
- Mattarella. Il Presidente è nella fase "perdere tempo per prendere tempo". Procede con pazienza, sembra una perdita di tempo, ma non lo è affatto. La partita del governo è come una trattativa sindacale della Prima Repubblica, si andava avanti fino all'alba, momento in cui una delle parti crollava e firmava qualsiasi cosa c'era scritta sul foglio dell'accordo. Dunque Mattarella procede con l'uncinetto, sferruzza la sua maglia, cuce e taglia le (im)possibili combinazioni. Le sue quote sono 60 (nomina un premier di sua iniziativa) 20 (ne nomina uno indicato da una maggioranza) 20 (si va a elezioni subito via governicchio di transizione lampo). Ce la farà? Il titolare di List pensa che le quote di Mattarella cambieranno ancora e la scuola della Balena Bianca sia più che mai vincente in una fase dove nel mare della politica al momento ci sono soltanto polpi spiaggiati.
- Unione Europea. I commissari Ue sono impegnati a spartirsi le spoglie dell'Unione, Merkel e Macron hanno problemi in casa e soprattutto l'obiettivo di arrivare a un accordo sulla nuova governance europea e le cariche che contano (leggere alla voce Banca centrale europea). Il limbo italiano in questo momento è utile, manca un attore al tavolo, Francia e Germania possono fare quello che vogliono senza disturbo alcuno. Più va avanti la crisi italiana, più Parigi e Berlino ne traggono immediato vantaggio.
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Che facciamo ora? Andiamo in America, l'enfant prodige è enfant ma non tanto prodige quando è fuori dal suo acquario protetto. Di chi parliamo? Zuckerberg, l'uomo (a)social.
02
Il filosofo Zuckerberg
La testimonianza di Mark Zuckerberg di fronte al Senato americano ha detto una cosa: è unfit per guidare l'America in futuro. Il suo piano per candidarsi nel 2020 può essere archiviato. Zucky sudava (fattore che fece perdere a Nixon un fondamentale duello televisivo contro il giovane Kennedy) come un cavallo che ha sbroccato durante il Gran Premio, beveva acqua a nastro, pallido come un lenzuolo ingiallito dal sole, balbettante, il numero uno di Facebook è apparso un prodotto del laboratorio della Silicon Valley che quando viene proiettato nel mondo reale, chiamato a confrontarsi con gli altri in condizione di parità, senza folle che lo osannano come un Messia su messenger, diventa quello che è: uno che fa business in maniera spregiudicata approfittando del buco legislativo. Ha dimostrato però una grande capacità di evasione dal tema, sgusciava dal problema (stare dentro la legge) come una saponetta, nonostante fosse preda della paura ha fatto l'equilibrista, si è mostrato tutto contrito, ha detto che lui e la sua azienda sono responsabili, che hanno commesso errori e bla bla bla.
Wall Street, che legge queste cose prima e meglio di tutti, ha capito subito che Zucky si stava intortando i senatori a Capitol Hill e ha premiato l'audizione, ma attenzione: siamo solo al primo round e in realtà il fondatore di Facebook ha fatto un'ammissione importante: "Sì, capisco che siamo responsabili del contenuto". Questo passaggio è la differenza che passa tra un'azienda editoriale - che ha la responsabilità legale di quello che pubblica e ha un dovere etico di fronte ai propri lettori - e un social network che si considera una piattaforma tecnologica che offre un servizio agli utenti ed è irresponsabile di tutto. Su questo punto, si apre il varco per il legislatore.
Ecco il memo iniziale che ha presentato al Senato:
Zuckerberg Opening Statement 4-9-2018 by Mario Sechi on Scribd
Il top delle fanfaronate è stato raggiunto quando Zucky ha detto che Facebook è di fronte a un "cambiamento filosofico". Quello è stato il momento in cui il titolare di List ha capito che si può tornare a leggere Hegel e Kant e aspettare la sua trimestrale piena di soldi, l'unica cosa in cui crede Zuckerberg.
Quanto è importante per la Silicon Valley il caso Facebook? Parecchio, guardate la home page di Wired. Sembra un'ossessione, l'onnipresente volto di Zucky:
A proposito di personaggi che la sparano grossa, siamo in zona macronate. Emmanuel si è convertito. Seguite il titolare di List e soprattutto questo pezzo di Lorenzo Castellani.
