21 Settembre
Trump avvisa l'Iran con il Pentagono
Gli Stati Uniti invieranno armi e truppe in Arabia Saudita. La decisione dopo un vertice alla Casa Bianca con il segretario alla Difesa e i generali. Per ora nessun intervento armato, è una mossa per dire a Teheran che un secondo attacco alle strutture petrolifere saudite non passerà senza conseguenze. L'onda verde e il realismo che manca sul tema del cambiamento climatico. La Germania?È il campione del carbone
Il Pentagono ha deciso di inviare armi e truppe all'Arabia Saudita. La notizia è questa, secca, senza bisogno di tanti giri di parole. Non siamo ancora alla guerra, ma in quella fase che si chiama "show of force", si sta apparecchiando piano piano il conflitto con lo scopo di evitarlo ma se dovesse mai accadere che qualcuno preme il grilletto, meglio farsi trovare pronti a parare il colpo e rispondere. L'amministrazione americana ha imposto nuove sanzioni alla banca centrale dell'Iran, ma questo non servirà certo a allentare la tensione, semmai pone un altro problema sul tavolo del Risiko.
01
Il Risiko di Trump
La crisi tra Arabia Saudita e Iran è profonda e de facto irrecuperabile - siamo prima di tutto nella grande faglia dei conflitti tra culture - si può pensare di avere una lunga tregua armata, una pace sorvegliata, una distensione. Ma per averla bisogna preparare la guerra, si vis pacem para bellum.
Dopo l'attacco alle strutture petrolifere dell'Arabia Saudita - ci sono le impronte digitali dell'Iran sui droni usati per lo strike - l'amministrazione americana non poteva stare ferma e l'Arabia Saudita si è rivelata talmente vulnerabile da aver bisogno almeno del "segnale" di uno scudo americano. Così il capo del Pentagono, Mark Esper, ha annunciato l'invio di truppe e armi. Una mossa attesa, un rullo di tamburi. Il Pentagono non parla di strike da eseguire, la parola guerra non c'è, ma l'accusa all'Iran resta: per gli Stati Uniti l'attacco all'Arabia Saudita è partito dallo Yemen e le armi sono iraniane. Questo basta e avanza nella dottrina militare per essere un bersaglio da "illuminare" oggi e per il "colpire" domani si vedrà.
La mappa degli obiettivi sensibili è qui, l'infrastruttura saudita del gas e del petrolio:
Un'altra mappa fondamentale è quella dello schieramento della forza marittima e terrestre. Dove...
Il Pentagono ha deciso di inviare armi e truppe all'Arabia Saudita. La notizia è questa, secca, senza bisogno di tanti giri di parole. Non siamo ancora alla guerra, ma in quella fase che si chiama "show of force", si sta apparecchiando piano piano il conflitto con lo scopo di evitarlo ma se dovesse mai accadere che qualcuno preme il grilletto, meglio farsi trovare pronti a parare il colpo e rispondere. L'amministrazione americana ha imposto nuove sanzioni alla banca centrale dell'Iran, ma questo non servirà certo a allentare la tensione, semmai pone un altro problema sul tavolo del Risiko.
01
Il Risiko di Trump
La crisi tra Arabia Saudita e Iran è profonda e de facto irrecuperabile - siamo prima di tutto nella grande faglia dei conflitti tra culture - si può pensare di avere una lunga tregua armata, una pace sorvegliata, una distensione. Ma per averla bisogna preparare la guerra, si vis pacem para bellum.
Dopo l'attacco alle strutture petrolifere dell'Arabia Saudita - ci sono le impronte digitali dell'Iran sui droni usati per lo strike - l'amministrazione americana non poteva stare ferma e l'Arabia Saudita si è rivelata talmente vulnerabile da aver bisogno almeno del "segnale" di uno scudo americano. Così il capo del Pentagono, Mark Esper, ha annunciato l'invio di truppe e armi. Una mossa attesa, un rullo di tamburi. Il Pentagono non parla di strike da eseguire, la parola guerra non c'è, ma l'accusa all'Iran resta: per gli Stati Uniti l'attacco all'Arabia Saudita è partito dallo Yemen e le armi sono iraniane. Questo basta e avanza nella dottrina militare per essere un bersaglio da "illuminare" oggi e per il "colpire" domani si vedrà.