03
La conversione di Macron
di Lorenzo Castellani
Del credo religioso di Emmanuel Macron si era parlato poco fino ad oggi quando il Presidente francese ha scelto di svelare le carte. A livello politico era noto che le associazioni cattoliche moderate si erano espresse a favore della sua candidatura all'Eliseo e che, al contrario, il programma politico dell'enfant prodige della politica transalpina aveva incontrato aspre critiche da parte dei movimenti integralisti, come le Manifs pour tout, saldamente impegnati a sostegno di Marine Le Pen. In questi giorni il Presidente francese ha scelto di calarsi nel dibattito politico-religioso in occasione del suo incontro con i vescovi francesi e lo ha fatto, seguendo le regole della fast democracy, con una carrellata di tweet ed interventi social ricolmi di frasi ad effetto. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Cose serie? Perbacco, bisogna andare in Oriente, il laboratorio del futuro. Il titolare di List e Paolo Savona hanno intrecciato un dialogo sull'Impero Celeste. Una splendida puntata di RadioList.
04
RadioList. I dazi di Trump non fermeranno il nuovo secolo cinese
La doppia mossa di Xi Jinping - ricorso al WTO e promessa di aprire di più il mercato - è una lezione di raffinatezza diplomatica di Pechino. Un'esplorazione del titolare di List e Paolo Savona.
La doppia mossa del presidente cinese Xi Jinping - ricorso al WTO e promessa di aprire i mercati - è una raffinata lezione per gli americani. La Cina si avvia a diventare la prima potenza e il declino americano sembra ineludibile. La crisi dell'Occidente, delle élite irresponsabili, del suo modello senza ricchezza per la classe media, analizzate in una prospettiva storica dal professor Paolo Savona con il titolare di List. Mentre Trump prepara un blitz in Siria, a Pechino programmano il dominio del futuro. Ascolta RadioList.
La situazione americana non è delle migliori. Trump ha un nemico a Oriente, ma il suo più grande avversario è in casa. Gli Stati Uniti sono nel pieno di una guerra di poteri visibili e invisibili. L'obiettivo è Trump e il problema è che lui non fa niente per non esserlo. Andiamo in zona FBI.
05
La Casa Bianca: Trump ha il potere di licenziare Mueller
Siamo sul filo della sottigliezza giuridica, il capo delle comunicazioni della Casa Bianca, Sarah Huckabee a domanda sul tema ha risposto: "Certo che il Presidente ha il potere di farlo". Il problema è che Trump pare stia accarezzando l'idea sul serio, mandare a casa lo Special Counsel Robert Mueller che indaga sul sulle presunte collusioni del team della campagna presidenziale di Trump con la Russia. Sul filo del diritto forse ci siamo, sul piano politico potrebbe essere un grande errore. È vero che l'indagine di Mueller è un disastro, è vero che è molto fumo e poco arrosto, è vero che dallo stesso Mueller è arrivata la certificazione che Trump non è oggetto di indagine criminale, è vero che Mueller ha largamente superato i confini originari dell'inchiesta - sta indagando de facto sulla linea della politica estera americana, troppo - è vero che i fatti indicano una feroce guerra interna al Federal Bureau of Investigation e un pregiudizio degli agenti nei confronti di Trump, messo tutto agli atti però un licenziamento ora di Mueller sarebbe un problema politico difficile da gestire per i repubblicani nel Congresso. E infatti il capo dei senatori, Mitch McConnell ha avvisato: "Mueller deve finire la sua indagine". La finirà? Trump in queste ore dovrebbe sparare un po' di missili sulla Siria, c'è perfino chi dice che il bombardamento sia un'operazione di distrazione di massa. Che tempi.
06
La Cina tra biotech e neuroni
Mentre Trump indossa l'elmetto, i cinesi procedono come una falange per conquistare il primato tecnologico. La sfida è quella dell'intelligenza e non solo artificiale, anzi quest'ultima fa passi avanti se si studiano bene i neuroni, il cervello. Su Nature il titolare ha letto un interessante articolo sul lancio di grande centro di ricerca cinese per mappare il cervello, mentre sul Financial Times c'è un pezzo sul boom del biotech. Corrono.
Gli americani sanno benissimo quello che sta accadendo, la Cia e i think tank monitorano le mosse di Pechino, la National Security Strategy dell'amministrazione Trump cita il problema in numerosi passaggi riferiti al settore della ricerca tecnologica (e dunque anche della difesa).
Qual è il problema degli Stati Uniti nel confronto con la Cina? Sono distratti dalle loro lotte interne, dal loro declino politico. Non stanno usando il cervello.
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in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.