La mappa degli obiettivi sensibili è qui, l'infrastruttura saudita del gas e del petrolio:
Un'altra mappa fondamentale è quella dello schieramento della forza marittima e terrestre. Dove sono posizionate in questo momento le portaerei e i gruppi anfibi della marina americana? Ecco la mappa:
La portaerei Abraham Lincoln è nel Golfo:
Gli Stati Uniti attraverso il Centcom che ha a disposizione in Medio Oriente una serie di basi operative per sferrare un attacco, ecco la mappa:
Il problema come vedete non è se ci sono gli strumenti per fare la guerra, ma se aprire un conflitto o no. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
Le prime mosse del Pentagono
La situazione illustrata in conferenza stampa dal segretario della Difesa Mark Esper e dal capo degli Stati Maggiori, Joseph Dunford, è di ingaggio e attesa delle prossime mosse dell'avversario, l'Iran. Ecco i punti chiave, i virgolettati sono del segretario Esper:
- Esper e Dunford hanno incontrato Trump alla Casa Bianca e discusso la situazione.
- "Il regime iraniano sta conducendo una campagna deliberata per destabilizzare il Medio Oriente imponendo dei costi all'economia internazionale".
- "Negli ultimi mesi, l'Iran ha aumentato la sua attività militare attraverso attacchi diretti e sostegno ai suoi alleati nella regione. Nel Golfo Persico e nel Golfo dell'Oman, vie d'acqua vitali per il commercio globale, l'Iran ha minacciato il passaggio sicuro delle navi, ha attaccato navi commerciali e catturato illegalmente una petroliera britannica".
- "Nello Yemen, l'Iran sta perpetuando la guerra fornendo un sostegno finanziario e armi avanzate all'insurrezione degli Houthi. Il 20 giugno l'Iran ha abbattuto un aereo senza pilota degli Stati Uniti che sorvolava le acque internazionali".
- "Nonostante i ripetuti appelli del presidente Trump ad avviare colloqui diplomatici, l'aggressione iraniana continua ad aumentare".
- "L'attacco del 14 settembre contro gli impianti petroliferi dell'Arabia Saudita rappresenta una drammatica escalation dell'aggressione iraniana. Le armi usate nell'attacco erano di produzione iraniana e non sono state lanciate dallo Yemen, come inizialmente sostenuto. Tutte le indicazioni dicono che l'Iran è responsabile dell'attacco".
- Esper ha incontrato il ministro della Difesa saudita e altri partner. "Per evitare un'ulteriore escalation, l'Arabia Saudita ha richiesto il sostegno internazionale per contribuire a proteggere le infrastrutture critiche del regno. Anche gli Emirati Arabi Uniti hanno richiesto assistenza".
- In risposta alla richiesta dell'Arabia Saudita, "il presidente ha approvato il dispiegamento di forze statunitensi, che saranno di natura difensiva e si concentreranno principalmente sulla difesa aerea e missilistica. Lavoreremo anche per accelerare la consegna di attrezzature militari al Regno dell'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti per migliorare la loro capacità di difesa".
- "Lo scopo del supporto difensivo aggiuntivo che forniremo è il seguente. In primo luogo, inviare un chiaro messaggio che gli Stati Uniti sostengono i propri partner nella regione. In secondo luogo, garantire la libera circolazione delle risorse necessarie per sostenere l'economia globale. In terzo luogo, per dimostrare il nostro impegno a sostenere l'ordine internazionale basato su regole che da tempo invitiamo l'Iran a rispettare".
- "Come ha chiarito il Presidente, gli Stati Uniti non cercano di entrare in conflitto con l'Iran. Detto questo, abbiamo a disposizione molte altre opzioni militari, qualora fossero necessarie".
- "Esortiamo i dirigenti iraniani a cessare le loro attività distruttive e destabilizzanti e a procedere su un percorso diplomatico pacifico".
Che cosa è tutto questo? Un avviso e un'immagine: gli Stati Uniti hanno il dito che sfiora il grilletto.
Domande ancora aperte: quanti soldati? quali armi? a protezione di quali siti? quali sono gli obiettivi dell'azione?
- Non c'è ancora un numero, il generale Dunford ha spiegato che saranno resi noti la prossima settimana.
- Esper ha chiarito che non sono stati discussi "dettagli operativi".
- Non ci sono altri partner internazionali coinvolti nell'iniziativa americana, ma Esper ha detto che agli alleati gli Stati Uniti chiedono due cose: "Prima di tutto, condannare questi attacchi; e in secondo luogo, cercate di contribuire anche alle capacità difensive per difendere sia le infrastrutture dell'Arabia Saudita, sia la libertà dei mari e la navigazione nello Stretto (Hormuz, ndr), il rispetto delle regole e delle norme internazionali che l'Iran sta chiaramente violando".
C'è un soggetto che intanto si sfila dallo scenario e in fondo, viste le tensioni e la storia, è meglio che stia fuori: l'Iraq.
03
L'Iraq non va a Hormuz
No, Baghdad non ci sarà. L'Iraq ha annunciato che non farà parte dell'Alleanza internazionale per la sicurezza e la protezione della navigazione marittima nel Golfo. Secondo il ministero degli Esteri iracheno questa iniziativa "complica la situazione politica e di sicurezza". Il portavoce del ministero degli Esteri iracheno, Ahmed Al-Sahaf, afferma che Baghdad ritiene che la formazione di qualsiasi forza militare per proteggere le vie navigabili nel Golfo complicherebbe la situazione nella regione.
Questa catena di eventi che rotolano a valle - proprio nel momento in cui l'amministrazione Trump tentava un riavvicinamento con l'Iran, tanto da provocare l'uscita di un falco come John Bolton - ci ricorda che la guerra non è un evento raro, ma un elemento permanente del racconto dell'umanità, è sempre là, un'opzione sul tavolo delle grandi potenze, un incidente della cronaca che diventa Storia, una tremenda possibilità.
***
Che facciamo? I problemi americani non sono finiti. Abbiamo una domanda che è incartata in un mistero: che cosa sta succedendo alla Federal Reserve? E che cosa sta inquietando i mercati?
04
America. Il paradosso dell'assenza di liquidità
Siamo immersi in un mare di liquidità, le banche centrali pompano denaro con vari strumenti di politica monetaria, la Banca centrale europea è ripartita con un (mini) quantitative easing, i tassi sono i più bassi della storia, ma nel mercato americano... manca la liquidità nel repo market, quello dove si scambiano titoli di stato, treasuries, in cambio di denaro, cash. I tassi in questo mercato all'inizio della settimana erano schizzati al 10 per cento, un dato abnorme rispetto al 2.5 per cento medio. La Federal Reserve ha subito immesso nel circuito finanziario denaro per oltre 200 miliardi di dollari. Siamo di fronte a una schermata del videogame che non si vedeva dal 2008. Che cosa sta succedendo? JPMorgan in una nota ai clienti ha spiegato che siamo di fronte a uno squilibrio temporaneo tra "la domanda di fondi e la disponibilità di cassa". C'è da preoccuparsi? Le istituzioni dicono che è tutto regolare. Mani sul volante e allacciate la cintura.
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Che facciamo? Torniamo in Italia. Tutto appare improvvisamente piccolo.
05
Di Maio s'allarga (anche al Pd)
Era dato per spacciato, con tutto l'inamidato sfatto, pronto ad essere sostituito da Conte. Poi resta ministro, va addirittura alla Farnesina, piazza Fraccaro a Palazzo Chigi, ci mette il contorno di Spadafora, il suo pacchetto di mischia ministeriale viene confermato in blocco, mantiene il controllo del partito e alla fine quel suo ministero, di gran pennacchio e spesso poca sostanza, diventa all'improvviso più potente con le competenze sul commercio estero che migrano dal ministero dello Sviluppo agli Esteri. Gong. Di Maio s'allarga, Di Maio è vivo.
Non vi fidate del Pd, ha detto ieri Alessandro Di Battista. Di Maio ha risposto - senza mai far riferimento al Dibba - sul Blog delle Stelle: "Io dico a tutti: la fiducia si dimostra! E in questo caso alla prova dei voti in Parlamento. E la prima prova di questo Governo è il taglio dei parlamentari. Va fatto nelle prime due settimane ddi ottobre. Perché qualsiasi cosa accada, alla fine voglio poter dire a tutti che siamo riusciti in una riforma che gli italiani aspettavano da decenni".
Tutto qui? No, per Di Maio "la vera prova del nove per noi e per questo Governo sarà la legge di bilancio di dicembre. Il minimo sindacale è evitare l'aumento dell'Iva e dare ai lavoratori un salario minimo e abbassare le tasse. Altrimenti che cavolo ci stiamo a fare al Governo?". Bella domanda, perché il minimo sindacale di cui parla Di Maio si realizza solo con un deficit che per ora non si può fare. Tutto qui? No, c'è il colpo finale, la fuga in avanti di Di Maio.
Ancora tutto qui? No, Di Maio alla fine fa coalizione in Umbria con il Pd. Alle regionali avranno un candidato comune da sostenere, il nome su cui sta convergendo l'intesa è quello di Francesca di Maolo. Sono giunti ad Assisi, dunque si fa la pace tra i due (ex) nemici. Un'alleanza per sempre? Per sempre sono solo i diamanti, non i matrimoni, figuriamoci quelli politici.
***
C'è altro sul taccuino? Perbacco, l'onda verde.
06
L'onda verde e il fiume dimenticato della realtà
E poi? Si sono svegliati tutti con la questione del cambiamento climatico. Dunque la Germania vara la tassazione verde e l'entusiasmo sale nei cieli - un paese che ha il record nell'uso del carbone, maggior produttore europeo di gas serra, che comodamente spegnerà quelle centrali nel 2038, l'Italia nel 2025 - sui giornali nella tipografia a una dimensione è riemersa "l'onda verde", Greta lancia manifestazioni globali, tutti sono diventati ecologisti e naturalmente nessuno fa più i conti con la realtà. Sono temi arcinoti, c'è solo un dettaglio: noi possiamo spegnere tutto, ma Cina e India fanno la loro rivoluzione industriale, sfamano qualche miliardo di abitanti della Terra, raggiungono quel benessere che noi non (ri)conosciamo più solo perché lo abbiamo già incorporato nella nostra esistenza.
Provate a togliere l'aria condizionata e il riscaldamento, l'automobile che parte senza problemi quando giri la chiave sul cruscotto e brucia benzina e gasolio, il rigoroso week end all'estero con il volo low cost che va a kerosene e non con le cellule fotovoltaiche, la crociera dolce con la nave che va a gasolio e non con le pale eoliche, l'industria che produce i beni che acquistiamo ogni giorno e va a carbone e petrolio e non può che essere così perché serve un tasso di potenza ed efficienza energetica che solo quelle fonti permettono di raggiungere, i telefonini che hanno batterie di cui ci dimentichiamo ma che poi da qualche parte finiscono quando esauriscono il loro ciclo, l'auto elettrica che ha costi di realizzazione dell'infrastruttura (le batterie, la ricarica, un piano di mobilità e logistica differente... ) e tutto questo non compare quando si scatta il selfie - rigorosamente verde - che naturalmente è anch'esso un consumo di energia che non viene preso in considerazione e santi numi bisogna cambiarlo, il telefonino, perché non è quello dell'ultima generazione e chi lo smaltirà sulla Terra? Ma che domande, l'intelligente climatico non se le pone, egli manifesta per un mondo migliore e mentre lo fa emette anidride carbonica e consuma energia in quantità che neppure immagina perché la sua vita quotidiana par défaut è comoda e elettrificata senza che lui si chieda come venga prodotta quell'energia.
Il cambiamento climatico c'è, è sotto gli occhi di tutti, un pianeta più pulito è una necessità, ma il nobile afflato avrebbe bisogno di qualche ragionamento, di una condivisione tra i grandi della Terra che non c'è perché a Pechino e Calcutta hanno la priorità della ciotola di riso e di un'emergente borghesia che desidera il nostro consumo occidentale e anche di più e la fine delle morti per strada per fame e abbandono e la proliferazione di slum di cartone e acciaio dove s'ammassano sogni e miseria di massa. Cercate con il vostro gps che avete in tasca il buonsenso smarrito, un piano di decarbonizzazione realistico e un po' di memoria.
07
La Terra senza l'uomo e cosa vuole la tecnologia
Nel 2007, dodici anni fa non ieri e in assenza della chiesa di Greta e dei suoi fedeli, uscì un libro intitolato "The World Without Us" in cui Alan Weisman dipinge un mondo dove improvvisamente l'umanità sparisce. E toh, si scopre che tutto cambia ma the show must go on, lo spettacolo va avanti, perché la Terra è nata ben prima dell'uomo e il pianeta è vivo, si trasforma, muore e può rinascere. Certo che le attività dell'uomo impattano sulla Terra, è la vita. Non ci sarà mai l'Arcadia. Anche senza l'uomo c'è selezione della specie, la forza del dominio, qualcuno che mangia qualcun altro, un ordine che provoca disordine, l'asteroide, il Tirannosaurus Rex che si estingue, un ciclo diverso della lotta per l'esistenza, la fine di tutto e un nuovo inizio.
E forse, passata la sbornia del politicamente corretto che non racconta mai la verità ma la nasconde benissimo con la coperta del non detto e del tabù, bisognerebbe dare un'occhiata alla storia della tecnologia, all'invenzione dell'uomo da quel "in principio fu il verbo" al contemporaneo che si fa Dio, manipola il Dna, si pensa immenso, che cavalcata è quella dell'uomo e delle sue invenzioni, la persistenza della scoperta e dell'oggetto. Per sapere, per capire, si potrebbe cominciare a leggere What Technology Wants, di Kevin Kelly.
C'è chi resterebbe sotto shock elettrico nel vedere che l'elmo è sempre un elmo, che la zappa è sempre una zappa, che i computer diventano più potenti e veloci ma saranno sostituiti da altre memorie e capacità, da diversità e singolarità bioartificiali, da reti neurali e fisica dei quanti, da robot che contano per noi, così superumani da sostituirci senza neanche chiedersi perché, in un moto continuo di efficienza e sostituzione dell'esubero biologicamente impuro che serve alle trimestrali di Wall Street, alle corporation e ai governi e non all'anima.
Tutto questo non trasforma l'ambiente? Certo e si tratta di un ineludibile fatto, un incubo in corso, senza correzione, ma la "tecnica", la dittatura del numero, questo mostro amazonico e non amazzonico, con la faccia di Jeff Bezos e non quella di una tribù mai entrata in contatto con la civiltà occidentale, questo fatto sconvolgente di disumanizzazione non fa paura a nessuno perché in fondo questa è la macchina che serve al totalitarismo per eliminare quel che resta del pensiero autonomo. C'è l'inquietudine e lo spavento invece del produttore, l'uomo che fa l'impresa e pensa perfino di dare lavoro al prossimo, quando la rotta tracciata è quella dell'automazione fino all'eliminazione del lavoro e conservazione di una società di controller e di un'élite di super-ricchi senza il problema del conto del pane da pagare. Metropolis di Fritz Lang è l'inizio e la fine di tutto, la rivolta dell'alienato, il nuovo schiavo e i nuovi faraoni. Forse.
Il declino dell'umanità è questo e basterebbe leggere un altro libro magico, Foglie d'erba, dell'immenso Walt Whitman, per capire che quello che sta svanendo è la contemplazione dell'uomo, sostituito dall'attivismo dell'umanoide in transizione al gate, un tipo che trascorre il suo tempo al check-in e si pensa perfino intelligente perché ha in mano il priority pass.
Che cos’è l’erba? mi chiese un bambino,
portandomene a piene mani;
Come potevo rispondergli? Non so meglio di lui che
cosa sia.
Suppongo che sia lo stendardo della mia vocazione,
fatto col verde tessuto della speranza.
08
Emma. Succede
"Succede. Succede e basta. Questo non era proprio il momento giusto, ma in certi casi nessun momento lo sarebbe stato. Da lunedì mi devo fermare per affrontare un problema di salute. Ve lo dico personalmente per rassicurarvi e per non creare allarmismi inutili". Emma Marrone ha una voce potente. Ci ha raccontato cosa succede quando "ti devi fermare" per combattere una battaglia più grande. Citare John Lennon: "La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani". E andare a arrampicarsi fino in cima, per la vita. Emma. Forza.
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4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.